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Autore: Sel Dolce    02/12/2016    5 recensioni
[Fem!Stiles | Season 3 | Leggermente OOC | Rating Arancione | Sterek ]
Tutto inizia in una notte tranquilla, con due giovani che si addentrano nel bosco.
Tra licantropi e pericoli vari - un pericoloso Kanima - i protagonisti della storia non sembrano trovare pace in quanto sembra che un branco di Alpha si sia piazzato in città con intenzioni non proprio pacifiche.
Una Stiles ragazza, un Derek meno scorbutico e un Isaac tenero.
Dal capitolo 11:
Poteva definirsi un koala stretto contro l'albero d'eucalipto, le gambe e le braccia strette attorno al corpo del suo Compagno come se avesse paura che potesse scappare se non l'avesse tenuto per bene al guinzaglio. La prima cosa che fece dopo essergli saltato addosso fu di morderlo sul collo, proprio dove si era formato il Marchio, e fu solamente per puro istinto che lo fece, lei non era tipo da mordere i colli. Ricevette lo stesso trattamento e un brivido di piacere le percorse la schiena quando sentì le mani di Derek sulle sue cosce nude per sorreggerla evitandole una rovinosa caduta.
« Mi sei mancato. »
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta fanfiction Fem!Stiles'
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Note della triste autrice :

Epilogo, la parola più brutta di tutto il vocabolario.

Siamo giunti alla fine ragazzi e a te che sei rimasto con me fino alla fine ti ringrazio veramente.

Le note oggi sono qui su perché voglio che tutti sappiate quando mi abbiano reso felici le vostre recensioni o anche solo l'inserire la storia tra le “seguite”, siete stati la linfa vitale di questa fanfiction.

Serio, vi amo.

Ah, a fine capitolo c'è una scena che ho scritto recentemente, in verità la storia doveva finire prima quel “Due anni dopo”.

Enjoy,

Sel




Capitolo Quindici – Epilogo


Love is like a shot gun



« La vittima: una ragazza di diciassette anni, alta 1,54 cm, capelli castani, occhi tendenti all'ambra, nome di battesimo Ma–Ma... Stiles, cognome Stilinski. Ora del decesso verso le 22,40 della sera precedente. Deceduta a causa di un'arma appuntita riconducibile a una spada – o simili – che l'hanno attraversata da parte a parte. Dalle analisi risulta essere incinta, al terzo mese. » il medico legale lesse in modo neutrale i suoi dati e guardò lo sceriffo passarsi le mani tra i capelli tenendo la testa bassa per nascondere le lacrime. Davanti a loro si trovavano anche tre adolescenti ed un uomo, i primi chiamati a testimoniare in quanto presenti nel momento dell'aggressione.

L'agente Parrish estrasse il suo block notes e come da procedura iniziò a fare le domande « Chi era con Stiles nel momento dell'aggressione? » chiese scrivendo e nessuno dei ragazzi rispose costringendolo a scambiarsi un'occhiata dubbiosa con il medico legale che ancora presenziava nella stanza.

Lentamente Scott alzò la mano ancora sporca di sangue della sua migliore amica e il medico fece uscire tutti gli altri dalla stanza.

« Cosa ti ricordi? »

« Eravamo andati a Oak Creek perché Stiles voleva soddisfare una sua curiosità. »

« E poi? »

« Sono... sono arrivati due persone, erano mascherate io–noi non li abbiamo visti. Ho visto... »

« Cos'hai visto Scott? »

« Qualcosa ha luccicato, penso fosse un coltello, volevano rubarci la macchina e Stiles, lei... »

« Stiles non avrebbe mai rinunciato alla sua Jeep, lo sappiamo. Ti ricordi qualcos'altro? »

« No. È successo tutto troppo in fretta. »

« Perché hai chimato il signor Argent? »

« Era l'unico adulto che sapevo essere nelle vicinanze e che ci avrebbe aiutato. »

« Okay, Scott. Sapevi della gravidanza? »

« Non sapevo nulla, non mi ha detto nulla... »

« Basta, va bene così. »


Isaac si guardò le mai sporche di sangue e non riusciva a rispondere a nessuna delle domande di Parrish, continuava a sentire quell'insopportabile dolore alla bocca dello stomaco.

« In fretta, troppo in fretta. » borbottava senza alzare lo sguardo e sia lo sceriffo che il vicesceriffo convennero che fosse meglio chiamare il suo tutore legale e farlo andare a casa. Era troppo sotto shock.

