Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MissGolightly    18/04/2018    1 recensioni
Dieci anni dopo la battaglia di Hogwarts, Hermione Granger è andata avanti con la sua vita.
Vive a New York, ha un fidanzato e un ottimo lavoro. Nulla potrebbe sconvolgere il suo equilibrio.
Ma cosa succederebbe se improvvisamente la sua vita si scontrasse con quella di Draco Malfoy?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Nove
 
 
 
 
"Mi piace il rapporto che hai con tua madre. Sembrate molto affiatati."
Draco le lanciò un'occhiata cercando di capire se fosse seria o stesse scherzando.
Hermione non aveva parlato di ciò che stava per succedere la sera precedente e Draco l'aveva assecondata, preferendo evitare di pensare a quanto potesse amare e odiare sua madre allo stesso tempo.
"Non avevo molti amici, da ragazzino. Tiger e Goyle mi ronzavano sempre intorno, ma gli unici veri amici che avevo erano Blaise e Daphne. Ogni tanto frequentavo anche Theodore e Pansy, ma più per colpa delle nostre famiglie che per vera amicizia. Le famiglie di Blaise e Daphne erano diverse, non erano coinvolte negli affari di Voldemort e io volevo che le cose stessero così, quindi non venivano a trovarmi spesso. Così sono finito per avere un'unica persona su cui contare: mia madre" disse Draco.
"Ho sentito dire che il migliore amico di un ragazzo è sua madre" disse Hermione continuando a camminare lungo i corridoi del Ministero.
"Sappiamo entrambi che quella storia non va a finire bene" rispose Draco sorridendo.
Hermione si voltò verso di lui stupita. "Non dirmi che sai di cosa sto parlando!"
"Il fatto che per buona parte della mia vita abbia odiato i babbani, non significa che non sia in grado di riconoscere la genialità di alcune loro invenzioni."
"Beh, caro Psycho, sono piacevolmente sorpresa!"
Arrivati davanti all'ufficio del Ministro, Hermione si bloccò.
Era l'unica possibilità per scagionare Lodge. Se fosse andata male, il suo cliente sarebbe rimasto ad Azkaban per chissà quanto tempo.
"Andrà bene" disse Draco posandole una mano sulla spalla.
Hermione sospirò e bussò alla porta.
 
 
Quando poche ore prima la sua segretaria lo aveva avvertito che Hermione Granger stava per fargli visita, Kingsley Shacklebolt era rimasto estremamente sorpreso.
Non vedeva Hermione da anni e sapeva che si era trasferita negli Stati Uniti.
Il fatto che fosse tornata in Inghilterra e che volesse vederlo lo rendeva un po' nervoso, in effetti.
"Hermione, che piacere rivederti!" disse vedendola entrare nel suo ufficio.
Hermione sorrise. "Anche per me è un piacere. Ma purtroppo, sono qui per lavoro."
"Dritta al punto. Cosa posso fare per te?"
"Sono l'avvocato di Charles Lodge."
"Capisco" disse semplicemente il Ministro.
"Voglio un'udienza con il Wizengamot per chiedere l'estradizione."
"Il Wizengamot non te la concederà. Non l'ha mai fatto."
"Lodge è un cittadino americano. Deve essere giudicato da un tribunale americano!"
"Che differenza fa? Le leggi statunitensi sono identiche alle nostre" disse Kingsley, senza capire per quale motivo Hermione volesse chiedere il trasferimento del suo cliente.
Hermione sospirò, indecisa se dire la verità al Ministro. D'altra parte, si era sempre fidata di lui quindi perché non farlo ora?
"Sarò onesta, ma che rimanga tra noi. Credo che Lodge sia stato incastrato."
"Che vuoi dire?"
"La figlia è in possesso della documentazione utile a scagionarlo, ma quando è andata ad Azkaban l'hanno mandata via senza nemmeno darle modo di parlare. Lodge è detenuto ingiustamente! Non so chi e per quale motivo lo stia incastrando, ma mi sembra ovvio che c'è qualcosa che non va" spiegò Hermione.
"Decisamente. D'accordo, ti fisso un'udienza con il Wizengamot per domani, ma l'ultima parola spetta a loro quindi non aspettarti miracoli" disse Kingsley.
Hermione sorrise vittoriosa.
 
