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Autore: xxlili_luna    15/09/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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TORNA DA ME
Pov Hermione
Appena atterrati davanti ai cancelli della scuola, li varcammo ed entrammo dentro la scuola. Tempo di fare un passo ed una squadra di Auror ci raggiunse. 
- Venite con noi. - disse uno per poi voltarsi e ripercorrere la strada che aveva fatto. Confusi li seguimmo e solo quando ci ritrovammo davanti al grande gargoil di pietra mi resi conto di dove ci stavano portando. La porta dell'ufficio del preside si aprirono e loro ci fecero entrare. La squadra se ne andò lasciandoci lì, con Silente ed il Capitano. 
- Ben tornati ragazzi. - disse il primo alzandosi in piedi e venendo verso di noi. - State bene, ne sono molto felice. - disse con un piccolo sorriso. 
- Avete portato a termine la missione velocemente. - disse il Capitano con tono freddo ed impassibile. 
- Mi sembra evidente. Altrimenti non saremmo qui. - rispose Blaise irritato. C'era molta tensione nell'aria, e potevo vedere dal comportamento di Silente che doveva dirci qualcosa di importante. 
- Perché siamo qui? - chiesi rompendo il silenzio che si era creato. 
- Perché il Signorino Malfoy ed il Signorino Zabini devono ripertire per un'altra missione. - rispose l'uomo. A quelle parole il sangue mi si gelò nelle vene e mi irrigidì, cosa che fece anche Draco al mio fianco. 
- Che significa? - chiese il biondo alzando un po' la voce. 
- Sedetevi ragazzi. - disse Silente indicando le sedie disposte davanti alla scrivania. Con un po' di esitazione ci andammo tutti a sedere sulle poltroncine mentre Silente andava a sedersi davanti a noi, ed il Capitano, come sempre, rimase in piedi dietro di lui. 
- Dunque. Adesso che il piano di diventare immortali è andato dobbiamo scoprire i loro programmi, per questo abbiamo deciso di mandarvi a perlustrare la zona intorno alla casa dove risiedono. Ovviamente non sarate da soli, con voi verranno anche diversi Auror. Ora, se permettete, io devo andare. Partirete domani sera. - finì uscendo dalla stanza e lasciando tutti a bocca aperta. Incredula mi alzai e feci per seguirlo ma una mano mi bloccò per il polso. Abbassai lo sguardo e lo puntai in quello azzurro di Draco. 
- Non farlo. - sussurrò con lo sguardo pieno di preoccupazione. Non voleva che mi ficcassi nei guai. 
- Devo farlo. - sussurrai abbassandomi per lasciargli un bacio sulle labbra. Con la mano libera, delicatamente, mi liberai dalla sua presa ed uscì dalla stanza. Poco lontano da me c'era la persona che stavo cercando e che in quel momento stava parlando con il Tenente. Li raggiunse velocemente ed interruppi a metà una frase di quest'ultimo. 
- Capitano? Devo parlarle. - dissi sicura appena gli arrivai accanto. 
- Adesso sono impegnato, come può vedere. - disse lui irritato. Non postali neanche lo sguardo sull'altro uomo, rimasi con gli occhi su di lui. 
- Lo so, ma è molto urgente. - replicai ferma e decisa. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo prima che lui sospirasse ed acconsentisse. Annuì lievemente e ci spostammo in un posto più appartato, con la coda dell'occhio vidi il Tenente andarsene. - Che cosa vuole, signorina Granger? - 
- Le devo parlare a proposito della missione che vuole dare a Draco ed a Blaise. È una pazzia. - 
- Forse per lei, ma per me e per il resto della squadra non lo è affatto. Non cambierò idea, quindi se mi voleva parlare solo di questo io ho cose più importanti da fare. - disse dandomi le spalle e tornando da dove era venuto. Indignata lo seguì e lo afferrati per il polso facendolo fermare. - Mi lasci subito. - disse liberandosi della mia stretta con uno strattone. 
- Senta, se vuole mandare la sua squadra a fare questo bene, faccia pure. Non sarò io a farmarla. Ma la prego, lasci stare il mio ragazzo e Blaise. - dissi scuotendo la testa. 
- Mi dispiace, ma ormai ho deciso. - rispose scuotendo la testa a sua volta la testa. Mi diede di nuovo le spalle e scomparve dietro ad un corridoio. Sentì gli occhi pizzicare ma tentai in tutti i modi di ricacciarle indietro. Dopo non so quanto sentì una mano sfiorare la mia, per poi intrecciare le dita. Mi voltai ed incontrai i suoi occhi azzurri, occhi che mi fecero cedere. Una lacrima mi scese giù per la guancia, seguita da un'altra ed un altra ancora. Mi tuffai tra le sua braccia cominciando a singhiozzare e lui mi strinse a sé, accarezzandomi i capelli per rassicurarmi. 
- Andrà tutto bene, amore. - disse stringendomi di più a sé. - Te lo prometto. - sussurrò dandomi un bacio sulla testa. Diceva quelle parole per rassicurarmi, lo sapevo, ma allora perché quelle parole mi facevano solo più male? 
La sera del giorno dopo arrivò troppo in fretta. Non ero pronta a dirgli un altra volta "ciao" o "stai attento". Non ero pronta a lasciarlo di nuovo. Non ero pronta a vederlo andare via di nuovo. E soprattutto non ero pronta a sapere che potrei perderlo. Ma purtroppo dovevo farlo. 
Adesso ci trovavamo tutti all'entrata della scuola, era già buio e tutti gli Auror compresi noi. Ginny e Blaise erano poco distanti da noi, abbracciati, come me e Draco. 
- Stai attento ti prego. - sussurrai scuotendo la testa. Lui poggiò la sua fronte contro la mia, tenendomi sollevata lievemente per essere alla stessa altezza. 
- Sempre, amore. - rispose annuendo lievemente. Annuì a mia volta mentre sentivo gli occhi diventare lucidi. Lui si sporse e fece toccare le nostre labbra, unendole in un bacio dolce. Un bacio che racchiudeva tutte le parole che in quel momento non riuscivamo a dire. 
Ci staccammo solo quando sentimmo la voce del capitano dire che era il momento di partire. Ci staccammo, rimanendo però abbracciati, e ci guardammo negli occhi. - Sempre? - fece lui. 
- E per sempre. - sussurrai io facendo un minuscolo sorriso. Sorrise anche lui prima di darmi un'altra bacio a stampo. - Ti amo. - 
- Ti amo anch'io. - sussurrò abbracciandomi. Buttai le braccia al suo collo e lo strinsi a me, con l'orribile consapevolezza che quello potrebbe essere l'ultimo abbraccio e l'ultimo ti amo da parte dell'uomo che amavo. Una  volta staccati mi lasciò andare ed andò verso la squadra insieme a Blaise. Poco dopo mi raggiunse Ginny che mi prese la mano. Prima di partire i due ci lanciarono un'occhiata piena d'amore per poi smaterializzarsi. Appena scomparvero dalla nostra vista non mi trattenni e scoppiai a piangere, immediatamente le braccia della rossa mi avvolsero e mi strinse in un caloroso abbraccio che ricambiai immediatamente. 
