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Autore: Nene_92    06/06/2017    12 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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16

Prima di partire, faccio i miei complimenti a Leda: è quella che più si è avvicinata alla verità sulla Seconda Prova ;)
Buona lettura!



- La seconda prova - 



28 febbraio 1803, foresta sul limitare di Durmsburg



"Cappuccetto, vedi quel nodo? Devi mettere un piede lì sopra e poi issarti con..." Iniziò a spiegare Jacob, prima di venire bruscamente interrotto.
"Guarda che ho lavorato in un circo! Lo so come ci si arrampica su un albero!" Replicò Sascha, vagamente divertita dalla situazione. 

Jacob avrebbe potuto anche insegnarle tutto sulla magia, ma di sicuro non come arrampicarsi.

Senza aspettare ulteriori indicazioni, la ragazza ne diede dimostrazione issandosi sul grande tronco di quercia e iniziando a salire, mentre il Grimm la seguiva con lo sguardo. 
"Vai più in alto che puoi!" Si raccomandò, alzando la voce man mano che la lupa si allontanava dalla sua visuale.

"Jacob... sei stato quasi ammazzato dallo zio perchè è ancora viva dopo quattro mesi." Commentò la voce di Will, che si trovava dietro di lui. "Perchè persisti? Cosa stai combinando?" Provò ad indagare.

Non era la prima volta che glielo chiedeva, ma Jacob aveva già più volte eluso la domanda, facendo orecchie da mercante.

Esattamente come fece anche in quel frangente.

Senza rispondere nulla al fratello infatti, iniziò ad arrampicarsi dietro a Sascha, giudicando di averle lasciato abbastanza tempo per salire. "Muoviti, o arriveremo in ritardo!" Affermò "Non vorrai mica perderti la Seconda Prova di Bianca, vero?" Lo canzonò con un occhiolino, prima di sparire velocemente tra i rami degli alberi.

Borbottando maledizioni contro il fratello incosciente, Willhelm si apprestò a seguirlo.

-*-*-*-

"Non capisco..." Proclamò Tyler, aiutando Reyna a sedersi accanto a lui sul rialzo creato apposta con la magia "Per quale motivo, se la prova è dentro a quell'edificio là in fondo, noi dobbiamo stare qua e all'esterno?" Domandò dubbioso, grattandosi appena il mento con il pollice destro "Non vedremo assolutamente nulla!" Si lamentò.

"Probabilmente, dopo ciò che è accaduto con la Prima Prova, i presidi non avranno voluto rischiare." Rispose la Black con una scrollata di spalle "Così tengono a distanza tutti." Ragionò. "Magari il nostro ha creato un'altra delle sue barriere protettive tutt'intorno al perimetro e quindi nessuno, a parte le Campionesse, può superarla." Ipotizzò mentre si portava una mano davanti agli occhi per farsi scudo dal timido sole che stranamente era appena spuntato.

"Potresti anche avere ragione." Concordò l'americano imitandola, mentre cercava di strizzare gli occhi ed aguzzare la vista. "Resta il fatto che se la prova si tiene dentro a quell'edificio, noi non riusciremo a vedere assolutamente nulla." Commentò con una punta di delusione.

Reyna stava probabilmente per aggiungere qualcos'altro, ma si interruppe con la bocca semi aperta, guardando qualcosa alle spalle di Tyler e sgranando leggermente gli occhi. "Ma cosa...?

Seguendone lo sguardo, anche il ragazzo si voltò, pensando che ciò che aveva attirato l'attenzione della ragazza fosse dovuto a qualcosa di legato alla Seconda Prova.

Niente di più sbagliato.

"Ma perchè il tuo amico si è vestito in quel modo?" Scoppiò a ridere l'inglese.


Patton Powell si era appena presentato accanto a loro indossando un mantello - che lo avvolgeva completamente - che ricordava molto un manto erboso.
Sedendosi al loro fianco e notando sia l'espressione divertita della ragazza che quella perplessa del compagno di scuola,  l'americano si portò un dito alle labbra, intimando così loro il silenzio.

"Shhh! Non date segno di avermi riconosciuto." Disse con quello che doveva essere un sussurro ma che in realtà fu un tono di voce udibilissimo "Sono in incognito" Spiegò indirizzando un occhiolino alla ragazza.

"Così le piante mi crederanno uno di loro e mi sveleranno tutti i loro segreti!"