 
Draco continuava a guardarsi intorno nervoso.
Dieci anni prima, Harry Potter aveva testimoniato in suo favore facendo cadere le accuse a suo carico, ma c'era ancora chi portava rancore verso i Malfoy. La minaccia di qualche settimana prima ne era la prova.
Si appoggiò al muro cercando di non attirare l'attenzione, fallendo miseramente quando Harry Potter gli passò davanti.
"Malfoy?"
Draco sollevò lo sguardo. "Potter."
"Che ci fai qui?"
Draco indicò la porta dell'ufficio del Ministro. "Aspetto la Granger."
"Hermione è qui?"
"Sta parlando con Shacklebolt in questo momento. Ci stiamo occupando del caso Lodge. La Granger vuole provare a chiedere un trasferimento."
"Sono certo che lo otterrà. Hermione ottiene sempre ciò che vuole" disse Harry sorridendo.
Draco sorrise a sua volta.
Se qualche mese prima, qualcuno gli avesse detto che si sarebbe trovato a chiacchierare con Harry Potter in uno dei corridoi del Ministero della Magia, sicuramente non ci avrebbe creduto.
Entrambi stavano ancora sorridendo, quando Hermione uscì dall'ufficio.
"Harry!" esclamò andando incontro all'amico e abbracciandolo.
"Ciao. Come stai?" chiese Harry.
"Alla grande" rispose Hermione sorridendo. Poi spostò la sua attenzione su Draco e disse: "Ho ottenuto un'udienza con il Wizengamot. Non abbiamo ancora vinto, ma è un inizio."
Draco si limitò ad annuire e sorridere. Avrebbe voluto abbracciarla, avrebbe voluto riprendere il discorso interrotto la sera precedente, ma sapeva che non era né il luogo né il momento adatto.
"Sei sicura di stare bene?" chiese Harry, stupito di vederla così rilassata nonostante ciò che aveva passato poco più di una settimana prima.
Hermione si strinse nelle spalle. "Certo. Non dovrei?"
"È solo che mi sembra strano, visto quello che è successo."
"Harry, io e Ron ci siamo lasciati. Fine della storia. Ora scusami, ma ho una deposizione da preparare, ma avverti Ginny che dopo l'udienza di domani passerò a trovarla" disse Hermione controllando l'ora sul suo orologio da polso.
Poi senza dire altro, si allontanò seguita da Malfoy. Ma erano entrambi troppo felici per la risposta del Ministro, per notare che qualcuno li aveva spiati per tutto il tempo.
 
