Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    26/06/2017    6 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
----
Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi scuso per la mancanza del banner, ma AlwaysPotter aka la mia grafica personale è scappata in Inghilterra per un mese e quindi per un pò non ce ne saranno.

Kayla si mise a guardare il soffitto.
Pensò a quella volta in cui, nella prima casa in cui aveva vissuto, sua madre e sua zia avevano litigato tantissimo. Erano arrivate ad urlare tanto da spaventare Robert – e spaventare Robert era davvero difficile. Era stata la prima volta in cui aveva sentito la parola ‘Azkaban’.
Poi rivide sua madre nell’ufficio di Silente.
Hai ucciso qualcuno?
Abbiamo saltato per evitare che l’incantesimo raggiungesse il suo destinatario.

Rose, prima di uscire di casa sbattendo la porta, si era fermata a guardare Kayla che, con le treccine colme d’innocenza, era sul divano a giocare con la sua bambola.
Si era fermata a guardarla per qualche secondo e poi, dimenticandosi la rabbia, si era avvicinata a lei per baciarle la testa dolcemente.
Zia Rose è morta?
“Vai via?” le aveva chiesto Kayla.
Ripensandoci ora, sorrise di quella bambina ingenua. Suo malgrado, scappare dai litigi era sempre stata la specialità di Rose.
“Torno presto, principessa, ma non aspettarmi sveglia, d’accordo?” aveva detto lei, facendole un buffetto sul naso. Martha era poi apparsa sulla porta della cucina, che dava direttamente sul salotto, e l’aveva guardata alzando le sopracciglia. Così Rose, senza aggiungere altro, se ne era andata.
Zia Rose è morta?
Torno presto, principessa.

Pensò a quando aveva perso il primo dente, e – anche anni dopo – era pronta a giurare che fosse colpa di Robert. Piangeva tantissimo, spaventata sia dal dente che si era trovata a dover sputare sia dal fatto che Robert avesse perso il controllo della sua Firebolt giocattolo.
Sua nonna Marie l’aveva raccolta dall’angolo in cui era seduta, borbottando che Robert, a bordo di quella ‘dannata scopa’ era ‘peggio di sua zia’.
Torno presto, principessa.
Fred, sdraiato accanto a lei, si girò sul fianco, senza abbandonare minimamente il mondo dei sogni.
Si rese conto di non aver parlato a Rose abbastanza di quanto fosse bello stare con Fred, con tutto quello che comportava. Era bello anche litigare, perché qualsiasi cosa insieme a lui la faceva sentire straordinariamente viva.
Anche stare in quella piccola casa che puzzava di ogni genere di prodotto del negozio di scherzi, anche arrabbiarsi perché non era in grado di fare nulla senza usare la bacchetta magica, anche ogni piccola discussione data da cose assolutamente superficiali.
Fred aprì un occhio, mentre con una mano si strofinava l’altro. Guardò Kayla e sorrise. “Buongiorno.”
“Torna a dormire, non sono neanche le sei.” Disse lei, accarezzandogli i capelli.
“Hai dormito, almeno un pochino?”
Lei scosse la testa, mentre lui afferrava la sua mano per baciarla.
“Tornerai mai a dormire quanto ogni essere umano?”
“Non lo so. È come se non riuscissi a spegnere il cervello.”
Lui la guardò e sorrise, mettendosi al centro del letto e facendole segno di avvicinarsi. Kayla posò la testa sul suo petto, e lui prese ad accarezzarle i capelli.
“Sai, pensavo alle cose che mi hai urlato contro al negozio, quando mi hai chiesto di non partire per la Germania. Hai detto di aver bisogno di me. Beh, bimba, che ti stupisca o no, anche io ho bisogno di te. Ma, nello specifico, ho bisogno che tu stia bene.”
Ma Kayla, cullata dalla voce calda di Fred e dal battito del suo cuore, su cui aveva posato l’orecchio, si era già addormentata.

