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Autore: paige95    03/12/2017    2 recensioni
Protagonisti di questa storia saranno Bulma e Vegeta.
In realtà protagonisti veri di questa storia saranno i sentimenti: contrastati, mutevoli, sì insomma, una metamorfosi di emozioni e sensazioni. Complice di tutto questo anche un triangolo amoroso, mai veramente superato, ma che farà sicuramente impazzire i nostri personaggi.
La nostra Bulma dà voce ai fatti e a queste travagliate emozioni.
Riscopriranno loro stessi o alla fine capiranno che l'amore può cambiare tutto ciò che credevano di essere?
Vi lascio con questa domanda con la speranza che questi presupposti vi abbiamo incuriosito almeno un po'. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Sfida per amore
 
 
Non riesco a trovare pace da quel sogno, da quella meravigliosa sensazione di amore che da tempo ormai non provo sulla pelle. A volte chiudo le mie pesanti palpebre per ripescare nei meandri della mente quei momenti così evanescenti, ma anche quelli realmente vissuti, quelli che ci consentiranno tra qualche mese di diventare genitori, perché, che lui lo voglia o no, sarà padre. Infondo dovrei solo ringraziare quei suoi sporadici attimi di debolezza, perché grazie a quella sua vulnerabilità avrò sempre una parte di lui al mio fianco, indipendentemente da dove Vegeta si trovi.
 
Immersa nei miei pensieri, mi assicuro che ogni parametro della macchina del tempo sia programmato correttamente, che non ci siano difetti, ma, nonostante le mie ansie e preoccupazioni, riesco a mantenere il giusto e necessario livello di concentrazione in un momento tanto delicato.
 
Ho la vaga, no anzi, netta sensazione di stare per muovere un passo nel vuoto, un’incerta mossa che non so nemmeno lontanamente a cosa mi porterà. Ma voglio rischiare, desidero almeno tentare di sbloccare questa snervante situazione di stallo. Devo sfidare il destino perché avvenga un cambiamento, la passività non porta a nulla e nessuno meglio di me può conoscere il valore della sperimentazione e della ricerca per muovere passi avanti verso il progresso. È proprio testando qualche nuova invenzione che mi vengono a mancare importanti certezze, ma allo stesso tempo avrò risposte, avrò qualcosa di certo e nuovo, un risultato di cui spero andrò fiera. Il progresso a cui mi riferisco va ben oltre questo insieme di ingranaggi che maneggio con prudenza, è molto più profondo di qualsiasi bene materiale e ciò che metto in gioco è la mia anima.
 
Mi riconosco sempre meno, tutto ciò, questa inesorabile resa che mi ha accompagnata in questi mesi, non fa parte di me, lotterò e se il lieto fine non ci sarà, bè, non si potrà dare la colpa alla sottoscritta, non avrò alcun rimpianto, avrò combattuto mettendo in gioco le mie più intime fragilità.
 
Adoro le sfide e in questo specifico frangente qualcuno potrebbe addirittura additarmi come la peggiore delle masochiste, ma credo che questo mio lato avventuriero sia anche l’unico che unisca veramente me e Vegeta, che ci renda anche solo lontanamente simili. Ed è esattamente ciò che voglio fare, desidero provocare quel suo lato guerriero, bramo vedere da che parte intende stare, che direzione prenderà il suo cuore, a costo di perderlo per sempre. Basta incertezze, occhiate fugaci, parole desiderose e mai pronunciate, fughe da un sentimento più grande di noi, lo metterò spalle al muro e a quel punto la scelta sarà obbligata.
 
Non credo che lo odierò nemmeno se deciderà di lasciarci, forse perché un lato che amo di lui è la sicurezza, un aspetto che in questo momento fatico a ritrovare nel mio principe, ma sono certa di riuscire a riportare a galla quella sua fermezza.
 
Una piccola lacrima scorre sulla mia guancia. Nonostante le mie intenzioni e convinzioni non posso evitare di rattristarmi al solo pensiero di essere io stessa l’artefice della mia rovina, gli sto offrendo le chiavi della libertà su un piatto d’argento. Forse lo perderò per sempre, ma se questo non dovesse accadere, se lui dovesse scegliere me, sarebbe sicuramente la più grande dimostrazione d’amore che lui possa darmi.
 
La mia vista si sta inesorabilmente velando e con essa anche il piccolo monitor davanti a me sta diventando un insieme di figure indistinguibili. Chiudo per un istante gli occhi per permettere alle lacrime accumulate a livello delle iridi di sfogarsi e consentire di tornare a vedere limpidamente. Mi sfugge un sorriso a questo pensiero, davvero è sufficiente questo gesto per rendermi meno cieca davanti all’amore? Vegeta non merita nulla di tutto questo, eppure io sono qui sempre stupidamente devota a lui.
 
Mi reggo alla ringhiera per evitare di perdere l’equilibrio e cadere all’indietro dall’alta scaletta della navicella, l’ultima cosa che desidero è ferire il bambino. Controllo ogni singolo dettaglio sul computer di monitoraggio generale, affinché questo viaggio nel passato non si trasformi per Vegeta in una trappola, e per consentirgli, se vorrà​ - lo spero tanto -, di tornare.
 
