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Autore: Nene_92    15/09/2016    11 recensioni
[INTERATTIVA - CONCLUSA]
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Antares Black aveva avuto tutto dalla vita.
Un cognome importante e prestigioso, ricchezza, potere, fama e anche una bellissima moglie, Lyra. Moglie che però era stata in grado di generare soltanto figlie femmine.
Ciò che gli mancava, era un erede maschio.
Avrebbe perciò aperto casa sua per un mese esatto. E, in quel periodo di tempo, avrebbe ospitato tutti gli interessati. Tra questi, avrebbe cercato il ragazzo giusto. Quello al quale affidare il suo cognome, in modo che fosse portato avanti: avrebbe adottato il ragazzo e gli avrebbe dato metà delle sue ricchezze - perchè l'altra metà, più la casa, sarebbe rimasta comunque a sua nipote Cassiopea.
I requisiti? Avere tra i 18 e i 25 anni, possedere un legame di sangue con i Black ed essere, ovviamente, purosangue. Pensi di averli? Allora fatti avanti!
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[Ps: visto che ultimamente qualche cretino si diverte a segnalare a caso le interattive, specifico che all'interno della storia sono presenti tre personaggi particolari: Altair ed Antares Black - MIEI OC - ed Elizabeth Abbott (dell'autrice Sesilia Black) che compaiono anche nelle storie "History" e "Magisterium" dell'autrice Signorina Granger. Entrambe le autrici lo sanno e sono d'accordo.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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Prima di lasciarvi alla lettura vi ricordo che io NON METTO TUTTE LE PROVE alle quali sono sottoposti i ragazzi: considerate che ce n'è una al giorno e questa è la seconda settimana di competizione. Il primo weekend è stato dato da Antares come pausa, quindi quella di questo capitolo sarà la 7^.


- Di Tazze Mancanti e svolte inattese - 

Martedì 8 Agosto 2000




Gillian Greengrass era sempre stata, nel bene e nel male, la cugina preferita di Cassiopea Black. 

Non che Cassy non volesse bene alle altre, ma tra loro due il rapporto era sempre stato speciale. 
Si erano legate l'una all'altra sin da piccole, nei pomeriggi infiniti passati insieme tra Villa Black e Villa Greengrass. E molto spesso, complice anche la loro somiglianza fisica, quando Hydra le portava in giro riceveva numerosi complimenti per le sue "splendide figlie".
Col tempo questa somiglianza si era ridotta, soprattutto quando Cassiopea aveva iniziato ad allungarsi sempre di più, arrivando a superare la cugina di una ventina di centimetri.
Ma il loro rapporto era rimasto invariato. 
E, inevitabilmente, questo aveva finito per riflettersi anche nelle dinamiche familiari. 

Quando Cassiopea aveva compiuto dieci anni, ad esempio, un imbarazzatissimo Antares si era presentato dalla signora Greengrass per chiederle, in cambio di un centinaio di galeoni, di essere lei a spiegare a Cassiopea la questione "delle api, dei fiori e di tutti i derivati". E di fronte al sopracciglio innarcato della donna, la domanda spontanea dell'uomo era stata se per caso ne voleva di più - in fondo, per Antares Black, ogni problema si poteva risolvere con il denaro -. Il sacchetto era stato rispedito al mittente, ma l'episodio era stato raccontato qualche anno dopo ad entrambe le ragazze e ancora veniva usato da tutte e tre per farsi quattro risate. 

Ma quello stesso episodio era anche la causa della insofferenza di Gillian di quella mattina, esattamente come succedeva da anni. 
Il giorno peggiore per Cassiopea in quel determinato 'periodo del mese' era sicuramente il secondo. 
E se il giorno prima la padrona di casa si era limitata a rannicchiarsi sul letto dichiarando di voler morire, quel giorno la Greengrass aveva la consapevolezza che sarebbe stata usata dalla Black come antistress personale. 

