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Autore: By_Vale    09/05/2009    17 recensioni
Se Axel fosse un famoso scrittore, Riku un meraviglioso modello, cosa fareste se si innamorassero di due ragazzini maltrattati dalla loro famiglia adottiva?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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LEGGERE:


Volevo che fosse chiaro a tutti che ormai lavoro con YOKO_KAGE13 in qst fanfic^^ e lei lavora sicuramente quanto me, perciò il merito non va solo a me^^ non la ringrazierò mai abbastanza per aver reso la mia storia così... elegante. Si decisamente più elegante ^^


Il capitolo è dedicato a SoRifan che mi ha sostenuta continuamente! Grazie x tutto^*^ spero che il capitolo ti piacerà ^________^


ora potete leggere il cap! XD

mi raccomando commentucci ne *-*



METROPOLITANA E GELOSIE


riku strinse a sè quel corpo tremante, così leggero da fargli immaginare di avere tra le bracia una creatura trasparente, fatta di sola aria.


"merito dei tutori anche questo,sicuramente..."


corrugò la fronte, riducendo gli occhi a due fessure ardenti di rabbia.

nessuno l avrebbe più toccato...non l' avrebbe permesso, nessun ostacolo l' avrebbe fermato.

quel cucciolo aveva bisogno di lui almeno tanto quanto riku aveva bisogno di sora stesso.

era la prima volta che si sentiva così fremente, così pronto all'attacco.

nella sua vita era sempre stato sicuro, sul lavoro, con le donne...l' unico suo interrogativo era quel giovane che chiudeva disperatamente i pugni sulla sua maglia, come fosse un'ancora di salvezza da un tunnel buio, profondo.

le sensazioni che provava quand'era con lui erano così nuove, alle volte terribilmente contrastanti.

il calore di quel corpo tanto piccino rispetto al suo era avvolgente e protettivo.

abbassare lo sguardo e incrociare quel viso tirato dal dolore lo fece subito rilassare.

sora aveva gli occhi chiusi e aveva passato in quel momento le braccia intorno al suo collo, probabilmente per reggersi meglio a lui.

le piccole labbra leggermente dischiuse premevano inconsciamente contro la sua pelle ed ogni respiro lo faceva tremare di piacere.

avrebbe voluto passare le mani su ogni centimetro esposto di sora, baciare quella bocca finchè non fosse stata gonfia di baci.

chiuse un attimo gli occhi per calmarsi.

quello non era nè il momento nè il luogo adatto.



Riku stava scendendo le scale del sottopassaggio per arrivare alla metropolitana, ma si fermò quando sentì un soffio al suo collo.


-Hai detto qualcosa So?

-s-si... i-i biglietti... dobbiamo farli, ci sono i controllori.


l' albino stava per rispondergli che non gli sarebbe importato niente se avesse dovuto pagare una multa.


almeno sarebbero tornati prima, ma qualcosa lo bloccò.

Pensò a tutto quello che faceva il fagottino in braccio a lui per guadagnare una misera cifra... doveva essere davvero faticoso guadagnarsi da vivere per lui, fargli vedere come sprecava i suoi soldi non sarebbe stato un gesto di maturità da parte sua e Sora non gli si sarebbe mai affidato.


incrociò lo sguardo con gli occhi preoccupati del giovane.

avevano un colore così bello.

abbassò il volto per poterli studiare meglio.

avevano un colore particolare, bello e intenso.

non era raro trovare occhi azzurri, ma non così blu, con quelle sfumature così particolari.

i lore respiri si unirono e riku potè sentirne il profumo.

riusciva a percepire il calore di quelle labbra sulle sue, qualche millimetro e le avrebbe toccate.

-R-Riku?


il più grande si fermò, battendo le palpebre come per uscire da un trance.

solo allora notò il respiro accellerato del moro ed il suo cuore, che batteva forte contro il suo petto.

sospirò, correggendo l'angolazione del suo percorso, baciandogli una guancia incandescente.


-Già... hai ragione- fece un sorrisino tirato che sora non vide, ma percepì benissimo.


Riku risalì la mezza rampa di scale che aveva appena fatto, stando attento a non far sbattere le gambe del ragazzo contro i passanti.


Subito difronte a loro c'era una panchina, l'albino ci fece sedere delicatamente Sora, accompagnando la sua schiena, dopo essersi osservato intorno.

si inginocchiò davanti a lui, guardando quel viso dalla forma rotonda così carina.

era ancora rosso come un peperone...che tenerezza!


-Vuoi venire con me o aspetti 5 minuti che vado a prendere i biglietti?- puntò il dito dall'altra parte della strada.


sora abbassò lo sguardo, nascondendosi dietro la frangia scura.


-A-aspetto qui, così fai prima- disse un po sentendosi d'intralcio e un po con la voglia di andarsene al più presto.


riku gli sorrise dolcemente, carezzandogli il punto dove aveva posato le labbra, per poi prendergli il mento tra pollice e indice, costringendolo a guardarlo.