- Sta tranquilla Herm. Quei due sono forti, vedrai che ce la faranno. - disse lei. 
- Lo so, ma ho comunque paura. - sussurrai mentre sentivo i singhiozzi placarsi. Una volta calmata mi staccati da lei e la guardai negli occhi, vedendo che anche i suoi erano lucidi. 
- Anch'io ho paura Herm. Ma so che andrà tutto bene, dobbiamo crederlo. - disse lei sicura. Annuì lievemente e mi guardai intorno. Appena vidi la figura dietro le spalle di Ginny mi irrigidì notevolmente, talmente tanto che lo notò anche la mia amica. - Che succede? - 
- Guarda dietro di te. - dissi con tono freddo. Lei lo fece ed appena vide la persona che avevo visto io si irrigidì a sua volta. 
- Ma che diavolo ci fa qui? - chiese lei. - Non dovrebbe essere insieme al resto della squadra? - 
- Infatti. - sussurrai senza togliere lo sguardo da lui. Il Tenente era lì. Appoggiato svogliatamente contro il muro, oltre le colonne, e ci guardava freddo. - Ginny? - la chiamai facendola voltare verso di me. - Ascoltami, adesso vai in camera tua, chiuditi dentro e soprattutto non aprire a nessuno. Rimani lì finché non arrivo io, okay? - dissi prendendola per le spalle. 
- Io... okay ma perché? - 
- Tu fallo. Ti spiego dopo. - dissi lasciandola andare. Rientrammo nel castello ed andammo nei sotterranei, ognuno nella propria stanza. Chiusi anch'io la porta a chiave e la sigillai con diversi incantesimi. 
Non ci credevo che ancora non avevo controllato quelle carte. Tirai fuori le lettere e strappai il filo che le teneva insieme, sparpagliandole poi sul letto. Saranno state un centinaglio ma proprio non avevo il tempo per leggerle tutte quindi decisi di andare direttamente a quelle più recenti. Stranamente ogni lettera aveva sul retro la data in cui era stata scritta. Notai che le prime erano datate molti anni fa. Ne presi una, incuriosita e la aprì, tirando fuori una lunga lettera. Non riconoscevo la scrittura ma falle parole che c'erano scritte capì immediatamente a chi apparteneva. 
[ Sono molto felice di sapere che sei dalla nostra parte. Un seguace in più non fa male e mi servirà tanto aiuto per fare quello che ti ho detto. Il mio piano è chiaro ed efficace, lo sai anche tu. Non so quando esattamente lo potremo mettere in atto ma sicuramente accadrà. Spero nel suo sostegno. ] 
Questa era stata scritta tre anni fa. Quindi il Capitano era in contatto con lei da così tanto tempo? Com'era possibile? Come era riuscito a nascondersi per così tanto tempo? 
Non sapevo perché aveva lasciato lì il Tenente, l'unica cosa che sapevo era che lui lavorava per Bellatrix e se era così... o mio dio! Draco! 
Pov Draco
Appena atterrati ci ritrovammo tutti in una foresta scura e buia, molto fitta. Alzai lo sguardo ed i miei occhi incontrarono solo il buio. Mi guardai intorno e vidi che parecchie bacchette si erano illuminate, per illuminare il luogo intorno, così feci lo stesso con la mia. Accanto a me Blaise fece lo stesso ed iniziammo a camminare insieme al resto del gruppo. Non avevo una bella sensazione, anche perché come si fa ad avere una bella sensazione quando ti trovi in mezzo ad un bosco buio, vicino alla casa dove alloggiano un gruppo di pazzi che ti ha augurato la morte? 
Nessuno osava aprire bocca, nemmeno il Capitano per dare ordini. In effetti era molto strano il fatto che ci avessero mandato con loro. Eravamo solo dei ragazzi e soprattutto non eravamo affatto pronti ad una missione del genere. Non avevo la più pallida idea di cosa dovessi fare, e questo neanche Blaise ovviamente. 
Un'altra cosa strana che avevo notato un secondo prima di andare era l'assenza del Tenente. Mentre stavo andando avevo visto l'uomo appoggiato al muro lontano dal resto del gruppo che mi fissava. Non sapevo perché lo stesse facendo e personalmente neanche volevo saperlo. Non mi fidavo di lui, nonostante Hermione negli ultimi tempi avesse cominciato a dubitare molto di più sul Capitano che sul Tenente io sospettavo più sul secondo. Non sapevo perché, semplicemente non mi fidavo. 
Dopo un po' che camminavamo sentì una strana sensazione addosso, come degli occhi che seguirono ogni mio movimento. Alzai lo sguardo, puntandolo verso la chioma degli alberi, continuando a camminare. Non riuscivo a vedere bene con tutto quel l'oscurità e le bacchette di certo non erano molto d'aiuto. Ma alla fine lo vidi, uno scintillio. Non feci in tempo a formulare per bene questo pensiero che fummo attaccati. Gli scagnozzi di Bellatrix scesero dagli alberi e cominciarono a bombardarci di incantesimi. 
- Protego! - urlammo quasi in coro io e Blaise, proteggendoci da un incantesimo diretto a noi, e da lì la battaglia iniziò. Lanciavamo incantesimi a destra e manca, proteggendoci ed attaccando a nostra volta. Il buio della foresta era squarciato ad intervalli regolari dalla luce sprigionata dagli incantesimi ed il silenzio veniva rotto dai vari urli. Non sapevo chi stesse vincendo e sinceramente neanche mi importava in quel momento. I pensieri che mi passavano per la testa erano tanti, e tra questi c'era la consapevolezza che loro sapevano. Sapevano che saremmo arrivati e sapevano anche dove saremmo atterrati, quella era stata un'imboscata in piena regola. Hermione aveva ragione. Era stato il Capitano ad organizzare la missione e lui era l'unico che avrebbe potuto spifferare tutto. 
Poi, i miei pensieri andarono a lei. Hermione. La mia Hermione. Le avevo promesso che ci sarei stato per sempre per lei. Il " Ti amo " che le avevo detto prima di andare via non poteva essere l'ultimo. Il bacio che le avevo dato non poteva essere l'ultimo. Dovevo tornare da lei. 
- Draco! Dobbiamo andarcene! - sentì urlare da Blaise dietro di me che aveva appena battuto un nemico. Non sapevo da quando stava durando la battaglia l'unica cosa che sapevo era che aveva ragione. Che ci pensassero gli Auror, per la miseria! 
- Sono d'accordo. - risposi urlando proteggendomi e battendo a mia volta un nemico. Un attimo dopo sentì il suono di una smaterializzazione e quando voltai lo sguardo vidi che era sparito. Ma bastò quell'attimo di distrazione a permettere a qualcuno di attaccarmi. 
- AVADA KEDAVRA! - 
Pov Hermione
