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Autore: _Giuls17_    26/02/2018    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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It is all my fault
 
Hermione indossò uno dei suoi vestiti migliori, era semplice in realtà, con le spalline sottili che non mettevano eccessivamente in risalto il suo seno e l’altezza era pressoché adeguata per uscire per la prima volta da casa dopo una settimana e mezza, e il blu le stava bene, quel blu estivo che le avrebbe ricordato il mare se ci fosse andata.
Si guardò allo specchio e cercò di dare una sistemata ai suoi capelli, quel giorno non ne volevano sapere di essere ordinati e lei non desiderava altro: voleva essere normale per una volta.
Voleva uscire a farsi una passeggiata, fare acquisti e scacciare dalla mente gli incubi delle sere precedenti, si passò una mano sul Marchio Nero, lo aveva visto muoversi di nuovo, anche se solo per un istante ma non aveva avuto il coraggio di dirlo a Robb e di farlo preoccupare, sapeva che la sua mente non era lucida in certi momenti e non aveva nessuna intenzione di rischiare di stravolgere quell’equilibrio precario che aveva costruito.
Inspirò a fondo e strinse le mani per annullare il loro tremore, non vedeva delle persone da quando era stata al processo, oltre ai suoi amici stretti e qualche strana visita, era rimasta isolata per tutto quel tempo ed adesso aveva paura di non riuscire a comportarsi in mezzo alla folla.
 
-Andrà bene, io lo farò andare bene.-
Lo spero.
 
-Sei pronta?-
Robb entrò nella sua stanza, indossava sempre la divisa ufficiale ma Hermione aveva notato che gli stava davvero bene, metteva in risalto i suoi occhi color ghiaccio e i capelli neri come la pece.
-Sì.- disse, tremando.
-Se non vuoi farlo non siamo costretti.-
-Lo voglio fare, solo che non so come comportarmi.-
-Ci sei riuscita sempre in queste settimane, quindi puoi farcela anche adesso. Io e Nick non ti lasceremo sola neanche per un secondo.-
-Bene, perché non sono sicura di come andrà questa giornata.-
-Andrà bene, tu cerca solo di prenderla come viene. Ti sta molto bene questo vestito.- disse guardandola.
Hermione notò il suo sguardo soffermarsi più del dovuto ma non ci badò e decise di non dargli nessuna importanza, si voltò verso lo specchio e chiuse gli occhi, quando li riaprì notò una nuova scintilla: era determinata a godersi quella giornata.
A tutti i costi.
-Andiamo.- disse sorridendo, prese gli stivaletti e dopo averli indossati, velocemente, uscirono dalla stanza per Smaterializzarsi dopo pochi attimi.
 
*
 
L’aria estiva di Hogsmeade la travolse per qualche istante e si aggrappò alle mani dei ragazzi per non crollare, inspirò a fondo e sorrise, decisamente non si era aspettata quella reazione, decisamente non si era immaginata la mancanza di quella libertà che aveva sempre avuto, ma dopo settimane di reclusione quell’uscita aveva dato un senso diverso a tutto, a tutte le cose che Hermione prima non considerava importanti.
-Burrobirra?- domandò Nick, indicando i Tre Manici di Scopa.
-Ovviamente!- esclamò lasciandosi andare.
Robb le sorrise ed entrarono nel locale, ed improvvisamente le braccia di Blaise la strinsero forte contro il suo petto ed Herm si lasciò travolgere dal calore che stava provando all’altezza di quel cuore malandato e rovinato, spezzato.
-Sei arrivata!-
-Voi siete qua?!- chiese, sorpresa.
-Robb e Nick ci hanno avvertiti per tempo e volevamo essere con te oggi.- disse indicando Daphne, Ginny e Harry poco distanti da lei.
-Grazie.- disse rivolgendosi ai due Auror.
I ragazzi scossero la testa come se non fosse stato niente ma lei sapeva che il legame che si era creato tra di loro era molto più forte di quanto si fosse immaginata all’inizio, soprattutto perché se le avessero detto che sarebbe diventata amica di Robb Grey dopo quello che avevano passato, li avrebbe Schiantati senza pensarci due volte, ed invece tutto era cambiato. Non sarebbe riuscita a fare a meno di loro, nonostante tutto erano diventati troppo importanti.
Si sedettero in uno dei tavoli più grandi e dopo pochi attimi strinse tra le mani una Burrobirra e si lasciò andare, ascoltò con attenzione i racconti di Ginny sui gemelli che avrebbero raggiunto dopo e delle partite di Quidditch presso la Tana, Hermione rise alla faccia di Harry, e per la prima volta dovette ammettere a se stessa che non si era mai sentita così, che non si era mai comportata così in vita sua e dopo poco arrivò quella sensazione fastidiosa all’altezza del petto.
Si mosse sulla sedia indecisa se lasciarsi andare a quei pensieri o meno, ma improvvisamente si ritrovò a pensare a lui, si ritrovava sempre a pensare a lui.
Nonostante non lo avesse più visto da quella volta, Draco era un pensiero così maledettamente costante da farle male al petto, da toglierle il respiro, ma sapeva che era tutta colpa sua: ogni scelta che lui aveva preso, dipendeva da lei.
E nonostante avesse deciso di non commiserarsi più, di smetterla di leccarsi quella ferita inguaribile, faceva ancora male.
 
