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Autore: kymyit    10/05/2009    4 recensioni
Quando Leek entrò a Fairy Tail, mise in moto un gran numero di eventi. Cosa nasconde nel suo passato? Chi è il giovane effeminato che la scorta come farebbe la più efficente Body Guard? Cosa sono i Tarots e perchè la famiglia Blackberry non prova simpatia per i maghi degli Spiriti Stellari? Quale tesoro millenario stravolgerà il mondo? E Loki che segreto nasconde? Elfman riuscirà a dimostrare di essere un vero uomo? Natsu morirà salendo sull'ennesimo strampalato mezzo di trasporto o per mano di Elsa? Vi ho incuriosito? Leggete e fatemi sapere che ne pensate ^^ (ho messo l'avvertimento spoiler, ma potre toglierlo per i prossimi capitoli, dipenda se sarò più veloce io o l'edizione italiana) Scritta per il contest "Per il buon nome di Fairy Tail" di Ghen e Marian. AVVERTENZA: Ho modificato il 6° capitolo, perché, a causa di una mia svista ho sbagliato la scena finale.
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Gli ingranaggi cominciano a muoversi. Oh, Loki! Ci sei anche tu?



-Vinegar.-

Vinegar Blackberry si voltò, nel sentire la dolce voce femminile pronunciare con desiderio il suo nome.
L’uomo che Leek tanto cercava, era in quel momento intento ad osservare la sua città, la bellissima Caleido, tanto acclamata, quanto criticata e definita dai moralisti: la città del peccato.
E non solo perché le sue vie richiamavano agli angeli caduti e i suoi quartieri ai peccati capitali.
Ma proprio per il fatto che quei quartieri erano in tutto e per tutto fedeli al loro nome.

La città era parecchio grande, con solo un migliaio d’abitanti, costituito dai dipendenti, a dispetto del numero di persone che poteva effettivamente contenere, ovvero sui 12 mila circa.
Non vi erano bambini fra le attrazioni, solo ragazzi e adulti, persone grandi e vaccinate, insomma, che avevano la voglia e la possibilità di visitare la città per intero e goderla in tutto e per tutto senza rimanerne traumatizzati.


L’uomo dai capelli viola sorrise, leccandosi appena le labbra color dell’ebano, mentre la donna avanzava verso di lui ancheggiando con fare sensuale.
Il corpo era tonico e muscoloso, ma non per questo meno femminile rispetto ad altre esponenti del gentil sesso. Era decisamente attraente e le sue forme prosperose erano in bella mostra. Indossava degli stretti abiti di pelle rossa e nera che coprivano poco e non molto. I seni e il ventre candidi come la neve erano quasi del tutto scoperti e le gambe erano fasciate da stivali di pelle neri, senza punta né tallone, ma con tacchi alti e sottili.
A coprire le spalle nude un mantello rosso, tenuto sul petto da una spilla dorata a forma di demonietto ghignante e lungo appena fino al fondoschiena, appena sopra il quale, fuoriusciva una sottile e lunga coda vermiglia, dall'estremità cuneiforme affilata. Degli anelli dorati tintinnavano sbattendo tra loro bloccati dal cuneo, senza mai cadere dalla coda.
Infine, guanti neri, lunghi fin sopra il gomito, con le dita vermiglie, coprivano le braccia esaltando i muscoli.

-Che c'è, Lilith?- chiese lui.
Gli occhi ametista di lei s’illuminarono malvagiamente e le labbra scarlatte si protesero voluttuosamente, come a provocare i bassi istinti del suo padrone.
-Lilith. Non ho tempo per i tuoi giochi.- disse lui sorridendo, per nulla dispiaciuto dell'atteggiamento provocante della creatura, anzi.
Il volto dell’uomo era in ombra, ma Lilith lo riteneva molto più sensuale così che esposto ai raggi del sole.
La donna si accarezzò i voluminosi e lunghi capelli d'ebano giocherellando con le punte. Le corna demoniache si ergevano sulla sua testa attorcigliandosi in modo sensuale.
Era così diabolicamente bella e intelligente… Vinegar non poteva sperare in un alleata migliore. Perché Lilith, non era altro che uno dei Tarots più potenti, dopo il Mondo, insieme al Mago, la Forza, l’Imperatore e il Gerofante.
Ironia della sorte due delle carte più potenti le possedeva lui e due Leek.
Il Mondo ancora non era riuscito ad entrarvi in possesso, ma con Leek sarebbe stato tutto più semplice.
L’Imperatore non apparteneva a nessuno di loro due, ma Vinegar non lo reputava un problema, per il momento.