"Ti prego, dimmi che non lo sta facendo sul serio!" Esclamò Liam disgustato, gettando diverse occhiate alle sue spalle, in direzione di Patton, che nel frattempo si era messo proprio di fianco a Tyler e Reyna, decidendo di sdraiarsi per terra anzichè sedersi normalmente per riuscire meglio nel suo intento di mimetizzazione.

Camille, per tutta risposta, gli diede un colpetto di consolazione sulla spalla, portandosi contemporaneamente l'altra mano davanti alla bocca per soffocare una risata. "Temo invece di doverti deludere Liam: l'ha appena fatto."

"Mi domando sempre di più perchè ad Ilvermony capitino individui del genere" Sbuffò il ragazzo "E inizio anche a capire perchè qui a Durmstrang siano così selettivi." Continuò con un sospiro "Ti immagini avere un Patton Powell in ogni scuola?"
Camille non era del tutto d'accordo con quanto appena detto dal suo compagno, tuttavia aveva ricevuto una certa educazione in casa - l'educazione tipica di tutti i purosangue - perciò riusciva in parte a capire anche il ragionamento del ragazzo. "Non tutti i nati babbani sono così." Si limitò perciò a commentare neutra "E sappiamo tutti cos'ha dovuto affrontare Patton prima di arrivare ad Ilvermony. Forse è anche per quello che si comporta in quel modo..." Provò comunque a giustificarlo.

Per qualche secondo il silenzio regnò tra loro due, finchè non venne interrotto da un sospiro di Liam. "Resta il fatto che crescere in determinati ambienti è fondamentale... quantomeno per avere un po' di decenza e buongusto." Commentò neutro, gettando l'ennesima occhiata alle sue spalle. "E lui non solo non è purosangue, ma neanche ci tiene ad impararle, determinate cose." Commentò arricciando il naso.
"E cosa ci possiamo fare noi?" Domandò a quel punto Camille, con una scrollata di spalle.
"Assolutamente niente." Replicò Liam "Ma resta il fatto che tutte le sue malefatte sono sempre state coperte dal nostro Preside... ma neanche lui è onnipotente ed eterno." Commentò strizzando gli occhi "E quando Hartnell non potrà fare più nulla per aiutarlo, Patton sbatterà il muso contro il peggiore dei muri: la realtà."

-*-*-*-

"Questa volta non avrete un ordine di ingresso: appena sentirete il fischio di inizio, dovrete uscire insieme dalla tenda e dirigervi verso l'edificio." Spiegò Philippe Grimm alle Campionesse, indicando con l'indice il percorso segnato sulla mappa, che altro non era che l'ingrandimento di quella che tutte loro avevano ottenuto grazie all'uso del fuoco. "Poi, una volta dentro, affronterete la vostra prova." 

"Non ci fornite ulteriori indicazioni?" Domandò Kathleen sgranando gli occhi. 

Dalle ricerche che aveva fatto sui Tornei precedenti, sapeva che di solito tutte le informazioni inerenti la seconda prova erano contenute in un oggetto legato alla prima. Perciò la spiazzava non sapere ancora, a pochi minuti da essa, a cosa stava andando incontro.

Come unica risposta ottenne però un'occhiata gelida di Philippe e un sorrisino divertito di Elijah. 
"Se non è stata in grado di ricavare le informazioni dalla mappa, signorina Lohan, allora forse lei non è adatta per affrontare questo Torneo." Commentò malignamente il Cancelliere.


Kathleen stava per replicare a tono, ma la mano della sua Preside sulla spalla si fece più salda per impedirglielo. "Ce la farai Kath, ne sono sicura. Tranquilla." Provò a rassicurarla. "Io credo in te."

Proprio in quel momento suonò il fischio d'inizio, perciò, senza aggiungere altro, Charlotte le diede una spintarella verso l'esterno. "Vai... e buona fortuna."

-*-*-*-

"Secondo voi chi inizierà per prima questa volta?" Domandò con voce elettrizzata Clementine, gettando occhiate continue  alla tenda, che si trovava a pochi passi rispetto a dove si erano posizionate loro.
"Magari la Grimm?" Provò ad ipotizzare Elizabeth "Di solito, nei Tornei precedenti, facevano entrare seguendo l'ordine della classifica. Quindi, se rispettano questa usanza, dovrebbero essere prima lei, poi la Campionessa Americana e infine la nostra." Ragionò aggrottando le sopracciglia e contandole man mano con le dita.
"Ci scommetto che sarà Bianca in ogni caso." Intervenne Helene sospirando.

