Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nene_92    02/09/2016    13 recensioni
[INTERATTIVA - CONCLUSA]
.
Antares Black aveva avuto tutto dalla vita.
Un cognome importante e prestigioso, ricchezza, potere, fama e anche una bellissima moglie, Lyra. Moglie che però era stata in grado di generare soltanto figlie femmine.
Ciò che gli mancava, era un erede maschio.
Avrebbe perciò aperto casa sua per un mese esatto. E, in quel periodo di tempo, avrebbe ospitato tutti gli interessati. Tra questi, avrebbe cercato il ragazzo giusto. Quello al quale affidare il suo cognome, in modo che fosse portato avanti: avrebbe adottato il ragazzo e gli avrebbe dato metà delle sue ricchezze - perchè l'altra metà, più la casa, sarebbe rimasta comunque a sua nipote Cassiopea.
I requisiti? Avere tra i 18 e i 25 anni, possedere un legame di sangue con i Black ed essere, ovviamente, purosangue. Pensi di averli? Allora fatti avanti!
.
.
[Ps: visto che ultimamente qualche cretino si diverte a segnalare a caso le interattive, specifico che all'interno della storia sono presenti tre personaggi particolari: Altair ed Antares Black - MIEI OC - ed Elizabeth Abbott (dell'autrice Sesilia Black) che compaiono anche nelle storie "History" e "Magisterium" dell'autrice Signorina Granger. Entrambe le autrici lo sanno e sono d'accordo.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7 - Il labirinto

Chiedo scusa per il ritardo con cui pubblico, io stessa pensavo di riuscire a fare prima. A mia discolpa posso dire solo che sto scrivendo la tesi e questa si sta rivelando essere un enorme buco nero che sta assorbendo tutte le mie energie (pregate per me!).
Scusatemi anche per la presenza di eventuali errori: l'ho scritto presa dall'ispirazione verso le 2 di notte (nel caso non fatevi problemi a segnalarmeli che provvederò a correggere!).

Detto ciò: buona lettura!


- IL LABIRINTO - 

Lunedì 7 Agosto 2000




Antares Black era un uomo che aveva vissuto moltissime esperienze nella sua vita.
Era sopravvissuto a due guerre, era stato sposato, aveva cresciuto sette figlie. Stava affrontando a testa alta una malattia mortale, intenzionato a non mostrare segni di cedimento fino alla fine.
Ma di sicuro non era preparato all'incontro che avvenne quella mattina.

Non era assolutamente pronto a quello.

Stava attraversando uno degli innumerevoli corridoi della villa, quando una figura saltellante e pelosa attirò la sua attenzione. Una figura che emetteva stranissimi suoni.
Per un breve attimo pensò di avere le allucinazioni. Poi pensò che forse Cassiopea gli avesse fatto uno scherzo, facendo arrivare un canguro dall'Australia.
Ma, alla fine, si rese conto che l'essere saltellante non era altro che sua nipote - davvero? - North, rinchiusa dentro ad un costume da canguro, con la piccola Hoshi dentro al marsupio che rideva - ecco cos'erano quegli strani suoni.

Spiazzato di fronte a tale visione, rimase per qualche secondo immobile ad osservare entrambe, mentre l'americana lo fissava di rimando con un sorrisetto, continuando a saltellare sul posto.
Quello scambio di sguardi venne interrotto dall'ex studentessa di Ilvermony "Scusa nonno, mi fai passare? Stai bloccando il corridoio così!"

Nonno.
Nonno.
Quella completa estranea l'aveva appena chiamato nonno con una naturalezza disarmante.

Senza pensare troppo a quello che stava facendo, spiazzato dalla situazione, Antares fece un passo di lato per lasciar passare la ragazza. Che lo sorpassò con due lunghi balzi. "Grazie!"
L'uomo girò il collo per seguirla con lo sguardo finchè la ragazza non scomparve dietro ad una curva.

Quella era davvero la figlia di sua figlia Pixis? Era davvero una mezza Black? Era davvero la sorella di uno dei ragazzi che si stava piazzando meglio in quella gara?
Che strano soggetto!

