Katniss si
voltò di scatto, osservando l'acqua che si muoveva
vorticosamente a pochi passi
da lei, con il cuore che le batteva forte in gola: il movimento
dell'acqua era
agitato ma confusionario e circolare, probabilmente il coccodrillo non
aveva
ancora riacquistato del tutto la vista, ma non poteva sapere fino a
quando
sarebbe durata quella situazione.
Era paralizzata, non sapeva che fare: se si fosse mossa l'avrebbe vista
di
sicuro, ma d'altronde il rimanere lì non aumentava di molto
le probabilità di
sopravivenza. Proprio in quel momento udì un rumore che
immediatamente riportò
la sua mente indietro, a quando era stata precedentemente nell'arena.
Alzò
velocemente lo sguardo, alla disperata ricerca della fonte di quel
suono, il
suo cuore sussultò felice e tirò un sospiro di
speranza quando lo vide: un
paracadute con inciso il suo nome stava venendo verso di lei.
Allungò le mani per afferrarlo, aprì subito il
piccolo scatolo che vi era
legato: conteneva una boccetta con del liquido giallino e due
bigliettini.
Aprì il primo, portava la firma della presidentessa e vi era
scritto:
Bottiglia
contenente la pozione Felix Felicis, detta pure 'fortuna liquida'.
Renderà
chiunque la beve incredibilmente fortunato per un breve periodo.
ATTENZIONE:
La Felix Felicis presa in quantità eccessiva è
altamente tossica: può provocare
stordimento, irrequietezza ed un'eccessiva fiducia in se stessi.
Si
consiglia di berne solo un sorso.
Ora più che mai: che la fortuna possa essere sempre dalla
tua parte.
Presidentessa
Ice
Aprì
velocemente anche l'altro biglietto ma recava solo una breve frase e il
nome
dello sponsor che l'aveva supportata:
Resta
viva, Ragazza di Fuoco.
Nel
leggere quelle poche parole, inevitabilmente un sorriso si
accennò
spontaneamente sul suo volto.
Prese
quindi la pozione, la fissò chiedendosi se funzionasse
davvero: non era solita
credere a cose simili, ma d'altronde che aveva da perdere?
Così la stappò e
fece attenzione a berne solo un sorso. Rimise quindi il tappo al suo
posto e
legò la boccetta alla cinta.
Stava
proprio per chiedersi se avesse avuto effetto, quando si
sentì improvvisamente
molto più calma, fissò il tragitto che doveva
percorrere per arrivare allo
zaino e per la prima volta non aveva dubbi sul fatto che ci sarebbe
arrivata,
anzi non vedeva l'ora di farlo! Si chiese se fosse l'effetto di quello
strano
liquido o semplicemente la suggestione, ma decise che non voleva
scoprirlo.
Iniziò a nuotare verso il suo obiettivo, il coccodrillo
stava venendo proprio
verso di lei da destra, in una situazione simile chiunque avrebbe
provato ad
andare a sinistra nel disperato tentativo di evitarlo, ma
sentì come una vocina
dentro di lei che la spingeva a non farlo. Decise di assecondarla,
quindi si
inabissò e fortuna volle che sul fondo del lago, proprio in
quel punto, vi era
un enorme masso. Non aspettò nemmeno un attimo e subito
tentò di nascondersi
dietro di esso, per quanto poteva. Il coccodrillo passò
proprio in
quell'istante sopra di lei, guardandosi intorno, come se la stesse
cercando,
Katniss pregò che non l'avesse vista andare lì,
vide il coccodrillo avanzare
piano, finché l'ombra dell'animale non la
sorpassò.
Ora o mai
più.
Nuotò
velocemente via, decidendo di non guardare indietro, ad ogni bracciata
si
sentiva più vicina alla meta, continuò fino a
riemergere, prese finalmente aria
con la bocca e si ritrovò a poco dalla roccia con lo zaino,
le bastarono poche
bracciate, allungò il braccio fino a toccare il bordo,
sbrigandosi ad issarsi
su, finché non si ritrovò a quattro zampe
finalmente sulla roccia. Si voltò un
attimo indietro, vide in lontananza il coccodrillo che probabilmente la
stava
ancora cercando, scoppiò in una risatina di sollievo per
aver scampato il
pericolo, anche se solo per il momento.
Scattò quindi verso il meritato zaino: era situato in
realtà in una specie di
fossato, quindi era più grosso e alto di ciò che
sembrava. Il suo sguardo andò
per un attimo alla boccetta che aveva legato alla cinta, si chiese se
fosse
tutto merito davvero di quel liquido, forse quello poteva confermarlo.
Aprì lo
zaino, estraendo con cautela il suo contenuto, quando lo vide un
sincero
sorriso le solcò il volto, ora ne aveva la conferma: quel
liquido funzionava
davvero!