Quel giorno, accettando l'invito - anzi le insistenze - di entrambe le ragazze australiane si era andata a sedere accanto a loro.
Un po' per sfuggire alle insistenti domande di Reyna, che nonostante fossero passati due mesi dal Ballo del Ceppo continuava a domandarle se stesse davvero bene e un po' per lasciare alla sua amica del tempo da sola con Tyler.
Tuttavia il suo piano non aveva funzionato in pieno, vista l'intromissione di Patton.

"In fondo quando mai il nostro Preside non ha cercato di favorire sua figlia, in qualche modo?" Domandò retorica.

Proprio in quel momento suonò il fischio di inizio, perciò, lasciando perdere le proprie congetture, le tre ragazze si girarono come una cosa sola verso l'uscita della tenda, in trepidante attesa.

"Beh, a quanto pare non hanno fatto come in tutti gli altri Tornei." Commentò Clementine, portandosi una mano davanti agli occhi e strizzandoli per cercare di vedere meglio "Visto che sono uscite tutte insieme."


Ignorando gli applausi della folla, le tre campionesse avanzarono lungo il sentiero già tracciato - con la bacchetta spianata - dirigendosi verso l'ingresso del Villaggio di Durmsburg e in particolare verso l'edificio segnato con la x - che si vedeva a malapena, essendo la sua visuale in buona parte coperta da almeno altri due edifici.



"Non riesco a guardare!" Si lamentò Elizabeth, appoggiando la testa sulla spalla dell'amica e chiudendo gli occhi "E se ci fosse un mostro assetato di sangue appena dietro la curva?" Ipotizzò agitata.
"Hanno affrontato un lupo mannaro nella prima prova." Le ricordò Helene "Credo che, nel caso tu dovessi avere ragione, lo sapranno gestire." Cercò di tranquillizzarla, sentendo comunque una strana morsa allo stomaco - dovuta probabilmente all'agitazione - a sua volta.

Aveva appena finito di dirlo, che le tre ragazze superarono una linea disegnata per terra, che segnava il confine tra la foresta e l'inizio del villaggio.

E tutte e tre crollarono a terra come birilli, completamente prive di sensi.

-*-*-*-

Quando arrivò in cima al secolare albero, Will trovò Jacob e Sascha già sistemati.
Suo fratello, con alcuni incantesimi, aveva allargato l'incavo di un tronco, permettendo così sia a lui che alla ragazza di sedersi comodamente sopra ad esso, lasciando dello spazio anche per il minore.

Da là sopra avevano la visuale di tutta Durmsburg, compreso l'edificio dove si sarebbe dovuta tenere la Seconda Prova.

"Tieni." Disse Jacob, passandogli un cannocchiale magicamente modificato, non appena Will lo raggiunse. "Con questo vedrai molto meglio. E a proposito..." Aggiunse assumendo una voce sarcastica "visto che io sono vagamente fuori dai giochi, mi anticipi tu su cosa verterà esattamente la Seconda Prova?"

Will, a quella domanda, inarcò le sopracciglia sorpreso. 
Sapeva che Elijah aveva rischiato di uccidere suo fratello, ma nonostante tutto era convinto che lo avesse fatto in un momento di perdita di lucidità dovuto alla rabbia.
Quel tagliare definitivamente tutti i ponti con il nipote invece, denotava come dietro alle mosse del Preside ci fosse una strategia ben precisa. 
Nella quale Jacob avrebbe potuto rischiare davvero molto.
Ed era sicuro che anche suo fratello fosse arrivato alle medesime conclusioni.

Quindi come diavolo faceva a essere così tranquillo, addirittura a scherzarci sopra? 

"La seconda prova non si trova nell'edificio: la x segnalata è solo una trappola." Borbottò, anche se di malavoglia. 

In quel momento il suo problema non era la seconda prova - era più che sicuro che Bianca se la sarebbe cavata alla grande - il problema era suo fratello.
Voleva essere sicuro di vederlo arrivare vivo a fine anno
O quantomeno di non doverlo piangere perchè ucciso da Elijah, entro fine anno.

"Oh!" Esclamò Jacob sorpreso, scrutando il villaggio tramite il cannocchiale e capendo all'improvviso, mentre un sorriso divertito gli fece scintillare gli occhi azzurri.