Lessi diverse lettere mentre la preoccupazione aumentava sempre di più ed il sospetto che il Capitano fosse uno scagnozzo di Bellatrix diventava una certezza. Dopo qualche altro minuto sentì qualcuno battere freneticamente alla mia porta. Allerta presi la bacchetta, stringendola forte tra le dita, e con un colpo di bacchetta aprì la porta. Fuori, con mia grande sorpresa, c'era Ginny. 
- Hermione! Finalmente! - esclamò prendendomi per mano e trascinandomi letteralmente fuori dalla stanza. Ebbi appena il tempo di chiudere la porta a chiave. 
- Ginny! Ma che succede? - chiesi allarmata seguendola. 
- Silente ci ha convocate nel suo ufficio. Dice che è molto urgente. - disse velocemente e potevo sentire davvero il panico nella sua voce, panico che quelle parole trasmisero anche a me. 
Arrivammo in breve tempo davanti alla porta del suo ufficio e senza bussare entrammo. Dentro c'era solo Silente con un foglietto in mano. Girava per la stanza rigirandoselo tra le mani, si vedevo che era molto nervoso. 
- Silente! - 
- Professore! - esclamammo all'unisono io e la mia amica. L'uomo si fermò e voltò di scatto verso di noi, guardandoci tra l'addolorato ed il preoccupato. 
- Ragazze, finalmente siete arrivate. - disse avvicinandosi a noi, mentre noi facevamo lo stesso. 
- Che cosa succede? - chiesi con la voce affannosa a causa della corsa per arrivare fin lì. 
- Pochi minuti fa ho ricevuto questo. - disse mostrandoci il foglietto che aveva in mano. Il mio panico aumentò. 
- C-che cosa dice? - chiesi con la voce tremante. Sentivo le gambe molli e le mani tremavano violentemente. Accanto a me Ginny era messa più o meno allo stesso modo. 
- Un Auror è riuscito a mandare questo biglietto per avvertirci... che sono stati attaccati. - disse abbassando lo sguardo. 
- Come attaccati? Ma dovevano solo perlustrare il territorio! - disse la rossa mentre io abbassavo lo sguardo a terra, mentre gli occhi tornavano a essere lucidi. Quella parola bombardava la mia testa. 
Attaccati. Attaccati. Attaccati... 
- Alcune persone sono già tornate. - la voce di Silente arrivò ovattata alle mia orecchie ma arrivò e questo mi bastò per alzare lo sguardo di scatto. Senza pensarci mi voltai e buttai verso la porta, correndo verso l'ingresso della scuola, da dove erano partiti. Ginny mi seguì a ruota. 
Durante la corsa solo una lacrima scese giù per la guancia ma il vento la asciugò da sola, e quando arrivai a destinazione mi fermai con l'affanno. Mi guardai intorno freneticamente, pregando disperatamente per vedere la chioma bionda di Draco. Ma lui non c'era. Quasi non riuscivo a respirare. Avevo paura. Non riuscivo più a ragionare ed avevo il terrore che gli fosse successo qualcosa. La vista mi si stava appannando e sentivo solo un grande vuoto alla bocca dello stomaco. Quasi non mi ero neanche accorta dell'apparizione di Blaise. Ginny, dietro di me, gli corse incontro abbracciandolo. Per quanto fossi felice che lui stesse bene la mia mente era ancora al mio ragazzo. Ormai le lacrime scendevano copiose giù per le guancie, bagnandomi anche un po' della camicietta che indossavo. 
Poi un ennesimo suono di una smaterializzazione mi voltai di scatto e come un lampo di salvezza lo vidi. Si stava portando una mano ai capelli e si stava guardando intorno, ma non mi aveva ancora visto. Mi tuffai verso di lui e solo in quel momento incontrai il suo sguardo che appena mi vide si illuminò e mosse anche lui qualche passo verso di me. Mi tuffai su di lui e gli buttai le braccia al collo, mentre lui mi prese per la vita per tenermi stretta a lui. 
Affondai la testa nell'incavo del suo collo continuando a piangere. 
- Sh... non piangere amore. Sono qui. - sussurrò lui al mio orecchio, dandomi piccoli baci sulla testa. 
- Ho avuto così tanta paura. - sussurrai affondando una mano tra i suoi capelli. Il cuore mi batteva fortissimo, talmente forte che ero sicura che lo sentisse anche lui. Continuavo a piangere, ma stavolta erano lacrime di gioia. Non riuscivo a credere che per due orribili minuti avevo creduto di averlo perso. Mi staccai lievemente da lui, quel poco che bastava per poterlo guardare negli occhi e fu un attimo. Mi buttai sulle sue labbra e lo baciai. Fu un bacio dolce, passionale e disperato; un bacio che esprimeva tutta la paura da parte di entrambi di aver rischiato di perderci. 
- Ti amo. - sussurrò quando ci staccammo per riprendere fiato. 
- Ti amo. - sussurrai annuendo lievemente. Il mio solo pensiero il quel momento era quello. Lui stava bene.  
- Siete tornati. - disse una voce alle mie spalle. Ci voltammo contemporaneamente verso il proprietario della voce e vidi che era il Tenente con a fianco il Capitano. Quando erano tornato? 
Draco mi allontanò lievemente e si parò velocemente davanti a me, come a proteggermi. Mi aggrappai al suo braccio e mi sporsi lievemente, quel tanto che bastava per vederli. 
- Già. - fece secco il mio ragazzo. 
- Grazie al cielo. - aggiunse Blaise arrivando al nostro fianco, tenendo Ginny per mano. 
- È stata una fortuna che siete tornati tutti e due sani e salvi. - disse Waterloo guardando prima uno e poi l'altro. - Potete venire con noi? - 
- No. - fece qualcuno dietro di noi. Ci voltammo e vidi Silente scendere le poche scale e raggiungerci velocemente. - Loro adesso vengono con me, devo parlare con loro. - 
- Certo. - rispose l'uomo secco ma evidentemente irritato. Senza dire una parola ci avviammo insieme a Silente verso l'entrata, e poi verso il suo ufficio. Appena entrati vidi la professoressa McGranitt e Piton dietro la sedia del preside che ci aspettavano. Lei, quando ci vide tutti vivi e vegeti, fece un sospiro di sollievo, mentre lui rimase impassibile.  
- Sedetevi pure. - disse sedendosi dietro la scrivania. Ci sedemmo sulle poltroncine davanti ad essa e puntai lo sguardo su di lui, in attesa che parlasse. - Potete raccontarmi esattamente cosa è successo questa notte? - 
A quelle parole nessuno parlò. Sia Blaise che Draco rimasero zitti a guardare il pavimento. - Bellatrix sapeva. - disse d'un tratto il secondo spezzando il silenzio che si era creato. 
- Come Draco? - chiese la McGranitt facendo un passo avanti. 
- Bellatrix sapeva. - ripeté alzando la voce e lo sguardo puntandolo sui presenti. - Ci avevano preparato un'imboscata. - 
- Mi scusi signorino Malfoy ma ne dubito fortemente. Questo è impossibile. - disse la donna scuotendo la testa. 
- Ma è quello che è successo. - replicò lui. 
- Cosa sta insinuando, esattamente? - 