-Ok, piccolo! A tra poco, non ti muovere!- scattò a razzo verso la sua destinazione, desiderando di essere già tornato.


Il fatto che Riku in quel momento stesse correndo solo per lui, per fare prima e portarlo a casa, gli fece battere il cuore più del dovuto.


Quell'insignificante gesto agli occhi di tutte le persone li presenti, in lui fece scattare qualcosa, tanto che non si accorse che ora una sua mano si era poggiata sul cuore, cercando di calmarlo... di rallentarlo.


era così immerso nei suoi pensieri che sobbalzò al suono di una voce, roca e seducente.


-Hey bel brunetto... tutto solo?


Sora girò la testa verso di essa.


"Ma cosa..."


Erano appena saliti dal sottopassaggio un gruppo di 4 ragazzi... belli, molto belli... ma con uno sguardo inquietante ai suoi occhi.


erano tutti robusti, almeno più di lui.


"Non che ci voglia tanto..." sbuffò.


i quattro sembravano usciti da una macchina in autoproduzione.


il loro fisico era praticamente fatto con lo stampo, slanciato e muscoloso, merito di un qualche sport sicuramente.


avevano movenze sostenute e bilanciate, quasi a soppesare ogni passo che li portò di fronte a lui.


sora si lasciò sfuggire un brivido e si strinse nelle spalle.


cosa volevano quei brutti ceffi da lui?


"Riku." come avrebbe voluto urlare quel nome, mentre lasciava vagare lo sguardo oltre quelle spalle possenti che gli bloccavano la visuale.


sospirò, cercando di svegliarsi da quella specie di sogno ad occhi aperti.


era inutile sperare in un intervento fortuito...non sarebbe arrivato, ne era più che certo, e questo stranamente lo ferì più di ogni altra cosa.


era abituato a stare da solo...DOVeva esserlo dopo tutto quel tempo, doveva!


strinse forte i pugni ed alzò lo sguardo.


-No, sto aspettando un amico.


quello che sembrava il "capo" di quella comitiva si sedette accanto a lui, ghignando.


gli mise un braccio dietro le spalle, avvicinandoselo.


-E tu aspetti qui tutto solo soletto? che amico senza cuore.


sora gli rivolse uno sguardo di fuoco.


ma come si permetteva?


-non sono certo un bambino.


si morse il labbro inferiore, studiandolo con attenzione.


aveva dei bei capelli di un biondo cenere, tagliati in una maniera bizzarra, con alcune ciocche più lunghe che andavano a contornargli un bel volto sfilato dai lineamenti maturi, due occhi azzurri erano fissi su di lui.


-No, certo, se fossi stato un bambino a quest'ora ti avremmo già rapito.


un brutto ghigno andò a disegnargli le labbra sottili.


sora si accigliò, osservando gli altri energumeni, che si erano disposti davanti a loro.


-Benissimo, appurato questo direi che potete anche andarvene!


-Ooooh che lingua tagliente che ha questo piccolo cerbiatto.


il moro si voltò, spostandosi e gemendo di dolore quando un altro ragazzo si sedette dall'altro lato della panchina, prendendogli il mento in modo rude, in modo che si girasse verso di lui.


-Si...mi ricordi proprio un piccolo cerbiatto con questi occhioni.


-Dai! vieni a divertirti con noi.


-Si, piccolino...non passerai dei brutti momenti, avrai tutta l'attenzione su di te.


il biondo lo attirò nuovamente a sè, circondandolo con un braccio.


sora lo sentì così vicino da tremare.


-LASCIAMI SUBITO!


potè sentirlo sulla pelle quel ghigno.


-Scommetto che la tua piccola entrata è ancora vergine.


il piccolo sgranò gli occhi, mentre l'altro ragazzo seduto al suo fianco lo schiacciava contro il suo capo.


-C-cosa volete da me?


-Hai un profumo così buono, non sarebbe male averlo sulle lenzuola del mio letto.


trattenne il respiro.


a sora parve quasi che il cuore gli uscisse dal petto dai forti battiti.


"se mi trascinassero via non potrei resistere...sono ancora troppo debole."


cercò di dimenarsi, ma ottenne solo una forte botta allo stomaco che lo stordì per qualche attimo, facendolo rimanere fermo e inerte.


-Voglio proprio un assaggio.


il biondo accostò il viso al suo collo, respirandovi sopra e, sentendolo rabbrividire, vi passò la lingua in lente lappate, tormentando quel lembo di pelle coi denti.


in quel momento, a sora parve di sentire qualcosa frantumarsi dentro di lui.


come un flesh, gli tornò alla mente quella sera al locale, quando riku era corso in suo aiuto.


ma perchè, PERCHE'? cosa aveva fatto lui di male per meritarsi una cosa del genere?


