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Autore: Ms Mary Santiago    17/02/2018    6 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – Conclusa]
[Sequel di “Hogwarts 1944 – First Act”]
Negli ultimi trent’anni gli ex alunni di Hogwarts hanno fatto molta strada. C’è chi ha scelto una carriera convenzionale, si è sposato e ha avuto dei figli, e chi oltre alla famiglia ha scelto di giurare la propria lealtà a Tom Riddle e diventare uno dei suoi Mangiamorte.
Ma i loro figli?
Loro sono la generazione che la guerra la vivrà dal suo inizio alla sua fine.
Da che parte si schiereranno?
E tu da che parte stai?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'XO XO, Hogwarts with love'
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Capitolo 14

 

 

 

 

 

2 febbraio 1974

 

 

 

 

 

Louisa rivolse un’occhiata complice all’indirizzo di William, accennando con il capo a Edgar e Valerie che camminavano lungo il patio del castello con un cestino di vimini tra le mani.

- Dove ve ne andate, piccioncini? –

Il suo compagno di Casa le rivolse un sorriso sghembo, soffermandosi sulle mani intrecciate dei due.

- Proprio tu mi vieni a parlare di piccioncini? Ultimamente siete inseparabili. –

- Ma mai diabetici quanto voi due – rilanciò.

Edgar scosse il capo, ridendo.

- Buona giornata anche a voi due, ragazzi. –

Quando si furono allontanati William le rivolse uno sguardo perplesso.

- Tu e Bones vi punzecchiate sempre? –

Louisa annuì.

- Assolutamente sì. È diventato un po’ una sorta di gioco, ma sotto sotto siamo amici. –

- In un modo molto nascosto. –

- Ovviamente -, rise, - ho pur sempre una reputazione da dura da mantenere. –

William le accarezzò il volto, sorridendole. – Temo che la tua reputazione da dura sia franata miseramente da quando stiamo insieme. –

Afferrò la mano del ragazzo, tenendola premuta contro di sé.

- Ti dirò, la cosa non mi dispiace affatto – replicò, sporgendosi a baciarlo.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Oh andiamo, Ellen, è veramente necessario? –

L’amica si voltò verso Artemis, inarcando un sopracciglio biondo.

- Ovviamente è necessario, dopotutto sei la nostra migliore amica perciò è nostro dovere assicurarci che ti tratti come un perfetto gentiluomo. –

- Mairéad? –

- Non guardare me, io sono d’accordo con lei. –

La Corvonero sbuffò.

Ci mancava solo che quelle due finissero con il far scappare Dean a gambe levate.

- D’accordo, ma se lo mettete in imbarazzo giuro che ve la farò pagare. –

Mairéad le rivolse un beffardo cenno militare.

Dopodichè le due Serpeverde allungarono il passo e puntarono dritte verso il giovane Grifondoro che l’attendeva nei pressi del portone del castello.

Artemis rallentò l’andatura.

Non aveva proprio voglia di assistere al terzo grado che di sicuro quelle due avevano preparato, anche perché era abbastanza sicura che avrebbe finito con l’arrossire come un peperone e balbettare qualcosa senza senso.

Attese pazientemente per una manciata di minuti finchè Ellen non si voltò verso di lei e le fece cenno di avvicinarsi.

- Abbiamo finito, sembra un tipo a posto – decretò.

- Questo lo sapevo benissimo da me anche prima del vostro interrogatorio. –

- Ma noi due no. Adesso che abbiamo fatto il nostro lavoro d’amiche e possiamo ritenerci soddisfatte, avete ufficialmente la nostra benedizione e potete andare. –

- Che emozione – ironizzò, prendendo sottobraccio Dean e trascinandolo praticamente dietro di sé.

- Come mai tutta questa fretta? – chiese perplesso.

- Mi sbrigo per evitare che venga loro in mente qualcos’altro da chiederti. Conoscendole potrebbero tenerci lì per tutto il giorno. –

- Quando è così, spariamo dai paraggi – convenne, stringendole la mano e correndo con lei verso i gradini e lungo il sentiero in ghiaia.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

21 febbraio 1974

 

 

 

 

 

Rebekah sbuffò, lasciandosi guidare dalle amiche lungo i sotterranei.

- Dobbiamo proprio farlo? –

- Per l’ennesima volta, Beks: sì, dobbiamo proprio farlo – replicò Amelia, sbuffando.

Ogni volta che c’era lezione di Pozioni si ritrovavano sempre ad affrontare lo stesso discorso.

- Continuo a domandarmi perché l’hai scelta come materia -, intervenne Serenei, - e la scusa degli Spezzaincantesimi sexy non regge perché non è una delle materie richieste. –

- Ma è richiesta anche per gli Indicibili … e anche tra di loro ce ne sono alcuni molto belli. –

Amelia emise un verso incredulo.

- Ma se la maggior parte delle persone non sa nemmeno chi siano quelli che lavorano come Indicibili! Quindi di grazia come faresti a sapere che aspetto hanno? –

Rebekah si strinse nelle spalle.

- Non ne ho la minima idea, ma dal tipo di lavoro presumo che qualcuno sexy e spericolato ci sia per forza lì in mezzo. –

Scoppiarono a ridere, tacitandosi solo quando furono ormai in prossimità dell’aula di Pozioni.

