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Autore: Lola1991    26/02/2017    2 recensioni
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« Tornerai da me stanotte? » chiese raggiante, guardandolo negli occhi.
« E tu mi aspetterai? » disse lui, perdendosi nel mare verde dei suoi.
« Io ti aspetterò sempre. »
« E io tornerò sempre da te. »
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Passarono due inverni, e un’epidemia di gola putrida giunse ad Erebor e flagellò molti dei suoi abitanti. Svariate aree della fortezza vennero messe in quarantena e a nessuno fu permesso di entrare o uscire dalla montagna senza il consenso del re.
A nulla parvero servire le cure dei guaritori o le attenzioni riservate ai malati; in poche settimane la malattia colpì molti dei nani anziani e portò via la vita a un numero considerevole di bambini ancora in fasce.
 
Anche la sorella di Thorin, Dìs, sembrò contrarre i primi sintomi della malattia e tutta la famiglia visse attimi di panico, temendo il peggio.
Dìs rimase a letto per molti giorni, incosciente; dormiva male e il sonno era irrequieto. Scottava sempre per la febbre alta e nessuna cura parve funzionare. Thorin osservava da lontano la madre disperata che si affaccendava al letto della sorella, cambiandole continuamente la pezzuola sulla fronte e pregando che la temperatura si abbassasse e che la figlia riprendesse i sensi presto.
 
Anche Heron accorse in aiuto di Dìs e sostituì la madre di Thorin nei vari momenti in cui questa riusciva finalmente a riposare. Passarono i giorni, e la situazione che fino ad allora sembrava disperata iniziò gradualmente a migliorare. Dìs respirava meglio e aveva assunto un colorito più roseo, tanto che il guaritore sentenziò che oramai era fuori pericolo.
Tuttavia ci furono pochi momenti per gioire di quella ripresa, poiché poco dopo che Dìs fu completamente ristabilita, Heron si ammalò dello stesso male e a niente servirono le attenzioni o le cure a lei riservate.
Morì nel giro di pochi giorni e venne sepolta, come richiesto, accanto al marito.
Senza un padre e una madre, Laswynn rimase sola. Era stata accanto a Heron durante tutta la malattia, incurante degli avvertimenti dei guaritori e dei rischi che correva. Pianse molto il giorno del funerale e non volle il conforto di nessuno, poiché mai come in quel momento si sentì sola e abbandonata a sé stessa.
 
Nel periodo seguente alla morte della madre, Laswynn divenne l’ombra di sé stessa. L’entusiasmo sul volto e nei grandi occhi verdi che da sempre l’aveva contraddistinta si affievolì e il suo sorriso si sciolse come neve al primo sole; il viso divenne scarno e nessuno la vide più correre per i corridoi della fortezza o per le fucine in cerca di nuove avventure.
Raramente parlava, e spendeva il suo tempo immersa nei libri, lontana da Erebor, catapultata in un mondo che solo a lei apparteneva.
Thorin la intravide di rado in quel periodo e non riuscì ad avvicinarla. In realtà non ne aveva il coraggio, poiché non avrebbe saputo cosa dire né come comportarsi. Suo nonno e suo padre lo tenevano impegnato costantemente con riunioni e consigli, e nel poco tempo libero che gli rimaneva si dedicava anima e corpo all’esercizio delle armi insieme ai compagni, ed eccelleva agli occhi del re per il suo portamento fiero e l’indole da guerriero che possedeva fin dalla nascita.
 
Era il primogenito e sapeva che un giorno, dopo suo padre, avrebbe occupato il trono di Erebor, e lo stesso avrebbero fatto i suoi figli dopo di lui. Fu così che suo nonno iniziò a parlare di matrimonio e insistette affinché si organizzassero i primi incontri e le prime trattative; Dìs era già stata promessa in sposa a un giovane nano sin dalla prima infanzia, e presto sarebbe stato anche il turno di Frerin.
Il principe ascoltava questi discorsi sentendosi estraneo, come se il matrimonio di cui discutevano con fervore non fosse il suo, ma quello di un altro. Sapeva che comunque non avrebbe avuto voce in capitolo, ed era già stato preparato a questo momento. Il suo compito era assicurare continuità al regno di Erebor, e per questo avrebbe dovuto garantire discendenza alla sua famiglia. Amare o meno la nana che gli avrebbe dato dei figli era, in quel senso, una questione del tutto secondaria.
 
Erano passati molti mesi dalla scorribanda notturna trascorsa con Laswynn, e seppure i loro rapporti si limitavano a brevi cenni del capo nelle rare occasioni in cui si incrociavano a Erebor, Thorin non riusciva a togliersi dalla testa il viso della giovane e il suo sguardo sognante di quella notte.
Doveva ammettere con sé stesso che Laswynn riscuoteva fin troppo successo, e che nel tempo si era fatta bella e flessuosa, e poco importava che il principe ripetesse tra sé e sé che quella era ancora la bambina che lo inseguiva ovunque quando erano più piccoli, e che per molto tempo aveva cercato di allontanare: di notte, prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi al sonno, la sua mente andava dritta al volto della nana, ed elencava i particolari del volto che erano ancora lì, ben impressi nella memoria, e quando cercava finalmente di dormire, una parte del suo corpo si faceva dolorosamente vigile e sveglia al posto suo.
 
