Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: SatoSerelover    28/08/2017    4 recensioni
Dopo un attacco più brutale del previsto da parte del Team Rocket, Pikachu e Serena finiscono con l'essere separati da Ash, Lem e Clem. Dispersi e in condizioni critiche, i due cercano di ricongiungersi con i loro amici e di proteggersi l'un l'altra.
Sarà proprio tra gli alti e i bassi della loro disavventura che i due fortificheranno il loro legame e scopriranno di avere qualcosa di molto speciale ad accomunarli.
(Amourshipping: Ash x Serena)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Clem, Lem, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota D'autrice: Eccoci al momento tanto atteso!!!! il finaleeeeeee!!!!!
Lascio i messaggini e ringraziamenteialla fine.. solo una cosa però. Scriverò un finale alternativo all'episodio di Ash e Greninja dopo la sconfitta con Edel. Quando Serena va da lui a cercare di farlo tornare in sè. Infatti in questo capitolo ci saranno piccoli riferimenti! Buona letturaaaa!!!




Capitolo 13: The bond between us
 

“Uh?” i membri del Team Rocket alzarono la testa sorpresi.

“SERENAAAAAAA!!!!!”

La voce calda e rassicurante, ora piena di rabbia e ferocia era di fronte a loro. Gli occhi color nocciola emananti un’aura aggressiva e potente. Arrivò in corsa e con un solo gesto fu chiaro cosa li aspettava e chi era arrivato.

E sapevano che questa volta il moccioso avrebbe fatto pagare ogni singolo torto. Non avevano altra scelta se non combattere.

“Greninja attacca con Acqualame!” Urlò Ash.

“Wobbuffet usa Rifesso!”

L’attacco come previsto venne rimandato indietro, ma Greninja era pronto a contrastarlo. “Respingi con Taglio!”

“Gourgeist usa Neropulsar sul moccioso!”

L’allenatore comprese che l’attacco era diretto a lui. Si gettò a terra per schivarlo, come tentativo di non farsi del male. Non realizzò bene il suo tremendo errore fino a che non fu tardi. Vide il raggio nero passare sopra la sua testa, andare oltre e dirigersi verso l’amica. Per bloccarlo provò a raggiungerla e proteggerla, ma non fu abbastanza veloce e vide con orrore il colpo che andava a segno.

Appena la vista tornò chiara trovò Serena nella testa posizione, ma spostata più avanti. Non riusciva a capacitarsi di quello che aveva fatto. Era colpa sua se era stata colpita, perché si era scansato e non aveva fatto nulla per impedirlo. Nemmeno l’aveva protetta.

A quel punto scatto qualcosa in lui e si lasciò avvolgere dai sensi di colpa e la vendetta. “GRENINJA USA ACQUALAME!!” Urlò lui

“NINNNNJAAAA!” Un solo attaccò basto per sbattere Gourgeist a terra e metterlo K.O. Ormai per il Team Rocket rimaneva solo Wobbuffet.

Cominciò a soffiare il vento, sempre più forte, carico di gocce e schizzi d’acqua. Il sole era presente ma l’aria fredda che si aggirava intorno alla rana Pokémon e il suo allenatore erano davvero preoccupanti per i criminali.

Ash girò la testa e rivolse uno sguardo su Serena e Pikachu. Non seppe nemmeno lui cosa lo trattenne dal gettarsi subito da loro per vedere come stavano, ma sentiva chiaramente che la rabbia e il risentimento stavano avendo la meglio. Voleva distruggere ogni cosa, voleva attaccare senza sosta e restituire ogni singolo graffio.

“…La pagherete molto cara… potete farmi del male, catturarmi, attaccarmi o provocarmi… ma l’errore più grande lo avete appena commesso e ho intenzione di farvelo capire…” Disse con voce minacciosa, capace di far trasalire e rabbrividire.

 

FLASHBACK

 

“Lo sento, siamo vicini! Greninja ancora un ultimo sforzo!”

“Gre!”

L’allenatore guardò in lontananza, sapendo che ormai non mancava molto a raggiungere i loro amici, sperando fossero ancora da quelle parti. Eppure ciò che lo preoccupava era il brutto presentimento che sentiva sulla pelle, quello che ti avverte che qualcosa di brutto sta accadendo. Sapeva bene di avere una certa sintonia sia con Pikachu che con Serena, quindi voleva sperare di sbagliarsi.

L’istinto dei Ketchum però sbaglia di rado e a provarlo fu un’esplosione arrivare da lontano. Sentì lo scoppio e lanciò uno sguardo tra le colline ormai ad un kilometro al massimo di distanza. C’era un sacco di fumogeno che si alzava in cielo.

Sentì una stretta al petto, simile a quella che provò quando vide Serena scomparire dietro alla terra nel momento in cui cadde nel fiume. Un sentimento di terrore e confusione lo pervase e sentì affiorare la preoccupazione per i suoi amici. “MUOVIAMOCI!” Intimò l’amico acquatico di accelerare il passo.

La corsa era più turbolenta del solito, non tanto per il percorso ma per i sentimenti che provava l’allenatore. Continuavano ad arrivare esplosioni alle sue orecchie e vedeva dei fulmini provenire dalla stessa zona. Era certo al 100% che quelli erano di Pikachu, sapeva riconoscerli ovunque. Ciò che lo turbò di più fu il momento in cui le saette smisero di apparire ma i botti continuavano.

Ciò non fece altro che portarlo a diventare sempre più rapido, sempre e sempre di più.

In poco tempo finalmente riuscì a scorgere qualcosa: le tute bianche e i volti familiari di alcuni maledetti ladri e poi… qualcosa che avrebbe preferito non scorgere, o almeno non in quel modo.

Non aveva uno specchio, ma era certo che era diventato pallido. Pallido nel veder arrivare ai suoi occhi la figura della ragazza più importante per lui a terra, con il suo Pikachu tra le braccia, entrambi feriti malamente. Pallido nel vedere alcune macchie di sangue sicuramente dei suoi amici. Il volto dal bianco divenne rosso di rabbia e furia, con gli occhi bagnati di lacrime e le mani tremanti. La tempesta che cercava di fuoriuscire non fu trattenuta, ormai l’immagine era ben chiara e immagazzinata nel suo cervello.

Era ora che la tempesta scoppiasse e devastasse tutto.

“SERENAAAAAAA!!!!!”

Il vortice di acqua della sincronizzazione cominciò ad infervorarsi, come un limite invalicabile di Ash era stato appena oltrepassato: i suoi amici. Dalla massa di energia si riconobbero dei fasci di luce rossa, segno della fuoriuscita di rabbia feroce del Biancavillino. Quando tutto fu finito, Greninja aveva cambiato aspetto.

“Questo non lo dovevano fare…”

 

FINE FLASHBACK

 

I tre lestofanti guardarono sudando freddo il kantoniano, il quale non aspettava altro che ripercuotere tutto il suo risentimento su di loro. Sapevano che conveniva darsi alla fuga, prima che fosse troppo tardi “Uhm… ascolta… perché non facciamo che noi ce ne andiamo e dimentichiamo tutta questa storia?” propose Meowth agitando le zampe davanti a sé.

Ash non rispose, continuò a procedere camminando verso di loro insieme a Greninja, armato del suo shuriken gigante.

“E in più non attaccheremo per un bel po'!” aggiunse James con voce altrettanto spaventata.

Ash si fermò, serrando bene i pugni alzati, mostrano chiaramente le rigide nocche delle dita e le vene che fluivano furia fin troppo contenuta “Questa volta non sarò buono come le altre. Avete sempre cercato di infastidirmi e fare cose scorrette, ma questa volta avete fatto un errore madornale. Ferire Serena e Pikachu in questo modo sarà l’errore più grosso che rimpiangerete!”

“*gulp*” i tre indietreggiarono.

“GRENINJA USA ACQUALAME E FALLI SPARIRE!”

Greninja prese il suo gigantesco shuriken d’acqua, ora di un colore rosso acceso e lo scagliò con forza contro i nemici, sollevando terra e polvere. Una ventata e luce accecò i presenti, concludendo il tutto con un enorme scoppio.

James prese un taccuino, in mezzo all’aria “Tenere a mente, mai far arrabbiare il moccioso così tanto”

“Questa volta forse abbiamo esagerato un po'” ammise Jessie.

“RIPARTIAMO ALLA VELOCITA’ DELLA LUCEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!”

Il kizuna si disattivò e l’allenatore si inginocchiò al suolo per riprendere fiato. Non ricordava di aver mai perso il controllo in quel modo, escludendo le volte in cui era controllato da delle forze maligne.