"Qualcuno spiega anche a me o sono qui solo per gioco?" Emerse a quel punto la voce di Sascha, ricordando così ad entrambi la sua presenza, sbuffando e incrociando le braccia sotto al seno.

Presenza che Willelhm avrebbe fatto volentieri a meno di ricordare.

"Sei qui perchè se ti avessi lasciato in camera mia senza protezione Elijah avrebbe mandato uno dei suoi scagnozzi a farti fuori." Le rispose Jacob piatto, senza distogliere lo sguardo dagli edifici che componevano il villaggio. "Quindi potresti anche ringraziarmi, anzichè fare ironia, visto che è la terza volta che ti salvo la vita." Con un piccolo occhiolino strafottente, le porse il cannocchiale "In ogni caso, guarda pure. Ma dubito che, anche spiegandotelo, tu possa capirci qualcosa." Concluse con un tono di vaga presa in giro.

Con uno sbuffo spazientito, Sascha gli strappò quasi di mano il binocolo, iniziando ad osservare il villaggio. 
Ovviamente non capì nulla, ma covava troppo risentimento nei confronti del ragazzo per chiedergli spiegazioni.

Jacob la osservò divertito per qualche minuto prima di decretare di aver aspettato abbastanza. 
"Guarda l'edificio bianco." La invitò, indirizzandole il mento nella giusta direzione. "Poi sposta lo sguardo verso quello blu" Continuò sempre spostandole delicatamente il volto man mano,indicandole così diversi edifici. "Se dovessi unire quelle cinque costruzioni con delle linee immaginarie, cosa ti verrebbe fuori?" Domandò alla fine.

Sascha ci pensò per un po', cercando di disegnare delle linee immaginarie nella sua testa. "Una stella?" Chiese alla fine dubbiosa.

"Allora è proprio vero che la stai educando alla magia!" Sbottò incredulo Will, che li aveva osservati per tutto il tempo.

"Quasi..." Rispose Jacob a Sascha, ignorando di proposito il fratello "Quella, Cappuccetto, è una trappola del diavolo."

"Perchè diamine stai istruendo una lupa mannara all'uso della magia, rischiando così di farti ammazzare dalla tua stessa famiglia Jacob?" Esplose Will a quel punto, attirando così l'attenzione sia del maggiore che della ragazza.

"Prometto che ti spiegherò tutto." Rispose Jacob solennemente, dopo qualche secondo di silenzio, fissandolo deciso negli occhi. "Ma non adesso. Per favore, almeno tu, fidati di me."
"Mi fido di te Jacob." Commentò Will "Sei mio fratello! Solo che mi piacerebbe sapere cosa stai combinando, anche per aiutarti a restare fuori dai guai! Sono preoccupato per te!"

"Alla prossima luna piena saprai tutto." Promise il maggiore "O questa o quella dopo, dipende quanto ci metto a finire."

-*-*-*-

Nell'esatto momento in cui Kathleen superò la linea disegnata a terra, che segnava il confine tra la foresta e il villaggio di Durmsburg, un brivido le attraversò la spina dorsale.

Era come se, di colpo, l'aria attorno a lei fosse cambiata.

Il pallido sole di febbraio, che fino a pochi secondi prima aveva leggermente scaldato l'atmosfera era sparito, mentre una nebbiolina fluttuante ne aveva preso il posto.

Impugnando più saldamente la bacchetta, Kathleen si girò verso le sue compagne.

Peccato che alle sue spalle ci fosse solo il vuoto.

E una nebbia che da leggera foschia si stava velocemente trasformando in un solido banco, sempre più fitto.

Sperando che tutto rientrasse nei canoni della prova, Kathleen strinse ancora di più l'impugnatura della bacchetta, decidendo di dirigersi verso l'edificio come preventivato dall'inizio.

Peccato che anche quello fosse sparito nel nulla, inghiottito a sua volta dalla nebbia fitta.

Poco dopo, sentendo pesanti goccioloni infrangersi sui suoi capelli, l'australiana alzò il viso per aria.

Prima di essere sommersa da un violento temporale di sangue.


-*-*-*-



"Kath!"

Non appena aveva visto il corpo della ragazza cadere a terra come un burattino al quale erano stati tagliati i fili, Kyle era scattato in piedi con l'intenzione di raggiungerla.