-I nostri informatori mi hanno riferito che dei maghi di Fairy Tail si occuperanno della faccenda delle sparizioni e che Leek si è affiliata a quella gilda. Come dobbiamo comportarci con i maghi?-
Vinegar ci pensò su per qualche secondo.
-Divertitevi pure.-
Lilith sorrise maliziosamente, compiaciuta. -Bene. Sarà un vero piacere.- si leccò le labbra peccaminose.
-Lilith?-
-Dimmi, amore.- fece lei, accarezzandogli il viso, il corpo premuto sul suo.
Lui arrossì violentemente, percependo i suoi seni sul petto.
Quella era la sua Lilith, se non si fosse comportata in tal modo, non sarebbe più stata lei.
Il viso vicino al suo, le labbra socchiuse sulle sue….
-Che mi dici di Chive?- le sussurrò, prima di concederle quel premio.
Lei si allontanò un poco, quanto bastava per potergli parlare senza perdersi nelle sue dolcissime labbra, che più di una volta l’avevano travolta di piacere al solo sfiorarla.
Proprio lei Lilith Ruby, il Diavolo, era caduta nella rete dell’amore, legandosi al suo padrone.
Ma Vinegar era speciale.
Per evocarla aveva sacrificato il proprio occhio, cosa che nessuno aveva mai fatto e più di una volta si era dimostrato pronto a perdere qualsiasi altra cosa per lei.
Non era solo il suo evocatore.
Era Suo.
E nonostante lei fosse il "male" da tutti temuto, non poteva che sentirsi felice al suo fianco.

-Chive non vuole saperne di parlare.- rispose, a bassa voce.
-Leek non dovrà sapere che lui è qui, finché non lo dico io.-
-Avvertirò gli altri…- si riavvicinò al suo Vinegar –Ora però non pensare ad altro. Solo a me…-
Lilith trascinò l’uomo in un focoso e passionale bacio, che perse immediatamente la castità iniziale e terminò con i corpi sudati dei due, seduti alla penombra delle mura.

All’esterno, Caleido brulicava di gente, la quale non immaginava affatto, che quel luogo di pace, gioia e divertimento, potesse diventare in seguito un campo di battaglia ed epicentro dal quale avrebbe preso il via la conquista del mondo intero e lo stravolgimento dello spazio tempo, la fine delle cose come tutti le conoscevano.
Il Mondo era il mezzo.
Chive la chiave.
Leek la serratura.

-Siamo arriBLUAaatii?- chiese Natsu, mentre un conato di vomito gli deformava il viso. Gray gli prese la testa e gliela sbatté all’esterno del carro.
-Vomita fuori, che schifo!-
-Manca ancora molto?- Cam si stiracchiò, allungando ancora di più il collo longilineo, mentre Happy lo guardava sotto shock. Lui non riusciva ad allungarsi così, pensava e n’era un po’ geloso, il micio volante.
-Pare di no.- rispose Elsa, guardando la cartina.
Il Chariot marciava spedito da diverse ore. Si erano riposati solo una volta e solo per una mezz’oretta, dopo la quale, Leek aveva dato il comando alla testa rotante, Tanchimo, appendendogli al collo un cartello con scritto AUTO. In questo modo Riot riposava, nonostante i due condividessero lo stesso corpo.
-Eccola!- esclamò Happy, svolazzando fra le loro teste.
Lucy si sporse dal carro, quasi mettendo il sedere sulla faccia di Gray.
-Ma è bellissima!- esclamò.
-No, ma dico!- fece il moro infastidito.
Leek annuì sorridendo.
Era bella davvero. Avvertivano già la musica e potevano vedere distintamente l’enorme ruota panoramica che sorgeva all’estremità orientale, come il sole.
-E’ grandissima…- si lasciò scappare Elfman.
“Lì forse incontrerò lo zio…” Leek si portò le mani al petto e strinse il collo della maglietta,sotto la quale,nascosto ad occhi indiscreti, stava un piccolo ciondolo portafoto a forma di cuore. “Chive, Nadine… perché non avete risposto alla mia lettera?”
-Tutto bene, Leek?- chiese Lucy, posandole una mano sulla spalla.
Leek sorrise tristemente e annuì.
-Si… Va tutto bene…-
-Scusate se v’interrompo.- fece Gray, al che tutti si voltarono verso di lui, ancora miracolosamente vestito. –Questa dovrebbe essere una missione, ma Leek, noi non conosciamo i tuoi poteri…-
La biondina annuì e, dopo aver sistemato una ciocca di capelli sfuggita alle mollettine, prese dalla tasca della salopette una custodia rossa, di forma rettangolare e la mostrò agli altri.
-Ecco.- la aprì e tutti ne osservarono il contenuto.
Vi erano delle carte figurate, la prima delle quali, rappresentava una persona che avevano avuto modo di conoscere molto bene.
-White Hierophant?- esclamò Gray sorpreso.
-che significa?- chiese Natsu.
Leek prese la carta di White Hierophant e la alzò in modo che tutti la potessero vedere bene.
Era di cartoncino resistente, parecchio lucida e l’illustrazione era molto bella. Ritraeva l’effeminato impegnato in una funzione religiosa, col viso casto e pio. Vi era scritto il suo nome Hierophant, in una pergamena raffigurata in basso.
-White Hierophant, vieni fuori.- disse Leek
La carta si illuminò e parve gonfiarsi.

