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Autore: erica1609    21/04/2017    2 recensioni
Post quarta stagione, possibili spoiler, principalmente Sterek.
Isaac è ancora in città, Derek non se n'è andato, Breaden non é presente.
"Derek non era il lupo dal folto pelo nero e occhi blu elettrico che il branco era solito vedere, ma le sue dimensioni erano aumentate notevolmente e i suoi occhi erano rossi, come quelli di Scott, come quelli di un alfa, come quelli di qualcosa che non comportava niente di buono.
Derek sgranó gli occhi e finalmente realizzó cosa fosse successo. Era sangue quello sul corpo di Stiles?"
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Derek correva come non aveva mai corso, completamente trasformato, un lupo completo decisamente enorme. Enorme quanto la disperazione che provava nel non trovare Stiles, erano due ore che lo cercava, aveva chiesto a tutto il branco se lo avesse sentito ma era sicuro che nessuno glielo avrebbe detto.
-Derek, sta a te risolvere.- Aveva detto dispiaciuto Scott.
E aveva ragione, aveva ragione perchè aveva sfogato su Stiles la sua rabbia, aveva sfogato su di lui la paura di perderlo paragonandolo a quella malata di Kate Argent, a quel malato di Gerard, a tutti loro e non intendeva dire quello.
Lui voleva dire che essere un cacciatore aveva dei rischi, che avrebbe attirato l'ira delle creature sovrannaturali, che avrebbe potuto rischiare tanto in un combattimento, perché le armi servono ma fino a un certo punto. Voleva dire che a volte diventare un cacciatore cambia la propria prospettiva, aveva una fottuta paura che Stiles cambiasse, si fidava al 100% di lui ma temeva che diventare un cacciatore lo avrebbe impegnato troppo, lo avrebbe sfinito e soprattutto, egoisticamente parlando, aveva paura di vedere in quegli occhi color nocciola la sua famiglia.
 
Come poteva stare con un cacciatore?
Con una persona che aveva qualcosa in comunque con Kate?
 
Quest'ultima domanda non fece in tempo ad essere elaborata dal suo cervello che il lupo si fermó, tornò umano e si schiaffeggiò la faccia. Come puoi pensare una cosa del genere Derek? Come puoi solo immaginare che Stiles diventi come loro e soprattutto, come puoi dimenticare che negli ultimi mesi il tuo culo è stato salvato anche dai cacciatori?
Derek si schiaffeggiò ancora e ripetutamente, sapendo di aver sbagliato tutto, accecato dal fatto di non essere stato informato e accecato dai suoi traumi adolescenziali.
Riprese ad autoinsultarsi, correndo in forma umana, incurante della propria nudità.
 
Poi peró, qualcosa cambió, sentì un odore, un odore che conosceva davvero bene. Un odore che solitamente era dolce e frizzante ma che adesso era più simile all'erba bagnata e al legno bruciato.
Derek tornó lupo e si guardó intorno, era arrivato in una zona del bosco vicino al quartiere della casa di Stiles.
"Ovviamente" pensó.
Seguì quell'odore e arrivó vicino a due alberi, uno difianco all'altro. Sorpreso, ma non troppo, ci trovò Stiles, seduto con le gambe stese e la schiena appoggiata a uno dei due tronchi,  guardava dritto davanti a sè e a giudicare dalle emozioni che stava provando, doveva proprio pensare da tanto tempo in quella posizione.
L'umano si girò con calma, come se avesse già sentito la sua presenza, guardó quegli ochi rossi per poi voltarsi, continuando a guardare davanti a sè.
Se prima il ragazzo era un misto di rabbia, impazienza e delusione, ora odorava di malinconia, tristezza e paura.
Il lupo si avvicinò cauto, facendo il giro degli alberi, andandosi poi a fermare davanti a quel ragazzino che gli aveva fatto perdere la testa fino a quel punto.
Lo guardò avvicinando il muso al suo viso, per poi girarsi su se stesso e accoccolarsi sopra le gambe stese del ragazzo, che preso alla sprovvista, si trovò a posare entrambe le mani su quel pelo così folto.
Derek pensava di aver ritrovato la pace, anche solo per un attimo, ma si sbagliava, e lo sapeva.
 
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Intanto, a casa di Lydia, tutti erano abbastanza sconcertati e preoccupati, ma sapevano che la situazione si sarebbe risolta.
Isaac e Liam si tenevano impegnati insegnando ad Alice come controllare se qualcuno sta mentendo, facendola concentrare per ascoltare i battitti del cuore dei presenti.
 