Estrasse l'arma dallo zaino, facendo passare le dita lungo le
curvilinee forme
del nero arco che stringeva tra le mani, ora era davvero sicura di
poter
vincere i giochi.
Prese
quindi l'ultima cosa presente nello zaino: una faretra contenente tre
frecce,
due delle quali erano esplosive, l'ultima aveva legata ad essa una
corda ed un
bigliettino firmato dalla presidentessa, che citava: 'Attenzione: usare
la
presente freccia solo e unicamente per uscire dal lago, un qualsiasi
altro uso
sarà severamente punito'
Katniss fece spallucce, non capì il perché di
tale regola, ma l'avrebbe
seguita, infondo oramai con quella freccia uscire dal lago per lei
sarebbe
stato facile, la estrasse dalla faretra e prese bene la mira con l'arco
tirando
un profondo respiro, quindi scoccò. La freccia
finì direttamente conficcata
nell'albero posto sulla riva del lago.
Un gioco
da ragazzi.
Prese l'altro capo della corda e lo legò ad una roccia
vicino a lei, ma prima
di avventurarsi nel suo ritorno alla riva si mise in piedi,
alzò il braccio ed
fece il saluto col le tre dita centrali della mano, era un piccolo modo
per
salutare e ringraziare il suo sponsor e tutte le persone che credevano
ancora
in lei.
Ade stava
camminando soddisfatto, ignaro che la ragazza che credeva aver
condannato a morte
certa si fosse salvata, quando notò uno zaino imprigionato
in una specie di gabbia
di legno.
La gabbia
sembrava robusta e aveva un lucchetto, chissà dove era
situata la chiave...che
cosa noiosa non aveva certo voglia di cercarla, ma gli venne un'idea
seppur
molto imbarazzante.
Si
avvicinò con la testa alla gabbia dandole letteralmente
fuoco con i capelli.
Oltre la
gabbia prese fuoco anche lo zaino, solo a quel punto sperò
vivamente che anche
il contenuto non fosse infiammabile!
Allungò una mano e afferrò il contenuto dello
zaino, appena lo vide un sorriso
comparve sul suo volto: erano dei coltelli da lancio, bene ora che era
armato
era molto più sicuro di vincere.
Si
incamminò quindi legando i coltelli alla cinta che portava
in vita (non appena
si furono raffreddati dal calore delle fiamme), ignaro di quello che
avrebbe
incontrato poco dopo sul suo cammino.
Annabeth e
Finnick continuarono ad avanzare nella foresta finché non si
ritrovarono
davanti una parete rocciosa che spuntava tra il verde, su di essa vi
era un
incavatura al cui interno era ben visibile uno zaino. Ai piedi della
roccia vi
era un piccolo stagno, Finnick sorrise a quella vista.
"Annabeth guarda, uno zaino! Mi tuffo, mi arrampico e torno, tu
guardami
le spalle!"
Fece un passo avanti, ma Annabeth lo frenò afferrandolo per
la maglia, fece un
sospiro prima di parlare.
"Per gli dei, sei più impaziente di un semidio!"
Finnick la fissò di sbieco, contrariato.
"Ehi, sono un ottimo nuotatore, mi basterà tuffarmi e..."
Annabeth alzò gli occhi al cielo spazientita e non lo fece
proseguire.
"Non ti sembra troppo facile? Guarda bene il colore dell'acqua,
è molto
scuro per essere uno stagno e sulla superficie vi sono delle strane
bollicine
in alcune zone" tese il braccio indicandogliele "fossi in te prima di
entrarci proverei con questo!" disse, porgendogli un ramoscello appena
raccolto da terra, Finnick lo prese e fece come gli aveva detto,
immergendolo
per metà. Quando ritirò il ramo dall'acqua
sobbalzò leggermente nel vedere che
la parte immersa era totalmente sparita. Sul volto di Annabeth si
dipinse
un'espressione soddisfatta, di chi sapeva di avere ragione.
"Acqua corrosiva!"
"Devo dire che per non aver mai partecipato ai giochi hai un ottimo
spirito di osservazione! Bene sapientona hai anche un idea su come
arrivare
adesso allo zaino?"
La ragazza sussultò leggermente nel sentirsi chiamare in
quel modo, era come la
chiamava di solito Percy e sperò vivamente che stesse bene,
ma non era il
momento di pensare a questo, dovevano trovare un modo per raggiungere
lo zaino
e in fretta. Incrociò le braccia al petto e
iniziò a fare avanti e indietro
pensierosa.
Passarono diversi minuti, ma a nessuno di due venne un'idea sensata,
finché
Annabeth non gli fece una domanda.
"Saresti abbastanza forzuto da lanciare una cosa in quell'incavatura?"
"Sì certo!" rispose lui, non capendo dove volesse arrivare.
"E una persona?"
"Cos-cosa?"
