Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: blu992    19/09/2016    19 recensioni
Dalla storia:
Lydia Martin e Stiles Stilinski sono lieti di invitarvi alla loro festa di fidanzamento che si terrà nella casa della famiglia Martin il giorno 26 Maggio
[Sterek-All the way.] [Parte Text!fic]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[Si mise al suo posto, di fronte al centro della navata e si concesse di guardare un solo invitato. Appena sentì la mano di Scott sul braccio sinistro, prese coraggio e iniziò a parlare.] 

 

“Buongiorno a tutti, sono felice che siate qui e vi ringrazio di cuore. Vi starate chiedendo perché sto facendo un discorso prima della cerimonia, ma…credo sia decisamente necessario. Per farvi capire tutto meglio, ho qualcosa da leggervi. Mettetevi comodi, non so quanto sia lungo, lo leggo per la prima volta con voi” 

Stiles, dopo  spiegato un foglio che teneva piegato nella tasca interna della giacca, cominciò a leggere. 

 

 

Flashback. Sei giorni prima… 

 

Stiles aveva appena finito di raccontare alla sua fidanzata tutto l'accaduto. Il suo racconto a Derek, la sua successiva quasi dichiarazione, non aveva saltato nemmeno un punto. Le aveva anche detto delle considerazioni di Scott, non voleva mentirle e Lydia era sempre stata l'unica a capirlo e, in tutta quella confusione, aveva bisogno di lei.  

La ragazza lo guardò dall'altro lato del divano, poi si alzò e gli si sedette più vicino abbracciandolo forte. Stiles rimase abbastanza sorpreso dal gesto, si aspettava tutt'altro. 

“Non…non sei arrabbiata?” riuscì a mormorare. 

“No, Stiles” disse lei serena, “sono sollevata, felice, ma non arrabbiata” 

Stiles si rabbuiò un po', spostandosi per guardarla meglio. 

“Come fai a non essere arrabbiata? Un tipo si dichiara al tuo fidanzato, tale fidanzato ti confessa praticamente si essere in tilt, e tu sei felice?” 

Il ragazzo disse quelle parole alzandosi dal divano, sciogliendo l'abbraccio, ma Lydia non sembrava essere stata smossa anzi, riprese a parlare serenamente. 

“Ho delle cose da dirti, Stiles, siediti. Poi, se sarai ancora arrabbiato con me, almeno avrai una giustificazione, ma dubito che sarà così. Ti va di ascoltarmi?” 

Ad un cenno di assenso di Stiles, riprese a parlare. 

“Sappiamo entrambi quanto ci amiamo, quanto siamo legati e quanto siamo importanti l'uno per l'altra. Non ho dubbi su quello che provi per me, perché so per certo che è quello che provo io per te, ed è amore, certo, ma non quello che conduce ad un matrimonio” 

“Lyd-“ 

“Lasciami finire. Ne abbiamo passate tante, ci siamo sostenuti a vicenda e abbiamo creduto nella nostra storia con ogni fibra del nostro corpo. Ci siamo amati in tanti modi, Stiles, prima come amici, poi come ancore, poi come amanti e anche come genitori. Avremmo cresciuto il nostro bimbo in una famiglia piena di amore, ne sono sicura e lo sei anche tu. Quando…quando il nostro bimbo è andato via, ci siamo amati come…non so trovare una parola adatta, ma è come se ci fossimo appoggiati l'una all'altro e non fossimo andati avanti. Per un po’ ho pensato che saremmo tornati quelli di prima, ma poi ho realizzato che nemmeno quello andava più bene. Ci ho visti distrutti, varie volte, ma solo dopo quella perdita è come se fossi riuscita a vedere con chiarezza tutta la nostra storia. Sai perché? Perché l'idea di avere un bambino ti aveva fatto tornare ad essere quello di sempre. Ridevi, non riuscivi a stare zitto e fermo e…eri tu. Non ti vedevo da quattro anni, Stiles” 

“Le persone crescono” 

“Tutte balle. Tu eri ferito, distrutto, non cresciuto. Il giorno in cui ho deciso che non ti avrei sposato, ho invitato Derek alla cerimonia” 

“EH?!” 

“Shh. Non l'hai mai dimenticato, non lo farai mai e io dovevo provare a renderti felice, un'ultima volta, ultimo tentativo” 

“Io sono felice, Lydia” 

“Non sto dicendo che il nostro sarebbe stato un matrimonio falso, triste. Sto solo dicendo che ti preferisco ancora più felice” 

“Non…non capisco. Hai fatto venire Derek qui perché?” 

“Non speravo che ti si dichiarasse, ma a quanto pare mi sbagliavo. Speravo solo che tu ti rendessi conto che non siamo fatti per amarci come gli altri e che, vedendo lui, capissi la differenza tra l'amore che provi per me e quello che provi per lui” 

“Volevi che ti lasciassi io? Se non avessi avuto nessuna illuminazione mi avresti sposato lo stesso?” 

