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Autore: Nene_92    18/03/2018    7 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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29

Ehilà!
Lo so, sono di nuovo in ritardo, ma come ho già detto in questo periodo ho, purtroppo, il tempo libero ridotto al contagocce. T.T

Preparatevi psicologicamente, perchè credo che questo capitolo sarà un po' un colpo al cuore.
In molti sensi.
Non dico di più e vi lascio alla lettura. 




- Cacciatore e preda -




"Sono di nuovo qui perchè le cose sono profondamente cambiate." Proclamò Ghita "Per quanto tu possa disprezzare i miei poteri, Elijah, lo sai anche tu che le hexenbiest hanno sempre ragione. Che i risultati si vedano adesso o tra 200 anni, sta accadendo ciò che serve affinchè cambi tutto. E neanche tutti i Grimm del mondo potranno impedirlo."

(da cap. 27 - Cenerentola)




giugno 2022, Londra, Villa Grimm



Buio.
Intorno a lei c'era soltanto buio.
Un buio profondo, intenso, totale, strisciante.
Inglobante.

Terrorizzante.

Sapeva di esserci già stata, in quel posto.
La prima volta un anno prima.

Soffocante.

E come ogni volta in cui tornava a sprofondare in quell'Incubo, sentiva la terra iniziare a riempirle la gola, centimetro dopo centimetro.

Non poteva scappare via: era bloccata lì.
Non poteva urlare: altra terra sarebbe entrata nella sua gola, soffocandola solo più velocemente.
Non poteva chiudere gli occhi: il buio sarebbe soltanto aumentato.

E lei, ormai, era completamente terrorizzata dall'oscurità.




"ELLY!"

Madida di sudore, come ogni volta in cui riusciva a risvegliarsi dal Mondo degli Incubi, Eleonore spalancò gli occhi urlando e tirò su la schiena di scatto, volgendo immediatamente lo sguardo verso la lampada - che ormai veniva lasciata sempre accesa, apposta per lei - sul comodino, avida di luce.

Per qualche istante boccheggiò in cerca d'aria, ancora con la sensazione di terra in gola, mentre il suo urlo si andava pian piano acquietando.
Poi, quando realizzò davvero che, per l'ennesima volta, era riuscita a ritornare nel Mondo Reale - mondo nel quale Daniel le stava massaggiando la schiena e le sussurrava parole di conforto per cercare di calmarla - scoppiò in un pianto disperato.


"Devo andare in Germania Daniel. Devo. Non posso più aspettare. Ti prego, cerca di capirmi."


---------


2 maggio 1803, Castello Welfenbuttel


Nonostante i peggiori pronostici, Sascha era riuscita ad addormentarsi abbastanza in fretta.
Anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce - e probabilmente neanche a se stessa - dormire tra le braccia di Jacob le aveva fornito quel senso di protezione e sicurezza che da troppo tempo le mancava. E che forse, in realtà, non aveva mai avuto, neanche quando si trovava con suo padre.

Erano sempre stati in troppi, quando ancora non sapeva spiegarsi i motivi delle sue trasformazioni mensili, a puntarle il dito contro, insultandola e trattandola come la peggiore tra gli esseri viventi.
Forse era per quel motivo che era riuscita a non crollare, quando all'inizio anche Jacob l'aveva trattata esattamente allo stesso modo. Era abituata a quel trattamento.

Ma in quel momento le cose erano inevitabilmente cambiate.

E probabilmente erano destinate a cambiare ancora.

Fu una risata leggera a distoglierla da quelle considerazioni mentali.
Una risata leggera unita al rafforzarsi della presa che Jacob stava esercitando sulla sua vita.
"E così dormire tra le mie braccia ti fa sentire al sicuro?" Le domandò il Grimm in un sussurro, sfiorandole il collo con le labbra in più punti e facendola rabbrividire in risposta.

Per quale motivo, non lo sapeva più nemmeno lei. O forse, semplicemente, si rifiutava ancora di ammetterlo a se stessa.

"Non l'ho mai... detto..." Riuscì a rispondere a fatica, cercando di rimanere lucida.
"Ma l'hai pensato." La contraddisse lui sicuro, esercitando la giusta pressione con la mano destra per girarla sull'altro fianco, in modo da trovarsela di fronte. "Forse dovrei insegnarti anche cosa sono i legimens. Ma, adesso, voglio fare altro." Concluse prima di schiacciarla tra il suo corpo e il materasso, iniziando a baciarla con foga.

