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Autore: Nene_92    19/08/2017    12 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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19

Breve nota di apertura: nel capitolo precedente avevo l'html che faceva i capricci.
Ho dovuto ricaricare ogni foto almeno 6 volte per far sì che si vedessero tutte quante. Chiedo scusa se qualcuna si è persa per strada ma adesso dovrebbe essere tutto risolto.
Buona lettura ;)





- Bruschi risvegli, pedinamenti e luna piena -




10 marzo 1803, Durmstrang, Dormitori di Murrinh-Patha



"AAAAAHHHH! NOOOOO!"

Fu un urlo agghiacciante quello che interruppe il silenzio che regnava nella notte.
Urlo che, purtroppo per lui, Ashton Aldrige aveva imparato a conoscere sin troppo bene.

Senza perdere tempo, anche se evidentemente assonnato, il ragazzo balzò in piedi per dirigersi verso il letto di Michael.
Poi iniziò a scuoterlo.
Non era esattamente un metodo ortodosso, visto che sapeva perfettamente che in quel momento il suo amico stava vivendo un incubo ad occhi aperti, ma non era mai riuscito a gestire per bene quella cosa.

"Mike! Mike svegliati! Per favore svegliati! E' solo un incubo. Solo un brutto sogno." Provò a svegliarlo più di una volta.
Di solito, di solito quel metodo funzionava.

Mettergli una mano dietro alla schiena, massaggiargliela e ripetergli che andava tutto bene funzionava.
Funzionava sempre.
Michael diminuiva l'intensità delle sue urla e poi, pian piano, si riaddormentava.
Come se nulla fosse successo.

Ma non quella sera.

Quella sera niente sembrava riuscire a svegliarlo, a calmarlo.
E Ash lo capì quando la porta dietro di lui si aprì e una debole luce illuminò la loro stanza.

"Che... che cosa sta succedendo qui?" Domandò Kathleen, apparendo sulla soglia pallida come un fantasma.
Tremava leggermente, mentre cercava di illuminare la stanza con la luce emanata dalla sua bacchetta, coadiuvata da Madison e Clementine, preoccupate e gonfie di sonno tanto quanto lei.
"Nulla Kath." Provò a calmarla immediatamente Ash, continuando al contempo la sua opera nei confronti del compagno di stanza.

Peccato che Mike quella sera non ne volesse proprio sapere di collaborare.

"A me non sembra proprio che questo sia nulla." Intervenne immediatamente nella discussione Madison, coprendosi di più con la vestaglia e stringendo di più la mano sulla sua bacchetta, indirizzandola verso Michael per illuminarlo.
Clementine invece non disse nulla. Aumentò semplicemente la presa sulla bacchetta, dondolando leggermente su se stessa, indecisa se fare dietro front e darsela a gambe - quella situazione le faceva sentire il gelo sin dentro alle ossa - oppure se cercare di avanzare verso il compagno di scuola, che ancora continuava a lamentarsi e a singhiozzare, senza però riuscire a svegliarsi.

"Non... non sta per succedere di nuovo come l'altra volta... vero?" Balbettò a quel punto Kath, diventando se possibile ancora più bianca e iniziando a tremare violentemente. "Come quando... come quando..." Cercò di proseguire, sentendo un enorme groppo formarsi in gola, impedendole così di respirare regolarmente.

Come quando è morto Kyle avrebbe voluto dire. Peccato che non trovasse il coraggio neanche di pensarlo, figurarsi di dirlo.

"Vado a chiamare la preside." Decise a quel punto Clementine, trovando così un modo per risolvere il suo dilemma interiore e dirigendosi verso la porta. "Magari lei saprà cosa fare..."
"Aspetta!" La richiamò però Madison, bloccandola così sull'uscio. "Lo sai che girare per i corridoi da soli in questo periodo non è consigliabile, soprattutto di notte." Le ricordò.

"E' bollente." Commentò invece Kathleen, che nel frattempo si era avvicinata a Mike e gli aveva posto una mano sulla fronte.
Il ragazzo era avvolto in un bagno di sudore ed era ancora singhiozzante, ma sembrò calmarsi leggermente al tocco della ragazza.
"Succede sempre quando ha questi attacchi." Spiegò Ash a quel punto, appoggiandosi alla parete con un sospiro. "E purtroppo ne sono avvenuti sin troppi da quando siamo qui."
"Non mi sono mai accorta di nulla, eppure sono a poche camere di distanza dalla vostra!" Esclamò a quel punto Madison "Quindi qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo? Di che genere di attacchi stai parlando?"

