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Autore: xxlili_luna    01/06/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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TRA INCUBO E REALTÀ 
Pov Hermione 
Ero distesa su un fianco, su un pavimento molto umido. Ci misi un po' a capire se avevo aperto gli occhi oppure no perché quel posto era buio pesto. Mi sentivo indolenzita, come se avessi dormito per giorni interi su un pavimento e molto probabilmente era così. Appena i miei occhi si furono abituati al buio mi tirai su in piedi ma mi dovetti tenere alla parte lì accanto per correggermi. Non capivo dov'ero. Sentivo solo che il pavimento era bagnato ma era talmente buio che non riuscivo a vedere neanche la mano che avevo appoggiato al muro, a pochi centimetri da me. Appena mi fui stabilita sulle gambe camminai lentamente per la stanza, tenendomi tenuta alla parete finché non arrivai alla porta, o meglio, alle sbarre che costituivano la porta. Cercai a tentoni la serratura ma appena tentai di aprirla la trovai chiusa e una piccola scarica mi fece indietreggiare. A causa del pavimento caddi a terra e prima che potessi rimettermi in piedi una luce bianca mi accecò. Portai una mano verso gli occhi per coprirmi dalla luce. Sentì la porta aprirsi e una mano forte mi prese per il braccio facendomi alzare malamente. Mi trascinò su per le scale che a quanto pare si trovavano davanti alla cella in cui ero rinchiusa e poi per un lungo corridoio poco illuminato. Era un luogo molto buio, e non per la luce assente, ma per i colori che regnavano, nero e grigio scuro. Non riconobbi né il luogo in cui mi trovavo, né l'uomo che mi stava trascinando, dato che era coperto da un cappuccio nero che andava a coprire anche il volto. Mi faceva male la testa e quando portai una mano a tastare il punto della testa che mi faceva particolarmente male quando la ritirai vidi che era insanguinata. 
L'uomo si arrestò solo quando fummo davanti a una porta. La aprì e malamente mi buttò dentro e troppo debole caddi a terra. 
- Bene, bene. Ti sei svegliata finalmente. - sentì dire da una voce. Alzai la testa e incontrai lo sguardo pazzo di Bellatrix. 
- Allora... cosa dovrei farci con te? - chiese guardandomi quasi con pietà. Nemmeno mi immaginavo il volto che dovevo avere in quel momento. Non ci prestai molta attenzione e mi guardai intorno. Come il resto della casa, almeno la parte che ero riuscita a vedere, era tutto molto scuro c'erano pochi uomini e tutti, come quella che mi aveva portato lì, avevano il volto coperto da un cappuccio. Volta lo sguardo e questa volta non incontrai un cappuccio bensì un paio di occhi. Un paio di occhi che mi avevano guardata con amore, con divertimento, con tristezza avvolte, gli occhi che mi avevano fatto perdere il respiro e perdere due o tre battiti insieme, gli occhi che mi avevano fatto innamorare, gli occhi che mi avevano trasmesso di tutto ma che adesso mi sembravano solo freddi e spenti.
- Sì, ho deciso. - disse Bellatrix e riportai lo sguardo su di lei che in quel momento mi guardava con un sorrisetto. - Prima voglio giocare un po' con te e poi... - disse con un altro sorrisetto divertito. Mi puntò la bacchetta addosso. - Crucio! - in un attimo fui devastata dal dolore, un dolore acuto e inarrestabile che sembrava poco propenso a cessare. Poi, all'improvviso cessò tutto e sentì solo delle risatine da parte di tutte le persone presenti, di tutti tranne quella della persona in piedi poco distante da me. 
