Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: harrypotter_vita    15/04/2017    0 recensioni
La guerra è finita, Voldemort è stato sconfitto e i nostri protagonisti ritornano ad Hogwarts. Hermione e Ron sono fidanzati e quindi passano la maggior parte del tempo insieme. Harry si sente un po' escluso dal Magico Trio, divenuto un duo. Ma non può lamentarsi, in quanto fidanzato con Ginny. Un giorno viene lasciato dalla sua fidanzata perché lei dice di amare Zabini. (Wow, in questa ff si realizzeranno tutte le mie OTP) e Harry cade in uno stato di tristezza e confusione, sentendosi rifiutato da tutti. Ma mai come Draco Malfoy, ritornato ad Hogwarts con lo scontento di tutti. Umiliato, offeso, abbandonato anche dai suoi più cari amici e addirittura picchiato. La cosa peggiore è che lui credeva di meritarselo. Successivamente Draco e Harry si incontreranno e il Bambino Sopravvissuto cercherà di aiutare il biondo ad uscire dalla depressione. Dopo numerosi litigi e altri fatti (divertenti e non), tra i due accadrà qualcosa che non si ritevena possibile.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RIPETIZIONI


Pieni di solitudine.

Ecco come Draco potè descrivere i tre giorni dopo l'incidente a pozioni. Beh, non che prima avesse tanta compagnia, ma si era accorto che ormai il Grifondiota non gli riservava più quelle particolari attenzioni.

Non che gli dispiacesse, ovviamente.

Ovviamente non gli importava, almeno, questo era quello che continuava a dirsi tra se e sé, però ad esempio, quando andava il Sala Grande, a colazione, nessuna testa corvina e con i capelli spettinati si alzava e lo guardava rassicurandolo con due potenti occhi verdi che sembravano leggerlo nell'interno. Gli piaceva particolarmente quel tipo di attenzione, due occhi così verdi e profondi che lo rassicuravano e poi sul suo viso faceva capolino un piccolo sorrisino di consolazione, che Draco ovviamente non ricambiava. Rimaneva a fissarlo impassibile fin quando il Potter abbassava la testa, la serpe non si azzardava mai ad abbassare il viso per primo, mai.

Questo non accadde per quei giorni.

Era in sala grande, a colazione, isolato da tutti come al solito. Di fronte a sè c'era il tavolo dei Grifondoro, con il Potter esattamente davanti a lui. Lo guardò, aveva lo stesso aspetto del solito, un po' meno depresso ma con più occhiaie, forse dormiva poco in quei giorni. Parlava con i suoi amici, eh già, sembrava che il vecchio trio si stesse pian piano ricomponendo. Non aveva con loro la grande confidenza del solito, ma si trovava in mezzo al Pel di Carota e alla Mezzosangue, quindi tutto sommato andava bene.

Aspettò che gli rivolgesse una delle sue occhiaie comprensive.

Niente.

Continuò ad ignorarlo per il resto della colazione.

Si alzò dal tavolo per dirigersi a lezione di pozioni, che sarebbe stata una normalissima e noiosa ora fatta di spiegazioni ed esercizi a montagne, tutto ciò in solitudine sul banco marcio in ultima fila. Come al solito.

Entrò dieci minuti prima di tutti gli altri, posando le proprie cose sull'ultimo banco. Fece un incantesimo sulla sua borsa in modo tale che nessuno potesse rubargliela o metterci dentro qualche pozione esplosiva, come era successo un mese prima. S'incamminò verso l'armadio degli ingredienti, prendendo quelli della pozione del giorno. Aveva stabilito quel patto con Lumacorno, così non sarebbe stato costretto ad avviarsi all'armadio insieme agli altri studenti che lo spintonavano e lo sgambettavano. Si mise a sedere e aspettò.

Pian piano entrarono tutti gli alunni, Pel di Carota e la Mezzosangue si sedettero in seconda fila, Seamus e Dean in quarta, Neville e Lavanda in prima, Pansy e Theo in terza, Tiger e Blaise in seconda. Vicino a lui nessuno. Osservando tutti si chiese perché non ci fosse Potter. Gli era successo qualcosa? Ma aspetta... A lui doveva importargli? Scosse la testa, in silenzio, da solo.