 
Quando tornarono a Malfoy Manor, erano entrambi talmente sorridenti che Narcissa non ebbe bisogno di chiedere come fosse andato il colloquio.
"Immagino sia andato tutto secondo i piani" disse semplicemente, mentre Draco e Hermione si sfilavano il cappotto.
"Non c'è ancora nulla di definitivo, ma siamo sulla strada giusta" rispose Draco sorridendo.
Sua madre ricambiò il sorriso.
Solo in quel momento, Draco sentì delle voci provenire dal salotto.
"Ci sono ospiti?" chiese curioso.
"Solo un paio di amici che hanno saputo che eri qui."
"Blaise e Daphne?" chiese Draco guardando di sbieco sua madre.
Lei annuì.
"Sai che non mi piace che Blaise e Daphne vengano qui" disse Draco.
"Le cose sono cambiate, non è più come quando andavi a scuola. E ora comportati bene e vai a salutare, mentre io vado in cucina a dare disposizioni per la cena" disse Narcissa allontanandosi.
I due la guardarono allontanarsi prima di scambiarsi uno sguardo.
Hermione fu la prima ad abbassare la testa. Sciolta la tensione, disse: "Io vado di sopra. Sono molto stanca."
Ma Draco la bloccò prendendole delicatamente il polso. "Resta."
"Draco..." iniziò Hermione, per poi bloccarsi immediatamente. Non l'aveva mai chiamato per nome da quando lo conosceva.
Anche lui parve bloccarsi, stringendo leggermente la presa sul polso. "Per favore."
Era raro che Draco Malfoy chiedesse qualcosa educatamente. Ma negli ultimi tempi aveva imparato quanto fosse importante Hermione per lui, e pur di passare del tempo con lei avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche dire "per favore".
"Non sono molto a mio agio insieme ai Serpeverde" disse Hermione.
"Non li conosci nemmeno. Non eri a tuo agio nemmeno con me, prima di conoscermi."
Hermione dovette ammettere che Draco aveva ragione.
"Va bene. Ma se mi sentirò a disagio, mi inventerò una scusa e me ne andrò!"
Draco sorrise e la scortò fino al salotto.
Daphne Greengrass e Blaise Zabini erano seduti l'uno di fronte all'altra e stavano discutendo piuttosto animatamente.
"Daphne, non puoi davvero essere convinta che lei abbia ragione!"
"Oh, certo che ne sono convinta! Lui l'ha tradita! È ovvio che lei abbia deciso di lasciarlo."
"Lei è andata a letto con mezzo ufficio!"
"Mentre erano in pausa di riflessione! È diverso!" disse Daphne.
"State di nuovo sparlando dei vostri colleghi?" chiese Draco entrando in salotto.
Daphne fece un enorme sorriso vedendo il suo migliore amico, mentre Blaise rispose: "Non sparliamo. Ci scambiamo opinioni."
"È bello rivederti" disse Daphne alzandosi e abbracciando Draco.
Hermione rimase qualche passo indietro, leggermente imbarazzata.
Appena Draco sciolse l'abbraccio e si avvicinò a Blaise per salutarlo, Daphne spostò la sua attenzione su di lei. "Hermione Granger. Allora siete davvero amici! Iniziavo a pensare che le lettere di Draco fossero piene di cazzate. Sai, parla solo di te!"
"Non è vero" disse Draco.
Daphne gli lanciò un'occhiata, poi tornò a guardare Hermione e disse: "Gli piace negare l'evidenza. Lo faceva anche durante il sesto anno. E durante la guerra. E quando è tornato a Hogwarts per finire il settimo anno." 
Hermione guardò Draco curiosa. "Su cosa negavi l'evidenza?"
"Oh, Draco non te l'ha detto? Allora te lo racconto io..."
 
 
 
Hogwarts. Sesto anno.
"Non riesco a smettere di pensare alla conversazione dell'altro giorno."
Draco sollevò lo sguardo dal libro di pozioni. "Che conversazione?"
"Quella su Weasley e la Granger."
"Daphne..."
"No, Draco. Ascoltami un attimo. Lei ti piace e si vede. È inutile che neghi con me."
"Non so di cosa tu stia parlando" rispose Draco, rimettendosi a studiare.
"Ti conosco da parecchi anni ormai. Non mentirmi. Vedo come la guardi. Un paio di anni fa guardavi Pansy in quel modo."
Draco le lanciò un'occhiata prima di raccogliere le sue cose e uscire dalla biblioteca.
Daphne poteva pensarla come meglio credeva. Lui non era interessato alla Granger. Forse.
 
