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Autore: kamy    15/12/2016    1 recensioni
Prima di morire Peggy Carter ha reso Steve partecipe del suo più terribile segreto.
Partecipa alla fanfiction challenge II.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.4 Dichiarazioni al sapore di caffè

"Oggi commemoriamo il grande Howard Stark. La sua più grande invenzione!..." gridava lo speaker dietro il palco. Steve lo guardava, il petto gli dava delle fitte. Espirò rumorosamente abbassandosi sul viso la visiera del cappellino che indossava.
Si spostò di lato evitando una giovane donna al suo fianco. Un gruppetto di ragazzini davanti a lui ridacchiavano e facevano fotografie. Un uomo alla sua sinistra sbadigliò.
"Queste gite scolastiche sono così noiose" borbottò a un altro cinquantenne con cui stava parlando. Steve curvò le spalle, mentre intorno a lui partiva un applauso.
Sotto gli schermi che ritraevano riprese in bianco e nero, scoppiavano scintille di fuochi d'artificio.
"Una vera tortura, ah?" sussurrò una voce di fianco a lui.
Tony sogghignò, sollevò il cappuccio della felpa blu scuro e arricciò le sopracciglia.
"Ehi" salutò.
Steve sgranò gli occhi e gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla.
"Per me i raduni pubblici sono sempre stati una tortura" ammise.
Tony ridacchiò, si chinò sulla sedia di fianco a lui e incrociò le mani tra loro.
"Io sono un animale da palcoscenico. Ma ogni tanto mi piace vedere queste cose come se non le conoscessi" rispose.
Steve si mordicchiò il labbro sottile, arrossandolo.
"Ti va se ci andiamo a prendere un caffè?" gli propose.
Tony si alzò, indicò verso l'esterno e sogghignò socchiudendo gli occhi.
"Andiamo via da qui" concordò.
Steve si diresse verso un bar ed entrò al suo interno, seguito da Tony. Si diresse verso il bancone e si voltò verso Stark.
"Vuoi ordinare qualcos'altro oltre il caffè? Nat mi ha detto che ti piacciono le ciambelle" disse.
C'era un brusio di voci in sottofondo.
Tony agitò la mano in aria, sorrise poggiandosi al bancone di spalle e tirò indietro il capo.
"Vedo che mi conosci".
Una cameriera schioccò la lingua, si raddrizzò la targhetta e si sporse verso di loro.
"Quindi?" domandò. Steve si grattò sotto il naso.
"Allora, due caffè neri molto forti, una ciambella glassata di crema al cioccolato e una bianca con le praline" ordinò.
Tony arricciò il naso, incrociò le braccia e ticchettò il piede in terra.
"Sono impressionato. Conosci anche il mio codice fiscale?".
*"Quindici dollari" disse la cameriera, fece lo scontrino e lo porse a Steve. Rogers lo afferrò, impallidendo e la donna indicò un bancone di marmo.
"Può ritirare lì" disse con voce stridula. Steve si voltò verso Tony.
"Ne parliamo lì?" gli chiese.
Un uomo alle loro spalle tossì, spintonando la schiena del capitano con il gomito.
Tony si scostò dal bancone, spintonò con violenza l'uomo e sorrise voltandosi.
"Andiamo dai dolci" dichiarò.
Raggiunse il bancone di marmo e ci si poggiò con i gomiti.
Steve ridacchiò e lo seguì, si sporse e fece vedere lo scontrino all'uomo dietro il banco. Quest'ultimo inarcò un sopracciglio.
"Lo tenga lei, le serve per il caffè. Me lo dica a voce" disse. Guardò Tony e scosse il capo.
"Due ciambelle. Una ciambella glassata di crema al cioccolato e una bianca con le praline" ripeté.
Si volse con lo sguardo a Stark.
"Nat era molto informata" ammise.
Tony scrollò le spalle, ticchettò con le dita sul bancone ritmicamente e sospirò.
"Le dirò della mia nuova mamma, la prossima volta. Chissà se si fingerà sorpresa".