Dopo pochi minuti arrivò il Grifondiota, ritardatario, ovviamente Lumacorno non gli tolse neanche un punto (anzi era per giunta preoccupato per lui), ma non lo eri anche te? Gli chiese il suo subconscio, e Draco quasi si schiaffò la faccia da solo.

Potter aveva i capelli molto più spettinati del solito, gli occhi verdi un po' più spenti e due belle occhiaie, non dormiva molto bene. La divisa stropicciata, le guance arrossate. Draco lo fissava mentre si dirigeva verso l'ultimo posto libero, ossia a fianco a lui. Non appena lo affiancò si rese conto del modo in cui lo guardava e si schiaffò di nuovo. Perché lo stava fissando? Harry si sedette al suo fianco e la lezione cominciò.

Il Serpeverde notò che era la prima volta che il suo compagno prestava attenzione alla spiegazione, prendendo degli appunti leggibili e ordinati, segnandosi ogni minimo particolare sulla pozione balbettante, che a parer suo, era inutile.

- Guarda sul tuo foglio Malfoy –. Gli disse Harry dopo che si era accorto che il biondo lo stava spiando. Lui si riscosse, strano che tenesse d'occhio Potter in quel modo, non era da lui. Anzi, era un male, un male terribile, non doveva interessarsi allo Sfregiato. Lumacorno spiegava e spiegava, dopo una mezz'ora interminabile ordinò di cominciare la pozione. In coppia.

Harry e Draco si scambiarono uno sguardo freddo, non era la prima volta che lavoravano in coppia, ma era sempre stato frustrante. Si avvicinarono con le sedie (anche troppo a parer di entrambi, ma non avevano intenzione di allontanarsi per sembrare dei fifoni) e misero il calderone al centro del banco. Si squadrarono un po' e poi Draco aprì il libro e cominciò a dettare gli ingredienti: - Frullobulbo, Petali di Geranio Zannuto e Foglie di Menta Piperita essiccate -.

Harry si alzò per andare a prenderli ma Draco lo bloccò: - Missa che ti serviranno un paio di occhiali nuovi Potter, non hai visto che gli ingredienti sono già qui? - E indicò in modo teatrale le varie scodelle. Stronzo.

Harry sbuffò e grugnì, poi si girò ad affrontarlo. - Non ho bisogno di nessun paio di nuovi occhiali Malfoy, ma tu hai bisogno di un incantesimo silenziante -.

Il ragazzo biondo roteò gli occhi annoiato, stava per rispondere: - E tu di una nuova ragazza -, ma decise di lasciar perdere, in fin dei conti, non erano affari suoi. Cominciarono a preparare gli ingredienti e a metterli nel calderone, il Potter per poco non fece esplodere il laboratorio per due volte, ma grazie alle abilità di Draco riuscì ad evitare * ENORME E TERRIBILE SPOILER DI HG E IL CANTO DELLA RIVOLTA * una morte alla Primrose Everdeen.

- Malfoy, i grammi di petali sono 500 non 550 -. Disse subito Potter.

Il biondo sospiro annoiato. - Il libro sbaglia -.

- Tu stai sbagliando e non voglio saltar in aria per colpa tua -. Cocciuto come sempre.

- Parla quello che per poco non faceva esplodere l'intera Gran Bretagna -.

- Piano con i termini Malfoy -.

Lo guardò arrabbiato e corrucciato. - Altrimenti, che mi fai? - Chiese sghignazzando.

Harry grugnì e gli mollò un pugno sul braccio che non gli fece neanche poi così male. - Stronzo -.

- Se questa è la tua migliore provocazione Potter, non mi stupisco che tu sia finito in Grifondoro -. Sputò.

- E anche bastardo -. Draco capì che era inutile continuare una conversazione con un pollo come lui che sparava insulti a casaccio.

