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Autore: Padmini    07/02/2017    1 recensioni
Ciao a tutti!
Prima di iniziare questa storia vorrei fare una piccola premessa.
Stavo pensando di scrivere qualcosa sulla nuova generazione, ma anche i tempi in cui Harry e i suoi amici frequentavano Hogwarts mi hanno sempre attratto … poi … l'idea geniale! (almeno spero).
Mi sono sempre chiesta come Harry abbia iniziato ad amare Ginny. Insomma, prima era preso completamente da Cho e poi, all'improvviso, si accorge di lei? Cosa è successo? Si dice che i viaggi temporali cambino il corso della storia … e se gli avvenimenti dell'epilogo fossero dovuti proprio a questo cambiamento?
Una tranquilla mattina a Godric's Hollow, Teddy e Lily, tanta nostalgia per la mamma e il papà e un incantesimo involontario ...
Buona lettura, spero che vi piaccia!!
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“Se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa ...”
“Ti chiamerò, non temere. Adesso vai o farai tardi!”
Harry sorrise, poi finalmente uscì di casa. Con un sospiro Teddy andò a sedersi sul divano. Era felice, euforico. Si sentiva finalmente degno di un così importante incarico e il suo grado di orgoglio era pari solamente a quello delle guardie Yeomen, che sorvegliano i gioielli della corona della Regina babbana. Lily era preziosa e lui ne era consapevole.
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Teddy Lupin | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Eccomi ancora qui!

Come promesso, ecco una sorpresa per i vincitori: _purcit_ e marty090 ! Ho provato a inserirla nel testo, ma non ci sono riuscita, perciò ecco il link! Spero che vi piaccia! Sherlock è fiero di voi!
 

https://plus.google.com/u/0/photos/photo/116684019371711502772/6384433343977086914?icm=false&authkey=CNC7rIyNncy2Jg

 

Buona lettura!

Mini

 

 

 

Famiglia

 

 

 

Harry e Ginny camminavano in silenzio, seguendo Silente e Teddy, altrettanto silenziosi. L'imbarazzo era palpabile, sfiorato dagli sguardi di chi aveva già visto la bambina nei corridoi e di chi, dopo aver assistito alla scena in Sala Grande, li aveva seguiti, giusto per curiosità. L'unico rumore, oltre a quello dei pettegolezzi che si stavano già diramando a macchia d'olio, era quello della voce di Lily, che si rivolgeva prima a Harry che la teneva in braccio, poi a Ginny, accanto a lui.

“Papà, questa è Hogwarts? Perché siamo qui? Chi sono loro? Ho fame! Mangiamo le frittelle? Mamma, perché papà è stanco? Ha lavorato tanto? Sai che ho fatto un giornale come quelli che scrivi tu? A Teddy è piaciuto tanto! Lo vuoi vedere?”

Lily continuò a tempestare di domande i genitori e si fermò solo quando, tornati nelle stanze del preside, vide la lauta colazione che aveva fatto servire lì.

“Ora fai la brava bambina e vai a mangiare. Ci sono le ciambelle e la cioccolata.” le disse Silente “Devo parlare con la mamma e il papà.”

Lily, abituata ai momenti in cui i genitori dovevano parlare di cose “da grandi” e altrettanto allettata dalla colazione, scese dalle braccia di Harry e trotterellò verso il tavolo.

Teddy e Harry guardarono il cibo con desiderio dal momento che non avevano ancora mangiato, ma la loro attenzione fu subito richiamata dal preside.

“Se vi state chiedendo cosa di vero c'è in quello che ha detto Lily … be', lo è tutto.”

Ginny gemette, Harry impallidì e il sorriso di Silente non fece altro che acuire il loro smarrimento.

“Non preoccupatevi, so benissimo che … be', non può essere, almeno per ora.”

“Professore, gradirei se potesse essere più chiaro.” disse Harry, lievemente contrariato “Tutto questo non è divertente!”

Ginny, al suo fianco, annuì e Teddy, spaventato, guardò implorante il professore. Ora che li avevano visti rischiavano di modificare il futuro e tutto ciò che conosceva poteva svanire per sempre.

