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Autore: Llerian    23/12/2017    2 recensioni
▪ Sterek | Malec
01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek
02/12 Presidente Meow ~ Malec
03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek
04/12 Fair ~ Malec
05/12 Biker ~ Sterek
06/12 Cooking Skills ~ Malec
07/12 First Snow Ever ~ Sterek
08/12 Wake Up ~ Malec
09/12 Nursing ~ Sterek
10/12 Confused ~ Malec
11/12 Way to go, Stilinski ~ Sterek
12/12 Short for Alexander? ~ Malec
13/12 Driving 101 ~ Sterek
14/12 Permanent ~ Malec
15/12 Monster ~ Sterek
16/12 Pathetic ~ Malec
17/12 Rivals ~ Sterek
18/12 --
19/12 Anniversary ~ Sterek
20/12 No Falling ~ Malec
21/12 Achoo ~ Sterek
22/12 It's Late ~ Malec
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20/12/2017 Day Twenty: 1062

"Questa sì che è una bella visuale," dichiarò Magnus non appena aveva varcato la soglia del camerino. 

La schiena nuda di Alec era la prima cosa su cui i suoi occhi si erano posati, il ragazzo era piegato in avanti che cercava di infilarsi uno stivale di pelle restando in equilibrio su un piede solo mentre Isabelle gli teneva un braccio cercando di aiutarlo a non cadere. 

"Questa è l'ultima volta che ti faccio un favore, Magnus," minacciò Alec dopo essere finalmente riuscito ad infilarsi entrambe le scarpe senza cadere con la faccia a terra. "Una signora intenzionata a comprare un qualche tuo vestito mi ha appena chiesto se avessi qualche tatuaggio nascosto," raccontò mentre Isabelle rideva senza nemmeno cercare di contenersi ormai. 

"Beh, ne hai alcuni nascosti," gli fece notare Magnus riflettendo. Aveva un sacco di tatuaggi che tutti i giorni venivano nascosti dagli abiti. 

"Ero in mutande, Magnus," disse esasperato facendo scoppiare a ridere Isabelle, ancora più forte se possibile. 

"Oh," esalò l'altro ridacchiando ma tornando immediatamente serio quando Alec lo incenerì con lo sguardo. 

"Cinque minuti," arrivò la voce di uno degli assistenti che li avvertiva del tempo rimasto prima della prossima uscita per il gruppo di modelli. 

Alec non era un modello, nemmeno lontanamente. Si era lasciato convincere da Magnus, migliore amico della sorella e aspirante fashion designer di alta moda (?), a sfilare per lui. 

Un modello aveva avuto un contrattempo all'ultimo minuto e Magnus era entrato nel panico quando non era riuscito a trovare un sostituto. 

Alec si era offerto dopo che Isabelle lo aveva pregato in ginocchio praticamente. Magnus scherzava sempre sul fatto che Alec avrebbe potuto fare il modello con il fisico e la bellezza che si ritrovava. 

Magnus gli si era letteralmente lanciato addosso, immobilizzandolo in un abbraccio che poco mancava gli fermasse la circolazione. 

"Via via!" esclamò la stessa voce di qualche minuto fa. Magnus sospettava che fosse così attivo, diligente e puntuale solo perchè lo aveva visto backstage e ci teneva a fare una bell'impressione sul capo

"Merda," sbuffò Alec infilandosi in fretta e furia la maglietta. Magnus gli fu vicino in un attimo e gli sistemò i capelli, ridendo quando l'espressione di Alec rimase minacciosa. "Me ne devi una," gli disse poi mentre Magnus lo spingeva verso la grossa tenda rossa che l'assistente stava tenendo aperta per andare a sfilare in passerella. 

Isabelle e Magnus lo guardarono uscire. "Aveva paura di arrivare a fine passerella e cadere," gli disse Isabelle scuotendo la testa con un sorriso sulle labbra. "Gli ho disegnato una runa dell'equilibrio sulla spalla, per tranquillizzarlo, sai com'è," alzò gli occhi al cielo con fare scocciato ma Magnus sapeva benissimo che non lo era. 

