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Autore: ThorinOakenshield    22/10/2016    3 recensioni
Thorin e Bilba erano come il fuoco e l’acqua: il primo passionale e travolgente, la seconda più delicata a pacata. Eppure erano complementari. Lei non lo spegneva, anzi, lo faceva divampare sempre di più.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia
Note: Lemon, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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C’è mancato poco che non succedesse mai
 

Diversi anni dopo…
 
“Mamma! Mamma! Guarda che belo!” La piccola Thora si avvicinò alla madre sventolando un foglio di carta, come se fosse stato una bandiera, muovendosi a piccoli e rapidi passi servendosi delle sue gambette ancora incerte.
In quel momento, Bilba Baggins era impegnata ai fornelli, ma si distrasse subito a causa della vocetta di sua figlia. Quindi si voltò verso di lei, e la guardò con apprensione non appena la vide dirigersi velocemente verso le sue gambe. “Thora, sta’ attenta o cad…” Le ultime parole famose: la piccola nana cadde in avanti, mollando il foglio.
Il cuore della hobbit perse un battito. Lasciò il mestolo nel pentolone, per poi raggiungere preoccupata sua figlia accasciata sul pavimento.
Per fortuna Thora non si era messa a piangere, evidentemente non si era fatta nulla: oltre a sangue hobbit, nelle sue vene scorreva pure sangue nanico. Era resistente, non era mica un fuscello come le bambine umane!
“Oh tesoro!” esclamò Bilba con apprensione, prendendola fra le sue braccia. “Ti sei fatta male?”
“No mammina” le rispose la nana con la sua voce tenera, la tipica voce di una bambina che ha imparato a parlare da pochi anni. Quella voce che sarebbe stata capace di sciogliere persino il più freddo tra i nani; infatti Thorin si inteneriva sempre dinanzi a lei. Era il suo orgoglio, il suo tesoro, la sua Arkengemma. “Guarda il mio pel disegno!” La piccola ritrovò subito il suo entusiasmo di pochi minuti prima, indicando il foglio che si trovava sul pavimento.
La Regina sotto la Montagna si accucciò e le colse. Sopra si trovavano disegnati degli omini piuttosto buffi e dall’aspetto oltremodo grottesco, incuranti di qualsiasi legge anatomica. Ma ovviamente Bilba le dette soddisfazioni e si complimentò con lei per il lavoro svolto: era pur sempre una bambina! Non poteva certo aspettarsi un’opera d’arte!
“Siamo io, te, papà e Thrain” le spiegò Thora indicando con il dito i vari soggetti.
A quelle parole, la hobbit si impensierì: quel giorno Thorin aveva deciso di portare suo figlio a caccia per la prima volta, ritenendo che fosse grande abbastanza. Lei si era opposta: lo vedeva ancora troppo piccolo, aveva appena iniziato le lezioni da Balin! Però suo marito era testardo e, tanto per cambiare, l’aveva avuta vinta lui.
I due nani non erano ancora tornati.
Eru, ti prego: dimmi che non è successo niente!
“Mamma, ti piacciono?” Thora interruppe i suoi pensieri. “Eh? Ti piacciono? Ti piacciono?”
“Sì tesoro, sono dolcissimi” le rispose Bilba prima di darle un bacio sulla guancia. La sua bambina riusciva sempre a tirarla su con la sua dolcezza. Inoltre era bellissima, sicuramente da grande sarebbe diventata una nana splendida: aveva ereditato i luminosi occhi chiari del padre, mentre da lei aveva preso i suoi lunghi capelli ricci.
Thorin e Thrain tornarono a casa proprio in quel momento, come se Eru avesse ascoltato le preghiere della Regina sotto la Montagna.
Il suono della porta che si chiudeva, e la voce possente del nano, furono musica per le orecchie della hobbit. Ora che c’erano anche loro, tutto era perfetto, tutto era a posto.
La giovane fece per raggiungere suo marito e suo figlio all’ingresso, ma non ne ebbe il tempo. Infatti loro erano già giunti in cucina, e Thrain corse entusiasta verso di lei, sventolando un piccolo arco.
Thorin invece sospirò esausto e mise via le sue armi. Stava invecchiando, lo sentiva, non aveva più il vigore di una volta.
“Mamma mamma!” Il piccolo nano abbracciò le gambe della hobbit, tutto infervorato. “Oggi sono riuscito a prendere ben due conigli!”
“Oh, ma che bravo!” esclamò sorridente la regina, mentre sua figlia non stava facendo altro che dimenarsi: era evidente che voleva stare in braccio al fratello. Bilba decise di accontentarla. “Mi raccomando: sta’ attento” disse passando la piccola a Thrain, il quale la prese fra le braccia tutto contento: adorava sua sorella.