Tuttavia c’era poco tempo per pensare a quello. Il ragazzo dai capelli corvini si girò e corse verso i due corpi degli amici, ancora immobili che giacevano sul terreno. “SERENA! PIKACHU!” si abbassò e in fretta appoggiò le mani sulle braccia di Serena per voltarla verso di lui.

Al tatto sentì subito le mani bagnate, sapeva bene cosa era e gli venne un’ansia pazzesca quando lo realizzò. Il cuore gli batteva a mille e sentiva già le lacrime colargli sul viso. “N-No… ti prego…”

La girò a pancia in su, vedendo Pikachu ancora ancorato sotto il suo braccio sinistro ormai rigido. La voglia di proteggerlo era tale da averla ridotta così, dandogli una grandissima angoscia. Si erano protetti a vicenda ed entrambi erano gravemente feriti, sperava solo non fosse già avvenuto il peggio.

Tutto il corpo di Serena era pieno di ferite e lo stesso per quello di Pikachu, entrambi avevano una ferita sanguinante. Non sapeva davvero cosa pensare, non comprendeva quale gli desse più pena e dolore. Avevano passato troppo e non era riuscito a trovarli prima e proteggerli, si sentiva inutile e orribile.

“S-Serena… Pikachu… avanti…” Non poteva accettarlo, non poteva considerare nemmeno l’eventualità di aver perso due membri della sua famiglia così importanti, perché per lui loro lo erano, come Lem e Clem. Il suo migliore amico, compagno fidato di avventure, qualcuno di così importante da non poter lasciare… e la ragazza che aveva a cuore più di chiunque altro, colei che aveva fatto breccia dentro di lui. “A-AVANTI!”

Dopo tutta la fatica fatta per ritrovarli non era giusto che accadesse questo, che il destino se li portasse via così e per una sua distrazione. Non era giusto togliergli due parti fondamentali di sé in un sol colpo. Con tutti i pianti, le speranze provate… era così vicino. Eppure sembrava essere crollato tutto.

Cominciò a piangere, più di quanto non avesse mai fatto. Voleva rivederli con lui, pronti a sorridergli e stargli accanto. Voleva disperatamente farlo, sembrava tutto troppo surreale. Aveva avuto tanti incubi in cui perdeva Pikachu ed erano terribili, qualcosa che era certo di non sopportare nella realtà. Ora invece si ritrovava ad affrontare due terribili ombre oscure. “V-Vi prego…”

“Nin…”

Sentì qualcosa muoversi, subito li guardò e vide il pelo di Pikachu, ancora macchiato dal sangue, alzarsi e abbassarsi. La lucidità nei suoi occhi aumentò “P-Pikachu?” Era vivo, c’era ancora possibilità di salvarlo. “Greninja! Dammi una mano, prendi Pikachu!”

Il Pokémon di tipo acqua si chinò e prese dolcemente tra le braccia il compagno di squadra. “Ja!”

Ash passò poi all’amica performer, le scostò un po' i capelli e socchiuse gli occhi con dolore. La strinse tra le sue braccia, timoroso di perderla ancora. Non la voleva più lasciar andare anche se forse lo era già. Non era questo il modo in cui voleva riabbracciarla. “Serena non voglio perderti, ti prego apri gli occhi e sorridi come fai sempre.. non lasciarmi!”

Congiunse l’orecchio fin sopra il petto della ragazza, cercando disperatamente un battito. Ascoltò per parecchi secondi, non riuscendo a capire se il cuore battente che sentiva era solamente la sua immaginazione o era reale. Strinse la mano di Serena nella sua, chiedendole di reagire e di tornare da lui.

Le dita delicate di Serena cominciarono a muoversi e a chiudersi attorno a quelle di Ash. Il ragazzo la fissò spalancando gli occhi appannati e lasciò cadere qualche altra lacrima di sollievo. “G-Grazie…”

La prese in braccio, con le mani sotto le ginocchia e dietro la schiena della biondina e si alzò in piedi, tenendola il più vicino possibile a sé. “Greninja! Trova Noivern e Talonflame e dì loro di portarci al più vicino centro Pokémon nelle vicinanze! Subito!”

Erano passate parecchie ore da quando era arrivato al centro Pokémon gridando “La prego, aiuto!” e aveva affidato Pikachu e Serena all’infermiera Joy. Aveva trascorso il tempo camminando in tondo, trattenendo gli attimi di follia che voleva sfogare, pensando ai suoi errori e pregando che i due si rimettessero.

Non potevano arrendersi adesso, erano sopravvissuti al momento che prima di qualche ora fa, era quello che poteva averli davvero lasciati uccisi. Si chiedeva cosa avesse fatto di male per perderli, oltre a non proteggerli abbastanza. Sapeva benissimo che se il peggio fosse accaduto non avrebbe mai ritrovato la forza di riprendersi e continuare il suo viaggio.

Si pentiva di non aver passato abbastanza tempo con il suo primo Pokémon e migliore amico, il quale si era persino sentito trascurato. Che ricordo gli aveva lasciato?

E per Serena? Lei che aveva tanta fiducia, la stessa che gli aveva acceso una scintilla di novità e quel bel sentimento caldo che portava nel cuore? Doveva ancora parlarle, capire se quello che provava non fosse solo una fantasia, chiederle se provava qualcosa per lui e dargli una chance.

“Ash Ketchum?” una voce lo svegliò dal suo trans.

“Sono io! C-Come stanno!?” Scattò in piedi avvicinandosi all’infermiera.

La donna gli sorrise con fare materno e un po' malinconico “Pikachu aveva una brutta ferita e ho dovuto trattarla con molta urgenza. Per fortuna era stata già parzialmente curata in modo superficiale e quindi non si è infettata. L’intervento è andato bene, anche se è presto per dire se tornerà abbastanza in salute per sopportare i ritmi di lotte in palestra o delle leghe Pokémon”

“…Capisco… almeno è andata bene…” Ash sentì già un paletto conficcarsi nel cuore. Per quanto fosse contento che Pikachu si sarebbe ripreso, odiava considerare la possibilità che non tornasse a lottare come un tempo. Adorava combattere, insieme erano una squadra… era il loro sogno. Non per questo non gli sarebbe stato accanto, ma sperava il suo sogno si realizzasse.

Joy annuì “Sii fiducioso, sembra un Pokémon forte, vedrai che tornerà a sprizzare fulmini in men che non si dica e più forti di prima!”

Ash sorrise, Pikachu era indubbiamente forte, il suo tenace compagno. Il sorriso svanì quando dovette passare all’altra ferita. “E per quanto riguarda la mia amica Serena?”

Non capì se l’espressione dell’infermiera era preoccupata o sollevata, questo lo inquietava a dir poco “Si riprenderà…”

“…Nel modo in cui lo dici sembra ci sia un ma… la prego, mi dica cosa ha” Gli occhi ancora lucidi e tremanti del ragazzo non riuscirono a non colpire Joy, la quale sospirò dopo un leggero attimo di esitazione.

“Purtroppo le ci vorrà un bel po' per riprendersi, ha subito parecchie ferite. In particolare quella al braccio mi preoccupa un po'. Dovrò fare qualche accertamento e verificare che non sia nulla di grave”

La notizia lo sconvolse, lo lasciò davvero depresso e distrutto. Sapeva bene che parte di colpa era sua, non avendola protetta e aiutata abbastanza. Non se lo sarebbe mai perdonato se fosse peggiorata, lei doveva alzarsi, tornare a sorridere e viaggiare con lui.

“Se vuoi andare a trovarla puoi farlo, si sveglierà a breve”

Il ragazzo annuì ancora sotto fase di shock. Seguì l’infermiera fino ad una delle stanze che normalmente venivano assegnate agli allenatore per pernottare. Gli fece cenno di entrare pure, non lo avrebbe seguito.

Ash trovò molta difficoltà ad avanzare la mano fino alla maniglia e girarla. Forse aveva paura di affrontare le conseguenze della sua inettitudine. Di avere davanti la ragazza che non aveva protetto o salvato. La sua testa stava esplodendo. Recuperò le forze nel braccio ed entrò.

Serena era sdraiata sul letto, sembrava riposare abbastanza pacificamente, quello era già un bene che lo risollevava al minimo possibile. Si avvicinò camminando con leggerezza, sperando di non svegliarla. Disturbarla era una delle cose che voleva meno, ancor più parlarle e affrontare gli amari sensi di colpa che già affioravano. Averla salvata per lui non era sufficiente, perché se ci fosse riuscito a prima volta nulla sarebbe accaduto a lei e Pikachu.

