[Capitolo
revisionato e
corretto da beta Digihuman in data 04/05/2020]
Lost in the middle of nowhere
Quattro
anni.
Erano passati quattro anni da quando Taichi e Sora avevano smesso di
parlarsi.
Nonostante fossero nella stessa classe, lui aveva preso posto lontano
da lei,
all'ultimo banco accanto alla finestra, cosa che aiutò la
rossa a non dare
tanto peso alla sua presenza e ad andare avanti senza il suo migliore
amico.
Il
moro era arrivato in ritardo
anche quella mattina e il sensei, come quasi tutte le mattine, lo aveva
bacchettato.
-Allora…
un po' di
attenzione ragazzi! Ci vedremo domani per le 7:30 alla stazione della
metropolitana e partiremo alle 8:00 in punto. Mi raccomando, siate
puntuali,
altrimenti la metro partirà per l'aeroporto senza di voi.-
Fece
una pausa per vedere
se gli studenti gli stavano prestando attenzione. Quando ne ebbe la
certezza,
si schiarì la voce, per poi continuare il discorso.
-Arrivati
all'aeroporto di
Tokyo Haneda avrete il tempo necessario per il check-in. La partenza,
salvo
ritardi del volo, è prevista per le 9:30 e atterreremo
all'isola di Okinawa per
le 11:45 circa. Adesso vi consegno la brochure con il programma della
gita con
tutte le escursioni didattiche di tutta la zona. Sarà
un'esperienza fantastica!
È tutto chiaro?-
I
ragazzi entusiasti
risposero di sì urlando all'unisono. Tutti, tranne uno.
Taichi continuava a
guardare fuori dalla finestra e ad odiare il sensei che lo aveva
praticamente
costretto a partecipare alla gita scolastica, poiché quella
gita avrebbe dato
dei crediti extra per l'ammissione degli esami.
“Branco
di gente con cui
non ho nulla da spartire” questo era il suo unico pensiero in
quel momento.
***
Il viaggiò andò esattamente come il sensei aveva
previsto il giorno prima.
Nessun ritardatario, né ritardo dei mezzi. Arrivarono alle
13:00 circa
all'Hotel Laguna Beach di Okinawa.
Dopo il pranzo, i ragazzi furono convocati nella hall dell'hotel per
l'assegnazione delle camere.
-Dunque
ragazzi, le
escursioni inizieranno domani mattina, quindi adesso potete andare
nelle vostre
camere a disfare i bagagli e, se volete, potete usufruire della piscina
dell'hotel per tutto il pomeriggio. Vi raccomando solo massima
puntualità per
la cena delle 20:00 e di andare a letto presto, perché
domani cammineremo tanto
e la sveglia è fissata per le prime ore del mattino. Bene,
adesso potete andare.-
E
così i ragazzi, dopo
aver disfatto la valigia e aver indossato il costume, si precipitarono
a
scendere in piscina.
Tra musica, schizzi e risate, Tomoya Matsunaga, un ragazzo narcisista
considerato tra i più belli e popolari di tutta la scuola,
prese Sora facendola
volare in aria.
Poi quello sguardo. Taichi era al bar della piscina, stava sorseggiando
una
birra e fissava la rossa. A quello sguardo la ragazza provò
imbarazzo. Era da
secoli che il moro non la guardava nemmeno di striscio. Nana la
ridestò dai
suoi pensieri con uno schizzo d'acqua sul viso, facendo sì
che la battaglia
ricominciasse.
Non
aveva mai detto nulla
a nessuno del suo amore non rivelato. Aveva tenuto il segreto per tutti
quegli
anni e adesso si sentiva quasi come una zucca svuotata in fase di
putrefazione.
***
Dopo cena, Sora e le sue compagne Aia e Nana erano in pigiama sul letto
intente
a guardare la brochure con il programma.
-Wow,
domani cammineremo
davvero tanto, diceva sul serio il sensei.-
disse Aia.
-Pensa
positivo! Vedremo
tantissime cose nuove.-
rassicurò le ragazze Sora.