“Va bene. Sarò chiaro. Teddy” e nel dir così guardò il giovane “e Lily vengono dal futuro. Teddy è il tuo futuro figlioccio, Harry. È figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Lily invece è la vostra terza figlia, dopo James e Albus.” concluse, senza celare l'orgoglio nel dire che il loro secondo figlio avrebbe portato il suo nome.

“Dal futuro … ma ...” sussurrò Ginny “Non … non è … o sì?” mormorò Ginny, arrossendo, travolta da troppi sentimenti insieme. Da una parte era imbarazzata, impaurita dalla possibile reazione di Harry a quella notizia, dall'altra era più che felice perché non aveva mai smesso di amarlo. Da bambina si era infatuata di lui, ai suoi occhi era sempre stato un mito irraggiungibile; quando lo aveva incontrato per la prima volta avrebbe voluto sotterrarsi perché si era resa conto di averlo idealizzato, mentre in realtà era un bambino come tutti gli altri; passando del tempo con lui aveva imparato quanto poteva essere straordinario, e non perché era Harry Potter, il bambino sopravvissuto, ma perché era Harry, con i suoi pregi e i suoi difetti; infine, quando lo aveva visto struggersi per Cho Chang aveva sentito l'inconfondibile morso della gelosia ma anche un sentimento più nobile, che l'aveva spinta a non interferire e a volere la sua felicità prima della propria. Aveva cercato di dimenticarlo, di distrarsi, ma l'amore che provava per lui era destinato a crescere sempre di più, nonostante lei si sforzasse di farlo morire … e ora, davanti a lei, c'era la prova di questo, del loro amore che, in un futuro nemmeno troppo lontano, sarebbe sbocciato, dando alla luce ben tre figli. Poteva essere così egoista da desiderare che fosse vero, senza tener conto dei sentimenti di Harry, il quale l'aveva sempre vista e trattata come una sorellina? Fu la voce di Silente a spezzare i suoi pensieri.

“Non è chiaro nemmeno a me come sia successo, ma posso provare a fare qualche supposizione.”

Il preside tirò fuori la fotografia che ritraeva Harry e Ginny e la posò sul tavolo.

“Sono qui grazie a questa fotografia. La piccola Lily era a casa con Teddy e desiderava vedere a tutti i costi i suoi genitori, così quando lui le ha fatto vedere questa foto, la sua disperazione è esplosa in una magia involontaria che ha fatto qualcosa di unico, aprendo una crepa nel tempo e nello spazio che li ha portati qui. L'unico modo per far tornare Teddy e Lily è sovrapporre la fotografia del loro tempo a quella del vostro. La foto rotta verrà assorbita da quella sana, la crepa si risanerà e tutto tornerà al suo posto.”

Harry si avvicinò alla foto per guardarla meglio e rimase a bocca aperta. Davanti a lui, sorridenti e leggermente imbarazzati, vide se stesso e Ginny. Sullo sfondo, il lago visto dal castello.

“Professore … questa fotografia … non esiste … o almeno non esiste ancora … Io e Ginny non ci siamo fai fatti fotografare insieme da soli.” mormorò, voltandosi verso Ginny, immobile al suo fianco.

“No?” chiese il Preside, sorridendo “Ottimo!”

I tre ragazzi si guardarono spaesati.

“Ma … ha appena detto che ...”
“Vorrà dire che la faremo. Adesso. Non so perché, ma il mio istinto mi dice che è la cosa giusta e che la persona che dovrà farla sarà proprio ...”

“Posso farla io?” domandò Lily, che si era avvicinata con una ciambella enorme tra le manine e aveva ascoltato l'ultima parte del discorso.

“Non solo potrai ma dovrai farla tu, Lily.” le rispose il preside con un grande sorriso “Quindi forza, andiamo. A giudicare dall'angolazione, sono certo che si tratti della torre di Astronomia.”

Senza attendere le loro risposte infilò la foto spezzata nella tasca dell'abito, si alzò e, presa la sua personale macchina fotografica dallo scaffale, uscì dalla stanza. I tre ragazzi esitarono ma, dal momento che non avevano altra scelta se non seguire il preside, si rassegnarono a dargli la loro fiducia. Harry in particolare sapeva cosa significava permettere ad Albus Silente di tenere le redini della situazione e proprio per questo fu il primo a muoversi. Prese nuovamente in braccio la piccola Lily e, dando l'esempio, uscì a sua volta dallo studio, diretto alla torre di Astronomia.

