Nota:
Mi dispiace avervi fatto aspettare di più
rispetto al solito, ma in
questi giorni la pigrizia ha vinto su tutto. Buona lettura
VERITA’
E SCONTRI
Hermione ci
mise qualche secondo per realizzare che Halphas era appena svenuto nel
Dormitorio
della Torre di Grifondoro.
Cosa ci
faceva il ragazzo lì?
Si diresse
in punta di piedi verso il corpo accasciato sul pavimento e
sussurrò:”Innerva”
Halphas
spalancò gli occhi e cercò di mettere a fuoco la
figura davanti a lui.
Quando
riconobbe Hermione, si rilassò
“Harry, ma sei matto? Cosa ci fai qui?”
“E’
difficile spiegare a parole tutto
quello che ho fatto. Ti prego, entra nella mia mente. E comunque, mi
chiamo
Halphas.”
Hermione rimase
un attimo perplessa, prima di accedere alla mente del ragazzo.
Subito
immagini vorticose furono davanti ai suoi occhi.
Halphas che
entrava in casa sua.
Halphas che
parlava con sua madre.
Halphas che
strappava una confessione a sua madre
Halphas che
diceva di amarla
Halphas
che…
Con uno
strattone uscì dalla mente del ragazzo, sconvolta.
In
realtà
era una Purosangue?
Halphas
aveva riportato alla memoria del lato oscuro le sue vere origini?
Ma
soprattutto, Halphas aveva detto che la amava, era vero?
Con gli
occhi bagnati di lacrime, si chinò sul ragazzo e lo
baciò delicatamente,
sorridendo quando il suo gesto fu ricambiato.
Dopo qualche
minuto però, la curiosità assalì la
ragazza.
“Come hai fatto ad entrare nel castello?”
Halphas, che
si era già recato all’uscita, si voltò
e sorrise.
“Magia.”
“Ma dove si sarà cacciato?”
Voldemort
sbuffò per la centesima volta alla frase di Bellatrix.
“Bella non ti preoccupare, Halphas sa gestire
perfettamente la situazio…”
Lord
Voldemort fu interrotto da un debole “crac”
che risuonò come uno sparo nella sala del Manor.
Voldemort e
Bellatrix sbarrarono gli occhi quando riconobbero Halphas accasciato al
pavimento con una pozza di sangue che si estendeva a vista
d’occhio.
I due
genitori subito corsero dal figlio, che alla loro vista sorrise
debolmente, sussurrando:”Ce
l’ho fatta” prima di
perdere i sensi.
Qualche minuto
prima…
Modi
Grifondoro era inquieto.
Quella sera
stava di guardia lungo il perimetro della scuola, ed era certo di aver
avvertito una presenza inquietante circa un’ora prima.
Nonostante
ciò, si rilassò visibilmente quando non
sentì più nulla per i minuti
successivi.
Mentre
rientrava verso il parco del castello notò di nuovo quella
presenza e
infastidito sibilò:”Homenum
revelio.”
Qualche
secondo dopo, la sua bacchetta si illuminò di un azzurro
molto intenso e
tracciò un percorso alla sua sinistra.
Si fece
guidare per qualche minuto dalla bachetta, ma si accorse che era ormai
arrivato
ai confini di Hogwarts, pochi metri e l’intruso sarebbe
potuto scappare.
“Stupeficium” urlò
l’uomo, nella
direzione indicata dalla bacchetta.
Udì
il
rumore di passi frettolosi e capì di aver mancato il
bersaglio.
Ci
riprovò,
per la seconda, terza, quarta volta finchè… SBAM!
Aveva
finalmente colpito il bersaglio, e si avvicinò mentre
l’incantesimo di
Disillusione che nascondeva l’intruso svaniva.
Una volta
riconosciuto colui che aveva colpito, non riuscì a
trattenere una grossa
risata.
“Halphas che bella sorpresa, cosa porta
l’Erede
di Serpeverde qui?”