Per qualche secondo, il bunyip sospirò pesantemente, domandando mentalmente a se stesso se fosse il caso di dirglielo oppure no.
Alla fine dei conti, quella era una cosa che spettava a Mike, non a lui.
Ma poi capì che il danno era già stato fatto e che sia Madison che Clementine erano già abbastanza spaventate dalla situazione. Non c'era bisogno di aggiungere altro. 

"Il fatto è che... Michael... Michael è un banshee."



-*-*-*-


"Pss Tyler! Ty!"

Era stato un vero e proprio bisbiglio, quello che aveva svegliato Tyler in piena notte.

"Ehy! Sei sveglio?"

Aprendo appena un occhio, il Caposcuola si guardò faticosamente attorno, cercando di capire cosa l'avesse svegliato.
Solo dopo qualche minuto capì che l'artefice del suo risveglio era stato Patton, che nel frattempo si era appollaiato su un angolo del letto accanto a lui, iniziando a chiamarlo con una frequenza cadenzata.

"Allora, sei sveglio?"
"Di sicuro se continui a chiamarmi ogni due minuti è difficile continuare a dormire Patton." Borbottò alla fine, rotolandosi tra le coperte e cercando di trattenersi per non mandarlo al diavolo. "Si può sapere che vuoi?"
"William non è nel suo letto." Lo informò l'altro con un tono che, nonostante il sonno, Tyler capì immediamente sarebbe stato preludio per una delle sue assurde teorie.

E infatti...  "Stasera c'è anche la luna piena... dici che è un vampiro?"
"Sicuro che non sia andato solo in bagno?" Domandò a quel punto Tyler "Magari ti stai preoccupando per niente e tra cinque minuti è di nuovo qui." Ragionò cercando al contempo di soffocare uno sbadiglio.
"No, manca già da più di mezz'ora." Rispose però Patton scuotendo la testa. "E tutto ciò è molto sospetto: lo dice anche Sogno."
"Magari è andato da Livvy e in questo momento si stanno facendo una passeggiatina romantica." Replicò Tyler, soffocando un altro sbadiglio. "Ti prego Patton! Domattina ascolterò tutte le tue teorie ma adesso vorrei solo dor..."
"HAI RAGIONE!" Ruggì però il ragazzo di colore, senza neanche farlo finire "Sicuramente Camille ne saprà qualcosa!" Esclamò alzandosi in piedi e precipitandosi verso la porta "A forza di stare con me stai diventando intelligente anche tu. Andiamo!"

Senza neanche controllare che Tyler lo seguisse davvero, Patton si precipitò fuori dalla porta.

"Povera Camille" Pensò il Caposcuola, prima di sprofondare nuovamente nel mondo dei sogni.






Quando quella sera William era venuto a bussare alla sua porta per proporle una 'gita a sorpresa', Livvy non ci aveva pensato più di tanto a rispondergli in maniera affermativa.
Entusiasta del suo consenso, immediatamente Liam aveva iniziato a guidarla per i corridoi del castello, conducendola verso un luogo che, a suo dire, aveva trovato un giorno per puro caso e che, ne era sicuro, sarebbe piaciuto sicuramente anche a lei.

La tuonoalato non dubitava della buonafede del wampus, ma dentro di sè non poteva fare a meno di pensare che quasi sicuramente, di qualsiasi cosa si trattasse, lei ne era quasi di sicuro già a conoscenza.
In un modo o nell'altro, era stata legata ai Grimm dalla nascita e spesso durante le vacanze estive si era recata al castello di Durmstrang con la sua famiglia: non c'era un singolo anfratto di quel luogo che non conoscesse come le sue tasche.

Tuttavia non le sembrava carino renderlo noto al ragazzo. Per quello decise di restare in silenzio, limitandosi semplicemente a seguirlo.

Voleva solo godersi il momento, cercando di ricordare a se stessa che, a differenza di Will, Liam sembrava davvero tenere a lei.

Peccato che quella sera qualcuno avesse deciso di mettere loro i bastoni tra le ruote.

"Ah ah! Vi ho beccato!" Esordì una voce alle loro spalle, non appena Liam si fermò per qualche secondo più del necessario davanti ad un corridoio, per guardarsi intorno ed orientarsi.
Sgranando entrambi gli occhi e sobbalzando per lo spavento, sia la tuonoalato che il wampus si girarono di scatto, trovando così Patton e Camille a pochi passi di distanza da loro.

