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Autore: pikychan    07/01/2018    0 recensioni
Pokémon Ideale e Verità, vale a dire Pokémon Nero Ideale e Bianco Verità.
Questa fanfiction, ambientata a Unima, parla del viaggio di tre amici vecchi e nuovi. Di una ragazza appena diventata Allenatrice che insegue costantemente la Verità del mondo ed è segretamente innamorata di un misterioso ragazzo incontrato per la prima volta a Quattroventi. Di un Allenatore che insegue da anni il suo sogno di diventare maestro Pokémon. Di un Allevatore costretto ad interrompere la sua esperienza da tirocinante in un Centro Pokémon.
Una grande avventura li aspetta e soprattutto un grande destino da compiere.
Quello che impareranno durante il loro viaggio? Chi può dirlo, solo voi potreste scoprirlo leggendo.
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Capitoli:
1. LA LEGGENDA
2. IL TEAM PLASMA
3. IL LUNA PARK (1° PARTE)
4. IL LUNA PARK (2° PARTE)
5. LA GELOSIA
6. IL POKÉMON MUSICAL
7. LA DICHIARAZIONE
8. LA TORRE DRAGOSPIRA
9. LA CHIAROLITE
10. IL CUORE
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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IL CUORE
 

Ash e Lucinda stanno correndo su per la torre da più di una decina di minuti. Gli scalini sono davvero tanti e non ce la fanno quasi più a proseguire.

L’Allenatore è il primo, mentre la ragazza è quasi a due metri da lui.

«Presto Lucinda!» esclama Ash.

«Tranquillo, sono dietro di te.» dice Lucinda.

Fuori il tempo è peggiorato notevolmente, non ci sono che nuvoloni scuri, accompagnati naturalmente da tuoni e lampi.

Arrivati in cima Lucinda inciampa sull’ultimo gradino e Ash si precipita ad aiutarla.

«Bene bene.» dice N avanzando. «Ci incontriamo di nuovo, cara Touko.».

I due non ci possono credere, l’unica cosa che fanno è sgranare gli occhi.

N è lì davanti a loro con una specie di ghigno malvagio che non gli riesce per niente bene. Alle sue spalle la parete è crollata. Deve essere stato quell’enorme Pokémon Drago, pensano, ma chi è quel Pokémon Nero? Che sia il famoso Zekrom di cui parlava la Professoressa Aralia? Può essere, in effetti Ash ricorda che l’immagine del Pokémon che ha visto emergere dalle nubi era identica.

Quando N si ferma e vede i due sgrana gli occhi dando loro la prova inconfutabile che sta solo recitando la parte di un cattivo che non gli si addice.

«Sono qui N!» esclama Touko dall’altra parte della sala.

«Felice di rivederti.» si gira verso di lei sorridendo. «Spero tu sia pronta a lottare.».

«Non voglio lottare contro di te, N!».

«Ma devi farlo, questo è il tuo destino.».

«Il mio destino lo decido io!» esclama. «N, tu non sei cattivo, io lo so!».

«Chi può dire quale sia la differenza tra bene e male?» domanda lui. «Il confine è così sottile e fragile...».

«Devi capire una volta per tutte che il Team Plasma è malvagio!» esclama ancora lei. «Vieni via con noi e metti un punto definitivo a questa storia!».

«No Touko.» dice fermo. «Non capisci che questo è il mio unico posto? Non mi voleva nessuno prima che Ghecis mi prendesse sotto la sua ala.».

«Quando eravamo bloccati sulla ruota panoramica mi hai detto che i Pokémon sono la tua vera famiglia!».

«Sì, ma un bambino non può essere cresciuto solo da Pokémon.» dice. «Per quanto Pokémon e umani si amino e si rispettino l’ago della bilancia favorisce sempre una delle due parti, è l’innegabile corso del destino.».

«Non capisci che così fai solo il loro gioco!?» esclama ancora con le lacrime agli occhi. «E va bene, allora… combatterò affinché tu possa cambiare idea!».

La Chiarolite si libra in aria e inizia a brillare di luce propria.

L’oggetto si trasforma nel Pokémon Bianco Verità, ovvero Reshiram.

N rimane sorpreso nel vedere il processo di trasformazione, ma una volta finito sorride.

«Ti dimostrerò che sono gli Ideali a generare il vero potere!».

