Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: eliseCS    07/11/2016    1 recensioni
Per "festeggiare" il fatto di aver finito gli esami ho deciso (invece di cominciare a concentrarmi sulla tesi) di cominciare a pubblicare questa ff che ho per le mani da un po' di tempo.
Dopo quella sui fondatori e quella su Draco e Astoria la new generation non poteva certo mancare, quindi eccola qui.
----------------------------------------------------------------------------------
Una ragazza comincerà a scoprire le sue potenzialità in modo alquanto singolare.
Ricordi torneranno pian piano a galla.
Una profezia (forse, l'autrice è ancora un po' indecisa al riguardo)
E ovviamente non si può chiedere ai Potter di restare fuori dai guai, no?
----------------------------------------------------------------------------------
[...] Non sapeva che invece quello era stato solo l’inizio, come non sapeva che quella crisi era in qualche modo collegata a quello che uno strano bambino dai capelli scuri e spettinati le aveva detto diversi anni prima dietro la siepe di un parco giochi.
Per Elise quello strano incontro era ormai diventato un vecchio ricordo sbiadito e senza importanza, nulla più di un insolito e confuso sogno.
----------------------------------------------------------------------------------
Un piccolo assaggio dal prologo
Buona lettura
E.
(Pubblicata anche su Wattpad)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
34 – Piacere di conoscerti
 
 
 
L’uomo avanzò lungo il marciapiede finchè non gli fu di fronte.
Elise lo guardava a bocca aperta.
 
Aveva accettato il fatto di essere morta.
Aveva accettato di essere in qualche modo finita nella riproduzione fedele del quartiere dove sorgeva l’orfanotrofio Wool.
Ma quello… forse quello era un po’ troppo da accettare in una sola giornata.
 
Evan era giusto un paio di anni più vecchio rispetto a come l’aveva visto l’ultima volta, gli anni che erano passati tra il suo ultimo colloqui con il Ministro della Magia che la ragazza aveva visto attraverso i ricordi di Shacklebolt e la sua nascita.
A occhio e croce non doveva avere più di qualche anno più di quanti ne avesse lei.
 
Era comunque certo che avercelo davanti così in carne e ossa faceva tutto un altro effetto.
 
 
Elise mosse timidamente un passo verso l’uomo, poi un altro.
Prima che potesse rendersene conto era tra le braccia di Evan che la stringevano forte mentre lei era scoppiata a piangere permettendo alle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento di uscire.
Suo padre continuò a tenerla senza dire niente, accarezzandole la schiena e aspettando pazientemente che la ragazza si calmasse.
 
Alla fine i due si staccarono rimanendo però a fissarsi negli occhi, verde nel verde, quelli della ragazza erano più lucidi, ma non per questo quelli di Evan sembravano meno emozionati.
 
“Sei tu che Shayleen vuole che io riporti indietro, vero?” chiese Elise quando fu sicura che la sua voce non si sarebbe rotta se avesse parlato.
L’uomo annuì serio.
“Non riesco davvero a spiegarmi come abbia fatto a ridursi così, quando l’ho conosciuta a scuola era così diversa…”
Si vedeva da come ne parlava che un tempo doveva essere davvero stato innamorato di lei.
“Bene o male quando ero con lei riuscivo a farla ragionare, o almeno ci provavo. Le sono precipitate quando sono morto…”
“Credi che si sia mai sentita in colpa per averti ucciso?” domandò la ragazza calcando la voce sull’ultima parola.
“Suppongo che voglia riportarmi indietro proprio per questo. Mi ha colpito, però effettivamente quando ci ha provato non è riuscita a guarirmi, anche se non credo di non averle lasciato abbastanza tempo per provarci sul serio visto che sono subito scappato per avvisare Shacklebolt”
“Non ci sarebbe comunque riuscita visto che a quanto pare solo io ho la singolare capacità di guarire le persone…”
“Vero anche questo” concesse lui.
“E adesso siamo bloccati qui tutti e due…”
A quello non ci fu risposta.
 
Negli attimi di silenzio che seguirono i due, come se si fossero messi d’accordo, cominciarono ad incamminarsi verso l’ingresso dell’orfanotrofio.
Il cancello e il portone erano aperti, non ebbero nessun problema ad entrare, l’edificio era deserto.
 