Mentre il ragazzo faceva di tutto per mettersi in mostra, puntando addirittura l'indice contro di loro come per accusarli di stare facendo chissà che cosa, Camille sembrava molto più in imbarazzo, tanto da nascondersi in parte con la vestaglia - che aveva frettolosamente messo sopra all'abito da notte - e in parte dietro al ragazzo.
"Scusate..." Pigolò imbarazzata "Io... ho provato a fermarlo..." Cercò di giustificarsi, diventando sempre più rossa ad ogni parola balbettata, stropicciandosi nervosamente una parte della camicia da notte.

"E' diventato un crimine adesso?" Si riprese per primo Liam, usando un tono a metà tra lo scocciato e l'incredulo "Camminare per i corridoi?"
"Se lo si fa di sera dopo l'orario del coprifuoco sì!" Esclamò Patton, continuando a puntargli contro l'indice.
"Al massimo si tratterà di trasgredire una regola, non di certo di un crimine." Replicò però il Caposcuola con tono glaciale "E poi... voi due non siete per caso nelle nostre stesse medesime condizioni?" Concluse cercando di fargli notare l'ovvio, inarcando un sopracciglio.
"Non giocherai la mia mente con i tuoi stupidi trucchetti mentali!" Esclamò però Patton, puntandogli nuovamente l'indice contro "Io lo so cosa sei! Quindi con me non funzionano!" Aggiunse soddisfatto delle proprie conclusioni.
"Pat, dai! Non esageriamo adesso." Provò a farlo ragionare a quel punto Camille, appoggiandogli una mano sul braccio per cercare di tirarlo indietro.

Sapeva già cosa il compagno stava per dire: si era dovuta sorbire la sua teoria per tutto il dedalo di corridoi del castello, mentre seguivano i due compagni di scuola a distanza e lei cercava di convincerlo a ritornare in camera a dormire.

"No Camille, fallo parlare!" La contraddisse però Liam usando un tono volutamente ironico "Sentiamo l'ultima teoria sfornata dal nostro detective preferito."
"Sentito Cam? La vuole sentire anche lui!" Esultò a quel punto Powell "Quindi ti accontento subito: tu" disse puntandogli un dito contro "sei" continuò avvicinandosi al ragazzo con un passo "un vampiro!" concluse toccandogli il torace con il dito indice "e se vuoi ti dico anche le prove che ho in mano per confutare la mia teoria." Aggiunse ripensandoci, alquanto fiero di se stesso e delle sue conclusioni.
"Adesso lo uccide." Si ritrovò a pensare Livvy, non sapendo neanche lei se essere divertita da quello scambio di opinioni oppure preoccupata - ma neanche più di tanto - per il compagno di scuola. Liam aveva sempre odiato il contatto fisico.


"Magari mi sbaglio... ma non mi pare che agli studenti di Ilvermony sia permesso di girare per i corridoi a quest'ora di notte." Li interruppe però una voce glaciale alle loro spalle, facendoli sobbalzare tutti e quattro.

Dietro di loro, senza che nessuno se ne fosse accorto, erano appena arrivati due studenti di Durmstrang.
Maximillian Var Dassen e - cosa che fece vergognare ancora di più Camille - Heidi Volklova.

Entrambi con le braccia incrociate. Ed entrambi con le spille lucide da prefetto in bella vista.
"Oh mamma!"



-*-*-*-


"Ma si può sapere che sta succedendo lì fuori?" Domandò un Trys alquanto assonnato, aprendo a fatica gli occhi e strisciando i piedi sul pavimento per trascinarsi fino alla porta, che aprì. "Non c'è stato un altro attacco vero?" Domandò praticamente al nulla.

Fuori dalla Sala Comune si era infatti assemblata una discreta quantità di studenti, tra i quali l'alastyn riconobbe anche Chris, ma a differenza delle volte precedenti nessuno di loro sembrava spaventato o terrorizzato.
Anzi, sembravano soltanto parecchio divertiti.

"Che sta succedendo?" Domandò Trystifer nuovamente una volta raggiunto finalmente l'amico.
"Dei ragazzi di Ilvermony sono stati beccati fuori dai dormitori dalla Volklova." Lo informò il kelpie, che a sua volta sembrava parecchio divertito dalla cosa. "E mentre lei li striglia per bene, gli altri studenti si divertono."
"Beh, in fondo non puoi mica dargli torto: non è uno spettacolo che si vede tutti i giorni." Commentò l'alastyn, mentre l'ombra di un sorriso compariva anche sul suo volto.



-*-*-*-


"E tu che ci fai ancora sveglia?" Sobbalzò Heidi non appena rimise piede in camera.

Aveva cercato di fare pianissimo, proprio per evitare di svegliare la compagna di stanza.
Ma, a quanto pareva, quella premura era stata completamente inutile: Reyna Black era infatti ben sveglia e vigile, mentre guardava fuori dalla finestra, appoggiata con la schiena alla sporgenza di legno della finestra.

