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Autore: LazySoul    08/10/2017    4 recensioni
La storia è ambiantata al sesto anno.
I protagonisti indiscussi sono i pensieri e le emozioni provate da Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Pensieri che forse li porteranno ad avvicinarsi l'uno all'altra, oppure ad allontanarsi irrimediabilmente...
Estratto:
«Cosa vuoi ancora da me?», gli chiese: «L'umiliazione dell'ultima volta non è bastata?»
Ripensò a quello che gli aveva confessato sotto l'effetto del Veritaserum e le sue guance diventarono subito incandescenti per la rabbia e l'imbarazzo.
«Oh, Mezzosangue, pensi davvero che io mi possa accontentare di così poco?», mormorò lui, ora talmente vicino da farle percepire il suo odore.
E Hermione lo vide. Era lì, proprio davanti ai suoi occhi: il desiderio.
Malfoy la voleva.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di Sguardi'
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5. Nell'aula di pozioni

 

 

Quando il professor Lumacorno aveva chiesto alla classe se era in grado di riconoscere le pozioni allineate di fronte a lui, rimase deluso nel constatare che solo una ragazza in prima fila aveva alzato la mano. Lui sperava in un numero maggiore di volontari, ma in fondo era contento che la ragazza che aveva alzato la mano si trovasse accanto al famoso e illustre signor Harry Potter.
In fondo all'aula Malfoy alzò gli occhi al cielo: "Merlino, è mai possibile che tu debba sempre alzare la mano? Lo fai apposta? È per mettere in mostra le tette o cosa?!", si chiedeva, mentre faticava a distogliere lo sguardo dalla ragazza. 
Era poi così tanto brutto volerla? 
Ci aveva riflettuto parecchio dalle vicende di due giorni prima e ancora non aveva trovato una risposta. 
«È Veritaserum, una pozione incolore e inodore che costringe colui che la beve a dire la verità», disse Hermione, guadagnandosi i complimenti di Lumacorno.
La ragazza rispose correttamente anche per quanto riguardava la seconda pozione, che lei conosceva molto bene, dato che l'aveva realizzata il secondo anno: la Pozione Polisucco.
Quando rispose anche per la terza pozione, Hermione sentì che qualcuno la stava fissando e quella sensazione era davvero strana.
«Giusto, questa è Amortentia. Sembra quasi sciocco chiederlo, ma immagino che tu sappia che effetti ha...», disse Lumacorno, piacevolmente sorpreso dalla ragazza.
«È il filtro d'amore più potente al mondo», rispose distrattamente, mentre desiderava ardentemente voltarsi per capire chi la stesse fissando in quel modo. Si sentiva sotto pressione e non per le domande del Professore, ma per lo sguardo di qualcuno puntato su di sé. 
«Esatto!», disse entusiasta Lumacorno, attirando totalmente la sua attenzione: 
«L'hai riconosciuta, immagino, dalla sua tipica luminosità madreperlacea...»
«E dal fumo che sale in caratteristiche spirali», continuò Hermione, facendo un involontario passo avanti, per sbirciare la superficie liscia della pozione nel calderone: «Inoltre dovrebbe avere un odore diverso per ciascuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae, e io sento aroma di erba appena tagliata e pergamena nuova e...»
Le si incastrarono le parole in gola, mentre una strana sensazione di calore le invadeva lo stomaco.
"Sandalo e menta", erano quelle le parole che non aveva detto e per un semplice e ovvio motivo: c'era solo una persona in quella stanza che aveva quel profumo, profumo che aveva sentito di sfuggita quando gli era passata accanto per raggiungere Harry in prima fila, pochi minuti prima.
"No", pensava intanto Hermione, "Non può essere".
Malfoy intanto la fissava con odio represso, non capiva perché si fosse fermata, voleva sapere cosa l'attraeva e lei si era bloccata sul più bello! 
"Cosa ti attrae, Granger? L'odore da straccione di Weasel? Oppure hai una cotta segreta per Potter?"
Quei pensieri lo stavano facendo impazzire.
«Posso chiederti come ti chiami, mia cara?», chiese Lumacorno, ignorando l'imbarazzo di Hermione che, solo in quel momento, tornò alla realtà.
«Hermione Granger, signore», rispose la ragazza automaticamente.
«Granger? Possibile che tu sia imparentata con Hector Dagworth-Granger, che ha fondato la Strastraordinaria Società di Pozionanti?»
Hermione sospirò: «No, non credo, signore. Sono Babbana di nascita».
Sentì alle sue spalle qualcuno bisbigliare e, con la coda dell'occhio, vide Malfoy sussurrare qualcosa all'orecchio di Nott.
«Questa lezione è ridicola», mormorò con disprezzo il biondo, mentre cercava di non pensare a quanto avrebbe voluto raggiungere il calderone dell'Amortentia, rubarne una fiala e farla bere alla Granger. Ovviamente solo per potersi vendicare del guazzabuglio di emozioni che lei gli faceva provare e per poter vedere le facce sconvolte dei suoi due amici del cuore mentre la toccava senza che lei protestasse.

Solo per quello, mica per altro... giusto?

Nott rispose qualcosa ridacchiando, Malfoy non aveva idea di cosa avesse detto ma sorrise a sua volta, mentre lasciava scorrere lo sguardo lungo la schiena e poi le gambe della Granger.
Un pensiero improvviso lo fece sussultare: "Forse faccio questi pensieri perché lei già mi ha rifilato un filtro d'amore... Come ha fatto quella lurida...?"
Goyle scelse quel momento per spintonare Tiger che perse l'equilibrio e finì proprio addosso a Malfoy che, innervosito oltre ogni limite, fulminò entrambi con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
Hermione Granger intanto era oppressa da una punta fin troppo acuminata di panico: "Continuo a pensare a lui perché mi ha rifilato un filtro d'amore? Come ha fatto? Ma soprattutto, perché?"

  
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