Fino a quel momento però, Cassiopea non aveva dato segni di voler rispettare quel rituale protrattosi nel tempo per anni e anni. Anzi, sembrava decisamente tranquilla. Sin troppo per i suoi standard.
E Gillian pregava silenziosamente tutti gli dei conosciuti e non che quello stato durasse. Ciò che non aveva tenuto minimamente in considerazione però, era l'esistenza di due leggi inalienabili: quella della sfiga universale e quella di Murphy.

Forse Gillian Grengrass avrebbe dovuto prestare più attenzione alle lezioni della Cooman e ai segnali.
Ma, purtroppo per lei, non fece nessuna delle due cose.


Il primo, che aveva volutamente ignorato, era stato dato dal fatto che, al suo risveglio, Cassiopea non aveva trovato pronta sul comodino la sua solita tazza di more.
Davanti a tale mancanza, la ragazza si era semplicemente chiusa in un religioso silenzio. Almeno non si era messa a sbraitare come avrebbe fatto di solito.

Il secondo segnale si era presentato nell'anticamera della sala da pranzo, dove le due avevano trovato Aster e Cecilia impegnati a litigare per l'ennesima cavolata, con un divertito Corey intento ad osservarli e a mangiarsi una scatola di biscotti al cioccolato come se fossero pop corn. 
Anche qui, davanti ad una Gilly sempre più scioccata, Cassiopea si era limitata a borbottare un "Riducete il tono o mi farete scoppiare la testa", prima di sottrarre la scatola di biscotti all'ex fidanzato - che non aveva osato replicare - e andarsene verso la sala da pranzo.

Il terzo fattore in gioco era stato introdotto da Antares, che aveva annunciato i vincitori della prova del giorno prima.
La sfida era stata vinta dalla squadra formata da Darius e Miquel ma, a sorpresa, c'era stato un terzo vincitore su base personale, Corey, che era stato quello che aveva impiegato individualmente meno tempo in assoluto per superare tutte le sue prove. 
A parte una presa molto più salda del solito sulla tazza - che le aveva fatto diventare le nocche bianche - e le labbra strette, Gillian non riuscì a captare ulteriori segnali del nervosismo di Cassiopea. 

Ma capì che quella pace mattutina non sarebbe potuta durare oltre quando Antares completò la lista che annunciava i vari piazzamenti: come c'era da aspettarsi Aidan e Hitoshi, avendo speso più tempo a litigare tra loro che non a cercare di superare le prove, si erano classificati ultimi.
E, appena il vecchio Black era uscito dalla stanza, avevano iniziato a rinfacciarsi l'un l'altro quel pessimo piazzamento, discutendo sempre più forte.

E fu a quel punto che Cassiopea si alzò in piedi.
"ADESSO BASTA!"
Urlò 
tirando indietro la sedia e sfregandola pesantemente sul pavimento, provocando uno stridio alquanto spiacevole che fece voltare verso di lei tutti i presenti.
"VEDIAMO DI RISOLVERE QUESTA STORIA UNA VOLTA PER TUTTE! NON HO ALCUNA INTENZIONE DI VIVERE ALTRI VENTI GIORNI CON VOI DUE CHE VI ACCUSATE A VICENDA DI AVERE CREATO IL CALDO AD AGOSTO! SEGUITEMI E NIENTE REPLICHE."
Aveva esclamato prima di dirigersi a passo di marcia verso i due ragazzi, afferrarli entrambi per la camicia e iniziare a trascinarli fuori dalla Sala da Pranzo davanti allo sguardo strabuzzato di tutti coloro che si trovavano lì.

"Adesso li ammazza!" Si ritrovò a pensare Gillian nascondendo il volto tra le mani. 
Forse sarebbe stato meglio se Cassiopea l'avesse usata sin da subito come antistress, come aveva sempre fatto.
Non aveva assolutamente voglia di andarla a trovare ad Azkaban.



-*-*-*-


Aidan Nott non aveva camminato così tanto in vita sua. Si era perso. Da solo non sarebbe mai riuscito a tornare indietro.

Dopo che Cassiopea Black lo aveva afferrato per la camicia e trascinato fuori dalla stanza, nessuno dei tre aveva più detto una parola. In compenso il fiato gli era servito per seguirla in un intricato dedalo di scale, corridoi, stanze e passaggi più o meno larghi.
"Dove stiamo andando esattamente?" Si era azzardato a chiedere Hitoshi dopo dieci minuti di orologio, ricevendo solo un secco "Zitto e cammina" in risposta.