Ora era tutto chiaro.
White Hierophant aveva detto di non essere un mago e di fatto era una creatura da invocazione che riposava in una carta.
-Io sono un Tarot.- esordì, dopo aver lanciato un’occhiataccia a Gray, che ricambiò con una smorfia –Nato per servire la famiglia Blackberry. Leek è la mia attuale padrona.- le lanciò un’occhiata e lei proseguì.
-Un mio antenato, circa mille anni fa fece un torto… Anzi no, diciamolo… Fece morire il suo Spirito Stellare, Pegasus. Da allora, la nostra famiglia non può esercitare i propri poteri d’evocazione sugli Spiriti Stellari.-
Tutti rimasero in silenzio.
-Non è giusto…- fece Lucy e tutti la guardarono –Non… Non è giusto che tutti paghino per la colpa di uno. Per di più è una cosa successa mille anni fa.-
Leek annuì.
-Già.-
-La figlia dell’antenato, Bellerophon…- disse Cam –Non si arrese. Lei non aveva colpa. Era affezionata a Pegasus, erano amici, e non aveva potuto far nulla per salvarlo. Non sappiamo con esattezza come andarono le cose, ma di fatto…- guardò W.Hierophant –E’ stata lei a creare White e gli altri, sacrificando la propria vita per dare ai suoi discendenti una possibilità di riscatto.-
-La venerabile Bellerophon ha dato la vita per crearci.- disse Riot voltando la testa equina verso i passeggeri –Perciò noi affiancheremo sempre i Blackberry. Vero Tanchy?- si voltò ancora, questa volta verso Tanchimo, che annuì, per poi riprendere a far ruotare il capo all’impazzata.
-Cavallo strano, tu…- Natsu riemerse, per poi riprendere a vomitare.
Leek prese piano le altre carte.
-Questi sono gli altri Tarots che ho.- li mostrò uno ad uno, senza evocarli, per non sprecare le forze.
-Magician Grey, il mago grigio; Cobalt Hermit, l’eremita Cobalto; Yellow Star, la stella; Ciel Angel, il giudizio.- poi si voltò verso Riot e Tanchimo –Poi ci sono loro due, che formano il Purple Chariot, insieme a questo carro.-
-Siamo arrivati! Siamo arrivati!!!- gridò Happy.