Martha, Sirius, Tonks e Aaron si occuparono dell’annuale giro a Diagon Alley: Harry era stato nominato Capitano Grifondoro, e le uniformi di Ron lasciano scoperta la caviglia. Così, senza accennare a Molly che avrebbe provveduto a rifornire il guardaroba del rosso, Martha prese l’iniziativa, e, assicurandosi che Harry avesse la scorta prevista dall’Ordine (Hagrid) portò i ragazzi a Diagon Alley.
Non ci volle molto ad accorgersi di quanto stesse accadendo; nulla era più come prima. Nessuno si fermava a parlare fuori dai negozi e l’aria tesa che i quattro adulti avevano dipinta in viso, non era estranea ad altri.
Florian Fortebraccio era sparito nel nulla la settimana prima, così come Ollivander, e i loro negozi, abbandonati a loro stessi, sembravano più grandi che mai.
Kayla prese l’iniziativa, entrando da Madama McClan per le uniformi.
Le bastò muovere qualche passo all’interno della piccola bottega per riconoscere la voce dell’acido biondino che stava lasciando che la sarta perfezionasse  la sua uniforme.
Draco, esattamente come lei, si trovò a trattenere il respiro appena incrociati i suoi occhi.
Dopo meno di due secondi, Hermione, ignara di tutto, seguì l’amica all’interno della bottega.
“Oh, fantastico.” Disse il ragazzo. “Se ti stessi chiedendo cosa sia questo fetore, Madre, è …”
Te stesso?” domandò Kayla, alzando un sopracciglio.
“Strano, Black, con il tuo cognome convivi con questa puzza di feccia?”
Suo malgrado, anche Robert, Harry, Ron Sirius e Martha avevano appena fatto il loro ingresso. A Martha bastò un cenno per imporre a Robert e Harry di rimettere la bacchetta nella tasca della giacca.
“Non ne vale la pena.” Disse sottovoce ai ragazzi.
“Come se aveste il coraggio di fare magie fuori dalla scuola!” li sbeffeggiò Draco, mentre Madama McClan fissava gli ultimi spilli.
“Signori, per favore!” esclamò la sarta. “Un po’ di contegno!”
“Mettete via le bacchette.” Disse Narcissa, con un filo di voce. “Se aggredirete di nuovo mio figlio, sarà l’ultima cosa che farete.”
Robert sorrise. “Chiamerà i Mangiamorte con cui cena ogni sera per mandarci messaggi minatori o se ne occuperà personalmente?”
Harry gli diede subito corda. “Credo se ne occuperà personalmente, insomma, così potrà raggiungere il marito in cella.”
“Non osate!” Dal tono di Draco, Robert capì di aver trovato il tasto giusto.
“Non ti preoccupare, Draco.” Disse sua madre. “I Black avranno modo di riunirsi a Rose Redfort prima che io possa riunirmi a tuo padre.”
Martha, questa volta, dovette fermare anche Sirius, insieme alla sua prole.
“Oh, non ti preoccupare, Narcissa.” Disse, alzando un sopracciglio. “Anche se dovessi morire appena messo piede fuori da questo negozio, lo farei con più dignità di quanta tu e tuo marito non avrete nemmeno se doveste vivere altri cento anni.”
“Non osare parlarmi di dignità, Redfort …”
“Avrei voluto dirti ‘coscienza pulita’, ma il collegamento con tua sorella, a quel punto, sarebbe stato banale.”
“Lascia stare mia sorella.”
“Tua sorella ha ucciso la mia, e prima ancora ha ucciso mio padre, quindi scusami tanto se appena ti guardo vedo lei e tutto lo schifo che siete.”
“Pensa alla gente che frequenti e a quella che hai sposato, piuttosto.”
“Noi arriviamo la sera con la serenità necessaria per guardarci allo specchio. Voi, invece?”
Il labbro inferiore di Narcissa tremò leggermente. “Draco, togliti questa roba di dosso. Andiamo da Telami e Tarlatane, dopo aver visto che gente frequenta questo posto!”
Martha accennò un sorriso che le donò immediatamente una somiglianza con Rose fin troppo esplicita, mentre Draco seguiva la madre verso l’uscita e Robert scuoteva la testa.
Sirius scosse la testa.
“Per un attimo ho temuto vi avrebbero attaccati.” Confessò Aaron.
“In mezzo a Diagon Alley, il sabato pomeriggio?” sbuffò Tonks. “Non avranno mai le palle per farlo.”
“Sotto a chi tocca!” esclamò Martha, indicando il punto esatto in cui prima stava Draco, per far sì che Madama McClan potesse prendere loro le misure per le uniformi. “E guai a voi se vi vedo alzare le bacchette ancora contro qualcuno prima che non sia strettamente necessario.”