Lui, un Malfoy di 25 anni e padre di famiglia, silenziato da una ragazzina di 18!

Per la prima volta, i due ragazzi si lanciarono uno sguardo di reciproca comprensione che significava semplicemente "Donne: chi le capisce?", prima di rendersi conto di ciò che avevano appena fatto.

Quasi come se avesse gli occhi dietro alla testa, la padrona di casa sbuffò. 

La sua idea iniziale era stata di portarli in una stanza lontano dagli altri e costringerli a trovare un punto d'incontro, ma poi si era accorta che se avesse fatto ciò subito avrebbe finito per ucciderli sul serio, presa troppo com'era dalla rabbia - la questione che Corey fosse riuscito finalmente a vincere una prova l'aveva fatta agitare molto di più di quanto si sarebbe aspettata. 
Per quel motivo aveva preferito vagare per un bel po' per la Villa senza una meta precisa, in attesa di sbollire.
Non aveva alcuna intenzione di finire ad Azkaban per colpa di due idioti. Non che suo nonno lo avrebbe permesso, ovvio. Ma meglio non rischiare.

Quando riuscì finalmente a riacquistare lucidità, aprì una porta a caso di una delle varie stanze e li spinse dentro senza tante cerimonie, accorgendosi solo dopo che erano finiti in una stanza dal gusto orientale piena di tappeti.

"Bene, siamo arrivati. Accomodatevi dove più vi aggrada." Disse accoccolandosi a gambe incrociate su un tappeto persiano.
Seguendo il suo esempio, entrambi i ragazzi si sedettero - ovviamente il più distante possibile l'uno dall'altro.
Cosa che fece sbuffare nuovamente Cassiopea. 

"Nessuno ve l'ha mai detto che siete ridicoli?" Sbottò all'improvviso osservandoli entrambi intensamente e incrociando le braccia al petto. "State litigando da circa un anno per una cosa che non ha senso." Affermò.
"E quindi tu ti sei autonomamente eletta nostra mediatrice?" Chiese Hitoshi con tono ironico "Non vedo come la cosa potrebbe interessarti, visto che si tratta di un fatto privato."
"Per quanto mi scocci ammetterlo, il ragionamento di Malfoy non fa una piega." Concordò suo malgrado Aidan "Si tratta di un fatto privato."
"Wow abbiamo già fatto dei passi avanti! Dal litigare per ogni minima cosa al concordare per ben due volte in dieci minuti." Li prese in giro lei. "E comunque... sarà anche un vostro fatto privato, visto che Cassandra era la moglie di uno e la cugina dell'altro, ma resta il fatto che siete a casa MIA. E se litigate ogni giorno urtandomi il sistema nervoso diventa anche un MIO problema." Replicò incrociando le braccia. "E poi sbaglio o è stato mio nonno a dire di non volere risse, gelosie o insane competizioni mentre siete qua? Se volete fare a pugni prego, accomodatevi, ma in tal caso andrò immediatamente a riferirglielo e credo che nessuno di voi due voglia essere buttato fuori dalla gara." Li minacciò senza mezzi termini "Non so le ragioni che spingono te, Aidan, a partecipare, perchè non ti conosco perciò non posso sapere quanto la tua motivazione sia profonda" Disse scrutando il giovane Nott negli occhi "ma sono sicura invece che tuo zio Lucius non sarà molto felice alla notizia della tua squalifica, Hitoshi." Concluse spostando lo sguardo verso il giovane Malfoy "Perciò sicuri di non volerci neanche provare a trovare un punto d'incontro?"


-----------------------------------


Miquel, con un leggerissimo sorriso che non dimostrava in pieno tutta la sua reale soddisfazione, iniziò a spalmarsi una dose abbondante di marmellata sul toast. In fondo se la meritava tutta.
Aveva vinto la sesta prova di fila e questo gli forniva un considerevole vantaggio su tutti gli altri. Poteva ritenersi davvero soddisfatto. 