-Stai bene?-
Harry la guardò negli occhi e lei annuì senza molto interesse.
-Stai pensando a lui?-
-Lascia stare Harry.-
-Vorrei che tu ne parlassi con me… Lui non si è confidato molto ma sembra diverso… Ultimamente.-
-Non ho tempo per pensare ai cambiamenti d’animo di Malfoy, ho ancora i miei problemi.-
-Sono convinto che se vi parlasse, potreste aggiustare le cose.-
-Non credo che sia il caso.- disse, sorseggiando la sua Burrobirra, -Le cose sono andate così e io non posso fare niente per cambiarle.-
-Non ti ricordi che è stato solo per merito suo se hai riacquistato fiducia nelle persone? Se ti sei lasciata toccare ancora?-
Hermione si ritrasse istintivamente al solo ricordo di quel passato doloroso, vide Ginny fulminare Harry con gli occhi e Robb lanciargli un’occhiata omicida, lei dal canto suo curvò le spalle cercando di dimenticare quel momento.
Quella paura che l’aveva attanagliata ad ogni contatto, quella paura folle che le scorreva nelle vene alla sola possibilità che qualcuno le potesse fare male e che potesse sentire dolore, quella paura irrazionale che l’aveva allontanata da tutti per un sacco di tempo, finché lui non aveva fatto la differenza.
Non era mai riuscita a negare a se stessa che Draco avesse fatto il miracolo, ma non poteva permettere che questo fosse un’arma da usare contro di lei, non se ad usarla erano i suoi stessi amici.
-Mi dispiace deluderti Potter, ma continua a non interessarmi la questione.- disse con aria tagliente, prendendo il boccale vuoto per alzarsi dal tavolo.
Notò che qualcuno si era alzato con lei ma non si voltò finché non si fermò davanti al bancone, in attesa che gliene dessero un'altra.
 