Fu abbastanza vicino e a quel punto non riuscì a tenere a freno la voglia di prenderla per mano, un conforto per entrambi. Purtroppo questo dissipò ogni speranza di non svegliarla, sebbene avesse creduto che dopo quei colpi e chissà cosa avesse passato… non i sarebbe svegliata facilmente.

Fu quasi di sobbalzo il risveglio della performer, la quale diede a Ash un colpo. “C-Cos?” La voce le usciva roca dalla bocca. Credeva di aver perso conoscenza o anche peggio e ora si ritrovava in compagnia di qualcuno e non vedeva nemmeno Pikachu.

“T-Tranquilla! Sono io!”

Quando le arrivò quella voce alle orecchie, lei aveva ancora la vista un po' offuscata, ma la riconobbe subito. Girò la testa e subito le tornò chiaro quello che vedeva. Sussultò appena, vedendolo di fianco a sé, mano nella mano.

Ciò che più la turbava era che non sapeva se crederlo reale o solo un sogno che stava facendo mentre in verità si trovava ancora chissà dove in fin di vita. Eppure anche nel più bello dei sogni Ash non era mai sembrato così reale, il suo sguardo era così profondo e il contatto con la sua mano le dava un calore impossibile da confondere con l’illusione.

Serena non si mosse di una virgola e continuò a fissarlo speranzosa “A-Ash? Non sto sognando, vero?”

Ash annuì “S-Si, sono io… è tutto reale”

“E Pikachu?” chiese lei preoccupata. Aveva tante domande, ma quella per ora era l’unica che contava più delle altre.

“Si riprenderà, grazie a te che l’hai protetto” Fu tutto ciò che riuscì a dire.

Serena si sentì un po' sollevata, almeno ora sembrava davvero tutto finito “Menomale…”

“Già… sei al sic-..” si bloccò di colpo quando poso lo sguardo sulle bende che spuntavano dal vestito avvolte intorno al braccio destro della ragazza. Quando era sdraiata non lo aveva visto. Così come ora sembravano apparire anche le altre ferite già visibili. Gli aveva tolto le parole dalla bocca.

Aveva così vergogna che il gesto successivo di Serena lo pietrificò. Sentì il corpo di Serena appoggiarsi a lui, la testa della ragazza sul suo petto e il caldo affetto che emanava. Non servivano le parole per capire che in quel contatto lei stava esprimendo tutto l’affetto e la gioia nel rivederlo.

Non voleva capire il perché della sua reazione, era colpa sua se era finita in quel guaio e se aveva sofferto, sua se adesso era ridotta in quello stato, sempre sua se provava dolore. Non le avvolse le braccia attorno e non la abbracciò stringendola al petto come aveva sempre immaginato di fare se l’avesse ritrovata. Ora si sentiva una nullità.

Rimasero in quella posa per qualche minuto, senza muoversi o dire nulla. Serena non capiva del tutto come mai Ash fosse così freddo, forse era arrabbiato con lei per averlo fatto preoccupare? O davvero il Team Rocket aveva ragione e si era rassegnato tempo prima?

All’improvviso Ash la prese piano e la allontanò da sé con sguardo basso, quasi oscurato dalla visiera del berretto, senza però staccare le mani dall’amica. A quel punto Serena cominciò a preoccuparsi. “…Non dovresti…” borbottò lui.

Quelle parole la ferirono, perché non poteva abbracciarlo? Ce l’aveva tanto con lei? Poteva capirlo ma non credeva a quel punto o almeno non poteva immaginarlo. Faceva quasi più male di quando avevano litigato dopo la sconfitta all’ottava palestra contro Edel. Solo ora le sembrava assurdo quanto l’avventura appena passata le ricordasse la volta in cui si era persa tra la neve. Se lo aveva preoccupato solo un quarto di quella volta allora lo aveva davvero fatto soffrire (N.A. a fine capitolo la spiegazione) “I-Io… capisco se ce l’hai con me, n-non volevo farti preoccupare…”

Ash alzò appena gli occhi per guardarla e sospirò. Era ovvio che aveva reagito sbagliato come al solito, lei era quella che aveva sofferto e così la faceva solo peggiorare. “Non dire sciocchezze Serena, non dovresti trattarmi così bene perché è colpa mia se ti è successo questo”

“Non è vero… tu non c’entri nulla. Sono io che avrei dovuto stare più attenta, si capisce che ti ho fatto star male… e-e non v-volevo…”

Ash la bloccò subito stringendo la presa alla sua mano. Serena o guardò e lui scosse la testa “Non importa cosa ho provato io e non colpevolizzarti. Hai passato quello che hai passato per colpa del Team Rocket e mia”

“Questo no-…”

“Invece lo è e ti impedisco di negarlo” Di nuovo Ash la interruppe “Sappiamo entrambi perché incolpare il quei maledetti. Il punto è che se fossi stato io a prendere Pikachu o combattere meglio non saremmo qui ora. Anzi, se non ti avessi lasciata cadere e avessi tenuto la mia mano aggrappata alla tua… beh non proverei questa rabbia verso me stesso”

Serena sapeva che non era ancora il momento di controbattere, a quanto pare Ash si stava sfogando.

“Credimi che ero davvero spaventato prima di parlarti. Non so cosa sia successo mentre ero via, solo qualche accenno, ma immaginarlo mi da angoscia. Pensavo che quando ti avrei rivista ti avrei abbracciata, saremmo tornati tutti assieme a viaggiare e forse… beh comunque… più è passato tempo più mi sono accorto che non sarebbe andata così. Come posso parlarti dopo che quello che ti ho fatto passare? Ho promesso a me stesso di proteggere sempre chi mi è più caro, eppure tu e Pikachu ve la siete vista brutta a causa mia. Non mi importa se per voi non è così, è successo e non si può cambiare, questo è il vero problema”

“…”

“Io stavo malissimo Serena! Sapendo che avrei potuto perdervi e le possibilità di salvarvi erano state sufficienti se solo le avessi davvero sfruttate. I-Io… pensavo che dopo quello che è successo la scorsa volta…” Sospirò cercando di ricomporsi senza successo “Saresti tu quella a dover essere consolata, invece da egoista ho cominciato a parlare di quanto fossi disperato anche se avevo detto che non lo avrei fatto…”

L’allenatore si trattenne dallo scoppiare a piangere, ma qualche lacrima scese lo stesso. Ora che almeno era finito quell’incubo poteva farlo “Tsk… mi sento davvero pessimo… dovrei smetterla di parlare di me, ma non riesco a farne a meno. Perdere te o Pikachu… mi distruggerebbe, ancor di più se avete sofferto”

Serena sentiva ora la mano stritolata da quella del ragazzo, non se ne lamentò, Ash ne aveva bisogno. Tuttavia vederlo sul punto di piangere era bruttissimo per lei. “P-Per caso… ti sei mai…”

“Mi sono mai…?”

“…R-Rassegnato?”

Ash spalancò gli occhi “Scherzi!? Non lo farei mai! Non senza la prova davanti agli occhi! Non arrendermi mai fino alla fine! E’ il nostro credo, no? Non potrei rinunciare a voi, accetterei qualcosa del genere? I-Io… ammetto che a volte era difficile non pensarci e il solo pensiero mi disperava ma…” Non ce la fece più e pianse qualche amara lacrima. Si malediceva: non doveva essere lui a piangere!

Serena subito fece uno sforzo e lasciò la sua mano. Inizialmente l’amico sembrò rimanerci piuttosto male, ma la kalosiana non perse tempo ad abbracciarlo, stavolta più chiaramente, anche se con un solo braccio. “Smettila ok?”

Sembrava un rimprovero, anzi lo era di certo. Ash si ammutolì, ormai aveva imparato che anche se rara era meglio non accendere una Serena arrabbiata.

“Vedere entrambi in brutte situazioni ci fa star male, ormai lo abbiamo capito. E credo che non verremo ai capo ad una vera conclusione per questa storia. Ognuno di noi si vuole addossare parte di colpa, però io non ce l’ho con te e mai l’avrò, come non ritengo tu sia responsabile. Hai fatto di tutto per salvarci e sai benissimo che se tu non fossi arrivato in tempo durante quello scontro adesso io non ci sarei più e Pikachu pure forse”

Un punto a favore di Serena in effetti…

Lei continuò “Io so solo che non volevo farti provare tutto questo, come tu volevi evitarlo. Non è colpa di nessuno dei due, possiamo dimenticare tutto se ci sforziamo. Questa distanza mi ha solo confermato quanto io stia bene accanto a te” confessò con le guance rosse.