Pesanti passi irrigidiscono i miei muscoli. Se penso al rischio che corro di non sentire mai più questo dolce e accogliente suono, sento già il mio cuore disintegrarsi in tante piccole e taglienti lame di cristallo. Desidero che il mio cuore torni forte e sicuro dei sentimenti che lui prova per me e questo è l’ultimo modo che conosco.
 
Ed ecco che un’insensata emozione, che non ci sarebbe mai dovuta essere e non sarebbe mai dovuta nasce dentro di me, mi gioca un tiro mancino.
 
Perdo l’equilibro.
 
Non so descrivere quanto tempo sia passato e, per la verità, non sono nemmeno così sicura che il mio cervello sappia calcolare misure di tempo extraterrestri, ma in una frazione di secondo mi sono ritrovata tra le sue braccia a mezz'aria. L’unica certezza che mi soggiunge è il mio fiato corto, ma non per lo spavento - la sensazione di impotenza è svanita quasi subito -, quanto piuttosto per questo dolce contatto, mi stringe a sé saldamente, ma allo stesso tempo con incertezza. Sento le sue grandi mani avvolgermi, percepisco un lieve tremolio all'altezza dei suoi polpastrelli, forse è l'energia che freme in lui e il pensiero di essere la causa di una simile reazione mi provoca compiacimento. Ma, nonostante il benessere che mi provoca, la percezione è ben distante dal mio sogno, non vi è alcuna ombra della sicurezza con cui ha risposto alle mie accorate parole, ma dopotutto quello era un semplice sogno, solo la proiezione dei miei più grandi desideri.
 
Lo ringrazio con gli occhi per avermi salvato e vorrei tanto chiedergli ‘e il mio cuore quando lo salvi?’, ma tengo questi pensieri per me. Non mi toglie gli occhi di dosso e rimaniamo così, sospesi, l’uno tra le braccia dell’altra in attesa di cosa? Un miracolo forse? Quello sarebbe gradito, almeno da parte mia. Ma infondo mi sento così bene in questo momento, non ho alcuna frenesia di tornare a terra, per cosa poi, ricominciare la solita triste routine che mi consente solo di viverlo per metà? Non voglio affatto tornare a vivere quel tomento, lo stringo più forte a me involontariamente, ma è un gesto volontario del cuore, non desidero rimettere i piedi a terra, voglio tornare a sognare, desidero rivivere il nostro bellissimo e personalissimo sogno. Insieme.
 
Mi scruta con apatia, non so a cosa stia pensando e neppure cosa possa provare, ma questo non mi basta più, desidero sia presente totalmente, con la testa, ma soprattutto con il cuore.
 
Spezzo quel contatto visivo, ma non prima di aver impresso quei profondi occhi nella memoria, forse per l’ultima volta. Gli premo una mano sul petto, intimandolo a riportarmi a terra, tanto tutto ciò è inevitabile. Asseconda la mia volontà - per modo di dire, non è certo ciò che desidero -, iniziando una lenta e delicata discesa, rendendo questo momento maggiormente straziante.
 
Finalmente atterriamo e scendo velocemente - per quanto la gravidanza me lo possa concedere - dalle sue braccia. Non alzo di nuovo lo sguardo su di lui per evitare di rimanere imprigionata nei sui occhi magnetici. Mi volto verso la navicella per orientare la conversazione che mi appresto ad iniziare con lui.
 
 Vegeta, la macchina del tempo è pronta. Ora se vorrai potrai rivedere il tuo pianeta e la tua famiglia 
 
Mi fissa imperterrito con apatia ed io continuo nemmeno lontanamente a cogliere i suoi pensieri. Cerco comunque di contenere la mia commozione e la paura di perderlo per sempre che sento esplodere nel petto.
 
Ma proprio nel momento in cui credevo che questa notizia non avesse minimamente sfiorato e scalfito la sua anima, vedo le sue labbra schiudersi leggermente in segno di stupore e il suo sguardo corrucciarsi per la malinconia. La sua attenzione si sposta sulla mia ultima invenzione e dopo attimi, che mi sono parsi infiniti, muove un passo verso la navicella, un movimento accompagnato ad un battito del mio cuore che se va per sempre, forse insieme a lui? Continua ad avanzare inesorabilmente oltre a me. Provo un dolore lancinante, chiudo gli occhi per contenerlo, ma tanto la sua attenzione non è riposta in me, perciò posso anche evitare di pormi certi problemi ad esternare le mie emozioni.
 
Spero almeno che mi abbia capita, gli ho detto che può rivedere la sua famiglia, non che può ritornare a seminare panico e terrore in giro per lo spazio. Ma l’una non implica forse l’altra? Cosa posso aspettarmi da un sayan di sangue puro dopotutto, cresciuto nella rabbia e nel rancore? 
Prendo coraggio e mi volto solo quando percepisco un flebile scricchiolio. Vegeta è salito sulla navicella senza fiatare, sena nemmeno riflettere, come se una calamita lo avesse attratto. Ed ecco che un altro frammento nel mio cuore è perso per sempre, forse ha già scelto e non vi è nemmeno ombra di noi in quella sua decisione.
 