“Non sei preoccupata?”
Martha scosse la testa.
“Sono spariti!”
“Avranno un buon motivo.”
“Si, ma … in tre?”
Martha si avvicinò ad uno scaffale del negozio di scherzi dei gemelli, per osservare più da vicino ogni possibile Bacchetta Trabocchetto.
“Di solito spariscono in cinque, ma Kayla e Robert sono troppo presi da tutta questa roba.” Disse, indicando con un cenno della testa Robert, Kayla, Tonks e Sirius più che gasati davanti alle Puffole Pigmee.
“Non sei preoccupata?!” domandò di nuovo Aaron.
Martha alzò gli occhi al cielo. “So che non puoi capire quello che sto dicendo, Aaron, ma se Harry fosse in pericolo io lo saprei.”
“Lo sapresti?”
Lei scosse la testa. “Vuoi che ti rifili la tipica frase ‘quando avrai un figlio capirai’?”
“Oh, no. Non la sopporto.”
Martha annuì. “A proposito: perché non ne hai?”
“Nessuna vuole figli con uno Spezzaincantesimi.”
“Non è così pericoloso come lavoro.”
Aaron la guardò alzando le sopracciglia, evocando inconsapevolmente una tipica espressione di Rose.
“Okay, forse un pochino.” Ammise Martha.
“Tutto okay, Martha?” domandò George, passando di lì.
“Puoi impedire a mio marito di comprarsi uno di quegli animaletti?”
“Si chiamano Puffole Pigmee.”
“Qualunque cosa sia, inventa che è vietata a chi ha più di vent’anni.”
“Ma è una regola assurda!” si lamentò il rosso.
“Lo so, ma non voglio una di quelle cose in camera da letto.”
“Se gli facessi promettere di non portarla in camera da letto?”
Martha accennò un sorriso. “Sei intelligente, a volte.”
A volte?” Sottolineò il rosso. “Ti va bene che sei la mamma di Robert e la suocera di Fred, altrimenti ti risponderei per le rime.”
“Prova ancora a chiamarmi ‘suocera’ e ti ritroverai appeso per una caviglia alla Torre di Astronomia, George Weasley!”
Lui fu costretto a scappare, ridendo, per rifugiarsi dietro le spalle di Robert.
“Codardo!” gli urlò Martha, sorridendo.
“Che hai fatto, ragazzo?” domandò Sirius, accarezzando la Puffola Pigmea.
George non fece in tempo a rispondere, perché dietro le spalle di Kayla erano appena riapparsi Harry, Ron e Hermione. Incrociarono lo sguardo interrogativo di Sirius, e poi furono costretti ad eseguire l’ordine che Martha stava dando loro con solo un gesto della mano, trovandosi fuori dal negozio in tempo record, e Smaterializzati a casa prima che potessero dire qualsiasi cosa.