Pure Ash dovette nascondere il rossore, grattandosi la guancia “A dire il vero più stai con me… più guai devi affrontare…”

Serena scrollò la spalla buona “E allora?” cercò di sollevare il morale con un sorriso “Mi piacciono i guai, o almeno ormai ci sono abituata e non è così male, alcuni sono anche positivi. E’ ciò che rende il nostro viaggio più emozionante e ci avvicina di più!”

“Staresti meglio senza di me Serena…” Ash non riusciva a non essere serio.

Serena sperava che non fosse serio “Hai intenzione di scaricarmi dal gruppo Ash Ketchum?” alzò un sopracciglio.

Subito il ragazzo alzò le mani agitandole in panico “Assolutamente no! Non potrei… o a meno che tu non voglia più viaggiare con me… lo capirei dopotutto è a seconda volta che…”

“Stavo scherzando, è l’ultima delle mie intenzioni” disse Serena per tranquillizzarlo, anche se nel profondo sperava pure lei che le loro strade non si dividessero mai.

Un silenzio imbarazzante li zittì, la ragazza cominciò a massaggiarsi la spalla destra, sentendo ancora il dolore intenso. Parlare l’aveva distratta un po'.

Ash ovviamente se ne accorse “Ti fa male?” le domandò preoccupato.

“Guarirà, è solo un graffietto…”

“Non hai risposto alla mia domanda…” si lamentò un po' lui. Sviare non lo avrebbe fermato di certo “E comunque se fosse solo un graffietto l’infermiera Joy non avrebbe detto che deve fare degli accertamenti perché è preoccupata”

Serena guardò basso “Uh, un pochino…” ammise. Ash non rispose, ma la guardò con sguardo poco convinto. A quel punto lei dovette riformulare “Ok, parecchio… ma come ho detto passerà. Ho passato di peggio! Ipotermia… ecc.. ecc..”

“Possiamo metterli sullo stesso piano” Concluse lui “Mi spiace…”

Serena appoggiò la mano sinistra sulla spalla di Ash “Non fa niente, come ho detto passerà…” sorrise con tutta la sua dolcezza.

Ash non aspettò più e la abbracciò con tutta la sua forza, ovviamente facendo attenzione a non farle troppo male. Non era più riuscito a trattenersi di fronte al suo dolcissimo sorriso, gli era troppo mancato. Stava sfogando ogni paura provata e preoccupazione. Quanto era bello tenerla tra le braccia dopo tanto tempo “Mi sei mancata”

Arrossì di colpo, ma per sua fortuna non fu visibile. Serena non si era mai sentita più al sicuro dopo quei terribili giorni. “Anche tu mi sei mancato” le parole uscirono da sole dalla bocca.

Da lì iniziarono a parlare di come avevano passato gli ultimi giorni e di come avevano sopportato la lontananza. Avevano discusso sulle avventure passate, su Thomas, su Pikachu e sul loro ricongiungimento. Ovviamente tralasciando ogni singolo riferimento ai sentimenti che provavano l’uno per l’altra, anche perché Ash ancora non aveva ben compreso lui stesso cosa erano o se erano esistenti sul serio.

Serena però aveva problemi a tenere tutto per sé, nella sua testa risuonavano le parole di Pikachu come se fossero state reali “Sai… ci sono stati tanti momenti in cui ero davvero vicina ad arrendermi”

“Non lo avresti fatto, ne sono sicuro!” dichiarò deciso.

Serena annuì “Vero, ma solo per alcuni motivi: il primo è che volevo a tutti i costi riportarti Pikachu, il secondo era che io sono fedele al nostro credo… e l’ultimo era che…”

“…che?” chiese lui curioso.

Serena arrossì “Che volevo rivederti ad ogni costo”

Ash sobbalzò appena, spalancando gli occhi ora luccicosi. Non capiva perché ma si sentiva tremendamente in imbarazzo, ma uno di quelli belli ed eccitanti. Gli batteva il cuore, cosa intendeva Serena?

“Mentre mi sentivo più giù, spaventata o senza forte, pensavo a te o apparivi e ritrovavo la forza di rialzarmi per andare avanti. Mi succede sempre a dire il vero, anche se non ci sono kilometri di distacco a separarci. Tu sei riuscito a rendermi ciò che sono e mi motivi più di tutti. Mi basta un tuo sorriso per non cadere definitivamente. Sei una delle persone a cui tengo di più, senza te sarei già stata perduta da tempo”

Bocca e occhi di Ash erano spalancati, continuava ad ascoltare. Non sapeva che dire, gli stava fumando il cervello e il cuore era su punto di evadere dal suo petto. Stava come scavando con il piccone talmente stava battendo.

“E’ da tanto che v-volevo dirtelo, fin da quando eravamo bambini, anche se ora quello che provo… cioè… voglio dire che…” sentiva che era arrivato il momento di dirglielo.

“S-Si?”

“Io… t-t-..”

Lui rimase immobile, impietrito e bloccato da uno strano calore. Deglutì cercando di capire cosa stava succedendo.

“A-Ash io… t-ti a-…”

“…?!”

“SIAMO ARRIVATIIIII!!!!!”

La porta si spalancò ed entrarono di corsa due visi a loro familiari. Entrambi i ragazzi ebbero un sussulto e un mezzo infarto. Era quasi tremata la stanza all’irruenza degli ospiti, che di certo non capitavano nel momento giusto. Ash finì rovesciato a terra dalla sedia su cui si era seduto e Serena si aggrappò alle lenzuola rabbrividendo.

“Cosa ci fate qui!?” gridò Ash ancora spaventato.

“Abbiamo deciso che era inutile stare indietro, così abbiamo trovato Talonflame e Noivern… e quando Greninja ha trovato loro ci siamo fatti dare un passaggio fino a qui, guidati da lui!” Spiegò Lem.

Clem alzò le braccia al cielo, verso Serena e corse per abbracciarla “SERENAAA!!” ma si fermo di colpò quando vide i due in quello stato. A quel punto capì che forse avevano fatto un errore di tempismo. “Abbiamo interrotto qualcosa?” Chiese anche se già sicura della verità.

“C-Certo, solo che… abbiamo avuto troppe sorprese in quest’ultima settimana” mormorò Ash ancora gambe all’aria, con il berretto a coprirgli la vista.

Avevano sopportato troppi colpi di scena per quella giornata e quello di certo quello era stato il più odiato. Erano felici di rivedere Lem e Clem ma proprio adesso che stavano per dirsi qualcosa di importante? Il momento era stato completamente rovinato!

“Ops, mi sa di si… caspita…” Lem si grattò la testa.

Clem a quel punto riprese a correre e arrivò da Serena, abbracciandola alla vita “Che bello rivederti! Stai bene! Ero sicura che ci saremmo riuniti, ero sicurissima! Sono così felice, mi sei mancata tantissimo!!!!”

Serena poggiò una mano sulla testa della bambina e le sorrise “Anche io sono felice, mi siete mancati tutti!”

Clem la guardò meglio e il suo viso divenne sconcertato “Cosa ti sei fatta?! Sei piena di ferite e il braccio è fasciato!”

“Nulla di grave, ho avuto qualche piccolo problema, ma tornerà tutto normale” la rassicurò Serena, non serviva dirle tutta la verità. Non voleva farla raccapricciare, era solo una bambina.

Dalla porta spuntarono anche altri 4 Pokémon: Braixen, Sylveon, Pancham e Greninja. Dalla finestra erano visibili pure Noivern e Talonflame che guardavano all’interno.

Subito i tre Pokémon di Serena le corsero incontro e le fecero le feste con gioia, commossi per l’avere di nuovo vicina la loro allenatrice.

“Uff…” La piccola biondina osservò le guance di Serena, ancora leggermente arrossate, mentre la performer era occupata a coccolare i suoi amici. Poi rivolse lo sguardo ad Ash che veniva aiutato da Lem ad alzarsi e guardavano la scena contenti. Stranamente, anche lui sembrava arrossato, imbarazzato o turbato dall’interruzione. La realizzazione colpì Clem come un Fulmine di Pikachu “Oh cavoli!”

“Uh?” la guardò Serena ancora intontita.

Clem subito si avvicinò e parlò un po' troppo ad alta voce “Non dirmi che abbiamo interrotto la vostra dichiarazione!”

“Cosa?” Domandò subito Ash non avendo sentito bene da capire, ma abbastanza per volere una ripetizione.

