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Autore: Lady S    02/06/2018    3 recensioni
Ok, poche parole. Se anche a voi non è piaciuto come sia finito di colpo fairy tail, ecco una storia che la mia mente ha elaborato un paio di gg fa.
Buona lettura!
Dal testo
"Silver non aveva la più pallida idea di cosa pensare. Quelli che si ritrovava davanti non erano due maghi comuni, ormai ne era certo. No, quelli che si trovava di fronte erano probabilmente gli esseri più spaventosi che avesse mai visto. Stavano li a fissarsi nei loro occhi neri parlando nella loro lingua demoniaca.
Fu tentato di fare un passo indietro ma suo padre lo raggiunse.
-Sei un Devil Slayer, sei nato per essere un loro pari!-"
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1 - Anno 808


Erano passati 15 anni da quando il team Natsu era partito per la missione dei cento anni.
Per la gilda i primi tempi erano stati strani, silenziosi e quasi monotoni.
Insomma, Zeref era un pericolo ormai definitivamente archiviato e Acnologia con lui.
Questo non voleva dire che il mondo ormai era in uno stato di pace perpetuo, anzi, paradossalmente tutta una serie di gilde oscure aveva provato ad affermarsi, ma per i nostri maghi ormai erano poco più che una passeggiata.

Era vero.

Fairy Tail aveva attraversato gli inferi e ne era uscita tutta intera. Ormai non c'era più nessun nemico che temesse.
E fu così che nel giro di pochi anni, la Fairy Tail era stata letteralmente presa d'assalto dai maghi di nuova generazione.
In 5 anni avevano raddoppiato il numero dei maghi, in 10 lo avevano quasi quadruplicato.
La situazione stava diventando insostenibile, non tanto per una questione logistica, ma perchè lo spirito della gilda si impregnava in tutti i maghi che venivano marchiati: in poco tempo le zuffe nella gilda divennero insostenibili e nonostante i guadagni fossero più che accettabili, non era davvero possibile vivere perennemente in un cantiere.

Fu così che Luxus Dreyar, ormai divenuto il nono master di Fairy Tail dopo la dipartita del buon vecchio Makarov, si vide costretto dalla regina di Fiore ad istituire una legge che controllasse il numero di membri che potevano entrare a far parte della gilda.
Una volta all'anno quindi si teneva una gara alla quale potevano partecipare tutti i maghi che volevano entrare a far parte della gilda. Due posti erano però riservati ai maghi con “il diritto di nascita”, ovvero di quei maghi che erano consorti o figli di membri già di Fairy Tail.
Quindi, solo i primi 4 classificati di entrambe le competizioni sarebbero diventati nuovi membri.
Per gli esclusi, si prospettavano due possibilità: ritentare l'anno successivo oppure aspettare che si facesse avanti qualche altra gilda comunque molto prestigiosa come ad esempio la Blue Pegasus, la Lamia Scale, i Quattro Kerberos, Le Mermaid Heel e, soprattutto, la Sabertooth.
Non fraintendete, anche tutte queste gilde erano state prese d'assalto, ma nessuna era nella situazione di Fairy Tail.
Nessuno sapeva bene quale ne fosse il motivo poiché il mago nero era stato effettivamente sconfitto grazie alla forza di tutti.

Eppure Romeo Convault era fermamente convinto che fosse in parte colpa di Natsu e dei suoi compagni.
Erano loro che tutti volevano conoscere, lui ne era convinto, inoltre il fatto che ora nessuno avesse più idea di dove fossero o di quando sarebbero tornati, continuava a far parlare di loro, nonostante gli anni fossero ormai trascorsi.

Romeo se ne stava seduto sul molo, a cavalcioni sull'acqua a fissare l'orizzonte.
Erano passati gli anni e lui era diventato ormai un adulto e un mago molto affermato e richiesto: i clienti adoravano i suoi modi discreti e il suo carattere mansueto e deciso allo stesso tempo. Inoltre, il suo potere era cresciuto insieme a lui e tutta Fiore ormai conosceva e raccontava delle sue fiamme.
A sua volta era diventato un maestro per i giovani maghi.
Quando ci rifletteva gli veniva quasi da ridere. Era assurdo che proprio lui desse lezioni su come usare le fiamme.
Solo Natsu doveva avere questo diritto.
Si sentì stringere il cuore. Gli mancavano i suoi compagni, ogni giorno.
Natsu era il suo mentore e maestro, Gray era il suo esempio di vita, Lucy era come una sorella maggiore amorevole e premurosa, Erza..beh, Erza era Erza, e Wendy era la sua prima cotta. Ci aveva messo qualche anno a capirlo perchè a 15 anni non era assolutamente in grado di capire cosa fosse l'amore. D'altronde in quella gilda sembrava che fosse per tutti un enorme tabù. Le coppie si distinguevano anche senza che venissero dichiarate e spesso gli ultimi a sapere della coppia erano proprio i diretti interessati. Che cosa assurda! Maghi potentissimi e famosissimi che avevano il terrore di dichiarare i propri sentimenti.
E fu così che la stretta al cuore scomparve e sul viso di Romeo apparve un meraviglioso sorriso.
Aveva 30 anni ormai, ma sembrava ancora un ragazzino quando sorrideva in quel modo.
Romeo si alzò e con passo lesto si avviò verso la propria gilda. Aveva bisogno di trovarsi un lavoro al più presto visto che la sua mente stava diventando sempre più nostalgica.
Era una buon modo per non pensare. Buttarsi a capofitto nel lavoro aveva tanti aspetti positivi, come la fama, il denaro e le distrazioni.
L'unico aspetto negativo era che non era riuscito a farsi una famiglia. Non che la cosa gli dispiacesse più di tanto, la sua gilda era la sua famiglia, senza contare che tutti i pargoli dei suoi coetanei avevano una vera e propria passione per lui, il ragazzo-vagabondo che girava il mondo attraverso i suoi lavori. Le sue storie venivano ascoltate da tutti, che avessero pochi anni o fossero in piena adolescenza. Così i genitori potevano trascorrere una serata tranquilla mentre Romeo faceva da baby-sitter a tutti i piccoli della gilda.
Il problema era la sera, quando rincasava nella sua dimora così piccola e fredda. Aveva smesso di vivere con suo padre da molto tempo ormai e, per quanto la vita da scapolo gli piacesse, ogni tanto sentiva il peso di stare da solo.

Romeo aumentò la velocità nella camminata. Aveva estremo bisogno di un nuovo lavoro, subito.

Era quasi arrivato alla gilda quando sentì un boato giungere proprio da quella direzione.
E poi silenzio.
Un silenzio irreale, come se il tempo si fosse fermato.

La pelle di Romeo si accapponò e le sue gambe si mossero d'istinto.
Che diavolo stava succedendo?
Richiamò le sue fiamme attorno alle mani, pronto ad attaccare qualsiasi cosa o persona stesse attaccando la sua casa.
In poche falcate arrivò davanti al piazzale della gilda e il suo cuore mancò un battito, le sue mani si spensero e una lacrima silenziosa scese sul suo volto.

I suoi compagni erano tornati a casa.

 

   
 
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