“Mi fidavo delle mie intuizioni, ma no, non ti avrei sposato. Ti avrei fatto questo stesso discorso forse questo stesso giorno” 

“È tutto assurdo. Ho una tale confusione e.. Non so cosa dire” 

“Puoi anche solo ringraziarmi, Stilinski” 

Stiles, si avvicinò di nuovo a Lydia. Era ancora confuso, doveva ancora realizzare tutto quello che la ragazza aveva detto. 

“Tu…cosa farai? Come stai?” 

Lydia gli sorrise leggermente, prendendogli le mani tra le sue. 

“Sto bene. Non so cosa farò, ma partirò da sola, magari cercando di capire cosa sono e cosa fare della mia vita, ma sto bene, Stiles, davvero” 

“E io? Cosa dovrò fare?” 

“Tra una settimana sarai su un altare con questa, me lo devi” rispose lei mettendogli una lettera tra le mani, “per il resto sta a te decidere” 

Stiles la strinse forte in un abbraccio subito ricambiato e con le lacrime agli occhi le disse “Sei la mia anima gemella, Martin” 

“E tu sei la mia, ma dovrò cercare il grande amore della mia vita, come lo è lui per te. Credo che il mio amore sarà tutto verso me stessa per un po’” 

 

Fine flashback.  

 

“Ok, questa lettera l'ha scritta Lydia. Comincio… 

Ciao a tutti, se Stiles non vi ha ringraziati per essere qui, lo faccio io, lui si distrae sempre. Vi starete chiedendo perché legge lui qualcosa di mio e..beh…è facile. Io non posso farlo. Mentre siete seduti su quelle bellissime sedie che io ho scelto, sono su un volo di prima classe per un luogo che non vi dirò…” 

 

.                           ----- 

 

Alla notizia che Lydia non sarebbe stata lì, Derek sentì il proprio stomaco chiudersi. Aveva avuto paura per un attimo che Stiles fosse stato lasciato il giorno delle nozze, all'altare, ma il ragazzo profumava, sì di agitazione, ma anche di serenità. Quindi si concentrò di nuovo sulla lettura. 

…Non pensate che io abbia lasciato Stiles all'altare! Lui sapeva tutto, è lì solo per dirlo a tutti voi. Mi dispiace per il disturbo che vi ho dato, ma era una decisione necessaria. Magari ci vedremo in un'altra occasione felice come questa. Chiedo scusa ai miei genitori: Vi voglio bene, avrete presto mie notizie. Chiedo scusa allo sceriffo: Voglio bene anche a lei, non mi odi, suo figlio sta bene senza di me, ma forse lei questo lo ha già capito. Chiedo scusa ai miei amici per non averli salutati per bene, vi chiamerò appena l'aereo sarà atterrato, mi mancherete davvero tanto, siete il mio branco. Chiedo Scusa a te, Stiles, se ti sei sentito manipolato, ma l'ho fatto per il tuo bene. E infine ringrazio un'altrapersona che ha reso possibile tutto questo, è stato un piacere conoscerti prima a distanza e poi dal vivo. Credo di aver finito…” 

 

.                           ----- 

 

Stiles prese un respiro e continuò, vedeva che mancavano solo poche righe. 

“…seguite tutti Kira, vi porterà al banchetto. Dovete andarci tutti. Nessuno escluso…” 

Stiles sorrise, quella minaccia velata era proprio nello stile di Lydia. Lesse nella sua mente il post scriptum e decise che le avrebbe mandato un messaggio riempiendola di insulti per averlo costretto a leggerlo. 

….Post scriptum: Che qualcuno faccia ballare lo sposo o dovrà subire la mia ira. Quel qualcuno dovrebbe anche costruirmi una statua…” 

 

.                           ----- 

 

Derek non sentì il mormorio dei presenti, non sentì cosa lo sceriffo stesse dicendo a Stiles e nemmeno cosa Kira urlava agli ospiti mentre indicava il luogo del ricevimento. Sentì solo la voce di Raven, che si era piegata verso di lui per parlargli in un orecchio. 

“Prego, capo”  

Tu…come ti ha trovata?” 

“Mi contattò prima di inviarti l'invito, sapeva di me e Thomas perché aveva costretto Scott a dirle che fine avessi fatto. Mi chiese solo di non lasciare che tu rifiutassi. Non sai quanto sia stato difficile mentirti…” 

Raven abbassò il capo dispiaciuta, ma Derek le passò un braccio intorno alle spalle e le baciò piano una tempia. 

“Sei incredibile” 

“Lo so, se non ci fossi dovrebbero inventarmi. Ma…ora andiamo al ricevimento? Ho l'ordine di trascinarti” 

Derek sbuffò una risala e si alzò porgendole una mano per aiutarla. Nello stesso momento sentì una pacca su una spalla. Thomas. 