Riscuotendosi dai suoi pensieri, Antares tornò con la mente al presente.
Avrebbe pensato alle stranezze di North Jackson in un'altro momento.
Doveva raggiungere i ragazzi per la prima prova della nuova settimana.

--------------------------------------------------------------------------------

Mintaka fu il primo ad arrivare nel luogo previsto quella mattina.
E non potè fare a meno di fissare perplesso per qualche minuto l'angolo dell'enorme siepe che si stagliava di fronte a lui.

Il vecchio voleva farli per caso perdere dentro al labirinto?

Con un sopracciglio leggermente sollevato, si voltò verso gli altri ragazzi, che pian piano stavano raggiungendo a loro volta il punto d'incontro, seguendo la sua scia.
E non si sorprese per niente quando, una volta radunati tutti lì, Antares fece la sua comparsa all'improvviso, quasi come se fosse stato sputato fuori dalla terra stessa. Ormai lo sapeva che al vecchio Black piaceva stare al centro dell'attenzione.

Probabilmente, oltre che per trovare un degno erede, stava sfruttando quel mese come palcoscenico personale. Dove loro avevano solo il ruolo di semplici comparse.

----------------------------------------------------------------------------------------

"Voglio morire." Borbottò Cassy arrotolandosi sotto al lenzuolo.
A quella affermazione, Gilly scoppiò a ridere. "Eddai, non fare la tragica!" Cercò di convincerla tirando giù il lenzuolo e scoprendole così il volto.
Per tutta risposta però, Cassiopea nascose la testa sotto al cuscino, borbottando qualcosa sulle cugine insensibili.
"Come fai a dire che non ti capisco?" Le chiese Gillian sedendosi sul bordo del letto e accarezzandole i capelli castani. "Andiamo Cassy, non è mai morto nessuno!"
"Chi è morto?" Si unì a loro una terza voce.
"Nessuno ovviamente. Tua cugina è convinta di stare per morire, in realtà ha solo il problema che ha ogni donna una volta al mese." Spiegò l'ex Corvonero a Cecilia con tono ironico.
"Oh povera stella! Ha male al pancino" La derise a quel punto l'ex tassorosso con tono zuccheroso. "E comunque... è mia cugina quanto tua!"
"Guardate che sono qui e vi sento!" Esclamò piccata Cassy "E non ho mai detto che sto per morire, ma che voglio morire." Specificò "C'è una bella differenza."
"Allora, visto che vuoi morire, la cesta di frutti di bosco appena raccolti che ha portato l'elfo domestico ce la possiamo dividere noi immagino. Tanto a te non serve!" Commentò Cecilia facendo un occhiolino di nascosto a Gilly e iniziando a contare mentalmente, mentre quest'ultima cercava di soffocare con la mano - senza troppo successo - la risata spontanea che le stava nascendo nel petto.

Si conoscevano troppo bene.


Uno... vide Cassiopea irrigidirsi
Due... la suddetta alzò la testa di scatto dal cuscino
Tre... si girò verso di lei strabuzzando gli occhi e fulminandola con lo sguardo, essendosi resa pienamente conto delle parole della rossa
Quattro ... "Tocca i miei frutti di bosco e la morta diventi tu." Minacciò a denti stretti.

Sia Gillian che Cecilia scoppiarono contemporaneamente a ridere. Quando si trattava di certe cose, Cassiopea Black diventava sin troppo prevedibile.

--------------------------------------------------------------------------------

"Non dovrete trovare l'uscita dal labirinto, il percorso da seguire è già segnato." Stava spiegando Antares con voce pacata. "La vostra sfida consisterà nel superarlo."

Aster a quelle parole strizzò gli occhi. Cosa intendeva il vecchio con 'superarlo'? Dalle facce perplesse dei ragazzi intorno a lui, non era l'unico a domandarselo.

Quasi come per rispondere a quelle domande inespresse, Antares riprese la parola dopo l'attimo di silenzio che aveva fatto calare. "Mi spiego meglio. All'interno troverete otto prove da superare alternativamente con la logica, la forza o la magia. Dovrete valutare molto bene ogni volta quale usare per ogni prova, perchè non potrete usare lo stesso strumento consecutivamente e, soprattutto, non potrete essere voi ad affrontare due prove consecutive di fila."