Annabeth si riprese il pezzetto rimanente del ramoscello di Finnick e
fece un
disegnino del suo piano d'azione sul terriccio fangoso ai loro piedi.
"Se tu ti posizioni sul bordo dello stagno e io prendo una lieve
rincorsa,
la tua spinta se abbastanza forte, dovrebbe lanciarmi esattamente
nell'incavatura...credi
di potercela fare?"
Finnick la fissò sorpreso dal suo piano, ma dubbioso al
riguardo.
"Potrei farcela, ma tu comunque potresti cadere, è un piano
troppo
rischioso, forse è meglio lasciar perdere lo zaino e
trovarne un'altro"
"Siamo disarmati Finnick e sappiamo bene entrambi che se incontrassimo
altri tributi armati, avremmo ben poche possibilità di
sopravvivenza. Inoltre
non possiamo sapere quanto lontano sarà il prossimo zaino e
soprattutto che
pericoli nasconde il suo recupero: questa volta lo abbiamo scoperto, la
prossima potremmo non essere così fortunati!"
Finnick sospirò, la logica di Annabeth era dannatamente
convincente, dote che
aveva dimostrato più che abbondantemente negli ultimi 20
minuti.
"E va bene, proveremo...ma se dovessi avere un ripensamento anche solo
all'ultimo secondo non devi esitare a dirmelo ok?"
Annabeth annuì, quindi indietreggiò analizzando
bene il percorso, come a
calcolare il giusto spazio per la rincorsa, Finnick si mise in
posizione
accovacciandosi sul bordo con le mani intrecciate verso il basso,
pronto a
darle una spinta.
"Pronta?"
"Sì" rispose lei, prese un sospiro e poi corse con decisione
verso di
lui, la tentazione di rallentare era forte, ma non lo fece, si
preparò a
saltare e con la spinta di Finnick arrivò molto in alto, ma
non abbastanza da
finire dritta nell'incavatura, quindi allungò le braccia per
cercare di
aggrapparsi alla ruvida roccia, ma scivolò per qualche
centimetro, sbucciandosi
leggermente le braccia, prima di trovare un saldo appiglio.
Finnick stava osservando la scena col fiato sospeso.
"Forza
Annabeth puoi farcela, ancora uno sforzo!" cercò di
incitarla.
La ragazza
si sforzò di immaginarsi di essere al campo mezzosangue in
allenamento, aveva
affrontato scalate peggiori di quella, anche se sotto non aveva mai
avuto della
mortale acqua corrosiva pronta a farla diventare l'equivalente di un
budino.
Si tirò su con tutte le forze che aveva e lentamente
scalò la roccia, facendo
attenzione a trovare appigli sicuri, con un ultimo sforzo fece forza su
entrambe le mani per issarsi all'interno dell'incavatura. L'urlo di
esaltazione
di Finnick diede voce al suo, che sentiva dentro di sé
più forte che mai.
Afferrò lo zaino, non sembrava molto pesante,
sperò che almeno ci fosse un'arma
dopo tutta quella fatica! Si affacciò dalla sporgenza
guardando in basso.
Deglutì.
A quanto pare scendere sembrava molto più difficile di
quanto pensasse. Finnick
notò la sua espressione di panico e tentò di
incoraggiarla.
"Annabeth prendi una bella rincorsa e poi salta, ti prenderò
al
volo!"
L'espressione della ragazza era titubante, Finnick aveva ragione
potevano
farcela, ma la paura stava iniziando a prendere il sopravvento, infondo
i
rischi erano considerevoli per entrambi.
"Sei sicuro?"
"Certo! Prima mi hai chiesto di fidarmi di te, ora tu fidati di me!"
Annabeth lo fissò dall'alto: quello sembrava davvero un
bravo ragazzo,
nonostante volesse sopravvivere e fossero di due distretti diversi, non
si era
nemmeno azzardato a chiederle ciò che probabilmente molti
altri gli avrebbero
chiesto in quella situazione. Fissò lo zaino nella propria
mano e decise di
farlo lei: lanciò lo zaino, che arrivò proprio
accanto ai piedi di Finnick. Il
ragazzo lo fissò tanto sorpreso quanto incredulo.
"Perché lo hai fatto? Potrei prendere lo zaino e scappare e
magari usare
il contenuto per uccidere il tuo compagno di distretto!"
"Mi
hai chiesto di fidarmi di te e lo sto facendo. Se mai non dovessi
sopravvivere
al salto, vorrei che qualcuno usi bene questo zaino. Per il mio
compagno di distretto,
bé spero che se anche io non sopravvivessi, tu non lo uccida
a meno che non
costretto, anche solo per onorare questo gesto"
C'era
qualcosa in Annabeth che l'aveva convinta a fidarsi di Finnick, nemmeno
lei
sapeva di preciso cosa, infondo la ragione e la logica, da brava figlia
di
Atena quel'era, le dicevano ben'altro, ma sperò con tutta se
stessa di non
essersi sbagliata. Il ragazzo rispose con un tono ed un'espressione
più seria
del solito.