E pensare che inizialmente neanche voleva partecipare alla competizione!
 

Quel pensiero lo condusse inevitabilmente ad un altro: sua madre, dopo averlo lasciato davanti alla Villa, era stata ospitata da Antares stesso in un'altra casa, sempre a Londra. "Se un Black ha bisogno di aiuto o ospitalità, lo troverà sempre in un altro Black." 
Però lui non aveva idea di come se la stesse cavando. Non le aveva mai scritto in quei giorni. E di sicuro non per mancanza di tempo. A parte quello occupato dalle prove, tutto il resto potevano passarlo come meglio credevano.
Perciò ne avevano parecchio di tempo libero.

Stava rimuginando proprio sui pro e sui contro dello scrivere una lettera alla madre - e alla sua famiglia in generale - quando la sua attenzione venne attirata da una figura ormai familiare. 
"Ma non se lo toglie mai quel costume?" Si ritrovò a pensare divertito mentre vedeva North Jackson entrare nella sala da pranzo saltellando con l'immancabile pigiama da canguro addosso e la solita Hoshi dentro al marsupio.
La ragazza si diresse verso il fratello, gli rubò il cornetto al cioccolato che stava per addentare e, sempre saltellando sul posto, lo divorò in due secondi.
Lasciando il povero Nihal con la mano sospesa a mezz'aria e un'aria rassegnata sul volto. 
Miquel non fu l'unico a scoppiare a ridere. Anche Gillian, grazie a quella situazione assurda, si riscosse dallo stato di trance provocato dall'uscita di Cassiopea.
E la sua risata cristallina invase la stanza.

Almeno finchè North, con tono del tutto innocente, domandò "Ma dov'è Hitoshi? Devo restituirgli la figlia! ... Ehy perchè quelle facce?"
 


-*-*-*-


Mintaka, con un sorrisetto alquanto divertito, si avvicinò a Darius e gli battè una mano sulla spalla per farsi notare. 

Il russo aveva continuato a fissare in trance la porta dalla quale Cassiopea, Aidan e Hitoshi erano scomparsi ormai più di mezz'ora prima, tant'è che non aveva neanche fatto molto caso a quello che lo circondava... o a quello che aveva mangiato fino a quel momento.

E chi se lo aspettava un caratterino simile dalla padrona di casa?

Di sicuro Cassiopea Black non era una ragazza da sottovalutare. Già era rimasto spiazzato da lei la prima sera, a cena, ma più si andava avanti più la figura di quella ragazza lo intrigava.
Darius di mestiere faceva l'Auror e spesso si ritrovava a dover valutare una persona a colpo d'occhio.
Difficilmente si sbagliava sulla personalità e le caratteristiche peculiari di qualcuno. E ancora meno facilmente si faceva sorprendere.
Eppure quella ragazza era riuscita a spiazzarlo su tutti i fronti.

Richiamato alla realtà dalla mano di Mintaka sulla sua spalla, il russo alzò lo sguardo. Trovandosi a fissare due occhi azzurri divertiti.
"Ha un bel caratterino eh?" Esclamò l'ex Corvonero con l'aria di chi la sa lunga.
"Già..." Si ritrovò suo malgrado a dover ammettere il moro. 
"Tranquillo, il tuo amico Aidan tornerà vivo in tempo per la prossima prova. Dubito che il signor Black voglia trovarsi due cadaveri per casa così presto." Cercò di rassicurarlo prendendo una sedia e accomodandosi accanto a lui.
"Apprezzo la tua voglia di rassicurarmi, ma dubito che tu sia venuto qui solo per questo." Rispose Darius con no chalance, cercando di tornare ad essere il solito ragazzo imprescrutabile che lavorava al Dipartimento Auror.

Era rimasto in trance anche troppo.


"In effetti no." Ammise Mintaka senza abbandonare il suo solito sorrisetto. "Visto che la prova non si terrà prima di oggi pomeriggio, Corey Marshall ha proposto di fare una partita a Quidditch per ingannare il tempo. Sei dei nostri?" 
"Se mi proponete una partita a Quidditch non posso proprio rifiutare."  