 
Malfoy Manor. Settimo anno.
"Tua madre è stata carina a organizzare una festa per Natale, nonostante tutto quello che sta succedendo."
"Sai come la penso, Daphne."
La ragazza sospirò. "Si, lo so. Non vuoi che io e Blaise stiamo qui perché le nostre famiglie non sono marce fino in fondo e hai paura che rimaniamo coinvolti nelle faccende di Tu-Sai-Chi. Bla, bla, bla."
Draco sfilò il cuscino da sotto la sua testa e lo lanciò dalla parte opposta della stanza, cercando di prendere in pieno Daphne che sfogliava una rivista seduta su una poltroncina. "Piantala di prendermi in giro. È una cosa seria."
"Lo so che è una cosa seria. Sto cercando di farti capire che, arrivati a questo punto, siamo tutti coinvolti. Quindi smettila di preoccuparti e cambiati per la festa" disse Daphne raccogliendo il cuscino e lanciandolo sul letto.
"Non voglio andare a una stupida festa di Natale."
"Ne avresti bisogno. Almeno potresti distrarti e smettere di pensare a dove potrebbe essere la Granger."
"Questo che c'entra?"
"Credi che non mi sia accorta degli sguardi che lanci ogni giorno al tavolo dei Grifondoro? È come se sperassi di vederla. Non sai dov'è e sei preoccupato per lei, anche se non vuoi ammetterlo! Quindi, per favore, mettiti una bella cravatta e vieni alla festa."
Draco si alzò svogliatamente dal letto. "Non metterò una cravatta per una stupida festa a casa mia. E smettila di fare allusioni sulla Granger!"
 
 
Hogwarts. Fine dei M.A.G.O.
Draco si lasciò cadere sul divano della Sala Comune sotto lo sguardo curioso di Daphne.
"Tutto ok?" chiese la ragazza.
"Sì. Ho finito gli esami, tra due giorni torno a casa e finalmente potrò chiudere questo capitolo pietoso della mia vita."
"Hogwarts non è stato un capitolo pietoso!"
Draco si voltò verso di lei. "Devo sollevarmi la manica e farti vedere il Marchio Nero?"
Daphne si maledisse da sola per non aver pensato a ciò che Draco aveva subito negli ultimi anni e cercò di rimediare dicendo: "Però ci sono anche state delle cose positive. Al Ballo del Ceppo ci siamo divertiti, ad esempio."
Draco si lasciò sfuggire un sorriso.
"E non dimentichiamoci delle feste organizzate dopo le partite di Quidditch!"
"Quelle non sono state molto positive. Finivano sempre con Blaise e Theodore ubriachi fradici" disse Draco.
"E poi ci sono state le prime cotte..." disse Daphne.
"Mi sento ancora un gradino più in alto di voi per essere l'unico che è riuscito a uscire con la ragazza per cui aveva una cotta" disse Draco sorridendo.
In effetti, Draco aveva avuto una cotta per Pansy al terzo anno e l'anno successivo erano andati insieme al Ballo del Ceppo. Non si poteva dire lo stesso di Daphne, che aveva avuto una cotta non ricambiata per Draco, e di Theodore, che era sempre stato cotto di Daphne. Blaise non faceva testo, visto che si portava a letto qualsiasi ragazza dimostrasse un minimo interesse per lui.
"Non cantare vittoria. Alla fine la delusione d'amore l'hai avuta anche tu" disse Daphne.
"Di che parli?"
"Della Granger."
"Ancora con questa storia, Daphne? Non me ne frega nulla della Granger. E poi sto con tua sorella, lo sai" disse Draco alzandosi dal divano e andando verso il dormitorio.
"Tu non stai con mia sorella. Le nostre famiglie hanno combinato il vostro matrimonio quando eravate ancora bambini. Credo che, visti gli sviluppi, possiate considerarlo nullo" replicò Daphne seguendolo.
Draco si voltò di scatto. "Sposerò tua sorella. Ho bisogno di sposarla."
"Perché così non penserai più alla Granger?"
Draco non rispose. Si voltò di nuovo ed entrò nel dormitorio.
 