-Lascia stare quello che ti ha detto, fregatene di tutte quelle parole. Lui non è più un tuo problema o se vuoi che lo sia, devi essere pronta a mettere in gioco il tuo cuore di nuovo.- le sussurrò vicino all’orecchio, per non destare troppa attenzione.
-Non ho intenzione di rischiare ancora, l’ho già fatto e mi sono bruciata. Anche se sono consapevole di cosa Malfoy abbia fatto per me, erano altri tempi, altre circostanze, non posso rischiare di gettarmi di nuovo nel baratro se non sono sicura che lui mi prenderà.-
Allungò la mano sinistra per prendere la sua Burrobirra e vide la commessa storcere il naso alla vista del suo Marchio, Hermione ritrasse istintivamente la mano, come se si fosse bruciata, e afferrò il boccale con la destra, anche se le cicatrici che avrebbe mostrato non sarebbero state meno importanti.
Si allontanò di qualche passo ma non riuscì a tornare al tavolo dai suoi amici, a fingere di stare bene.
-Credi che sia stata una buona idea venire qui?-
-Credi che sarebbe stato meglio restare chiusa per un’intera estate?-
-No, credo solo che non tutti capiscano come mi senta. Per me questo modo di essere è del tutto nuovo, non sono mai stata così e neanche so come comportarmi, neanche loro sono preparati a tutto questo.-
-Allora dovreste scoprirlo assieme.-
-Ti va se facciamo una passeggiata invece? Ho bisogno di prendere un po’ d’aria dopo quello che è successo.- disse indicando con la testa la cameriera che la stava ancora guardando.
-Certo.-
Robb le prese il bicchiere che posò al tavolo, sussurrò qualcosa a Nick senza farsi vedere e le aprì la porta per uscire, Herm non se lo fece ripetere due volte e si ritrovò all’aria aperta.
Stavolta non ebbe nessuna reazione particolare, aveva semplicemente bisogno di riprendersi dopo quello sguardo carico d’odio che aveva ricevuto da una persona che neanche conoscenza.
Iniziarono a camminare senza dirsi niente, tra loro molte volte funzionava così, potevano stare nella stanza per ore anche senza dirsi una parola, Robb era bravo a capire i suoi silenzi e lei riusciva ad esprimere tutti quei sentimenti che a parole non poteva dire.
Intravidero in lontananza i Tiri Vispi Weasley e si diressero senza esitazione lì dentro, il campanello cigolò al loro ingresso ed Hermione si guardò in giro stupita da tanta meraviglia.
Quella volta che Fred l’aveva salvata dall’incontro con Voldemort e i suoi genitori non aveva avuto il tempo o semplicemente la forza di osservare quello che erano riusciti a fare, mentre adesso che lo stava facendo, dovette ammettere a se stessa che erano maledettamente bravi in quello che facevano.
-Hermione!-
-Allora sei passata!-
Esclamarono due ragazzi rossi facendosi avanti e sorridendole nello stesso identico modo, anche se lei sapeva chi era Fred e chi era George.
-Ebbene sì, avete fatto un ottimo lavoro.- ammise, sincera.
-Bè detto da te è un grande complimento.- disse Fred, sorridendole.
-Ti possiamo offrire qualcosa?- chiese George.
-Per il momento no, grazie.-
-Bel posto.- sussurrò Robb, ammaliato.
-Non sei mai passato neanche nell’altra sede?-
-No, non ne ho mai avuto il tempo. John Green di solito non ci lascia molto tempo per respirare.-
-Approfittane anche tu. Hermione, posso parlarti un attimo?- chiese Fred, guardandola.
Herm chiese il consenso a Robb con lo sguardo e lui annuì leggermente senza farsi notare, così la bionda lo seguì in un angolo più appartato del negozio, vicino alle grandi vetrate piene di giochi, scherzi e dolcetti.
-Dimmi Fred.-
-Come stai?- chiese semplicemente, quella domanda la spiazzò visibilmente, non credeva che le volesse chiedere proprio quello o che gli importasse di saperlo.
-Davvero?-
-Volevo solo saperlo, non fraintendere le mie parole, ma insomma… Come stai?-
-Io vado avanti… Vivo un po’ alla giornata.-
-Ginny mi ha detto che hai ristrutturato casa.-
-Bè diciamo che mi sto dando da fare per cambiare un po’ le cose, non voglio più avere paura di casa mia però il percorso è ancora lungo.-
-Volevo dirti che ho ricevuto il permesso di venire a trovarti, ma mi sembrava più giusto dirtelo e non spuntare come un intruso.- sussurrò, leggermente in difficoltà, -Io e George ovviamente.-
-Potete venire quando volete, non è un problema.-
-Sembri diversa.- ammise, guardandola.
-Lo sono. Sto cercando di essere la parte migliore di me, è difficile ed ogni giorno lotto contro i demoni del passato ma non voglio più essere quella persona, non sono più costretta a fingere, non ci sono più loro ad obbligarmi quindi…- Hermione provò a sorridere ma ammettere quelle cose a Fred le faceva uno strano effetto, e non era sicura di piacergli.
-Sono contento che anche per te le cose siano cambiate, meritavi una seconda possibilità. Io l’ho sempre pensato.-
-Già, sei stato uno dei miei primi sostenitori, anche se ti ho sempre trattato male.-
-Nah, io mi sono comportato anche peggio e poi ho compreso che non ero io il ragazzo giusto per te.-
-Oh… Io e Malfoy non stiamo più assieme, non era neanche lui il ragazzo giusto per me.- disse, ritirandosi leggermente indietro per ricercare lo sguardo di Robb, che trovò poco distante, non l’aveva persa di vista neanche per un attimo.
-Vi siete lasciati? Ah… Non lo sapevo… Hermione non credo che la colpa sia tua, anche se non ho idea di come siano andate le cose, sono sicuro che riuscirete a risolvere, prima o poi.-
-Forse mai.- disse.
-Mi dispiace per questa gaffe… Io non volevo.-
-Non è stata colpa tua, non ne eri a conoscenza e va bene così.- disse, distrattamente, poichè il suo sguardo era stato catturato da una persona fuori dal negozio ed improvvisamente tutto il resto perse importante.
Lui era lì, Draco era lì fuori e stava parlando con un’altra.
Hermione si allontanò da Fred senza volerlo, come se fosse attratta da lui ma in fondo sapeva di esserlo, lo sarebbe sempre stata, era stato la sua ancora per due anni, il suo ragazzo, non lo avrebbe dimenticato così velocemente.
 