- Mi sembra semplice da capire. Qualcuno, di quelli che sanno cosa sta succedendo, è una spia per conto di Bellatrix e le ha riferito la missione. È evidente. - affermò e dal tono di voce sentì che si stava arrabbiando, così gli presi una mano e la strinsi tra le mie. A quel tocco i muscoli tesi iniziarono a sciogliersi ed intrecciò le sue dita alle mie. 
- Le sue accuse sono molto gravi, ne è a conoscenza? - fece lei con tono di voce calmo. 
- Sì, lo so. - rispose annuendo. 
- Andate pure, ragazzi. Riposatevi. Questo è stato un... lungo giorno, per tutti noi. Ne riparleremo in futuro. - disse Silente alzandosi in piedi. Ci alzammo a nostra volta andando verso la porta. Uscimmo da essa ed in silenzio raggiungemmo la Sala Comune. Era deserta, data l'ora tarda. 
- Draco, tu pensi veramente che ci sia una spia? - chiese Ginny ad un certo punto. Lui alzò lo sguardo puntandolo sulla rossa. 
- Sì, ne sono certo. È l'unica soluzione plausibile. Perché, voi non lo credete? - fece guardandoci uno ad uno. 
- Certo che lo crediamo e siamo d'accordo con te. Ma la nostra parola non servirà a niente contro quella di un Auror esperto. - disse Blaise scuotendo la testa. 
- Blaise ha ragione. Se vogliamo smascherarlo abbiamo bisogno di prove concrete, non bastano le nostre supposizioni. - intervenni dando man forte al mio amico. 
- Avete ragione. - fece alla fine Draco abbassando la testa. 
- Dai, adesso andiamo a dormire. È molto tardi. - fece il moro indicando cpn un cenno della testa le scale. Annuì lievemente ed insieme a Draco raggiungemmo la nostra stanza, mentre Blaise e Ginny raggiungevano la loro. 
Appena entrati, Draco, notò le varie carte distese sul letto e mi guardò interrogativo. 
- Che cosa sono? - chiese indicandole con la testa. 
- Sono... lettere. - dissi abbassando lo sguardo, puntandolo sul pavimento. 
- E di chi sono? - chiese ancora avvicinandosi al letto e prendendone una in mano. - Ma che...? Dove diavolo le hai prese queste? - chiese alzando un po' la voce e voltandosi verso di me. 
- Io... le ho prese dall'ufficio di Waterloo. - dissi senza alzare lo sguardo su di lui. 
- Cosa?! Quando?! - 
- Il giorno in cui ero andata alla Magic Library. - rispose sospirando ed alzando la testa. 
- Perché non me l'hai detto? Hai la minima idea di quanto hai rischiato? Poteva vederti! - 
- Sono stata attenta. - risposi incrociando le braccia. - E comunque non c'è bisogno che mi fai la paternale ogni volta. Sei il mio ragazzo non mio padre. - 
- Appunto perché sono il tuo ragazzo ho tutto il diritto di farti la paternale. Ho tutto il diritto di preoccuparmi per te, no? - 
- Certo! Ma anche tu hai fatto cose pericolose in questo periodo, eppure io non ti ho mai fatto scenate del genere! - dissi avanzando di un passo arrabbiata. 
- È vero, ma le facevo perché ero costretto. Io... lo capisco. Sei fatta così. Tu sei molto più coraggiosa di me ma... - 
- Questo non è vero. - lo interruppi avanzando di un altro passo. 
- Sì che lo è. Ma non mi importa, ti amo anche per questo. Almeno permettimi di essere preoccupato. - 
- Ma certo! - sussurrai scuotendo la testa. Gli presi la lettera dalle mani e la buttai di nuovo sul letto, insieme a tutte le altre. - Fidati di me! So quello che faccio. - feci portando le braccia intorno al suo collo. 
- Ci provo ma non è facile. - disse lui portando le braccia intorno alla mia vita. 
- Lo so. Sono una tipa complicata. - 
- E faticosa. - aggiunse avvicinandosi un po' al mio viso. 
- Senti da che pulpito! Tu sei la persona più faticosa che ci sia al mondo. - un altro po'. 
- Ah io? Sei tu che ogni giorno mi fai dannare. - un altro po'. 
- Bé tu mi hai fatto dannare per anni, è equo. - ancora un po'. 
- Come no. - sussurrò sulle sue labbra. 
- È vero! - sussurrai sorridendo lievemente. Un attimo dopo le unì, baciandomi. - Promettimi che quando farai cose del genere me lo dirai subito. - 
- Te lo prometto... prima o dopo? - chiesi con un sorriso furbo. 
- Prima. - rispose lievemente irritato. 
- Uhm... va bene. Ma adesso baciami e basta parlare di queste cose. - dissi con un altro sorriso. 
- Come la mia principessa desidera. - rispose colmando di nuovo la distanza. 
Pov Silente 
I ragazzi erano appena usciti quando mi alzai ed iniziai a camminare per la stanza, ripensando alle parole di Draco. 
- Albus. Non crederai alle parole del signorino Malfoy, vero? - chiese Minerva avanzando di un passo verso di me. Mi fermai e volta i verso di lei, che mi guardava corrucciata. 
- Non lo so Minerva. - risposi con un sospiro. Non era tutta la verità. In realtà ero più che certo che ci fosse una spia, di conseguenza credevo alle parole di Draco. 
- Oh andiamo! Sono solo dei ragazzini! - esclamò alzando le braccia al cielo in segno di esasperazione. Quella situazione ci stava consumando, a tutti, eravamo stanchi di provare a fermarli ed a prevedere le loro mosse. 
- Ragazzini che però hanno visto cose ben peggiori di noi. - replicai io. 
- Perché tu glielo hai permesso, Albus. Loro... dovevano rimanere fuori da tutto questo. Tu dovevi lasciarli fuori. - 
- Anche volendo non avrei potuto. - 
- Certo che avresti potuto, Albus. Sarebbe bastato lasciarli qui ad Hogwarts, al sicuro, invece di mandarli a compiere missioni suicide! - 
- Ma ci sono riusciti. - 
- Lo so, ma hanno comunque rischiato la vita. - 
- Era necessario. - disse la voce di Severus dietro di lei. Entrambi ci voltammo verso di lui che non si era mosso di un millimetro. - Questa cosa va ben oltre le nostre capacità o età. Non possiamo fare molte distinzioni, in più si sono proposti loro di collaborare in tutti i modi possibili. Quando arriverà la guerra, perché sappiamo tutti che arriverà, credi davvero che loro si rifiuteranno di combattere? Oppure credi che Bellatrix, Rodolphus ed i loro scagnozzi si preoccuperanno delle età? No, loro uccideranno chiunque si metta sul loro cammino, che sia bambino o adulto. - 
- E cosa dovremmo fare? - 
- Non lo so, Minerva. - dissi scuotendo la testa. - Severus? - 
- Io dico di lasciare e vedere cosa succederà. - rispose scuotendo lievemente la testa ma mantenendo la stessa aria fredda e quasi indifferente. Annuì dandogli ragione. Adesso, non potevamo fare niente se non aspettare e vedere cosa succedeva. 
Dunque... cosa ne pensate? L'ho pubblicato qualche ora prima ma vabbé. Devo dire che mi è piaciuto molto scriverlo, è assolutamente uno dei miei preferiti. Detto questo ciao e ci vediamo al prossimo capitolo. 