“Niente!” Subito esclamò Serena.

“Ah…” sospirò l’allenatore con la testa un po' bassa, sembrava una cosa così importante…

“Pikachu come sta?” chiese Lem cercando di aiutare Serena a cambiare argomento, visto l’evidente disagio.

Ash si sistemò il cappello “Beh… l’infermiera ha detto che pure lui si riprenderà, è forte” tralasciò il dettaglio sulla sua carriera di lottatore, non se la sentiva di deprimere Serena più di quanto non lo fosse già. “Possiamo andare a trovarlo, devo farlo pure io dopotutto. Prima non potevo”

“Vengo anche io!” cercò di unirsi a loro alzandosi dal letto, ma subito tutte e tre gli amici la fecero risedere.

“Nono! Portiamo noi Pikachu qui, tu devi riposare!” Insistette Ash. Vide l’infermiera Joy entrare e ne approfittò per chiederle il permesso “Infermiera! Possiamo portare qui Pikachu?”

“Credo stia abbastanza bene per farlo, ho fatto un paio di controlli e dovrebbe rimettersi completamente nel giro di una settimana al massimo” Lo informò la donna controllando delle carte. Aveva compreso che Ash non aveva di certo informato gli amici sulle condizioni reali di Pikachu, quindi lo tirò in disparte un attimo.

“C’è qualcosa che mi deve dire?” domandò lui in ansia.

Joy sorrise “Dicevo la verità, non volevo dire davanti ai tuoi amici di quello che abbiamo parlato prima. Comunque Pikachu davvero starà meglio e credo che con qualche allenamento potrà tornare a combattere come prima. Ovviamente prima deve riposare”

“E’ fantastico!” esultò lui a bassa voce “E’ un grosso sollievo sapere che andrà tutto a posto” Dopotutto aveva ancora da discutere con Pikachu di alcune cose, tipo l’averlo lasciato in disparte un po' durante le lotte. Se fosse finita male di certo non se lo sarebbe mai perdonato. Avrebbero sofferto troppo entrambi.

“Si… anche se non è l’ideale con una lega alle porte. Immagino stiate andando a Luminopoli per competere”

“Già, ma insieme ce la caveremo. Al massimo lo terrò a riposo fino a che non siamo arrivati e poi ci alleneremo durante il torneo. Combatteremo il meno possibile o affronteremo sfide leggere, così potrà dare il meglio nelle fasi finali!” promise Ash, non voleva che Pikachu si facesse male e non aveva intenzione di commettere gli stessi errori del passato.

Joy annuì “Mi pare vada bene, se non ti spiace mentre andate a prendere Pikachu… farò gli accertamenti di cui ti parlavo”

Ash tacque, qualcosa nello sguardo di Joy ancora gli dava inquietudine. Serena sarebbe stata bene, no? “Ok…” poi si rivolse agli altri “Ragazzi? Venite con me?”

“Certo!” Annuirono gli altri per raggiungerlo. I Pokémon di Serena furono dell’idea di rimanere, ma la loro allenatrice lanciò loro uno sguardo significante “anche voi” e decisero di non controbattere. Obbedirono e se ne andarono a trovare Pikachu, chiudendo la porta dietro di loro.

I suoi occhietti si aprirono lentamente quando sentì la voce del suo allenatore. Non gli sembrava vero, inizialmente gli sembrò di essere diventato pazzo o di essere nell’aldilà. Tuttavia nl momento in cui lo ebbe davanti agli occhi non poté essere più certo che fosse lì.

Se non fosse stato per la ferita terribile che aveva, gli sarebbe saltato addosso “P-Pikapi?”

“Si, sono io! E ora è tutto finito amico mio!” lo sollevò e portò al petto, stringendolo in un dolce abbraccio. Pikachu appoggiò la testolina sulla spalla di Ash e si lasciò coccolare. “Scusami Pikachu…”

“Pi?”

“Per tutto… per averti lasciato in disparte, per averti fatto passare attraverso tutto questo. Non mi merito la tua amicizia…” Disse lui stringendolo un po' di più “Sei il mio migliore amico, non sopporterei mai l’idea di perderti, per me sei indispensabile e insostituibile. Ho bisogno di te al mio fianco perché ormai sei parte della mia famiglia. Ma anche perché dobbiamo realizzare il nostro sogno, ormai è anni che viaggiamo insieme ed è giusto raggiungerlo insieme”

Il topino gli diede una piccola e debole scossa, per dimostrargli quanto ricambiava quelle parole e che non ce l’avrebbe mai avuta con lui.

“Mi perdoni?”

“Pika!” esclamò dandogli qualche leccatina affettuosa. Non c’era mai stato nulla che li aveva divisi e mai sarebbe arrivato.

Ash asciugò una lacrima che gli scese e subito tornò ad abbracciare il proprio Pokémon “Grazie…”

Ruppero l’abbraccio ma Pikachu rimase ancora nella presa di Ash “Vedrai Pikachu! Ti riprenderai e sono sicuro che con un allenamento speciale tornerai a sprizzare lampi come mai prima d’ora!”

“Chu…” Sbadigliò lui ancora un po' stanco. Le sue orecchie rizzarono quando ricordò un dettaglio che aveva dimenticato “Pipika!!”

“Uhm? Ah intendi Serena?” lo calmò “Non agitarti, pure lei è in salvo. L’infermiera ha detto che si rimetterà”

Pikachu abbassò le orecchie, non contento lo stesso. Doveva proteggerla ad ogni costo e invece era lei che aveva protetto lui al punto di ferirsi gravemente “Chu… pipi chu…”

“Ehi… non devi colpevolizzarti di nulla. Avete entrambi fatto il possibile per proteggervi a vicenda e così è stato, non vi siete arresi fino alla fine e sono fiero di entrambi. Dimentichiamo tutto, voglio solo essere felice di riavervi con me, ok?”

“Pi…”

“Ah… e grazie di averla aiutata, grazie di cuore. Per fortuna c’eri tu… beh ovviamente hai capito che intendo, non che vi volessi in quella situazione!” concluse il biancavillino.

Si rialzarono e cominciarono a camminare verso la stanza di Serena. Ash teneva ancora Pikachu tra le braccia e lo accarezzava gentilmente, sebbene avesse uno sguardo un po' pensieroso. Bussarono alla porta ed entrarono.

Serena si trovava in piedi in mezzo alla stanza, con l’infermiera Joy che le parlava voltata di spalle. La performer non era ben visibile, ma sembrava aver la testa leggermente bassa. Ash chiuse la porta, abbastanza forte per farsi sentire e avvisarle che erano rientrati.

Joy e Serena subito li notarono, l’infermiera pareva turbata secondo Ash, ma stranamente sorrise subito. Probabilmente l’avevano sorpresa o interrotta in una discussione importante. Serena invece preoccupava Ash. Aveva il viso pallido e gli occhi lucidi, con le mani strette al fiocco sul vestito. Ora era preoccupato…

Improvvisamente l’espressione di Serena mutò quando incrociò lo sguardo dell’allenatore. Sembrava molto più serena e rilassata. Cosa diamine stava accadendo? “Serena? Tutto bene?”

La ragazza annuì “Si, non preoccuparti”

“Però così mi preoccupo lo stesso…” pensò lui, per nulla convinto dell’affermazione. Sperava che non fosse nulla di grave.

“Io consiglio di non avere fretta ora che tutto è finito. La lega è più avanti e avete un po' di tempo per riposarvi, anche perché ritengo che Serena e Pikachu ne abbiano parecchio bisogno” Si rivolse poi ad Ash, vedendo la preoccupazione nei suoi occhi “Vi assicuro che è tutto a posto, ci vuole solo tanto riposo”

“Capisco… questo è un bene” Rispose lui sempre sulle sue.

Serena guardò Ash dispiaciuta “Se vuoi Ash possiamo ripartire subito, così siamo sicuri di arrivare alla lega il prima possibile”

“No!” Rifiutò subito “C’è tempo per quello, abbiamo tutti i giorni necessari per riposare, arrivare a Luminopoli e io di iscrivermi” si avvicinò a Serena e le prese la mano dolcemente “Ora per me conta solo che tu e Pikachu vi rimettiate e continuare il mio viaggio tutti assieme! Ho bisogno che Pikachu sia in forma per lottare! E che tu sia piena di energie per sostenermi e tifare per me!”

Serena gli fece un occhiolino “Sai benissimo che le energie le troverei sempre per quello!”

Lui le rispose con un ghigno “Giusto per precauzione, faremo come consiglia l’infermiera!”

