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Autore: erica1609    01/09/2017    3 recensioni
-Derek Hale, piacere, sono il nuovo coach.-
Un uomo alto e muscoloso apparve dalla porta, lasciando tutti pietrificati, faceva un gran terrore.
Un volta che la vecchietta si dileguò, il nuovo coach assunse una posizione più rilassata, per poi mettersi un cappellino rosso in testa.
-Scusate ragazzi, mi hanno imposto di fare il severo, cosa che ovviamente non farò, mi fa sentire vecchio.- Ci fu una risatina collettiva.
-Per voi sarò il coach, non un insegnante, per cui chiamatemi per nome, oppure ‘coach‘, mai per cognome perchè pure questo mi fa sentire vecchio, ci sarà un rapporto alla pari tra di noi.-
Un’altra risata di sollievo e soddisfazione riempì lo spogliatoio.
-Detto questo, ragazzi miei, dieci giri di campo.- Finì Derek.
Tutti risero anche a quell’improvviso ordine, guadagnandosi un sorrisetto da parte di quel coach che, a livello di sarcasmo e umorismo, a Stiles piaceva tanto.
STEREK, NO LUPI MANNARI, NO SPOILER.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate quattro ore da quando Derek era uscito, quattro lunghissime ore dove sia Stiles che Peter temevano per la sua sicurezza e per la propria. L'unica cosa positiva era che i due avevano sempre cercato di parlare, di instaurare discorsi, e di conoscersi meglio. Peter vedeva quel ragazzino per quello che era, piccolo d'età ma grande di testa, vedeva il suo coraggio, la sua lealtà, la sua parlantina e il suo essere così curioso. Se per Peter stare con Stiles era un piacere, si poteva dire la stessa cosa del ragazzo, che ammirava così tanto quell'uomo da quasi baciargli i piedi, perchè vedeva un ricco imprenditore con una certa reputazione, che nascondeva però sotto quella maschera un caro zio preoccupato per il nipote.

 

-Ti dispiace? Chiamo Scott, sento come sta.- Stiles si allontanò in bagno un po' per chiamare il suo migliore amico, che dopo nemmeno due squilli aveva risposto.

-Stiles!- La sua voce era sollevata.

-Scott, tutto bene?-

-Sì grazie al cielo, tu? Dove sei?-

-Derek sta facendo quello che deve fare, sono con suo zio nella sua camera ad aspettarlo, voi siete al sicuro?-

-In realtà siamo proprio in un bel campeggio, ce la stiamo spassando anche se ci manchi, stiamo però tutti bene! Senti ma, cos'è che Derek deve fare?-

-Non è il caso di parlarne al telefono, è rischioso.-

-Hai ragione amico, hai parlato con tuo padre?-

-Sì, mi manda messaggi per chiedermi come si sta qui, ovviamente gli mento.-

-So che hai pensato di contattarlo.-

-Mi conosci, ovviamente sì, ma solo nel caso in cui le cose si mettano davvero male, anche perchè dovrei dargli numerose spiegazioni..-

Scott sospirò.

-Stiles, ne vale ancora la pena vero?-

-Ormai ci sono dentro, ci sarei dentro comunque e tengo a Derek, sono ormai quasi tre mesi che ci conosciamo e non ho intenzione di lasciar perdere adesso, anche perchè mi ucciderebbero per cui..-

Scott rise, Stiles aveva purtroppo ragione.

-Sento dei rumori, devo andare Scott, state attenti, vi richiamo più tardi.-

-Aspetta, quasi dimenticavo, prima di partire per il campeggio stamattina ho visto Maslow che frugava tra le mie cose, quando sono andato a controllare ho trovato un bigliettino, è lui che ci ha seguiti nei giorni scorsi! Ora bisogna solo capire chi seguiva Peter.-

-Figlio di puttana, non me lo toglierò mai di dosso. Devo davvero andare, ne riparleremo.-

Stiles sentì la porta della camera aprirsi.

-Un'ultima cosa, ridimmi che sei felice e che ne vale ancora la pena, noi siamo al sicuro, ma tu no.-

-Scott, ti voglio bene, vi voglio bene, dillo agli altri, non saprei come fare senza di voi e siete la mia famiglia, lo sapete benissimo. In questi ultimi tre mesi sono stato infelice solamente questa settimana, un'orribile settimana lo ammetto, ma cosa sono sei giorni contro novanta? Questa storia finirà oggi, stasera, a breve e tutto tornerà come prima e le cose andranno avanti con più calma.-

-Va bene, amico, resta vivo.- Scott sorrise ai suoi amici che avevano ovviamente sentito tutta la conversazione, ed erano felici di sentire il proprio amico sicuro e di sentirsi al sicuro. Avrebbero dovuto dimenticare solo quel weekend, nient'altro, a loro non era andata male.

 

Quando il ragazzo uscì dal bagno, Peter stava facendo la valigia di Derek.

-Cosa succede? Dov'è Derek?- Domandò ansioso.

-Ragazzo, mio nipote ha mandato un messaggio, leggi.-

Stiles afferrò al volo il telefono che Peter gli aveva lanciato e lesse con gli occhi sbarrati il messaggio.