Ormai, il gruppo era a destinazione.
Davanti a loro, si apriva Viale Belphegor, la via principale di Ozio Station, un’ampia strada alberata, con dei rilassanti alberi verdi, dai tronchi sottili e le chiome a forma sferica, perfetta.
Dietro gli alberi, alberghi, terme, piscine, luoghi che richiamavano l’ozio e la pace.
La tranquillità regnava sovrana e nell’aria risuonava una rilassante musica inneggiante la serenità.
Leek fece rientrare i Tarots nelle carte e le nascose velocemente in tasca, nel caso i tirapiedi del suo adorato zietto si facessero vivi.
-Questo posto è fantasticoooooo!- esclamò Natsu arrampicandosi su un albero, mentre Happy svolazzava vicino alla sua testa.
-Non attirare l’attenzione.- fece Elsa, il rosato tremò nel sentire la sua voce leggermente alterata e obbedì da bravo bambino scendendo velocemente, e in maniera piuttosto buffa, dall’albero.
La rossa si era levata l’armatura, sostituendola magicamente con un abito giallo tigrato, costituito da un top e un paio di calzoncini aderenti appena sopra il ginocchio. Ai piedi delle eleganti scarpe aperte con un piccolo basso. La chioma scarlatta raccolta in una coda di cavallo, legata da un nastro, che come le scarpe e il resto era tigrato.
Avanzò a passo sicuro trascinandosi dietro la solita montagna di valige, dirigendosi verso un edificio, la cui insegna a forma di nuvola, riportava a caratteri rotondeggianti la scritta “Reception”.
-Chi è che non dovrebbe attirare l’attenzione?- disse piano Gray, ancora miracolosamente vestito con una morbida canottiera nera e ampi pantaloni bianchi.
Accanto a lui, Elfman, che portava una maglia rossa a stampa militare, pantaloni neri e ai piedi i soliti sandali di legno, annuiva con le braccia conserte e gli occhi chiusi.

Alla reception stava un ometto grassoccio e basso, con gli occhi a palla e un morbido abito bianco, simile ad una camicia da notte, a dir dei maschi, con una cravattina azzurra a nuvolette, che per la verità era una spilla attaccata alla tunica.
Era un tipo molto strano e inquietante.
Leek lo fissò a lungo, quasi gli ricordasse qualcuno, ma appena lui si voltò verso di lei, la ragazza girò il capo, fingendo di spostare l’attenzione su dei depliant appesi in una bacheca.
I maschietti si buttarono in delle soffici poltrone, mentre Lucy ed Elsa trattavano col "ciccione in camicia da notte".
Cam se ne stava buono buono in una gabbietta per gatti, in compagnia di Happy (per evitare gelosie). Non poteva rischiare di essere riconosciuto.
Se lo sentiva.
Lì era pieno di Tarots e l’odore di Vinegar era percepibile da qualche parte nel parco.
C’era anche un altro odore, molto familiare…
-Oddio che schifo!- esclamò sottovoce –Sei una fogna!- ringhiò a Happy, che per tutta risposta, con la solita voce da pesce ebete, fece cenno a Lucy di avvicinarsi, per poi dirle –Smettila di sparare queste puzze!-
La bionda per tutta risposta prese la gabbia e disse ad Elsa che sarebbe uscita un attimo a fare prendere aria ai ‘’micini’’ e, una volta fuori, agitò la gabbia fino a farli vomitare.
“Ma io che c’entro?” pensò disperato Cam.

Tornando all’omino grasso, dai pochi capelli neri sistemati in un orrendo riporto a nascondere la calvizie, questi discuteva gentilmente e pacatamente con Elsa riguardo alla sistemazione.
-Ricapitolando…- fece, scrutando i vari documenti, -Due camere da tre persone ognuna, animali compresi, giusto?-
Elsa annuì.
-Molto bene. Cosa preferite? Alberghi, Bed and Breakfast, terme?-
-TERME!- esclamarono i maschi.
-Non abbiamo tanti soldi...- fece Elsa, pensierosa, poi guardò Leek –Ma direi che una volta tanto possiamo permettercelo.- tornò a rivolgersi all’uomo –Le terme vanno bene. Quanto viene?-
L’omino prese a fare i conti, ma la sua lentezza era tale, che dopo dieci minuti era ancora lì a contare con le dita, che indicavano solo il numero tre.
E non aveva ancora raggiunto le dieci dita.
Ben dieci minuti per tre dita!
Natsu era già pronto a dare fuoco a tutto e Gray stava cominciando a spogliarsi (l’effetto delle armi dell’effeminato ormai era svanito e, dato che lui stava nella carta, non lo poteva rinnovare).
Elsa lanciò un’occhiata omicida ai due, che si bloccarono per il terrore.
Natsu ingoiò le fiamme e Gray rimise la canottiera. Per finire si abbracciarono.
Elfman seduto sulle poltrone annuiva, sempre a braccia conserte e occhi chiusi.

