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Autore: ArrowVI    09/02/2018    1 recensioni
L'Arcadia, un luogo idilliaco dove chiunque vive in tranquillità ed armonia, la nazione con meno criminalità e la qualità di vita migliore fra tutte...
Fino a quando rimani all'interno delle mura della sua capitale.
Dietro la facciata di "Nazione perfetta", si cela un lugubre teatro dove chi non è considerato utile alla nazione viene rapidamente allontanato, un mondo dove coloro che sviluppano abilità speciali sono considerati demoni e prontamente eliminati.
Si dice che la luce della speranza possa nascere anche nei luoghi più bui... Sarà veramente così?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 1-6: L'inizio della fine

 
<< Non ci credo neanche se mi paghi. >>
Mi rispose Mirajane, incredula.

<< Oh, andiamo. Non ci credo che non te ne sia resa conto. >>
Le dissi, sorpreso.


<< No, non è che non me ne sono resa conto, è che non ci credo. Stiamo parlando di Yuu. Per cosa credi che io lo abbia lasciato? Non provava niente per me, se non attrazione fisica. Per lui ero un giocattolo da usare quando non si stava allenando, mettiamola in questo modo. >>
Mi rispose, con un tono infastidito.

<< E, proprio per quello, mi chiedo come facciate ad andare così d'accordo, ora. >>
Le chiesi, dopo aver preso un profondo sospiro.
Eravamo seduti in una panchina, nel mezzo della piazza centrale della comunità.

<< Non è che ci sia voluto chissà cosa. Nonostante non gli ho rivolto la parola per circa tre mesi, alla fine ci siamo passati sopra: siamo cresciuti insieme noi tre, non potevo di certo tenergli il broncio a vita. >>
Mi rispose.

< Già solo che non gli hai rivolto parola per tre mesi è davvero pesante... >
Pensai, divertito.

<< Credo che non se ne sia ancora reso conto. >>
Le dissi, tornando al discorso iniziale.

<< Oppure, più semplicemente, non prova niente. >>
Controbatté, con un tono divertito.

<< Non essere così crudele, Mira... >>
La rimproverai, leggermente infastidito dalle sue parole.

<< Ma è la verità. Andiamo, guarda tu stesso se non mi credi, Blake. >>
Mi rispose, indicando davanti a noi.
Rimasi in silenzio per qualche istante ad osservare quella scena.

Jeanne era appoggiata all'uscito dell'edificio dentro cui Yuu si stava allenando, da almeno dieci minuti.
Yuu non si era neanche voltato per salutarla durante quel lasso di tempo.

<< Come puoi ancora dire che provi qualcosa per Jeanne? >>
Mi domandò, infastidita.
Subito dopo abbassò lo sguardo.

<< Povera Jeanne, sta facendo il mio stesso errore... >>
Disse, con un tono più triste.

<< Sappiamo come si comporta Yuu. Non ha voluto nessun genere di relazione con nessuna ragazza della comunità, eccetto te. Non ti ha esplicitamente detto di non essere interessato ad avere delle relazioni? >>
Le domandai.

<< Esattamente. >>
Confermò, Mira.

<< Quindi, se non la avesse voluta intorno, la avrebbe già allontanata. >>
Le feci notare.
Mirajane sbuffò, sollevando le mani in aria.

<< Ahh, sei un caso perso. Sei un idiota... >>
Disse, arrendendosi.

<< Ed è il motivo per cui ti piaccio. >>
Le risposi, sorridendo.

Mira si voltò verso di me, stupita.

<< Più che altro, eri la seconda scelta. >>
Mi rispose, facendomi una smorfia.

<< Non è un qualcosa che dovresti dire al tuo ragazzo, così mi fai deprimere. >>
Dissi, divertito, ma fingendo di essere offeso.
Subito dopo qualcuno ci chiamò entrambi.

Mi voltai verso la persona in questione, notando che ci stava venendo contro.