“Voglio delle giustificazioni.”  Disse Martha, per niente scossa dalla Smaterializzazione.
“Per che cosa?” domandò Ron.
“Siete spariti!” sbraitò lei. “Forse non avete ben chiaro in testa che siamo in pericolo.”
Aaron, rimasto dietro di lei e accanto a Sirius, rimase perplesso. “Aveva detto di non essere preoccupata.” Disse sottovoce a Padfoot.
“No, infatti, è irritata.”
“Irritata? Non ‘arrabbiata’?”
“Aaron, se vuoi un consiglio, quando è arrabbiata fai in modo di non essere nei paraggi.”
“Ci è chiaro di essere in pericolo, ma …” cercò di spiegare Hermione.
“E allora sparite per Diagon Alley dopo aver fatto fuoco e fiamme con Malfoy?”
“Lo abbiamo visto camminare solo, assicurandosi di non essere seguito, e …”
“E allora lo avete seguito?”  domandò lei, sempre più irritata.
“Sì.” Ammise Ron.
“Senza di me?” chiese Robert, sgranando gli occhi.
Martha fece un respiro profondo. “E, di grazia, dove lo avete seguito?”
Ron finse di perdersi a guardare il cielo. Harry abbassò la testa. Hermione si schiarì la voce.
“Harry James Potter.” Lo richiamò Martha, con il tono da Auror.
“Sì?”
“Rispondimi.”
Harry abbassò la voce. “Da Magie Sinister.”
“Che cosa?!” urlò lei, quasi immediatamente. Il vento fresco del cuore dell’Inghilterra a fine agosto le scompigliò leggermente i boccoli, ma Harry, Kayla e Robert erano certi che il freddo che sentivano non fosse il vento del clima della loro terra. Erano gli occhi di Martha, così vuoti da quando Rose non c’erano più e così freddi per la preoccupazione data da tutta quella situazione.  
“Ecco.” Disse Sirius ad Aaron. “Adesso, se potessimo, ti ordinerei di scappare.”
Notturn Alley! Oh, Merlino! Notturn Alley! Da soli! A due mesi da … oh, insomma!  Sirius!” si girò verso il marito, il quale alzò le mani in segno di resa.
“Perché non provi ad ascoltare quello che hanno da dire?” propose.
“Notturn Alley!”
“Ascoltali!”
Martha si girò verso i tre fattucchieri. Li guardò con la fronte corrucciata e poi indicò Ron. “Venti secondi per darmi delle buone ragioni per questa grandissima stronzata.”
Ron iniziò a sudare. “Beh, lui … ha minacciato Sinister, dicendo che … che manderà Greyback a controllare che faccia ciò che ha chiesto.”
“E che cosa ha chiesto, per Godric?”
“Ha chiesto di aggiustare una cosa, e di tenerla da parte.”
“Oh quindi abbiamo scoperto che Draco Malfoy sfrutta le amicizie di famiglia per farsi aggiustare i giocattoli da Sinister? Complimenti, squadra, davvero complimenti.” Martha sospirò. “Voi non avete idea di quanto il nostro mondo stia sprofondando nella …”
“Crediamo che sia un Mangiamorte.” Se ne uscì Hermione.
Che cosa?” domandarono all’unisono Martha, Sirius, Kayla e Robert.
“Hermione, Draco è solo un ragazzo.” Disse Martha. “E so bene che sua madre non è un esempio da seguire, ma vi assicuro che non gli permetterebbe mai di fare una cosa del genere.”
“Ha mostrato qualcosa a Sinister, che lo ha davvero spaventato.”
“E l’unica cosa che vi viene in mente è che fosse il Marchio Nero?”
“Beh, è l’unica cosa plausibile e  che …”
“Draco non può essere un Mangiamorte.” Intervenne Kayla, con voce tremante.
Martha si voltò a guardarla: non aveva mai parlato prima di allora. “Entrate in casa. Veloci.” 
Ron, Hermione, Harry e Robert si avviarono, mentre Kayla rimase a guardare sua madre.
“Non può essere, vero?”
“Mi dispiace, principessa.” Disse, accarezzandole il viso. “Benvenuta nel mondo dei grandi.”


 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_