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TORNA DA ME


Pov Hermione


Appena atterrati davanti ai cancelli della scuola, li varcammo ed entrammo dentro la scuola. Tempo di fare un passo ed una squadra di Auror ci raggiunse. 
- Venite con noi. - disse uno per poi voltarsi e ripercorrere la strada che aveva fatto. Confusi li seguimmo e solo quando ci ritrovammo davanti al grande gargoil di pietra mi resi conto di dove ci stavano portando. La porta dell'ufficio del preside si aprirono e loro ci fecero entrare. La squadra se ne andò lasciandoci lì, con Silente ed il Capitano. 
- Ben tornati ragazzi. - disse il primo alzandosi in piedi e venendo verso di noi. - State bene, ne sono molto felice. - disse con un piccolo sorriso. 
- Avete portato a termine la missione velocemente. - disse il Capitano con tono freddo ed impassibile. 
- Mi sembra evidente. Altrimenti non saremmo qui. - rispose Blaise irritato. C'era molta tensione nell'aria, e potevo vedere dal comportamento di Silente che doveva dirci qualcosa di importante. 
- Perché siamo qui? - chiesi rompendo il silenzio che si era creato. 
- Perché il Signorino Malfoy ed il Signorino Zabini devono ripertire per un'altra missione. - rispose l'uomo. A quelle parole il sangue mi si gelò nelle vene e mi irrigidì, cosa che fece anche Draco al mio fianco. 
- Che significa? - chiese il biondo alzando un po' la voce. 
- Sedetevi ragazzi. - disse Silente indicando le sedie disposte davanti alla scrivania. Con un po' di esitazione ci andammo tutti a sedere sulle poltroncine mentre Silente andava a sedersi davanti a noi, ed il Capitano, come sempre, rimase in piedi dietro di lui. 
- Dunque. Adesso che il piano di diventare immortali è andato dobbiamo scoprire i loro programmi, per questo abbiamo deciso di mandarvi a perlustrare la zona intorno alla casa dove risiedono. Ovviamente non sarate da soli, con voi verranno anche diversi Auror. Ora, se permettete, io devo andare. Partirete domani sera. - finì uscendo dalla stanza e lasciando tutti a bocca aperta. Incredula mi alzai e feci per seguirlo ma una mano mi bloccò per il polso. Abbassai lo sguardo e lo puntai in quello azzurro di Draco. 
- Non farlo. - sussurrò con lo sguardo pieno di preoccupazione. Non voleva che mi ficcassi nei guai. 
- Devo farlo. - sussurrai abbassandomi per lasciargli un bacio sulle labbra. Con la mano libera, delicatamente, mi liberai dalla sua presa ed uscì dalla stanza. Poco lontano da me c'era la persona che stavo cercando e che in quel momento stava parlando con il Tenente. Li raggiunse velocemente ed interruppi a metà una frase di quest'ultimo. 
- Capitano? Devo parlarle. - dissi sicura appena gli arrivai accanto. 
- Adesso sono impegnato, come può vedere. - disse lui irritato. Non postali neanche lo sguardo sull'altro uomo, rimasi con gli occhi su di lui. 
- Lo so, ma è molto urgente. - replicai ferma e decisa. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo prima che lui sospirasse ed acconsentisse. Annuì lievemente e ci spostammo in un posto più appartato, con la coda dell'occhio vidi il Tenente andarsene. - Che cosa vuole, signorina Granger? - 
- Le devo parlare a proposito della missione che vuole dare a Draco ed a Blaise. È una pazzia. - 
- Forse per lei, ma per me e per il resto della squadra non lo è affatto. Non cambierò idea, quindi se mi voleva parlare solo di questo io ho cose più importanti da fare. - disse dandomi le spalle e tornando da dove era venuto. Indignata lo seguì e lo afferrati per il polso facendolo fermare. - Mi lasci subito. - disse liberandosi della mia stretta con uno strattone. 
- Senta, se vuole mandare la sua squadra a fare questo bene, faccia pure. Non sarò io a farmarla. Ma la prego, lasci stare il mio ragazzo e Blaise. - dissi scuotendo la testa. 
- Mi dispiace, ma ormai ho deciso. - rispose scuotendo la testa a sua volta la testa. Mi diede di nuovo le spalle e scomparve dietro ad un corridoio. Sentì gli occhi pizzicare ma tentai in tutti i modi di ricacciarle indietro. Dopo non so quanto sentì una mano sfiorare la mia, per poi intrecciare le dita. Mi voltai ed incontrai i suoi occhi azzurri, occhi che mi fecero cedere. Una lacrima mi scese giù per la guancia, seguita da un'altra ed un altra ancora. Mi tuffai tra le sua braccia cominciando a singhiozzare e lui mi strinse a sé, accarezzandomi i capelli per rassicurarmi. 
- Andrà tutto bene, amore. - disse stringendomi di più a sé. - Te lo prometto. - sussurrò dandomi un bacio sulla testa. Diceva quelle parole per rassicurarmi, lo sapevo, ma allora perché quelle parole mi facevano solo più male? 