-Eppure lui sembra di essersi dimenticato di te.-
 
Andò a sbattere contro una persona, e provò a chiedere scusa ma venne incenerita da occhi carichi di odio e notò alcune persone parlottare alle sue spalle, indicando le braccia e le cicatrici, improvvisamente si sentì più vulnerabile di quanto avesse voluto, si portò le braccia al petto e cercò di nascondere i segni, ma era troppo tardi.
Tutti la stavano guardando.
Robb arrivò prima che lei potesse anche solo chiedergli aiuto e le posò la sua giacca sulle spalle, la indossò velocemente ed uscì con lui fuori dal negozio e provò a calmarsi ma notò le mani tremare forte ed i suoi occhi lo ricercarono tra la folla.
Lo trovò poco distante, stava parlando con una bionda, le ricordava vagamente Luna ma non ne poteva essere sicura, anche se sapeva che erano stati assieme.
La voragine tornò a farle male all’altezza del petto e si morse il labbro per non urlare quel dolore che stava provando, quel dolore che la stava consumando dall’interno, lentamente.
-Hermione resta qua con me.-
La voce di Robb arrivò lontana anni luce e non riuscì ad aggrapparsi, non ne aveva nessuna voglia, improvvisamente quel vuoto le sembrava tanto invitante, giusto per una come lei.
 
“Stai correndo, non hai idea di chi lei sia. Può essere una sua amica, una ragazza di Grifondoro o una sua parente, non correre.”
E se mi avesse veramente dimenticato?
E se fosse stato meglio così? Se avesse fatto bene?
 
-Andiamo via, ora.-
Stavolta percepì la voce di Robb e si voltò per guardarlo, Nick era apparso dal nulla e le stava tenendo l’altra mano e senza che se ne rendesse conto, venne trasportata via dalla Smaterializzazione, e solo in quel momento si permise di lasciare andare le lacrime.
 
*
 
Quando rimise piede a terra, non riuscì a distinguere perfettamente i contorni della sua abitazione, le lacrime stavano ancora scorrendo libere sulla sua pelle e non aveva per niente voglia di fermarle.
Per la prima volta percepì il potere del pianto ed anche se non amava farlo, per il momento decise che non sarebbe stato un grande problema, almeno avrebbe lasciato andare il dolore.
La scortarono dentro casa in silenzio, neanche i suoi singhiozzi fecero rumore, o almeno lei non riuscì a percepirli.
-Herm non lo puoi sapere.- sussurrò Robb, mettendosi alla sua altezza e asciugandole alcune lacrime.
-E se fosse così? Chi sono io per impedirgli di essere felice? È stata tutta colpa mia!-
-Forse non ha del tutto torto, Signorina Granger.-
Quella voce fredda la riportò indietro nel tempo ma si stupì di non veder Bellatrix davanti a se ma semplicemente Narcissa Malfoy, in uno dei suoi migliori completi, la stava aspettando nel salone della casa con quel fare che le ricordava Draco per certi versi.
-Come?- chiese, sussurrando.
-Vorrei parlarle, sempre che i suoi uomini me lo permettano.-
-Non sei obbligata.- disse Nick, tagliente.
-Lo faccio.- disse invece, guardandoli entrambi.
-Saremo in cucina.- le disse Robb, senza distogliere gli occhi da lei.
 