Aster, davanti a quest'ultima frase, mosse inconsapevolmente qualche passo in avanti per avvicinarsi all'uomo. Era sicuro di non aver capito bene. "Come faccio a non affrontare due prove di fila se devo superarle tutte?" Si lasciò scappare, incredulo.

"Questo me lo chiedi perchè non hai ancora ascoltato l'ultima regola. Affronterete il labirinto a coppie. Perciò nelle sfide vi alternerete."

Oh no! Si ritrovò a pensare Aidan. Ci scommetto che non le ha formate seguendo le nostre simpatie.

"E le coppie le ho già decise io." Completò Antares con un sorrisetto, quasi come per confermare il pensiero che aveva appena attraversato la mente del ragazzo. "Nott, Malfoy: voi siete la prima alla quale ho pensato."

E te pareva.

"Lo sapevo."

----------------------------------------------------------------------------------------

Darius e Miquel furono i primi ad entrare nel labirinto.

Come aveva spiegato Antares, entrare per primi o per ultimi non sarebbe stato un gran vantaggio, visto che nessuna delle coppie avrebbe saputo fino al giorno dopo chi se la sarebbe cavata meglio: soltanto il vecchio Black sarebbe venuto a conoscenza sin da subito in quanto tempo ognuno di loro avrebbe impiegato per completare ogni singola prova e quanto ci avrebbe impiegato complessivamente la squadra - perchè sia Darius che Miquel si rifiutavano di parlare di loro due come di una coppia - per arrivare fino in fondo.

In ogni caso Antares non gliela aveva raccontata esattamente giusta. Il percorso che dovevano affrontare dentro al labirinto era sì segnato... ma all'interno di una mappa che aveva consegnato loro prima di farli entrare.
E la mappa non rappresentava soltanto il labirinto: all'interno vi era presente tutto l'ampio terreno dei Black dove sorgeva la Villa, la Piscina, la Dependance e tutto ciò che era presente fino al fiume.
Non gli restava altro da fare che capire dove si trovassero, orientarsi e poi cercare di comprendere dove li voleva condurre il vecchio tramite quelle prove. Ovviamente cercando di collaborare il più possibile.
In fondo si erano cacciati loro in quella situazione.

"Allora... noi siamo... qui?" Chiese Darius a Miquel con tono dubbioso, indicando un punto della mappa dove era presente un'enorme x colore blu cobalto.
"E immagino che dobbiamo recarci in questo punto." Concordò Miquel indicando a sua volta una croce rossa che si trovava nella direzione opposta. "Il problema adesso è: come ci arriviamo fin lì? Tu conosci questo posto per caso?"
Ma la risposta che arrivò dal russo non fu molto incoraggiante. "Non ci sono mai stato prima in vita mia."
"Perfetto."

Dopo qualche minuto di silenzio - e di riflessioni - Miquel alzò la testa, mentre un'idea gli attraversava la mente. "Ha detto che ogni prova dobbiamo superarla scegliendo se agire con la magia, la logica o la forza. Forse questo è il turno della magia."
Darius a quelle parole inclinò leggermente la testa, mentre ragionava sul discorso portato avanti dallo spagnolo. In effetti la cosa aveva un senso. Ma che magia avrebbero potuto utilizzare per trovare il percorso?
E dopo qualche altro secondo di riflessione, la soluzione comparve nella sua limpidezza ad entrambi.

Un incantesimo di localizzazione.

"Beh Miquel, a te l'onore. In fondo l'idea è arrivata a te per primo. Il che significa che la prossima prova dovrò superarla io."
"D'accordo." Acconsentì il ragazzo estraendo la bacchetta e puntandola contro il foglio, mentre nella sua mente pensava con intensità all'incantesimo corretto.
Appena il fascio di luce colpì la mappa, questa si alzò dolcemente in aria, planando sulle loro teste e iniziando a volare lentamente, ondeggiando lungo una delle strade del labirinto.
Entrambi si affrettarono così a seguirla.