Alla fine il biondo riuscì a mettere la quantità di grammi che voleva lui con un moro grugnente al suo fianco. Che fastidioso, pensò Draco. Aveva un Grifondiota grugnante come un Troll come compagno. Sbuffò e lasciò bollire la pozione che divenne di un colore arancione acceso. - Come hai fatto?! - Esclamò il Potter, stupito.

Il Malfoy ghignò: - Non tutti qui a pozioni sono stupidi come te Potter -. Sghignazzò. - Non basta seguire i consigli del libro, bisogna conoscere trucchi e usare la logica, che è una qualità che a quanto pare a te manca -. Il morale di Harry si abbassò ancora di più, se non bastava seguire le istruzioni del libro ma usare dei trucchi segreti come poteva sperare di alzare la sua media? Forse l'idea di farsi fare ripetizioni dal re delle pozioni non era così male, poteva impararci tanto.

Ma che dici Harry, è un Malfoy. Si disse tra sé. Ma non pensò di arrendersi: - Fidati Malfoy che i trucchi li conosco anche io -. Disse aspro, ovvio che non li conosceva, ma non poteva abbassare la testa per primo.

- Mi stai sfidando Potter? - Oddio, no, sarebbe finita male, molto male. - Bene allora, accetto la sfida. Piano di lavoro tuo, fai quel che ti pare -.

Porca Morgana! E ora che faceva?! Doveva dirgli che in realtà non conosceva niente? No! Doveva tenere la testa alta, doveva ragionare. Harry mise in moto tutte le rotelline del suo cervello, ma niente. Non sapeva lo schema né la logica di quei trucchi. Quindi decise di sparare a caso. Prese un po' di polvere, un pugnetto, e cercò di versarla nel calderone.
Draco lo interruppe subito: - Hai intenzione di farci saltare tutti in aria Potter? - Disse. - Di nuovo? -

- Taci Malfoy, questo è un trucco -.

- Non pensare neanche minimamente di versare quella polvere nella pozione Potter, non conosco nessun tipo di trucco che include una morte esplosiva -.

- Forse furetto, io che so... Conosco cose che tu non sai? - Era ovvio che stava sparando a caso, ed era ovvio che non aveva la minima idea di quello che stava facendo.

- Potter non... - Harry aprì la mano e la pozione sarebbe esplosa se il prof Lumacorno non l'avesse visto e non avrebbe fatto evanescere il contenuto in 0,5 secondi circa, altrimenti sarebbero stati guai.

- Harry Potter, capisco il suo piccolo... emh, problema nell'apprendere questa materia, ma non mi sembra il caso di farci saltare tutti in aria -. E intanto Draco se la sghignazzava, stupido come un pollo. - E mi stupisco di lei, signor Malfoy, che non l'abbia fermato in questa azione tanto avventata -. Smise di ridere.

Alla fine la campanella suonò e la lezione finì. Harry era più disperato che mai, come poteva riuscire a superare il test del giorno dopo? Non era neanche a metà ripasso! Però notò che farsi dare ripetizioni dalla serpe non sarebbe stato tanto male, sapeva tutto, però di sicuro Draco sarebbe stato contrario e l'avrebbe trattato malissimo, strillando al minimo errore. Non poteva permetterselo, doveva passare il test.







Quella sera aspettò che la Sala Grande si svuotasse per andare a pulire l'aula di pozioni. Da quando le persone avevano scoperto che puliva lui la stanza, non si preoccupavano neanche di mettere in ordine, tanto per fargli un dispetto, soprattutto i serpeverde. Poteva utilizzare quel tempo prezioso per studiare, erano appena le otto, quattro ore piene prima di crollare dal sonno per ripassare, ma purtroppo la punizione durava dalle due alle quattro ore. La McGranitt era stata irremovibile, era colpa sua e ne avrebbe pagato le conseguenze.

In quei due giorni erano successe cose molto strane.