Dopo mooolto tempo, finalmente il gruppetto ricevette un documento da presentare alle terme in fondo alla via.
Sul portone, simile all’entrata di un tempio, stava la scritta in caratteri orientali, Litania.
Elsa procedette trascinandosi dietro le sue numerose valige, seguendo le indicazioni dell’omino e guidò il gruppo davanti alla struttura termale, in antico stile giapponese.
Dall’interno proveniva quell’aria calda e profumata tipica degli ambienti e molte persone in kimono entravano e venivano, tutte rilassate e dall’aria riposata.
Elsa consegnò ad una ragazza dal kimono azzurrino e i capelli color dell’ebano, il documento e questa in quattro e quattr’otto li accompagno alle rispettive stanze e informo sugli orari e le regole.
Lo fece con tale velocità e precisione da lasciare il gruppo molto sorpreso.
Leek liberò i gatti dalla gabbia e Cam, sottolo sguardo stupito di tutti, si stiracchiò il collo, che parve diventare ancora più lungo.
-Tu sei anormale!- gli fece Happy, mentre Lucy lo guardava male.
-E tu che mi dici, eh?- gli disse.

Avevano ricevuto un appartamento in stile orientale, un Ryokan, per la precisione, dai bassi mobili in legno e il tatami. Vi era un soggiorno che dava da una parte verso il corridoio, lungo il quale si aprivano gli altri appartamenti, dall’altra verso un giardinetto, sempre in stile orientale, molto rilassante e tranquillo, con tanto di laghetto con le carpe e giardino zen, condiviso da tutti inquilini dell’albergo.
Vi era poi una porta che dava ad un piccolo locale, dal quale si accedeva alle stanze. Sulla destra quella di Elsa, Lucy e Leek, con Cam e sulla sinistra quella di Natsu, Gray, Elfman ed Happy.
-Sistemiamo le valigie, dopo cena andremo a fare un giro.- disse Elsa.
Con quella frase intendeva dire ovviamente che, oltre ad ammirare la città, avrebbero cominciato il lavoro.
Tutti annuirono e presero a sistemare ognuno le proprie cose.
I maschi ovviamente presero a litigare per i letti e lanciarsi valigie e indumenti.
Le ragazze invece parlavano del più e del meno.
Vi erano tre letti e una cuccetta.
Lucy prese la cuccia e la mise vicino al letto di mezzo. Non voleva che Leek rimanesse isolata, perciò decise di sistemarla fra lei e la rossa.
Leek non obbiettò, non le dispiaceva, ma non avrebbe avuto il coraggio di chiedere lei quella posizione, dopotutto era la nuova arrivata.
Elsa le mise le mani sulle spalle e gliele massaggiò, facendola sedere sul letto.
-Rilassati.- le disse dolcemente –Sei tra amici.-
La biondina annuì.
Aveva il volto arrossato dall’imbarazzo e il corpo teso. L’aria da dura con la quale si era presentata alla gilda per la prima volta, era ormai scomparsa.
Sembrava più una bambina sperduta che una maga invocatrice.
Solo quelle lacrime nere tatuate sotto gli occhi, dimostravano che non era così.


Era ormai sera.
Era giunto lì da poco e non era affatto dell’umore giusto.
Non gli rimaneva molto tempo e doveva sprecarlo a dare la caccia a dei maghi da strapazzo.
Per di più in quella città così caotica.
Il master non aveva nessun altro a cui chiederlo?
Già che c’era, non poteva chiederlo ad Elsa?

Il mago più amato e ambito, dai morbidi capelli rossicci e l’aria ribelle, levò gli occhiali da sole e si massaggiò la fronte.
Si guardò in torno.
Una traccia, dannazione!
“Prima di sparire devo tornare da lei!” pensò, per poi fermarsi a riflettere.
Quelle parole…
Si era rassegnato al suo destino.
Ma aveva davvero commesso un crimine?
In fondo, mica era sua la colpa della sua morte.
“O forse si… Si… Se non l’avessi lasciata sola in quel momento…” gli venne quasi da piangere, ma si trattenne e alzò il capo.
Aveva sentito una voce familiare.
Molto familiare.