Ma, dopo aver sorpassato un bivio, la mappa perse improvvisamente quota finchè non cadde per terra.

Aveva esaurito il suo compito.

--------------------------------------------------------------------------------

Corey e Nihal si avvicinarono alla mappa appena caduta a terra, notando che era diventata notevolmente più piccola rispetto a quella che avevano tenuto in mano loro fino a poco tempo prima.
Ed effettivamente non era neanche più una mappa.
I disegni in scala della proprietà dei Black, il fiume, le croci colorate... era tutto sparito.
Ogni minimo indizio - o possibile percorso - contenuto all'interno di quel foglio era scomparso nel momento in cui era caduto a terra. Quello che avevano tra le mani era ormai un semplice foglietto bianco.

Corey, che di natura era abbastanza irruento e non ci metteva molto ad arrabbiarsi, preso da un momento di stizza, fece per appallottolarlo e gettarlo lontano da lui, considerandolo ormai inutile.
Ma Nihal, intuendo la sua volontà, lo fermò con un gesto secco. "No, aspetta."
Capendo subito dopo di averci visto giusto.

"Ehy guarda!" Esclamò infatti continuando ad osservare il foglio e attirando così l'attenzione dell'inglese "Il foglio sta cambiando."
Ed era vero. Lunghe linee sottili di inchiostro nero avevano iniziato a comparire sulla pergamena, formando parole e frasi sempre più articolate. Finchè davanti agli occhi dei due ragazzi non prese forma un vero e proprio indovinello.

Indovina indovinello
non è questo e non è quello
è un bugiardo, ve lo giuro
mente sempre, son sicuro
se il suo nome dicesse il vero
oramai sarebbe in cielo
ma se manca una sua dose
sembran stupide le cose...

Sia Corey che Nihal lessero e rilessero più volte quelle poche righe, prima più velocemente poi sempre più lentamente, cercando di analizzare ogni singola frase, ma la soluzione rimase per un bel po' lontana dalle loro menti.
"Uno che è bugiardo... chi o cosa è bugiardo di solito?" Domandò Nihal pensando ad alta voce.
Dopo qualche altro secondo di silenzio, Corey scosse la testa "Secondo me non bisogna concentrarsi su quella parte: è sicuramente stata messa lì per sviare la nostra attenzione." Cercò di ragionare "A mio parere la soluzione va trovata nel pezzo successivo: 'se il suo nome dicesse il vero, oramai sarebbe in cielo'." Ripetè la parte della filastrocca che secondo lui conteneva la soluzione.
"Ma se manca una sua dose sembran stupide le cose." Ripetè nuovamente Nihal, leggendo per l'ennesima volta la parte finale della filastrocca.
"Ok, ragioniamo: cos'è che se dicesse la verità salirebbe fino in cielo ma che se manca rende le cose stupide?" Tentò di nuovo Corey cercando un nuovo significato estrinseco all'interno dei versi della filastrocca.

Se fosse sincero, ormai sarebbe salito in cielo... quindi significa che non può salire... ma quindi sale o non sale?
Sale...

E all'improvviso a Corey la soluzione fu talmente chiara che dovette trattenersi per non scoppiare a ridere per non esserci arrivato prima.
"Ma certo! E' il sale!" Esclamò trionfante, fiero di esserci arrivato prima di Nihal.

In fondo, non a caso il Cappello era stato indeciso fino all'ultimo se assegnarlo ai Serpeverde o ai Corvonero. Ad Hogwarts non ne aveva mai sbagliato uno degli indovinelli proposti dal corvo, quando si era andato ad intrufolare più volte nella Torre dei Corvonero.
E non avrebbe di certo iniziato a farlo durante quella competizione.

----------------------------------------------------------------------------------------

Alla parola 'sale', il foglio era sparito e una boccetta contente la suddetta spezia era comparsa nel bel mezzo del labirinto.
Non aspettandoselo, Hitoshi non riuscì ad afferrarla in tempo, perciò il contenitore cadde a terra e si rovesciò, spargendo il contenuto un po' ovunque.