<< Ehi, Jeanne. >>
Le dissi, non appena si avvicinò a noi.

<< Di cosa parlate? >>
Ci domandò, interessata.

<< Del fatto che Blake sia la mia ruota di scorta. >>
Le disse Mirajane, divertita.

<< Jeanne, aiutami, mi sta bullizando. Dille qualcosa. >>
Dissi alla ragazza dai lunghi capelli bianchi, sorridendo.

Jeanne si portò una mano davanti alle labbra, facendo una sottile risatina.
Subito dopo mi alzai, dirigendomi verso l'edificio principale.

<< Dove vai? >>
Mi domandò Jeanne, incuriosita.

<< Devo controllare alcune cose nel mio ufficio, quindi vi lascio sole. Così potete parlare di me alle mie spalle quanto volete. >>
Le risposi, dirigendomi poi verso Mirajane.
Mi abbassai lentamente, dandole un veloce bacio nelle labbra prima di lasciare le due ragazze per conto loro.



<< Ok, bene. Vediamo cosa tutto abbiamo... >>
Dissi a nessuno, arrivato nel mio ufficio, dopo essermi messo il mio amato camice.

Non appena mi sedetti davanti alla mia scrivania, aprii un cassetto: era pieno di cartelle cliniche e svariati fogli stampati.
Ne cercai uno in particolare: una lista.

Non appena la trovai, mi diressi verso alcuni scaffali.

<< Aghi... >>
Dissi, leggendo la lista.
Subito dopo guardai gli scaffali di vetro, alla ricerca di ciò che stessi cercando.

<< Ne abbiamo. Perfetto. >>
Aggiunsi, segnando una croce nella lista con una penna.

<< Bende... Bende... Oh, eccole qui. Sono poche, dovremmo prenderne altre... >>
Dissi dopo pochi istanti, continuando ad ispezionare gli oggetti scritti nella lista.
Segnai le bende con una striscia.

Subito dopo, notai l'assenza di qualcosa di importante in uno scaffale.

<< Mh? Dove sono gli antidolorifici? Ero sicuro ce ne fossero ancora tre fiale, eppure ne manca una... >>
Dissi, confuso, mentre ispezionai attentamente un ripiano.

<< Li ho presi io! >>
Sentii dire di colpo alle mie spalle.
Mi voltai, incuriosito, notando una ragazza dai capelli bianchi.

<< Jeanne? Per quale motivo? >>
Domandai, sorpreso.

<< Servivano ad un paziente, ma non ricordavo quanti di preciso... Quindi ho preso un contenitore intero. Fortunatamente quel paziente si ricordava quanti dovesse prenderne. >>
Mi rispose, scusandosi.

<< Eppure ti avevo detto che fossero antidolorifici molto forti. Di solito basta una singola pillola, e avanza pure. >>
Le feci notare, con un tono serio.

<< Scusa... >>
Mi rispose, imbarazzata.

<< Oh, non preoccuparti. Potresti riportarli nel mio ufficio, per cortesia? Sto facendo una rapida lista di cosa abbiamo e cosa ci manca, per prepararmi alla prossima spedizione. >>
Le domandai, rapidamente.
Senza esitazione, Jeanne lasciò prontamente la stanza.

Mi voltai di nuovo verso gli scaffali, controllando la lista.

< Quando si imbarazza è carina. >
Pensai, inconsciamente.

Subito dopo un brivido mi passò nella schiena.

<< Se Mirajane dovesse scoprire che ho pensato una cosa del genere, mi renderebbe sterile. >>
Dissi, spaventato.


Quando Jeanne tornò nel mio ufficio, avevo ormai già controllato l'intera lista.

<< Rieccomi! >>
Esclamò, con una boccetta marrone in mano.

<< Grazie mille, Jeanne. Potresti rimetterla a suo posto, per cortesia? >>
Le chiesi, continuando a guardare la lista.