“Strano, un Ash così paziente di fronte alla lega Pokémon non me lo aspettavo!”

“Essere paziente e fiducioso mi ha aiutato a ritrovarti”

“Io direi più avventato e cocciuto” Si intromesse Clem.

“Concordo” si permise anche Lem.

Ash si voltò di scatto verso di loro “Ehi! Vi siete coalizzati contro di me?”

“Si, perché siamo stanchi e affamati… e suppongo anche tu!” Puntualizzò Clem indicando lo stomaco del giovane corvino. In effetti non mangiava da più di un giorno. Se ne era semplicemente dimenticato.

Guarda caso la sveglia umana per la pappa di Ash cominciò a suonare, facendo ridacchiare i presenti, soprattutto Serena “Lo sai, mi è mancato sentire il borbottare della tua pancia”

“Ah si?” ridacchiò lui “Allora ti piace pure farmi tanti pokébigné! Visto che non potrai esibirti puoi sempre prepararmi un po' dei tuoi manicaretti!”

“ASH INSOMMA!” Lo sgridarono l’inventore e la sua sorellina. Non era proprio un’uscita ideale, visto ciò che era successo.

Però a quanto pare Ash sapeva come far ridere Serena e il suo sorriso era una delle cose più belle per tutti, ma in particolare per lui. Ricominciarono a ridacchiare entrambi Ash e Serena, senza pensare più ai pensieri negativi.

“Ok, penso sia possibile, passerò un po' di tempo dietro ai fornelli!”

Il kantoniano si sorprese, non diceva davvero sul serio “Io scherzavo! Ma se davvero lo vuoi fare non ti tiro indietro, anche se non devi sforzarti troppo!”

“Un po' di sforzo per forza ci sarà, visto lo stomaco che ti ritrovi! Ti premierò per avermi salvata, per essermi sempre vicino, per tenermi impegnata e soprattutto per darti un po' di carica per la lega!”

Ash incrociò le braccia già godendo “Risponderò ad ognuna delle tue motivazioni: non devi nemmeno farlo per quello, non ti abbandonerò mai, mi pare un buon passatempo e… ora ho la convinzione che questa lega sarà mia!”

Serena stava di nuovo per ridere, quando si sentì un altro fragore, anzi un paio. Tutti guardarono Ash, il quale stavolta si difese “Eh no, stavolta non ero io! Non riesco a fare due suoni contemporaneamente!”

“…A dire il vero… credo sia stata io…” Arrossì Serena imbarazzatissima.

“Pi… chu…” Ammise Pikachu, era lui il secondo colpevole.

Tutti rimasero sbigottiti, da Pikachu? Aspettabile. Da Serena? Cribbio no… ma ad Ash piaceva un sacco questo capovolgimento della situazione “Serena è così carina in questo stato! …Aspetta, cosa?” la sua mente formulò solo questo.

“Serena! Non me lo aspettavo da te!” la prese in giro Clem.

La ragazza divenne sempre più rossa “Beh è da un po' che io e Pikachu non mangiamo come si deve…”

Clem trattenne una risatina e portò la mano alla bocca “In questo momento sembrate proprio fatti l’uno per l’altra!” Quel lato di Serena dimostrava, insieme a tantissimi altri punti, che era perfetta per Ash.

Serena divenne rossa come un forno, mentre Ash nascose un lieve rossore. Prese a grattarsi sotto il naso con il dito e a ridacchiare “Non è una novità! Serena la mia migliore amica! Per forza siamo legati, in ogni aspetto, quindi anche lo stomaco!”

“…” Clem dovette fare un facepalm talmente grosso da lasciare il segno delle dita sulla sua faccia. Non era possibile che fosse tornato così idiota in quell’argomento! Aveva acceso gli ormoni solo mentre Serena era sparita? Ora li rispegneva? Eddai!!

La ragazzina si avvicinò all’allenatore e lo guardò con viso truce, seccato e annoiato “Sei irrecuperabile…”

“…”

“Ingenuo”

“…?”

“Stupido”

“…??”

“Imbranato”

“…???”

“Insensibile”

“…????”

“Antiromantico”

“…?????”

“Magikarp cocciuto”

“…!?”

“I tuoi ormoni sono più spenti di uno Slowbro”

“…Cos…?!”

“BASTA COSI’!!!” il braccio Aipom spuntò dallo zaino di Lem e sollevò Clem in aria, la quale se ne infischiò altamente.

“E io che pensavo stessi migliorando!” Esclamò esasperata la bambina con il codino, alzando la testa al cielo. Caspita cosa doveva fare per far capire tutto ad Ash? Far schiattare Serena? Eh no, era come una sorella e poi come poteva poi mettersi con Ash? Aveva tra le mani un caso complesso e disperato.

“Oooookaaaayyy…” Si rivolse a Serena “Allora? Andiamo a fare una scorpacciata alla Ash Ketchum!” Dichiarò l’allenatore passando un braccio sotto le ginocchia di Serena e uno dietro alla schiena, per poi sollevarla in braccio. “SI MANGIA!”

“A-Ash!” squittì imbarazzata la ragazza “Dai sembra che sia io quella devi mangiare!”

Scrollò le spalle “Nah, quello non è un problema. Se tu fossi davvero dolce di sapore quanto la tua personalità allora ti avrei già divorata da un pezzo!”

“Mi devo preoccupare?” si divincolò appena lei sempre più rossa in viso “Posso camminare da sola! Inoltre sai benissimo che non riuscirei mai a mangiare quanto te!”

“Il tuo stomaco parla diversamente e quella lingua la conosco molto bene! A costo di imboccarti! Mangiare fa recuperare le forze e star meglio!”

“Non lo metto in discussione, ma quello si addice più a te e poi non funziona in un giorno solo. O almeno non a chi non sia Ash”

“Vuol dire che per un giorno tornerai ancora Ash Ketchum!” Ribatté lui “Ti sei già immedesimata in me, non credo sia un problema rifarlo!”

“Touché”

“Ti presto anche il mio preziosissimo cappello se ti è utile per farlo!”

“Il tuo preziosissimo cappello?”

“Certo! Per te ne vale la pena!”

“Sono onorata!”

“E poi ti sta benissimo”

La discussione fece scoppiare a ridere tutti, tra le frecciatine e il trattamento che Ash le riservava, Serena si era ritrovata a ridere di buon gusto e incapace di controllare l’arrossamento. Finalmente le cose stavano tornando come prima, forse.

Era calata la notte, la luna sorgeva alta nel cielo, però ora era molto più piacevole guardarla. Non erano sperduti chissà dove, preoccupati che quella fosse l’ultima volta che l’avrebbero potuta osservare. Sembrava così brillante, eppure Serena non riusciva a coglierne lo scintillio. Qualcosa nei suoi occhi era spento.

“Pipika?” le domandò il topino tra le sue braccia.

Entrambi avevano deciso di fare una passeggiata nel cortiletto del centro, sicuro e anti branco furioso di Houndoom. Il pensiero di farlo insieme era forse perché non avevano ancora avuto l’occasiona di parlare e stare insieme così dopo l’attacco del Team Rocket. Non si erano davvero goduti un attimo di pace.

“Finalmente siamo di nuovo con la nostra famiglia eh?” Sussurrò lei “Sembra così strano eppure sono contenta, non mi sembra neanche vero che tutto tornerà alla normalità”

“Pika?”

“Beh, quasi tutto…” Stringe le mani alle braccia, così chiudendo sempre più la presa attorno a Pikachu. Le tremavano gli arti.

“Pika chu pi pika chupi” Pikachu era convinto che le cose tra Ash e Serena sarebbero cambiate, prima o poi avrebbe trovato un modo di dichiararsi. O era altro a preoccuparla?

“E’ normale che le cose non saranno uguali, dopotutto non sarà davvero possibile dimenticare de tutto questa faccenda. Ci possiamo provare e pensare solo che la distanza ci ha uniti tutti di più. Anche se alcune ferite non spariranno da sole, altre non se ne andranno proprio”

Si sentirono dei passi, ma presto scomparvero.

“Spero saremo in grado di farcela Pikachu”

“Pikachu! Pipi!” la incoraggiò. Era certissimo che ce l’avrebbero fatta. “Pikapika chuu!”

Serena si sdraiò sull’erba, con ancora il Pokémon tra le braccia “Sai, se potessi tornare indietro e scegliere o no di vivere questa avventura, probabilmente sceglierei di non farlo, però ormai è successo e credo che qualche lato positivo ci sia stato: ci siamo uniti di più!”

“Chupi!” concordò Pikachu.