"Ecco lo sapevo! Non sai tenere neanche una misera boccetta in mano!" Lo attaccò subito Aidan. "Figurarsi se sei capace di fare altro!"
In risposta Malfoy lo fulminò con lo sguardo. "Mi hai forse scambiato per un indovino? Ma la pianti di sparare stronzate?"
"UNA sola cosa dovevi fare, UNA! E non sei riuscito a fare neanche quella!" Contrattaccò subito Nott, alzando progressivamente il tono della voce.
Nelle sue parole era sottinteso un significato molto più profondo, che fece scattare Hitoshi verso di lui con il pugno alzato. "Lo sai benissimo che non è stata colpa mia!"

Ovviamente la boccetta era soltanto l'ennesimo pretesto per litigare. Ma avrebbero potuto farlo anche per qualsiasi altra cosa.

Uno sbuffo parecchio scocciato però li interruppe. "Bambini, avete finito di litigare per la proprietà sul ciuccio?" Si intromise Aster alzando gli occhi al cielo ed evitando così per l'ennesima volta che tra i due scoppiasse la rissa.

Mentalmente, l'ex Serpeverde maledisse Antares in almeno cinque lingue diverse. Ma perchè con tutti i ragazzi presenti nella Villa, il vecchio aveva scelto proprio lui per fare da baby sitter a quei due?

"Siete in numero dispari, quindi una coppia diventerà un trio. Evans tu andrai con Malfoy e Nott." Gli aveva comunicato in maniera secca circa mezz'ora prima. Senza lasciargli possibilità di replica.

Aster in un primo momento aveva pensato che la cosa si sarebbe potuta rivelare divertente. Ma dopo neanche cinque minuti aveva iniziato a rimpiangere di non aver neanche tentato di chiedere al vecchio la possibilità di completare il percorso da solo.
Quei due litigavano praticamente per ogni minima cosa, facendo così perdere al gruppo moltissimo tempo prezioso.
E per un breve attimo, Aster si chiese se la prova di forza che doveva affrontare non fosse semplicemente mollare una botta in testa ad entrambi e trascinarli di peso fino alla fine del labirinto.

"Parli proprio tu che litighi con Cecilia anche per definire il ghiaccio come freddo?" Fu la risposta piccata di Hitoshi.
Cercando di ignorare la provocazione, l'ex Serpeverde si concentrò su altro. "Nel caso non ve ne foste accorti, siamo a metà della gare dentro ad un labirinto. Avrete tempo per litigare in un altro momento. Adesso, se non vi dispiace, io preferirei seguire il percorso tracciato dai chicchi di sale mentre voi due perdevate tempo." Spiegò indicandoglielo: nessuno degli altri due, troppo presi com'erano dallo scontro verbale, l'aveva notato. "Ma se volete restare qui a darvele di santa ragione... prego, fate pure." Concluse sorpassandoli e incrociando le braccia con aria indignata.

Hitoshi, a quelle parole, si girò con aria di superiorità verso Aidan. "Visto? Non sono io che non ho una presa ferma: quella boccetta doveva cadere. Muovi le tue accuse a qualcun altro."
"La boccetta evidentemente doveva cadere, ma Cassandra non doveva morire." Sibilò in risposta l'altro.

"Avete finito voi due? Ci rimane ancora la prova di forza!" Li raggiunse la voce di Aster, interrompendo così sul nascere l'ennesima lite.

----------------------------------------------------------------------------------------

                  Image and video hosting by TinyPic                                < Image and video hosting by TinyPic                                

Forse quella era una delle stanza più vuote della casa, eppure era una delle preferite di Miranda.
Ed era per quel motivo che da più di mezz'ora la ragazza era seduta a gambe incrociate sul pavimento, intenta a scrutarne ogni singolo angolo, esattamente come aveva fatto anche da bambina la prima volta che era arrivata per caso lì dentro.

Se lo ricordava bene quel giorno: la madre, in uno dei rari momenti in cui aveva deciso di andare a trovare suo padre, se l'era trascinata con sè, ritenendo che in casa ci fosse anche Cassiopea e che quindi le due cugine potessero passare un pomeriggio giocando in compagnia.
Purtroppo per entrambe, Cassy non era presente. E così Miranda, dopo una mezz'ora che sembrava non trascorrere mai, aveva approfittato di un attimo di distrazione della madre per svignarsela.