Ti sbagli N, non c’è Ideale che superi la Verità…

Zekrom e Reshiram cominciano una battaglia da prima esclusivamente corpo a corpo, ma poi passano ad utilizzare i propri attacchi colpendo per sbaglio anche le pareti.

«Dobbiamo trovare il modo di aiutare Touko!» esclama Lucinda guardando Ash.

Il ragazzo la guarda per poi distogliere lo guardo con fare pensoso. Mentre i due Pokémon continuano a lottare, causando sempre più danni, comincia a formarsi nella sua mente l’idea che il suo primo incontro con Zekrom deve essere collegato con quello che sta succedendo oggi. Forse lui può fare qualcosa… deve fare qualcosa!

«Ehy!?» esclama Ash con voce tuonante.

I Pokémon interrompono momentaneamente la battaglia per girarsi verso di lui, in un momento tutto tace ed è riempito solo dagli sguardi carichi di perplessità dei presenti. Ash però ha l’aria decisa. Sembra sapere bene cosa fare.

«Zekrom, ti ricordi di me?» chiede rivolto al Pokémon. «Ci siamo visti a Soffiolieve, grazie per avere aiutato me e Pikachu in quell’occasione.» continua. «Però vorrei capire di più, quali sono le tue intenzioni? Vuoi veramente questo? Lottare per un ideale assurdo che causerà solo dolore e sofferenza?».

I due Pokémon Drago in tutta risposta ricominciano a lottare, lasciando Ash completamente spiazzato.

«Cosa speravi di ottenere?!» gli chiede Lucinda leggermente alterata.

«N!» esclama Touko per richiamare la sua attenzione. «Ritira Zekrom, questa lotta non ha un vincitore! Conosci la leggenda.» aggiunge. «Vuoi veramente mettere in pericolo l’intera regione di Unima!?».

«Mai, distruggerò Unima con le mie mani se servirà a rendere liberi i miei amati Pokémon.» dice lui irremovibile, ma calmo come sempre.

All’improvviso il soffitto comincia a crollare mattone dopo mattone. Ash e Lucinda si coprono la testa con le mani per evitare di essere colpiti, ma Touko non fa lo stesso e in un momento di distrazione un mattone le finisce dritto in testa facendola cadere a terra.

«Touko!».
 

Nel mio sogno ero su un Pokémon Drago volante.

Non avevo molti ricordi di quello che era successo prima, ma non mi importava.

Una voce soave continuava a chiamarmi con dolcezza.

Era un bellissimo ragazzo dai lunghi capelli verdi.

Non rammento esattamente cosa mi disse, ma ricordo chiaramente che a un certo punto ha appoggiato le sue labbra sulle mie.

Ero così felice in quel momento, lui mi piaceva da sempre.

È stato un tipico caso di colpo di fulmine, ma sapevo che c’era di più.

Io e quel ragazzo condividevamo un sogno. Il sogno di conciliare la Verità con gli Ideali, un sogno così nobile… e allo stesso tempo così impossibile da sembrare sciocco. Come lui mi sentivo invincibile e pronta a fare qualsiasi cosa… o almeno, finché non mi sono svegliata.


Ospedale di Mistralopoli, anche il Team Rocket, dopo essere precipitato dalla Torre Dragospira, è ricoverato qui. Alloggiano tutti e tre al primo piano, nella camera 133. Invece al secondo piano, primo corridoio a destra, la camera 222 ospita proprio la nostra Touko. Ormai è qui da diversi giorni e in molti sono venuti a trovarla.

La Professoressa Aralia non le ha risparmiato una bella ramanzina per averle disubbidito. A Touko comunque non è importato. Sapeva cosa doveva fare e l’ha fatto per il bene di Unima.

Quelli che sembrano aver fatto l’abbonamento per venirla a trovare sono Ash e Lucinda. Praticamente sono sempre lì. Dopo cera. Dopo pranzo. Non vogliono che si senta sola… e si sentono anche in colpa. Prima che il tetto crollasse del tutto sono corsi giù dalle scale.

Lucinda è scoppiata a piangere quando, una volta scesi, ha visto che il piano superiore era completamente distrutto.

Quando sono arrivati la Professoressa Aralia e gli altri non potevano credere ai loro occhi.

Lucinda si è gettata tra le braccia di Diapo e Ash combatteva contro tutti i muscoli del suo corpo per non piangere a sua volta. Continuava a guardare la parte di torre distrutta. Aveva gli occhi lucidi. Si sentiva un vero idiota per non aver provato a fare di più oltre che ha parlare di quella volta a Soffiolieve.