Per non lasciarle più modo di fuggire.



"Prometto di fare piano."

Jacob Grimm era tornato ad essere il cacciatore. E lei la preda designata. 


-*-*-*-*-


Durmstrang


Avanti Camille, ce la puoi fare. In fondo quella davanti a te è soltanto una porta.

Nonostante quella fosse almeno la decima volta che Camille Crawley si ripeteva nella testa quella frase, la Serpecorno continuava a restare immobile in mezzo al corridoio, con la mano alzata e bloccata a mezz'aria, senza avere il coraggio di completare quella azione così semplice, che si sarebbe concretizzata nel momento in cui avesse abbassato il pugno, bussato alla porta e - ecco che veniva la parte davvero difficile - scusarsi con Patton per ciò che gli aveva detto il giorno prima.

Ne aveva parlato con il Preside Hartnell, il primo che le aveva prestato ascolto per cercare di capire meglio l'intera vicenda.
Ne aveva parlato con Tyler, l'unico tra i suoi compagni che sembrava davvero interessato alla cosa.
E ne aveva parlato anche con Livvy, che però, andando completamente controcorrente, le aveva consigliato di non chiedere scusa. Che era l'ex schiavo a doversi scusare.
"Ti ha bruciato un libro Camille. Un libro! E se tu non lo avessi fermato, a quest'ora avrebbe dato fuoco all'intera biblioteca! Non puoi scusarti per qualcosa di cui non hai colpa. Non puoi scusarti perchè lui ha deciso di vivere completamente fuori dalla realtà! E non è soltanto una questione di libri: lo hai visto anche tu come tratta sempre Liam con quella ridicola storia del vampiro! ... E poi a te, alla fine, quel libro chi te lo ripaga?" Le aveva domandato con astio, prima di diliguarsi dalla stanza che condividevano.

Forse era proprio quella parte del discorso che la rendeva così titubante a scusarsi: per quanto fosse a conoscenza del passato del suo compagno, non poteva giustificare qualsiasi stranezza di Patton solo per quello. E lei e Livvy, sotto quel punto di vista, erano state educate nello stesso modo: i libri erano fonti di conoscenza e saggezza e, come tali, dovevano essere considerati quasi al pari di oggetti sacri. 

Intenta com'era nei suoi ragionamenti, la Serpecorno non captò immediatamente che nel frattempo la porta davanti a lei si era aperta.
Se ne accorse soltanto quando dalla camera dei ragazzi ne uscì Liam, con un ghigno stampato in faccia. Ghigno divertito che si allargò ancora di più quando la vide.
"Chi si vede! La salvatrice!" La apostrofò "Ti sono immensamente debitore e pertanto ci tengo a ringraziarti, Camille: non avrei saputo fare meglio." Le comunicò, prima di prenderle una mano e portarsela alla bocca, sfiorandone appena il dorso con un elegante baciamano.

Spiazzata da quella frase, l'unica cosa che Camille fu in grado di replicare fu un balbettante "Pa... Patton?"
"Dentro la stanza, a ridimensionare fortemente il suo ego... e a risvegliarsi dal mondo delle favole direi. Come ho già detto Camille, non avrei saputo fare meglio." Replicò Liam, indirizzandole un piccolo inchino. "Livvy invece presumo sia nella vostra stanza. Se non ti dispiace, vorrei raggiungerla."

Prima ancora che la Serpecorno riuscisse a fornirgli una risposta, il ragazzo, dopo un ultimo frettoloso inchino, si dileguò lungo il corridoio.


-*-*-*-*-


"Dove mi stai portando esattamente?"
Dal momento che camminava già da un po', senza avere però la visuale del percorso - essendo quest'ultima occultata dalla mano di Liam sui suoi occhi - Livvy non riuscì proprio a non porre la domanda.
Tuttavia il ragazzo - anche se non visto - si limitò a sorridere enigmatico, continuando semplicemente a guidarla fuori dal Castello.
Almenò finchè non arrivarono in uno spiazzo erboso, dove finalmente decise di restituirle la visuale.

"Ecco, siamo arrivati." La informò, togliendole la mano dagli occhi e rendendole così visibile l'ambiente attorno a loro.
Si trattava di uno spiazzo abbastanza sgombro, ma separato dal resto del cortile di Durmstrang da diversi alberi, che consentivano così una certa privacy.
Al centro si trovava un grande tavolo di legno, con sopra un calderone vuoto e diversi ingredienti utili a preparare pozioni - debitamente chiusi in appositi contenitori - mentre sparsi a terra c'erano diversi manichini di legno, aventi sia forma umana che animale.

