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Autore: _Pulse_    15/05/2009    11 recensioni
- Sei odioso. Sicuro che ti ho immaginato io così?   
- Beh, penso di sì.
- Allora ho sbagliato.
Soffocò una risata e mi sfiorò il collo con le labbra.
- Perché non ti sfoghi su di me? Sono sempre frutto della tua immaginazione, no? Non puoi annoiarmi, a meno che tu non lo immagini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Ecco l'ultimo capitolo. Uh, che tristezza!! :,( Va bè, ff che finisce, ff che inizia!! Spero che vi sia piaciuta tanto e che sia riuscita a regalarvi un sacco di emozioni, come me ne ha provocate a me mentre la scrivevo e andavo d'immaginazione (Tanta, tanta, tanta! XD) E niente, spero di vedervi presto in altre ff!! Baci, _Ary_

Ringraziamenti alla fine!

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- Oh, capisco…

- Strano, eh?

- Stano sì, ma… anche così infinitamente romantico!

Sospirò e si portò le mani sul petto. Guardò fuori dal vetro del bar e la fissai sorridendo.

- Diana, a che cosa stai pensando? -, le chiesi.

- Che sei davvero fortunata. Anch’io vorrei che il mio ragazzo fosse come lo sogno io!

- È questo che pensi?

- Sì, perché ridi?

- Perché anche lui ha i suoi bei difetti!

- Davvero?

- Già! È tale e quale a me!

- Anche lui è così scorbutico con le persone che non conosce? -, sogghignò.

- Divertente…

Quando era diventato reale sembrava perfetto e uguale a sempre, ma con il passare del tempo si erano rivelati i suoi difetti che quando era irreale non si notavano perché i miei pensieri influenzavano il suo essere. Forse era anche per quello che litigavamo sempre e ci prendevamo continuamente ad insulti: eravamo così simili! Certo, litigavamo anche adesso, però erano litigi belli e sereni, perché finalmente lui mi diceva tutto quello che pensava veramente.

Diamond era come un bambino, per lui era tutto nuovo e voleva provare tutto e subito. Appena dopo la trasformazione aveva voluto mangiare e bere (cose che di solito non faceva perché mai avevo immaginato che facesse) e aveva quasi perso la testa per il gelato. Poi non aveva fatto altro che baciarmi, toccarmi e stringermi a sé – tra una cucchiaiata di gelato e l’altra –, perché diceva che era una bella sensazione. E io ero totalmente d’accordo con lui!

Quel pomeriggio ero andata da Diana e avevo deciso di dirgli il nostro piccolo segreto. Era la cosa migliore da fare: lei era la mia amica, doveva saperlo. All’inizio era rimasta un po’ scioccata, ma poi tutto aveva preso uno strano senso logico e mi aveva creduta. Ora persino mi invidiava!

- Comunque hai fatto veramente bene, con Matteo non avrebbe mai funzionato.

- Allora dimmi, Sherlock, cosa ti porta a pensare ciò?

- Non è il tipo adatto a te, dai, si vede lontano un miglio! Troppo superficiale…

- Mmh, sai che non mi convinci? Non è che ti piace?

- Che cosa?!

- Oh, bene, i due classici sintomi!

- Che cosa stai blaterando?

- I due classici sintomi! Tu me li hai detti! Ti si sono arrossate la guance e balbetti.

- Oh… eh… beh… gne.

- Sei ridicola! -, scoppiai a ridere.

Lei si portò le braccia al petto e rivolse il naso all’insù, offesa.

Guardai in fondo al locale, il tavolo occupato da Matteo e i suoi amici, che chiacchieravano e ridevano come se nulla fosse. Si era praticamente scordato di me, Diamond ne era felice, e io avevo fatto lo stesso, e ne era strafelice.

- Perché non vai da lui? -, le proposi.

Da dove arrivavano quei consigli? Io stessa non sarei riuscita a muovere un muscolo di fronte al ragazzo che mi piaceva, figurarsi ad andare da lui e farci quattro chiacchiere.

- Cosa, ma che dici?! -, sgranò gli occhi.

Forse anche lei era come me, in fondo. Faceva tanto la dura, ma dentro era sensibile e timida. Mi piaceva anche per quello: era un po’ come quelle caramelle dure all’esterno e morbide all’interno.

Scrollai le spalle e vidi Diamond passare accanto al vetro, dirigendosi verso l’entrata.

- Oh, è arrivato Diamond -, la avvisai.

- Che bello, così finalmente lo vedo! -, gridò eccitata. Si girò verso la porta e rimase quasi a bocca aperta quando lo vide.

Era vestito veramente bene: aveva messo una maglietta bianca e un maglioncino grigio con la scollatura a V – un mio regalo –, un paio di jeans scuri e le scarpe da tennis bianche. Era davvero bellissimo, come sempre, con quel sorriso stupendo sulle labbra.

- Cavolo, che bella immaginazione che hai! -, mi sussurrò estasiata.

- Buonasera, dolci fanciulle!

- Diamond, non siamo nel Medioevo -, alzai un sopracciglio con un mezzo sorriso.

- Stavo scherzando! Come sei acida oggi, che hai? Ah, ho capito, ti sono mancato!

- Ah, il tuo ego finirà per prendere vita propria se continui così.

Si chinò sorridendo e mi pizzicò il naso prima di baciarmi. Diana si schiarì la voce.

- Oh, Diamond, lei è Diana. Diana, lui è Diamond.

- Piacere di conoscerti, Diamond!

- Finalmente ci conosciamo! Il piacere è tutto mio, Diana. Lo sai che hai un bellissimo nome?