-Lucy, sei una stupida!- esclamò Happy, vestito con un caldo kimono, trotterellando accanto alla bionda e a Plue.
-Oh, stai zitto. E’ solo colpa tua se siamo finiti a Luxuria Garden!-
-Leggi il nome della via!- esclamò Happy, per poi coprirsi gli occhi, imbarazzato.
Lucy, anche lei con indosso il morbido e caldo kimono, alzò gli occhi.
Lesse il nome della via e si coprì il volto.
-Ma che vergogna!!! Così non possiamo neanche chiedere informazioni!-

Il gruppetto marciò imbarazzato per un po’, finchè non intravidero un passaggio per il quartiere successivo, ovvero Ozio Station.
-Non ho molta voglia di tornare là…- fece Lucy, scoraggiata.
Poco prima infatti, alle terme si era scatenata la peggiore battaglia di cuscini a cui avesse mai preso parte (forse l’unica ed ultima).
E n’era rimasta traumatizzata.
Happy prese a ridere come un pazzo e lei lo fulminò torva.
-Che hai da ridere, gatto?-
-Sei volata via… Ahahahaha!- rideva il micio, senza sosta, quasi soffocando.
Anche Plue emise una risatina, ma nel suo caso fu un Puhuhun e non uno sboccato Ahahaha!
In ogni caso, i due risero della bionda, la quale aveva ricevuto le cuscinate da tutti gli altri, per poi volare dritta nel laghetto in giardino, sfondando la porta scorrevole.
Si era fatta un bagno gelido fuori programma e per di più il naso le doleva ancora.
-Ma quelli sono umani? Persino Leek!- disse alzando le braccia al cielo.
-Puuun.- fece Plue.
-Si, lo so, Happy è un gatto.-
-Puu!-
-E tu sei un cane.-
-La verità… E’ che sono un essere umano.-
-Ooh...- disse Lucy, prima di spalancare gli occhi.
Le sue orecchie gli avevano giocato un brutto scherzo.
Plue aveva parlato???
-Un umano?! No, aspetta! Tu puoi parlare???-
-Aye!- fece Plue –Sai, sono il messaggero di un eroe in possesso di una pietra sacra.-
Lucy guardò male in direzione di alcuni cespugli all’angolo della strada.
-Aye? Ok, Happy, vieni fuori, ti ho scoperto.-
Il micetto, in preda alle risate, mise fuori il musetto.
-Uffi! Conoscendoti pensavo di prenderti in giro per una settimana!-
Lucy avrebbe voluto strozzarlo, ma lasciò perdere.
Il gattino le si portò e fianco e presero per imboccare l’uscita, quando due tizi richiamarono la loro attenzione.
-Ma che bella signorina…- fece uno, facendo voltare Lucy.

-Leek, non dovresti bere.- disse Elsa, mentre la biondina scolava del sake.
Il suo kimono si apriva leggermente ed Elfman, seduto accanto a lei, arrossì nel notare il seno prosperoso, per poi voltare la testa imbarazzato.
W. Hierophant ovviamente apparve a proteggere la ragazza e cercò subito di uccidere Gray, in mutande accanto a lei.
I due cominciarono una lotta furiosa, ma Leek non gli prestava attenzione.
Si era beatamente assopita appoggiata al gigante, col volto arrossato, e per l’alcol, e per l’imbarazzo di stargli accanto.
-Ehm… E adesso?- Elfman si grattò la nuca.
-Portala a letto, no?- fece Cam, intendendo ovviamente l’accompagnarla in stanza e adagiarla sui morbidi letti cerulei. Ma la frase era fraintendibilissima, perciò W.Hierophant tirò fuori il bazooka e, dopo aver spedito Gray a far compagnia alle carpe, lo puntò verso l’albino.
-Provaci e sei morto!-
Leek si stiracchiò sulle gambe del povero mago.
-Yaaaaawn!- fece.
Elsa ridacchiò e Natsu prese un gamberetto, cercando di farlo cadere in bocca alla bionda.
-Scherzetto…- disse piano.
La rossa lo prese per la sciarpa.
-Natsu, sono preoccupata per Lucy ed Happy, andiamo!- poi si voltò verso Elfman –Vi lasciamo soli.- gli strizzò l’occhio e lui arrossì, poi guardò Leek, indeciso sul da farsi. Se l’avesse portata in camera e si fosse svegliata, avrebbe frainteso nuovamente tutto, prendendolo a mazzate.