"Sei venuto al mondo...sei un'inutilità! non meriti niente. sei bugiardo e infingardo...che diritto hai tu di essere salvato?"


le lacrime scesero da sole dai suoi occhi, così incredibilmente lucidi.


era quello il suo destino?


"no,no,no,no, NO!"


cercando di non pensare al dolore, iniziò a dibattersi.


non voleva finisse così, non doveva finire così!


il biondo fu costretto ad allontanarsi da quel collo così invitante, vedendo che il piccoletto non cedeva, prese violentemente con una mano il suo viso, tentando di tenerlo fermo.


Si avvicinò con le labbra a quelle di sora, che non pareva voler stare buono un attimo.


per la gente a quanto pare era davvero invisibile... nessuno era accorso in suo aiuto e lui non riusciva a parlare a causa del dolore e dello shock del momento.


quel disgustoso contatto con le sua mani gli stava facendo venire il vomito.


lo vide provare nuovamente ad attaccare le sue labbra,dopo un primo tentativo andato a vuoto.


chiuse le palpebre, arrendendosi all'inevitabile. era così stanco.


attese un contatto...che non avvenne...bensì sentì un sonoro tonfo per terra e la sensazione che il suo corpo fosse nuovamente libero.


Senza aspettare che una parola, un grido, uscisse dai 4 ragazzi, Sora aprì gli occhi, osservando Riku che stava prendendo a pugni e calci il ragazzo che poco fa gli stava accanto, mentre gli altri si avvicinavano a loro.


per un momento, gli parve di essere lo spettatore di un film.


riuscì a immaginare il suo corpo, che, ora privo di un appiglio, si lasciava lentamente cadere a terra, in ginocchio, consapevole di non poter far niente.


riku era così bello con quell'espressione combattiva.


sembrava una pantera che lottava contro dei domatori.


così selvaggia, così decisa.


si fece forza per alzarsi, mentre un dolore alle costole lo rendeva muto e senza fiato, eppure incapace di distogliere lo sguardo.


l'albino era più veloce dei suoi avversari, senza il peso di quei muscoli di troppo ad opprimerlo, eppure non pareva meno forte o meno preparato alla lotta.


ma quelli erano pur sempre quattro contro uno...


Sora attese di essere sicuro di potersi reggere sulle sue gambe prima di avvicinarsi a Riku.


il ragazzo era ansante e visibilmente provato, un rivolo di sangue gli scendeva cheto dalla sua bocca, mentre lui continuava a guardare i ragazzi ai suoi piedi.


come gli toccò il braccio, questi si voltò verso di lui, addolcendo lo sguardo.


Sora stava per parlare ma Riku lo abbracciò possessivamente, stringendolo forte a sè.


non gli era successo niente, era salvo.


il moro si perse tra quelle braccia che sapevano tanto di casa, a quel calore così protettivo... era un abbraccio che diceva “lui è mio” e la cosa non gli dispiaceva.


si lasciò completamente andare, lasciando che le lacrime rigassero il suo viso, percorrendo quella scia salata che non si era ancora asciugata.


ricambiò con tutte le esigue forze che gli erano rimaste, tremando come un bambino.


-Sssh...calmati.


-Grazie, Riku...grazie, grazie...


l'albino gli carezzò lentamente i capelli, sospirando.


c'era mancato davvero poco.


con la coda dell'occhio colse un piccolo movimento e prestò una minima attenzione al biondo, che poco prima aveva levato di dosso a sora.


-Tu... la prossima volta non ci sarà lui a fermarmi- minacciò passandosi una mano al lato della bocca che aveva preso a sanguinare, per pulirsela.


Gelò con lo sguardo sia il ragazzo a terra che i suoi amichetti, dopodiché passò un braccio intorno alla vita del brunetto, lasciando che il giovane si appoggiasse a lui.


scendere finalmente quella dannata rampa di scale gli parve una benedizione.


lo fecero lentamente, così che sora potesse stare al passo, e si fermarono ad aspettare la metropolitana.


avevano appena perso il giro che gli sarebbe toccato fare.


Sora iniziò a strofinarsi il collo... in realtà lo stava facendo da parecchio solo che Riku se ne era accorto solo dopo, troppo impegnato a fargliela pagare a quei tipi.


-Se continuo così ti scorticherai...- fece notare l'albino.


Sora si fermò per un attimo, ma poi prese a strofinarsi... solo più lentamente, in modo che sembrasse un gesto più naturale.


-Lo so... è che...- “che mi sento così sporco...”- M-mi ha leccato il collo... e...---


l'albino non gli fece finire la frase, che intervenne.

-Allora lascia che ti pulisca io...- aveva un tono non molto convinto...


gli occhioni blu finalmente si spostarono dal freddo cemento all'osservare Riku, per l'ennesima volta.

Non aveva capito cosa intendesse esattamente... ma sentì inevitabilmente che forse avrebbe dovuto fidarsi di lui... e non più solo in quei momenti di pericolo.