Belle era agitatissima e Komor ha dovuto trattenerla affinché non corresse su per le scale. Alla fine anche lei era scoppiata a piangere e l’amico l’aveva abbracciata per consolarla. Anche lui, però, era sull’orlo delle lacrime. Si sforzava di restare risoluto, ma era innegabile si sentisse a pezzi. E per forza, lui, Belle e Touko erano amici da una vita. Il giorno che avevano scelto il loro primo Pokémon erano insieme. Tutti e tre a casa di Touko. Erano sicuri che niente al mondo li avrebbe separati. Certo, il loro viaggio li avrebbe portati ad allontanarsi, ma l’amicizia che li legava era troppo forte per soccombere a questo.

Poi, è arrivata la notizia che Touko era stata ritrovata nel pressi dei mulini a vento della città. Le lacrime hanno lasciato subito il posto all’incredulità, poi subito dopo alla gioia.

Touko era svenuta, ma dalle prime analisi il dottore ha constatato subito stesse bene.

«Come ti senti oggi, Touko?» le domanda l’infermiera entrando nella camera.

«Sto molto meglio, grazie.» risponde lei seduta contro lo schienale del letto. «Quando pensa che potrò lasciare la stanza?».

«Tra un paio di giorni al massimo.».

«Che cosa!?» esclama incredula. «Ancora un paio di giorni!?».

«Dovevi pensarci prima di disubbidire alla Professoressa Aralia.» dice cambiando l’acqua alle piante. «Anzi, sei fortunata a non aver riscontrato danni nonostante il crollo della torre.».

Touko non dice niente. Anche se non ricorda bene è sicura non si sia trattato di fortuna. Sarebbe sicuramente morta se non fosse stato per N. Lo sa, è stato lui a portarla in salvo e lasciarla ai piedi del mulino a vento più grande della città.

L’infermiera esce senza che la ragazza neanche se ne accorga, ma passano meno di dieci secondi che sente bussare alla sua porta.

«Avanti!» esclama Touko.

Entrano Ash e Lucinda tutti sorridenti. Lucinda è un mano un bouquet di fiori coloratissimo che attira immediatamente l’attenzione di Touko.

«Altri fiori?!» esclama incredula. «Stavolta chi li manda?».

«Non c’è il mittente.» dice Lucinda mortificata.

«Sarà un ammiratore segreto.» commenta Ash incrociando le braccia.

«Ma va!» esclama Touko tutta rossa in volto. «Come mai siete venuti a quest’ora?».

«Io tra un po’ parto per Boreduopoli e volevo salutarti.» spiega la Coordinatrice.

«Ah, capisco...» bofonchia l’Allenatrice. «Ti piace così tanto viaggiare con quello?».

Lucinda sorride a disagio non sapendo cosa dire davanti a tanta schiettezza.

«Ora è meglio andare.» si intromette Ash.

Lucinda appoggia i fiori di Touko sul tavolino dove c’è anche il vaso di fiori che le avevano portato lei e Ash all’inizio del ricovero.

«Ciao Touko, spero di rivederti un giorno!».

«Ciao e buona fortuna!».

 

Mentre i due camminano lungo il corridoio non parlano molto, ma a un certo punto Ash guarda con la coda dell’occhio Lucinda.

«Sai?» dice per attirare l’attenzione. «In effetti ha ragione Touko, ti piace tanto viaggiare con Diapo?».

Lei ormai si è fermata e lo guarda perplessa.

«Che cosa ti viene in mente così all’improvviso?».

«Rispondimi!» perde la pazienza. «È una domanda!».

«Che domanda è?» le sfugge esterrefatta.

«Senti, perché invece non viaggi con me, Brock e Touko?» domanda Ash. «Ci divertiremo di sicuro!» aggiunge sorridendo.

«Mi piacerebbe, ma non posso.» dice lei. «Non sarebbe carino abbandonare una persona così.».

«Allora Diapo ti piace davvero...» mormora l’Allenatore abbassando gli occhi.

«Ragazzi, grandi novità!» esclama Brock entusiasta arrivando davanti a loro.

I due lo guardano increduli. È sbucato all’improvviso e in più ha con sé una valigia roller che neppure Ash ha mai visto prima.

«Brock!» esclama Lucinda istintivamente. «Che succede?».

«Perché hai quella valigia?» chiede Ash.