 

Il silenzio regnava sovrano in quella parte del castello. Il sole era già alto all'orizzonte e splendeva allegramente, illuminando la cima della torre di Astronomia. Silente osservava i tre ragazzi e la bambina, affascinato dalla loro gioventù e dalla loro felicità.

“Bene. Direi che non abbiamo tempo da perdere, giusto?” borbottò, sfregandosi le mani “Lily, tu sai usare una macchina fotografica?” le chiese, avvicinandosi a lei e porgendogliela.

La bambina annuì e Silente tirò fuori la foto che veniva dal futuro.

“Sì.” disse, allontanandola dal viso per guardarla da una diversa prospettiva “Perfino la luce è la stessa. Ora voi due vi metterete sul balcone, dando le spalle al lago … ecco, perfetto!” esclamò, quando Ginny e Harry si misero nella posizione riprodotta dalla foto.

Mentre Lily preparava la macchina fotografica aiutata da Silente, Teddy osservava la scena. Il suo padrino era a disagio, così come Ginny. Lui sembrava chiedersi perché si trovava lì e lei era imbarazzata, chissà per quale motivo.

“Dovete sorridere!” gridò Lily, quasi per sgridarli per le loro facce dubbiose.

I due, più divertiti che scocciati da quel rimprovero, sorrisero spontaneamente, contagiando anche Teddy. Proprio in quel momento, Lily scattò la foto.

“È bellissima!!” annunciò, restituendo la macchinetta all'uomo barbuto.

“Sì” rispose Silente annuendo “Ora dobbiamo solo aspettare che si sviluppi, poi potrò usarla per riparare l'altra.”

“Quanto tempo ci vorrà, Professore?” chiese Harry, che aveva sperato in una rapida risoluzione del problema.”

“Per la foto pochi minuti. Per l'incantesimo di riparazione non posso dirlo con esattezza.”

“Ci saranno conseguenze?” chiese Teddy, allarmato e preoccupato “Lei aveva detto che non dovevamo farci vedere, giusto? Ora che ne sarà di Lily? Nascerà ancora? E James? E Al?”

“Non dovete preoccuparvi. Questa foto è la prova che Harry e Ginny dovevano sapere la verità. Quando vi ho detto di restare nascosti non avevo idea che questa foto doveva ancora essere scattata, ma ora ho capito che se è stata proprio questa a farvi venire qui, significa che loro due dovevano conoscervi.”

Teddy sospirò, ma Harry provò una strana sensazione. Si voltò verso Ginny, sentendosi tremendamente in colpa. Lui non l'amava, non in quel senso almeno. Aveva provato attrazione per Cho e si era convinto di esserne innamorato, ma non era così. Per Ginny provava un affetto fraterno, ne era sempre stato convinto, e farle sperare che qualcosa potesse nascere tra di loro gli sembrava crudele. Silente si sbagliava. James, Albus e Lily non sarebbero mai nati e Teddy sarebbe rimasto da solo in futuro. Teddy notò il cambiamento di espressione sul viso del suo padrino e si affrettò a raggiungerlo.

“Zio Harry? Cosa succede?” gli chiese, senza rendersi conto di come l'aveva chiamato.

“Zio ...” sussurrò lui, sorridendo appena “Sarò zio ...” ripeté ancora “Sarò ...”

I suoi occhi divennero lucidi e una lacrima scese lentamente sulla sua guancia. Ginny lo prese per mano e in quel momento sentì un calore nuovo, una speranza, calda e rassicurante come il sole che li illuminava.

nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive …

Quelle parole risuonarono nella mente come la campana di un funerale. Ci pensava da tanto, da mesi, da quando aveva sentito la profezia per la prima volta. Aveva creduto di dover morire, di non poter osare desiderare un futuro … invece poteva, sarebbe diventato zio, sarebbe diventato padre … ma era giusto? Era giusto vivere con Ginny un amore che non provava? Sospirò e si accorse in quel momento che la ragazza lo stava stringendo.
“Andrà tutto bene, Harry ...” mormorò dolcemente “Non ti preoccupare ...”

Lui annuì, poi tornò a rivolgersi al preside, senza riuscire a guardarla negli occhi.

“Nel frattempo cosa faremo? Cosa dovremo ...”