- Beh, grazie, anche il tuo è bello! Sì, anche io sono contenta che finalmente ci conosciamo. Sai, prima non riuscivo a vederti -, sussurrò ridacchiando.

- Ma io sì -, ammiccò, e per questo si beccò un coppino che gli fece scappare un «ahi!».

Io e Diana ci sorridemmo e poi ridemmo mentre lui ancora si lamentava.

- Allora, che mi racconti? Che hai fatto oggi? -, gli chiesi quando si mise seduto accanto a me.

- Niente di particolare, sono andato da Mr. Huge, l’ho aiutato in laboratorio.

- Aspetta, Mr. Huge è la scimmia parlante? -, chiese Diana.

- Sì, proprio lui.

- Oh, ma che tenero!

- Tenero? Io direi demoniaco.

- E dai, Ary, non è affatto come dici! È una bellissima persona.

- Non è una persona, primo; e poi mi odia.

- Devi solo dargli un po’ di tempo.

- Uhm, sarà.

- Sapete che sembrate fatti l’uno per l’altra? -, disse Diana con gli occhi brillanti.

- Davvero? -, io e lui ci guardammo e ci trovammo a sorridere.

Forse lo sapevamo, forse lo avevamo sempre saputo. Ci eravamo sempre trovati così bene che era anche ovvio pensare ad una cosa del genere. Ma io ero sempre stata accecata dal fatto che lui fosse irreale, non vedendo davvero cosa c’era nel mio cuore.

Matteo si alzò dal tavolo e quando ci notò venne verso di noi e mi salutò.

- Ciao Ary, come va?

- Bene, tu?

- Tutto bene. Mi chiedevo, visto che ho un biglietto in più, se ti andava di venire con me al cinema, questo venerdì sera.

Diamond mi mise un braccio intorno alle spalle e sorrise da spaccone. Ero sicura che si stava assaporando il dolce gusto della vendetta.

- Lei sta con me, è la mia ragazza -, disse fiero. Io non potei non arrossire.

- Oh, davvero? Bene, vedo che mi hai già rimpiazzato.

- No, in verità noi ci conosciamo da molto tempo, solo che… eravamo confusi.

- E quindi, nel frattempo, uscivi con me?

- Nessuno dei nostri due appuntamenti è andato a buon fine, è ovvio che non siamo fatti per stare insieme, per un motivo o per un altro.

- Giusto, hai ragione. Allora ci becchiamo a scuola.

- Sì, ciao. Ah! Credo che Diana sarebbe più che ben disposta ad accompagnarti al cinema, se ti sta bene -, aggiunsi facendole l’occhiolino.

Lei arrossì violentemente e boccheggiò come un pesce fuor d’acqua, odiandomi come non mai. Io l’avevo fatto solo per aiutarla!

- Ok, per me va bene! Io sono Matteo, piacere.

- D-Diana, piacere mio.

Si strinsero la mano e dopo un po’ di imbarazzo iniziale presero a parlare e noi prendemmo atto che forse era meglio lasciarli un po’ da soli.

- Ah, adoro fare da cupido -, dissi.

- Già, peccato che tu sei sempre stata una frana in amore -, mi punzecchiò lui.

- Non è vero!

- Giusto, se hai trovato me allora non sei poi così una frana.

- Ma quanto sei simpatico! -, gli diedi una leggera spinta ridendo.

Come si faceva a non ridere con lui? Era talmente naturale e bello che privarsene era un esplicito divieto d’accesso alla felicità. E io non chiedevo altro che un briciolo di essa.

Il mio cellulare suonò e lessi il messaggio stando abbracciata a lui per un fianco.

- Chi è? -, mi chiese.

- Tabita.

- E che dice?

- Che ha creato il suo irreale, finalmente ce l’ha fatta.

- Ah sì?

- Sì, chissà come mai me lo immaginavo che sarebbe stato con i tentacoli e la bava verde.

- Povero Mr. Huge, sarà dura con tutta quella bava in giro per il laboratorio.

- Sì, ben gli sta! Tabita sarà al settimo cielo! Chissà Adalgisa come l’avrà presa.

- Secondo me è fiera della propria figlioletta, soprattutto se il mostriciattolo è arancione.

- Già!

- Perché non andiamo a vederlo? Io sono curioso!

- Ok, andiamo!

E vissero per sempre felici e contenti, fra l’irreale e il reale.

The End

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Nota: L’ispirazione del gelato mi è venuta leggendo la recensione di Megga_Cullen. Hai ragione, è la tentazione vivente e Diamond ci è cascato!! Beh, almeno lui non ingrasserà mai!! Eheh!

Ringraziamenti:

Lally_the best: Ok, Lally! Grazie! Sì, a dire il vero mi dispiace anche a me, chissà se avranno mai la possibilità di vivere delle altre strane avventure Ary e Diamond... Boh, chi lo sa...

fede_sganch: Grazie! Ah, non sei l'unica, te lo assicuro! XD

Alebluerose91: Dolce, tenero e perfetto. Già. Se Diamond ti conoscesse ti adorerebbe per tutti i complimenti che gli fai, e non solo tu. Grazie mille!

ElisabethXD: Contenta, eh? Non si era capito. *__* Grazie mille per tutti i complimenti, anche a me mancherà Diamond! Snif.. Beh, comunque Tabita è il personaggio più bello (dopo Diamond) di questa storia secondo me, anche se si è vista solo poche volte! Alla prossima ff, baci!

Artemisia Loren: Grazie mille, spero che il seguito ti abbia saziata!!

Grazie mille anche a tutti quelli che hanno letto! Ve ne sono tanto grata...

Beh, questa ff è finita, ma vi aspetto con altre recensioni alle altre ff! Mi raccomando! Grazie ancora a tutti, baci! _Ary_

   
 
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