« Devo chiamare Derek. » sussurrò lo sceriffo prendendo il cellulare, era il tutore legale di Isaac e il Compagno di sua figlia, ma prima che potesse far partire la chiamata lo vide entrare quasi correndo all'interno della centrale per venire subito bloccato da alcuni agenti. Prima che l'uomo potesse muoversi e andare a fermare i suoi uomini intervenne Scott.

Derek entrò nell'ufficio spalancando la porta e si guardò furiosamente intorno. Il signor Stilinski invitò gentilmente Parrish ad uscire e con molta calma fece sedere Derek accanto a Isaac.

« Volete dirmi cosa diavolo sta succedendo? Perché il mio Marchio è diventato nero, dove si trova Stiles? » domandò il licantropo facendo singhiozzare il giovane alla sua destra. Inarcò un sopracciglio nel vedere gli occhi lucidi dello sceriffo e lentamente comprese. Il Marchio nero, il dolore lancinante allo stomaco, il forte odore di tristezza provenire da tutti.

« No, non è possibile. » bisbigliò Derek toccandosi il Marchio con mano tremante « Non può essere, lei... » il mondo gli stava crollando addosso, non riusciva più a sentire nulla e le mani gli tremavano in maniera evidente.

Lo sceriffo si abbassò alla sua altezza e lo guardò negli occhi, Derek non riusciva a vedere realmente era come se stesse rivedendo la sua casa bruciare. Sentiva caldo, troppo caldo e il cuore batteva troppo velocemente.

« Aspettava un bambino, Derek, mi dispiace. » la rivelazione dello sceriffo causò una reazione al giovane che si alzò di scatto facendo spaventare i presenti nella stanza

« Lei... lei non mi ha detto nulla. » disse il licantropo non credendo alle sue orecchie. Stiles, la sua Compagna, gli aveva nasconsto una notizia del genere. Le avrebbe dato il mondo, a lei e al loro bambino, avrebbe sistemato la vecchia villa e magari trovato un lavoro stabile per diventare una famiglia normale.

« Chi ne era a conoscenza? » domandò con rabbia, qualcuno doveva saperlo, Stiles non sarebbe mai riuscita a portarsi dentro un tale segreto senza il sostegno di qualcuno. Lo sceriffo gli posò una mano sulla spalla « Non lo sappiamo. » rispose in tono neutro, non gli importava sapere una cosa del genere, se Stiles aveva voluto mantenere il segreto rispettava la sua scelta.

Isaac afferrò violentamente la mano di Derek, gli artigli in bella mostra e il respiro irregolare, l'Hale ricambiò la stretta e lo incitò a calmarsi dicendogli che dovevano tornare a casa e che non potevano uscire se non si fosse calmato. La stanza si riempì nuovamente, Lydia aveva un aspetto orribile e Derek sentì un forte odore di colpevolezza provenire da lei.

« Mi dispiace tanto. » sussurrò guardando le punte delle scarpe e il licantropo comprese, era lei quella che sapeva tutto, che aveva mantenuto il segreto. Non riuscì a provare rabbia nei suoi confronti, era distrutta quasi quanto lui. Il signor Argent era teso quanto una corda di violino, poteva sembrare insensibie ma pensava che non fosse il caso di piangersi addosso quando avevano un Nogitsune da uccidere, soprattutto adesso che potevano usare tutte le loro armi senza temere di ferire il vero proprietario del corpo di cui aveva preso le sembianze.

« Stiles non sarà morta invano. » disse Scott comprendendo i pensieri di Chris « Lei e il suo bambino non saranno morti invano. ».


Derek piantò la freccia dalla punta d'argento dritta nel cuore dell'Oni vedendolo illuminarsi di giallo e poi scomparire, lo stesso stavano facendo Ethan ed Aiden mentre Scott, Allison e Isaac combattevano contro il Nogitsune pochi metri più in là. L'aria era talmente fredda da aver reso il pavimento scivoloso, l'equilibrio poco stabile di Scott e Allison rallentava la missione di uccidere lo Spirito Volpe.

Isaac era completamente senza controllo, la rabbia che provava aveva fatto sì che il lupo prendesse il totale controllo del corpo, mentre la parte umana era stata rilegata in un piccolo spazio. Colpiva senza sosta verso la Nogitsune, ma era troppo veloce, troppo furba.