Non ha ancora chiuso il portellone, indugia un momento, così colgo l’occasione e mi avvicino. Poso lentamente una mano sul metallo, esattamente dove si poserà il vetro che lo dividerà ormai a breve da me. Dovrei pentirmi amaramente di quello che sto per fare, eppure non è così, sento che è giusto, che è l’unica soluzione possibile per noi, che un giorno, forse non così tanto lontano, noi ci ritroveremo e sarà tutto diverso, migliore.
 
E poi, un gesto inaspettato, posa la sua mano sulla mia e mi fissa con gli stessi occhi con cui l’ho guardato poco fa per avermi salvato da quella rovinosa e incosciente caduta, ringraziandolo.
 
Non riesco a proferire nemmeno una singola parola, ma credo che sarebbe tutto inutile. Dopotutto a che servirebbe chiedergli di tornare, quando i miei occhi comunicano già tutto il mio amore.
 
Mantengo vivo quel contatto, ma nel frattempo inizio a chiudere lentamente il portellone. Solo quando il vetro si trova a pochi centimetri dalle nostre mani, faccio a malincuore scivolare la mia dalla sua, finchè nemmeno più un centimetro di pelle ci congiunge, e mi allontano, ma il mio sguardo continua a penetrare attraverso il vetro.
 
Lo percepisco come un addio, forse è la paura a farmi essere così pessimista, non lo so, ma nei suoi occhi leggo desideri dissonanti dai miei, io voglio vivere il nostro amore nel presente, mentre lui desidera rivivere la sua famiglia nel passato. È vero, non può esserci presente senza passato, ma ad un certo punto deve essere lasciato alle proprie spalle per poter vivere il futuro ed io spero davvero che Vegeta lo capisca con il mio sofferto aiuto.
 
Mi allontano per consentirgli la partenza, forse per rendergliela più semplice, sperando sempre che questo distacco non lo lasci totalmente indifferente e che nel suo cuore stia nascendo il desiderio di un ritorno. Continuo stupidamente a non pentirmi di avergli offerto questa opportunità, persisto in questa sfida che mi sono autoimposta. Spero di non perderla, di vincere finalmente su di lui, di fargli comprendere quanto l'amore, quello sincero, sia la forza più potente che esista nell'Universo, persino più forte di lui. Mi auguro che quella piccola parte di amore che sento essere presente in lui per noi non mi tradisca a tal punto da perderlo per sempre. Vegeta deve tornare per aiutarci a salvare il nostro Trunks.
 
Mi regala un ultimo sguardo, percepisco solo un lieve indugio nell’aria prima che la macchia del tempo scompaia  rapidamente davanti a me, non lasciando neppure un impercettibile ombra della sua presenza, come se lei e il suo passeggero non fossero mai esistiti. Invece era reale, perché una parte di lui cresce in me. Perché ho sperato che non funzionasse? Di non aver svolto correttamente qualche calcolo di progettazione per rendere vano il mio tentativo? Forse per il vuoto che, a pochi istante dalla sua partenza, ha già lasciato dentro di me, portando via con sé i pochi frammenti del mio cuore rimasti instabilmente attaccati al petto. 
 
E proprio ora che lui non è più qui con me sento il bisogno di parlargli. Buffo, adesso è tardi, Vegeta non mi sente. Niente lacrime dai miei occhi, perché bagnare il suo ricordo?
 
Alzo gli occhi al cielo e mi ripeto che mi resta il cannocchiale che ho modificato per anche solo cercare nell’immensa vastità celeste il punto in cui si trova. Ma non mi basta, io lo voglio qui in carne ed ossa, con la mente e con il cuore.
 
 Ti sfido sayan. Scegli: me o il passato. Ma torna ed amaci 
 
Nella mia voce non vi è alcuna aria di sfida, più di una supplica, una preghiera, affinché il mio sogno si avveri.
 
Non so quanto tempo ci vorrà, ma io lo aspetterò. Non so nemmeno se saremo una famiglia o meno, ma so per certo che lo amerò per sempre.
 
 
Fine.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Dopo mesi termino questa storia. Il finale è volutamente aperto, tra alti e bassi e tra tangenti imboccate qua e là, ho voluto terminare restando più aderente alla trama originaria possibile…però si sa che alla fine Vegeta tonerà e stavolta per sempre 😉 Questo era un semplice missing moment su quel periodo della loro vita, ma non vi era l'esplicita volontà di modifica troppo la trama, solo di renderla più funzionale alla mia narrazione 😊
 
Vi ringrazio davvero di cuore per aver seguito questa mia FF nonostante tutto, per averla inserita tra le preferite e le ricordate, ma soprattutto per averla recensita, spero di non avervi deluso, ma nel caso mi scuso :3
 
Alla prossima 😊
 
Baci
-Vale
   
 
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