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Autore: Ms Mary Santiago    02/05/2018    5 recensioni
[STORIA A OC – Conclusa]
[Ispirata alla serie tv Riverdale]
Gli studenti di Hogwarts stanno per cominciare il loro settimo anno dopo un’estate in cui uno dei loro compagni, Jason Selwyn, è stato dichiarato morto dopo essere scomparso durante una nuotata nel lago vicino al Manor della sua famiglia.
Jason era amato da tutti … o almeno così sembra, ma a volte i segreti vengono portati fin dentro la tomba.
*
Dal testo:
- C’è una cosa che non mi quadra – considerò Freya mentre uscivano dal Manor.
Julian ed Eleanor si voltarono verso di lei, perplessi.
- A cosa ti riferisci? –
Gesticolò verso la casa. – A tutto questo, semplicemente non ha senso. Jason era un bravissimo nuotatore, mi spiegate come avrebbe fatto ad annegare? –
- Forse è stato tirato giù da un mulinello, se si nuota al largo può capitare – ipotizzò Julian.
- Oppure era ubriaco. Dopotutto è successo alle prime luci dell’alba a quanto dice Charlotte. Forse avevano bevuto troppo e non è riuscito a mantenersi a galla – aggiunse Eleanor.
La bionda Corvonero annuì pensierosa.
Addio Jason Selwyn, ovunque si trovi il tuo corpo spero che riposi in pace.
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Epilogo

 

 

 

 

 

L’Auror marciò risoluto verso la torre di Grifondoro, seguito a ruota dalla Preside, entrando nella Sala Comune davanti agli sguardi increduli degli studenti.

Freya Bones e i suoi amici erano tornati da quel breve intermezzo delle vacanze di Pasqua e aveva deciso di approfittare proprio di quel momento per porre in arresto l’arteficie dell’omicidio di Jason Selwyn.

L’assassino in quel momento era seduto sulla poltrona vicino al camino e lo fissava con aria pallida.

Sembrava quasi che avesse scritto sul volto la parola “colpevole”.

- Julian Davies, devi venire con me. –

Con la coda dell’occhio vide che Jackson, Eleanor e Alina guardavano increduli da lui all’Auror, quasi stessero aspettando che smentisse quello che era ormai palese a tutti.

- Possiamo farlo anche qui, tanto immagino che domani lo sapranno comunque tutti – asserì con tono rassegnato, porgendogli i polsi.

L’incanto incarceramus dell’uomo glieli cinse in una morsa letale mentre lo scortava fuori dalla Torre.

Mentre la Sala Comune di Grifondoro esplodeva nel caos più totale, i tre ragazzi si scambiarono occhiate incredule.

- Voi sospettavate qualcosa? – domandò Jackson.

Eleanor scosse il capo.

- Nulla, ma mi domando perché l’abbia fatto. –

- E soprattutto chi sia stato a scoprirlo e denunciarlo – concluse Alina.

- Immagino che lo sapremo presto. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

FP giocherellò distrattamente con il pacchetto di sigarette mentre aspettava che Hecate uscisse dallo studio dell’Auror.

Si era recata lì non appena aveva scoperto dell’arresto di Julian e ormai tutto dipendeva dalla decisione che quell’uomo avrebbe preso riguardo a lei e alle sue pratiche magiche illegali.

Quando la porta si aprì con un sibilo, sussultò.

La Tassorosso avanzò verso di lui con espressione seria in volto.

- Dimmi cosa succede, se rimani in silenzio vado fuori di testa. –

Lo osservò di sottecchi prima di sorridere divertita. – FP Greengrass preoccupato per qualcuno che non sia se stesso? Adesso le ho viste tutte. –

- Mi preoccuperò sempre per te, dovresti saperlo biondina. –

- Bene, ma almeno per questo particolare caso puoi farne a meno. Vista la mia buona volontà nel tentare di cooperare, ha deciso di passare sopra a tutta quella questione della magia oscura a patto che l’abbandoni una volta per tutte. –

- Grazie a Salazar -, sibilò tra i denti chinandosi a baciarla con passione, - Non osare mai più farmi preoccupare così tanto, Hide. –

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Charlotte, fermati, si può sapere dove stai andando? –

Ignorò le voci di Savannah e Flame che le gridavano dietro mentre marciava a passo di carica verso l’ingresso principale del castello.