-Sei molto carina, con indosso quello yukata.- disse un tizio, con i capelli violetti e un fastidioso tic nervoso. Scuoteva insistentemente la testa e la tentazione di tenergliela ferma a suon di schiaffi era forte.
Un tizio più grosso, dai capelli biondo scuro, si stagliava alle spalle del compagno e la guardava maliziosamente. Lucy provò un brivido.
Quei due portavano guai, se lo sentiva.
-Che ne dici di venire a bere qualcosa con noi?- chiese il biondo.
Lucy tentò di scaricarli.
-Mi spiace, ma come vedete, ho già compagnia.-
-Dai, solo un po’!- fece il viola –E poi… Con compagni intendi questi due? Un gatto e un…- guardò Plue –Bah… Non importa cosa sia.- afferrò la bionda –Dai, non fare tante storie…- anche l’altro la prese a braccetto e cominciarono ad incamminarsi.
-Ho detto di no… Happy, fai qualcosa…- protestò.
Happy per tutta risposta alzò la zampa e
-Meoooow!-
-Come sarebbe a dire “Meooow”!?- gli urlò la maga.
-Che dolce! Parli col gattino!- il viola parlava continuando a scuotere la testa.
-Ma si, portali pure con noi, se vuoi.- fece l’altro.
Lucy cercò di divincolarsi.
-Sentite, non mi va…- fece, ma il suo corpo non rispondeva bene ai comandi.
“Che succede?” si chiese “Ma non sarà che questi sono maghi?” cominciò a preoccuparsi
“Dannazione, questa non ci voleva!”
I due continuarono a trascinarla lungo la via dall’imbarazzante nome, finchè qualcosa non li fermò.

Come una scheggia, una sagoma verde si portò alle spalle del viola, colpendolo alla nuca con un gancio volante ben assestato.
L’uomo cadde a terra, sorpreso dell’accaduto, mentre Lucy ammirò la figura fiera e selvaggia davanti a lei.
Non poté formulare subito il suo nome, perché il biondo tentò di vendicare il compagno, ricevendo in cambio un calcio sul grugno.
Anche lui cadde a terra privo di sensi e, finalmente, Lucy poté accertarsi dell’identità del suo salvatore.
-Va tutto bene?- le chiese il ragazzo, con voce calma, gentile e calorosa.
-Loki!- era sorpresa, non del fatto che lui l’avesse salvata (beh si, anche quello) ma soprattutto del fatto che il mago fosse lì.
Lui si portò immediatamente dietro un albero e fece sbucare la testa dal nascondiglio.
-Ehm… mi spiace…- emise.
A Lucy colò una goccia di sudore lungo la tempia.
Che tipo!
- Per che cosa?-
-Questi due sono delle canaglie che molestano le ragazze. La mia missione era quella di catturarli.- rispose lui, uscendo dal "rifugio" per poi afferrare i due e tentare di superare la ragazza.
Portava i vestiti di sempre.
Giaccone verde, pantaloni beige ampi e occhiali da sole dalle lenti verdi.
Il solito Loki, a quanto pareva.
Ma la ragazza notò qualcos’altro. Il suo sguardo era affaticato più del solito e non dipendeva certo dalla “paura” nei suoi confronti.

-Beh, ora vado a consegnare questi due…-
-Aspetta.- gli disse lei
-Uh?-
La bionda sorrise.
-Grazie per avermi salvato. E per aver ritrovato le mie chiavi.-
-Oh, non ti preoccupare.- le sorrise, per la prima volta, sinceramente.
-Se non ti dispiace...- riprese la bionda –Che ne diresti di stare un po’ con me?-
Lui la guardò molto sorpreso.
Plue ed Happy si commossero, con gli occhi a forma di cuore –No-non sarà…?- esclamò Happy, mentre Plue rispondeva in coro –Pu-Puuun…?-
-Oh… Ma state zitti…- Lucy troncò il discorso.

-Accidenti a Lucy, dove sarà finita?- Natsu si stava annoiando.
Si, Ozio Station era un bel posto, ma lui amava l’azione e le risse, non i posti tranquilli.
Davanti a lui Elsa si guardava intorno.
-Dove potrebbe essere andata?- rifletté Gray
La rossa si fermò e si voltò verso di loro.
-Ora che ci penso, mi sono ricordata una cosa che ha detto il Master, spalancate le orecchie voi due.-
I due si abbracciarono per lo sguardo serio che Titania gli rivolse –Qualunque cosa succederà d’ora in poi, Leek è una nostra compagna.-
I due la fissarono straniti.
Ok, niente da ridire sul fatto che Leek fosse ormai una loro compagna, ma che c’entrava in quel momento?