<< Cosa è quel foglio? >>
Le sentii chiedere mentre si dirigeva verso uno scaffale.

<< E' una lista, più precisamente di medicinali e oggetti di uso quotidiano che non possiamo non avere. >>
Le risposi.
Non appena mi voltai, la notai a fianco a me, intenta a leggere il foglio.

Era piegata in avanti: inconsciamente, il mio sguardo cadde nel suo petto.
Mi schiarii la voce, cercando di ignorare l'accaduto.

<< Comunque, ci mancano alcune cose importanti come cotone, bende e acqua ossigenata. Ci sono anche alcune medicine più importanti che mi piacerebbe avere entro domani, quindi credo che mi farò accompagnare da Yuu al villaggio per fare delle spese extra con i miei soldi. >>
Le dissi, rapidamente.

<< Quei segni cosa significano? >>
Mi domandò, continuando ad osservare la lista che avevo scarabocchiato.

<< Le cose cerchiate ci servono, quelle con una "x" a fianco le abbiamo, mentre le sottolineature significano che ne abbiamo, ma poco. >>
Le spiegai, altrettanto rapidamente.

Jeanne fece un verso incuriosito.

<< Quando hai intenzione di prendere questi medicinali? >>
Mi domandò, ancora una volta, incuriosita.

<< Pensavo di sfruttare Yuu per darmi una mano. >>
Le risposi, dando di nuovo una rapida occhiata alla lista.

<< Quindi oggi? Dopo che Yuu mi ha scortato al villaggio? >>
Mi domandò.

< Perché oggi fa così tante domande? >
Pensai, sorpreso dalla sua inusuale raffica di domande.
Feci un cenno positivo con la testa, senza levare lo sguardo dalla lista.

<< Preferirei avere alcuni di questi medicinali il prima possibile. Alcuni di questi medicinali mi servono entro domani, ad esempio il Dyxol. Fare un cesareo senza anestesia non è molto bello. >>
Le spiegai, continuando a leggere la lista.

<< Ti occupi dei parti?! >>
Le sentii dire, con un tono sorpreso.

<< Qualcuno deve pur farlo. Ho studiato molti libri di medicina e anatomia, in più lo ho già fatto altre due volte. >>
Le risposi, prendendo una penna e aggiungendo una cosa alla lista.

<< Cosa hai aggiunto? >>
Mi domandò Jeanne, dopo qualche secondo di silenzio.

<< Arcetyx. >>
Le risposi, riponendo tutti i fogli e le cartelle che si trovavano sulla scrivania al loro posto, tranne la lista.

<< Perché ci servono? >>
Le sentii domandare, con un tono sorpreso e confuso.
Mi bloccai per una frazione di secondo.

<< Una... Donna è incinta, ma non vuole tenere il figlio. Quindi mi ha chiesto delle pillole per abortire. >>
Le risposi, senza voltarmi.

<< Chi? >>
Mi domandò.

<< Non posso dirlo. >>
Le risposi, voltandomi verso di lei.
Jeanne rimase in silenzio per qualche istante, guardandomi dritto negli occhi: sembrava mi stesse interrogando.

<< Parli di Mirajane, vero? >>
Mi domandò.
Era stranamente seria.

Spalancai gli occhi, confuso e sorpreso dalla sua sicurezza.

<< Come lo sai? >>
Le chiesi, incuriosito.

<< Mi... Ha detto qualcosa... Poco fa... Siete sicuri? >>
Mi rispose, evitando il mio sguardo. 

Feci un profondo sospiro, grattandomi poi il capo.

<< Ha avuto un ritardo... Ho fatto alcuni esami e abbiamo scoperto aspettasse un bambino. >>
Le spiegai, imbarazzato.

<< No, non è quello che intendevo... Siete sicuri di voler fermare la gravidanza? Non è un dono? >>
Mi domandò, portandosi le mani davanti al petto.
Ero stupido da quanto sembrasse coinvolta nella faccenda.