Hermione si allontanò da loro, avanzo verso il salone, si passò una mano sulla faccia per asciugare le lacrime che aveva fatto scendere e poi si strinse la giacca addosso, percepiva ancora il freddo di quelle occhiate, le si era insinuate nella pelle, non sarebbe stato facile dimenticarlo.
-Non credevo che sarebbe venuta qui.-
-Avevo bisogno di risposte, dato che mio figlio ha deciso di non darmele.-
-Perché dovrei farlo io?-
-Perché non riesco a spiegarmi cosa sia successo tra voi due.- disse, guardandola stupita.
-Quel giorno ho preso una decisione per affrontare il processo, per riuscire ad affrontare il resto della mia vita: sono venuta a patti con Lei, perché Lei era l’unica che potesse aiutarmi a farlo, ma lui non ha apprezzato il gesto né la mia decisione.
Quello è stato solo uno dei motivi… Poi diciamo che ha saputo un fatto del mio passato che ha fatto emergere una vecchia Hermione…- si morse leggermente il labbro per trovare le parole giuste per continuare, -Ci siamo allontanati senza neanche capirlo veramente e con l’ultima discussione avevo semplicemente capito che il nostro rapporto era concluso e non nel migliore dei modi.-
-Voleva parlarti dopo il processo. Dopo che ha visto.-
-Io non ho voluto parlare con lui, sono tornata a casa ed ho distrutto questa stanza, nella speranza di alleviare il dolore che avevo provato per troppo tempo, poi mi sono lasciata andare e neanche in quel caso gli è andata a genio la mia decisione e da quel momento in poi non ne abbiamo più parlato.
Forse perché non c’è nulla da dire.
Le avevo detto quanto lo amassi, quanto mi ritenessi fortunata ad averlo, ma non le avevo detto che più di una volta avevo messo in guardia Draco sul nostro rapporto: sapevo che si sarebbe stancato di me.
Di noi. Di questo rapporto basato sulla finzione, basato sulle maschere e su di me, una persona fondamentalmente instabile e poco incline all’obbedienza.
Gli avevo chiesto di sopportare ancora un pò, di supportarmi ancora un po’ e non ne ha avuto la forza e non potrò mai biasimarlo per questo, non doveva sentirsi costretto da me, doveva farlo per amore.-
-Credi che non ti ami più? Io credo che vorrebbe un confronto con te, vorrebbe poter spiegar le sue ragioni.-
-Lo ha fatto abbastanza bene stamattina, andando in giro per Hogsmeade con Luna Lovegood.-
-Come?-
-Ma non fa niente. Forse è vero che non ho gradito il gesto e il modo, ma in fondo ci siamo persi per colpa mia, chi sono io a costringerlo ad amarmi ancora?-
-Tu lo ami.- disse, guardandola.
-Non posso cancellarlo dall’oggi al domani e non credo di volerlo. Volevo qualcosa di diverso, speravo in qualcosa di diverso ma non posso costringerlo a seguirmi nell’oscurità.-
-Non sei una cattiva persona Hermione, te l’ho sempre detto. C’è del buono in te, c’è amore e c’è speranza, il tuo futuro può essere diverso da loro, avrei solo voluto che mio figlio ne facesse parte.
Io vi ho visti e non ho mai visto qualcuno amarsi come voi.-
-Forse certi grandi amori sono costretti a finire, prima o poi.-
-Io speravo che non finisse tra di voi.-
-Neanche io volevo che finisse ma non deve dare la colpa a Draco, io me ne assumo la colpa perché mi sono resa conto che in effetti si è sempre parlato solo di me, sempre di me, non poteva reggere ancora per molto e forse è stato anche meglio così.
Forse meglio adesso che in futuro, può rifarsi una vita ed andare avanti, può essere felice senza di me.-
-Tu sarai felice senza di lui?-
-No, non adesso, forse lo sarò in futuro ma per il momento non mi interessa particolarmente essere felice. Voglio solo vivere, vivere bene.
Ho una vita da ricostruire, un’immagine da cambiare, se potessi sceglierei sempre il suo bene sopra il mio, è per questo che ho fatto tornare Lei, senza non sarei riuscita ad affrontare il processo, sarei crollata nel buio e lui mi avrebbe seguito, se non sono capace di proteggere me stessa come posso proteggere lui?- chiese, abbassando lo sguardo.
-Non puoi farlo.-
-Già, ecco perché ho dovuto prendere quella decisione.-
-Adesso… hai imparato a proteggere te stessa?-
-Non del tutto, ma sono sulla buona strada ed ho delle persone che mia aiutano a stare meglio.-
Narcissa guardò fuori dalla porta, immaginandosi i ragazzi nella sua cucina in attesa del suo ritorno.
-Ti trattano bene?-
-Sono i migliori.- ammise, sorridendo.
-Spero di non averti turbato e spero di poterti fare visita, qualche altra volta.-
-Mi farebbe piacere ma vorrei che non dicesse niente a Draco di quello che le ho detto. Queste mie parole gli farebbero cambiare idea, forse lo farebbero anche tornare ma non voglio che torni per pietà o per compassione, se torna deve farlo perché mia ama e in questo momento non è il nostro momento.-
-Non dirò niente.- disse, seriamente.
Hermione annuì grata e la vide allontanarsi lentamente verso la porta d’ingresso.
 