“Shayleen si era messa in testa di voler trasformare i maghi, i Rigidi, in Puri. Era convinta che così sarebbe stato meglio per tutti: non dover più dipendere dalla bacchetta ma essere liberi di poter usare la magia quando lo si ritiene più opportuno e quando realmente serve.
Contrariamente a quanto tutti potrebbero pensare lei non era la persona solitaria e fredda che voleva far credere a tutti.
E non è vero che la guerra contro Voldemort l’ha lasciata indifferente.
Come penso tu sappia lei è una nata babbana, e nonostante fosse una Serpeverde aveva anche lei delle amiche con il suo stesso status di sangue.
Se ti hanno raccontato un po’ la storia credo tu possa immaginare cos’è successo loro durante la guerra, quello che Voldemort faceva alle famiglie dei nati babbani.
E devi anche sapere che i suoi genitori hanno praticamente disconosciuto Shayleen quando le è arrivata la lettera per Hogwarts.
Quelle ragazze e io, beh, eravamo noi la sua famiglia, passava sempre a turno le vacanze estive da noi quando la scuola chiudeva, e metà di quella famiglia l’ha persa durante la guerra.
Loro sono state uccise perché disarmate non potevano nulla contro i Mangiamorte che si sono trovate davanti, e da qui Shayleen ha avuto l’idea…”
 
Intanto stavano camminando per i corridoio dell’orfanotrofio.
Elise ascoltava in silenzio senza perdersi una parola di quello che Evan diceva.
Effettivamente tutti i retroscena di cui stava venendo a conoscenza aiutavano molto a fare luce sui comportamenti tenuti da Shayleen, e suo malgrado la ragazza si ritrovò a provare pena e dispiacere per la donna.
Forse aveva avuto la sua idea con tutte le migliori intenzioni, ma col passare del tempo era diventata una vera e propria ossessione che l’aveva portata sulla strada della pazzia.
 
“Quando siamo sfuggiti al mandato di cattura del Primo Ministro ho portato Shayleen lontano da qui” riprese Evan che aveva lasciato qualche istante ad Elise per assimilare tutto quello che le aveva appena detto.
“Ho cercato di farla ragionare e ci ero riuscito: mi sono fatto promettere che si sarebbe lasciata alle spalle tutta la faccenda dei Puri.
Ci amavamo, non l’avevo mai vista così felice come quando ha scoperto che stava aspettando te: era raggiante, lo eravamo entrambi.
Ad una settimana dalla data prevista per la tua nascita però è cambiato qualcosa.
Sono tornato a casa e c’era qualcosa di diverso: per quanto si sforzasse di nascondermelo la conoscevo troppo bene.
Pochi giorni dopo, mentre lei era dal medico per uno degli ultimi controlli, ho trovato la causa di quel cambiamento.
Mi sono sentito come un ladro a frugare di nascosto tra le sue cose, ma ho dovuto farlo.
Ho trovato una lettera.
Non aveva interrotto tutti i contatti con Londra, c’era ancora qualcuno che lavorava all’Ufficio Misteri che le faceva regolarmente rapporto.
Io non mi sono mai accorto di nulla perché evidentemente non c’erano mai state grandi notizie prima di quel momento: nella lettera era riportato il testo di una profezia, penso tu sappia di cosa sto parlando.
Leggendola Shayleen deve averla interpretata come un segno premonitore che le diceva che il suo piano avrebbe avuto successo, che qualcuno sarebbe riuscito a imparare ciò che non è mai stato imparato…”
“Ma non è vero” lo interruppe Elise senza riuscire a trattenersi. “Io non ho imparato a trasformare i maghi in Puri… tutt’altro!”
“Lo so, ma questo all’epoca Shayleen non poteva saperlo. E se poi ti dicessi che nel giro di pochi giorni per Shayleen quella frase ha assunto un altro significato ancora?”
Elise lo guardò confusa ed Evan le sorrise mestamente.
“A prescindere dal significato che Shayleen aveva attribuito alla profezia sapevo che per lei la persona che sarebbe stata in grado di compierla saresti stata tu, e davvero non sarei mai riuscito a farle usare nostra figlia per una battaglia che era persa in partenza” continuò.
“Così quando alla fine sei nata ti ho portata via da lei.
Mia sorella mi è sembrata la soluzione migliore: pur in un orfanotrofio saresti comunque rimasta con qualcuno di famiglia, anche se tu non l’avresti saputo. Ho lasciato a Jade una lettera in cui spiegavo chi eri e quanto fosse importante che nessuno sapesse della faccenda. Dopo essermi assicurato che tu saresti stata al sicuro, almeno finchè non ti fosse arrivata la lettera – anche se sappiamo bene entrambi che non ti è mai arrivata – sono tornato indietro ad affrontare Shayleen.
Credo di non averla mai vista così fuori di sé.
A posteriori mi sono spesso chiesto se portarti via da lei sia stata effettivamente la scelta giusta, ma all’epoca davvero non avrei saputo cos’altro fare.
Da lì in poi sai com’è andata” concluse.
 