Peccato che, senza Cassiopea al suo fianco, quel posto le fosse sembrato in breve tempo completamente sconosciuto e ostile. E l'ex Grifondoro si era persa nei meandri della casa in poco meno di venti minuti.
In generale Miranda Fawley non aveva mai nutrito un grosso interesse per l'arte e la storia, materie considerate da lei come troppo teoriche. Si era sempre definita una ragazza pratica.
Eppure quella stanza, ora come allora, riusciva ad attrarla in una maniera inspiegabile. Si sarebbe volentieri anche sdraiata sul pavimento per osservare il soffitto, dipinto con una raffinatezza incredibile e sarebbe rimasta volentieri a scrutarlo per ore intere.

I suoi pensieri vennero però interrotti da Cassiopea, che l'aveva silenziosamente raggiunta e si era accomodata al suo fianco. "Posso?"
La rossa si strinse le spalle "E' pur sempre casa tua."
"Sì, ma non voglio disturbarti."
Miranda girò leggermente il collo per rivolgerle un sorriso. "Tu non disturbi mai... ma come mai sei qui?" Domandò alla fine.
"Ti stavo cercando" Fu la semplice risposta "Anche se in realtà lo sapevo benissimo che ti avrei trovata qui. E poi... questa è anche una delle mie stanze preferite."
Qualche secondo di silenzio, poi l'ex Grifondoro pose una domanda che le frullava in testa da parecchio tempo, ma che non aveva mai trovato il coraggio di porle. "Cassy... ma tu non hai paura di dover rinunciare a tutto questo?"
Se non l'avesse conosciuta così bene, Miranda non avrebbe mai potuto riconoscere il lieve irrigidimento subito dalla schiena della cugina a quelle parole. Agli occhi di chiunque altro sarebbe rimasta la solita ed impassibile Cassiopea Black. "Cosa intendi?"
"Con questa gara tuo nonno avrà un erede maschio e sarei pronta a scommettere che alcuni di loro stiano partecipando solo per avere i tuoi soldi, le tue ricchezze e... questa casa." Cominciò a spiegare la rossa, cercando di raccogliere i pensieri in maniera coerente e centellinando ogni singola parola per cercare di far capire fino in fondo il suo pensiero "Adesso Antares è vivo e gode di ottima salute, finchè c'è lui nessuno si azzarderà a toccarti. Ma quando lui verrà a mancare? Indipendentemente da chi verrà scelto come erede maschio, ci sono troppe famiglie imparentate con i Black che cercheranno di sfruttare il fatto che non sei veramente sua figlia pur di appropriarsi di tutto questo o anche solo di una parte. Ha avuto sei figlie, credi che nessuna delle nostre zie cercherà di reclamare ciò che, secondo la legge, gli spetterebbe di diritto? Oppure..."
Avrebbe continuato così all'infinito, ma Cassy la interruppe. "Credi che non siano ipotesi già valutate da entrambi? Se tutto ciò che dici si dovesse avverare, sarò pronta ad agire di conseguenza. Non ti devi preoccupare di questo Mira. E' tutto sotto controllo."

Miranda preferì annuire e non ribattere a quelle parole.
Ma aveva notato un'ombra attraversare gli occhi della cugina quando aveva nominato Antares.

C'era qualcosa che Cassiopea le nascondeva.

--------------------------------------------------------------------------------


Ehilà! :)
cosa ne pensate?

DOMANDA DEL CAPITOLO:

vorrei iniziare a formare le coppie di questa fan fiction, quindi c'è qualcuno che vi ha colpito e che pensate potrebbe essere adatto al vostro OC?

Mandatemi PER MP il NOME del vostro personaggio e almeno 2 ALTERNATIVE

es --> Cassiopea Black : Pinco Panco e Panco Pinco (no niente spoiler u.u in merito posso solo dire che ce ne sono ben tre che le potrebbero interessare... vediamo se sarà ricambiata! XD)
 
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nene_92