- Okay, ora basta. Non vali nemmeno un paio di sani cruciatus. - disse Bellatrix con disprezzo. - Vuoi avere l'onore caro? - chiese rivolgendosi a lui. Il ragazzo si avvicino a noi tirando fuori la bacchetta e si posizionò davanti a me. Bellatrix era dietro di lui e continuava a guardarmi sorridendo poi si avvicinò al suo orecchio ma riuscì comunque a sentire quello che gli disse. - Uccidila. - 
Gli occhi mi si riempiono di lacrime quando vidi un piccolo ghigno increspare le sue magnifiche labbra, e mi puntò la bacchetta contro. 
- Draco... ti prego... non farlo. - sussurrai mentre una sola lacrima lasciava i miei occhi e andava a infrangersi sul pavimento lucido sotto di me. Lui ghignò di nuovo, in modo derisorio, e scosse la testa come a dirmi di tacere. 
- Addio Granger. - sussurrò. - Avada Kedavra. - pronunciò e un fascio verde scaturì dalla sua bacchetta andandosi a infrangere contro di me e sentì la vita lasciarmi. L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi grigi che mi deridevano. 
Mi svegliai tremante con una mano che mi scuoteva. Mi tirai su a sedere di scatta, tanto velocemente che mi girò la testa. Davanti a me un paio di occhi azzurri che mi guardavano preoccupati. 
- Hermione, va tutto bene, era solo un incubo. - sussurrò abbracciandomi. Lo strinsi a mia volta e scoppiai a piangere sulla sua spalla. 
- Non può essere vero... - sussurrai tra un singhiozzo e l'altro. 
- Mi dispiace. - rispose lui cullandomi dolcemente ma non erano le braccia che volevo che mi stringessero, non era il profumo che volevo sentire, non era la dolcezza che volevo. 
- Ho urlato di nuovo, vero? - chiesi appena mi fui calmata. Mi allontanai un po' da Blaise. 
- Sì. - rispose in un sussurro guardando a terra. 
- Vattene. - sussurrai appoggiando la schiena alla ringhiera del letto. 
- Certo. - rispose il ragazzo e con un sospiro si alzò e se ne andò, lasciandomi sola. I primi giorni avevo fatto fatica a mandarlo via, anzi a mandare via chiunque se ne stesse lì a cercare di consolarmi. Non ne avevo bisogno. 
Vedere la pietà rispecchiata negli occhi dei miei amici e dei professori che venivano per vedere come stavo era peggio del resto e non la volevo. Potevo vedere il mio volto stravolto rispecchiato nei loro occhi e non volevo. Me lo potevo già immaginare da sola. 
Mi alzai lentamente dal letto ed andai alla finestra. Era l'alba e il cielo era illuminato da una luce tenue che lo faceva sembrare blu chiaro. Aprì le tende e la camera venne illuminata da quella poca luce. Poi, presi un cardigan nero e me lo infilai, infine presi una sedia e mi sedetti davanti alla finestra. 
Quella oramai era diventata una routine. Blaise che mi svegliava attirato dalle mie grida, io che lo scacciavo e poi che mi sedevo all'alba davanti alla finestra. Non facevo niente, solo guardavo il panorama e pensavo. Era come se mi avessero tolto la mia unica ragione si vita, ogni mia forma di energia di cui potessi disporre se n'era andata nel momento stesso in cui Draco era andato via ossia tre giorni fa. Quella sera ero svenuta tra le braccia di Blaise e mi ero svegliata nel letto dell'infermeria. Madama Chips mi aveva dato da bere diverse pozioni, tutte preparate da Piton, per curare le diverse ferite causate dal cruciatus e per rimettermi un po' in sesto. Quelle pozioni avevano attenuato il dolore fisico ma nulla avevano potuto contro il dolore interiore. Un dolore terribile che premeva all'altezza del cuore. Peggiore anche delle torture inflitte da Bellatrix. Nella mia mente rivivevo quella scena in continuazione e ogni volta sembrava che fossi di nuovo lì, sembrava che mi stessero di nuovo torturando e sembrava sempre che Draco venisse portato via da lei. Poi mi tornavano in mente le immagini dell'incubo. Sempre lo stesso, tutte le notti. Era terribile ma alla fine la realtà non era migliore. Nei miei sogni io morivo e nella realtà... bè quella potevo considerarla vita? Draco aveva detto che andava con lei perché così avrei vissuto ma come potevo vivere senza di lui? Come potevo sopportare di vivere senza di lui? Senza una delle mie ragioni di vita? 