<< N
e abbiamo già parlato, è stato un semplice errore. Non serve discuterne oltre. Non è il momento di pensare ad un bambino, non quando pianifichiamo di diventare soldati per la capitale. Non avremmo il tempo materiale per crescerlo, e piuttosto che lasciarlo a qualcun altro preferirei non farlo nascere proprio. >>
Le spiegai, senza troppi giri di parole.

<< Ma- >>
La fermai prima che potesse continuare la sua frase.

<< Abbiamo deciso così, non serve parlarne oltre. Non so se sia la scelta migliore, ma è nostra. Scusami, ma preferirei che non ti intromettessi oltre... >>
Le dissi, con un tono serio.
Non ero arrabbiato, non con lei per lo meno.
Forse ero infastidito contro me stesso.




Circa mezz'ora dopo lasciai il mio ufficio, alla ricerca di Yuu.
Non ci misi molto a trovarlo: era ancora nella stanza di allenamento. Non appena lo vidi attirai la sua attenzione, chiedendogli il favore di comprare i medicinali della lista che avevo preparato.
All'inizio non accettò, ma alla fine riuscii a convincerlo...
Purtroppo, però, mi obbligò ad andare con lui al villaggio.

" Devo parlarti di una cosa"
Mi disse, con uno sguardo strano. Era la prima volta che non riuscivo a capire cosa stesse pensando, ero davvero sorpreso e incuriosito dalle sue parole.
In più, mi chiese di portargli un'oggetto che mai mi sarei pensato gli sarebbe servito...



<< Parteciperò anche io al colloquio, lo sai vero? >>
Mi domandò, mentre accompagnavamo Jeanne, durante la camminata nel sentiero che portava al villaggio.

<< Si, il Maestro e Mirajane me ne hanno parlato. Era di questo che volevi parlarm- >>
Mi bloccò prima che potessi finire di parlare.

<< Voglio che tu convinca Jeanne a partecipare al colloquio. >>
Mi disse.
La sua richiesta mi lasciò di stucco: non mi aspettavo minimamente quelle sue parole.
Il suo sguardo era rivolto in avanti, intento ad osservare la ragazza davanti a noi che calciava qualche sassolino, o osservava il panorama intorno a lei.

<< Perché questa scelta? >>
Gli domandai, incuriosito.

<< Non voglio che corra dei pericoli. Prima o poi, se continuerà a lasciare il villaggio per venire da noi, la scopriranno e non voglio che succeda. >>
Mi rispose, senza guardarmi.

Un sorriso malizioso apparve nel mio volto.

<< Allora ci tieni a lei, eheh. >>
Dissi, divertito, provocandolo.

Yuu si guardò una mano, stringendola poi in un pugno.

<< E' debole e non ha paura delle persone. Non scapperebbe dai suoi aggressori: proverebbe a parlare con loro. Non voglio che accada, non voglio che muoia. Non lo potrei accettare: qualcuno come lei non lo merita, ma farebbe quella fine. Per questo preferirei che vi seguisse dentro le mura: sarebbe al sicuro. >>
Mi rispose, senza guardarmi.

<< Quindi... Suppongo tu, nonostante parteciperai al colloquio, non accetterai il lavoro... >>
Gli domandai.
Non mi rispose.


Quando Yuu arrivò nella nostra comunità, io ne ero già parte da alcuni anni.
La prima volta che lo vidi era avvolto da una strana aura: faceva quasi paura. Non mostrava nessun genere di sentimento, sembrava un guscio vuoto: passarono mesi prima che riuscissi a parlarci per la prima volta.
Aveva sofferto più di quanto credessi: abbandonato e ripudiato dalle stesse persone che avrebbero dovuto amarlo.
Forse si rispecchiava in Jeanne.
Forse vedeva il se stesso da piccolo, debole ed indifeso, e si sentiva obbligato ad aiutarla.