I due si fermarono: erano arrivati davanti alla porta della vecchia camera di Elise.
La ragazza entrò per prima sorprendendosi che tutto fosse esattamente come se lo ricordava.
Si sedette sul letto lisciando le pieghe del copriletto che si erano formate attorno a lei.
 
“Hai detto che da quel giorno Shayleen ha dato una nuova interpretazione alla profezia. Fammi indovinare: era convinta che sarei riuscita a riportarti indietro dai morti, non è così?”
Evan annuì.
“Però nessuno può fare una cosa del genere”
Altro cenno d’assenso.
“E adesso siamo belli che morti tutti e due…”
 
Gli occhi di Evan brillarono, esattamente uguali a quelli di Elise quando le veniva qualche idea.
La cosa non sfuggì alla ragazza che aggrottò le sopracciglia non sapendo cosa aspettarsi dal padre.
 
“Tecnicamente tu non sei morta, Elise”
Sganciata la bomba la ragazza rimase letteralmente a bocca aperta.
 
Cosa?
Era passata sotto l’arco, oltre il velo: lei era morta.
Punto.
Fine del discorso.
Non poteva essere altrimenti.
 
“Non… non è possibile!” balbettò. “Anche il signor Potter ha detto che…”
“Non centra. La tua è una situazione completamente diversa, Elise. Sei troppo piena di vita per poter essere morta”
“E questo cosa vorrebbe dire? Ero viva e sono morta, che essenzialmente è quello che succede a tutte le persone, prima o poi…”
Il sorriso di Evan si accentuò ulteriormente.
 
Ma vita e morte hanno il loro equilibrio:
Troppa vita oltre il velo non sta
E spesso uno scambio è la soluzione.
Per tornare indietro una perdita sarà necessaria
Anche se la luce spenta resta” recitò l’uomo con tono solenne.
 
“E… e questa cosa dovrebbe essere…?”
Sembrava terribilmente simile allo stile con cui era composta la sua profezia, e di certo l’ultima cosa di cui aveva bisogno era averne un’altra di cui preoccuparsi.
“So cosa stai pensando” la precedette Evan prima che potesse aprire di nuovo bocca.
“E la risposta è no: non è un’altra profezia. Questa è semplicemente la conclusione di quella che ti è già nota”
 
… E meno male che Elise pensava che arrivata a quel punto niente avrebbe potuto stupirla.
 
“Vedi, le profezie sono tutte contenute all’interno di una sezione specifica dell’Ufficio Misteri e possono essere ascoltate dalle persone che ne sono oggetto.
Una persona che non centra nulla può ascoltare una profezia che non lo riguarda solo se il diretto interessato è presente”
“E allora il contatto di Shayleen come ha fatto a riferirgliela?”
“Jack deve essere riuscito ad ascoltarla quando la veggente l’ha recitata per depositarla. Sfortunatamente per lui, però, si è perso la parte finale”
“E Shayleen lo sa?” domandò Elise incredula, facendo passare in secondo piano il fatto che fosse stato proprio Jack la causa di tutto.
“Dubito che sarebbe ancora vivo se Shayleen ne fosse venuta a conoscenza..”
“E tu la sai tutta perché…?”
“Diciamo che nella mia attuale condizione mi sono concessi privilegi di cui prima non potevo godere”
 
La ragazza si rialzò dal letto cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza.
Spesso uno scambio è la soluzione .…” ragionò ad alta voce. “Quindi potrei tornare indietro se un altro prendesse il mio posto?”
Evan le sorrise incoraggiante.
“Quindi secondo quello che dice la profezia per poter tornare indietro è necessaria una perditaAnche se la luce spenta resta… ma non ha senso!” esclamò.
“Io sono morta e la profezia dice che potrei tornare indietro scambiando la mia vita con quella di qualcun altro, ma alla fine resterei sempre morta? Non capisco a cosa si riferisca quando dice che bisogna perdere qualcosa…”
“A volte capiamo le cose solo dopo averle fatte, altre volte invece non capiamo affatto… sono quelle volte in cui dobbiamo compiere un atto di fede, di fiducia” la riprese calmo Evan.
“E quindi io in chi dovrei avere fiducia in questo momento, eh?”
“Senza offesa, ovviamente” aggiunse quando l’uomo alzò un sopracciglio.
L’espressione seria durò però un battito di ciglia, l’istante successivo stava di nuovo sorridendo ampiamente.
“Mi sembra ovvio” rispose pacatamente. “Devi avere fiducia in te stessa, Elise”
 
Quell’ultima affermazione la investì come un carro armato, facendole tra l’altro tornare di nuovo in mente la famosa frase di Silente a cui aveva pensato quando era ancora nel buio.
 