Era come se qualcosa mi avesse scavato una crepa sul petto che pian piano andava ad allargarsi, ogni secondo di ogni minuto. Lui non c'era e andandosene aveva portato via tutto con lui. Mi sentivo svuotata, terribilmente sola, nonostante gli altri cercassero di starmi accanto io volevo una sola compagnia, l'unica che non avevo. 
Non mangiavo né bevevo niente e mi addormentavo solo dopo aver versato un'infinità di lacrime. Durante il giorno non avevo la forza nemmeno per piangere ma di notte era inevitabile. Chiudevo gli occhi e mi tornavano in mente i suoi occhi grigi e potevo quasi sentire il suo tocco sulla mia pelle, mi illudevo che da un momento all'altro avrei sentito di nuovo quella dolce pressione sulle mia labbra poi aprivo gli occhi e capivo che era stato tutto un'illusione. 
La prima notte, dopo che lui se n'era andato, mi ero stretta il suo cuscino al petto per potermi addormentare sentendo il suo profumo e così per trovare un po' di sollievo. Adesso, però, non c'era nemmeno quello. 
Abbassai gli occhi e li puntai sull'anello che avevo al dito e lo sfiorai con le dita. Era abbastanza semplice con un serpente inciso sopra. Tornai a fissare il panorama e vidi che ormai il sole era sorto e con lui iniziava anche un'altra giornata senza Draco. 
Okay è decisamente corto ma volevo scriverlo più che altro per farvi capire cosa provasse Hermione. Che ne dite? L'ho scritto bene? Spero di sì! 
Bene, ora vi lascio ci vediamo al prossimo capitolo! 😘

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TRA INCUBO E REALTÀ 


Pov Hermione 


Ero distesa su un fianco, su un pavimento molto umido. Ci misi un po' a capire se avevo aperto gli occhi oppure no perché quel posto era buio pesto. Mi sentivo indolenzita, come se avessi dormito per giorni interi su un pavimento e molto probabilmente era così. Appena i miei occhi si furono abituati al buio mi tirai su in piedi ma mi dovetti tenere alla parte lì accanto per correggermi. Non capivo dov'ero. Sentivo solo che il pavimento era bagnato ma era talmente buio che non riuscivo a vedere neanche la mano che avevo appoggiato al muro, a pochi centimetri da me. Appena mi fui stabilita sulle gambe camminai lentamente per la stanza, tenendomi tenuta alla parete finché non arrivai alla porta, o meglio, alle sbarre che costituivano la porta. Cercai a tentoni la serratura ma appena tentai di aprirla la trovai chiusa e una piccola scarica mi fece indietreggiare. A causa del pavimento caddi a terra e prima che potessi rimettermi in piedi una luce bianca mi accecò. Portai una mano verso gli occhi per coprirmi dalla luce. Sentì la porta aprirsi e una mano forte mi prese per il braccio facendomi alzare malamente. Mi trascinò su per le scale che a quanto pare si trovavano davanti alla cella in cui ero rinchiusa e poi per un lungo corridoio poco illuminato. Era un luogo molto buio, e non per la luce assente, ma per i colori che regnavano, nero e grigio scuro. Non riconobbi né il luogo in cui mi trovavo, né l'uomo che mi stava trascinando, dato che era coperto da un cappuccio nero che andava a coprire anche il volto. Mi faceva male la testa e quando portai una mano a tastare il punto della testa che mi faceva particolarmente male quando la ritirai vidi che era insanguinata. 
L'uomo si arrestò solo quando fummo davanti a una porta. La aprì e malamente mi buttò dentro e troppo debole caddi a terra. 