« Poveri, poveri ragazzi del branco McCall. » li derise la Volpe salendo sopra l'insegna della Beacon Hills High School « Siete rimasti senza la Pack Mom? La povera Stiles. » continuò evitando agilmente il colpo di Scott che con rabbia aveva provato a tagliargli la gola con gli artigli « Povera, era anche incinta, un piccolo Hale, giusto? » continuò facendo scattare anche in Derek una irrefrenabile voglia di lasciare completamente andare il lupo eliminando la sua parte umana « Meglio così, nessuno si dovrà mai più subire le sue chiacchiere. Certo che parlava molto, eh? ».

Quello era stato semplicemente troppo, per quanto tutti si fossero almeno una volta nella vita lamentati della quantità di parole emesse da Stiles nessuno aveva mai desiderato non sentire più la sua voce. Cavolo, Scott avrebbe fatto di tutto pur di poter guardare finalmente insieme a lei Star Wars.

Un grande lupo nero comparve sul campo e il Nogitsune aprì sopreso la bocca « Derek. È un piacere vederti in questa forma. » disse sorridendo, tutti fermi a guardare quello che era diventato Derek, gli Oni ormai tutti neutralizzati. Il grosso lupo nero ringhiò dal profondo della gola fecendo tremare la cassa toracica di Allison che si trovava molto vicino a lui.

Lydia, da lontano vide tutta la scena e non trovò digusto quando finalmente Derek riuscì ad acciuffarlo, affondando gli artigli nella carne, le zanne nella gola fino a quando la testa non si staccò completamente dal resto del corpo. Quella non era Stiles, non importava che sembianza aveva, quello che stava vedendo era giusto. Il lupo la fece completamente a pezzi anche se non ne era necessario in quanto alla fine, la sua ira ormai consumata, non rimese nemmeno un pezzo di carne. Scomparve tutto illuminandosi di giallo e trasfromandosi in una lucciola che Allison prontamente la catturò rinchiudendola nella scatola che per tempo aveva contenuto gli artigli di Thalia Hale.

Era giusto, avevano fatto la cosa giusta ed era tutto finito, finalmente.


Trovarono gli oggetti solamente una settimana dopo. Derek, insieme allo sceriffo, si erano finalmente fatti forza per entrare nella stanza della ragazza che era rimasta chiusa dal giorno della sua morte.

Tutto il branco era lì per sostenerli in un momento tanto delicato e tutti i licantropi, appena uno spiraglio di porta fu aperto, vennero investiti completamente dall'odore della loro Pack Mom che ormai non c'era più.

La scrivania era ricoperta di oggetti, così come il letto, e su ognuno di essi c'era un foglio strappato da un quaderno. Lo sceriffo si avvicinò e vide il cartellino con su scritto “Papà” sopra ad una camicia a quadri blu e nera. Prese il biglietto tra le mani e lo girò, trovandovi un messaggio da parte della figlia.


Camicia da uomo, così comoda e larga. L'abbiamo comprata insieme, ricordi?

Ora voglio che tu la indossi ogniqualvolta tu ne abbia voglia, così mi avrai sempre con te.


Scott trovò il suo biglietto, posizionato sopra ad un libro rilegato che non aveva mai visto.


Senza di me sarete tutti persi. Ecco qui una copia del Bestiario e diversi modi per eliminare qualsiasi essere pericoloso alla nostra città.

Vedi di usarlo con saggezza e non provare nemmeno a farti ammazzare che altrimenti ci penso io a te.


Lydia sorrise debolmente vedendo la montagna di bigiotteria sull'angolo della scrivania, sopra il suo nome.


Questi dovevano durare per minimo altri venti compleanni. Indossane uno ogni anno o anche tutti insieme, come preferisci.

Spero che ti piacciano e che non li butterai nella spazzatura!


Isaac si guardò intorno fino a scorgere il suo nome. Era una cornice, era una foto di loro due mentre guardavano un film sdraiati insieme sul divano di casa Stilinski. La guardò stupito, non ricordava di esser mai stato fotografato durante la sua permanenza nella casa.


Sei il mio Beta preferito, ma non dirlo a nessuno o diventeranno gelosi!

Sono contenta di averti conosciuto, sei stato il cucciolo perfetto per una Pack Mom imperfetta.

Riguardati e non lasciare Scott fare nulla che io farei.