-Ok.... si.- dal tono titubante passò a quello più sicuro. Decisamente più sicuro.


Vide Riku abbassarsi alla sua altezza, per poi toglierli delicatamente la mano che stava martoriando la pelle candida, diventata ormai rossa.


Avvicinò le sue labbra al collo del piccolo, quest'ultimo spostò la testa di lato dando più spazio a Riku, in un tacito assenso.


C'erano altre persone intorno a loro, tra le quali molte che avevano riconosciuto Riku, ma tutte a debita distanza...


l'albino passò la lingua sulla parte lesa del suo collo. Diede tre lunghe e lente lappate, poi prese a baciare le parti inumidite dalla sua saliva, aspirandola a ogni bacio in modo da asciugarlo.


sora non riusciva a trattenere gli ansimi ed il cuore sembrava quasi scoppiargli in petto.

mai gli era successa una cosa del genere.

le uniche persone che si avvicinavano tanto erano roxas e suo zio...cos'era invece quella sensazione così fresca e piacevole, ma anche terribilmente eccitante?

sentiva le sue gambe tremare, minacciare di cedergli e doveva ricordare a se stesso di darvi forza o non l'avrebbero sostenuto.

riku non dava il tempo alla sua pelle di asciugarsi, che riprendeva il suo trattamento.

la lingua era calda e seducente, vorticava su di lui seguendo disegni invisibili, a volte sfiorandogli il lobo, facendo si che le sue guance si colorassero intensamente.

chiuse gli occhi, lasciando che le emozioni lo riempissero, che la ragione sprofondasse in un meandro recognito e lì l'avrebbe dimenticata, perchè ciò che stava provando era troppo bello, troppo tenero, per rovinarlo pensando che non era giusto, che non doveva farlo!


-nh...

scappo un gemito di piacere, che non fece altro che incoraggiare Riku.


gli fece scivolare una mano sulla schiena, prendendo a massaggiarlo dolcemente, per poi passare a intrecciare le dita fra i serici capelli scuri del più giovane.

era strano.

quante volte gli era successo di fare cose del genere? eppure sembrava la prima.

avere quel corpo caldo a qualche millimetro di distanza, ricercarne la presenza per trovare un contatto più profondo...sembrava tutto così nuovo, così unico ed essenziale...



Non riusciva a fermarsi... aveva appena scoperto che il brunetto aveva un ottimo sapore... e gli rivenne in mente il fatto che avrebbe voluto ricoprire le sue labbra di baci fino allo sfinimento, mordere quella pelle lattea e tuffarsi nella profondità dei suoi occhi.

l'ansimare di sora contro il suo orecchio era qualcosa di irresistibile e quel corpo così tremante davvero TROPPO vulnerabile.


Si staccò di malavoglia da quel lembo di pelle ormai ardente, per andare a scrutare gli occhi chiari del suo proprietario.


Sora rimaneva in silenzio, senza protestare e senza incitare.


Gli passò una mano dietro la nuca iniziando a massaggiarla attraverso quei capelli all'apparenza duri e impenetrabili, ma di fatto morbidi e setosi.


Si stava avvicinando pericolosamente alle labbra del cucciolo.


Sora mise le mani sul petto di Riku, che sentiva sempre più vicino, ma cedette ai pensieri più negativi che potesse pensare. Non riusciva a fidarsi di lui fino a quel punto.


Fece una lieve pressione, che l'albino percepì immediatamente, fermandosi e vedendo gli occhi confusi sul da farsi di sora.


in un breve momento riuscì a percapire tutti i suoi dubbi e le sue incertezze.

'Cosa diavolo sto facendo? l ho appena salvato da un branco di belve e ora sono io il predatore?'

ma non lo era stato forse da quando aveva deciso di conquistarlo?

'Si, ma un tipo come Sora non cede così...e poi non è giusto.'

alla fine lui non voleva solo ammaliarlo, ma avere per se il suo cuore, senza vergogna o restrinzioni, solo per scoprire sino in fondo quanto meraviglioso fosse quell'angelo.

si avvicinò ancora di più e lasciò che le sue braccia lo circondassero, senza titubanza questa volta, ma semplicemente come una coperta che l'avesse voluto tenere al caldo e al sicuro.


Lo strise a sè,sentendolo irrigidirsi in un primo momento, per poi lasciare che i suoi muscoli si rilassassero, addirittura appogiandosi a lui...mmm... gli piaceva abbracciarlo... oh si.


sorrise, inspirando il suo odore come fosse ossigeno, beandosi dei piccoli strusciamenti di quel viso efebico contro il suo petto.


-Oggi sei stato davvero forte, bravo piccolo...- baciò l'orecchio del suo cucciolo, che in quel momento era la parte più vicina alle sue labbra- la prossima volta non ti lascerò un solo secondo...non permetterò più a nessuno di farti del male.


