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Autore: Mimesis    19/11/2017    0 recensioni
Hogwarts ai tempi dei Malandrini. Non segue alla lettera gli avvenimenti dei libri.
Lily e James, Sirius e una nuova...conoscenza, malandrinate come se piovessero e visioni che aiuteranno a sconfiggere il Signore Oscuro. O forse no?
"Puoi smettere di guardarmi?"
"Non credo, mi sto annoiando e contare i tuoi brufoli è l'unica cosa da fare..."
"E' così che conquisti le ragazze, Black? O quando dici che ti cadono ai piedi intendi dire che più che altro svengono per il tuo odore?"
Sirius era oltraggiato "stai per caso insinuando che io puzzi?"
Cassandra sorrise, contenta che avesse colto "E' esattamente quello che sto facendo."
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sirius stava per scoppiare. Non aveva mai passato così tanto tempo senza parlare, era quasi una tortura. Non che avesse effettivamente qualcosa di interessante o intelligente da dire, ma stare in silenzio era strano.

Quando Cassandra aveva detto che adorava il silenzio aveva pensato che era un modo di dire, non che effettivamente lei ricercasse i posti meno frequentati e parlasse il minimo indispensabile per essere civile.

Più passava il tempo e più pensava che quella ragazza fosse strana. Non era ancora sicuro se fosse strana bene o strana male perché non la capiva assolutamente: il suo modo di fare, di camminare, di respirare addirittura gli sembravano diversi.

« Puoi smettere di guardarmi? » sbottò lei a denti stretti da dietro il suo libro.

« Non credo, mi sto annoiando così tanto che contare i tuoi brufoli è l'unica cosa da fare. »

Oltraggiata Cassandra emise un verso secco, arrossendo un po'. Era abbastanza sicura di non avere davvero brufoli evidenti e non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di andare a controllarsi il viso « E' così che conquisti le ragazze, Black? O quando dici che ti cadono ai piedi intendi dire che più che altro svengono per il tuo odore? » 

Oltraggiato oltre ogni immaginazione Sirius la fissò con occhi sgranati « Stai per caso insinuando che io puzzi? »

« E' esattamente quello che sto facendo. » lieta che avesse colto così in fretta.

« Ti denuncerò per diffamazione, allora. Si da il caso che io profumi sempre e costantemente, noi Black non sudiamo, dai nostri pori regali esce acqua di colonia. »

Lei roteò gli occhi e fece per tornare al suo libro ma Sirius la fermò con tono supplichevole « Non farlo, sto impazzendo. Non ce la faccio più a stare qui seduto senza dire e fare niente, potrei lanciarmi nel camino dalla noia! >>
<< E questo dovrebbe farmi desistere? >>

Erano seduti alla Testa di Porco da almeno un paio d'ore e si erano scambiati si e no tre parole. Quando l'aveva vista dirigersi verso quel locale Sirius aveva quasi strabuzzato gli occhi: certo, lui e gli altri Malandrini ci andavano da anni perché permetteva di ordinare alcolici anche senza aver raggiunto i diciassette anni, ma mai si sarebbe aspettato di vederci entrare Cassandra.

La ragazza aveva addirittura salutato cortesemente il burberissimo proprietario il quale, per la prima volta da quando Sirius lo conosceva, aveva fatto una smorfia che sarebbe dovuta essere un sorriso abbozzato.

I due studenti si erano seduti al tavolo in un angolo della sala, vicino al camino, ed avevano ordinato due Burrobirre di cui una corretta con Whisky incendiario.

Cassandra non aveva commentato l'ordinazione del compagno di viaggio e si era limitata ad infilare la mano nella borsa, tirare fuori il portafoglio e un libro piuttosto voluminoso e dopo aver appoggiato le monete sul tavolo si era seduta a gambe incrociate sul comodo divanetto e si era immersa nella lettura, lasciando Sirius solo a sé stesso.
Un sè stesso piuttosto cupo, a dirla tutta, e più passava il tempo più i suoi pensieri si facevano nefasti. 

Cassandra sospirò « Ti avevo avvisato, sono una persona noiosa. Di cosa vuoi parlare, di grazia? »

« Dipende, quante parole hai ancora a disposizione? »

« Penso cento o duecento circa. »

Sirius si mise sottosopra il cervello alla ricerca di qualcosa da dire e alla fine lo trovò « Mi ricordo di te. »
La giovane Corvonero inarcò le sopracciglia « Mi fa piacere visto che siamo insieme da stamattina… »
« No, intendo dire… La prima volta che ci siamo parlati, in biblioteca, ho detto di non ricordarmi di te ma non è vero. Ci ho pensato e in effetti credo che ci siamo incrociati un sacco di volte in questi anni… Hai minacciato di bollire Robert Tomson al secondo anno dopo che aveva incantato la penna della tua amica. E al terzo hai Schiantato Louis Berrymore, quell'idiota… » sorrise al ricordo « Sei la ragazza che mi siede davanti a Storia della Magia ma non mi ricordavo fossi tu perché non ti giri mai, impegnata come sei a prendere appunti. A proposito, me li preseresti prima o poi? E sì, ogni tanto do calci alla tua sedia perché, beh, nessuno può prendere appunti con Ruf per due ore di fila. Non è umano. »

Cassandra era sinceramente colpita.