-Sì,
hai ragione! Chissà
quanti tipi di pesci ci saranno nell'acquario Churaumi.-
continuò ancora
Aia.
-Ho
letto che questo è uno
dei pochi acquari al mondo con squali-balena e razze. Ed in
più ci sono anche
ottanta tipi di coralli ed una vasca con tantissimi pesci tropicali.-
raccontò la rossa
alle due amiche che la guardavano esterrefatte. Ma non ebbero tempo di
rispondere, che Midori entrò strillando nella camera quasi
fino a romperle i
timpani.
-Ragazze,
ragazze, c'è una
festa da sballo sulla barca stasera! Mi ha invitata il bagnino che ho
conosciuto oggi in piscina. Mi ha dato il pass per tutte noi. La barca
parte
tra mezz'ora, dobbiamo sbrigarci!-
disse tutto d'un fiato.
Aia e Nana si unirono alle urla e ai salti di gioia di Midori.
-Ho
sempre sognato di
andare ad un boat party!-
Nana saltava e urlava sul letto come una
bambina che aveva ricevuto il giocattolo che desiderava da tempo, a
differenza
di Sora, che era molto riflessiva e tranquilla rispetto alle sue
amiche, e
difatti obbiettò.
Ma
l'euforia delle tre
amiche non diede scelta a Sora che fu costretta a prepararsi. Si
lasciò
convincere perché le ragazze promisero di non superare l'una
di notte, ma a
questo lei non ci credeva poi così tanto conoscendole.
E
così, si preparano in
fretta e furia. La rossa indossò un paio di shorts con delle
paillettes rosa attaccate
ai risvoltini ed un top bianco corto con le frange. Sotto
indossò il bikini
turchese sotto consiglio delle compagne. “Non si sa mai,
magari scappa un tuffo
notturno” così aveva detto Aia. Ovviamente non
aveva intenzione di fare il
bagno di mezzanotte, ma la assecondò comunque.
Quando
uscirono dalla
stanza, si trovarono davanti Taichi che usciva da una camera qualche
porta più
avanti dalla loro. Sora si raggelò alla sua vista. I loro occhi
si incrociarono e
lo sguardo di Taichi sembrò alla ragazza
qualcosa tipo:
“NON-RIESCO-A-SOPPORTARE-LA-TUA-VISTA-QUINDI-SPARISCI-DA-QUESTO-CAZZO-DI-PIANETA!”
La
rossa evitò
di guardarlo,
non voleva fargli capire che aveva il cuore in gola.
I
battiti
martellanti riecheggiavano nel suo petto.
Quando
erano piccoli,
pensava che quel ragazzino fosse un grande. Era dolce, generoso e
socievole. I
suoi folti capelli castani, la pelle scura, quasi olivastra ed il suo
splendido
sorriso richiamavano l'attenzione di chiunque.
A scuola le ragazze lo guardavano così rapite, che al
suo passaggio
qualcuna andava perfino a sbattere contro un muro. Ma quel ragazzino
ormai non
c'era più per Sora.
Le
ragazze corsero in
direzione del porto, trascinando con loro la rossa ed i suoi pensieri
sul
passato che custodiva nel cuore come qualcosa di prezioso.
Non
appena salirono sulla
grande imbarcazione, rimasero a bocca aperta.
Le dimensioni maestose dello yacht, le luci stratosferiche, la musica a
palla,
tutta quella gente, quegli abiti luccicanti, era tutto spettacolare
agli occhi
delle quattro amiche.
-Questa
festa è
pazzescaaa!-
disse Midori.
Poi
propose di prendere un
drink e, vedendo che Sora stava per obiettare, la guardò in
cagnesco:
-Sora,
tesoro, devi
scioglierti un po'. Prova ogni tanto ad uscire dagli schemi. Non ti
farebbe
male, sai”.
Risero tutte di gusto.
Poi ognuno prese un cocktail alcolico. Sora prese una Caipiroska alla
fragola.