"L'ho preparato per te." Spiegò Liam. "So che sei molto sotto pressione in questo periodo - a causa della storia dei fantasmi - e inoltre la Terza Prova si avvicina ogni giorno di più. Puoi usare questo spazio come preferisci: per sfogarti, per allenarti o per avere uno spazio in cui essere semplicemene te stes..."
Non fece in tempo a finire la frase.

Livvy l'aveva attirato a sè. E poi l'aveva baciato.


-*-*-*-*-


"Tyler?"
Sentendosi chiamare, il diretto interessato alzò lo sguardo in direzione di Ashton, che continuava a guardarlo di sottecchi da dietro il libro di pozioni.
"Sì?" Domandò in risposta, decidendo all'istante di mettere via il tema di trasfigurazione: ci aveva provato più volte, nel corso della giornata, a portarlo a termine, senza però mai riuscirci. Ormai, a quel punto, se ne sarebbe occupato il giorno successivo.
"Ma cos'è successo ieri sera?" Domandò con curiosità, anche se con una punta di imbarazzo, Ash "Abbiamo sentito un enorme trambusto provenire dalla vostra Sala Comune, ma non è che ci abbiamo capito granchè. Però stamattina sembravate tutti interi." Concluse in un sussurro, imbarazzandosi parecchio mentre si domandava mentalmente da dove gli fosse venuta in mente tale ipotesi. "Non c'è stato un altro... attacco... vero?"

Con la coda dell'occhio, Tyler vide anche Trystifer - che si trovava a pochi posti di distanza da loro - allungare impercettibilmente il collo nella loro direzione, probabilmente per saperne di più.
In effetti l'americano si era sorpreso che la "notizia" - sempre se così si poteva definire - non fosse già completamente trapelata tra le mura di Durmstrang, affamati come erano tutti di pettegolezzi e normalità.
Possibile che i Prussiani fossero così discreti?

Sorridendo leggermente - più per smorzare l'espressione preoccupata di Ashton che per altro - Tyler si affrettò a spiegare. "Diciamo che un attacco c'è stato, ma più all'autostima di una persona che non ad altro." Disse ridacchiando.

In effetti, più pensava alla scena - soprattutto alla pacata Camille, che nel momento in cui le avevano toccato i suoi preziosi libri si era tramutata in una belva feroce - più riusciva a vedere tutta la questione sotto una chiave decisamente comica.
"In che senso?" Domandò a quel punto Trys, voltando la testa e rinunciando del tutto a far finta di non ascoltare.
"Beh, lo sapete com'è fatto Patton Powell no?" Rispose Tyler scrollando le spalle. "Ieri ne ha combinata un'altra delle sue." Spiegò semplicemente.
"E Liam ha finalmente reagito?" Domandò a quel punto Ashton, iniziando a ridacchiare a sua volta, seguito a stretto giro da Trys - soltanto immaginando la scena.

In fondo quasi tutti gli studenti presenti nella scuola avevano ormai assistito almeno una volta ad uno scontro tra il Caposcuola Jackson e l'ex schiavo e in molti si erano chiesti più volte come avesse fatto il primo a resistere senza mai fiatare in risposta.

"Questa volta la vittima di Patton è stata Camille." Replicò però Tyler "Anzi, il suo libro." Si corresse ripensandoci. E trovando la scena sempre più comica. "Ma lei, a differenza di Liam, non è stata affatto zitta."

Cinque minuti dopo, al termine del resoconto, tutti e tre avevano le lacrime agli occhi dalle risate.


-*-*-*-*-


"Volevi questo?"

Probabilmente Michael avrebbe continuato a guardare quello spettacolo divertente ancora per un po', tuttavia, alla fine, fu il suo istinto da cavaliere a prevalere.
Per quel motivo abbandonò il tavolo - dove stava completando un tema per l'indomani - e raggiunse Madison, che si era messa nel frattempo a saltellare per cercare di raggiungere un libro che si trovava nello scaffale più alto.
 
