Ringraziamenti
Stavolta un capitolo a parte è di dovere.
Questi infatti
non sono soltanto i ringraziamenti per StF, bensì quelli per tutta la trilogia.
Perciò, senza andare a fare un elenco che sarebbe il copia e incolla delle note
dell’autore dei due epiloghi precedenti, ci tengo a porgere i miei più sentiti
e solenni omaggi a chi mi segue sin dall’inizio; a chi mi ha aiutato in
qualsiasi modo possibile, anche solo leggendo; a chi è
arrivato dopo, specialmente coloro che mi seguono solo da qualche settimana e
hanno fatto scorpacciata di ogni singola storia in tempi record, e a chi invece
ha – più o meno pazientemente – aspettato gli aggiornamenti. Grazie anche a te
che magari sei capitato qui per caso, perché comunque mi hai dato una
visualizzazione, e hai contribuito a far rientrare di pieno diritto l’intera
trilogia tra le consigliate di Wattpad nel fandom di Shadowhunters.
Parlando più
specificatamente di Seeing the Future, in cima alla piramide non poteva esserci
altra persona se non Francesca Paduano, la formidabile Saint-Lucifer (passate a
leggere Bad Things Happen to Good Girls su Wattpad, la cui altrettanto magnifica
coprotagonista Karef è per buona parte farina del mio sacco), che si è sorbita
i miei audio di pure 12 minuti, telefonate di tre ore, papiri e documenti vari
già da prima che il prologo di StF vedesse la luce. Nelle Houses, il suo
contributo sarà ancora più grande.
Grazie, Fra.
Per seconde, Noemi Fabiano alias Alexiel94 ed
Emanuela Malec aka Malec_1234 (sì, chiamo tutti per cognome tranne lei,
semplicemente perché non so quale sia),
anche loro martiri costrette all’ascolto di audio secolari e alla lettura di
rotoli della Torah per la buona causa del compiacimento della sottoscritta.
Thanks, girls.
Terzo, colui che
ama Adriano e odia la D’Amante, il bel Marco Canonico (TheLonePianist), mio
follower da non così tanto tempo ma che si è degnamente guadagnato
l’appellativo di Sommo Lettore di Federica Improda. A lui sono però stati
risparmiati i lunghi monologhi via vocale.
E grazie anche a
te, Marcolì.
Grazie ad Althea
Matijacic per le copertine sia della serie Past, Present and Future che delle
Houses e per il booktrailer di HoC – arriverà a breve, don’t worry – oltre che
per avermi fornito il cognome di Jean insieme a un’esaustiva storia della
famiglia.
Menzione d’onore
al testimone di nozze dei miei genitori, che mi ha reinstallato Office dopo che
mi era scaduto l’abbonamento. Menzione di disonore a OpenOffice che, per quanto
mi faceva schifo scriverci sopra, mi ha fatto perdere l’ispirazione per un’estate
intera.
E, ultima ma non
meno importante, grazie a te, nonnina, perché è per merito tuo se amo Gaeta
così come la amo, se conosco tutte le sue leggende e il suo passato, se Mattia
è di Serapo, il Palazzo si trova a Santa Lucia e i vampiri si sono stabiliti
nell’ex Italcraft, se Anna è un personaggio tanto importante e se importante è
il Lupo di Mare. Ti ringrazio, nonna, per avermi supportata e supportata come
solo tu sai fare, e soprattutto per non esserti fermata al testo ma aver capito
cosa c’era dietro. Non sarei dove sono, e non sarei chi sono, senza di te.
Concludo...
anzi, no, perché dovrei concludere?
Questa non è una
fine. È tutto meno che una fine.
È la tredicesima
carta dei tarocchi: la Morte che spazza via il vecchio e fa largo al nuovo, che
estirpa il brutto per far crescere il bello.
Quattro storie,
tre coprotagonisti, infiniti personaggi secondari, luoghi vicini e lontani,
vite che si intrecciano come radici: sono House of Cards, House of Sand, House
of Wood e House of Stone.
Carte, sabbia,
legno e pietra, o forse aria, acqua, fuoco e terra.
Questo è
l’inizio delle Houses.
Grazie a tutti,
ragazze e ragazzi; a chiunque abbia nominato e non abbia nominato. Grazie anche
a me, dannazione.
Ci rivediamo
presto. O meglio, subito.
House
of Cards è online.