Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Illunis    28/07/2018    2 recensioni
"Ricordava ben poco di come era giunto a confessargli ogni cosa – centrava qualcosa con un articolato discorso sulla fiducia e sul fatto che Arthur, a detta dell’asino, non fosse stupido (certo) -, il punto focale della questione era che aveva smesso i suoi panni da innocente e non magico servitore (senza neppure ricevere un premio per la sua performance, tante grazie) con quel decerebrato del suo padrone.
Asino, lui preferiva definirlo asino."
[Merthur, What if? (e se Arthur venisse a sapere che Merlin è un mago?), post 3x05; serie di oneshot distaccate fra loro, ma correlate]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prompt: #2 Bucaneve (speranza) della tabella Florigrafia I di think_fluff
Conteggio: 924 (fdp)
Disclaimer: I personaggi appartengono alle leggente arturiane alla BBC e VI ODIO BASTARDI DOVEVA FINIRE PROPRIO IN QUEL MODO? 
Contesto: In un mondo idilliaco da qualche parte durante la terza stagione, dove ogni futuro cavaliere di Arthur non viene immancabilmente esiliato da Uther #LOL
Note: Quando, qualche mese fa, rividi l’episodio in cui Morgana scopre d’essere la figlia naturale di Uther mi venne automatico chiedermi: e se Uther l’avesse riconosciuta lei sarebbe comunque andata avanti con la sua vendetta? Premessa che non centra quasi niente con la storia LOL

Note(2018): Allora... sto cercando di riprendere a scrivere per cui mi sono ritrovata a spulciare fra le (troppe troppissime) storie che avrei da finire e questa ha avuto la meglio. Ho scribacchiato qualcosa di nuovo, intanto posto la quarta parte che all'epoca (OMG 2015) avevo dimenticato di pubblicare (sperando che ci sia ancora qualcuno che legga da queste parti :D)

 

 

Sottili fili d’oro intrecciati si posarono sul capo di Morgana e la elessero come Pendragon, seconda sola a Arthur nella casata. Lei, una dea d’inchiostro e di neve, sorrise al padre che l’aveva appena accolta e mostrata come sua al regno e Merlin si chiese quanto in quel morbido distendersi di labbra vi fosse di vero.
« Forse vi è ancora una speranza per il suo cuore. » Gaius gli si fece più vicino, cosicché le parole fossero solo per le sue orecchie.
« Forse » Arthur ora stringeva con affetto un braccio della strega e quanta felicità Merlin vide sul suo volto, era un sole nel nulla della notte, e lo vide nell’incresparsi delle sue labbra, nella mano ancorata a lei il desiderio d’abbracciarla.
Promise al suo cuore d’ucciderla se avesse tradito Arthur.
« Non cercare di vedere sempre tutto in negativo, ragazzo. » Merlin volle voltarsi per poterlo convincere con la forza del suo sguardo del contrario, ma non ne ebbe la forza. C’era così tanta speranza su quel volto percorso da dolori e tormenti vissuti che non volle togliergli quell’attimo d’ingenua contentezza.
Tornò sull’oro e il vermiglio dei Pendragon, sui loro cuori beati e sul sereno cielo che cercò i suoi occhi e il suo sorriso.



« Merlin » biascicò il principe degli stolti, abbandonato sul letto con stivali e tutto. Tanto dopo avrebbe dovuto scrostare lui le coperte, chi se ne frega, uh?
« Che c’è? » Merlin non si voltò neppure, spolverò alla meglio la regale giacca che il regale asino aveva elegantemente buttato a terra e la ficcò malamente nell’armadio.
« Merlin, a volte penso che dovrei farti frustare per come ti rivolgi a me. »
« A volte penso che non dovreste pensare » raccattò le vesti per la notte, squadrandolo attentamente. Le gote rubiconde, occhi languidi, voce sottile e strascicata: s’era portato alle labbra fin troppo vino. « Aspettate, mi correggo: non dovreste mai pensare, vi fa male. »
Peccato che anche quando evitava d’elucubrare non ottenesse grandi risultati.
Come ora: il lanciargli addosso un cuscino non aveva di certo avuto bisogno d’un esercizio mentale (se fosse stato sobrio sarebbe arrivato alla conclusione che era meglio optare per uno stivale).
« Sta zitto » rotolò su un fianco, per poco non cadde dal letto, e sbrodolò qualcosa sulle coltri. Arthur da ubriaco sbavava e latrava come i suoi cani.
Merlin ridacchiò. Cane da ubriaco, asino da sobrio. Era difficile scegliere quale dei due paragoni era più esilarante.
« Avete intenzione di dormire così? »
« Mh… è bello che mio padre sia felice » mugugnò dal nulla, coerente come solo i seguaci di Bacco potevano essere. Strofinò la faccia sulla coperta, sfregando poi le gambe sulla fine del materasso. Il mago l’osservò cercando di capire cosa tentasse di fare, ridacchiando quando comprese che voleva togliersi gli stivali in quel efficace modo. « E anche Morgana. Lui è felice perché Morgana è felice e lei è felice perché lui è felice »
« Se lo dite voi » Dubitava che Morgana lo fosse per suo padre.
« Certo che lo dico io! »
« Sono piuttosto sicuro che l’avete detto voi » oh, come si poteva evitare di ridergli in faccia? Avrebbero dovuto premiarlo per la solerzia con cui si dedicava nel rimanere serio. Tanto, per quanto era brillo il suo signore (babbeo) non si sarebbe neppure accorto del sogghigno che brillava sul suo volto.
« Ed è così! » Il primo stivale, finalmente, fu tolto. Se Arthur fosse rimasto un poco fermo avrebbero già finito. « E io sono felice perché loro sono felici »
« Beh, buon per voi. » Stranamente il secondo stivale glielo tolse facilmente. Alzò lo sguardo e vide che lo stava fissando con cipiglio severo.
« Dovresti essere felice. » si sedette con tale enfasi che per poco non si spiaccicò contro il suo naso « Perché non sei felice, Merlin? »
« Certo che sono felice » Vostra sorella è una strega e ha tentato più volte di uccidere il Re « non vedete? » Avrebbe potuto gareggiare per il primato del più credibile sorriso falso del regno.
« Merlin » i suoi palmi si posarono sulle guance del mago e lui sperò che domani al ricordo Arthur sarebbe stato imbarazzato almeno la metà di quello che lui ora era. « Devi essere felice, capito? »
« Perché devo essere obbligatoriamente felice? » gli strinse i polsi, non seppe se per prevenire che l’asino cambiasse idea e scendesse sul collo per strangolarlo o se per tentare di togliersi le sue mani da dosso.
« Perché io sono felice. » Il sorriso che gli fece, oh, avrebbe potuto sciogliere il ghiaccio perenne del più alto monte, intenerire un cuore di pietra, far ardere d’amore un anima di pece e togliere il peso d’un grande futuro dalle spalle d’un giovane mago.
Merlin gli sorrise ed era così facile farlo con la quiete e la serenità che vide sul suo volto; era così bello Arthur nella dolcezza dei suoi lineamenti piegati al più sincero sentimento che esistesse (Merlin sapeva quanto era difficile far finta d’essere felici), che gli sarebbe stato impossibile non far somigliare le loro espressioni. Ridacchiò, ebbro di Arthur, e ogni cosa che non fossero la voce, gli occhi e il volto del principe scomparve, dimenticò il rossore sul volto per il calore delle sue mani, dimenticò di non aver toccato vino, dimenticò il suo respiro che gli accarezzava le labbra e s’annullò in quell’attimo di felicità appartenente unicamente a loro.



 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Illunis