Thora rise felice, e lo stesso fece il piccolo nano.
Nel frattempo Thorin aveva sistemato la selvaggina sul tavolo, e pensò bene di cogliere sua moglie di sorpresa, abbracciandola da dietro.
Bilba sobbalzò ed emise un gridolino di sorpresa.
“Come stanno le fanciulle più belle del reame?” sussurrò il Re sotto la Montagna sul suo collo, per poi stuzzicarglielo.
“Thorin!” protestò la hobbit, levandosi da lui. “Ti ho detto mille volte di non fare così davanti ai bambini!”
“Tanto sono entrambi presi dall’arco.”
A quelle parole, la giovane strabuzzò gli occhi. “Arco?” Si voltò verso i suoi figli e mise entrambe le mani davanti alla bocca, non appena vide Thora toccare e giocare con il piccolo arco di Thrain.
Thorin alzò gli occhi al soffitto: poteva solo immaginare come sarebbe andata a finire, si sarebbe dovuto sorbire la solita tiritera.
“Thrain!” lo sgridò severamente la madre, avvicinandosi a lui. “Non far vedere le tue armi a tua sorella!” Levò subito l’arco dalle mani della piccola.
“Ma tesoro, cosa pensi che possa farsi?”
“Ne abbiamo già parlato, Thorin: le armi sono pericolose e loro sono solo dei bambini! Già dovrò stare ogni volta in pensiero per Thrain, visto che, come ogni maschio Durin che si rispetti, dovrà per forza adoperarne una, prima o poi. Almeno mia figlia che stia alla larga da tutto ciò che ha a che fare con la guerra! Lei che può, anzi, deve!”
Inaspettatamente, Thorin ridacchiò.
Sua moglie lo guardò con un punto interrogativo.
Il nano si accostò a lei e circondò la sua vita con il suo braccio grosso come un tronco di quercia. “Lo sai? Mi sei sempre piaciuta quando tiri fuori gli artigli.”
Bilba fece un sorrisetto: non riusciva proprio a resistere alla moine del marito. Non ci era mai riuscita, e probabilmente così sarebbe stato pure per i prossimi giorni a venire.
La hobbit si sarebbe lasciata andare, se solo non ci fossero stati Thora e Thrain ritti dinanzi a loro, che li guardavano schifati.
“Se questo nano non mi molla subito, questa hobbit non riuscirà a preparargli la cena, e quindi il nano starà a digiuno.”
Le mani del re, magicamente, si levarono dal corpo della regina, consentendole di andare a cucinare.
Quindi Thorin prese la saggia decisione di andare a sedersi a tavola, attenendo paziente la cena.
“Papà! Guarda!” La piccola Thora saltò in braccio al padre, senza neanche dargli il tempo di sistemarsi meglio sulla sedia e di riposarsi. Gli fece vedere il disegno. “Siamo io, te, la mamma e Thrain.”
Ovviamente Thorin le diede soddisfazioni, dicendole che aveva fatto proprio un gran bel lavoro, e sgridando Thrain, che aveva riso del suo operato.
Bilba li aveva guardati di sottecchi e aveva sorriso tra sé e sé. Eh sì: menomale che sono partita con i nani, quel giorno! Bastava un mio rifiuto, e tutto questo me lo sarei solo sognata.
Così come Thorin si sarebbe solo sognato la dolcezza e la bontà d’animo di Bilba, la donna – o meglio, la hobbit – che faceva proprio per lui, colei che aveva l’invidiabile capacità di riuscire a calmarlo quando era fuori di sé, colei che riusciva a placare la sua rabbia, a spegnerla. Ma del resto, se lui era il fuoco, lei era l’acqua.
Prima di tornare a concentrarsi sulla cena, la Regina sotto la Montagna diede ancora un’ultima occhiata alla sua famiglia. Sorrise. C’è mancato poco che non succedesse mai.
 
L’Antro di Lucri:
 
Allora, innanzitutto chiedo scusa per il ritardo, ma l’università e il teatro mi hanno distrutta sia mentalmente che fisicamente.
Ma bando alle ciance! Passiamo al dunque.
Ci terrei a precisare che la frase: “C’è mancato poco che non succedesse mai” non è farina del mio sacco, l’ho presa in prestito dal film La venticinquesima ora.
Vi è piaciuto il capitolo? :D Io devo dire che sono abbastanza soddisfatta, anche perché ho ripreso in mano il concetto di fuoco e acqua, che è il titolo.
Lasciatemi pure un commentino e… ci si vede in giro ^^.
Besos!
 
Lucri
 
P.s. Che ve ne pare della piccola Thora? Io l’adoro per il semplice fatto che ha lo stesso nome di un personaggio che ho inventato, un personaggio di una storia che sto scrivendo con la mia migliore amica =)).

 

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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