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Autore: paige95    18/08/2017    2 recensioni
Missing moments sul triangolo amoroso Hermione/Ron/Lavanda.
Dal bacio avvenuto alla fine della partita di Quiddich, Hermione tenterà in tutti i modi di far lasciare Ron e Lavanda, cercando silenziosamente di rivelare i suoi sentimenti al ragazzo, fino ad arrivare alla tanto attesa scena dell'infermeria...
Spero possa piacervi! Buona lettura :)
Dedicata a: HarryPotter394
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Tempismo
 
Tempo. Forse Ron aveva solo bisogno di un po’ di tempo per fare chiarezza nel suo cuore. Ma la soluzione era lasciare Lavanda? Qualcosa ci trovava sicuramente in quella ragazza, le piaceva per qualche ragione, solo che in quel momento gli sfuggiva.
Ma anche il tempo era traditore, gli stava scivolando dalle mani, Hermione era andata a quella benedetta festa con McLaggen e lui non era riuscito ad impedirlo; lei non gli dava modo di pensarlo, ma iniziava a credere che Cormac potesse aver fatto breccia nel cuore della ragazza e a quel punto davvero non avrebbe avuto più speranze.
Come faceva a guadagnare tempo, per avere la possibilità di spiegare a Hermione quanto tenesse a lei e non volesse perderla, se la ragazza nemmeno gli rivolgeva la parola?
Più pensava a lei e più si rendeva conto di averla sempre amata. Si sentì immensamente stupido ad aver complicato tutto, iniziando quell’assurda relazione con Lavanda, aveva solo contribuito ad allontanarla e non era sua intenzione.
Come faceva a conquistarla, sapeva di non essere alla sua altezza e forse era un tentativo destinato a fallire. Quindi doveva rimanere con Lavanda perché non poteva aspirare alla ragazza che realmente amava? Insomma, era un Grifondoro, lo spirito di avventura e di azzardo sarebbe dovuto essere nella sua indole. Ma al momento quel coraggio sembrava essersi sopito.
 
 
Tempo. Anche nella mente di Hermione vagava quella parola. Solo che i motivi erano diversi. Un piano lei lo aveva, ma era rischioso, avrebbe compromesso molto di più del necessario ed era davvero un comportamento da irresponsabile.
Non sapeva cosa fare. In gioco c’erano i suoi sentimenti, ma non solo, anche quelli di Ron e persino quelli di Lavanda, che, in altre circostanze, le sarebbe stata indifferente.
Giocherellava con il medaglione che aveva al collo nella speranza che la sua mente producesse un’idea migliore.
La Sala Grande era vuota, tutti gli studenti erano in biblioteca per gli ultimi giorni di studio matto e disperatissimo, invece lei, che era perfettamente in pari, non ne aveva bisogno e stava lì, in un angolo, a riflettere sull’estremo gesto che stava per compiere.
“Hermione”
Una voce la riscosse da quei tristi pensieri.
“Harry” gli sorrise
“Stai bene?” quell’atteggiamento così pensieroso lo faceva preoccupare “Non studi?”
“Ho terminato”
“Ah già, giusto. Tu hai la Giratempo per stare dietro a tutti gli impegni” notò l’oggetto fra le mani della ragazza “Invece noi, poveri studenti, che non abbiamo questo onore, dobbiamo studiare giorno e notte” teneva un tono di scherno e di rimprovero
Gli fece un debole sorriso, ma non perse quello sguardo pensieroso.
“Harry?”
Cercò di attirare l’attenzione dell’amico, che si era seduto difronte a lei e si era immerso nella lettura di un libro.
“Dimmi”
 Sentiva la necessità di parlarne con qualcuno, ma nello stesso tempo, temeva di essere giudicata: lei non era solita fare quel genere di pensieri.
“N-niente”
Ma il ragazzo non era del tutto convinto che Hermione stesse bene, continuava a giocare con quel medaglione con lo sguardo perso nel vuoto.
“Mi dici cos’hai? O devo dedurlo?” le sorrise
Con quella frase aveva attirato l’attenzione dell’amica.
“Che vuoi dire?”
Una paura attraversò gli occhi di Hermione.
“E dai, credo lo sappia tutto Hogwarts, non solo io” la ragazza continuava a non capire e lui dovette esplicitare “Tu e Ron”
Automaticamente diventò rossa in volto “E-e che c’entriamo?”
Era decisamente più perspicace di norma, ma il momento era particolarmente imbarazzante.
“Il vostro allontanamento ha avuto un tempismo sospetto, Hermione. E poi non puoi mentirmi, vi conosco meglio di chiunque altro”
Era stata smascherata, ma tanto era ovvio che Harry sapesse tutto, era sulla sua spalla che aveva pianto in quel terribile giorno che Ron si era fidanzato con Lavanda.
“E dimmi, Hermione, hai per caso un piano per far scollare quella ragazza da Ron? Perché non credo la sopporti più”
“Cosa??”
Era una rivelazione per lei. Ron non sopportava Lavanda?
Per la verità il piano l’aveva, ma era indecisa sulla sua meschinità. Quello che però era uscito dalla bocca di Harry non le era passato inosservato e poteva solo che portarla all’azione.
Si alzò rapidamente e si avviò lungo i corridoi, ignorando lo sguardo perplesso dell’amico.
 
Percorreva la strada lentamente, sempre sovrappensiero, prese per l’ennesima volta in mano la Giratempo che aveva al collo ‘Cosa modifico?’
Stava svoltando l’angolo, iniziando a girare indietro il tempo, quando qualcuno si scontrò con lei.
“Scus” ma quando capì chi era, si bloccò “Ron”
“Ciao, Hermione. Scusa, sono di fretta” si stava allontanando senza nemmeno degnarla di uno sguardo, ma si bloccò poco dopo e fece qualche passo indietro “Hai per caso visto Harry?”
“È nella Sala Grande”
“Grazie” fece scivolare lo sguardo sulle mani della ragazza “Che stavi facendo?”
Gli avrebbe tanto voluto rispondere ‘la cosa giusta’, ma poi per chi lo sarebbe stata?
“Le lezioni sono finite, Hermione e mi giocherei la bacchetta che hai già terminato di studiare”
Non poteva nemmeno avere uno straccio di segreto che lui già leggeva i suoi propositi.
“Mi hai stufata, Ronald” ricominciò ad armeggiare con la Giratempo
“No, aspetta, Hermione, non volevo offenderti”
Afferrò le mani della ragazza per fermarla, ma involontariamente sfiorò il medaglione. Con quel disperato gesto, furono riportati entrambi indietro nel tempo.
L’amica si accorse troppo tardi di essersi trascinata dietro Ron e non poteva nemmeno fermare quel processo inverso che si era ormai azionato.
Mille volti passarono loro accanto e mentre quel viavai procedeva intorno a loro, i due ragazzi rimasero in religioso silenzio.
Il tempo finalmente si arrestò, entrambi ritrassero le mani dalla Giratempo e si guardarono.
“Hermione, dove ci hai portati?”
“Al giorno più brutto della mia vita” glielo disse con rassegnazione e tristezza, un sentimento che lui non sapeva ancora spiegarsi
 
Continua…
   
 
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