Allison rimase sorpresa nel trovare qualcosa per lei, pensava che Stiles la odiasse per come aveva trattato Scott. Invece eccolo lì, il suo regalo: il suo arco.


Non sarà come il tuo, ma era l'unica cosa che potevo darti. Trattalo con cura e non lasciarlo a prendere la polvere!


Derek rimase fermo cercando di capire cosa stesse succedendo. Stiles aveva progettato di morire? Come poteva aver preparato tutto quello senza averne la certezza, sarebbe stato stupido.

Lo sceriffo gli posò una mano sulla spalla, guidandolo verso la scrivania, lì c'era il pensiero di Stiles per lui. La sua Comapagna, che lui doveva proteggere e che ora non c'era più.


Sei stato il più difficile, un vero e proprio sourwolf. Sono contenta di essermi Legata a te, sei il Compagno perfetto anche se non te l'ho mai detto (anche perché non ne ho avuto l'occasione).

Mi aspetto molte cose da te, Derek Hale, quindi leggi molto bene questo foglio e se necessario appenditelo sopra il letto:

devi prenderti cura del Branco, non fare il depresso, mi hai capita?

Vedi di non far mangiare troppa carne a mio padre e proteggilo se puoi, non ci tengo a fargli avere un altro infarto e tantomeno a raggiungermi.

Scott deve essere controllato giornalmente, Alpha o meno, è stupido quasi quanto me. Non può farcela da solo, io sono sempre stata lì con lui e da ora non potrò quindi mi serve un sostituto e tu sei perfetto. Certo, assecandolo qualche volta, non fare troppo il cattivo.

Tieni Lydia lontana dai cattivi ragazzi e se mai dovesse tornare Jackson dagli un pungo in faccia da parte mia.

Isaac, il mio tenero Isaac, trattamelo con i guanti. Sentirà sicuramente un forte bisogno di esserti accanto in questi giorni, gli effetti collaterali di aver perso la Pack Mom, non azzardarti a ringhiargli contro, mai una volta nella tua vita da adesso.

Allison per quanto non sia nella mia top10 degli amici ha bisogno di rimanere nel Branco, una cacciatrice è sempre utile, poi ora che sta con Isaac...

E tu, oh mio Derek, dovrai vivere ogni giorno come se io fossi lì. Grugnisci, sbuffa, metti il muso, sorridi, mangia, fai tutto quello che avresti fatto con me al tuo fianco.

Potrà sembrare strano e sarà decisamente imbarazzante se tutto questo che ho scritto non servisse a nulla, ma ho questo strano presentimento, questa notte succederà qualcosa di grosso e non posso ignorare il mio sesto senso.

Ti amo.


Derek lasciò cadere il foglio, le mani che gli tremavano, vide il suo regalo: la felpa rossa che aveva indossato durante il loro primo bacio l'estate prima. Sopra c'erano più oggetti, tutti artefatti delle loro avventure e infine qualcosa avvolto in un altro biglietto.


Uhm... SORPRESA!

Mi odierai per sempre, lo so, ma non potevo lasciare i miei amici andare senza di me nonostante i miei presentimenti.

Aspettiamo un bambino, è al 100% tuo, non preoccuparti.

Be' se sono morta di conseguenza lo è anche lui/lei e mi dispiace veramente tanto, scoprire che saresti potuto diventare padre solo dopo la mia morte...

Odiami, insultami, fai quello che vuoi, ma ogni cosa che ho fatto è stata con amore e se ho deciso di non dirti nulla è perché mi avresti impedito di combattere insieme al Branco.

Mi dispiace, veramente.


Tra le mani si ritrovò il test di gravidanza che Lydia guardò ricordandosi del giorno in farmacia, sembrava essere passato così tanto tempo, eppure non erano state nemmeno due settimane. Derek fissò le due liniette rosa chiedendosi come si era sentita Stiles a tale scoperta, lui era un uomo ormai già fatto, era pronto a farsi una famiglia, mentre lei era solo una diciassettenne che doveva ancora finire la scuola e con un bambino in grembo.

Inspirò per poi lasciar tutta l'aria lasciare i suoi polmoni, era completamente soprafatto dalle emozioni. Non la odiava, lo capiva, era più o meno come si sentiva lui nei confronti del Branco quando era l'Alpha, avrebbe dato la vita per proteggerli.