“Mi sento dentro una commedia romantica di quint'ordine. Adoro tutto questo! Andiamo a conquistare lo sposo!” 

Derek illuminò per un attimo le iridi di rosso, ma sorrise spingendo il ragazzo verso il luogo in cui si dirigeva la folla. 

 

.                            ------- 

 

Stiles, finito il discorso, si ritrovò sommerso dalle persone. Perse la conta delle pacche sulle spalle, degli abbracci e dei “mi dispiace”. Forse non tutti avevano capito che non era affatto la vittima in quella situazione. Riuscì a liberarsi solo quando Isaac, con la scusa di abbracciarlo, se lo trascinò dietro, portandolo lontano dal Nemeton, di fianco un albero contro cui era poggiata Cora. 

“Ehi, piccola Hale” 

“Stiles, ti voglio bene, lo sai vero?” 

Stiles annuì stranito, guardando però Isaac sorridente. 

“Bene. Però Derek è mio fratello e tu fino a dieci minuti fa dovevi sposarti, non voglio che…” 

“Cora, mi stai chiedendo di non far soffrire tuo fratello?” 

Cora si staccò dall'Albero e gli si avvicinò, mettendogli le mani sui bicipiti. 

“Lo so che è stato il primo a farne a te, ma…” 

“È pur sempre tuo fratello, lo so. Sta tranquilla” le disse interrompendola e abbracciandola, per poi chiederle “Sapevi tutto anche tu?” 

“No, Lydia si riferiva a Raven, io non avrei mantenuto il segreto” 

 

.                           ------- 

 

Derek si sedette al tavolo su cui c'era il suo nome, insieme ai suoi beta. Dopo un po’ furono raggiunti anche da Isaac e Cora, mentrei anche gli altri ospiti prendevano posto. Cercò Stiles con lo sguardo, ma non lo trovò, poco dopo arrivò la prima portata, ma nessuno al suo tavolo sembrava avere fame. 

“Der” gli si rivolse Cora “stai agitando anche noi quattro, magari è in bagno” 

“Nah” si intromise Isaac “Ecco gli sposi” 

Derek si girò verso l'entrata del tendone giusto in tempo per vedere Stiles e Scott entrare a braccetto, diretti verso il tavolo centrale. Quando si sedettero, Scott cominciò ad agitare una mano salutando tutti, mentre Stiles guardò solo verso il suo tavolo, incontrando i suoi occhi, per poi abbassare lo sguardo. Derek sapeva che avrebbero dovuto parlare, e presto anche. Non si vedevano dalla loro chiacchierata ed ora era successo tutto quello. Non pensava che Stiles non fosse più arrabbiato, ma doveva provarci.  

 

.                            ,----- 

 

Stiles sarebbe voluto andare via subito dopo la lettura della lettera, ma Lydia l'aveva praticamente incastrato. Le aveva anche mandato un messaggio riempiendola di insulti, ma lei aveva risposto solo con “Fammi sapere se l'arrosto è davvero buono come diceva il cuoco”. Non gliel'avrebbe detto, non era riuscito a mettere nulla sotto i denti e si sentiva troppi sguardi addosso. Per fortuna la maggior parte degli invitati colleghi del signor Martin se ne erano andati, non avrebbe sopportato anche tutti quegli sguardi di vecchi giudicanti. 

Quando il secondo piatto fu portato via, ancora intatto, Stiles, sentÌ la musica diffondersi piano.  

“Amico, devo lasciare un attimo la parte della tua sposa, vado a chiedere alla mia kitsune se le va di ballare. Sperando non mi schiacci i piedi” 

Stiles sorrise verso suo fratello. 

“Vai, sei stato una sposa fantastica!” 

 

Quando Scott invitò Kira ed insieme raggiunsero la pista, Stiles si alzò cercando di non farsi vedere, ma non aveva considerato una persona. 

“Figliolo, siediti” 

Lo sceriffo l'aveva afferrato per un polso, indicando il posto libero al suo tavolo a cui erano rimasti solo lui e Melissa. Stiles accettò l'invito e aspettò che suo padre parlasse. 

“Stai bene?” 

“Si papà, tutto quello che ha scritto Lydia è vero, te l'ho detto” 

“Non ho detto che non ti credo, ti ho fatto una domanda” 

“Sto bene, davvero” 

Melissa poggiò una mano sul braccio di John. 

“Stiles, tuo padre è solo preoccupato, così come me. Ma se dici di stare bene, ti crediamo. È solo strano” 

“Lo so, non sono cose che accadono tutti i giorni, ma va tutto bene, poi vi spiegherò tutto per bene, promesso. Ora vorrei solo…un po’ di respiro” 

Stiles si sentì stringere da suo padre in un abbraccio un po’ impacciato, prima di sentirsi sussurrare “Qualsiasi cosa tu scelga di fare, falla con il cuore”, poi si alzò r finalmente uscì all'aria aperta. Si avvicinò ad un albero e si sedette ai suoi piedi, sentendo in lontananza la musica continuare a suonare.  

