Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Geani    23/06/2017    1 recensioni
Non tutti gli angeli sono buoni e saggi. Sono creature estremamente vicine agli umani. Un angelo può cambiare per sempre, può essere esiliato e vivere sulla terra.
Danyas non è un semplice essere alato, è il fratello della Regina; una regina che però non è più lucida da molti anni, forse troppi. Il mondo non è fatto di buoni e cattivi, non e' fatto di angeli e demoni ma di creature di ogni tipo il cui animo brilla di mille sfumature diverse. Il cuore, che quasi mai segue la mente, detta troppo spesso le regole. Dopo una guerra tra angeli e demoni, quello che resta è una guerra tra fratelli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 1



Danyas socchiuse lentamente gli occhi, guardandosi attorno e sorridendo beatamente al ricordo della sera prima. Fece forza sulle braccia e alzo’ il busto sbadigliando poi prima di guardare l’ora. Sbuffo’ infastidito, si era di nuovo svegliato tardi. Scivolo’ giu’ dal letto e apri’ la finestra osservando il panorama che la citta’ gli proponeva: tetti illuminati se non quasi bruciati dal sole, persone che correvano da tutte le parti, macchine ferme nel traffico.
Nulla di nuovo.
Si stiracchio’ andando poi in cucina dove trovo’ un bigliettino con una firma e un numero di telefono; ridacchio’ fra se’ e se’ poi accartoccio’ il pezzetto di carta e lo butto insieme al cartone vuoto del latte. Non le richiamava mai. Non voleva avere nulla di serio, non piu’. Non dopo quello che gli aveva fatto sua sorella.
Fare colazione a quell’ora gli parve improponibile cosi’, anche se di malavoglia, si vesti’ per uscire e comprare qualcosa per pranzo, o per cena, non ne era molto sicuro. Avere l’eternita’ davanti certe volte metteva in crisi la mente.
Le strade non erano frenetiche come al solito, forse era uscito troppo presto o forse troppo tardi; dopo tutti gli anni passati sulla terra ancora non era riuscito a capire bene come loro pensassero o almeno come si comportassero in certe situazioni. La cosa lo divertiva, era tutto un mistero e per questo spesso si incuriosiva tentando di scoprire di piu’ ma poi si fermava rendendosi conto che l’umanita’ stessa avrebbe perso il suo fascino.
Quella sera cosa avrebbe potuto fare di nuovo? In verita’ non molto; la sua vita era ormai un circolo vizioso di cose che sua sorella non poteva fermare. Il divertimento, quella era l’unica cosa rimastagli. Certe volte, riflettendoci, sorrideva amaramente, si sentiva un po’ come Lucifero. Un angelo condannato a stare fuori dal regno dei cieli poi pero’ si rendeva conto che i motivi erano diversi e si dava dello stupido. La sua vita era cosi’ per colpa di persone che conosceva da sempre e che non si erano opposte. Non poteva farci nulla, non piu’; era passato decisamente troppo tempo per intervenire in una qualsiasi maniera. Che avrebbe dovuto fare? Uccidere sua sorella e poi usurparne il trono? No, non era cio’ che desiderava. La vita a palazzo era spesso stata un incubo per lui; non aveva intenzione di tornarci di spontanea volonta’. Li’ era dove sua sorella l’aveva tradito in ogni modo possibile ed era certo che ogni singola pietra di quella costruzione glielo avrebbe ricordato. 
Sbuffo’ infastidito da tutti i pensieri che gli affollavano la mente, si era ripromesso di non pensarci piu’ eppure non ci riusciva. Poteva sviarli per un po’ ma tornavano sempre. Quel problema di fondo che odiava ammettere era li’. Nessuno aveva fermato quella persona che avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo, nemmeno lui, non si era mai difeso.
-Dan!- Si volto’ sorridendo poi allegramente alla persona che si stava avvicinando. –Sono tre strade che ti urlo dietro, mi avranno presa per pazza!- Borbotto’ la ragazza, riprendendo fiato dopo la corsa che aveva fatto per raggiungerlo.
-Scusami, Ali, non ero molto attento a cosa mi circonda.- Si giustifico’ stringendosi nelle spalle.
-Perche’, lo sei mai?- Lo provoco’ divertita poi scosse la testa, legandosi i capelli in una coda alta.- Allora, questa sera aprono questo nuovo locale molto figo e tu devi, ripeto, devi venirci con me.-
-Mi stai costringendo a farti da accompagnatore?-
-Piu’ o meno, penso che tu possa trarne vantaggio, sai? Sono certa che troverai buona compagnia.
-Non saresti tu la mia compagnia?- Domando’ divertito.
-Solo per i primi trenta minuti, ti conosco ormai e con te non ci faccio proprio nulla.- Rispose lei premendo l’indice contro il suo petto ripetutamente. -Nulla.-
-Va bene, va bene, verro’ con te ma se non mi piace me ne vado immediatamente, sappilo.-
-Oh, ti piacera’ molto invece, non e’ come i soliti posti che frequenti.- Ridacchio’ lei, stiracchiandosi.
-E cosa lo renderebbe cosi’ diverso?-