Si avvicinò al divano e lentamente si lasciò cadere ai suoi piedi, non provava così tante emozioni in un giorno solo che percepì non solo la sua mente ma anche il suo cuore stravolto, torturato all’inverosimile.
Non era pronta a tutto quello, non era pronta a fare i conti con quel pezzo della sua vita che stava cercando di nascondere a tutti i costi.
 
“Hai fatto la cosa giusta parlandone con Narcissa, lei può capire.”
Cosa capirà? Che ho fatto un casino? Che io e suo figlio abbiamo fatto un casino e che non possiamo rimediare?
Come può una madre capire queste cose?
-Non lo so, non lo sapremo mai.-
 
Hermione scosse la testa e ricacciò le lacrime, non voleva piangersi addosso, non voleva più sentirsi in quel modo e non avrebbe dato a Draco tutto quel potere, aveva bisogno di riprendere in mano la sua vita, aveva bisogno di mettere un punto a quella relazione e dopo tutto quello che aveva visto durante la mattinata le stava anche bene e non le importava conoscere tutta la verità per una volta avrebbe pensato solo a se stessa.
 
Posso essere egoista? Posso volere il mio bene sopra il suo? Per una volta posso?
-Sì.-
“Puoi essere egoista Hermione, noi non ti giudicheremo.”
 