-*-*-*-


"Sil... la prossima volta - e non te lo chiedo come favore ma te lo ordino - LASCIA-LA-TAZZA-AL-SUO-POSTO." Sibilò Miranda a denti stretti, mentre Cecilia ridacchiava sotto ai baffi. "Ci manca solo che Cassiopea venga accusata di omicidio. Lo sai quant'è suscettibile certi giorni." 
"Sì mamma." Fu la risposta ironica della ragazza ripresa.
"Cecilia... guarda che sono seria." Affermò la prima, gettandole un'occhiataccia.

Ma un sorrisetto divertito fece capolino sul suo volto, annullando così l'effetto della minaccia.


"Eddai... non dire che le conseguenze non sono state divertenti." Provò a convincerla l'ex Tassorosso. Vedendo però il sorrisetto spegnersi dal volto della cugina.
"E' già passata un'ora e non sono ancora tornati!" Protestò infatti Miranda.
"Ma non l'ho fatto con cattiveria!" Cercò di difendersi a quel punto "Volevo solo farle uno scherzetto innocente... non pensavo avesse questi risvolti."
Davanti allo sguardo assottigliato della cugina, che continuava a scrutarla con diffidenza, tirò fuori dal cilindro la sua ultima scusa. "E poi è anche colpa di Aster!"
L'ex Grifondoro a quel punto roteò gli occhi esasperata. "E te pareva che Evans non c'entrasse da qualche parte... Quindi dimmi: cosa c'entra questa volta il caro Serpeverde?"
"Volevo restituirle la tazza subito." Iniziò a spiegare Cecilia "Ma poi l'ho incrociato e..."
"E vi siete messi a litigare come al solito, così ti sei scordata dei tuoi buoni propositi." Completò Miranda al suo posto, roteando nuovamente gli occhi. 

L'aria colpevole sul volto dell'ex Tassorosso bastò come conferma.


"Non ti sto neanche a chiedere il motivo del vostro litigio perchè tanto lo so che non te lo ricordi." 

In fondo i due erano capaci di litigare veramente per qualsiasi cosa.

Il momento di silenzio tra le due venne interrotto proprio dal suddetto ragazzo, che si presentò al loro tavolo con una scopa sottobraccio. Puntando ovviamente lo sguardo su Cecilia.
"Weiss ho una cosa da proporti." Disse senza troppi preamboli.
La rossa si voltò molto lentamente. "Se si tratta di romperti il manico in testa non devi neanche chiedere. Sono sempre pronta per quello."
Aster, a quelle parole, sorrise divertito. "No, direi che alla mia scopa ci tengo. Al massimo posso farti fare un giretto sopra, se proprio insisti. In realtà volevo proporti una tregua." 
"Una tregua?" Cecilia non fu l'unica a porre quella domanda. Anche Miranda lo fece.

Per premersi subito dopo una mano sulla bocca appena entrambi si girarono verso di lei.
"Ok, vado a farmi un giretto." Commentò alzandosi e intuendo l'antifona.

"Che tipo di tregua?" Domandò l'altra innarcando un sopracciglio, appena la cugina si fu allontanata abbastanza da non essere più a portata di orecchi. Ma anzichè farlo rispondere, aggiunse subito dopo "Fammi indovinare... hai visto come Cassiopea ha reagito ai continui litigi di Aidan e Hitoshi e hai paura di finirci in mezzo anche tu. In fondo... lo sanno tutti che lei ha un forte ascendente su suo nonno."
"Ma veramente..." Provò a contestarla lui.
"Il problema Evans..." Continuò lei interrompendolo "E' che sei tu quello che rischia di essere buttato fuori, non io. Quindi niente tregua. Ci vediamo." Concluse battendogli una mano sulla spalla e allontanandosi.



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Heilà! 
Secondo voi c'è riuscita Cassiopea a fargli trovare un punto d'incontro? Oppure nel frattempo li avrà uccisi? :P


Domande della settimana:
1) mi dite le date di compleanno dei vostri OC?
2) per i maschietti: come se la cava il vostro OC in pozioni? 



Alla prossima! 
Ciaoo! ;)

  
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