Le ultime parole vennero ovattate dal rumore della metrò che annunciava il suo arrivo, ma sora le sentì ugualmente.


strinse forte le palpebre, fremendo, ma lasciando che il ragazzo sostensse il suo corpo, fidandosi di quella stretta senza eguali tranquillamente.

in quel momento era tutto ciò di cui aveva bisogno, non gli serviva altro.

nascose un mezzo sorriso.


Possibile che da quando si erano conosciuti, Riku aveva imparato a conoscerlo così bene?


-Te la senti di andare?

sora strinse forte la sua maglia tra le mani, annuendo brevemente, staccandosi di qualche centimetro.

-Non ti allontanare da me. se vieni spinto voglio che mi prendi subito il braccio e ti afferri, sono stato chiaro?

incapace di parlare, scosse nuovamente la testa, imponendo al cuore di arrestare la sua folle corsa.

'Forse mi dovrei scostare un poco...'

tuttavia fece esattamente come gli era stato chiesto.


La porta della metro si aprì di fronte a loro, si sedetterò ai primi posti vicino all'entrata e sora tirò su un sospiro di sollievo.


era terribilmente esausto, avrebbe voluto distendersi e chiudere gli occhi...abbracciato all'albino, l'ora tarda a fargli da sfondo con i suoi rumori ovattati.

si schiarì la gola, inumidendosi le labbra, passandosi una mano sugli occhi e lasciandosi sfuggire un sospiro.


-Quanto manca?- chiese il cucciolo, poggiato alla spalla di Riku per la troppa stanchezza.


-Dieci fermate piccolo, all'uscita dopo la stazione- gli accarezzò i capelli bruni con dolcezza e gli circondandò le spalle con un braccio per evitare che cadesse a terra .


-E' stata una giornata dura...perchè non riposi un poco?


-Mmm...ma presto arriveremo.


-Ti chiamo io, vuoi? rilassati, non preoccuparti di nulla.


nemmeno il tempo di accennare un assenso che il ragazzino si assopì, in uno stato di dormiveglia, un' espressione serena sul volto.

riku sospirò, rilasciando tutta la tensione accumulata, continuando però ad accarezzare il brunetto.

era incredibile il senso di protezione che aveva nei suoi riguardi...era esagerato!

eppure questo non sembrava un problema per Sora, così solo e indifeso.

lasciò vagare lo sguardo per tutto il vagone.

solo qualche arzilla vecchietta e i soliti straccioni...si soffermò ad osservare la galleria oltre il finestrino dischiuso.

entrava una brezza gelida appena accennata, ma fastidiosa e pungente, che andava chetandosi solo quando la metro rallentava, per poi fermarsi col suo stridore di freni e ripartire poco dopo.

non salì nessuno e di questo ne fu grato.

gli dava fastidio il solo pensiero di dover trascinare il suo dolce fardello nel caos.

il fulcro dei suoi pensieri si mosse, accoccolandosi di più a lui, scavandosi un cantuccio confortevole contro la sua spalla.

si, doveva essere davvero esausto e...dolorante.

lui stesso sentiva ancora sulla pelle i pugni che non era riuscito ad evitare...non era in grado di immaginare nemmeno lontanamente il dolore che doveva provare a causa del livido.

non riuscendosi a trattenere, gli posò un leggero bacio sulla tempia, sorridendo al mugolio che ne derivò.


Sora ormai stava dormendo, ma quando arrivarono all'ottava fermata purtroppo l'albino dovette svegliarlo.


lo scosse leggermente, toccandogli gentilmente una guancia.


-Ehi So...


il giovane si lasciò sfuggire un brivido.


-mmm... mh?-aprì un occhione azzurro ancora assonnato.

Riku sorrise alla scena, gli prese la mano e lo portò nello spazio tra i primi sedili e la porta, in modo da poter uscire più facilmente senza essere schiacciati dalla gente, ma a quanto pare tutti i tentativi furono vani.


"Accidenti...un viaggio tranquillo e poi...guarda quante persone!"


Arrivarono alla stazione e la gente entrò a fiumi nella metrò, schiacciando e passando su tutti e tutto è così che si ritrovarono nuovamente vicini....


il più piccolo si ritrovò schiacciato contro una parete, le ginocchia doloranti a causa della forte spinta, l'albino davanti a sè che lo proteggeva come poteva da qul flusso continuo.


-S-sora... apri le gambe sennò ci facciamo male emtrambi...-


Riku era stato praticamente scaraventato addosso a Sora, poggiato alla parete metallica del mezzo.


-O-ok...- disse un po dolorante, aprendo le gambe quel poco che...- ah...

-Scusa sora...-gli era completamente addosso, la sua coscia in mezzo alle gambe di Sora e quella di sora in mezzo alle sue... certo doveva ammettere che era piacevole quanto imbarazzante, ma anche i loro petti erano uniti... troppo... tanto da sentire i sussulti del piccolo.