Si buttarono nella mischia, ma, dopo circa venti minuti, Midori non era
più
accanto alle sue amiche. Era sempre la solita. Sora allora si auto
incaricò di
andare a cercarla.
Ma
dopo essersi
allontanata si diede della stupida.
Come
pretendeva di
trovarla con tutta quella gente?
Erano
talmente stretti su
quella barca, che quasi soffocava.
Nel tragitto ebbe a che fare con un paio di ragazzi ubriachi e in preda
agli
ormoni pronti a provarci con lei, ma per fortuna riuscì ad
uscirne illesa.
Finalmente trovò uno spazio sul bordo della barca, dove
riuscì a respirare per
un attimo.
Una
goccia d'acqua si posò
sul suo viso. “Oh no, si sta mettendo a piovere, ci mancava
anche questa”.
Ma quel pensiero fu subito interrotto da qualcosa di molto grosso, o
per meglio
dire qualcuno.
Un ragazzo molto robusto ed evidentemente ubriaco fradicio,
urtò la rossa che
si era sporta un po' troppo per prendere aria e lo scontro fu talmente
fatale,
che la ragazza cadde in mare.
Nessuno
si accorse della
scena. Nemmeno il ragazzo in questione. Erano tutti troppo presi
dall'alcool e
dalla musica per distrarsi.
Tutti tranne uno: Taichi, che finalmente era riuscito a divincolarsi da
un
gruppo di ragazzine che lo avevano circondato. Stava fumando una
sigaretta
appoggiato di fronte ed aveva visto tutta la scena.
-Sora!- Non
ci pensò due
volte a buttarsi da dove era caduta un attimo prima la ragazza.
-Ma
che diavolo fai?-
disse mentre la
aiutava a salire su un gommone di salvataggio attaccato alla barca.
-Secondo
te? Avevo voglia
di fare una nuotata notturna.-
rispose la ragazza ironizzando su quella
situazione del cavolo. Si sentì improvvisamente strana a
parlare con lui dopo
quattro anni di silenzio assordante. Nonostante quel momento non fosse
dei
migliori, i pensieri la assalirono. Nessuno dei due si rese conto che
la
pioggia era aumentata, finché non furono sul gommone.
-Tutto
bene?-
-Sì,
è tutto ok!-
si affrettò a
risponde per non far vedere il suo imbarazzo.
Quel
cielo nero non
prometteva niente di buono. La barca iniziò ad avviarsi
verso il porto, ma quella
pioggia tagliente si tramutò presto in tempesta. Le onde
divennero minacciose
fino a far staccare il gommone dalla barca.
-Cazzo!-
esclamò il moro
-Accendi
il motore,
dobbiamo seguirli subito.-
continuò preoccupata la rossa.
Ma
il ragazzo si ammutolì,
rimanendo impassibile.
-Taichi?-
la rossa lo
svegliò da quel momento di trance.
-Non
c'è.-
disse piano quasi
a sentirsi solo lui.
-Cosa
hai detto?-
insistette la
ragazza.
-NON
C'È. IL MOTORE NON
C'È, CAZZO!-
urlò allora.
Il
panico si impossessò di
Sora.
-Stiamo
andando alla
deriva in mezzo al null...- ma
non riuscì a completare la frase,
poiché, in quel buio immenso illuminato dal solo Yacht,
riuscì a scorgere solo
una cosa,
un'onda.
Un'onda assurda e immensa si stava avvicinando a
loro. Si pietrificarono. Ma Taichi riprese coscienza appena in tempo.
Prese il
telo impermeabile del gommone e si buttò sulla ragazza
avvolgendo entrambi
prima del violento impatto.
Furono sbattuti fortemente da quell'onda.
Poi il vuoto.
Solo Buio.
[To
be continued]
'Cause
you are not alone
And i am there with you
And we'll get lost together
Till the light comes pouring through
'Cause when you feel like you're done
And the darkness has won
Babe, you're not lost
When the world's crashing down
And you can not bear the thought
I said, baby, you're not lost
~Michael
Bublè ~ Lost