-Le persone.- Disse semplicemente con un sorrisetto divertito. –Non e’ un locale per terrestri.- Aggiunse poi.
Dan la guardo’ attentamente per diversi secondi senza essere molto convinto dalle sue parole, poi sospiro’ e annui’. Che poteva esserci di male nel cambiare posto una volta tanto? O cambiare compagnia? Aveva sempre preferito essere solo, restare fuori da quel mondo di poteri, trasformazioni e faide ma non ne aveva guadagnato molto. Alaska era l’unica persona con cui ancora parlava; erano amici in un certo senso.
-Non ci saranno demoni, vero? Non voglio essere coinvolto in una rissa.-
La ragazza guardo’ in giro titubante, alzando poi gli occhi nei suoi con una di quelle espressioni che faceva quando doveva dare una brutta notizia.
-Ci sara’ Alex.- Disse infine.
Lui roteo’ gli occhi infastidito poi la guardo’ con aria sconsolata. Alex era una di quelle persone con cui non voleva avere a che fare semplicemente perche’ riusciva sempre, ma proprio sempre, a finire nei casini e trascinarci tutti quelli che lo conoscevano.
La terra era il piano neutro su cui sia demoni che angeli potevano vivere senza problemi; ovviamente infastidendosi ma comunque in maniera relativamente civile.
-No, io non ci vengo.- Incrocio’ le braccia al petto. -Preferisco chiudermi in casa tutto il giorno. Preferisco andare a lavorare e non lo faccio da due decenni!-
-Tanto quella compagnia va avanti senza di te da due secoli, no? Che ti cambia se fai questo sforzo per me?- Alaska si sporse verso di lui, sorridendo e poggiando le mani sulle sue braccia. -Ti prego, non ho con chi andarci!-
-E non ci puoi andare da sola?- Propose.
-In mezzo a demoni e vampiri? Sul serio?-
-Non eri perfettamente in gradi di badare a te stessa?- Domando’ lui, facendole il verso e riferendosi a una conversazione avuta molto tempo prima.
-C’erano altri come me, non so quanti ce ne siano questa sera... potrei essere solo io. Dai, da quando vuoi perderti l'apertura di un locale?-
-Da quando c’e’ Alex!- Sbotto’ infastidito. -Mi hanno arrestato l’ultima volta che l’ho visto.-
-Poi ti hanno rilasciato.- Gli ricordo’.
-Mi sono fatto rilasciare convincendoli un po’ a parole e un po’ a magia.- Preciso’.
La ragazza rimase in silenzio, guardandolo con aria da cucciolo bastonato, sbattendo piu’ volte le palpebre.
-Ti odio.- Mormoro’ lui.
-E’ un si’?- Chiese speranzosa lei.
-Vedi di essere pronta per le nove o io torno a casa e non esco piu’.- Rispose girando i tacchi e riprendo a camminare.
-Grazie!- La senti’ urlare da dietro di se’ ma non rispose, velocizzando il passo ed entrando poi nel primo baretto saltatogli all'occhio.
Alex sarebbe stato presente cosi’ come molte altre persone che evitava da una vita, ne era sicuro, ma era troppo tardi per tirarsi indietro e tutto per colpa di quel briciolo di affetto che provava per quella ragazza. Alaska era umana, si’, ma per varie circostanze era venuta a conoscenza di quel mondo che molti ritengono solo una storiella. Come lei ce n’erano molti: figli di un umano e una creatura o dei parenti lontani che ancora ricordavano un’unione insolita; poi bisognava sempre ricordare che i vampiri trasformati recentemente avevano ancora molti conoscenti in vita e non tutti volevano mantenere il segreto. Il mondo che un normale umano non notava era sempre piu’ grande e, per chi aveva i giusti agganci, era anche un posto pieno di opportunita’.
Per lui significava solo avere a che fare con persone che non amava avvicinare; gli immortali erano piu’ difficili da gestire perche’ potevano sempre tornare... dopo un decennio o dopo un secolo. I mortali no, bastava cambiare quartiere o citta’ per abbastanza tempo e non affezionarsi a nessuno di loro. Ci era riuscito meravigliosamente bene per anni e anni, poi la parte angelica che ancora era in lui aveva salvato quella ragazza, Alaska, da un attacco demoniaco. Non che lei non conoscesse gia’ la verita’ della duplicita’ del mondo che abitava, ma un angelo non l’aveva mai incontrato, almeno da quanto gli aveva poi detto. Erano rimasti in contatto un po’ perche’ la solitudine cominciava a farsi sentire e un po’ perche’ lei sbucava sempre fuori per quanto tentasse di allontanarla.
Su una cosa doveva pero’ darle ragione, nemmeno lui, in tutti gli anni che aveva trascorso sulla terra, aveva mai incontrato un altro angelo; non ne aveva nemmeno percepito uno. Non importava, ne era felice, nessuno avrebbe avuto modo o motivo di disturbarlo.
Pago’ il conto dopo aver dato un’occhiata all’ora. Doveva muoversi e arrivare a casa per darsi una sistemata e uscire, tanto sapeva che lei sarebbe stata pronta in anticipo; era sempre cosi’ quando non vedeva l’ora di fare qualcosa. 

 
   
 
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