 

.                            -------- 

 

“Derek, alza il culo e va fuori” 

Derek guardò Raven davvero male, uno dei suoi peggiori sguardi, prima di ringhiarle un “Mi stavo già alzando” e dirigersi nella direzione presa da Stiles. Kira lo intercettò poco prima dell’uscita, dicendogli qualcosa che non aveva capito a pieno, ma proseguì senza pensarci. Non impiegò molto a trovare Stiles nonostante il buio, sentì il ragazzo prendere profondi respiri, ma sentiva la calma dal suo odore. Quando fu certo di non essere lui quello agitato, fece qualche altro passo cercando di fare rumore con i piedi per non spaventare l'altro. Stiles, infatti, alzò lo sguardo sulla sua figura, non sembrando per nulla stupito.  

Derek non sapeva cosa dire, non sapeva da dove iniziare. Avrebbe voluto scusarsi, senza nemmeno sapere per cosa, ma aveva fatto arrabbiare Stiles l'ultima volta. Quando si trovò con le punte dei piedi in contatto con quelle del ragazzo seduto per terra, si piegò di poco in avanti, senza pensare, ancora una volta vittima del lupo, e tendendo una mano in avanti.  

 

.                            ------- 

 

Vedere Derek avvicinarsi non l'aveva stupito più di tanto. Sapeva che avrebbero dovuto parlare e forse si era allontanato anche per quello. Si era sentito i suoi occhi addosso per tutto il tempo, sapeva che sarebbe stato seguito. La cosa che però l'aveva stupito era stato il vedere Derek abbassarsi, tendergli la mano e dirgli “Vuoi ballare con me?” 

Stiles allungò una mano a sfiorare quella dell'altro, senza smettere di guardare i suoi occhi, e si fece forza sulle gambe per alzarsi. Derek gli mise un braccio intorno a un fianco, mentre con l'altra mano teneva ancora la sua, cominciando ad ondeggiare piano.  

Il ragazzo si sentiva in imbarazzo, non aveva mai ballato in quel modo con nessun uomo, e poi erano da soli, lontani dalla pista da ballo. 

“Stiles, rilassati” si sentì dire da Derek mentre allo stesso tempo cominciò ad avvertire la mano posata sulla sua schiena compiere leggero movimenti concentrici, come per calmarlo. 

“Io…si, ok” si ritrovò a balbettare, stringendo forte la mano dell'altro e spostando la sinistra, che aveva posato su un suo bicipite, fino a poggiarla sul suo petto. 

 

Call it magic, call it true 

I call it magic when I'm with you 

And I just got broken, broken into two 

Still I call it magic, when I'm next to you 

 

Il primo a parlare fu Derek, Stiles stava ancora cercando di capire cosa stesse succedendo. 

“Conosci il titolo di questa canzone?” 

Stiles annuì, seppur stranito per quella domanda. 

“È Magic, dei Coldplay” 

“Kira mi ha detto una cosa prima, ora la capisco. Ha detto Magic, è un regalo si Lydia” 

Stiles scosse la testa quasi rassegnato, “Aveva programmato tutto” disse sorridendo. 

“Io non ne sapevo nulla” 

“Lo so, mi ha spiegato tutto, lo sapeva solo Raven e credo Kira” 

 

.                            ------- 

 

I don't, no, I don't, no, I don't, no, I don't 

No I don't, it's true 

I don't, no, I don't, no, I don't, no, I don't 

Want anybody else but you… 

 

Derek sapeva di dover dire qualcosa, prese un profondo respiro, strinse ancora un po’ il ragazzo. 

“Mi dispiace. Per essere andato via, per non essere tornato e per averti inconsapevolmente sconvolto di nuovo la vita” 

Stiles sembrò pensare a lungo a cosa rispondere, poi afflosciò le spalle, come se si fosse arreso. 

“Per me non te ne sei mai andato, ora riesco a capirlo” 

 

Call it magic, cut me into two 

And with all your magic, I disappear from view 

And I can't get over, can't get over you 

Still, I call it magic, such a precious truth 

 

Derek ormai non riusciva più a stupirsene di come il suo lupo reagiva a Stiles. Sentì la sua mano lasciare la presa su quella dell'altro e il suo braccio raggiungere l'altro sulla vita del ragazzo. Aveva un bisogno fisico di stringere quel corpo e lo fece, appoggiando la testa sulla spalla di Stiles che si irrigidì, il braccio ancora immobile, alzato. Sembrò rilassarsi nell'esatto momento in cui Derek spostò il naso portandolo a contatto con il suo collo, annusando forte la sua agitazione. Sembrò ancora una volta arrendersi e lasciarsi andare, prendendo anche Derek alla sprovvista perché Stiles gli portò le braccia al collo con uno slancio così forte che fece un piccolo passo indietro.  