<< Hai portato l'oggetto che ti ho chiesto? >>
Mi domandò poco dopo, cambiando discorso.

Rapidamente misi una mano dentro la borsa a tracolla che avevo, estraendo un oggetto metallico.

<< Ecco. A cosa ti serve? >>
Gli chiesi, incuriosito, mostrandoglielo.

L'oggetto che mi aveva chiesto serviva per esaminare tessuti, capelli... In genere, materiale organico. 
In alcuni casi poteva anche risalire al proprietario, se i suoi dati erano presenti nel suo database interno.

Yuu estrasse la lama che gli aveva regalato Jeanne, dal fodero legato alla cinta, per poi puntarmela contro.

<< Esamina la lama con lo scanner. >>
Mi disse, con uno sguardo cupo.

Lo guardai, confuso, per qualche secondo, senza capire il motivo del suo gesto.

<< Perché? >>
Gli chiesi.
Non mi rispose: la sua unica azione fu colpire la lama con un dito.

<< Ouch! >>
Sentii esclamare da Jeanne.
Mi voltai verso di lei, preoccupato: si stava reggendo un braccio, sembrava dolorante.

<< Hey, tutto bene? >>
Le domandai, muovendomi verso di lei.
Yuu mi afferrò per la spalla, bloccandomi.

<< S-Si, è tutto ok. Mi sono fatta un piccolo strappo, ma non è niente di che.... Vedi? Eheh... >>
Mi rispose, muovendo il suo braccio e forzando un sorriso.
Subito dopo ci diede le spalle, riprendendo a camminare.

<< Cosa è appena successo? >>
Domandai, incredulo e confuso, voltandomi verso Yuu.

<< Esamina la lama. Sembra metallo, ma in realtà non lo è. >>
Fu l'unica risposta che mi diede.

Confuso, ma allo stesso incuriosito dalle sue parole e dall'accaduto, passai lo scanner sopra la lama... 
Rimasi sconcertato da ciò che apparve scritto nel suo schermo verde.

<< Uh?! Cosa significa? >>
Esclamai, incredulo. 
Continuai ad osservare le scritte rosse che apparvero nello schermo verde.


" Categoria: Materiale Organico
Scansione...
Scansione...

Scansione completata.

Propietario: Jeanne White       Sesso: F     Età: 19     Altezza: 1.68  Peso: 60.7 Kg   Data di Nascita:   12-8      Gruppo sanguigno: 0 >> "


<< Come... E' possibile? Deve esserci per forza un errore... >>
Dissi, confuso dall'accaduto.

<< Hai inserito tu stesso i dati di Jeanne in quella macchina, non credo ci sia un errore. >>
Mi rispose Yuu: non sembrava sorpreso.

<< Come è possibile che un oggetto che a tatto e vista sembri metallico... In realtà sia organico? Quando lo hai capito? >>
Gli domandai subito dopo, incredulo e incuriosito dalla sua scoperta.

<< Ho notato questa cosa quando, per sbaglio, la spada è caduta nel suolo. All'inizio credevo fosse solo una coincidenza, poi ho notato che mi guardava in modo strano ogni volta che lucidavo la lama. Da li ho iniziato a fare alcuni "esperimenti". >>
Mi rispose, con un ghigno divertito in volto.

Un brivido mi passò nella schiena, ma decisi di fare la domanda.

<< So che mi pentirò di averti fatto questa domanda, ma... Che genere di "esperimenti"? >>
Gli domandai, guardandolo con uno sguardo incuriosito e preoccupato, mentre misi di nuovo lo scanner dentro la mia borsa.

Uno strano sorriso malizioso apparve nel suo volto, mentre portò due dita sulla lama.

<< Perché sembri divertito? >>
Gli domandai, sempre più preoccupato: non mi rispose.
Lentamente accarezzò la lama con entrambe le dita.

<< Ahhh! >>
Sentii esclamare, in contemporanea, da Jeanne.
Mi voltai verso di lei, con uno sguardo confuso, notando che si fosse bloccata sul posto.