Alec aveva da sempre avuto la fissazione con queste rune, si credeva che questi simboli, se disegnati sulla pelle, potessero conferire abilità, qualità, caratteristiche o migliorare quelle della persona stessa. Ce n'erano di ogni tipo e categoria, per ogni esigenza. Il ragazzo ne aveva tatuate su tutto il corpo, affascinato dalla leggenda dietro di esse e dalla loro bellezza. 

Qualche minuto dopo Alec era già di ritorno, sul viso un'espressione accigliata. "La signora di prima mi ha lanciato delle occhiatine strane alla fine della passerella," disse togliendosi velocemente la maglietta e lanciandola a Isabelle quando questa rise. "Sono quasi sicuro mi abbia fatto anche l'occhiolino." 

"Le lascio il tuo numero, se vuoi," Magnus incrociò le braccia al petto e annuì alle sue stesse parole. 

"Perchè ho accettato di aiutarlo?" chiese tra sè e sè ma alzando la voce abbastanza alta per farsi sentire da Magnus. Lo spettacolo era ormai quasi alla fine, mancavano gli ultimi modelli e poi il discorso finale di Magnus. 

"Perchè, sotto sotto, sai di essere nato per fare il modello nonostante ti ostini a dire di no," gli spiegò Magnus raccattando gli stivali che Alec si era tolto e stava lasciando indietro sul suo cammino. "E poi lo so che l'hai fatto in modo da poterti guadagnare il numero di qualche anziana signora ricca," gli disse alzando le spalle con fare ovvio. 

Alec si girò per guardarlo male. "Sei fortunato che ti am--" si bloccò prima di finire la parola e sgranò gli occhi, sconvolto da cosa si era appena lasciato sfuggire. Magnus aveva la sua stessa identica espressione. "Ehm, io... no cioè... io non... tu sei... nel sens--" 

"Magnus è ora di uscire e fare il tuo discorso," stavolta fu la voce dell'assistente al backstage di interromperlo e Alec non poteva che esserne felice, salvato per un soffio

"Non provare a scappare," disse puntando un dito accusatorio nella direzione di Alec. 

Isabelle, che intanto si era goduta la scena senza interrompere - o fermare Alec prima che parlasse troppo, grazie tante, Izzy - passò un braccio attorno alle spalle del fratello, facendolo abbassare al suo livello. "Tranquillo, lo tengo d'occhio io," rassicurò Magnus e si guadagnò uno sguardo carico d'odio dal fratello. 

Qualche minuto dopo, il discorso di Magnus era strutturato per durare più o meno venti minuti tra ringraziamenti, progetti futuri e collaborazioni ma alla fine ne durò cinque scarsi, lo stilista era troppo distratto e di fretta da argomenti e situazioni più importanti. 

Quando tornò dietro le quinte trovò Alec seduto su una delle poltroncine. Il ragazzo aveva le braccia incrociate, un'espressione accigliata e un broncio degno di un bambino a cui è stato sequestrato il giocattolo preferito dalla madre cattiva. Isabelle era accanto a lui, un sorriso compiaciuto sulle labbra e un'espressione furba. 

"Vi lascio soli," disse non appena Magnus gli fu davanti. 

Alec alzò lo sguardo solo per qualche istante. "Ti odio, sta' attenta al karma," minacciò seguendolo con lo sguardo prima di tornare a puntarlo sulle proprie mani. 

Magnus si mise le mani in tasca e spostò il peso da un piede all'altro, non sapendo bene cosa dire, da dove cominciare. 

"Senti," fu Alec a prendere per primo parola, senza guardarlo. "Mi dispiace, non avrei dovuto lasciarmelo sfuggire, tu sei... e io non avr-- facciamo finta che non sia successo, tu ovviamente non ricambi e per me va bene tornare ad essere amici come prima, se vuoi ovviamente, non devi sentirti obbligato o in im--" 

Le labbra di Magnus si posarono sulle sue ad interrompere quel fiume di parole sconnesso e troppo veloce per essere seguito. "Vuoi stare zitto?" gli disse ridacchiando e rituffandosi in un altro bacio, che questa volta Alec ricambiò subito.

 
Voi sapete cosa vuol dire alzando le spalle con fare ovvio? No? Nemmeno io.
Non so se l'avete notato ma mi piace interrompere i discorsi di A con un bacio di B
  
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