 

And if you were to ask me 

After all that we've been through 

Still believe in magic? 

Yes, I do 

Of course I do 

 

La musica finì, ma loro rimasero abbracciati perdendo la concezione del tempo. Derek si sentiva finalmente completo. Rivide in un flash gli ultimi cinque anni: Il suo nuovo branco, la sua nuova vita, capendo solo in quel momento di essere stato sempre incompleto.  

 

.                          ------ 

 

Stiles aveva dimenticato come fare per respirare. Era stato così sorpreso da quel gesto che aveva dimenticato tutte le cose che avrebbe voluto dire a Derek, aveva solo sentito il bisogno di perdersi in quel contatto, in quella stretta che sapeva di “Non andare via”. Rimase stretto al suo collo per un tempo indefinito, ma poi decise di dover parlare, gli sudavano già le mani. 

“Derek, dobbiamo parlare. Io devo parlare” 

Sentì il naso del lupo strofinare ancora un po’ il suo collo, ma poi lo vide distaccarsi. Stiles si appoggiò con la schiena al tronco dietro di sé. 

“Ero sincero quando ho detto che non te ne sei mai andato, ma non mi riferivo solo al lato…positivo. Ho passato un anno ad amarti, con ogni fibra del mio essere, ma gli altri quattro li ho trascorsi cercando di dimenticarti in ogni modo. In alcuni momenti ti ho anche odiato e non perché non mi ricambiassi, quello potevo accettarlo, ma perché vedevo con quanta facilità tu avessi abbandonato tutti e tutti, senza mostrare ripensamenti” 

“Non me ne andrò” 

Stiles si passò le mani tra i capelli, frustrato. 

“Una parte di me lo sa, ci crede che non andrai di nuovo via, ma l'altra no. Hai un'altra vita, hai un branco e un'altra casa e io…io non reggerei di nuovo, ne uscirei distrutto, peggio dell'ultima volta” 

Finì la frase e alzò lo sguardo su Derek che sembrava davvero combattuto tra il parlare o meno. 

“Parla, Derek” 

“Ok…Non so come sia successo, ma…credo che il mio lupo ti abbia scelto” 

 

.                          ------ 

 

“Eh? Lupo? Scelto? Nel senso che…davvero?” 

Derek sorrise prima di avvicinarsi a Stiles e posargli una mano su una guancia, in una carezza leggera. 

“Non riesco a frenare sempre i miei gesti quando sei nei paraggi. È da quando sono qui che cerco di capire, di frenare il mio istinto, ma non sempre ci riesco. Sento il lupo prendere il sopravvento perché vuole starti vicino, toccarti. Vuole te, la parte più istintiva di me reclama te come suo compagno. E non te lo dico per forzarti, ma solo perché voglio che tu sappia tutto di me, ogni sfumatura di quello che sono. Ho imparato a farlo con i miei beta, voglio farlo anche con te”  

“Io…non posso dirti di non esserne felice, ma…l'uomo, tu, cosa vuoi?” 

Derek rispose senza pensarci, completamente in linea con il suo animale. 

“Voglio te, con ogni parte di me” 

R una mano di Stiles posarsi sulla sua che ancora gli sfiorava uno zigomo, fece fare quasi le capriolo al lupo nel suo petto. Sentirlo fare un passo in avanti, senza distogliere lo sguardo lo fece cadere in mille pezzi per poi ricomporli perfettamente. 

“Bene” sussurrò il ragazzo prima di prendere la sua mano e portarsela alle labbra. 

“Tu cosa vuoi?” si ritrovò a chiedere ingenuamente, come a volere una conferma di quei gesti. 

“Voglio che tu sorrida a causa mia, sempre” 

 

.                           ------- 

 

Stiles aveva detto quella frase senza pensarla, ma era la verità. Voleva vedere quell'uomo felice come in quei giorni, ma voleva essere lui a procurargli quella felicità e voleva farne parte. Poi, però, aggiunse qualcosa. 

“Andremo piano, ci conosceremo di nuovo e impareremo ad amarci, ok?” 

La risposta di Derek fu un abbraccio che gli spezzò il fiato.  

 

 

Una settimana dopo… 

 

~Chiamata in corso da Stiles a Scott 

 

“Sto per morire soffocato dall'ansia” 

“Stiles, devi solo uscire, entrare nella sua auto e tacere aspettando di arrivare dove ha deciso di portarti” 

“Ahahah! Tacere! Io? Spiritoso Scottie!” 

“Sto per chiudere la chiamata…” 

“Aspetta! Ho sentito Lyds stamattina, dice che è in Europa” 

“Ha chiamato anche me. Le hai detto di stasera?” 