- Bene, bene. Ti sei svegliata finalmente. - sentì dire da una voce. Alzai la testa e incontrai lo sguardo pazzo di Bellatrix. 
- Allora... cosa dovrei farci con te? - chiese guardandomi quasi con pietà. Nemmeno mi immaginavo il volto che dovevo avere in quel momento. Non ci prestai molta attenzione e mi guardai intorno. Come il resto della casa, almeno la parte che ero riuscita a vedere, era tutto molto scuro c'erano pochi uomini e tutti, come quella che mi aveva portato lì, avevano il volto coperto da un cappuccio. Volta lo sguardo e questa volta non incontrai un cappuccio bensì un paio di occhi. Un paio di occhi che mi avevano guardata con amore, con divertimento, con tristezza avvolte, gli occhi che mi avevano fatto perdere il respiro e perdere due o tre battiti insieme, gli occhi che mi avevano fatto innamorare, gli occhi che mi avevano trasmesso di tutto ma che adesso mi sembravano solo freddi e spenti.
- Sì, ho deciso. - disse Bellatrix e riportai lo sguardo su di lei che in quel momento mi guardava con un sorrisetto. - Prima voglio giocare un po' con te e poi... - disse con un altro sorrisetto divertito. Mi puntò la bacchetta addosso. - Crucio! - in un attimo fui devastata dal dolore, un dolore acuto e inarrestabile che sembrava poco propenso a cessare. Poi, all'improvviso cessò tutto e sentì solo delle risatine da parte di tutte le persone presenti, di tutti tranne quella della persona in piedi poco distante da me. 
- Okay, ora basta. Non vali nemmeno un paio di sani cruciatus. - disse Bellatrix con disprezzo. - Vuoi avere l'onore caro? - chiese rivolgendosi a lui. Il ragazzo si avvicino a noi tirando fuori la bacchetta e si posizionò davanti a me. Bellatrix era dietro di lui e continuava a guardarmi sorridendo poi si avvicinò al suo orecchio ma riuscì comunque a sentire quello che gli disse. - Uccidila. - 
Gli occhi mi si riempiono di lacrime quando vidi un piccolo ghigno increspare le sue magnifiche labbra, e mi puntò la bacchetta contro. 
- Draco... ti prego... non farlo. - sussurrai mentre una sola lacrima lasciava i miei occhi e andava a infrangersi sul pavimento lucido sotto di me. Lui ghignò di nuovo, in modo derisorio, e scosse la testa come a dirmi di tacere. 
- Addio Granger. - sussurrò. - Avada Kedavra. - pronunciò e un fascio verde scaturì dalla sua bacchetta andandosi a infrangere contro di me e sentì la vita lasciarmi. L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi grigi che mi deridevano. 


Mi svegliai tremante con una mano che mi scuoteva. Mi tirai su a sedere di scatta, tanto velocemente che mi girò la testa. Davanti a me un paio di occhi azzurri che mi guardavano preoccupati. 
- Hermione, va tutto bene, era solo un incubo. - sussurrò abbracciandomi. Lo strinsi a mia volta e scoppiai a piangere sulla sua spalla. 
- Non può essere vero... - sussurrai tra un singhiozzo e l'altro. 
- Mi dispiace. - rispose lui cullandomi dolcemente ma non erano le braccia che volevo che mi stringessero, non era il profumo che volevo sentire, non era la dolcezza che volevo. 
- Ho urlato di nuovo, vero? - chiesi appena mi fui calmata. Mi allontanai un po' da Blaise. 
- Sì. - rispose in un sussurro guardando a terra. 
- Vattene. - sussurrai appoggiando la schiena alla ringhiera del letto. 
- Certo. - rispose il ragazzo e con un sospiro si alzò e se ne andò, lasciandomi sola. I primi giorni avevo fatto fatica a mandarlo via, anzi a mandare via chiunque se ne stesse lì a cercare di consolarmi. Non ne avevo bisogno. 