Il campanello di casa Martin d'un tratto suonó e la proprietaria di casa andò ad aprire, pensando fosse Derek.
Ma quando davanti si trovò due occhi azzurri e un sorriso speranzoso sul viso, non potè trattenersi dall'urlare.
-JACKSON?-
 
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Stiles e Derek erano in quella posizione da un po', una decina di minuti a esagerare.
Fu Stiles, ovviamente, a interrompere il silenzio.
-Credo sia meglio che tu te ne vada, Derek-
Il lupo, sconsolato, alzó in fretta il muso, puntando gli occhi ancora rossi in quelli del ragazzo.
-Non rendere più difficile la situazione di quanto non lo sia già-
Derek a quel punto tornò umano.
-E Dio, ti prego, metti qualcosa addosso.-
 
-Mi fai parlare, perfavore?-
-Hai un minuto.- Rispose Stiles, che nonostante avesse deciso di mantenersi arrabbiato, stava cominciando a cedere. Inoltre la visione di Derek nudo davanti non aiutava.
-So di aver sbagliato, veramente, é che ho avuto paura, paura di perdere anche te, paura di sentirti lontano e non voglio, può essere rischioso e non potrei proteggerti e spesso diventare un cacciatore cambia il proprio pensiero e-
-Io non ho, e ripeto NON ho mai detto di voler diventare un cacciatore, Derek. Io ho detto che mi sarei fatto allenare come un cacciatore, cosa pensavi? Che avrei cominciato ad andare in giro con le catene dentro le mutande e che avrei cambiato il mio cognome in Argent? E non ho bisogno della tua protezione!-
-Ho solo avuto paura che-
-Mi hai paragonato a Kate! Il problema é che non ti fidi Derek! Al punto da rifiutarmi di allenarmi solo per i tuoi problemi!-
-Ho sbagliato, ripeto, ho sbagliato, mi sono lasciato prendere, non so come altro chiederti scusa, ho sbagliato, cazzo, lo so, ho detto cose che nemmeno pensavo solo perché vederti in un mondo diverso da questo mi ha spaventato e so che non ci sono giustificazioni accettabili ma-
Stiles vacilló, questa volta davvero, aveva ormai capito che il lupo non intendeva comportarsi in quel modo, ma c'era ancora una cosa che gli rimbombava in testa, anzi, una persona.
-Credi che io abbia ucciso Allison, Derek?-
-Stiles, cosa stai dic-
-Hai paura che io possa farti ciò che ti ha fatto Kate perché hai visto che sono in grado di uccidere?-
-Stiles, lasciami parl-
-Non voglio che rinunci a me per paura di quello che posso fare!-
-Hai frainteso anche questo, io intendevo che diventare un cacciatore ti avrebbe allontanato da me, avevo paura! E Dio, non hai ucciso Allison! Non sei stato tu! Ti prego mettitelo in testa.- Rispose Derek esasperato, dispiaciuto per l'effetto che le sue parole di poche ore prima avevano avuto su Stiles.
L'umano lo guardó, assumendo un'espressione sconcertata e impaurita quando Derek si avvicinò a lui, con il suo solito sguardo truce.
Il lupo gli tiró su il mento con due dita e scontrò la fronte con la sua, per poi respirare il suo odore e la sua stessa aria. Poi gli avvolse la vita con un braccio e con l'altro gli accarezzò i capelli, stringendolo a sè fortissimo.
Stiles stava per crollare e non esitò a farlo, si disperò in un pianto che mozzò il fiato a Derek, che strinse ancora più forte l'umano, per ricongiungere i suoi pezzi.
-Scusami- Disse l'umano singhiozzando.
-Scusami tu- Rispose Derek.
 
Dopo qualche minuto di assordante silenzio in quell'abbraccio, il lupo ritiró su il mento di Stiles, tentando di dire qualcosa.
-Io.. io ti-
-Anche io- Rispose Stiles sorridendo, e lo baciò con passione. Quella fu la dichiarazione più intensa di tutta la loro storia, che non aveva bisogno di parole o di altro. C'erano Stiles e Derek, Derek e Stiles, e tutto finiva lì.
 
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Lydia saltò addosso a Jackson, abbracciandolo come non faceva da due anni, non si erano più visti da quando di era trasferito a Londra.
La banshee si staccò piangendo, trovando conforto nel vedere che anche il suo ex ragazzo si era commosso.
Tutto il branco gli corse incontro sorridente, dandogli pacche sulla spalla e abbracciandolo.
-Amico, come mai a Beacon Hills?- Aveva chiesto Scott, ricordando i problemi con il kanima e il cambiamento che Jackson dopo aveva avuto.
-Sono in vacanza, se così si può dire, ho deciso di tornare per un po'!- Rispose spostandosi la sciarpa, che doveva essere costata quanto una casa con la piscina, e con un campo da calcio.
 
Si sedettero e i ragazzi raccontarono al nuovo arrivato tutto quello che si era perso, a partire da Malia, Kira, la relazione tra Stiles e Derek, Alice e tutti i problemi che avevano avuto.
 
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Derek e Stiles? Derek e Stiles in quel momento si trovavano sul letto dell'umano, intenti a riprendere fiato dopo quello che sembrava tutt'altro che semplice allenamento.
-Ti ho fatto male?- Chiese Derek comprensivo, togliendo con il polpastrello una lacrima che scendeva sul viso di Stiles.
-Sto bene lupone, solo non mi siederò per giorni.- Sussurró Stiles sorridendo.
Derek gli salì sopra e lo baciò con passione, sfiorandogli il viso, il collo, i pettorali, per poi tornare ai capelli, passando per le spalle.
Morse il labbro dell'umano e ringhiò possessivo, coccolandolo e accarezzandolo, si era sempre trattenuto fin troppo e ora voleva mettere in chiaro che l’umano era di sua proprietà.
 