- Seriamente, se non ti piace perché l’hai scelta? – insistè Serenei.

- Perché voi due e Hydra la frequentate. Cosa avrei dovuto fare senza voi tre, passare ore in qualche aula a rigirarmi i pollici in completa solitudine? –

- Ah, questa sì che è una motivazione molto più saggia – scherzò Amelia.

- Tremendamente! E adesso diamoci una mossa, vedo già abbastanza Lumacorno per i miei gusti quindi non ho alcuna intenzione di sorbirmelo anche durante le ore di punizione per essere arrivata in ritardo. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Mescolò l’Amortentia in senso orario per tre volte e poi due in senso antiorario, osservando il liquido assumere lentamente la sfumatura richiesta.

- Direi che ci siamo – stabilì Raelena, voltandosi verso Hydra.

- Sembrerebbe di sì. Vuoi essere tu a cominciare? –

La Serpeverde assottigliò lo sguardo, osservando l’amica che appariva titubante.

- Certo, comincio io, ma mi togli prima una curiosità? –

- D’accordo, cosa vuoi sapere? –

- Perché sembra quasi che tu abbia paura di annusarla? –

Hydra giocherellò nervosamente con una ciocca corvina, attorcigliandola attorno alle dita e poi lasciandola andare di botto.

- Non ho paura, ma … -

- Ma non sai che odore sentirai. –

- Esatto. Se avessi fatto la scelta sbagliata, Rae? –

- Immagino che se non l’annusi non lo saprai mai. –

Hydra prese un respiro profondo, tuffandosi poi a capofitto tra i vapori della pozione.

Raelena aveva ragione; se non l’avesse annusata non avrebbe mai saputo se aveva fatto la scelta giusta scegliendo Kenneth o meno.

Ed era ridicolo vivere nel dubbio.

Inspirò a pieni polmoni, venendo investita all’istante dall’odore della legna che bruciava nel caminetto.

Il secondo odore che giunse alle sue narici fu quello che contraddistingueva i temporali: umido e pungente.

E poi si fece avanti un terzo odore.

Fumo misto a qualcosa di fresco e pungente che le ricordava molto l’odore delle sigarette miste alla menta.

L’odore che l’avvolgeva ogni volta che Kenneth la baciava.

Sentì una lacrima scenderle lungo la guancia e vide Raelena allungare una mano ad asciugarla dolcemente.

- Cosa hai sentito? –

- Kenneth. Ho sentito Kenneth. –

Aveva fatto la scelta giusta, considerò sollevata.

Raelena sorrise prima di chinarsi a sua volta verso le volute di vapore.

Il primo odore che l’assalì fu quello dei rotoli di pergamena misto a quello che si respirava nelle librerie.

E subito dopo la familiare nota dolciastra della cannella.

L’ultima nota pungente che avvertì fu quella del pino, lo stesso odore del dopobarba di Alexander.

Sorrise.

Aveva sempre saputo che lui era quello che aveva aspettato per anni.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

7 marzo 1974

 

 

 

 

 

Nicholas lasciò vagare lo sguardo sui membri della sua squadra, tutti in evidente stato catatonico.

- State aspettando un invito a nozze per darvi una mossa e scendere giù al campo? –

Jacob alzò a malapena lo sguardo dalla tazza di caffè che aveva davanti.

- È domenica mattina e sono le sette, Nick. Le stramaledettissime sette di mattina. Non hai un po’ di umanità? –

- Non quando siamo a un passo dal giocarci il terzo posto per il campionato contro Tassorosso. –

- Va tutto bene e capisco il tuo spirito competitivo -, intervenne Alexander soffocando uno sbadiglio, - ma posso farti una domanda? –

Nick annuì.

- Perché, in nome di Merlino e di tutti i Fondatori, hai dovuto tirare giù dal letto anche me? –

- Ovviamente perché devi sostenerci nella buona e nella cattiva sorte. –

- Quello non riguardava il matrimonio? Non mi risulta di aver sposato la squadra di Quidditch. –

- Noi siamo peggio che sposati, Alec. Noi siamo migliori amici! –

Lanciò un’occhiata verso Jacob e Aiden.

- Immagino sia troppo tardi per cambiare giro di frequentazioni, vero? –

- Temo di sì – replicò Aiden, sorridendo divertito.

- Beata Valerie che non può essere svegliata da questo pazzo psicopatico. –

- Basta con le chiacchiere -, li interruppe, - e datevi una mossa. Tra cinque minuti vi voglio nello spogliatoio oppure l’allenamento durerà quattro ore invece di tre. –

Emisero un gemito collettivo.

Qualche dittatore fuori di testa doveva aver posseduto il loro amico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Scusate per l’attesa, ma finalmente eccoci qui con il terzultimo capitolo. Vi chiederei di rispondere a un paio di domandine:

- chi volete che si aggiudichi il terzo posto nel campionato tra Grifondoro e Tassorosso? E chi vincerà il campionato tra Serpeverde e Corvonero?

- questa è solo per gli studenti del VII anno. Che lavoro vorrebbe fare il vostro OC una volta terminata la scuola?

Come sempre prima giungeranno le risposte alle domande e prima pubblicherò il nuovo capitolo.

A presto.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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