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Autore: Signorina Granger    02/08/2017    2 recensioni
Jude Verrater e Isabelle Van Acker, entrambi testardi, orgogliosi, riluttanti ad esprimere quello che provano.
Insieme ne hanno passate tante e si sono sostenuti a vicenda in modi diversi... alla fine, finalmente, hanno trovato la propria serenità.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Night School '
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Jude & Isabelle 
 


Selwyn.” 

Phoebe Selwyn, impegnata a rimettere sui rispettivi scaffali i libri che aveva preso in prestito dalla Biblioteca durante l’anno scolastico, sobbalzò nel sentirsi chiamare da una voce decisamente familiare, voltandosi di scatto verso il suo interlocutore e sospirando quando si rese conto che ad averla chiamata era stato il suo amico/nemico preferito:

“Ciao Verrater. Qual buon vento? Mi hai spaventata, perché arrivi sempre di soppiatto?” 
“Perché mi divertono le reazioni che la cosa scaturisce. Comunque… devo chiederti un favore.” 

Jude non battè ciglio, parlando con il tono più rilassato del mondo mentre la ragazza invece sgranava gli occhi, sinceramente sorpresa:


“Come scusa?” 
“Ho detto… devo chiederti un favore.”

Jude rivolse un’occhiata leggermente torva alla compagna quando Phoebe sorrise, trattenendo a stento le risate:

“Sul serio? TU che chiedi un favore a qualcuno? Che cos’è, uno scherzo da fine anno scolastico?” 
“No. Ho la faccia di uno che sta scherzando?”
“In effetti no… ma devi ammettere che è strano, in genere sono gli altri che vengono da te. Comunque… sentiamo, che cosa vuoi?” 

“Niente di troppi complicato per la tua testolina, non preoccuparti. Ho bisogno che tu tenga Isabelle occupata oggi pomeriggio. Fai in modo che non metta piede in camera sua fino a stasera.” 

“Perché?” 
“Affari miei.” 
“Ma ora sono curiosa! Su, dai, dimmelo.”

Phoebe sorrise, dimenticandosi dei libri che ancora teneva tra le braccia mentre iniziava a seguire il ragazzo, che si maledisse mentalmente per aver chiesto a lei. Forse avrebbe dovuto rivolgersi a Faye, in effetti. 

“Le voglio fare una sorpresa, Selwyn… non fare la ficcanaso!” 
“Ma se tu sei il più grande ficcanaso che la Cimmeria abbia mai visto!” 
“Appunto, so di che parlo.” 

“Va bene, lo farò… dopotutto domani ci diplomiamo, sarà il mio favore d’addio. Peccato non poterti chiedere niente in cambio ormai.” 
“A dire la verità mi hai costretto a darti ripetizioni di Pozioni per gli esami, ergo siamo pari.”

“Io non ti ho costretto… ho gentilmente chiesto ad Isabelle di chiederti di farlo e come prevedevo a lei e alle sue lunghe ciglia non hai detto di no.” 

Phoebe sorrise e il ragazzo sospirò, annuendo: tristemente, aveva ragione lei.




“Riesci a credere che domani torneremo a casa? Sono felice che l’anno sia finito, finalmente, ma mi mancherete.” 
“È stato un anno difficile per te, non sei felice di tornare a casa, dalla tua famiglia?” 

“Certo. Ma mi mancherà molto potervi vedere ogni giorno. Tu come te la caverai, con la tua famiglia?” 


Isabelle alzò lo sguardo, posando gli occhi verdi sul suo volto quasi con leggera apprensione, facendolo sorridere leggermente mentre camminavano lungo il corridoio avvolto nella penombra:

“Non voglio parlare della mia famiglia Belle… siamo ancora qui, dopotutto. Non voglio pensare a mia nonna e a tutto il resto.” 
“Sei sicuro che non ti farà del male?” 

“Assolutamente. Quei tempi sono finiti, la megera farà meglio a stare alla larga.” 