Draco ovviamente era peggiorato ed era anche finito in infermeria per un calo di sonno, ma quella non era una novità e presto Harry sarebbe ritornato ad occuparsi di lui. Voldemort continuava inesorabilmente a torturarlo nei sogni, nella sua vita, mentre mangiava o studiava. Gli diceva poche parole alla volta, così da non farlo svenire e da riuscire a dire tutto il messaggio. Harry non lo sopportava più, aveva più volte cercato di ricorrere all'Occlumanzia per bloccarlo, ma era una schiappa, non lo sopportava e non sapeva come fare. E se fosse svenuto il giorno dopo? E se davvero il Signore Oscuro si stesse nutrendo di lui per risorgere? Non aveva neanche un appoggio a cui confessare tutto.

I suoi amici erano quasi ritornati. Più o meno.

Okay, più meno che più. Non li odiava più, da quella volta in infermeria in cui erano andati a trovarlo, quando Harry ne era rimasto completamente stupito, non lo mollavano. Lo salutavano sempre, gli chiedevano come stava, lo facevano sedere al loro fianco durante i pranzi, stesso banco a lezione e una volta Hermione si era offerta persino di aiutarlo con i compiti. Harry non sapeva se c'era un secondo fine o altro, ne era rimasto spiazzato, e ricominciava a sentire un po' dell'affetto che aveva provato per loro quando erano ancora amici.

Ginny non la vedeva più. Tutte le volte che incrociava cambiava strada, tutte le volte che cercava di parlare lei fuggiva, aveva chiesto a Ron, ma lui non aveva saputo rispondere. La vedeva solo con il suo Zabini che slinguazzavano in ogni angolo del castello libero, si chiedeva come quella testa di caz... Zabini potesse essere ancora vivo e di come Ron non si fosse ancora accorto di cosa combinava con sua sorella.

Forse era troppo occupato con Hermione, Harry vedeva sempre sulla mappa del Malandrino che erano sempre insieme, a volte anche nello stesso letto, non che pensasse male eh (ovvio che no ;D). Però con questo atteggiamento si sentiva comunque fuori dal gruppo, estraniato, anche se cominciava a riottenere i suoi vecchi amici. Più Ginny gli sfuggiva e più soffriva, non ce la faceva più a quel ritmo, ed era solo a fine ottobre! Certo, con Voldemort si sentiva peggio, ma sapeva che in un modo o nell'altro sarebbe finita e non si era mai preoccupato del dopo.

Ma non avere un destino scritto lo faceva preoccupare, con la profezia sapeva cosa gli sarebbe successo, più o meno, sapeva cosa fare nella vita. Ma ora? Aveva perso Ginny, aveva più o meno perso i suoi amici, uno zombie-Draco vagava per il castello alla ricerca di aiuto, non aveva parenti ne amici pronti a sostenerlo. Era solo, solo davanti al mondo e a un destino imprevedibile, cosa poteva fare? E se fosse finita male?

Non doveva pensarci, ora doveva solo provvedere a scontare la sua punizione in fretta, magari cercando di studiare un po', poi superare il test, diventare un Auror e sopprimere gli ultimi focolai di Magia Nera ancora presenti.

Con al scomparsa di Voldemort purtroppo i Mangiamorte non si erano fermati. La maggior parte, presi dalla paura e dalla sorpresa erano stati imprigionati, ma ne rimaneva ancora una buona parte in circolazione, certe voci dicevano che volessero ritrovare la Pietra della Resurrezione per far resuscitare Voldemort e farsi dare qualche dritta per portare a termine il suo compito.

Harry si alzò dal tavolo ormai vuoto. I suoi amici sapevano della punizione e si erano anche offerti di aiutarlo, ma lui aveva rifiutato. Di sicuro la preside l'avrebbe scoperto in ogni caso. Il ragazzo si diresse nei corridoi vuoti e silenziosi. Faceva un po' paura, gli ricordava un po' tutte le volte in cui era rimasto da solo in qualche posto e per poco non era morto.

Scese la scala che andava nei sotterranei. Poi svoltò nell'aula di pozioni, peccato che fosse già occupata.

Quando si stava avvicinando aveva sentito dei rumori sospetti, come sedie che si muovevano, libri che venivano sfogliati e un calderone che bolliva, ma non ci aveva fatto molto caso.