La sua intera esistenza aveva ruotato intorno all'essere tanto discreta da risultare uno sfondo, un contorno e invece ogni tanto aveva attirato l'attenzione. 

« Anche russare come un Ungaro Spinato non è umano, dovresti farti controllare il setto nasale » rispose lei passandosi una mano tra i capelli scuri « ma mi fa piacere che tu ti sia ricordato di me, ogni tanto mi sembra di essere un fantasma » ammise più che altro a sé stessa.

« In effetti mi ricordi il Barone Sanguinario… Stessi baffi. »

Cassandra considerò seriamente l’idea di lanciargli una Maledizione Senza Perdono a bruciapelo.

« Ora che sono riuscito a distrarti dal tuo libro posso farti una domanda? »

« Se riguarda la mia ceretta assolutamente no. »
Le labbra di Black si stesero in un sorriso divertito « Va bene, passerò alla domanda di riserva allora. Come mai eviti così tanto la gente? »
Gli occhi scuri di lei lo osservarono con interesse per qualche istante, poi abbassò lo sguardo e le lunghe ciglia le sfiorarono la pelle « Quanto devo essere sincera da uno a dieci? »

« Almeno sette. Otto, se sei di umore rivelatorio. »

« Mmh… o. »

Lei ci rimuginò un po' sopra prima di rispondere « Stare in mezzo alla gente mi fa sentire molto… a disagio. Mi sento oppressa interiormente, come se- » si interruppe, allarmata di starsi lasciando troppo andare « mi sembra di soffocare negli altri, a volte. Non scenderò nei dettagli con te, Black, ma da sola mi sento meno strana. »

Lui annuì anche se non era sicuro di aver capito.

Sirius stava ancora riflettendo sulle parole della compagna quando Cassandra parlò di nuovo.

« Ora tocca a me? »

« Di cosa parli? »

« Delle domande, tocca a me farne una direi. »

« Oh… » Sirius si strinse nelle spalle « Sì, direi di sì. »

« Mmh, devo sfruttarla bene allora questa domanda… » riflettè Cassandra ad alta voce.

Sirius era vagamente nervoso. 

« Da cosa derivano i vostri soprannomi? » 

Questa domanda effettivamente lo prese in contropiede e dentro di lui scattò immediatamente il sistema di allarme. 

« Quanto devo essere sincero? » chiese cercando di mostrare nonchalance mentre i meccanismi di difesa si azionavano e il suo cervello frullava cercando un modo rapido e facile di cambiare argomento in fretta.

« Almeno sette, se no non ne vale neanche la pena. » 

Avrebbe preferito cambiare domanda ma temeva di incuriosirla ancora di più. Avrebbe potuto mentire, anzi, avrebbe dovuto farlo, ma non gli veniva nessuna brillante menzogna in mente.

Alla fine sfoderò uno dei suoi disarmanti sorrisi « Come tutti i soprannomi derivano da alcune nostre caratteristiche… un po' nascoste. Non posso essere più specifico, spiacente. »

Un po' abbagliata dal sorriso luminoso del ragazzo Cassandra bevve un sorso di Burrobirra, annuendo. Non aveva idea di come James potesse essere Ramoso o di come Peter potesse avere una coda liscia, ma non aveva la forza di indagare troppo lucidamente; preferì appoggiare il mento su una mano e guardare le venature del tavolo. Per quanto le costasse ammetterlo lo sguardo di Sirius e il suo sorrisetto sghembo la mettevano a disagio.

« Questa risposta non vale. » borbottò.
Sirius si strinse nelle spalle « Allora fanne un'altra perché non cambierò la mia risposta a riguardo. »

Lei prese un bel respiro « Mi stai seguendo, ultimamente? »

Era un pensiero che le si era conficcato in testa per colpa di Ingrid che ci aveva scherzato su una delle numerose volte che il grande Sirius Black era comparso da qualche parte e da allora non c'era stato verso di toglierselo dalla mente.

« Cosa te lo fa pensare? » rilanciò lui senza sembrare per nulla a disagio guardando il barista per farsi portare altro Whisky Incendiario.