La sera del giorno dopo arrivò troppo in fretta. Non ero pronta a dirgli un altra volta "ciao" o "stai attento". Non ero pronta a lasciarlo di nuovo. Non ero pronta a vederlo andare via di nuovo. E soprattutto non ero pronta a sapere che potrei perderlo. Ma purtroppo dovevo farlo. 
Adesso ci trovavamo tutti all'entrata della scuola, era già buio e tutti gli Auror compresi noi. Ginny e Blaise erano poco distanti da noi, abbracciati, come me e Draco. 
- Stai attento ti prego. - sussurrai scuotendo la testa. Lui poggiò la sua fronte contro la mia, tenendomi sollevata lievemente per essere alla stessa altezza. 
- Sempre, amore. - rispose annuendo lievemente. Annuì a mia volta mentre sentivo gli occhi diventare lucidi. Lui si sporse e fece toccare le nostre labbra, unendole in un bacio dolce. Un bacio che racchiudeva tutte le parole che in quel momento non riuscivamo a dire. 
Ci staccammo solo quando sentimmo la voce del capitano dire che era il momento di partire. Ci staccammo, rimanendo però abbracciati, e ci guardammo negli occhi. - Sempre? - fece lui. 
- E per sempre. - sussurrai io facendo un minuscolo sorriso. Sorrise anche lui prima di darmi un'altra bacio a stampo. - Ti amo. - 
- Ti amo anch'io. - sussurrò abbracciandomi. Buttai le braccia al suo collo e lo strinsi a me, con l'orribile consapevolezza che quello potrebbe essere l'ultimo abbraccio e l'ultimo ti amo da parte dell'uomo che amavo. Una  volta staccati mi lasciò andare ed andò verso la squadra insieme a Blaise. Poco dopo mi raggiunse Ginny che mi prese la mano. Prima di partire i due ci lanciarono un'occhiata piena d'amore per poi smaterializzarsi. Appena scomparvero dalla nostra vista non mi trattenni e scoppiai a piangere, immediatamente le braccia della rossa mi avvolsero e mi strinse in un caloroso abbraccio che ricambiai immediatamente. 
- Sta tranquilla Herm. Quei due sono forti, vedrai che ce la faranno. - disse lei. 
- Lo so, ma ho comunque paura. - sussurrai mentre sentivo i singhiozzi placarsi. Una volta calmata mi staccati da lei e la guardai negli occhi, vedendo che anche i suoi erano lucidi. 
- Anch'io ho paura Herm. Ma so che andrà tutto bene, dobbiamo crederlo. - disse lei sicura. Annuì lievemente e mi guardai intorno. Appena vidi la figura dietro le spalle di Ginny mi irrigidì notevolmente, talmente tanto che lo notò anche la mia amica. - Che succede? - 
- Guarda dietro di te. - dissi con tono freddo. Lei lo fece ed appena vide la persona che avevo visto io si irrigidì a sua volta. 
- Ma che diavolo ci fa qui? - chiese lei. - Non dovrebbe essere insieme al resto della squadra? - 
- Infatti. - sussurrai senza togliere lo sguardo da lui. Il Tenente era lì. Appoggiato svogliatamente contro il muro, oltre le colonne, e ci guardava freddo. - Ginny? - la chiamai facendola voltare verso di me. - Ascoltami, adesso vai in camera tua, chiuditi dentro e soprattutto non aprire a nessuno. Rimani lì finché non arrivo io, okay? - dissi prendendola per le spalle. 
- Io... okay ma perché? - 
- Tu fallo. Ti spiego dopo. - dissi lasciandola andare. Rientrammo nel castello ed andammo nei sotterranei, ognuno nella propria stanza. Chiusi anch'io la porta a chiave e la sigillai con diversi incantesimi. 
Non ci credevo che ancora non avevo controllato quelle carte. Tirai fuori le lettere e strappai il filo che le teneva insieme, sparpagliandole poi sul letto. Saranno state un centinaglio ma proprio non avevo il tempo per leggerle tutte quindi decisi di andare direttamente a quelle più recenti. Stranamente ogni lettera aveva sul retro la data in cui era stata scritta. Notai che le prime erano datate molti anni fa. Ne presi una, incuriosita e la aprì, tirando fuori una lunga lettera. Non riconoscevo la scrittura ma falle parole che c'erano scritte capì immediatamente a chi apparteneva. 


[ Sono molto felice di sapere che sei dalla nostra parte. Un seguace in più non fa male e mi servirà tanto aiuto per fare quello che ti ho detto. Il mio piano è chiaro ed efficace, lo sai anche tu. Non so quando esattamente lo potremo mettere in atto ma sicuramente accadrà. Spero nel suo sostegno. ] 


Questa era stata scritta tre anni fa. Quindi il Capitano era in contatto con lei da così tanto tempo? Com'era possibile? Come era riuscito a nascondersi per così tanto tempo? 
Non sapevo perché aveva lasciato lì il Tenente, l'unica cosa che sapevo era che lui lavorava per Bellatrix e se era così... o mio dio! Draco! 


Pov Draco


Appena atterrati ci ritrovammo tutti in una foresta scura e buia, molto fitta. Alzai lo sguardo ed i miei occhi incontrarono solo il buio. Mi guardai intorno e vidi che parecchie bacchette si erano illuminate, per illuminare il luogo intorno, così feci lo stesso con la mia. Accanto a me Blaise fece lo stesso ed iniziammo a camminare insieme al resto del gruppo. Non avevo una bella sensazione, anche perché come si fa ad avere una bella sensazione quando ti trovi in mezzo ad un bosco buio, vicino alla casa dove alloggiano un gruppo di pazzi che ti ha augurato la morte? 
Nessuno osava aprire bocca, nemmeno il Capitano per dare ordini. In effetti era molto strano il fatto che ci avessero mandato con loro. Eravamo solo dei ragazzi e soprattutto non eravamo affatto pronti ad una missione del genere. Non avevo la più pallida idea di cosa dovessi fare, e questo neanche Blaise ovviamente. 
Un'altra cosa strana che avevo notato un secondo prima di andare era l'assenza del Tenente. Mentre stavo andando avevo visto l'uomo appoggiato al muro lontano dal resto del gruppo che mi fissava. Non sapevo perché lo stesse facendo e personalmente neanche volevo saperlo. Non mi fidavo di lui, nonostante Hermione negli ultimi tempi avesse cominciato a dubitare molto di più sul Capitano che sul Tenente io sospettavo più sul secondo. Non sapevo perché, semplicemente non mi fidavo. 
Dopo un po' che camminavamo sentì una strana sensazione addosso, come degli occhi che seguirono ogni mio movimento. Alzai lo sguardo, puntandolo verso la chioma degli alberi, continuando a camminare. Non riuscivo a vedere bene con tutto quel l'oscurità e le bacchette di certo non erano molto d'aiuto. Ma alla fine lo vidi, uno scintillio. Non feci in tempo a formulare per bene questo pensiero che fummo attaccati. Gli scagnozzi di Bellatrix scesero dagli alberi e cominciarono a bombardarci di incantesimi. 
- Protego! - urlammo quasi in coro io e Blaise, proteggendoci da un incantesimo diretto a noi, e da lì la battaglia iniziò. Lanciavamo incantesimi a destra e manca, proteggendoci ed attaccando a nostra volta. Il buio della foresta era squarciato ad intervalli regolari dalla luce sprigionata dagli incantesimi ed il silenzio veniva rotto dai vari urli. Non sapevo chi stesse vincendo e sinceramente neanche mi importava in quel momento. I pensieri che mi passavano per la testa erano tanti, e tra questi c'era la consapevolezza che loro sapevano. Sapevano che saremmo arrivati e sapevano anche dove saremmo atterrati, quella era stata un'imboscata in piena regola. Hermione aveva ragione. Era stato il Capitano ad organizzare la missione e lui era l'unico che avrebbe potuto spifferare tutto. 
Poi, i miei pensieri andarono a lei. Hermione. La mia Hermione. Le avevo promesso che ci sarei stato per sempre per lei. Il " Ti amo " che le avevo detto prima di andare via non poteva essere l'ultimo. Il bacio che le avevo dato non poteva essere l'ultimo. Dovevo tornare da lei. 
- Draco! Dobbiamo andarcene! - sentì urlare da Blaise dietro di me che aveva appena battuto un nemico. Non sapevo da quando stava durando la battaglia l'unica cosa che sapevo era che aveva ragione. Che ci pensassero gli Auror, per la miseria! 
- Sono d'accordo. - risposi urlando proteggendomi e battendo a mia volta un nemico. Un attimo dopo sentì il suono di una smaterializzazione e quando voltai lo sguardo vidi che era sparito. Ma bastò quell'attimo di distrazione a permettere a qualcuno di attaccarmi. 
- AVADA KEDAVRA! - 