…Se solo uno si ricorda di accendere la luce.
 
Guardò Evan negli occhi: “Tornerò indietro. Cosa devo fare?” chiese decisa.
“Penso che tu lo sappia già… eri sulla buona strada prima, ma non ho resistito a parlarti, l’occasione era troppo buona e non volevo sprecarla visto che sospetto sia la prima e ultima. Volevo che alla fine di tutto tu sapessi quale fosse sul serio la verità”
La ragazza annuì, facendosi scappare un sorriso e avvicinandosi di nuovo  a Evan per abbracciarlo.
“Allora sono contenta che tu mi abbia fermata. Mi ha fatto davvero molto piacere conoscerti” la voce tremò verso la fine della frase.
L’uomo ricambiò la stretta: “Tu non hai idea di quanto abbia fatto piacere a me conoscere te, Elise”
 
“Allora, sei pronta?” le domandò quando si furono separati.
“Pronta” confermò lei, cominciando gradualmente a far comparire di nuovo la luce tra le sue mani come aveva già fatto prima.
“Sei proprio una stella, Elise!” sentì Evan esclamare mentre la luce aumentava d’intensità.
 
Ad un certo punto sentì il pavimento mancarle da sotto i piedi: la camera, l’orfanotrofio, tutto intorno a lei era sparito lasciandola a galleggiare nel vuoto, immersa nella luce che lei stessa stava creando.
 
Portala da me, per favore
 
Una voce risuonò nella sua testa, la voce di Evan, e la ragazza non ci mise molto a capire quello che le era appena stato chiesto.
 
Chiuse gli occhi, abbagliata dalla sua stessa luce, lasciandosi andare nel momento in cui sentì che le forze cominciavano ad abbandonarla.
 
 
 
***
 
 
 
Ormai doveva essere trascorsa almeno un’ora da quando Elise era passato sotto il velo, e tutti erano rimasti fermi nelle loro posizioni.
Shayleen era l’unica che si muoveva inquieta, camminando su e giù, passando più volte davanti all’arco, alle spalle di James.
Si stava innervosendo perché ormai lui sarebbe dovuto essere lì con lei già da un pezzo.
 
“Non tornerà” disse il signor Potter rompendo il silenzio, manco le avesse letto ne pensiero.
Shayleen gli riservò un’occhiata di fuoco che però non fu abbastanza per metterlo a tacere.
“Non torneranno, nessuno dei due. Nessuno può essere riportato indietro dalla morte, e tu hai deliberatamente mandato tua figlia a morire, vergognati” continuò infatti l’Auror.
Evidentemente aveva toccato i tasti giusti perché Shayleen lo raggiunse con tre rapide falcate, prendendolo poi per il bavero della maglia che indossava e tirando in modo da sollevarlo appena per trovarsi faccia a faccia con lui.
“Senti tu, quello che ho deciso di fare con mia figlia è affar mio, e lei è solo un piccolo prezzo da pagare se è quello che serve per poter avere Evan indietro. Vedi quindi di non mettere più il becco in affari che non ti riguardano, altrimenti io ti…”
Nessuno però seppe mai quello che Shayleen avrebbe fatto al signor Potter, come l’esclamazione dell’uomo “Ma tu sei pazza!” andò persa in mezzo a quelle di sorpresa degli altri presenti.
In quel momento infatti una luce cominciò a illuminare l’arco finchè non divenne talmente forte da costringere tutti a chiudere gli occhi, lasciandoli con la spiacevole sensazione di essere diventati di colpo ciechi. 













Buona sera a tutti!
Come potete vedere anche stavolta mi sono ricordata che (purtroppo) è lunedì, quindi eccovi il capitolo :)
Complimenti a chi ha indovinato chi fosse la persona misteriosa che avrebbe incontrato Elise (Meg76 10 punti alla tua Casa come promesso).
Per la prossima volta vi lascio invece la sfida di interpretare l'ultima parte della profezia (ammettetelo che ancora un po' vi eravate anche dimenticati che ce ne fosse una, eh!).
Colgo l'occasione per farvi sapere che ormai siamo davvero arrivati agli sgoccioli: mancano tre capitoli più l'epilogo (mi sembra, poi vado a controllare)... quasi non ci credo neanche io che tra poco sarà tutto finito!
Alla prossima, grazie come sempre a tutti i lettori

E.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: eliseCS