Credendolo
svenuto, tentò di afferarlo, ma non riuscì a
proteggersi in tempo quando in un
paio di secondi il suo nemico aprì gli occhi e
urlò:”Lacero,Crucio.”
Due fasci di
luce uscirono contemporaneamente dalla bacchetta di Halphas lasciandolo
senza
fiato per il dolore e la sorpresa.
Guardò
in
basso verso il suo stomaco, dove era stato colpito e sbarrò
gli occhi quando
vide un buco di enormi dimensioni.
Rialzò
lo
sguardo e vide Halphas ormai fuori dal confine della scuola, pronto a
smaterializzarsi.
Parlare gli
costò una fatica enorme, ma nonostante ciò
disse:”Infame, ti
ripagherò con la stessa moneta. LACERO.”
Aveva
lanciato l’incantesimo totalmente a caso, ma quando
sentì un urlo strozzato
capì di aver centrato il bersaglio.
Con la coda
dell’occhio vide il
suo avversario
sparire dolorante e sussurrò:”Non
finisce
qui.”
Halphas
aveva già visto Modi Grifondoro prima di entrare nel
castello guardarsi
nervosamente al suo passaggio.
Questo lo
spinse a sbrigarsi, ma tutto non andò secondo il verso
giusto, il rituale gli
aveva tolto molta energia e sommando la fatica nell’abbattere
le protezioni
necessarie per entrare ad Hogwarts era svenuto.
In quel
momento si trovava nel parco del castello, camminando velocemente per
andarsene
definitivamente da lì.
Purtroppo
proprio in quel momento Modi passava per il parco, doveva assolutamente
muoversi.
Ma
l’Erede
di Grifondoro aveva captato qualcosa, infatti lo vide fare gesti con la
bacchetta e qualche secondo dopo un fascio di luce azzurro era puntato
verso la
sua posizione.
A questo
punto decise di correre, tanto l’uomo già sapeva
dove si trovava grazie a quell’incantesimo.
Era quasi
arrivato ai confini di Hogwarts, ce la stava facendo, ma Modi decise di
provare
a schiantarlo con uno Stupeficium.
Lo
mancò per
tre volte, al quarto schiantesimo decise di fingere.
Con un
incanto che avrebbe ampliato il rumore, si gettò a terra
come se fosse stato
colpito.
L’Incantesimo
che lo nascondeva svanì, ma non se ne curò.
Gongolando
internamente, vide Modi avvicinarsi e sbeffeggiarlo.
Oh, vedremo se
riderai tra poco
Quando il
suo nemico cercò di trascinare il suo corpo, capì
che era arrivato il momento.
Aprì
gli
occhi, rimasti semplicemente socchiusi per tutto il tempo e
lanciò un Lacero e
un Crucio alla velocità della luce.
Subito dopo
si alzò, correndo verso il confine oltre il quale si sarebbe
potuto
smaterializzare.
Si
voltò
solo un istante e ghignò quando vide una grossa ferita dove
aveva lanciato le
maledizioni.
Stava
pèr
smaterializzarsi, quando un urlo lo distrasse.
Si accorse
solo all’ultimo che Modi aveva lanciato la sua stessa
maledizione e non ebbe
modo di fare nulla per contrastare il fascio di luce che veniva verso
di lui.
Un dolore
allucinante lo fece urlare, ma non voleva dare questa soddisfazione al
suo
avversario, quindi si smaterializzò immediatamente,
imprecando mentalmente per
come era finita la serata.
Non sapeva
che anche un’altra cosa era andata storta quella sera nel
castello.
ANGOLO DELLO
SCRITTORE:
Anche in
questo piano, Halphas rimane ferito. In storie del genere di solito il
protagonista è quasi immortale, ma io cerco di essere un
po’ più realista.
Halphas è nelle file del lato oscuro da nemmeno un anno e
come notate è un po’
inesperto, ma non preoccupatevi, con il tempo diventerà
fortissimo.
Detto
questo, vi saluto, e al prossimo capitolo
LightPhoenix