Ne aveva parlato con Dwalin, che lo conosceva meglio di chiunque altro e l’aveva visto crescere; dall’amico ottenne però ben poche soluzioni, perché dopo avergli confessato i suoi pensieri, quello aveva affermato: « Forse lei ti piace, è per quello che ci pensi sempre. Dovresti parlarle o passare del tempo con lei… la vedo ogni tanto, si allena con l’arco nella zona di addestramento la mattina presto, quando non c’è nessuno ».
 
Thorin ci pensò su e decise che, dopotutto, non aveva nulla da perdere. Attese qualche giorno. Era estate, e una brezza calda soffiava da est; non fu difficile alzarsi presto e recarsi nell’area esterna del castello, dove i giovani nani si dedicavano alle armi e alla preparazione delle battaglie. Come aveva detto Dwalin, Laswynn era già lì, e incoccava una freccia dopo l’altra, mandandole a segno o comunque poco distanti.
Il cuore del giovane principe fece un balzo, perché da molto tempo non aveva avuto l’occasione di osservarla così da vicino, come aveva fatto quella notte sul pony.
Decise che le avrebbe iniziato parlando di quello che stava facendo, perché conosceva bene le cose delle guerra e delle armi.
 
« Sei molto brava »disse brevemente, avvicinandosi di qualche passo.
Laswynn si fermò e abbassò l’arco, voltandosi a sua volta verso il principe.
« Pensavo non ci fosse nessuno a quest’ora » rispose; il suo sguardo era di pietra e non c’era traccia sul suo volto dell’entusiasmo che aveva avuto anni prima, quando aveva visto le celebrazioni degli elfi intorno al fuoco.
Thorin non seppe cosa dire, perché non si aspettava una risposta del genere. Rimase immobile qualche istante, indeciso sul da farsi. Sarebbe potuto tornare indietro e far finta di niente, ma i suoi piedi erano diventati improvvisamente immobili e non riuscì a pensare razionalmente nemmeno per un istante. Laswynn parve accorgersene; ripose la freccia e si rimise l’arco al collo.
 
« Cosa fai qui a quest’ora, principe dei nani? » chiese sospettosa.
« In realtà ti cercavo ». Le parole gli erano uscite prima che potesse pensarle o sceglierle, e si trovò così a confessare il motivo per cui all’alba era già sveglio e vigile.
« Cercavi me? » domandò lei, assumendo un’espressione buffa sul volto.
 
Thorin rimase chiuso in un silenzio nervoso. Non amava trovarsi in difficoltà, ma ogni frase che tentò di pronunciare si arrestò nella sua gola, perché se c’era una cosa che sapeva fin troppo bene era che la presenza di Laswynn lo faceva sentire totalmente fuori controllo.
« In r-realtà mi ha mandato a cercarti mia madre » disse infine, inventandosi una scusa, « Vuole sapere se domani sera parteciperai al ballo e credo parlasse di vestiti o cose così… ». Riprese a respirare normalmente, e ringraziò Mahal di essere riuscito a tirarsi fuori, dopotutto non tanto male, da quella situazione imbarazzante.
« Ti ringrazio, allora. Andrò da tua madre questa mattina». Laswynn fece un piccolo cenno del capo a Thorin, e lo superò, dandogli le spalle.
 
Prima di andare via, però, c’era qualcosa che doveva assolutamente chiedere. Si arrestò a pochi passi dal giovane nano, e, dandogli sempre le spalle, domandò a voce bassa: « E’ vero ciò che dicono? Ti sposerai presto? »
 
Lui non si sarebbe mai aspettato una domanda del genere e per un momento non seppe cosa dire. Non capiva come un argomento del genere potesse interessare la giovane nana, che per mesi l’aveva evitato quando possibile.
« Si, mio padre e mio nonno stanno cercando di stringere accordi vantaggiosi, le trattative sono ancora in corso… », rispose imbarazzato, osservando la giovane, che finalmente si era voltata e lo guardava negli occhi.
 
« Trattative? Sceglierai la tua compagna di vita in base a vantaggi politici e economici? » chiese lei scettica, schioccando la lingua.
« Si, bhé… così deve essere » replicò lui, alzando le spalle.
Laswynn rimase in silenzio, senza distogliere gli occhi dal nano. Il suo sguardo attento sembrava cercare qualcosa nell’animo del giovane Thorin, che tentò di mantenere una posizione ferma e uno sguardo serio, come gli aveva insegnato il nonno.
« Ti auguro tutta la fortuna del mondo, allora » disse lei, prima di fare un rapido inchino e di allontanarsi, con i capelli castani che ondeggiavano sulle spalle.
Passò qualche minuto prima che Thorin si decise a rientrare; la sua mente era totalmente annebbiata dalla conversazione e gli ci volle tutta la giornata per ritornare in sé.




ANGOLO AUTRICE
Buonasera a tutti! Quando ho pubblicato il primo capitolo di questa fanfic mi ero ripromessa di restare non solo anonima, ma del tutto invisibile.

Mi sono ricreduta.
E' la mia primissima fanfiction - cosa che, probabilmente, è molto facile da capire; si tratta di una storia che ho in realtà in parte sognato, ovviamente in maniera molto più semplice.
Vorrei però sapere da chi legge quali sono le prime impressioni. Fa schifo? E' decente? Vi fa vomitare?
Fatemelo sapere, se potete. Mi farebbe davvero molto, molto piacere avere recensioni, che siano positive o negative.
Grazie!

 

 
   
 
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