-Ti fa male...?- chiese preoccupato.

-solo un po...- sorrise tiratamente.


L'albino mise le mani aperte accanto al volto del ragazzino e con tutta la forza fece leva sulle braccia, spingendo incurante la gente dietro di lui che imprecava a quel gesto, facendo perdere l'equilibrio.


Aveva una valigetta rigida da lavoro che gli stava perforando con un angolo la schiena.

Il brunetto vedendolo dolorante, si accorse della valigetta e per alleviare il dolore fece una cosa che lasciò di stucco Riku.

Passò delicatamente le piccole mani poco sopra le natiche dell'albino, dato che il fulcro del malessere era praticamente sopra la cinta dei suoi jeans... spudoratamente a vita bassa... rivolse il palmo della mano verso l'oggetto in modo da non farsi male, e il dorso contro la carne di riku che in quel momento aveva la maglietta un po alzata.


riku sorrise sfacciatamente, facendolo arrossire di brutto e costringendolo ad abbassare lo sguardo.


-Da quando ti preoccupi che una valigetta mi perfori la pelle?


sora gli rivolse un' occhiata di fuoco.


-Da quando la tua pelle mi fa da scudo contro questo macello!


L'albino ghignò, allungandosi quel tanto che bastava a sfiorargli l orecchio con le labbra.


-1 a 0 per te...


-Mmmhm.


La loro fermata era finalmente giunta e Riku trascinò fuori dalla metrò il brunetto, lanciando occhiatacce a tutti coloro che soffermavano troppo l'attenzione su di loro.


Non si parlarono, ma non era un silenzio fastidioso, semplicemente rilassante grazie alla presenza del compagno.


Ogni tanto si lanciavano degli sguardi che sembravano voler rievocare l'intera giornata... ma niente di più.


Sora si sentiva un po meglio, quella breve dormita lo aveva rimesso in forze e fare quella piccola passeggiata sino casa non era un fastidio, anzi... ma Riku... sembrava così di fretta.


allungò il passo, continuando a stargli vicino, respirando un pò pesantemente per lo sforzo.


riku non potè fare a meno di studiare il suo profilo senza farsi scoprire.


il più piccolo aveva le sopraciglia aggrottate in un'espressione pensosa che rendeva ancora più adorabile il musetto che si ritrovava.


stava giocherellando con le labbra, mordicchiandole distrattamente, facendole diventare ancora più rosse.


i suoi occhi guardavano davanti a sè,l' espressione decisa e attenta.


sospirò, sconfitto.


"Sono proprio perso."


riconosciuto il vialetto d'ingresso, prese le chiavi di casa, frettoloso di entrare e mettere la parola "fine" a quella giornata.


voleva far stendere sora, metterlo al caldo, farlo sentire sicuro d'essere in un luogo dove niente gli avrebbe fatto del male.


entrati, tese le orecchie per sentire un qualunque rumore, ma dopo qualche istante decretò che Axel e Roxas erano ancora fuori.


-R-riku? tutto bene?


il ragazzo rabbrividì alla sensazione del suo fiato sul collo.


si voltò lentamente, incrociando quegli occhi blu così singolari, che lo guardavando come se da una sua parola dipendesse tutto.


come poteva sora essere tutto quello che era? come poteva essere tanto coraggioso e poi apparire così indifeso?


"Ti voglio...da morire."


-Riku?


L'albino era visibilmente scosso, corrucciato... aveva finalmente girato le chiavi nella toppa e aperto la porta...porta dove il brunetto si ritrovò delicatamente appoggiato, guidato dalle mani di Riku una volta dentro casa...


lo stava abbracciando...ancora.


le sue mani lo strigevano possessivamente, quasi a non volerlo più lasciare, una che giocava amabilmente con i suoi capelli, l'altra ad attirarlo a sè.


lo sentì annusare sfacciatamente la sua pelle, facendolo arrossire come mai gli era successo in vita sua, per poi alitarvi sopra, facendolo rabbrividire.


Avvertì le sua labbra, così calde, così umide, baciarlo sul collo, succhiare leggermente, marcandolo come se fosse sua proprietà, l'unico posto dove non passava neanche un po di spazio fra riku e quel corpo esile, che da li a poco l' avrebbe fatto impazzire totalmente.


avvertiva il battito del cuore di sora contro il suo petto ed i suoi mugolii gli riempivano piacevolmente le orecchie, ottenebrandogli i sensi.


Provò a fargli scivolare una mano sotto la maglia rossa, avvicinandosi ancora di più... ma in quel momento Sora si riprese, tremando, quasi spaventato.


gli premette le mani contro il torace, facendo una leggere pressione, ed alzò gli occhi per incrociare lo sguardo di riku.


-S-scusa.. sono stran-nco...


Il più grande lo guardò attentamente, vedendo nelle pozze chiare del brunetto paura... che gli aveva provocato lui?