"Non riuscivo ad addormentarmi." Rispose semplicemente l'inglese con una scrollata di spalle "E poi la luna piena crea sempre un effetto meraviglioso" spiegò indicandole con un cenno il panorama al di fuori della finestra "non trovi anche tu?"
"In effetti sì, è bellissimo." Concordò la prefetto guardando a sua volta fuori dalla finestra "Anche se lo trovo sempre un po' inquietante, sapendo quello che combinano di solito i Grimm in queste serate." Aggiunse reprimendo un brivido.

Le serate di luna piena per i Grimm significavano una cosa sola: caccia al lupo mannaro.
Ed Heidi, nonostante fosse una perfetta purosangue, trovava comunque quella pratica alquanto raccapricciante.


"Com'è andata la ronda?" Domandò a quel punto Reyna, distogliendo lo sguardo dalla finestra e puntando la bacchetta contro alcune candele per accenderle.
"Tutto sommato è stata abbastanza tranquilla." Rispose Heidi, iniziando a compiere le manovre per cambiarsi d'abito e mettersi a letto "Se non fosse stato per quattro studenti di Ilvermony che hanno pensato bene di mettersi a fare salotto in mezzo al corridoio del piano terra, sarebbe andata ancora meglio." Aggiunse con ironia, mentre la Black si portava una mano davanti alla bocca per non ridere.
"Situazione particolare eh?" Le domandò infatti divertita "Loro non puoi mica metterli in punizione!"

Rey quasi si pentì di non essere uscita a sua volta quella sera: vedere la faccia di Heidi, solitamente considerata da tutti come la prefetta-perfetta, in tale circostanza sarebbe stato davvero qualcosa di unico.


-*-*-*-




Nugolo di toxic death.
Sascha non più bestia ma umana.
Davanti agli occhi, Jacob continuava ad avere l'immagine di Sascha attorniata dal nugolo dei toxic death, che passava dalla sua forma animale - quella maledetta - a quella umana.
Quante punture aveva ricevuto per ottenere quel risultato?
Su un normale mago, otto punture bastavano per spedirlo all'altro mondo. 
Ma su un Sondereith quante ne servivano? 
Di sicuro Sascha ne aveva ricevute molte, ma quante esattamente? 
Un certo numero di pizzichi e la maledizione era come se non fosse mai esistita.

(da "Die marchen der bruder Grimm" cap. 9 'Di annunci e primi inviti")




"La ragazza è stata pizzicata dai toxic death per 23 volte: una sola volta in più e per lei sarebbe stato fatale."

(da "Die marchen der bruder Grimm" cap. 10 'Durmsburg')



"Prometto che ti spiegherò tutto." Rispose Jacob solennemente "Alla prossima luna piena saprai tutto."

(da "Die marchen der bruder Grimm" cap. 16 'La seconda prova')





Page e Micah si diressero verso la Caposcuola, portando sottobraccio della stoffa rossa. "Sono questi?" Chiese Page, estraendo un mantello dal mucchio e porgendolo ad Eleonore. 
"Sì. Grazie." Rispose Eleonore, prima di agguantarli e lanciarne due alla sorella. 
Le due Grimm si avvicinarono ai lupi mannari, che tentarono inutilmente di azzannarle, facendo schioccare le loro mandibole a vuoto nell'aria. Poi ogni lupo venne completamente ricoperto con un mantello rosso.
Sotto agli occhi esterefatti dei presenti, appena il corpo di un lupo veniva coperto, riacquistava forma umana.
Fu così che Raphael e Michelangelo Hamato, insieme ad altri tre studenti, ripresero coscienza di ciò che era appena successo.
"Ma quelli cosa sono, per i quattro fondatori?" Chiese Page sgranando gli occhi.
"Questo, mia cara" Rispose Gretel trattenendo appena un ghigno divertito "è il famoso mantello di Cappuccetto Rosso."

(da "Grimm | Jager der dunklheit" cap. 10 bis 'Luna piena")






Per quanto le loro bacchette illuminassero il sentiero insieme alla luna piena, Bianca e Will si trovavano pur sempre in mezzo ad una foresta.
Dove la visibilità era fortemente ridotta anche di giorno.