Stiles si rilassò, per poi guardare il suo lupo negli occhi. -Allora? Secondo round?-
-Credi di riuscire a sopportarlo?- Domandó Derek.
-Ci proveró.- Gli sussurró nell'orecchio Stiles, attendendo che il più grande rientrasse in lui.
Derek cominció a muoversi lentamente beandosi dei gemiti del più piccolo che si era artigliato alle sue spalle.
Si attaccò poi al letto aumentando la velocità delle spinte, trattenendo a stento la trasformazione, baciando tutto quello che poteva e accarezzando l'erezione del più piccolo.
 
Arrivarono al culmine entrambi, sfiniti, uno sopra l'altro, e dopo pochi istanti Derek propose malizioso -Doccia?-
-Non credo di riuscire a camminare..-
 
Derek rise in risposta e prese in spalla l'umano per poi portarlo dentro la doccia.
Doccia che non si fecero, occupati a fare altro.
 
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Era ormai giunta la sera, quando Scott ricevette un messaggio dal suo migliore amico.
 
Tutto bene Scott, é ok, stasera dormo da me. [Stiles: 20.45]
Dormi da te, o dormite da te? [Scott: 20.47]
Quante storie, amico. [Stiles: 20.48]

 
Scott rise e fece intendere a tutti il motivo.
Isaac propose di andare a cenare al loft di Derek, proposta accolta da tutti, tanto il proprietario stava facendo altro.
 
La serata si concluse con tutto il branco dormiente sul pavimento del loft, Kira in braccio a Scott, Lydia abbracciata a Jackson che si godeva quel contatto, Liam vicino ad Alice mentre le teneva la mano e Isaac e Malia appoggiati uno sopra l'altro sul divano.
Non potevano sapere chi stava per arrivare.
 
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La mattina seguente lo sceriffo bussò alla porta della camera di Stiles, sicuro di averlo sentito rientrare il pomeriggio precedente.
Aprì la porta, impreparato alla situazione che avrebbe dovuto affrontare.
-Buongiorno figliolo, dormito be-
Si bloccó boccheggiando, vedendo come il figlio era addormentato tra le braccia di un ragazzo che persino lo sceriffo conosceva bene.
Stiles aprì un occhio, troppo addormentato per affrontare il padre.
 
-È Derek Hale quello nel tuo letto?-
-Sceriffo..- Rispose il lupo.
In risposta Stiles si schiaffeggiò la faccia, letteralmente.
 
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Dopo una colazione con lo sceriffo alquanto imbarazzante, i due andarono al loft di Derek, essendo stati avvisati dalla madre di Lydia che il branco si era spostato lì.
Derek aveva sbuffato, infastidito poi dalla risata di Stiles, che sapeva dell'odio che provava il lupo per la condivisione dei suoi spazi.
Entrarono dalla porta, notando tutti i presenti sobbalzare. Derek stava per dire qualcosa quando sentì un rumore dietro di sè.
-Indovinate! Peter Hale è dinuovo in cittá!-
 
Tutti rimasero a bocca spalancata. Non sapevano se ammazzarlo o accoglierlo, l’esperienza ad Eichen House doveva averlo segnato abbastanza da non fare nuovi casini.
-Nipote, non mi avevi detto che avevi un nuovo branco, una nuova trasformazione e oh, un nuovo compagno!-
 
L'espressione sconvolta di tutti rimase tale, tranne quella di Stiles. Stiles era super in imbarazzo.
Derek si riprese, odiava suo zio, ma non poteva rinnegarlo.
-Compagno che sì allenerà come un cacciatore.- Sorrise Derek.
Tutti batterono le mani, fischiando.
Stiles voleva sprofondare.
-Non spararmi addosso però signorino! Oppure dovrei chiamarti nipotino? Anzi, chiamami pure papà! Allora? Come festeggiamo?- Chiese euforico Peter.
-Bella domanda- Rispose Scott, che con un balzo chiuse la porta in faccia a quel matto di un licantropo, per poi ridere sia dell’espressione di Peter che per quella del suo migliore amico, che era rimasto incantato.
 
Tutti risero di gusto e presero a mangiare, ignorando Peter. Sembravano tutti sollevati, e sia Stiles che Derek sapevano che da quel momento in poi le cose sarebbero andare per il meglio.
 
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Peter era ancora lì, da ore, ma non aveva capito che la festa l'avrebbero fatta anche senza di lui.
-Allora ragazzi? Non aprite al vecchio zietto?-
 
 
 
Oddio sto malissimo, mi dispiace troppo di aver finito questa storia, ma ho già altre idee per scriverne un’altra. Spero di avervi tenuto compagnia!(:
 
   
 
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