Steve impallidì e incassò il capo tra le spalle. L'uomo al bancone porse a Tony un pacchetto.
"Trova le ciambelle all'interno. Potete ritirare i caffè laggiù" spiegò.
Tony fece un cenno di saluto con la mano, si allontanò e infilò la mano nel sacchetto prendendo la ciambella glassata al cioccolato.
"Ti ho traumatizzato?".
Steve si deterse le labbra sottili arrossate e passò da una mano all'altra lo scontrino.
"No, traumatizzato direi di no" rispose. Si morse l'interno della guancia.
"Recuperiamo i caffè?" domandò.
Tony annuì, morse la ciambella macchiandosi la felpa con pezzi di cioccolata e alzò il capo arricciando le labbra.
"Hai pensato a cosa vuoi io sia per te?" chiese.
Steve raggiunse il bancone, diede lo scontrino e prese in cambio i due caffè. Raggiunse un tavolo rosso e li appoggiò, osservando Tony raggiungerlo.
"Te lo svelerò dopo aver pagato. Aspettami un attimo che vado a farmi salassare da quella 'gentile' signorina" rispose Steve.
Tony si mise seduto, poggiò il pacchetto con la ciambella, ci mise sopra quella che aveva in mano, infilò le mani nelle tasche e porse a Steve il portafoglio.
"Sono quasi certo ci sia un pezzo da cinquanta, dentro. Lasciaglielo pure".
Steve inarcò un sopracciglio e negò con il capo, sospirando.
"Devo pagare io, non tu" borbottò.
Tony scrollò le spalle, tirò fuori dal portafoglio una banconota da cinquanta dollari e la mise in mano a Steve.
"Su. Sono quasi certo di dover salvare il mondo, alle sei 'sta sera, quindi muoviti".
"Se tu devi salvare il mondo, io dovrò venire con te"ribatté Steve. Strinse la banconota e si diresse verso la cameriera. Le porse la banconota, socchiuse gli occhi e ghignò.
"Può tenersi tutto il resto di mancia" sussurrò mellifluo. La donna rischiò di cadere per terra, indietreggiò e boccheggiò. Steve aumentò il sorriso mostrando i denti e si allontanò. Raggiunse il tavolo su cui era accomodato Tony.
"Dovremmo spendere i soldi per le persone che ne hanno bisogno, non per questo genere di cose" disse. Sospirò e si sedette a sua volta.
Tony scrollò le spalle, si avvicinò uno dei caffè e lo sollevò.
"Ne ho abbastanza per fare entrambe le cose".
Steve prese il proprio caffè e lo sorseggiò.
"Sai ho pensato che trovarti al mio fianco nei momenti più difficili mi permette di superarli" disse.
Tony finì la ciambella, si leccò le labbra sporche di cioccolato e scrollò le spalle.
"Io ho pensato che voglio stare con te. Al posto loro".
Steve prese un fazzolettino da dentro il sacchetto e lo porse a Tony.
"Al posto di chi?" domandò.
Tony afferrò il fazzolettino, si pulì le dita e scrollò le palle appallottolandolo.
"Di Howard. Di Peggy".
Steve arrossì e si sporse verso Tony, deglutendo a vuoto.
"I-io... non voglio vederti come loro" bisbigliò.
Tony sogghignò, si sporse verso di lui e socchiuse gli occhi.
"Bene. Perché io voglio andare oltre" mormorò.
Steve chiuse gli occhi e lo baciò, premendo le sue labbra su quelle dell'altro. Arrossì, mentre di sottofondo si sentivano rumori di sedie spostate e borbottii.
Tony gli leccò gentilmente le labbra, gli morse quello inferiore e sorrise scostandosi.
"Quindi, come vuoi vedermi?" sussurrò.
"Ti va bene come fidanzato?" chiese Steve con voce tremante. Sentiva le guance accaldate e le orecchie bruciargli.
Tony sorrise, si mise seduto e fece l'occhiolino.
"Solo se mi lasci la ciambella".
"Tutta tua, Stark" rispose Steve.
  
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