“Si, quando le ho detto del messaggio di Derek, si è fatta una risata fin troppo poco signorile per lei e mi ha detto buona fortuna” 

“Beh, ti ha scritto Ti passo a prendere alle otto. Anche Lydia conosce la tua ansia, pensava saresti morto per le quattro” 

“Sono le sette e mezza, sono ancora in tempo per soffocare!” 

“Stiles, va ad aggiustarti i capelli e non rompere” 

“I capelli? Ho i capelli brutti? Li ho già aggiustati!” 

“Cavolo, Stiles! Era per dire! Salutami Derek” 

 

Chiamata terminata. 

 

.                            ---------) 

 

Derek parcheggiò fuori casa di Stiles nello stesso momento in cui l'altro aprì la porta.  

Aveva un sorriso timido, ma che gli illuminava il viso. Raggiunse l'auto e salì, salutando e agganciandosi la cintura di sicurezza. 

“Ehi, Sourwolf!” 

Derek gli rivolse uno sguardo glaciale, ma ricambiò il saluto. 

“Ciao, idiota” 

“Ehi! Non puoi chiedere a qualcuno di uscire e poi insultarlo! Cioè, tu non mi hai chiesto di uscire, me lo hai tipo imposto, ma io sono una brava persona e non ho infierito sulla tua scarsità di tatt-“ 

“Stiles!” 

“Scusa, scusa! Dove andiamo?” 

Derek si perse per un secondo nell'odore di iperattività e di agitazione del ragazzo al suo fianco, poi rispose e si deliziò della brusca accelerazione del suo cuore. 

“Ti porto a cena” 

 

.                            ------ 

 

Avevano parlato per tutta la durata della cena. Stiles aveva raccontato di come suo padre e Melissa fossero finiti insieme, Derek gli aveva descritto il suo lavoro; Stiles aveva elencato con tutti i particolari ogni esame svolto al college, Derek gli aveva confessato che anche lui ci era andato, ma non l'aveva mai concluso. Al momento del dolce, il più piccolo chiese al lupo come fosse diventato Alpha e Derek gli raccontò di quello, di Raven e di Thomas. Stiles lo ascoltò incantato, il cucchiaino tra le labbra, dimenticato, fino a quando Derek non avvicinò la mano alla sua e glielo spostò.  

“Ti va di fare una passeggiata?  

Stiles si passò una mano sulle labbra prima di sorridere e annuire. 

 

Passeggiarono un po’ lungo il viale, ognuno nei propri pensieri, ma Stiles aveva una domanda da porre. 

“Non devi tornare a lavoro? E Raven e Thomas non vogliono tornare a casa?” disse infilando le mani in tasca per smettere di muoverle senza controllo.  

“Loro non hanno una vera casa a New York, sono lì perché io non mi sono mai voluto spostare, ma lo farebbero volentieri. Thomas ama questo posto” rispose Derek fermandosi e girandosi verso di lui. 

Stiles si fermò, incrociando le braccia e aspettando il continuo. 

“Beacon Hills è casa mia, mi piace avere la galleria d’arte, mi fa sentire un po’ più a casa anche a New York, ma non è dove voglio stare ora” 

“E dove vuoi stare?” 

“Ovunque sia tu” 

Stiles sorrise e, cercando di stemperare la tensione, diede un colpetto sul braccio dell'altro. 

“Mi sei diventato sentimentale, Sourwolf!” 

“Cammina, idiota” 

“Ecco, ora ti riconosco!” 

 

.                        ----- 

 

Derek parcheggiò di nuovo fuori la villetta, dopo due ore non sapendo cosa fare. Sapeva che Stiles aveva chiesto di andarci piano, sapeva che c’erano tante cose di cui dovevano ancora parlare, ma sapeva che aveva bisogno di avere un contatto con quel ragazzo.  

“Bene. Allora…grazie per la serata, sono stato bene” 

Per fortuna Stiles era sempre imprevedibile. Si sporse verso di lui e gli diede un rapido bacio a stampo all'angolo delle labbra, lasciandolo quasi impietrito mentre scendeva dall’auto. Derek mise in moto appena la porta di ingresso si richiuse alle spalle dell’umano. 

 

.                           ------ 

 

Stiles era convinto di essere diventato abbastanza adulto da non fare più cazzate, ma a quanto pareva si sbagliava di grosso. Si era messo a letto poco dopo essere tornato a casa, ma dopo venti minuti so era rivestito e si era messo in auto. 

Mentre guidava, mandò un messaggio, poi ingranò la quarta e cercò di fare il prima possibile, per non pentirsene. Anche se dubitava sarebbe successo. Quando arrivò a destinazione potè notare che il messaggio era arrivato a destinazione perché c'era una sola auto parcheggiata fuori la villa. Mise un piede dietro l'altro ma si bloccò quando la porta di ingresso si aprì. Si immobilizzò al centro del giardino, il respiro corto.  

.                           ---- 

 

Derek si era stranito nel vedere i suoi beta alzarsi dal divano e uscire senza dire una parola, ma aveva capito cosa fosse successo, appena aveva sentito un cuore battere furiosamente dal giardino.  