«Torno a Quattroventi.» spiega finalmente l’Allevatore. «Dopo l’arresto del Team Plasma il Centro Pokémon di Quattroventi è stato riaperto.» aggiunge. «Il Professor. Oak mi ha appena chiamato per dirmi che il mio tirocinio è stato riconfermato.».

«È fantastico Brock!» esclama la Coordinatrice. «Sono felice per te!».

«Quando parti?» chiede Ash.

«Proprio adesso.» risponde. «Dovrebbe passare un taxi a prendermi.».

«Allora in bocca al lupo.» sorride Ash. «Sembra che le nostre strade siano destinate a separarsi di nuovo.».

«Lo so, ma non preoccuparti, sono sicuro che ci rivedremo.» dice Brock. «E poi ora c’è anche Lucinda, immagino che continuerete il viaggio quando Touko sarà dimessa.».

«Per la verità anch’io parto tra poco...» dice Lucinda mortificata.

«Sì, sono io che aspetterò Touko per andare insieme a Boreduopoli.».

«Davvero?» emette guardandoli con perplessità. «Allora in bocca al lupo anche a voi.».

«Ciao Brock!» salutano i due mentre si allontana.

Quando Brock ormai è lontano Lucinda è la prima a riabbassare la mano.

«Non mi piace Diapo.» dice guardando Ash.

Lui si volta confuso non essendo sicuro di aver sentito bene.

«Come dici?».

«Non mi piace Diapo.».

L’Allenatore la guarda sempre più confuso.

«Perché mi dici questo all’improvviso?».

«Ne stavamo parlando prima, ricordi?» gli chiede lei. «È che vedendo Brock così sorpreso mi sono detta: sono proprio una cretina.».

«Wow...» emette Ash sempre più confuso. «Complimenti per la sincerità...».

«Non mi piace Diapo, perché mi piaci ancora tu.» dice arrossendo lievemente.

Ash arrossisce doppiamente, sia per la sorpresa che per la dichiarazione così diretta.

Lucinda gli stampa un rapido bacio sulle labbra per poi allontanarsi e sorridere imbarazzata.

«Lucinda, io sto per andare a Boreduopoli, vieni con me?» chiede Diapo arrivando.

Segue un lungo momento di silenzio e Ash si gira verso Lucinda per cercare di capire dalla sua espressione quello che intende rispondere.

«Grazie di tutto Diapo.» sorride lei. «Ma ora credo di cavarmela, buona fortuna.».

L’espressione di Diapo sembra per la prima volta turbata, anche se lui mantiene sempre un rigoroso contegno.

«Capisco, buona fortuna anche a te allora.» dice guardando per un attimo anche Ash.

Poi si allontana e in poco tempo sparisce.

Ash e Lucinda riprendono a camminare troppo in imbarazzo per parlare.

«Quindi… adesso stiamo insieme?» chiede Ash a un certo punto non guardandola a causa delle guance ancora troppo rosse.

«Non saprei cosa risponderti...» dice Lucinda in tutta risposta visibilmente a disagio per l’intera situazione.

L’Allenatore si ferma appena sente la sua voce. Che cosa sto facendo? Si chiede. In questo momento non dovrebbe dimostrarsi così insicuro. Non è da lui. Certo, certe situazione non sa bene come gestirle, ma sa bene come affrontarle.

La Coordinatrice si ferma a sua volta non capendo.

«Sai che ti dico?» le chiede Ash retoricamente. «Noi siamo sempre stati insieme, solo che non lo sapevamo.» conclude sorridendo.

Lucinda arrossisce, ma si riprende quasi subito e risponde.

«La sai una cosa?» dice. «Sono pienamente d’accordo con te.» aggiunge sorridendo.


Per quanto nascosto trova sempre il modo di esprimersi.

Solo perché non lo vedi non significa che non ci sia.

È il cuore. È l’amore.

Un concetto molto semplice… eppure tutti ignorano.

Sai della sua esistenza solo quando ti sorprende.

Non pensate che servano parole.

Potreste non accorgervene o rinnegarlo, ma lui ritorna sempre.

Sempre.
 

Touko si è alzata in piedi e dopo aver osservato i fiori per un po’ è andata verso il comodino. Ha aperto il primo cassetto e vi estrae un bigliettino di carta verde ripiegato su se stesso. Torna a prendere i fiori ancora posati sul tavolo e si avvicina alla finestra.

Guarda fuori, poi torna a guardare i fiori e subito dopo il bigliettino. Lo apre.

 Grazie.
                   
- N

  
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