« Il mio spropositato ego, probabilmente » sospirò Cassandra « diciamo che il tuo muso mi compare davanti molto spesso, in questo periodo. >> Lo sguardo di Sirius guizzò sul suo viso << Comunque non si risponde a una domanda con un'altra domanda. »

« Mi perdoni per questo grave errore di galateo, credo andrò a fustigarmi in bagno. Comunque non ti sto propriamente seguendo, egocentrica Corvonero… Diciamo che- uhm- ultimamente è più facile passare del tempo con te che con gli altri. » 

« Dovrebbe essere una cosa positiva? » domandò lei dubbiosa.
« Direi di sì, non sei contenta che il ragazzo più bello della scuola voglia passare più tempo con te? » chiese sciabolando le sopracciglia mentre si apriva in un sorriso a trentadue denti.

Lei sbuffò « Direi che la modestia tu non sappia neanche cosa sia… »

« Stai mettendo in dubbio la mia beltà? » indagò Sirius facendola arrossire vagamente.

« Diciamo che sei… decorativo. Te lo concedo. Ma ci vuole altro oltre ad una bella faccia, te l'hanno mai detto? »

Sirius roteò gli occhi.

« Come pensi se la stia cavando il caro Jamie? » domandò con un ghigno birichino, cambiando repentinamente argomento.

« Spero bene, e dovresti sperarlo anche tu. Se non altro perché altrimenti dovresti sorbirti i suoi piagnistei, immagino. »

Sirius fece una smorfia « In ogni caso mi toccherà sopportare il suo dettagliato resoconto, preferirei non sentire di lui che infila la sua lingua in bocca alla Evans cercandole le tonsille. »

« Grazie per la meravigliosa immagine mentale » replicò Cassandra allontanando la Burrobirra da sè « ora posso tornare al mio libro? »

« No! Non so cosa fare mentre leggi. »
Lei roteò gli occhi « Potresti fare una cosa del tutto nuova per te: riflettere. »
« Su cosa, per tutti i peli pubici di Merlino? »

« Su quello che vuoi. Avrai qualcosa su cui rimuginare, no? »

<< Assolutamente no, la mia vita è perfetta. >>
Per qualche strana ragione a lei incomprensibile Casasndra sentì il suo cuore riempirsi di dispiacere. Sirius aveva parlato con la sua solita aria divertita, ma la Corvonero aveva la netta sensazione che “perfetta” fosse una definizione molto lontana dalla vita di Sirius Black.
<< Che c’è? >> Domandò il ragazzo, perplesso dal suo silenzio e dallo sguardo addolorato che gli stava rivolgendo.
Lei scosse solo la testa.
« Rimuginare sui problemi non rientra nella mia filosofia di vita, comunque. >> spiegò il Grifondoro<< I problemi vanno ignorati finché non diventano troppo grandi e allora si cerca una soluzione all'ultimo minuto. Si sa che sotto pressione vengono fuori le idee migliori. »

« E' la cosa più stupida che abbia mai sentito, se pensassi prima ad una possibile soluzione potresti trovare una ventina di alternative per risolverlo… »

« Funziono meglio con l'adrenalina, il pericolo è il mio mestiere. » 

« Sì, certo… » commentò vagamente sarcastica « Se posso dire la mia, secondo me preferisci evitare di pensare perché hai paura e preferisci scappare. Il che è normale ma non è esattamente la strategia vincente, si sa che i problemi sono dannatamente veloci. »

Sirius rimase interdetto; punto sul vivo affilò lo sguardo, non troppo divertito quando parlò di nuovo « Com'è che sembra che tu sappia sempre tutto? »

« Non so, com’è che sembra che tu non sappia mai niente? »

Lui rise, chinandosi in avanti sul tavolo << Facciamo così, ti lascio leggere ancora per mezz’ora. Poi andiamo da Mielandia, prendiamo tutti i dolciumi peggiori possibili, andiamo da Zonko a prendere un po’ di Caccabombe e quando torniamo al castello le leghiamo alla coda di Mrs Purr. »

Cassandra roteò gli occhi. Chi l'avrebbe mai detto che un paio d'ore più tardi sarebbe stata senza fiato dietro alla statua della strega gobba mentre un'isterica Mrs Purr correva a perdifiato nel corridoio con un Frisbee Zannuto alle calcagna? 



Mimesis
Con un ritardo semplicemente imperdonabile sono di nuovo qui. Questa storia mi piace, vorrei avere più tempo da dedicarle ma posso assicurare che prima o poi vedrà una fine. Nella mia testa ci sono molti molti capitoli prima di poter dire "addio" a Cassandra e ai Malandrini, spero davvero di riuscire a far vedere la luce a tutto quello che ho in mente.
Grazie alle meravigliose persone che vogliono provare a seguirci in questo percorso :D 

 
   
 
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