« Dovremmo andare a consegnare tutta questa roba. » borbottò Scott guardando i guantoni da lacrosse che Stiles aveva lasciato al coach, la sua maglietta del lacrosse per Cora e molte altre cose per chiunque fosse stato importante nella vita della ragazza.

« Lasciamoli un attimo soli. » disse Lydia guardando Derek e lo sceriffo guardare spaesati tutti gli oggetti di Stiles. Avevano bisogno di tempo.

Ne avevano bisogno tutti.


Due anni dopo


« Mi piace. » disse Lydia guardando la foto nella bacheca nel corridoio principale della Beacon Hills High School. Tutte le coppe erano scomparse, le foto delle squadre atletiche pure.

Era diventato un memoriale, per tutte le vittime che avevano frequentato la scuola, l'idea era stata di Scott perché era difficile camminare in quel posto senza riuscire a vedere da nessuna parte Stiles, la sua migliore amica.

Aveva dovuto combattere a lungo con il coach per farlo, proponendo anche di pagare lo spazio pur di averlo, aveva promesso di vendere la moto se necessario e tutto quello che aveva di valore per rendere memoria alla sua migliore amica.

« È la sua foto migliore. » concordò Kira stringendo la mano di Scott senza farsi vedere dagli altri. Dopo che tutto si era sitemato erano riusciti a conoscersi meglio, Kira l'aveva aiutato molto per affrontare la scomparsa della Stilinski.

Derek purtroppo non era riuscito ancora a riprendere la sua vita tra le mani, nonostante tutti stessero cercando di aiutarlo, ma insieme allo sceriffo erano quasi diventati due casi irrecuperabili. Scott ed Isaac più volte avevano provato a far rinsavire almeno Derek, il dolore del signor Stilinski troppo profondo per fare qualcosa. Perdere sia la moglie che la figlia lo aveva distrutto per sempre, nonostante gli incoraggiamenti di Melissa era più di una volta ricaduto nell'alcolismo e solo in quei momenti Derek tornava in sé e aiutava il padre di Stiles ad uscirne, sapeva che la ragazza non avrebbe voluto quello da lui.

« Ti odierebbe se sapesse che questa foto è qui e tutti possono vederla. » borbottò Isaac senza staccare gli occhi dal viso di Stiles. Era una foto scattata l'estate precedente a tutto quel casino del branco d'Alpha. Era vestita elegantamente, un lungo abito turchese, i capelli sciolti, una collana piena di brillanti e il viso truccato. L'aveva scattata Scott stesso ridendo a crepapelle nel vederla in quello stato, giurando di non farla vedere a nessuno, infondo non era colpa sua se doveva partecipare ad una serata elegante a Los Angeles con il padre per una festa in onore alle forze armate di tutte le cittadine della California.

Vicino si trovavano anche quelle di Erica e Boyd e molte altre, anche una di Paige che i genitori avevano fatto avere a Scott dopo che avevano sentito del memoriale trovandolo un bel gesto per non dimenticare tutte le giovane vite che non erano riuscite a finire quella scuola, lasciandosi dietro parenti e amici.

« Ragazzi, penso che dovremmo andare. » sussurrò dolcemente Lydia iniziando a muoversi verso la biblioteca. Tutti la seguirono in religioso silenzio. Era notte fonda e tutti gli studenti del'ultimo anno si erano recati lì per adempiere al rito.

Presero i libri mettendoli sul tavolo e un ragazzo passò alla rossa un pennarello nero con cui in maniera elegante incise le sue iniziali sul ripiano. Lo passò a Kira che sembrava piuttosto nervosa, la paura di star facendo qualcosa di altamente sbagliato, e poi toccò ad Allison e Isaac.

Scott prese il pennarello tra le mani e senza nessuna esitazione scrisse la sue iniziali, ma prima che potesse consegnare l'oggetto al ragazzo dietro di lui prese un profondo respiro e proprio sotto alle sue scrisse “M.S.

Il gruppo guardò le loro iniziali incise, un sorrise triste a macchiare il viso dei ragazzi.

« Sarebbe dovuta essere qui con noi. » disse Isaac guardando Scott con gli occhi lucidi.

« Lei è ancora con noi. » rispose Lydia perché lei lo sapeva, dovunque fosse ora Stiles – se esistesse veramente un'altra vita dopo la morte – lei era lì con loro pronta a proteggerli.

   
 
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