Ma ben due paia di mani l'avevano bloccato in tempo, prendendolo per il colletto della camicia e impedendogli così di raggiungere a sua volta l'ingresso del villaggio.
"Kyle no!" Esclamò quella che l'Australiano riconobbe dopo un po' come la voce di Trys "Non puoi andare!"
"Ma... ma è svenuta!" Provò a ribellarsi il ragazzo "Lasciami andare!"
"Anche se tu andassi da lei, non potresti fare nulla per aiutarla." Si aggiunse anche Chris, intervenuto per aiutare l'amico a calmare lo studente di Murrinh Patha. "Anzi, rimarresti intrappolato anche tu!" Cercò di spiegare.

"Cosa... cosa state dicendo?" Replicò Kyle, agitandosi solo di più a quelle parole.

Cosa significava che sarebbe rimasto intrappolato anche lui?


"Le ragazze stanno bene, tutte e tre." Provò a rassicurarlo a quel punto Trystifer, provando ad usare altre parole e convincendolo finalmente a sedersi "Stanno solo affrontando le loro paure più grandi in questo momento."

"Come fate ad esserne così sicuri?" Domandò l'australiano a quel punto, trovandosi costretto a sedersi nuovamente accanto a loro ma incrociando le braccia per segnalare tutta la sua contrarietà. "E cosa significa che stanno affrontando le loro paure più grandi?"
"Non hai fatto caso alla disposizione degli edifici?" Domandò a quel punto Christopher indicandoglieli "Probabilmente si vedrà molto meglio dall'alto, ma anche da qua qualcosa puoi vederlo." Spiegò puntando l'indice contro determinati edifici.
"Che cosa dovrei notare?" Domandò a quel punto Kyle, scrutando l'orizzonte e cercando di seguire la traiettoria indicata da Chris.
"Gli edifici formano una gigantesca trappola del diavolo: le ragazze, superando la linea di confine, ci sono appena entrate dentro."


-*-*-*-



Livvy, non appena superò la linea di confine, depose la bacchetta dentro alla tasca della divisa.
Sapeva già che non le sarebbe mai servita.
Non per quel tipo di prova, per lo meno.

Quando era riuscita ad ottenere la cartina con il trucco della candela, nei giorni precedenti, aveva capito immediatamente che la x sull'edificio era soltanto un'enorme trappola. Messa apposta per distogliere l'attenzione dalla vera prova.

Ovvero dalla figura che disegnavano gli edifici circostanti.

Avrebbe superato la prova solo se fosse riuscita a sconfiggere la sua paura più grande. O, quantomeno, se fosse riuscita a superarla.
Con quella consapevolezza, Livvy iniziò a marciare a passo svelto verso l'edificio rappresentato dalla cartina, incurante della nebbiolina - sempre più fitta - che la circondava da ogni lato.

E quando vide finalmente un'ombra scura emergere, accellerò il passo.

"Qualsiasi cosa tu sia, vediamo di finirla in fretta."



-*-*-*-


"Ehy ragazze!" Esclamò Camille dopo aver lasciato la postazione accanto a William per dirigersi verso le due australiane ed Helene. "Che fate di bello?"
"Niente di che." Replicò Clem spostandosi leggermente di lato per farle spazio accanto a lei "Più che altro si chiacchiera..."
"Già" Confermò Elizabeth "Alla fine della prova non possiamo vedere nulla, visto che si svolge tutta nelle loro teste." Commentò con una punta di delusione, accennando con la testa alle tre Campionesse.

Viste da lì, sembrava che stessero dormendo, appoggiate com'erano sul prato.

"Beh, quella del Preside Grimm è stata una mossa alquanto furba, visto ciò che è successo nella Prima Prova." Commentò Helene "Nessuno, neanche delle creature magiche, possono entrare nella trappola del diavolo senza rimanere intrappolate a loro volta. Quindi nessuno può attaccare le Campionesse, finchè staranno lì dentro."

"Sì ma... quanto tempo ci metteranno a svegliarsi?" Domandò Lizzie inarcando un sopracciglio con aria preoccupata.



-*-*-*-


"Non è reale Bianca, non è reale."

Biancaneve Grimm sapeva che ciò che aveva davanti agli occhi non era vero. Così come sapeva perfettamente di trovarsi all'interno di una Trappola del Diavolo.

Ma proprio non ce la faceva a staccare gli occhi da quell'immagine.

Jacob era riverso a terra, con gli occhi sbarrati. Il suo petto era completamente squarciato, mentre una pozza di sangue si allargava man mano intorno a lui.

Crac.