Era ben determinata a raggiungerlo prima che gli Auror lo portassero via.

Voleva vederlo e sputargli in faccia il suo odio, fargli capire quanto fosse disgustata da lui e dalla sua mancanza di spina dorsale che l’aveva spinto ad acconsentire agli ordini di una mente malata come Selene Bones.

La folla si aprì come il mar rosso al suo passaggio, permettendole di fermarsi davanti a Julian.

Si specchiò in quelle iridi azzurre che erano state l’ultima cosa che il suo gemello aveva visto prima di morire.

- Spero tu sappia che quella puttana infernale non ti ha mai amato e che non ti amerà mai. Marcire ad Azkaban è una cosa troppo gentile per un miserabile come te! –

Gli assestò un poderoso schiaffo in pieno viso, che riecheggiò per tutto il patio affollato di persone che osservavano la scena in silenzio.

Poi scoppiò a piangere a dirotto, vagamente consapevole delle due amiche che l’avevano raggiunta e che la stavano portando via di lì.

- Avranno la punizione che meritano, Cece. Non c’è altro che tu possa fare, anche se so che non è molto come consolazione – sussurrò Savannah.

- Li odio così tanto, vorrei vederli morti. –

Le due Serpeverde annuirono in silenzio, continuando a tenerla stretta a loro lasciando che si sfogasse.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Sei sicura di sentirti bene? –

Freya annuì, tenendo le braccia avvolte attorno alle ginocchia e premendosele contro il petto.

- Immagino di non saperlo con certezza. Mi sento tremendamente svuotata. –

Adam annuì mentre lui e Christian si sedevano ognuno al suo fianco.

Per loro due la notizia di Julian era stata un fulmine a ciel sereno.

Era il loro miglior amico e mai avrebbero immaginato potesse essere coinvolto in quella brutta storia né tantomeno capace di commettere un omicidio a sangue freddo.

Tuttavia per Freya c’era anche l’aggravante che il mandante dell’omicidio fosse sua sorella.

E Adam sapeva bene che Freya aveva sempre voluto bene a Selene, malgrado tutto era stata pronta a denunciare entrambi senza esitazione.

- Sono tremendamente orgoglioso di te. Non tutti lo avrebbero fatto al posto tuo. –

Christian annuì.

- Adam ha ragione, molti sarebbero stati tentati di coprirli ma tu no. Sei stata molto coraggiosa, Freya. –

- Se sono stata brava e coraggiosa perché mi sento così male? – replicò con un filo di voce che fece stringere il cuore di entrambi i ragazzi.

- Passerà, Ti giuro che prima o poi passerà e fino a quel momento noi saremo con te in ogni momento – asserì Adam, passandole un braccio intorno alle spalle e tirandola a sé per scoccarle un bacio sulla fronte.

Freya si rilassò nella sua stretta, alla quale poco dopo si aggiunse quella di Christian.

Con loro al suo fianco prima o poi sarebbe uscita fuori da quella storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Eccoci qui con l’epilogo di questa storia. Devo dire di essermi affezionata molto a tutti gli OC e che come sempre giungere al termine di una storia mi lascia una sensazione agrodolce, ma se non altro mi consolo scrivendo la raccolta e facendomi compagnia con questi fantastici personaggi ancora per un po’. Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno mandato i loro bambini e le loro bambine permettendomi così di scrivere questa storia, coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite e tutti i lettori silenziosi che ci hanno accompagnato in questi mesi.

Chiederei a chi fosse interessato alla raccolta e ancora non l’avesse fatto di mandarmi qualche info sul futuro del loro bambino o della loro bambina.

Noi ci sentiamo tra una manciata di minuti con la prima OS della raccolta che troverete sotto il nome di “Flashes of light”.

XO XO,

Mary

   
 
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