 

“Zio, tutto procede come deve, il piano sta funzionando, dì a Stiles che ho origliato una conversazione tra Jake e le sue guardie. Ho sentito che voleva i tuoi soldi per assicurarsi un viaggio e una casa sicura in Germania e come ben sapete, la morte di Stiles e dei suoi amici. Sono riuscito a convincerlo del fatto che Stiles e i suoi amici sono improvvisamente spariti ed è per questo che nessuno riesce a trovarli. Su di te, zio, sono riuscito a convincere Jake a usare i soldi dell'altro mafioso invece dei tuoi perchè sei in bancarotta e l'ho convinto del fatto che tu non sapessi niente di questa storia, che le frecciatine non le hai calcolate. Ho anche scoperto che era Maslow a minacciare Stiles, non so chi abbia invece minacciato te e non so nemmeno come Jake sia arrivato a contattare due spie così. Tutto è finito, fai la mia valigia, torno lì tra poco e andiamo a casa.”

-Derek è un genio!- Urlò Stiles dalla gioia.

-Spero solo che Jake non si faccia domande su come Derek sappia queste cose, teoricamente non ci ha sentiti o visti, spero sia troppo imbecille per arrivarci.- Peter sorrise maligno.

 

Stiles contattò nuovamente Scott per dirgli le novità, il migliore amico e gli altri suoi amici urlarono dalla gioia, per poi godersi il campeggio come avrebbero dovuto. Speravano che la storia fosse finita.

 

L'umore di Peter e Stiles cambiò quando dopo tre ore, Derek non si era fatto vivo, il più giovane cominciava ad innervosirsi nuovamente mentre lo zio cercava invano di mantenere la calma. Entrambi stavano per esplodere quando un rumore di chiavi si sentì al di là della porta, tutti e due si zittirono. Quando quella si spalancò, tutti e due si lanciarono sulla porta, afferrando un Derek sporco di cenere e visibilmente debole, che tossiva in continuazione. Cadde su se stesso, privo di forze.

-Ho dovuto farlo, ha capito che mentivo e che sapevate tutto, ho dovuto farlo, ho dovuto, ci avrebbe ucciso tutti.- Stiles gli mise una mano sul viso, con gli occhi lucidi.

-Nipote, di cosa parli?-

-Quello che ti ho scritto nel messaggio, ha fatto finta di crederci, sapeva benissimo che tu avevi ricevuto le minacce, sapeva che avevo mentito!-

-Derek dov'è Jake ora?- Tentò Stiles.

-Lui è..lui è morto.-

 

Tutti e tre non dissero altro, sapevano di una certa esplosione, di quell'altra cosa che Derek doveva fare ma non sapevano cosa fosse successo alla fine. Sapevano entrambi però che non era il momento di farsi dare spiegazioni, vedendo Derek così sconvolto.

Se aveva davvero ucciso Jake, lo aveva fatto per tutti.

-Derek, qualunque cosa sia successa ce lo dirai dopo, adesso chiamo un taxi e andiamo via, Stiles, prenditi cura di lui mentre cerco una cazzo di macchina.- Peter strinse una spalla al nipote e uscì dalla stanza.

-Derek, qualunque cosa tu abbia fatto, non sei colpevole.- Cercò di consolarlo Stiles.

Il moro alzò lo sguardo e nel vedere il suo ragazzino guardarlo con un lieve sorriso e con gli occhi lucidi, si lasciò andare.

E per la prima volta Derek pianse, insieme a Stiles. Non era un pianto disperato, ma era uno sfogo, una soddisfazione, alternavano i singhiozzi con le risate.

-Ho davvero chiuso questa storia.- Sussurrò alla fine alzandosi.

-Sì.-

 

Stiles lasciò che Derek si facesse la doccia, era maledettamente di curioso di sapere tutto quello che era successo, ma si destò in fretta dai pensieri.

-Stiles?- Si sentì chiamare dal bagno.

-Sì?-

-Ti voglio qui, subito.-

Stiles deglutì, poi ripensò che quel giorno avrebbe potuto perdere quel ragazzo a cui tanto teneva.

-Fanculo..- Sussurrò a se stesso, poi si tolse i vestiti, entrò nel bagno e si lanciò nella doccia, prima di pentirsene.

Prima che potesse anche solo realizzare qualcosa, si era trovato schiacciato contro il muro, con Derek che lo baciava, quasi aggressivamente. Il corpo dell'altro era attaccato al suo, ogni parte, proprio OGNI parte.

Si staccarono solo nel sentire Peter che rientrava.

-Ditemi che non siete insieme nella doccia.-

 

I due si cacciarono a ridere, godendosi gli sbuffi sarcastici di Peter.

Derek poi prese il viso dell'altro, e gli baciò la fronte.

-Avremo tempo anche per questo.-

Stiles sorrise, posando le braccia sulle spalle dell'altro, cingendogli il collo.

-Pensavo non tornassi.-

Fu Derek a sorridere.

-Non ti libererai così facilmente di me, ragazzino.-

La conversazione finì con il più grande che fece finta di sfiorare per sbaglio l'erezione del più piccolo, ridendo poi all'urlo di sorpresa di Stiles.

 

Uscirono entrambi e si prepararono per tornare finalmente a casa.



​Ciao! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, dovrete aspettare il prossimo per scoprire cosa è successo a Jake, cosa ha dovuto fare Derek oltre all'esplosione e verrà tutto spiegato dal suo punto di vista e vi garantisco che ci sarà della gioia in più per i due ragazzi da ora in poi! Al prossimo capitolo, dove anche Maslow avrà dinuovo quello che si merita e verrà anche fuori chi ha spiato Peter, ci si vede!

 

 

   
 
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