Affranto gli accarezzò i capelli e gli diede un bacio sulla fronte, rasserenando nuovamente il piccoletto, accompagnandolo finalmente all'interno.


stanchi, si misero entrambi in pigiama,ma riku, sentendo caldo, rimase solo con i pantaloni.


si voltò lentamente, la stanza avvolta in una chiara penombra, calma e rassicurante.


Lo stava aspettando a letto.


sospirò, frustrato, pensando che sora si ostinava ancora a non volergli mostrare il suo corpo, infatti era andato a cambiarsi in bagno.


Sora tornò presto e si mise a letto, seguito da Riku che si stese lentamente, scostando con attenzione le coperte.


lo abbracciò, lasciando che le sue braccia avvolgessero lentamente, con dolcezza, quel corpo esausto e questa volta, dopo un iniziale irrigidimnto, sora ricambiò la sua stretta, girandosi verso di lui ed affondando il viso contro la sua spalla, evitando così il suo sguardo, che avrebbe potuto volere una spiegazione... che neanche lui sarebbe riuscito a dare.


come poteva spiegargli il suo bisogno di quel calore soffocante, che solo lui poteva dargli?


come dirgli che si sentiva bene con lui al suo fianco... ma che quando gli si avvicinava troppo... lo vedeva come tutti gli altri uomini che non aspettavano altro che usarlo? usare il suo corpo, calpestando i suoi sentimenti?


-Scusami...- disse in un soffio Riku.

il moro rabbrividì.

-Non fa niente...- rispose pensando che si riferisse a quello successo poco prima.

-Scusami per oggi... per quello che ho detto quando Axel mi ha provocato... io ti considero un bel ragazzo e... importante. fanculo se ci conosciamo da qualche giorno! basta con sta storia... ci siamo incontrati, punto. Sto bene con te...

Sora spalancò impercettibilmente gli occhi... e stinse i pugni sul petto di Riku, che si alzava e abbassava lentamente e con grazia.

"Oddio...così mi rendi tutto più difficile."

Si rattristò... aveva uno sporco compito da fare e sicuramente dopo quello che gli aveva detto... sarebbero succese solo cose negative.

-Potrei non essere una brava persona come pensi...


Era triste di non poter godere di quell'immensa felicità che il ragazzo più grande gli stava donando.


Si addormentò pensando a come avrebe dovuto comportarsi... finendo in un limbo oscuro senza trovare una risposta.


riku, sentendo il suo respiro farsi più profondo, si scostò di qualche millimetro, il necessario per lasciargli un piccolo bacio sulla tempia.


-So per certo che sei una brava persona...- prese in mano il pugno che sora aveva stretto prima, facendolo distendere e accarezzando il dorso della sua mano, fino a che anche lui non si addomentò, cullato dal calore di quel corpicino, rannicchiato contro di lui.


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Axel entrò prepotentemente in casa, sbattendo la porta e chiudendosi nel bagno, evitando anche solo di guardare il biondino.


Roxas da parte sua si era ripreso... il viaggio in macchina lo aveva calmato quanto bastava e ora si stava dirigendo verso la sua camera, decidendo di cambiarsi con calma.


si mise a letto, stanco per la giornata appena trascorsa.


“Cristo... non mi eccitavo così nemmeno a 12 anni!!! Cos'è? Roxy hai un eccitante incorporato che appena lo vedi fa effetto??”


si girò da un lato, chiudendo gli occhi e cercando di addormentarsi, prima che arrivasse il rosso.


axel aveva chiuso a chiave la porta del bagno, poggiandovisi sopra, tentando di calmare il proprio respiro.


Oddio...non gli era mai successo di doversi trattenere tanto!


i suoi pantaloni erano dolorosamente stretti, gli fermavano quasi la circolazione, ma non riuscivano a smorzargli l'eccitazione.


sudato, alzò lo sguardo, incrociando i suoi stessi occhi allo specchio.


erano tormentati, lucidi e leggermente socchiusi.


"Maledizione, sembro un maniaco!"


ma non era colpa sua di certo!


se c'era un colpevole era senza dubbio quel moccioso cosi inconsciamente sensuale.


il solo ripensare al suo corpo...al suo sguardo, alla sua reazione...


Oddio.


si fece scivolare una mani oltre il bordo dei pantaloni, ammucchiandoli a terra e spingendoli di lato.


"Guarda cosa mi fai fare, spupido moccioso!"


non si era mai abbassato a fare una cosa del genere, quando aveva avuto bisogno gli era bastato schioccare le dita per...


-Ahhh


si accasciò contro la parete, incapace di riprendere fiato o anche solo di respirare normalmente.


"Ma cosa mi stai facendo, piccolo?"


si ricompose come meglio poteva, andando in camera con passo felino.


Roxas lo aspettava ancora sveglio.


Si guardarono negli occhi... intensamente, il rosso non staccò il contatto visivo nemmeno quando si mise sul letto e si portò il biondino sopra di lui, dato che era più leggero da sostenere che non il contrario.