Quando entrò invece vide una figura muoversi nella penombra, illuminata da una candela. Harry si nascose subito dietro un armadio, cosa ci faceva quella persona sveglia a quell'ora e nell'aula di pozioni? Sentì un libro che veniva sfogliato, ingredienti tagliati e un pentolone che bolliva. Stava preparando una pozione. Ma quale pozione? E poi Harry avrebbe dovuto sistemare l'aula, non poteva rimanere nascosto lì in eterno.

Decise di spiare quella figura, fece uscire la testa appena dall'armadio per riuscire a vedere quella persona.

E ovviamente, si trattava di Draco Malfoy. Capelli biondo platino scompigliati, viso stanco, occhiaie, mani tremanti che versavano ingredienti nel calderone, uno sguardo preoccupato sul libro e la divisa stropicciata come se avesse corso. - Devo fare in fretta... - Mormorò. - Prima che mi scoprano... - gettò un'occhiata al testo e buttò uno strano ingrediente nella pozione, che cominciò a fumare. - No! - Urlò mettendosi le mani nei capelli. - No, no, l'ingrediente era sbagliato! Perché? - Poggiò le mani tremanti sul tavolo. - Quando l'ho fatta al terzo anno non era così... Così incasinato! - Buttò il libro sul pavimento che scivolò fino ai piedi di Harry. - GLI INGREDIENTI SONO SBAGLIATI! - Urlò in preda al panico, afferrandosi i capelli.

Rovesciò tutti gli oggetti sopra al tavolo, che si infransero. Per fortuna il calderone non si rovesciò, sarebbe stata una vera rottura dover pulire tutto a mani nude.

Harry afferrò il libro senza farsi scoprire, cercando la pagina che stava studiando il serpeverde. Per fortuna la trovò grazie a un segnalibro animato a forma di drago. Con la penombra gli era difficile leggere, strizzò gli occhi sulle pagine gialle e poi comprese il nome della pozione: pozione d'euforia. Non poteva crederci.

Draco stava preparando pozioni per non crollare a terra, per non piangere. Stava facendo di tutto pur di finire l'anno in pace, anche preparando pozioni oltre il coprifuoco. Poi sentì un singhiozzo e si girò di scatto.

Il biondo era accucciato al muro, racchiuso a riccio, che singhiozzava tra le sue stesse braccia che lo circondavano in modo... Affettuoso, affettuoso ma teso, come se non sapesse come dare e ricevere un abbraccio.

Il Malfoy si era promesso più e più volte di non piangere, doveva resistere, doveva essere forte, ma come poteva? Alla fine si era lasciato andare. La sua vita era stata uno schifo per colpa del padre, per colpa di Voldemort. Ora non gli rimaneva più nulla, a 18 anni era già un uomo rovinato, sciupato. Era ancora in piedi solo per sua madre, che era sempre stata contraria alle leggi del Signore Oscuro, quella donna che lo aveva sempre accolto nel bene e nel male...

Una voce tintinnò nella testa di Harry. Insomma Potter.... Non lo vedi? Non lo vedi come sta male questo povero ragazzo? È lì, davanti a te. Dagli un abbraccio su. Il Grifondoro si fece avanti, non per dargli un abbraccio come aveva suggerito Voldemort. Ma almeno voleva provare a rallegrarlo.

Draco continuava a piangere abbracciandosi da solo, non si accorse neanche di Harry che si stava avvicinando. Povero, come poteva salvarlo o farlo star meglio? Appoggiò una mano sulla spalla in modo affettuoso e il Malfoy alzò la testa di scatto. Harry sorrise, ma gli occhi del biondo si riempirono di paura. Oh no.

Insomma accadde tutto molto velocemente.

Draco respinse la sua mano brusco, arrabbiato e impaurito. Poi si alzò in piedi, le ginocchia gli tremavano e sembrava stesse per dire qualcosa, ma la voce era balbettante dalla paura.

- Draco, non ti farò più del male... - provò a dire Harry affettuoso. Ma la serpe non aveva gli stessi programmi.

Lo respinse con una forza oltre al normale e lo fece sbattere contro il tavolo, il calderone si rovesciò a allagò il pavimento di innocua acqua bollente. Harry pensò che volesse una rissa, ma ancora una volta, Draco non era d'accordo.