-Ehi…-
Robb si sedette accanto a lei e la guardò intensamente, Herm non riuscì a distogliere lo sguardo, sapeva che stava leggendo dentro i suoi silenzi, sapeva che stava capendo tutto quello che ancora lei non le aveva detto, senza forzarla.
Il bello di Robb era proprio quello, ascoltava senza che lei dovesse parlare, la capiva senza che lei dovesse spiegarsi più di tanto, forse lo faceva solo per compassione ma nei suoi occhi leggeva molto di più ed anche quello la spaventava.
-Sono stata una persona orribile con te ai tempi della scuola.- sussurrò, abbassando lo sguardo.
-Quello è il passato.-
-Per andare avanti nel mio futuro devo poter sistemare il mio passato e con te mi sono comportata male. E non te lo meritavi.
Eri… Sei un bravo ragazzo ma io ero una stronza a quei tempi e non mi importava di niente, non volevo che tu conoscessi l’Hermione dietro al muro, non volevo conoscerla neanche io, ero così abituata a fingere di essere l’altra che mi ero dimenticata cosa volesse dire essere se stessi.-
-Ho sempre avuto l’impressione che non fosse la tua pelle, che la Regina fosse una maschera ma una maschera che sapeva incantare bene, quando ti ho visto ne sono rimasto quasi folgorato e tutti i miei amici mi avevano messo in guardia su di te.-
-Forse avresti dovuto ascoltarli.-
-Forse, ma se lo avessi fatto avrei lasciato che fosse un altro a farlo e forse quell’altro non ti avrebbe trattato allo stesso identico modo.-
-Robb la nostra prima volta è stata a malapena passabile.- disse, sorridendo.
-Bè… Non eravamo delle macchine del sesso.- rispose ridendo, -Però credo che sia stato meglio così.-
-Il giorno dopo ti ho trattato come se non esistessi, ti ho ignorato.-
-Lo so, ha fatto male per un po’ ma in fondo non ti ho mai odiata.-
-Avresti dovuto.-
-Non sono uno che porta rancore, Hermione. I miei genitori mi hanno cresciuto in un determinato modo e anche se ero arrabbiato con te, non sono mai arrivato ad odiarti. Poi con il tempo anche gli altri sentimenti si sono affievoliti.-
-Cos’hai pensato quando hai saputo che ti era stato affidato il mio caso?- chiese, guardandolo.
-Ero stravolto. Non so se dipendeva dal fatto che non ti vedevo da anni o che eri proprio tu la ragazza che avevo conosciuto tanto tempo fa.-
-Sono così diversa da quella ragazza?-
-Sei una persona migliore, anche se capisco perché sei stata lei e non potrò mai giudicare quella scelta. Mai.-
-Eppure tutti credono di avere il diritto di giudicarla.-
-Tutti non sono te, tutti non hanno vissuto la tua vita. Io ho visto, anche se da un occhio esterno, il male che ti hanno fatto e mi sarei comportato esattamente come te, mi sarei difeso ad ogni costo.
Non hai mai fatto qualcosa di male, ti sei solo ritrovata in questa situazione spiacevole.-
-Forse non hai tutti i torti.-
-Forse riesco a capire più di quanto credi, per questo hai parlato sia con Fred che con Narcissa, volevi mettere le cose a posto, perché ne hai bisogno.-
-Una volta non mi sarebbe importato, più persone riuscivano ad odiarmi meglio sarei stata, il mio scopo sarebbe stato comunque raggiunto, ma adesso ho bisogno di chiudere col passato, ho bisogno di sapere che le persone non mi odiano, perché se lo facessero allora sarei ancora lei e nonostante Lei si parte di me non deve essere quella predominante.-
-Credo che tu ti stia comportando bene e credo che riuscirai nel tuo intento. Per quanto riguarda lui non posso dirti come comportarti, ma posso dirti che parlargli sarebbe la scelta più sensata dopo oggi.-
Hermione scrollò la testa e si strinse la gambe al petto, cercando un rifugio a tutto quel dolore.
-Anche se posso aver frainteso, anche se ho solo esagerato nell’immaginare tutto quello, lui ha il diritto di rifarsi una vita.
Lui deve essere felice.-
-Non avresti preferito che fosse felice con te?-
-Non posso avere tutto dalla vita, è stata la prima lezione che mi hanno insegnato e l’unica che ho davvero capito.- disse, alzandosi.
Si spolverò il vestito nel vago gesto di cancellare anche le sue emozioni e lo guardò.
-I miei genitori sono delle persone orribili, cattive ma le loro lezioni sono sempre state abbastanza chiare, anche sotto tortura mi hanno lasciato qualcosa e purtroppo tutto quello che mi hanno detto si è sempre rivelato essere la verità.
E fa male ammetterlo.-
-Puoi cambiare le cose.- disse Robb alzandosi, le posò una mano sull’incavo del collo e strinse leggermente.
-Puoi essere l’eccezione alla regola, può infrangerle le regole ed essere di più.-
-Non credo che ne valga la pena per me, sono solo un bel faccino e un bel corpo. Nessuno vede Hermione dietro tutto questo, nessuno vede me.- sussurrò, scostandosi per poi camminare fuori dal salone ma riuscì comunque a sentire le sue parole sussurrate al nulla.
-Penso che ne valga la pena per te, io riesco a vedere Hermione.-
 
Aumentò il passo ed uscì dalla stanza prima di permettere a quelle parole di mettere radici profonde nel suo cuore.


∞Angolo Autrice: Scusatemi per non aver postato ieri, stavo rileggendo il capitolo ma la stanchezza mi ha un pò fregato **
Quindi eccomi qui, procedo come vi avevo promesso, avrete la fine della storia, avrete un "end" e non so ancora se definirlo o meno "happy", quindi pensiamo solo ad andare avanti ^^
Hermione affronta il mondo esterno, affronta ciò che credeva che non le sarebbe mai importanto e impara una nuova lezione: può far male quello che la gente pensa di lei, può far male vedere come la guardano, come la osservano.
può far male perchè lei è una persona migliore di quello che credeva.
E Draco cosa combinerà? Insomma...Il momento non è ancora arrivato, arriverà?!

L'incontro con Narcissa mi sembrava doveroso, insomma chi più di una madre può capire quella situazione? Ma Hermione ammette la sua colpa e sa di doverlo lasciare andare per il suo bene.
E Robb? 
...
Lascio a voi il commento !
XOXO

spoiler:

-Non.Mi.Toccare.-
-Hermione io posso fare di te quello che voglio, mi appartieni e non ho ancora finito con te.-
-Io non sono una tua pedina.- si allontanò, facendo un passo indietro, anche se si trovava troppo vicino al bordo.
-Non credere di potermi sfuggire, c’eri quasi riuscita ma ti ho fatto tornare in quella casa ed adesso non puoi più andare via.-

 
   
 
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