Gli baciò una guancia e come se fosse una cosa abitudinale, si abbracciarono e sprofondarono nel sonno anche loro, dandosi una buonanotte sussurrata.


-Buonanotte piccolo

-Buonanotte mangiatore di gelati altrui “e dannatamente sexy”-pensò

-Ehi te la sei proprio presa eh... -disse ridendosela.

-Io il tuo non l'ho assaggiato!

-Non ti sei perso molto... sapeva di cioccolato!

Roxas assottigliò lo sguardo in direzione del rosso. Sguardo molto minaccioso.

-Bhe adesso non ho più il sapore... sennò un idea di come fartelo assaggiare ce l'avrei avuta- lo baciò nuovamente, questa volta attaccando un angolo delle sue labbra.

Roxas si imbambolò, guardando fisso davanti a sè, mentre un vago rossore gli dipingeva le guance.

dopodichè si prese la coperta e se la portò fin sopra la testa.

Sentì l'addome del rosso che sobbalzava mentre cercava di trattenere le risate, accarezzandogli contemporaneamente la schiena, non sapeva se per incoraggiarlo o per scusarsi.

sul viso imporporato del ragazzino spuntò finalmente un sorriso... Degno di essere chiamato tale.

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**Risposte ai commenti**


reader: bene allora aspetto un commento anke x questo capitolo^^


Agito: ihih apetterò anch'io! xD son felice che ti piaccia Axeeeel *-* tvb (L)


kiaaxel18: ahahahah bhe mi disp ke tu abbia dovuto aspettare parekkio x l'aggiornamento ma spero che con qst capitolo mi perdonerai >_< lieta che ti piaccia Axel! *-*


Edo: mi sa che anche stavolta non ti va bene in quanto a baci rubati! xò spero comunque di averti in parte soddisfatta, non temere non c'è molto da aspettare U.U (eh bhe... dopo 18 capitoli =_= ndAxel) zitto! >*< (=_= ndAxel)


Soruccio: riso ai funghi *-* buonissimi *-* (sugo è_è nd riku) (funghi è_è) (sugo è_è nd riku)((funghi è_è) stoooooooop! >_< cmq! xD a parte qst xD spero ke il kap sia di tuo gradimento^^


Fly89: ahahah come son felice ke ti abbia fatto qst effetto!! aspetto un parere anke su qst allora!!^*^ anke se kome hai visto è + triste T^T


KairiChanRules: uahauhauhuha *________* kosì mi lusinghi trp *-* waaaa >_< nn so manko a me kome mi eskon certe idee! xD aspetto un parere sul cap SoRi^^


mikyfantasy: eh Axel è un mito!! cmq grazie dei komplimenti */////* -me emozionata- farò del mio meglio x kontinuare e (prima o poi) finire a dovere la fic! ^_^


xXFunnyXx: trankuilla... prima ke finiska sta fic ce ne vorrà di tempo^^ cmq ekko il kap RiSo! aspetto di sapere kosa ne pensi ;)


Andromeda: bheee mi sa ke x la prima volta... ci sia da aspettare.. ma kualkosa (dopo 18 kapitoli! XD) ce la sto facendo a scrivere xD spero ke kontinuerai a kommentare x saper kosa ne pensi >_< a presto *-*


EdelSky: figliolaaaa *-* eeeh ekkolo kua il 18° kapitolo! XD poi voglio un voto di kuanto ti sei shokkata a leggerlo da 1 a 10 XD tvb figliolaaa :***


Maika:lo sai ke mi è scesa una lacrima la prima volta ke ho letto il tuo kommento? ç_ç (si xk l'ho letto un kasino di volte XD) conta che cmq adesso c'è yoko ke fa la metà del lavoro^^ io son la mente lei il braccio *-* si dice kosi? xD bhe spero ke mi darai un parere anke su qst cap^^


Sashy: ovvio! sennò sarebbe noiosa la storia no? u.u lo yaoi è la xversione in se! kome ci fa ad essere dello yaoi non perverso? XD mi sto shokkando a scrivere kosì tnt volte la parola "xverso" O_O xD kome ti pare qst capitolo?^^


Heartbeat90: non x nnt indiscreta!! mi piace rispondere alle domande della mie kommentatrici! la mia carika *-* cmq conta che gli ultimi due capitoli (il 17 e il 18) non erano previsti xD 2 anni fa... si sarebbe konclusa + o - ai 21 kapitoli... ma la mia mente in 2 anni ha elaborato la kontinua dp la fine XD kuindi nn saprei dirti... dipende da kuante pagine scrivo x kapitolo >_<


Ashley Snape: aggiornato! nn presto xò... spero sia cmq di tuo gradimento qst cap! xD aspetto un tuo kommentino *-*


COMMENTATE MI RAKKOMANDOOOOOOOOO *-*



alla prossima!

^*^

  
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