Vedere la pietà rispecchiata negli occhi dei miei amici e dei professori che venivano per vedere come stavo era peggio del resto e non la volevo. Potevo vedere il mio volto stravolto rispecchiato nei loro occhi e non volevo. Me lo potevo già immaginare da sola. 
Mi alzai lentamente dal letto ed andai alla finestra. Era l'alba e il cielo era illuminato da una luce tenue che lo faceva sembrare blu chiaro. Aprì le tende e la camera venne illuminata da quella poca luce. Poi, presi un cardigan nero e me lo infilai, infine presi una sedia e mi sedetti davanti alla finestra. 
Quella oramai era diventata una routine. Blaise che mi svegliava attirato dalle mie grida, io che lo scacciavo e poi che mi sedevo all'alba davanti alla finestra. Non facevo niente, solo guardavo il panorama e pensavo. Era come se mi avessero tolto la mia unica ragione si vita, ogni mia forma di energia di cui potessi disporre se n'era andata nel momento stesso in cui Draco era andato via ossia tre giorni fa. Quella sera ero svenuta tra le braccia di Blaise e mi ero svegliata nel letto dell'infermeria. Madama Chips mi aveva dato da bere diverse pozioni, tutte preparate da Piton, per curare le diverse ferite causate dal cruciatus e per rimettermi un po' in sesto. Quelle pozioni avevano attenuato il dolore fisico ma nulla avevano potuto contro il dolore interiore. Un dolore terribile che premeva all'altezza del cuore. Peggiore anche delle torture inflitte da Bellatrix. Nella mia mente rivivevo quella scena in continuazione e ogni volta sembrava che fossi di nuovo lì, sembrava che mi stessero di nuovo torturando e sembrava sempre che Draco venisse portato via da lei. Poi mi tornavano in mente le immagini dell'incubo. Sempre lo stesso, tutte le notti. Era terribile ma alla fine la realtà non era migliore. Nei miei sogni io morivo e nella realtà... bè quella potevo considerarla vita? Draco aveva detto che andava con lei perché così avrei vissuto ma come potevo vivere senza di lui? Come potevo sopportare di vivere senza di lui? Senza una delle mie ragioni di vita? 
Era come se qualcosa mi avesse scavato una crepa sul petto che pian piano andava ad allargarsi, ogni secondo di ogni minuto. Lui non c'era e andandosene aveva portato via tutto con lui. Mi sentivo svuotata, terribilmente sola, nonostante gli altri cercassero di starmi accanto io volevo una sola compagnia, l'unica che non avevo. 
Non mangiavo né bevevo niente e mi addormentavo solo dopo aver versato un'infinità di lacrime. Durante il giorno non avevo la forza nemmeno per piangere ma di notte era inevitabile. Chiudevo gli occhi e mi tornavano in mente i suoi occhi grigi e potevo quasi sentire il suo tocco sulla mia pelle, mi illudevo che da un momento all'altro avrei sentito di nuovo quella dolce pressione sulle mia labbra poi aprivo gli occhi e capivo che era stato tutto un'illusione. 
La prima notte, dopo che lui se n'era andato, mi ero stretta il suo cuscino al petto per potermi addormentare sentendo il suo profumo e così per trovare un po' di sollievo. Adesso, però, non c'era nemmeno quello. 
Abbassai gli occhi e li puntai sull'anello che avevo al dito e lo sfiorai con le dita. Era abbastanza semplice con un serpente inciso sopra. Tornai a fissare il panorama e vidi che ormai il sole era sorto e con lui iniziava anche un'altra giornata senza Draco. 


Okay è decisamente corto ma volevo scriverlo più che altro per farvi capire cosa provasse Hermione. Che ne dite? L'ho scritto bene? Spero di sì! 
Bene, ora vi lascio ci vediamo al prossimo capitolo! 😘

   
 
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