"In realtà mi servirebbe quello di fianco." Rispose lei, indicando la copertina accanto al libro che il ragazzo aveva appena preso in mano.
"Sirene, vampiri e sfingi, creature magiche o umanoidi?" Chiese conferma Mike con aria perplessa, leggendo il titolo del libro, prima di afferrarlo e porgerglielo "Ma tu non hai mai seguito cura delle creature magiche, o sbaglio?" Commentò subito dopo, cercando così di capire a cosa potesse servire un libro simile alla sua compagna di scuola.
"No, infatti." Confermò lei annuendo "Sto aiutando Kat. Sai, per la Terza Prova." Aggiunse quasi in un sussurro e guardandosi velocemente attorno, per paura di essere sentita da qualcuno. "Ormai non credo che lei sia più interessata alla vittoria, tuttavia non sarebbe male se riuscisse almeno ad ottenere un buon punteggio... e da varie ricerche fatte abbiamo notato che nella Terza Prova usano spesso creature di questo genere." Concluse tutto d'un fiato, spiegando così all'amico il suo punto di vista.
"Mi sembra una bella cosa quella che stai facendo." La elogiò il ragazzo sorridendole. "Quindi come si sente Kat?"
"Sinceramente? Credo che non veda l'ora che tutto quanto finisca, in un modo o nell'altro. E, a dire il vero, sono della stessa opinione."


-*-*-*-*-


Quando Jacob rientrò nella sua camera, quella sera, non ebbe bisogno di accendere le candele con un colpo di bacchetta per capire di non essere il solo presente nella stanza.
Con uno schiocco, per cercare di ottenere tutta l'illuminazione possibile, il cacciatore accese anche il camino, sorprendendo così il fratello e Bianca profondamente addormentati sul suo letto.

Divertito dalla situazione si accomodò su una poltrona, mentre entrambi, probabilmente disturbati sia dalla fonte di luce che dalla sua presenza, si svegliavano sussultando.
"Ma che razza di Grimm siete voi due?" Li prese in giro Jacob "Se fossi stato un vostro nemico avrei potuto tagliarvi facilmente la gola... anzi, non ditemi che nel mio letto avete fatto i vostri comodi, perchè se no ve la taglio davvero." Aggiunse ripensandoci e incrociando le braccia al petto, divertendosi un mondo a vedere Bianca arrossire davanti a quella velata ipotesi.
"Ci siamo addormentati mentre ti aspettavamo, idiota!" Rispose Will borbottando, mentre si tirava su togliendosi un ciuffo dalla fronte.
"E perchè mi stavate aspettando?" Domandò a quel punto Jacob, sinceramente stupito. "Lo zio ha deciso di cambiare di nuovo contratto?"
"Lascia perdere mio padre per una volta." Intervenne Bianca "Vogliamo soltanto cercare di capire cosa stai facendo. E, possibilmente, aiutarti. Qualsiasi sia il guaio in cui ti stai cacciando."
"Io non mi sto cacciando in nessun guaio." Controbattè Jacob piatto.
"Sì invece! Che fine ha fatto quella lupa mannara Jack?" Insistette Bianca.
"E a te cosa importa scusa?" Domandò il diretto interessato. "Non sono affari tuoi."
"Lo sono dal momento in cui abbiamo aiutato te e... tua... madre... a torturare un uomo di Elijah che stava cercando di ucciderla!" Lo contraddisse però Will.
"Guarda che Ghita è anche tua madre!" Gli fece notare Jacob impassibile. "E tua zia!" Aggiunse puntando il dito verso Bianca.
"Appunto! Vedi? Riguarda anche noi!" Ne approfittò immediatamente la ragazza.
"Sì, vi riguarda nella misura in cui tuo padre ci ha mentito per sedici anni." La attaccò il fratello maggiore, mentre la ragazza, in risposta, sprofondava il volto tra le mani.
"Se continuiamo su questa strada Jack, non ne verremo mai fuori." Sospirò alla fine "Non te lo stiamo chiedendo per andare a fare la spia a mio padre: te lo stiamo chiedendo per cercare di capirci qualcosa in mezzo a tutto ciò che sta accadendo quest'anno. Andiamo Jack, possibile che dopo tutto ciò che abbiamo passato insieme tu ti fidi ancora così poco di noi?"