Silente prese in braccio Lily e si avvicinò ai due.

“Nel frattempo starete con lei. Ha bisogno di voi in questo momento. Vi autorizzo a saltare le lezioni per tutto il tempo necessario.”

Lily si sporse verso la madre che, confusa, la prese tra le braccia.

“Mamma, sei felice?” le chiese, vedendola arrossire.

Ginny si limitò ad annuire, anche se in realtà non sapeva nemmeno lei come si sentiva.

“Perché papà piange?” chiese poi, osservando Harry con gli occhi ancora lucidi e rossi per il pianto “Papà, perché piangi? Sei triste?”

Harry,sentendo la voce della figlia, si accorse che aveva continuato a lasciar scorrere le lacrime e allora, per non farla preoccupare, si sforzò di sorridere.

“Sto bene, non preoccuparti ...” si passò una mano sugli occhi per asciugare le lacrime e le accarezzò la testa “Ti va di fare una passeggiata al lago?” le chiese. Non aveva voglia di restare al castello, con il rischio di essere visto da tutti. In quel momento più di tutto aveva bisogno di stare da solo, ma non poteva lasciare Ginny e Lily.

“Sì!” gridò lei “Può venire anche Teddy?”

Il ragazzo osservava la famigliola tenendosi a distanza, teso come la corda di un violino. Harry incrociò il suo sguardo. Silente gli si avvicinò con cautela.
“Cosa vuoi fare, Teddy? Vorresti andare dai tuoi genitori?”

Il ragazzo restò in silenzio. Aveva pensato a lungo a quel momento. Avrebbe potuto conoscere i suoi genitori, vederli, parlarci insieme, abbracciarli … ma sarebbe stato giusto? Avrebbe avuto un momento di felicità, pagato però con altrettanto dolore, sia per lui che per loro. A chi poteva chiedere consiglio? C'era una sola persona che sarebbe stata in grado di aiutarlo, ma temeva di fare quella domanda …

“Per ora … per ora vorrei venire con voi, se non vi dispiace ...” mormorò, muovendo un passo verso di loro.

Harry lo guardò, intenerito. Non sapeva bene perché, ma sentiva che quel ragazzo, come Lily, aveva bisogno di lui, di loro.

“Certo.” disse semplicemente, prendendo Lily dalle braccia di Ginny per non farla affaticare.

 

Una volta scesi dalla torre di Astronomia, Silente li lasciò liberi di uscire. Dirigendosi verso l'ingresso incrociarono Ron, Hermione, Dean e Neville, che avevano appena terminato una lezione di incantesimi. Quando Dean vide Harry e Ginny avvicinarsi con la bimba tra le braccia tremò per la gelosia, ma Neville lo prese per un braccio.

“Calmati, amico. Vedrai che ci sarà una spiegazione più che plausibile per quello che è successo.”

“Lo spero per Potter” sibilò “Altrimenti non risponderò delle mie azioni”

“Harry! Ginny!” li chiamò Hermione, quando si avvicinarono “Allora? Cosa vi ha detto Silente?”

Ginny guardò Harry, che annuì. A loro potevano dire la verità.

“Ha detto che Lily e Teddy vengono dal futuro e che lei è davvero nostra figlia … la terza, per essere precisi. Avremo anche altri due figli, James e Albus.” disse, vagamente orgogliosa.

“Ah ...” sussurrò la ragazza, sorridendo “Allora Luna aveva ragione, anche se mi chiedo come questo viaggio temporale possa influire sul futuro.”

“Il Professor Silente ci ha assicurato che, una volta che loro saranno tornati al loro tempo, non ci saranno conseguenze per noi né per loro.”

Hermione alzò un sopracciglio ma non disse nulla. Si fidava ciecamente di Silente e se lui aveva detto così, così doveva essere. Sorrise, lasciandosi finalmente andare.

“No!” gridò Dean, livido per la rabbia “Non è possibile! Ginny ama me! Non te, Potter! Ama me!!”

“Tu sei brutto e cattivo e la mamma non ti ama.” disse Lily, con una semplicità disarmante “La mamma ama il mio papà e lui ama lei. Lui le porta sempre i fiori e lei gli fa le torte e poi si danno tanti baci e sono felici insieme e hanno tre bambini e sono ancora più felici.”