Si allontanò correndo all'impazzata, come se non ci fosse una meta. Impaurito di lui, come se fosse un nemico, come se... Aspetta.

- MALFOY! - Urlò il Grifondoro. Draco si bloccò, senza però girarsi. Era ormai uscito dall'aula, ma si poteva intravedere la sagoma traballante nel corridoio. - PERCHÈ SCAPPI DA ME?! -

Sembrò che sua testa si fosse girata, per rispondergli. - Puzzi Potter -. Lo disse in modo tremante e impaurito. Eh? - Puzzi... Di Magia Nera -.

Detto questo scappò e Harry non lo vide più.

Aveva percepito Voldemort dentro di lui, aveva sentito il male percorrerlo quando gli aveva appoggiato la mano sulla spalla. Il Grifondoro si sentì combattuto, come poteva aiutarlo se dentro di lui viveva la stessa persona... Anzi la stessa cosa, che lo aveva distrutto così? Poi si girò e rimase di stucco. Ci sarebbe voluta tutta la notte per ripulire quel disastro disastro.








Tic tac

Tic tac


Harry guardò l'orologio. Solo 10 minuti alla fine.

Dai, ce la poteva fare, ce la doveva fare. Doveva passare quel test, assolutamente. Soprattutto si era impegnato così tanto, con così tanta determinazione.... Okay, forse no.

Sbattè la testa sul banco ripetutamente: - Cazzo-.

Okay, forse non ce la poteva fare. Era troppo difficile dai! Oltretutto, aveva ripassato solo in tre giorni il programma di anni. Quindi in quel momento la sua testa assomigliava parecchio a un uovo vuoto con il Pulcino Pio che ci cantava intorno, mentre tutti gli altri animali della fattoria lo accompagnavano nella sua canzone stonata.

Nella sua testa rimbombava quella canzoncina babbana tremenda, si schiaffò la faccia, ma il pulcino continuava a fare pio pio. Doveva concentrarsi per un test importante. Non gli dispiaceva l'idea di prendere ripetizioni dal principe delle serpi (che ultimamente più che principe era uno zombie), ma sapeva che a Draco non sarebbe piaciuto. Avvertiva la magia Nera dentro di lui, sentiva la presenza di Voldemort. E Harry non voleva costringerlo a passare del tempo con lui se lo faceva sentire così a disagio.

E il pulcino Pio, e il pulcino Pio... - Stupida gallina, stupido piccione e stupido cane! - Borbottò Harry digrignando i denti mentre tutti gli animali si esibivano nel loro buffo balletto.

La notte prima non aveva potuto ripassare né dormire, impegnato a sistemare il disastro che ieri avevano combinato.

E il gatto miao miao...

Cominciò a mordicchiarsi le unghie, non solo il test era difficile, non solo la notte prima non aveva dormito né ripassato, non solo il pulcino Pio era super attratto da lui, non solo mancavano cinque minuti alla fine del test, ma non si ricordava neanche gli ingredienti della pozione balbettante, quella che aveva fatto giusto il giorno prima.

Squadrò la schiena di Draco Malfoy, seduto di fronte a lui, come se su di essa all'improvviso potesse comparirci un foglio con tutte le risposte.

E la gallina co co co...

Il biondo si girò e lo squadrò malissimo :- Guarda sul tuo foglio razza di idiota -. Fantastico. Come se riuscisse a vedere il suo test con la sua schiena davanti.

E il trattore brum brum, e il pulcino splath.

Finalmente quel cacchio di pulcino era stato assassinato nei modi più atroci e giusti che potesse mai ricevere un ammasso di piume. Giusto in tempo per la fine dell' ora.

Harry sospirò, alzandosi e consegnando il suo foglio fatto per metà. Colse subito l'occhiataccia di Lumacorno, che lo guardava con le sopracciglia aggrottate. Non ci poteva far niente, ormai era fatta. Ripetizioni in arrivo.












Ne ebbe la certezza il 2 di novembre, a lezione di incantesimi.