“E ti ringrazio per avermi aiutata fino alla fine. Se non ci fossi stato tu probabilmente sarebbe finita molto male già all’inizio. Anche solo saperti con me mi dava la motivazione di riportarti da Ash. Non solo mi hai protetta, mi hai incoraggiata e sostenuta. Sei un amico davvero e ti voglio bene”

Il topino arrossì un po', era la prima volta che qualcuno si esprimeva a lui così oltre ad Ash. Questa ragazza era davvero speciale e non avrebbe mai rimpianto di aver dato tutto ciò che poteva per aiutarla.

“Alla fine però ce l’abbiamo fatta. Certo, è Ash che ci ha salvati ma ad essere onesta sono felice anche così. Entrambi speravamo di rivederlo presto e proprio lui ci ha tirati fuori da un guaio. Vorrei essere un po' come lui”

“Tu sei molto meglio di me Serena!”

I due subito si alzarono e videro un Ash che goffamente cercava di ritirare le sue parole, non perché fossero sbagliate ma perché aveva appena dimostrato che stava origliando.

“Scusami!!! Non volevo origliare! È che ero preoccupato quando siete spariti e venendovi a cercare vi ho trovati e ho sentito qualcosa…” calò sempre più il suo tono di voce.

“Non preoccuparti, non era nulla di che, stavamo solo discutendo sulla nostra disavventura” sorrise senza prendersela. Per fortuna non avevano parlato dei suoi sentimenti!

“Sono contento che tu e Pikachu abbiate legato così tanto! Essendo così amici noi due, mi rende felice che Pikachu si senta a suo agio con te come con me e ti assicuro che di norma sono gelosissimo!” ridacchiò ricordando quanto odiava prestare Pikachu ad altri allenatori, eppure quando lo faceva con Clem, Lem e soprattutto Serena, non se la prendeva affatto. Probabilmente oltra l fatto che era molto unito ai tre, era da contare pure che era maturato e non pensava più solo come un bambino.

Serena aspettò che l’amico si sedesse di fianco a lei “Altri motivi?”

“Boh, mi pare giusto così, sesto senso” rispose semplicemente.

Il rumore dei Pokémon selvatici notturni che canticchiavano rendeva più piacevole l’atmosfera. La luna sembrava pulsare brillio sempre più intensamente e le stelle le facevano da assistenti. Era una notte davvero stupenda, forse la prima davvero considerabile tale dopo giorni.

“Sai… forse in effetti un po' ho origliato senza volerlo…”ammise in una risatina imbarazzante.

Serena alzò il sopracciglio con aria interrogativa “Senza volerlo?”

“Ok, in effetti sono rimasto ad ascoltare un po', dopo avervi trovati avrei potuto lasciar perdere ma ero preoccupato anche per altre questioni e pensavo che ne avrei saputo di più. Scusami” sorrise dispiaciuto, sdraiandosi di fianco a lei sull’erba.

“Cosa ti preoccupa?” chiese lei senza sospettare minimamente la risposta.

Ash non parlò subito, poi però rispose più diretto che potesse “Tu”

La ragazza rimase stupita, girò la testa per guardarlo, volendo chiedergli le motivazioni, ma il ragazzo l’anticipò senza nemmeno distogliere lo sguardo dal cielo stellato “Serena, se c’è una cosa che ho imparato è che riesco a leggerti più che ogni altra persona o cosa. Non so come, ma mi viene spontaneo. Non capirò tante cose e neppure posso davvero leggerti in ogni parte ma riesco a capire esattamente se il tuo sorriso è vero o falso. Credimi, conosco il tuo sguardo quando sorridi ed è davvero speciale. Se cerchi di falsificarlo allora capisco che qualcosa non va” Non solo conosceva quel sorriso, lo amava, ma dirlo così ad alta voce forse non era esattamente la cosa migliore da fare, o almeno per lui.

“Io… n-non hai tutti i torti”

“Noi siamo come una grande famiglia, se c’è qualcosa che non va possiamo parlarne ed esserci gli uni per gli altri. Fidati di me, se hai qualcosa che ti disturba io ti ascolterò e se serve ti consolerò o starò accanto. Non devi affrontare per forza da sola tutti i problemi, alcuni li puoi superare solo se sei aiutata da qualcuno che ti vuole bene o a cui tu ne vuoi. Io voglio farmi carico dei tuoi problemi se ti aiuta e mi preoccupa di meno” sebbene fosse serio, rilasciò una risatina “Altrimenti finisco per preoccuparmi davvero anche se mi dici di non farlo. Questo è peggio perché vuol dire che la questione è seria se davvero non riesci a parlarne”

Entrambi ora si erano messi seduti, tornò un venticello che rese l’atmosfera seria e profonda. I due si guardavano negli occhi, non esattamente uno di fronte all’altra, ma potevano vedere gli occhi brillare per le emozioni che stavano provando.

“L’infermiera Joy ha scoperto qualcosa che non va, vero? Per favore, sii sincera… non sei da sola e… se è qualcosa che ti fa soffrire, non voglio tu lo faccia da sola, è chiaro?”

“…”

“Ti prego, dimmi la verità” Nel suo cuore però la pregava di non dirgli nulla del genere. Non poteva star male sul serio, non poteva semplicemente… sarebbe stata tutta colpa sua… e non doveva accadere per nessun motivo in generale.

“No… nulla del genere Ash” Dichiarò Serena con aria sicura.

Ash si sentì colpito da un pugno in faccia, talmente era sicura quella risposta. Si sentiva un idiota se aveva detto una sciocchezza “Ah no?” sbatté le palpebre.

La biondina scosse la testa “No, sono acciaccata ma guarirò”

“Mi sento stupido”

“No, sei premuroso… grazie per esserti preoccupato” Gli sorrise dolcemente, questa volta per davvero “In verità sono ancora un po' scossa da quello che è accaduto, te ne ho parlato ma è come se non mi sentissi sfogata abbastanza, mi sono sentita un grosso peso per tutti voi. Vi siete preoccupati così tanto, anche adesso tu lo eri… mi sento davvero una pessima amica… come se non riuscissi a fare nulla da sola…” appoggiò la testa sulle sue mani.

“Questo non è per niente vero! Serena è ovvio che fossimo preoccupati per te, perché sei importante per noi, ma abbiamo già chiarito che questa storia non è successa a causa tua! So che può dispiacere se tu vedi gli altri preoccuparti, ma questo dimostra solo il tuo altruismo! L’hai detto tu stessa che sei ancora scossa eppure ti preoccupi di più del nostro benessere, quando dovresti pensare a star meglio e a tranquillizzarti! Questo ti rende tutt’altro che una pessima amica, anzi ti rende una persona meravigliosa!”

Avvolse il braccio dietro alla sua schiena e la consolò “Sei persino riuscita a tenere duro, a far di tutto per proteggere Pikachu… per farlo serve un animo forte, tanto coraggio e volontà. Questo non solo dimostra che sai reggerti sulle tue gambe, ma anche che sapresti saltare e correre come nessun altro! Abbiamo attraversato tante difficoltà, hai persino raggiunto il secondo posto al Master Class e ancora ci stai accanto. Serena sei una delle persone migliori che abbia mai visto! Alcuni problemi vanno superati da soli, altri vanno affrontati insieme, me lo hai insegnato proprio tu! Mi chiudevo sempre in me stesso e a palle di neve mi hai fatto capire che sbagliavo. Mi hai fatto capire tanto e mi hai sostenuto in ogni mia avventura, non puoi dire di non saper fare nulla o di essere un peso! Non ti permetto di pensarlo!”

Concluse con decisione e pugno serrato. Voleva e pretendeva che Serena capisse quanto era importante per loro. Presto però emise una smorfia di spavento e sorpresa quando vide i bellissimi occhi azzurri di Serena diventare lucidi e le lacrime formarsi abbondanti. Spalancò gli occhi e alzò le spalle rigide “Nonono! Non intendevo… se ho detto qualcosa di sbaglia-..”

Si gettò addosso a lui e si liberò in un pianto, sfogandosi per tutto ciò che era successo, sollevandosi da tanti pesi e piangendo per altri che ancora non sentiva pronti da esprimere. Rimase con la testa appoggiata al suo petto, sentendo il calore e il conforto che emanava, il battito del suo cuore la tranquillizzava, e donava calma.

Lui la lasciò sfogare, avvolgendole le braccia attorno a lei e posando una mano sulla schiena e una sulla sua testa. Aveva aspettato tanto per poterla abbracciare così, non la stava stringendo a sé come immaginato, ma la reggeva talmente dolcemente che non voleva privarsi di quel contatto; temeva di perderla ancora.

Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, nel silenzio più totale della notte, Serena si era calmata da un po', ma rimaneva nella stessa posizione senza accennare al minimo movimento, a parte il torace che si alzava e abbassava ad ogni respiro. Una leggera brezza notturna cominciò a soffiare, ritenendo opportuno rientrare al centro Pokémon prima di farle beccare qualcosa, le diede una carezza sulla schiena “Ehi… forse dovremmo rientrare, l’infermiera Joy ha detto che sei ancora un po' debole…” provò a smuoverla appena ma lei non si mosse.

Preoccupandosi appena riprovò, ma ancora la ragazza non si mosse, né rispose. Respirava tranquillamente, accoccolata al suo petto. “Serena?” chiese ancora senza alzare la voce più di tanto. A quel punto capì che si era probabilmente addormentata. Per sicurezza le spostò appena la testa, anche per farla respirare meglio. Si accorse di aver ragione, notando gli occhi chiusi appena coperti dai ciuffi dei capelli. Allungò la mano alzandola fino al viso di Serena, inizialmente esitando per il rischio di svegliarla. Provò lo stesso ed essere naturale e toccarle il viso tranquillamente, scostando appena le ciocche dorate.

“N-Non possiamo stare qui fuori… si prenderebbe un accidenti, inoltre voglio dorma comoda dopo questi giorni…” pensò lui.

“Pikapi? Chupi kapi?” Non era sicuro di poter dare una mano e Ash non sembrava dell’idea di chiedere aiuto.

La spostò un po', sdraiandola a pancia in su ma senza staccarle la testa dal petto. La prese in braccio in stile sposa e fece cenno a Pikachu di salire sulla spalla. Il topino obbedì e il ragazzò tornò al coperto, passando nella hall dove Clem lavorava ad un progetto. Scienziato e allenatore si scambiarono un sorriso e poi Ash proseguì salendo fino in camera da letto dove Clem dormiva già.

Sentì la mano della ragazza aggrapparsi alla sua maglietta, per fortuna erano entrambi già con abiti adatti per andare a dormire, o sarebbe stato complicato. Poteva sentire il profumo che emanava la ragazza, sapeva che appena Joy le aveva dato l’ok a bagnare le ferite si era gettata nella doccia.

La porta si riaprì, rivelando Lem che aveva lasciato da parte qualunque invenzione stesse progettando e li aveva seguiti fino in camera. La scena davanti a sé gli fece uscire dalla bocca qualche risatina lieve “Ora come ne esci?”

“Bella domanda” mormorò senza distogliere lo sguardo dalla ragazza “Mi sa che per stanotte dormiremo assieme, dopotutto sarebbe inutile svegliarla e non ho intenzione di farlo”

Entrambi sapevano bene che in effetti Ash aveva anche delle buone ragioni personali per fare quella scelta, tipo la mancanza provata. Ash aveva ancora bisogno di mettersi il cuore in pace e godere della presenza dell’amica e del piccolo Pokémon prima della lega. Non osavano pensare a cosa sarebbe successo se non li avessero ritrovati.

Lem rimase in piedi per un attimo a guardarli, mentre l’amico si sedeva sul bordo del letto e cercava di far sdraiare entrambi lui stesso e la ragazza. Fu necessaria calma, delicatezza e pazienza, ma alla fine ci riuscì e si ritrovarono sistemati a letto.

Ash se ne stava a pancia in su, con il braccio destro avvolto intorno alle spalle della ragazza che riposava accoccolata al suo corpo, con la testa tra il petto e la spalla. Appoggiò a sua volta la sua di testa su quella di Serena, con l’altro braccio teneva Pikachu vicino e abbracciato. Si era ricordato del fatto che la ferita di Serena fosse sul lato destro, quindi fu sicuro di mettere la ragazza alla sua destra e di starsene sulla parte sinistra del letto. Per sua fortuna era abbastanza largo da contenere entrambi sotto le coperte.

In caso contrario però si sarebbe limitato ad adattarsi, non gli interessava la scusa che avrebbe usato la mattina seguente, né le possibili frecciatine di Clem al riguardo. Non aveva importanza l’imbarazzo o la reazione di entrambi, era abbastanza lucido per sapere cosa stava facendo. Tutto sembrava essere insignificante in confronto al suo desiderio momentaneo, una vocina lo rassicurava anche che nel profondo non se ne sarebbe mai pentito.

“Mi sei mancata Serena” sussurrò senza ormai più badare alla presenza di Lem, che forse era andato a cambiarsi o era già a letto… il tempo gli era estraneo al momento.

Le diede un bacio.

Piccolo, rapido, sulla tempia… ma abbastanza per lui per dimostrare tutto. Tutto quello che aveva provato e provava ora. Minuscolo ma carico di dolcezza, tristezza, sollievo e affetto. Forse il giorno dopo se ne sarebbe anche dimenticato.

Che poteva dire? Era di nuovo vicino alle persone che aveva più a cuore, i suoi amici stavano bene, il suo compagno più caro era al suo fianco e tra le braccia stringeva la ragazza che era riuscita a stravolgerlo… a fargli battere il cuore talmente tanto da aver sfondato la sfera poké in cui era stato tenuto chiuso, lo aveva acchiappato, mandato in tilt.

Non aveva idea di cosa li avrebbe aspettati il futuro, nemmeno cosa esattamente sarebbe significato tutto ciò per loro. I cambiamenti erano tanti, di certo il suo viaggio a Kalos era stato unico come nessun altro. Il suo futuro non poteva che tenere in serbo per lui tante sorprese a avventure, di sicuro tante sfide… eppure era certo che stava per essere, come il resto del suo viaggio in questa regione, qualcosa di diverso e sorprendente, speciale ed emozionante.

Serena e Pikachu per ora erano lì con lui, anche Clem e Lem. Niente importava di più. Forse un giorno la sua e la strada della performer si sarebbero divise, ma era sicuro al cento per cento che la riavrebbe trovata…

…Proprio come quel giorno…

Prima o poi sapeva che il futuro li avrebbe tenuti assieme, chissà quando, o attraverso quali ostacoli. Come il fiocco blu che li legava… sarebbero stati assieme, un giorno avrebbero reso quel legame definitivo ed eterno…

…Quel legame simile e diverso da quello con Pikachu… qualcuno da cui non poteva semplicemente separarsi…
 

“…Il legame tra di noi…”



 

FINE




Nota d'autrice: 
E siamo giunti alla fine, so che alzerete i forconi perché Ash e Serena non si sono ancora messi assieme o baciati sul serio. Eheh... semplicemente è presto per loro, ho un sequel in mente a fare se no? La serie da qui va avanti come la conosciamo. Lega, team Flare e bacio finale. O almeno credo, sto ancora progettando il sequel ma fino a dopo il Team Flare arc è tutto uguale alla serie che conosciamo. Scriverò prima il finale alternativo e poi il sequel di questa storia. Non so quando, perché come avete saputo sono impegnata con un altro progetto...
Vi ringrazio per il vostro sostegno, ho raggiunto traguardi con questa storia che non immaginavo, sono riuscita a finirla anche per merito vostro.
Questo è stato un bellissimo viaggio, quindi ve lo ripeto: grazie di cuore.
In merito a quanto sta accadendo con Sole e Luna, la serie in corso e le cavolate che stanno inserendo... Misty e Brock ritorno per esempio.... Non mi esprimo molto perché sono estremamente contraria. Non reputo Sole e Luna il vero Pokémon, reboot (probabile) o meno. Non ho intenzione di guardarla anche se so cosa accade. Shudo teneva alla serie e ci tengo anche io, ha lavorato sodo per rendere i personaggi quello che sono e usarla così a scopo di marketing è orribile. #NotMyPokémon
Per questo è nato il progetto GettAmourZe, quindi vi consiglio di leggere la fanfiction Luce e Ombra, è davvero un progetto su cui ci teniamo e lavoriamo sodo. Ora ci servono traduttori e grafici, siete liberi di unirvi a noi se siete Amourshippers e tenete alla serie.
Visitate la nostra pagina facebook, wattpad, fanfiction.net, deviantart, instagram, Pokémon Millennium e a breve Twitter!
E infine, concludo con un augurio che voi riusciate ad amare la vera serie Pokémon, per quello che è stata, quello che ci ha trasmesso fino a XYZ e chi ha lavorato sodo e con amore per essa. 
Un saluto e "Never give up until the real end!"

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: SatoSerelover