Jude si strinse nelle spalle mentre si fermava davanti alla porta chiusa della camera di Isabelle, guardandola quasi come se fosse in attesa.
La ragazza si fermò davanti a lui,  osservandolo con aria vagamente dubbiosa:

“Jude… sei un po’ strano.” 
“Davvero? Beh, se devo essere sincero la gente mi da’ dello strano da anni, quindi non mi sorprende." 
“Intendo che sei strano OGGI. C’è qualcosa sotto? Hai insistito per accompagnarmi e Phoebe non mi ha permesso di mettere il naso in camera mia per tutto il pomeriggio.” 

“Oh beh, io ti dico da mesi che la Selwyn è bizzarra… non so spiegare i suoi comportamenti.” 

Jude piegò la labbra sottili in un leggero sorrisetto, mentre Isabelle invece indugiava, per niente convinta dalle sue parole:

“D’accordo… ma se trovo un serpente morto, una tarantola o un qualche scherzo orribile ti uccido Verrater.” 
“Come preferisci.” 

Il sorriso di Jude non vacillò, anzi forse si allargò quando Isabelle aprì la porta, lanciandogli un’ultima occhiata scettica prima di mettere piede nella sua camera. 
Aveva appena raggiunto il centro della stanza quando si fermò, smettendo di scrutare il pavimento cercando qualcosa di disgustoso che Jude poteva averle lasciato lì per scherzo e sollevando invece lo sguardo sulle pareti, restando praticamente paralizzata di fronte a quello che vide: le pareti, che fino a quella mattina erano sempre state bianche e immacolate, erano improvvisamente ricoperte di scritte, la maggior parte in lingue straniere. 


Un po’ come nella Cappella, dove aveva trascorso innumerevoli minuti a leggere le poesie scritte in decine di lingue diverse sulla pietra. 
Non conosceva diverse tra quelle lingue in realtà, ma da quelle che riuscì a tradurre intuì comunque il loro significato. 

“Hai ancora intenzione di uccidermi?” 
Sentendo la voce di Jude la ragazza si riscosse, voltandosi verso la soglia della stanza e trovandolo con un lieve sorrisetto stampato sul volto, come sempre quando sapeva di aver ragione su qualcosa. 

“No… quindi avevo ragione, hai chiesto a Phoebe di tenermi lontana dalla mia camera oggi.” 
“Ti volevo fare una sorpresa.” 

Jude si strinse nelle spalle mentre Isabelle invece sorrise, raggiungendolo per prendergli il viso tra le mani e baciarlo.

“Grazie. È la sorpresa più bella che mi abbiano mai fatto.” 

“Credo che non ne saranno molto contenti, ma almeno per quando scopriranno che ho imbrattato i muri saremo già lontani da qui.” 
“Lo hai fatto stasera per questo? Perché domani ce ne andiamo?” 

Isabelle rise, allontanandogli i capelli neri dal viso quasi con un gesto automatico per tutte le volte in cui lo aveva fatto, guardandolo sorridere leggermente mentre continuava a tenerla abbracciata:

“Anche. Ma soprattutto perché volevo che l’ultima sera qui fosse speciale.” 
“Ti amo anche io, Jude.” 


Isabelle sorrise prima di baciarlo nuovamente, in modo quasi diverso rispetto al solito. 
Riacquistando un po’ di lucidità, Jude si allontanò leggermente quando si rese conto che la ragazza stava indietreggiando per raggiungere il suo letto. 

“Belle… non sentirti obbligata. Posso aspettare, se vuoi.” 

In realtà non gli andava particolarmente, per questo provò quasi un moto di sollievo quando lei scosse leggermente il capo, guardandolo senza smettere di sorridergli:

“No, non ce n’è bisogno.” 

Le labbra sottili di Jude s’inclinarono in uno dei suoi rari sorrisi, mormorando ancora una volta che l’amava mentre si chinava per baciarla, chiudendo la porta con un calcio per poi spingerla delicatamente verso il letto.

Si, quell’idea era stata indubbiamente ottima. 











……………………………………………………………………………..
Angolo Autrice:

Lo so, ho tre storie in corso e cosa faccio? Aggiungo un capitolo a quella che doveva essere solo una OS… ma mi è presa la nostalgia per questi due. 
E ovviamente, un grande grazie a Phebe per avermi dato lo spunto mesi fa, non potevo non metterlo per iscritto prima o poi. 

A presto! 
Signorina Granger 




   
 
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