I giorni erano trascorsi lenti e ansiosi, ma nonostante tutto erano filati lisci. Non si era potuto avvicinare a Draco Malfoy, ma sapeva che prima o poi sarebbe stato costretto a frequentarlo. Voldemort era scomparso e si era un po' più riavvicinato ai suoi amici. Era alla lezione d'Incatesimi con i Corvonero. Una giornata tranquilla, senza nessuna novità positiva né negativa.

Stavano ripassando l'incantesimo Aguamenti e Evanesco, sicuramente programma d'esame.

Harry fissava il fuoco magico che aleggiava sulle loro teste che doveva essere spento con l'incantesimo Aguamenti. Poi osservò tutti i pezzi di piatti e bicchieri rotti nella stanza che avrebbero dovuto far evascenere. Al professor Vitious le lezioni piacevano così.

A ciascuno di loro aveva prestato un bracciale per tutta la lezione. Al suo via avrebbero dovuto spegnere tutti i fuochi magici o far scomparire i cocci, ogni volta che si spegneva un fuoco o si faceva sparire un pezzo compariva un punto sul gioiello incantato.

- Allora ragazzi, le regole le conoscete -. Disse il professore tutto eccitato. - Ma ve le rispiego: è vietato affatturarsi a vicenda, è vietato barare, sono vietati tutti gli altri incantesimi, è vietato spintonare, graffiare o picchiare... - E continuò con regole che si insegnavano alle elementari e che ormai tutti conoscevano, ma non che tutti rispettavano. E pensando a questò guardò alcuni dei suoi compagni di Casa che, essendo Grifondoro, erano determinati a vincere per non perdere il proprio orgoglio. Sospirò.

Quant'era stupida la gente a volte, pensando che il proprio orgoglio fosse una delle cose più importanti del mondo.

Harry poteva notare Hermione con la bacchetta sguainata pronta a eseguire tutto il compito da sola, come faceva di solito. Ancora prima del via lei ripuliva sempre tutto e riceveva venti punti extra.

- VIAAAA -. E poi il caos.

Gente che saltava sui banchi, che veniva spintonata, che cadeva, che si faceva male... Harry cercò di evitare che un fuocherello lo bruciasse spegnendolo. Sentì il bracciale vibrare, 1 punto. Ma non era neanche lontanamente vicino ad Hermione che aveva totalizzato 7 punti in meno di trenta secondi e che continuavano a salire a vista d'occhio. Fece scomparire dei cocci evitando un Ronald Weasley che veniva sbalzato in aria, 2 punti. Aiutò Lavanda (facciamo finta che non sia morta)con i capelli che le andavano a fuoco, 3 punti. Alzò giusto la testa in tempo per vedere Calì che gli cadeva addosso.

Rotolarono fino in fondo alla classe, graffiandosi tutto il viso, uno sopra l'altro. Harry sentì il sangue scendere da un taglio piuttosto profondo sotto il suo occhio, quant'era abituato a sanguinare, talmente tanto che non se ne accorse nemmeno. Si rialzò osservando l'inferno che si stava scatenando, mentre Calì si scusava. Dovette ammetterlo che ormai negli ultimi tempi tutti stavano cercando di fargli una buona impressione.

Padma faceva sparire i resti di piatti due alla volta, guardandolo con un sorriso spaventoso. Essere il Salvatore del Mondo Magico non sempre era un bene.

Le finestre erano rotte, c'era chi si rotolava per la stanchezza e i tagli, mentre il professore cercava di ristabilire l'ordine urlando. L'unica che sembrava ancora illesa era Hermione, in piedi sulla cattedra, con il vento che le scompigliava i capelli, aveva dei minuscoli graffi sul viso, ma continuava a far aumentare i suoi punti. 50 punti in meno di due minuti.

Harry continuò a far spegnere i suoi fuochi, quando qualcuno bussò alla porta. Purtroppo nessun sentì la richiesta di entrare, quindi il povero malcapitato entrò ignaro e un piatto gli finì sulla faccia, facendolo sanguinare. Harry si bloccò, osservandolo, mentre del sangue gli calava lungo la guancia.