Aperta la porta si era ritrovato Stiles davanti, la fronte sudata e le guance rosse. Emanava agitazione, determinazione. Derek gli avrebbe chiesto cosa stesse facendo lì, davanti casa sua, se Stiles non avesse sussurrato tra i denti un “Vaffanculo” e non gli fosse saltato letteralmente in braccio stringendogli intorno gambe e braccia nel modo più scoordinato che Derek avesse mai visto. 

Il lupo lo strinse, razionalmente per non farlo cadere, istintivamente per non lasciarlo andare, e decise di non porre alcuna domanda. Stiles parlò dopo essere riuscito a regolarizzare il respiro. 

“Siamo deficienti, vero?” 

Derek non rispose, pensando che la domanda fosse retorica. 

“Derek, siamo deficienti, vero?” rincalzò Stiles, alzando la testa dalla sua spalla e guardandolo negli occhi. 

“Lo siamo?” 

“Certo che si! Siamo stati lontani cinque anni! Cinque! Ci siamo amati senza mai vederci o sentirci, abbiamo amato l'altro facendo del male a noi stessi e ora, da deficienti, sprechiamo il tempo in stupidi appuntamenti del cazzo!” 

“Stiles, sei st-“ tentò Derek. 

“Lo so, sono stato io a proporlo, quindi forse hai ragione a darmi dell'idiota, ma lo sei anche tu perché non mi hai detto che era una cazzata!” 

“Sei sicuro?” 

“Cosa del fatto che ti amo da cinque anni ti è sfuggito?” 

Derek sentì chiaramente il proprio cuore saltare in battito, ma riuscì a mantenere la calma. 

“Non hai amato solo me” 

Stiles sembrò farsi più serio. 

“Lo so, certo che lo so, e forse continuerò ad amare Lydia perché mi ha ridato me stesso, mi ha ridato te. E non sarà mai comparabile a quello che provo per te, non lo è mai stato. Lei mi ha dato la calma, mi ha fatto ritrovare la serenità, ma tu…tu sei una tempesta. Mi sconvolgi la vita, mi fai sudare le mani e parlare senza pensare, mi fai fare cazzate come questa, mi fai uscire a mezzanotte da casa per correre da te e saltarti in braccio. Non ho mai smesso di provare tutto questo, avevo solo dimenticato quanto fosse travolgente amare te, e l'avevo rimosso a forza dai miei pensieri. Ma ora sono qui, da te e penso solo a te. Sono stato un deficiente e ho aspettato che fosse la mia fidanzata a farmene rendere conto, ma ho capito di non averti dimenticato appena ti ho visto un mese fa. Hai sorriso e mi sono ricordato quanto fosse stato bello amarti” 

 

.                                 ----- 

 

Stiles aveva finito quel discorso sconclusionato appoggiando la fronte su quella di Derek. Derek che l'aveva guardato fisso negli occhi per pochi secondi, poi si era mosso senza lasciare la presa ed era entrato in casa. 

Stiles lo vide avvicinarsi al salotto e sedersi, lasciando che lui si mettesse comodo sulle sue gambe, poi sentì sentì due mani circondargli il viso mentre due labbra si poggiavano sulle sue. 

Baciare Derek fu…strano. Quello fu l'unico aggettivo che la mente di Stiles produsse. Fu strano sentire le sue labbra premere sulle proprie, così come fu strano quando Derek aprì piano la bocca, lasciando che la lingua accarezzasse piano la sua pelle. Ma fu ancora più strano quando il lupo si fermò di colpo. 

“Cos…Perché?” balbettò Stiles. 

“Sembra che tu non lo voglia” rispose Derek senza però allontanare le sue mani. 

“No. È solo che è…strano” 

“Strano?” 

“Si. Vedi, io…mi gira la testa. Non mi sono sentito le gambe e le braccia, mi sono…bloccato. È stato strano” 

Stiles si offese giusto un po' quando Derek scoppiò a ridere. 

“Stiles, credo che sia colpa del tuo cuore. Va troppo veloce e ti sarà aumentata la pressione” 

 

.                               ----- 

 

Derek sorrise teneramente a Stiles che sembrava essersi imbronciato come un bambino. 

“Ti bacio per la prima volta e rischio un infarto? Che cazzo, Hale!” 

“Devi solo” sussurrò Derek avvicinandosi al suo collo “rilassarti”, concluse cominciando a baciarlo piano in quel punto. 

Sentì Stiles irrigidirsi e sentì e le sue mani stringergli la maglietta dietro la schiena, mentre il suo cuore andava ancora più veloce. 

“Mi…mi vuoi morto?” 

Ma Derek non rispose, spostò le mani dalle cosce alla schiena del ragazzo, accarezzandolo lentamente, per poi raggiungere l'attaccatura dei suoi capelli sulla nuca, massaggiando quella parte di pelle, facendo solo un po’ di pressione, senza mai smettere di baciarlo. 