"Tutto bene?" Domandò infatti Willhelm dopo aver afferrato la cugina al volo, per impedirle di inciampare a causa di una radice.
"Sì, grazie." Rispose lei riacquistando immediatamente l'equilibrio e cercando di sottrarsi velocemente alla presa del ragazzo: l'aveva toccata quel tanto che bastava per impedirle la caduta, ma l'impronta delle mani sui suoi fianchi la sentiva come se fosse stata marchiata col fuoco. "Tu sai per caso perchè Jacob ha voluto vederci in questa foresta?" Domandò poi, tanto per non far cadere quel silenzio imbarazzato che negli ultimi tempi, tra loro due, stava facendo da padrone. "Dici che ha a che fare con quella lupa mannara?" Domandò curiosa.
"Ultimamente tutto ciò che fa mio fratello ha a che fare con quella lupa mannara." Commentò Will con una scrollata di spalle, mentre continuava ad avanzare. "Ma non ne so molto più di te: mi ha semplicemente mandato un messaggio chiedendomi di farci trovare nel posto dove ti sto portando quando la luna sarà al culmine." Spiegò neutro.
"Dici che ci divertiremo con una battuta di caccia?" Domandò ancora Bianca, allungando una mano verso un ramo e stringendolo per aiutarsi in una salita.
"Fino a qualche mese fa ti avrei risposto di sì ad occhi chiusi..." Rispose il ragazzo digrignando i denti "... ma adesso non ne sarei poi così sicuro... Jacob..." continuò titubante, esprimendo così per la prima volta i suoi pensieri ad alta voce "Non so cosa stia succedendo esattamente, ma mio fratello non è più lui. Sta cambiando... e lo sta facendo talmente in fretta che non riesco neanche più a capirlo."

Probabilmente Will avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro e sua cugina avrebbe voluto chiedere ulteriori spiegazioni, ma un sonoro fischio attirò l'attenzione di entrambi.
Era stato Jacob ad emetterlo. "Era ora voi due!"
Il maggiore dei fratelli Grimm si trovava a pochi passi da loro, dentro ad una radura. E insieme a lui si trovava una ragazza.
Una ragazza che sia Bianca che Will non fecero fatica a riconoscere, ma che entrambi faticarono ad accettare.

Perchè non era semplicemente possibile che Sascha Strembicka, la stessa lupa mannara che Bianca aveva cacciato nella Prima Prova del Torneo, potesse essere lì davanti a loro, in una sera di luna piena.
Avvolta in un mantello rosso.

Completamente e totalmente umana



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2022, Villa Black-Grimm


"Oh santissima Circe!" Esclamò Ariel, sgranando gli occhi e interrompendo così di colpo la lettura.

Neanche lei riusciva a capacitarsi di ciò che aveva appena finito di leggere.


Perchè, almeno in quel caso, non si trattava più della semplice lettura del diario di Jacob, contenente le vicende dei fratelli Grimm più famosi della storia.
Raggiunto infatti il punto dove veniva descritto l'incontro nella radura, il racconto si interrompeva per un po' di fogli.

Perchè, al suo posto...

"Ci sono le istruzioni per costruire i mantelli, spiegate passaggio per passaggio!" Esclamò Ariel estraendoli dal plico e sfogliandoli uno ad uno. "Ci sono anche i disegni dove viene spiegata la procedura!" Continuò incredula, dandosi anche un pizzicotto per essere sicura che non si trattasse solo di un sogno.

"Abbiamo sempre considerato i mantelli che ci sono arrivati in eredità come un unicum, come qualcosa di non replicabile... e invece..."
"E invece se ne possono costruire all'infinito, se si hanno gli ingredienti giusti e un po' di abilità in pozioni." Completò Eleonore per lei, con un sorriso che si allargava man mano.

Aveva già letto ogni riga quello stesso pomeriggio, mentre Talisia e Brian le dormivano sopra alla pancia, in attesa che Ariel e Hansel tornassero. Ma condividerle con qualcun altro era tutta un'altra questione.
Condividerle con suo fratello e sua cognata significava che ogni singola riga era vera, non frutto della sua immaginazione.

E di sicuro quelle informazioni, se usate nel modo giusto, avrebbero potuto modificare la storia.
Soprattutto per coloro che ancora sottostavano alla maledizione della luna piena.


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Ta da! SORPRESA!
Finalmente adesso sapete cosa stava rimuginando Jacob (o almeno lo sapete in parte) da un bel po' di capitoli. Soddisfatti?


Domanda: che vorreste far fare ai vostri bimbi prossimamente?


Sì, lo so, mi stavate dando per dispersa un'altra volta.
Purtroppo è da prima di Ferragosto che sono in montagna e trovare una connessione in questo frangente è raro quanto trovare una fonte d'acqua in mezzo al deserto. Inutile dire che mi ci sono buttata subito sopra a pesce.
In ogni caso ci sono... e direi che  ho anche sforato solo di pochi giorni (poteva andare peggio).
Alla prossima!


  
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