Il povero ragazzo si coprì la faccia con le mani, gemendo. I suoi capelli biondi erano leggermente sporchi di sangue sulle punte. Biondo, magro, strano, comparso all'improvviso, sanguinante, scheletrico, divisa serpeverde... Poteva essere solo una persona. La serpe alzò la testa di scatto, fulminando con i suoi occhi grigi la persona che aveva lanciato il piatto, la quale arretrò. Anche se negli ultimi tempi Draco Malfoy era sembrato molto fragile, il suo sguardo agghiacciante era ancora in grado di impaurire i più timorosi.

- Potter -. Sbuffò mentre il sangue del taglio sotto il suo occhio gli imbrattava la camicia e la mano. Harry lo guardò, aspettandosi un ordine. - Ci vuole la McGranitt -. Detto questo chiuse la porta di scatto.

Harry si sentì gli occhi di tutti addosso e, cercando di non guardare nessuno, uscì dalla porta, trovando il biondo appoggiato a una colonna. Appena Draco lo adocchiò, gli fece segno di seguirlo : - Potter, non ho la più pallida idea di perché la McGranitt ci abbia convocato, e non voglio neanche saperlo -. Harry invece sapeva benissimo di cosa si trattava e aveva quella strana voglia di nascondersi nel bagno di Mirtilla Malcontenta.

Camminarono nei corridoi, che per fortuna, erano vuoti. Il Grifondoro osservò la rigida espressione del ragazzo di fronte a lui, era corrucciata. Sembrava cercasse di intimorire le persone decise a prenderlo di mira, invece di girare con la sua solita espressione disperata, adesso stava cercando di risollevarsi da quel baratro in cui era caduto. Forse Hermione aveva ragione, Draco non aveva bisogno di lui.

Giravano per i corridoi, scendevano piccole scale, per andare al suo ufficio. Ad un certo punto, Draco si bloccò in un corridoio girandosi. Harry si fermò perplesso, che aveva da guardare? - Stai sanguinando Potter -. Soffiò lui, in effetti il moro si toccò il viso a si accorse di quel taglio sotto all'occhio che stava sanguinando.

- Anche tu sanguini Malfoy -. Lui si toccò il viso, grugnendo, poi la serpe prese un fazzoletto che teneva come tocco di nobiltà sul collo (in Levi's style) e si asciugò la faccia. Passò il pezzo di stoffa al moro, il quale fece lo stesso.

Fece per ridarglielo ma Draco lo bloccò: - Tienilo, non voglio il tuo sangue sporco -. Subito dopo si girò e si rimproverò di quello che aveva appena detto. Insomma, quella guerra non era stata combattuta per colpa di quelle stupide credenze? Quella guerra inutile senza un vero scopo, che aveva tolto tutto a tutti? E allora perché si era rivolto così alla persone che lo aveva salvato da Azkban? Perchè? Girò la testa verso il ragazzo dietro di lui, non sembrava essersela presa, anzi guardava il fazzoletto con uno strano interesse, poi se lo cacciò in tasca.

Draco tirò un sospiro di sollievo, mentre arrivavano davanti alla porta dell'ufficio. Per fortuna non sembrava arrabbiato o irritato, ma si promise di non dire mai più una cosa del genere. Disse la parola d'ordine sotto voce, ed entrambi salirono le scale. Draco bussò alla porta, la quale venne aperta subito da un incantesimo non verbale. Entrarono entrambi a testa bassa, Harry per la vergogna di quello che stava per sentire e Draco per la paura.






Spazio autrice :D

Okay, okay, okay *si mette al riparo da tutte le fucilazioni che sta per ricevere*. Scusate se ultimamente non ho più aggiornato, ma avevo il blocco dello scrittore... però quando stamattina mi è arrivata un'altra richiesta di aggiornare ho deciso di metterlo così, la prossima parte verrà aggiunta in quello dopo. Ahimè, devo purtroppo dirvi che dovrete aspettare un po' prima del prossimo...

Baci,


Harrypotter_vita
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: harrypotter_vita