Accanto al cadavere del ragazzo, era comparso Will.
Teneva tra le braccia
la testa del fratello, cullandola dolcemente mentre era scosso dai singhiozzi e dalle lacrime. E intanto le rivolgeva uno sguardo carico di disprezzo.
Uno sguardo carico d'odio.

"Tuo padre l'ha ucciso! E' solo colpa tua se è morto! Ti odio!"


-*-*-*-



"Non si svegliano!" Iniziò ad agitarsi Reyna, gettando un'occhiata all'enorme clessidra a bordo campo che segnava lo scorrere del tempo. "Perchè nessuna delle tre si sveglia?" Ripetè allarmata. "Posso capire Kath, ma neanche la Grimm si è ancora svegliata! Dici che c'è qualcosa che non va?" Domandò girandosi verso Tyler.
"Dubito che il Preside di Durmstrang abbia ideato una prova che sua figlia non possa essere in grado di superare." Replicò pacatamente lui, cercando di calmarla. "Magari nelle Trappole del Diavolo il tempo scorre più lentamente che da noi... non so, non ne ho mai affrontata una."
"Beato te." Replicò la Black cupamente. "Io ogni volta che devo farne una ho paura di non riuscire a superarla."

"Sono sdraiate in mezzo all'erba!" Si allarmò Patton, agitandosi all'improvviso e ricordando così ad entrambi di colpo della sua presenza. "Sono state prese in ostaggio! Oh per Isotta! Devo andare a recuperare le cesoie!"

"Patton? Fino ad adesso hai finto di essere dell'erba... e l'erba non si agita e non strilla. Quindi taci!"



-*-*-*-



Uno specchio.
Un enorme specchio poco più grande di lei, incastrato in una splendida cornice di legno pregiato.

Quando Livvy lo raggiunse, la nebbia svanì di colpo e il sole tornò a splendere, permettendole così una perfetta visuale.

E fu proprio nel riflesso dello specchio, che Livvy vide materializzata la sua peggiore paura.

Era sempre lei, ma vestita e truccata con colori molto più scuri. E con uno sguardo carico di disprezzo ed odio per chiunque. Compresa la se stessa buona.

Davanti a lei c'era quello che temeva di diventare da quando, da piccola, si era accorta di non riuscire a controllare bene la sua magia, ciò che anche sua madre temeva dal momento in cui era nata, esattamente come era successo a molte altre streghe del casato delle Duchannes, colpite ormai irrimediabilmente da secoli da quella maledizione che, una volta compiuti i diciassette anni, si attivava senza che nessuno potesse fare nulla per fermarla.

Davanti a lei c'era una strega delle tenebre.

"Non hai scampo Livvy."



-*-*-*-


"Ehy!" Esclamò Trys, tirando una gomitata sia a Kyle che a Christopher "Credo che la Grimm si stia svegliando!" Disse puntando il dito in direzione della ragazza, che in quel momento - come per confermare le sue parole - si sollevò lentamente sui gomiti per cercare di alzarsi in piedi, sbattendo ripetutamente le palpebre.
"Visto Reyna?" Aggiunse Chris, voltandosi verso l'amica e battendole appena una mano sulla spalla "Se Bianca si è svegliata adesso, significa che le altre ci metteranno poco di più." La rassicurò sorridendo incoraggiante.
"Se Bianca si è svegliata, allora tra poco dovrebbe toccare a Livvy." Commentò invece Liam prima di iniziare a scendere per il pendio "Vado vicino alla riga per aiutarla ad uscire!"

"Beh, allora immagino di dover andare a fare la stessa cosa con Ka..." Iniziò a dire Kyle, prima di portarsi le mani alla testa, emettendo un gemito di dolore e accasciandosi su se stesso.



-*-*-*-


Quando riprese i sensi, Kyle Anderson si ritrovò sdraiato su un letto di infermeria - luogo per lui ormai sin troppo familiare - con le tre Campionesse sdraiate a poca distanza da lui.

"Carino da parte tua venire a farmi visita Kyle" Lo distrasse la voce a metà tra il divertito e il preoccupato di Kathleen, posizionata in un letto a poca distanza da lui, mentre il ragazzo sbatteva ripetutamente le palpebre per mettere a fuoco la stanza. "Ma davvero, non serviva."

"Mi ricordo tutto Kath! Ogni minimo secondo della mia prigionia!"

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postimage trappola del diavolo

E anche la seconda prova è andata. Perciò ora inizia il bello!

Alla prossima!

  
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