 
 
"...e questo è quello che Draco ha omesso di raccontarti" concluse Daphne sorridendo.
Hermione guardò Draco, il quale cercava di fare qualsiasi cosa tranne ricambiare il suo sguardo.
"Ok, Daphne. Siamo qui da venti minuti e hai già creato scompiglio. Forse sarebbe meglio andare" disse Blaise.
"Ma che ho fatto? Ho solo detto la verità!"
"Daphne, prendi il cappotto" disse Blaise. Poi si voltò verso Draco e Hermione e aggiunse: "Mi dispiace. Credo che, dopo il racconto di Daphne, voi due abbiate qualcosa di cui parlare quindi credo sia meglio se non rimaniamo per cena."
Draco annuì e accompagnò gli amici alla porta, anche se Daphne non sembrava particolarmente decisa ad andare via.
Quando tornò in salotto, Hermione era ancora in piedi vicino al mobile bar, dove era rimasta durante il racconto di Daphne.
"Mi dispiace per Daphne."
Hermione si voltò verso di lui. "Non importa."
Draco si sedette sul divano passandosi una mano tra i capelli. Era nervoso e imbarazzato per la situazione che si era creata e non sapeva come uscirne.
"Avevi davvero una cotta per me?" chiese Hermione all'improvviso.
"Beh, a questo punto mi sembra assurdo negarlo."
"Non ne avevo idea" disse Hermione.
"Avevi occhi solo per Weasley. E anche se non fosse stato così, non l'avresti mai notato."
"Daphne lo aveva notato."
"Daphne nota tutto, è brava a capire le persone. Ed è la mia migliore amica" disse Draco.
Hermione si sedette accanto a lui. "A quanto pare ci sono molte cose che non so di te. Ad esempio, non sapevo che dovessi sposarti con la sorella di Daphne."
Draco si rilassò e ringraziò mentalmente Hermione per aver cambiato argomento.
"Le famiglie purosangue tendono a combinare i matrimoni dei propri figli per assicurare la continuazione di una linea... Pulita. Scusa, so che è un brutto termine."
"Non fa niente."
"Comunque, i miei genitori e i Greengrass hanno fatto un contratto quando avevo dieci anni e Astoria ne aveva otto. Secondo questo contratto, avremmo dovuto sposarci entro il ventesimo compleanno di Astoria" spiegò Draco.
"Poi che è successo?"
"Mi sono innamorato di Hazel e ho stracciato il contratto. Astoria non l'ha presa bene, ma in fondo sapeva che non saremmo mai stati felici insieme."
"Il fatto che fosse un matrimonio combinato non vuol dire che non sareste stati felici" disse Hermione.
"Astoria sapeva che provavo qualcosa per te. L'ha sempre saputo ma era più semplice fare finta di niente."
Hermione rimase in silenzio.
Draco aveva ammesso apertamente di aver avuto una cotta per lei, e lei non aveva idea di cosa dire.
"Sei sempre stato troppo odioso per suscitarmi sentimenti che non fosse negativi, ma ti ho sempre trovato attraente" disse Hermione dopo un po'.
"Lo dici solo per far diventare la situazione meno imbarazzante."
"No, lo dico perché è vero. E cosa c'è di imbarazzante?"
"Il fatto che la cotta per te non mi è passata e credo che non passerà mai."






Author's Corner:
Buongiorno!
Finalmente sono entrati in scena Blaise e Daphne. Io li amo questi due! E sicuramente li rivedremo nei prossimi capitoli.
In più, Draco ha ammesso apertamente di avere avuto una cotta per Hermione in passato e di provare ancora qualcosa per lei. Aveva già ammesso di provare di qualcosa, ma ora è stato sincero fino in fondo, più che altro perchè Daphne l'ha obbligato. 
Nel prossimo capitolo vedremo come Hermione reagirà alla confessione di Draco e, sopratutto, vedremo come andrà a finire la questione del caso Lodge.
Alla prossima! 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MissGolightly