Sentendo Stiles rilassare la spalle, spostò la propria bocca sulla sua mandibola e poi sulla sua guancia calda e arrossata su cui lasciò anche un piccolo morso, per stemperare la tensione. Quando si allontanò di poco, per guardare l'altro negli occhi, ascoltò di nuovo il suo cuore, calmo. 

Questa volta fu Stiles ad avvicinarsi per far scontrare le loro labbra. Entrambi le socchiusero contemporaneamente, lasciando le lingue libere dj incontrarsi e di rincorrersi. Derek poté sentire chiaramente un ringhio provenire dalla propria gola, segno di quanto il suo lupo apprezzasse quel contatto intimo. Quel suono fece sorridere Stiles, senza però interrompere il bacio che proseguì per molto, molto tempo.  

 

Un anno dopo… 

 

“Cazzo, Der, esco da questo bagno!” 

Stiles sta saltellando fuori la porta del bagno in mutande, tenendosi le mani tra le gambe. 

“Usa l'altro!” si sente rispondere dall'interno. 

“C'è Raven! Dai, Der, mi sto pisciando addos-“ 

Derek non fa nemmeno in tempo ad aprire la porta, che Stiles si infila nella stanza, non prima di averlo spinto fuori. 

“Meriteresti di fartela addosso!” 

“Dai, Sourwolf! Il rosa ti sta bene!” 

“Se lo ridici, appena esci ti uccido” 

Stiles, di tutta risposta, esce dal bagno e gli scocca un sonoro bacio sulle labbra dicendogli “La tua sorellina ti troverà bellissimo! Ora va a vestirti!” 

“Non metterò quella cravatta” 

“Cora ha voluto gli abiti delle damigelle rosa cipria, tu sei un testimone e avrai la cravatta dello stesso colore. Ora va a vestirti che se continui a girare senza maglietta, non andremo a nessun matrimonio” 

“ODDIO NON COMINCIATE A FARE DI NUOVO VERSI STRANI, STANOTTE VOLEVO MORIRE!” sentono Raven urlare dal piano di sotto. 

Stiles si sporge dalle scale per urlare a sua volta “Lo dici ogni volta che piove e vieni a dormire qui, abituati! Io e il tuo Alpha scop-“ Derek, per fortuna, riesce a tappargli la bocca prima che cominci a far degenerare la conversazione. 

“Taci. Vestiamoci. Andiamo a questo matrimonio e torniamo a casa” 

“Yay, che gioia!” 

 

Arrivati in chiesa, entrambi si posizionano sull'altare dal lato dello sposo di fianco a Thomas e Scott. Isaac si gira e Stiles vede che muove le labbra, ma con il suo udito da umano non sente.  

“Cos'ha detto?” chiede a Derek, ma quest'ultimo fa finta di non averlo sentito, così si rivolge a Scott che gli risponde tranquillamente, prima di ricevere uno schiaffo dietro al collo da Derek. 

“Ha detto che i prossimi sarete voi due” 

Mentre Stiles si soffoca con la propria saliva, Cora entra in chiesa. La cerimonia procede benissimo e così anche il ricevimento.  

Mentre stanno salutando gli sposi è ormai notte fonda e Stiles a stento tiene gli occhi aperti. Derek gli tiene un braccio intorno alla vita mentre si allunga per dare un bacio sulla fronte di sua sorella che però gli allunga un cellulare su cui si vede un'immagine. 

“Mi ha mandato questa foto”, dice Cora, “facendomi le sue congratulazioni e dicendo di salutarvi e di darvi un bacio da parte sua e una stretta di mano da parte di quest'altro ”.  

Derek sorride e lo fa anche Stiles, mentre i volti di Lydia e Jackson sorridenti li salutano da Londra.  

 

 

Quando, due mesi dopo, Stiles si sveglia e trova Derek a fissarlo pensa che la cosa sia abbastanza inquietante e sta per dirgli che non vuole sentirsi come la tipa di Twilight. Quando però Derek gli dà un bacio che gli fa dimenticare anche come si chiama, non se ne lamenta più, così come ha smesso di lamentarsi per gli attentati al suo cuore ogni volta che è in vena di sentimentalismi. Non si sarebbe aspettato di svenire quasi, come per il primo bacio, ma si sente giustificato. Non è da tutti sentire Derek Hale, appena svegli, che ti dice “Sposami il prima possibile”. 

 

 

 

 

Grazie per aver seguito questa storia, spero il finale vi piaccia più di quanto sia piaciuto a me. Spero di scrivere presto ancora, alla prossima! Nel frattempo mi trovate sul profilo di Pampu, con le due storie scritte a quattro mani con lei e le future. Grazie pertutto il vostro sostegno, sempre.

   
 
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: blu992