-*-*-*-*-


Trystifer si trovava in biblioteca, intento a completare un tema particolarmente ostico insieme ad Ashton e Mike, quando quest'ultimo si irrigidì all'improvviso emettendo un forte singulto, mentre i suoi occhi diventarono vacui.
Il ragazzo tedesco, concentraro com'era sul tema, non se ne accorse in un primo momento.
Ma non potè ignorarlo quando Mike, dopo essersi accasciato sul tavolo sopra al quale stavano lavorando, cacciò un urlo talmente spaventoso da ghiacciargli il sangue nelle vene.
"Cos'è successo?" Domandò a quel punto Trys, incredulo e incapace di credere a ciò al quale aveva appena assistito. 
Ne aveva sentito parlare. Anzi, li aveva proprio studiati, a Durmstrang. Insieme ai diversi modi per ucciderli. Ma mai avrebbe pensato di trovarsi di persona davanti ad un ... 
"Mike è un farshee?" Domandò spiazzato.

(cap. 27, Cenerentola)


Non avrebbe voluto ucciderla.
Non avrebbe dovuto farlo.
Clementine Flecther era una purosangue e, come tale, il suo omicidio avrebbe generato un vero e proprio scandalo, molto di più di tutti coloro che aveva fatto sparire nei mesi precedenti messi insieme.
Ma era stato disattento: la fretta per portare finalmente a termine la missione l'aveva fatto diventare imprudente... e a lei era capitata la sfortuna di imbattersi sul suo cammino
 
"Peccato. Ma in fondo non è una gran perdita visto chi stavi frequentando." Sussurrò a mezza voce mentre, dopo aver controllato che nessuno fosse nei paraggi, si allungava per rimuovere dal corridoio uno degli strumenti che gli permetteva di occultare quel portale che, ormai, dopo mesi di lavoro e di energia accumulata, era finalmente diventato attivo.
Senza metterci troppa cura, vi buttò all'interno il cadavere della ragazza, in modo tale che di lei non avanzasse la minima traccia.

Poi si apprestò a chiudere tutto quanto, pregustando il momento in cui dall'Altra Parte sarebbe riuscito finalmente a trasportare anche Biancaneve Aurora Grimm.
In fondo, alla pozione che stava preparando mancavano pochissimi giorni per essere completamente efficace. La pozione che non solo gli avrebbe fatto assumere le sembianze di Willhelm - i Grimm non si sarebbero di certo lasciati fregare da una semplice pollisucco - ma anche la sua stessa aura.
E Biancaneve era la preda perfetta: colpendo lei avrebbe colpito, in un modo o nell'altro, l'intera famiglia Grimm. E il fatto che sarebbe stato il sacrificio di un Grimm a farlo tornare avrebbe reso il contrappasso ancora più... meraviglioso.


"Ehi! Cosa stai facendo a quest'ora in giro per il Castello?"

Trattenendo appena un'imprecazione, rimase fermo immobile, dando le spalle per qualche secondo a colui che l'aveva appena colto in flagrante.
Non aveva bisogno di voltarsi per riconoscere quella voce.

Poi, dopo aver preso un profondo respiro, si voltò lentamente, in modo da permettergli di vederlo bene in volto. Tanto non avrebbe mai potuto raccontarlo a nessuno: la sua faccia sarebbe stata l'ultima cosa che l'uomo avrebbe visto.
"Potrei farle la stessa domanda, Preside Hartnell." Commentò con voce limpida, vedendo l'uomo sbarrare gli occhi in risposta.

Non fece in tempo a fare altro.

Silenzioso come solo un cacciatore sapeva essere, l'incantesimo di morte si abbattè sulla preda, colpendola senza lasciare vie di scampo.

Poi nel corridoio rimase soltanto il buio. E il silenzio.


Durmstrang si sarebbe svegliata il mattino dopo con un preside in meno.


---------


Ebbene sì!
Jacob e Sascha hanno finalmente "consumato" (lo so che non aspettavate altro da capitoli ormai u.u).
Camille e Patton si sono più o meno riappacificati.
Liam e Livvy sono ufficialmente diventati una coppia.
Reyna sembra più che mai intenzionata ad aiutare Heidi, tanto da pensare di riallacciare i rapporti addirittura con la sua famiglia per riuscirci.
Bianca e Will sono riusciti a far parlare Jacob.
E il fantomatico aggressore ha fatto ben 2 nuove vittime (tra cui lo stesso Preside Hartnell... lo so, non ve lo aspettavate visto che ultimamente l'ho trascurato parecchio).




Domanda (sembra scontata ma non lo è): come reagiranno i vostri OC a queste 2 (ennesime) sparizioni? (risposta per MP entro il 28/03)


ps: il prossimo capitolo credo che sarà dedicato quasi interamente a Reyna

A presto! (spero)
  
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