Pov Hermione


Lessi diverse lettere mentre la preoccupazione aumentava sempre di più ed il sospetto che il Capitano fosse uno scagnozzo di Bellatrix diventava una certezza. Dopo qualche altro minuto sentì qualcuno battere freneticamente alla mia porta. Allerta presi la bacchetta, stringendola forte tra le dita, e con un colpo di bacchetta aprì la porta. Fuori, con mia grande sorpresa, c'era Ginny. 
- Hermione! Finalmente! - esclamò prendendomi per mano e trascinandomi letteralmente fuori dalla stanza. Ebbi appena il tempo di chiudere la porta a chiave. 
- Ginny! Ma che succede? - chiesi allarmata seguendola. 
- Silente ci ha convocate nel suo ufficio. Dice che è molto urgente. - disse velocemente e potevo sentire davvero il panico nella sua voce, panico che quelle parole trasmisero anche a me. 
Arrivammo in breve tempo davanti alla porta del suo ufficio e senza bussare entrammo. Dentro c'era solo Silente con un foglietto in mano. Girava per la stanza rigirandoselo tra le mani, si vedevo che era molto nervoso. 
- Silente! - 
- Professore! - esclamammo all'unisono io e la mia amica. L'uomo si fermò e voltò di scatto verso di noi, guardandoci tra l'addolorato ed il preoccupato. 
- Ragazze, finalmente siete arrivate. - disse avvicinandosi a noi, mentre noi facevamo lo stesso. 
- Che cosa succede? - chiesi con la voce affannosa a causa della corsa per arrivare fin lì. 
- Pochi minuti fa ho ricevuto questo. - disse mostrandoci il foglietto che aveva in mano. Il mio panico aumentò. 
- C-che cosa dice? - chiesi con la voce tremante. Sentivo le gambe molli e le mani tremavano violentemente. Accanto a me Ginny era messa più o meno allo stesso modo. 
- Un Auror è riuscito a mandare questo biglietto per avvertirci... che sono stati attaccati. - disse abbassando lo sguardo. 
- Come attaccati? Ma dovevano solo perlustrare il territorio! - disse la rossa mentre io abbassavo lo sguardo a terra, mentre gli occhi tornavano a essere lucidi. Quella parola bombardava la mia testa. 
Attaccati. Attaccati. Attaccati... 
- Alcune persone sono già tornate. - la voce di Silente arrivò ovattata alle mia orecchie ma arrivò e questo mi bastò per alzare lo sguardo di scatto. Senza pensarci mi voltai e buttai verso la porta, correndo verso l'ingresso della scuola, da dove erano partiti. Ginny mi seguì a ruota. 
Durante la corsa solo una lacrima scese giù per la guancia ma il vento la asciugò da sola, e quando arrivai a destinazione mi fermai con l'affanno. Mi guardai intorno freneticamente, pregando disperatamente per vedere la chioma bionda di Draco. Ma lui non c'era. Quasi non riuscivo a respirare. Avevo paura. Non riuscivo più a ragionare ed avevo il terrore che gli fosse successo qualcosa. La vista mi si stava appannando e sentivo solo un grande vuoto alla bocca dello stomaco. Quasi non mi ero neanche accorta dell'apparizione di Blaise. Ginny, dietro di me, gli corse incontro abbracciandolo. Per quanto fossi felice che lui stesse bene la mia mente era ancora al mio ragazzo. Ormai le lacrime scendevano copiose giù per le guancie, bagnandomi anche un po' della camicietta che indossavo. 
Poi un ennesimo suono di una smaterializzazione mi voltai di scatto e come un lampo di salvezza lo vidi. Si stava portando una mano ai capelli e si stava guardando intorno, ma non mi aveva ancora visto. Mi tuffai verso di lui e solo in quel momento incontrai il suo sguardo che appena mi vide si illuminò e mosse anche lui qualche passo verso di me. Mi tuffai su di lui e gli buttai le braccia al collo, mentre lui mi prese per la vita per tenermi stretta a lui. 
Affondai la testa nell'incavo del suo collo continuando a piangere. 
- Sh... non piangere amore. Sono qui. - sussurrò lui al mio orecchio, dandomi piccoli baci sulla testa. 
- Ho avuto così tanta paura. - sussurrai affondando una mano tra i suoi capelli. Il cuore mi batteva fortissimo, talmente forte che ero sicura che lo sentisse anche lui. Continuavo a piangere, ma stavolta erano lacrime di gioia. Non riuscivo a credere che per due orribili minuti avevo creduto di averlo perso. Mi staccai lievemente da lui, quel poco che bastava per poterlo guardare negli occhi e fu un attimo. Mi buttai sulle sue labbra e lo baciai. Fu un bacio dolce, passionale e disperato; un bacio che esprimeva tutta la paura da parte di entrambi di aver rischiato di perderci. 
- Ti amo. - sussurrò quando ci staccammo per riprendere fiato. 
- Ti amo. - sussurrai annuendo lievemente. Il mio solo pensiero il quel momento era quello. Lui stava bene.  
- Siete tornati. - disse una voce alle mie spalle. Ci voltammo contemporaneamente verso il proprietario della voce e vidi che era il Tenente con a fianco il Capitano. Quando erano tornato? 
Draco mi allontanò lievemente e si parò velocemente davanti a me, come a proteggermi. Mi aggrappai al suo braccio e mi sporsi lievemente, quel tanto che bastava per vederli. 
- Già. - fece secco il mio ragazzo. 
- Grazie al cielo. - aggiunse Blaise arrivando al nostro fianco, tenendo Ginny per mano. 
- È stata una fortuna che siete tornati tutti e due sani e salvi. - disse Waterloo guardando prima uno e poi l'altro. - Potete venire con noi? - 
- No. - fece qualcuno dietro di noi. Ci voltammo e vidi Silente scendere le poche scale e raggiungerci velocemente. - Loro adesso vengono con me, devo parlare con loro. - 
- Certo. - rispose l'uomo secco ma evidentemente irritato. Senza dire una parola ci avviammo insieme a Silente verso l'entrata, e poi verso il suo ufficio. Appena entrati vidi la professoressa McGranitt e Piton dietro la sedia del preside che ci aspettavano. Lei, quando ci vide tutti vivi e vegeti, fece un sospiro di sollievo, mentre lui rimase impassibile.  
- Sedetevi pure. - disse sedendosi dietro la scrivania. Ci sedemmo sulle poltroncine davanti ad essa e puntai lo sguardo su di lui, in attesa che parlasse. - Potete raccontarmi esattamente cosa è successo questa notte? - 
A quelle parole nessuno parlò. Sia Blaise che Draco rimasero zitti a guardare il pavimento. - Bellatrix sapeva. - disse d'un tratto il secondo spezzando il silenzio che si era creato. 
- Come Draco? - chiese la McGranitt facendo un passo avanti. 
- Bellatrix sapeva. - ripeté alzando la voce e lo sguardo puntandolo sui presenti. - Ci avevano preparato un'imboscata. - 
- Mi scusi signorino Malfoy ma ne dubito fortemente. Questo è impossibile. - disse la donna scuotendo la testa. 
- Ma è quello che è successo. - replicò lui. 
- Cosa sta insinuando, esattamente? - 
- Mi sembra semplice da capire. Qualcuno, di quelli che sanno cosa sta succedendo, è una spia per conto di Bellatrix e le ha riferito la missione. È evidente. - affermò e dal tono di voce sentì che si stava arrabbiando, così gli presi una mano e la strinsi tra le mie. A quel tocco i muscoli tesi iniziarono a sciogliersi ed intrecciò le sue dita alle mie. 
- Le sue accuse sono molto gravi, ne è a conoscenza? - fece lei con tono di voce calmo. 
- Sì, lo so. - rispose annuendo. 
- Andate pure, ragazzi. Riposatevi. Questo è stato un... lungo giorno, per tutti noi. Ne riparleremo in futuro. - disse Silente alzandosi in piedi. Ci alzammo a nostra volta andando verso la porta. Uscimmo da essa ed in silenzio raggiungemmo la Sala Comune. Era deserta, data l'ora tarda. 
- Draco, tu pensi veramente che ci sia una spia? - chiese Ginny ad un certo punto. Lui alzò lo sguardo puntandolo sulla rossa. 
- Sì, ne sono certo. È l'unica soluzione plausibile. Perché, voi non lo credete? - fece guardandoci uno ad uno. 
- Certo che lo crediamo e siamo d'accordo con te. Ma la nostra parola non servirà a niente contro quella di un Auror esperto. - disse Blaise scuotendo la testa. 
- Blaise ha ragione. Se vogliamo smascherarlo abbiamo bisogno di prove concrete, non bastano le nostre supposizioni. - intervenni dando man forte al mio amico. 
- Avete ragione. - fece alla fine Draco abbassando la testa. 
- Dai, adesso andiamo a dormire. È molto tardi. - fece il moro indicando cpn un cenno della testa le scale. Annuì lievemente ed insieme a Draco raggiungemmo la nostra stanza, mentre Blaise e Ginny raggiungevano la loro. 
Appena entrati, Draco, notò le varie carte distese sul letto e mi guardò interrogativo. 
- Che cosa sono? - chiese indicandole con la testa. 
- Sono... lettere. - dissi abbassando lo sguardo, puntandolo sul pavimento. 
- E di chi sono? - chiese ancora avvicinandosi al letto e prendendone una in mano. - Ma che...? Dove diavolo le hai prese queste? - chiese alzando un po' la voce e voltandosi verso di me. 
- Io... le ho prese dall'ufficio di Waterloo. - dissi senza alzare lo sguardo su di lui. 
- Cosa?! Quando?! - 
- Il giorno in cui ero andata alla Magic Library. - rispose sospirando ed alzando la testa. 
- Perché non me l'hai detto? Hai la minima idea di quanto hai rischiato? Poteva vederti! - 
- Sono stata attenta. - risposi incrociando le braccia. - E comunque non c'è bisogno che mi fai la paternale ogni volta. Sei il mio ragazzo non mio padre. - 
- Appunto perché sono il tuo ragazzo ho tutto il diritto di farti la paternale. Ho tutto il diritto di preoccuparmi per te, no? - 
- Certo! Ma anche tu hai fatto cose pericolose in questo periodo, eppure io non ti ho mai fatto scenate del genere! - dissi avanzando di un passo arrabbiata. 
- È vero, ma le facevo perché ero costretto. Io... lo capisco. Sei fatta così. Tu sei molto più coraggiosa di me ma... - 
- Questo non è vero. - lo interruppi avanzando di un altro passo. 
- Sì che lo è. Ma non mi importa, ti amo anche per questo. Almeno permettimi di essere preoccupato. - 
- Ma certo! - sussurrai scuotendo la testa. Gli presi la lettera dalle mani e la buttai di nuovo sul letto, insieme a tutte le altre. - Fidati di me! So quello che faccio. - feci portando le braccia intorno al suo collo. 
- Ci provo ma non è facile. - disse lui portando le braccia intorno alla mia vita. 
- Lo so. Sono una tipa complicata. - 
- E faticosa. - aggiunse avvicinandosi un po' al mio viso. 
- Senti da che pulpito! Tu sei la persona più faticosa che ci sia al mondo. - un altro po'. 
- Ah io? Sei tu che ogni giorno mi fai dannare. - un altro po'. 
- Bé tu mi hai fatto dannare per anni, è equo. - ancora un po'. 
- Come no. - sussurrò sulle sue labbra. 
- È vero! - sussurrai sorridendo lievemente. Un attimo dopo le unì, baciandomi. - Promettimi che quando farai cose del genere me lo dirai subito. - 
- Te lo prometto... prima o dopo? - chiesi con un sorriso furbo. 
- Prima. - rispose lievemente irritato. 
- Uhm... va bene. Ma adesso baciami e basta parlare di queste cose. - dissi con un altro sorriso. 
- Come la mia principessa desidera. - rispose colmando di nuovo la distanza. 