Lentamente Jeanne si voltò verso di noi, rossa in volto.
Era visibilmente imbarazzata e sorpresa.

<< N... Non farlo più... Sei cattivo... >>
Disse, guardando Yuu quasi in lacrime.

Ci misi alcuni secondi a realizzare perfettamente l'accaduto, durante i quali continuai a processare le assurde informazioni che avevo appena visto con i miei stessi occhi.

Ad un certo punto realizzai anche qualcos'altro.

<< Aspetta, lo sapevi?! >>
Esclamai, rivolgendomi a Jeanne.
Imbarazzata mi fece un cenno positivo con la testa.

Mi voltai rapidamente verso Yuu, infastidito.
Nonostante tutto, però, ero anche divertito... Ma decisi di non farlo vedere.

<< Da quanto stai facendo questa cosa? >>
Gli domandai, con un tono innervosito.

<< Da quando lo ho notato, direi circa due giorni. >>
Mi rispose, stranamente calmo.

Quella notizia mi lasciò di stucco.

<< E non lo hai fermato?! >>
Esclamai, voltandomi di nuovo verso Jeanne.
Evitò il mio sguardo.

<< Tu la finisci, ora! Ti proibisco di continuare a farlo. >>

Dissi, voltandomi di nuovo verso Yuu e puntandogli un dito contro.

<< Oh andiamo, mi stavo solo divertendo un pochino. Non è che le abbia messo le mani addosso senza che lei volesse. >>
Mi rispose, cercando di difendersi.
La sua risposta mi lasciò perplesso.

<< E' praticamente la stessa cosa, idiota: quella spada è, in qualche modo, connessa a lei! Ti tengo sott'occhio: se dovessi notare questa cosa anche solo un'altra volta, avvertirò il Maestro che stai molestando Jeanne. >>
Lo minacciai, con un tono infastidito.
Yuu mi guardò con una espressione confusa, difendendosi rapidamente.

<< Non fare lo stronzo! Non sono un qualche genere di mostro! >>
Mi rispose, confuso e spaesato dalla mia minaccia.
Sembrava quasi non riuscisse a capire il problema di fondo delle sue azioni.

<< E' ok... Possiamo riprendere il cammino? >>
Sentii dire da Jeanne, ancora imbarazzata.

Mi voltai rapidamente verso di lei.

<< No, non è ok! Se qualcosa che fa ti disturba, allora fermalo! Chissà cosa gli passerà per la testa la prossima volta, se continui a lasciargli fare ciò che vuole senza dargli un freno! >>
La rimproverai.
In quel momento, nonostante la situazione fosse *anche* divertente, non riuscivo a capire perché nessuno di loro due notasse il problema di fondo.

<< Come ci sono finito qui in mezzo? >>
Mi domandai, dopo qualche secondo, portandomi una mano nella fronte, confuso dall'accaduto.



Per il resto del viaggio continuai a tenere sott'occhio Yuu, il quale mi guardò più volte con uno sguardo innervosito, ma allo stesso tempo colpevole.
Non appena riportammo Jeanne alla sua chiesa mi feci accompagnare da Yuu per comprare le medicine che ci servivano.
C'erano due farmacie in quel villaggio, quindi decidemmo di dividerci per fare prima e comprare di più.

Dopo meno di venti minuti dal nostro arrivo, una grossa esplosione in distanza attirò la mia attenzione.
Mi affacciai alla finestra della farmacia, osservando del fumo che saliva verso il cielo in distanza.

<< Cosa sta succedendo li? >>
Mi domandai, incuriosito e preoccupato.
Poi realizzai cosa si trovasse in quella direzione....


La chiesa di Jeanne.



____________________________________________________________________________________________________________

Fine del capitolo 1-6, grazie dell'attenzione: alla prossima con l'inizio del volume 2!






 

 
 
   
 
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