Poco lontano da lì, Lucy e Loki erano seduti al bancone di un bar in stile orientale, all’ingresso di Viale Belphegor, a diversi posti l’uno dall’altra.
Davanti a loro, una ragazza dai capelli verdi servì ciò che avevano ordinato e prese a pulire i bicchieri e le stoviglie usate dagli altri clienti, il tutto cercando di ignorare i discorsi dei due.
-Non c’è bisogno che stai così lontano.- disse lei.
Lui annuì.
-S-scusa…- era evidentemente imbarazzato, e poco a poco prese ad avvicinarsi.
-E’ da un po’ che volevo chiedertelo. Insomma, qual è il tuo problema con i maghi degli Spiriti Stellari?-
Lui non rispose subito e lei gonfiò le guance, in senso di protesta.
-Se non me lo vuoi dire, non fa nulla, ma io sono chi sono, lo sai, no?-
-Lo so…- ripeté lui –Scusa se ti ho fatto soffrire, mi spiace. Dimenticami.-
-Non ti capisco… Sembra quasi che tu stia rompendo con una ragazza.- davvero non riusciva a capirlo, gli sembrava più strano del solito. E sì che ancora non era riuscita ad inquadrarlo.
Lui rimase a capo chino sul bancone, poco più in là Happy e Plue dormivano profondamente accanto ad una bottiglietta rovesciata di sakè.
Lucy si alzò sospirando.
-Va bene. Era solo una curiosità…- lo salutò con un sorriso raggiante –Grazie ancora per avermi salvato!-
Il cuore del donnaiolo batté all’impazzata.
Aveva bisogno di lei.
Così bella, così sorridente, così… irraggiungibile.
Presto per lei sarebbe diventato solo incognita.
Un mistero irrisolto.
Sarebbe scomparso.
Non voleva, ma era così.
-Qualunque cosa tu pensi di me, noi rimaniamo sempre compagni.- lei si portò le mani al petto e nel momento in cui gli voltò le spalle, in lui scattò la molla.
Voleva dirle tutto.
La prese per il polso.
-Aspetta.- emise, quasi supplicando.
La fissò per qualche istante ancora, prima di abbracciarla e sospirare il suo nome.
Lei rispose quasi incredula, indecisa se ricambiare quell’abbraccio.
Chiedendosi se quello fosse realmente Loki.
Lo sapeva, era lui, ma era così strano… Così…
-Lucy…- emise, sul punto di piangere –Non mi rimane più… molto da vivere.-
-Eh?- il mondo parve fermarsi per lei.
Una rivelazione così all’improvviso, quell’atteggiamento così strano.
Che stava succedendo?


Fine capitolo 3


Ed eccoci al nuovo capitolo signori!!!
Come vedete, è somigliante alla parte del volume 9 in cui iniziano a scoprirsi i misteri su Loki (il mio cucciolottino!!!!)
Ovviamente non è e non sarà uguale, tranne certe frasi, cambieranno le ambientazioni. Infatti come avrete notato, al posto del barista dalla fronte kilomentrica, c'è una ragazza dai capelli verdi (vedrete in futuro perchè questo cambiamento).
Leek ed Elfman forever!!!
Ehm... Ok, basta XD
Ho letto giusto ieri i capitoli su Loki in italiano!! Dopo averli letti in inglese fa uno strano effetto, ma cavolo Q______Q bellissimi!! L'ho desiderato per mesi, gli costruirò un altare a quel volume!!!!
Ok, basta XD
Passo alle recensioni, che è meglio.

Pika-chan: fra poco inizierà quella parte, per ora inizia quella strappalacrime XD No dai, ANTICIPAZIONI mentre Lucy e Loki avranno le loro grane Natsu farà uno strano incontro U_U FINE ANTICIPAZIONI

Ghen: Spero ti piace anche questo capitolo ^^

Chiudo dicendo che adoro quel finto cattivone di Gazille e vi chiedo un consiglio. Avete notato Lluvia/Jubia a Fairy Tail che spia Gray? La infilo nella storia o no? E con che nome? Preferisco Lluvia, che sinceramente è più apropriato U_U
Ok, vi lascio.
Grazie perchè mi seguite con tanto affetto!!!

   
 
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