Pov Silente 


I ragazzi erano appena usciti quando mi alzai ed iniziai a camminare per la stanza, ripensando alle parole di Draco. 
- Albus. Non crederai alle parole del signorino Malfoy, vero? - chiese Minerva avanzando di un passo verso di me. Mi fermai e volta i verso di lei, che mi guardava corrucciata. 
- Non lo so Minerva. - risposi con un sospiro. Non era tutta la verità. In realtà ero più che certo che ci fosse una spia, di conseguenza credevo alle parole di Draco. 
- Oh andiamo! Sono solo dei ragazzini! - esclamò alzando le braccia al cielo in segno di esasperazione. Quella situazione ci stava consumando, a tutti, eravamo stanchi di provare a fermarli ed a prevedere le loro mosse. 
- Ragazzini che però hanno visto cose ben peggiori di noi. - replicai io. 
- Perché tu glielo hai permesso, Albus. Loro... dovevano rimanere fuori da tutto questo. Tu dovevi lasciarli fuori. - 
- Anche volendo non avrei potuto. - 
- Certo che avresti potuto, Albus. Sarebbe bastato lasciarli qui ad Hogwarts, al sicuro, invece di mandarli a compiere missioni suicide! - 
- Ma ci sono riusciti. - 
- Lo so, ma hanno comunque rischiato la vita. - 
- Era necessario. - disse la voce di Severus dietro di lei. Entrambi ci voltammo verso di lui che non si era mosso di un millimetro. - Questa cosa va ben oltre le nostre capacità o età. Non possiamo fare molte distinzioni, in più si sono proposti loro di collaborare in tutti i modi possibili. Quando arriverà la guerra, perché sappiamo tutti che arriverà, credi davvero che loro si rifiuteranno di combattere? Oppure credi che Bellatrix, Rodolphus ed i loro scagnozzi si preoccuperanno delle età? No, loro uccideranno chiunque si metta sul loro cammino, che sia bambino o adulto. - 
- E cosa dovremmo fare? - 
- Non lo so, Minerva. - dissi scuotendo la testa. - Severus? - 
- Io dico di lasciare e vedere cosa succederà. - rispose scuotendo lievemente la testa ma mantenendo la stessa aria fredda e quasi indifferente. Annuì dandogli ragione. Adesso, non potevamo fare niente se non aspettare e vedere cosa succedeva. 


Dunque... cosa ne pensate? L'ho pubblicato qualche ora prima ma vabbé. Devo dire che mi è piaciuto molto scriverlo, è assolutamente uno dei miei preferiti. Detto questo ciao e ci vediamo al prossimo capitolo. 

 

 

   
 
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