“Ne sono certa, piccola Lily, ne sono più che certa ...” mormorò Hermione, sorridendo per la felicità. Harry era sempre stato per lei come un fratello e sapere che in futuro sarebbe stato tanto felice era per lei fonte di gioia pura. Ron e Neville erano invece senza parole, mentre Dean fumava di rabbia. Le parole della bambina, pronunciate con innocenza, avevano toccato un nervo scoperto. Senza dire nulla, di voltò e corse via, diretto alla lezione successiva.

“Cosa farete ora?” chiese Ron, in evidente disagio, temendo che volessero seguire le lezioni con la bimba.

“Andremo al lago. Staremo con Lily finché Silente non avrà finito di riparare la fotografia.”

“Quale fotografia?” chiese Hermione, incuriosita.

“Te ne parleremo più tardi, ora abbiamo da fare.” rispose Ginny, facendole l'occhiolino.

Lei, Teddy e Harry che teneva sempre in braccio Lily, li salutarono con un cenno della testa e uscirono per raggiungere la sponda del lago.

 

Non poteva essere una giornata più perfetta. Il sole era caldo, l'erba era morbida e asciutta e il lago splendeva davanti ai loro occhi. Si erano seduti poco distante dalla riva, abbastanza vicini per poter vedere l'acqua ma fuori dalla portata del calamaro gigante.

Lily, avvertendo la presenza dei genitori, si era rilassata e aveva iniziato a rincorrere ogni insetto sul quale posava gli occhi. Per lei quello era un normale pomeriggio trascorso con la sua famiglia, niente di eclatante insomma, ma sufficientemente rassicurante da farla sentire felice.

“Mamma! Mamma!” gridò all'improvviso “Vieni a raccogliere i fiori?”

Ginny guardò Harry, che le sorrise, così si alzò e raggiunse la figlia. Teddy, seduto accanto a lui, sospirò. Erano soli. Avrebbe potuto approfittarne e chiedergli ciò che temeva di più, ma sarebbe stato il caso?

“C'è qualcosa che non va, Teddy?” gli chiese, voltandosi verso di lui.

“N-no!” gridò lui, confermando il suo sospetto e il sorriso soddisfatto di Harry gli fece capire che lo aveva scoperto “Come lo hai capito?”

Harry tornò a guardare il lago.

“Ho visto il mio stesso sguardo in te.” rispose semplicemente “Ti ho visto mentre guardavi Lily tra le braccia mie e di Ginny … e mi sono rivisto mentre guardo Ron e Ginny con i loro genitori. Ho visto malinconia e anche una certa invidia.”

“I-io non volevo … mi dispiace ...” iniziò lui, ma Harri lo interruppe.

“Non devi. È normale. Ho pensato che se Silente ti aveva chiesto se volevi vedere i tuoi genitori poteva significare che ...”

“Sì, sono morti.” mormorò Teddy, reprimendo le lacrime “Poco dopo la mia nascita. Non li ho mai conosciuti.”

Il silenzio calò ancora, ma Teddy non si sentì a disagio. Come sempre quando si trovava con Harry, si sentiva bene, compreso, come vicino a un padre.

“Zio Harry?” lo chiamò.

“Dimmi ...” rispose lui, non ancora abituato al fatto di essere chiamato zio.

“Se tu potessi, anche solo per un minuto, vorresti vedere i tuoi genitori?”

Harry si aspettava quella domanda. Rispose senza esitare.

“Sì.” disse “Lo vorrei. Nemmeno io ho ricordi di loro. Li ho visti una volta, ma erano un riflesso nello Specchio delle Emarb, non c'era nulla di vero. Se avessi la possibilità di toccarli, di parlarci davvero, di abbracciarli … be', non me la lascerei sfuggire.”

Si voltò verso di lui sorridendogli e Teddy, rincuorato, sorrise in risposta.

“Non so quanto tempo abbiamo prima che tu e Lily possiate tornare alla vostra epoca, ma ti consiglio di tornare da Silente e chiedergli di portarti da Remus e Tonks.”

Teddy scoppiò a ridere, abbracciò il suo futuro padrino, lo baciò sulla guancia e correndo tornò al castello, mentre Lily chiamava a gran voce il suo papà perché andasse a giocare con lei.

 

   
 
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