"No Annabeth, io non salverò il tuo compagno di distretto"
Fu una frase secca e tanto glaciale quanto inaspettata, per una attimo
Annabeth
sentì mancarle il respiro. Finnick alzò lo
sguardo fino ad incrociare quello di
lei, quindi un sorrisetto comparve sul suo volto.
"Perché lo salveremo insieme, appena scenderai da
lì!"
Quindi distese le braccia pronto a prenderla al volo, Annabeth
tirò un sospiro
di sollievo, pregò gli dei che andasse tutto bene e, dopo
una piccola rincorsa,
saltò.
In quel salto vide la vita scorrerle davanti insieme a tutte le persone
che
avevano avuto importanza nella sua vita: Luke, Thalia, Grover, suo
padre, i suoi
compagni del campo mezzosangue e ovviamente Percy. Sentì due
salde braccia
afferrarla, ma Finnick non riuscì a mantenere l'equilibrio e
caddero entrambi
all'indietro, si accorse solo allora di aver chiuso gli occhi e dopo
qualche
secondo necessario per infonderle coraggio, li aprì.
Finnick la fissava incredulo, lei diede una rapida occhiata ad entrambi
per
controllare che fossero tutti interi e sembrava proprio di si.
I due si
fissarono e scoppiarono a ridere. Finnick fu il primo ad alzarsi e tese
la mano
ad Annabeth per aiutarla a fare altrettanto.
"Bene andiamo, Percy e Katniss ci aspettano!"
Lei annuì sorridendo, afferrando la sua mano.
Elsa e
Jack avanzarono facendosi strada tra gli alberi del luogo.
"Saremo
in silenzio da più di mezz'ora, avanzando speditamente per
mezzo bosco...tutta
questa serietà e tensione li trovo snervanti, non possiamo
che ne so...fare un
gioco?"
Elsa si fermò di botto, voltandosi verso di lui, sgranando
gli occhi con un
espressione sconvolta.
"Un gioco? Stai scherzando spero!"
"Si
lo so gli Hunger Games sono una cosa seria, rischiamo la vita ecc...ma
il
comportarci come se stessimo andando al patibolo non aiuterà
di certo la
situazione!"
"Oh certo allora fermiamoci pure a giocare a nascondino se vuoi!"
affermò Elsa con tono totalmente ironico.
"Non è quello che intendevo...so che sei preoccupata per tua
sorella e
farò di tutto per aiutarti a trovarla il prima possibile, ma
la troppa tensione
ci aiuterà solo a farci uccidere entrambi"
"Io
non posso perderla Jack, non dopo tutta la fatica che ho fatto per
ritrovarla...è complicato da spiegare ma non posso
concedermi il lusso di
pensare ad altro"
"Come ti ho già detto il panico non ti aiuterà a
trovarla prima...facciamo
una scommessa, se troverai prima tu uno zaino continueremo a modo tuo,
ma se lo
troverò prima io, bé lo faremo a modo mio!
Infondo strada facendo ne potremmo
trovare qualcuno e non ci toglierà tempo dalla ricerca di
tua sorella!"
Elsa sospirò.
"E va bene!"
"Scommetto
che troverò uno zaino prima che tu possa dire 'palla di
neve' " disse Jack
con un sorrisetto di sfida.
Elsa lo
fissò dall'alto verso il basso incrociando le braccia al
petto, accogliendo la
sua sfida.
"Palla di nev-"
Prima che potesse concludere la frase, Jack le indicò
soddisfatto uno zaino,
ben nascosto sotto due rocce vicino a loro, Elsa rimase a bocca aperta,
ma
presto inarcò le sopracciglia.
"Hai barato, già avevi adocchiato lo zaino prima di proporre
la
sfida!"
"Mi duole vedere che qualcuno qui non sa perdere..." rispose lui con
tono di sufficienza.
Elsa
scostò lo sguardo, arresa davanti all'evidenza, infondo
sapeva che se gli
avesse dato torto se ne sarebbe potuta pentire.
"Ok
signor divertimento, come pensi di proseguire allora? Sentiamo!"
"Prima
apriamo lo zaino!"
"Finalmente
qualcosa di sensato!"
Lo
punzecchiò lei.
"Finalmente
un po' di umorismo! Vedo che stiamo iniziando ad andare per il verso
giusto"
Replicò
lui ridacchiando mentre apriva lo zaino.
Elsa ne
fissò stranita il contenuto.
"Cos'è?"
Jack a
malapena trattenne una risata.
"Ok
che volevo più umorismo, ma prendermi in giro mi sembra
esagerato!"
Elsa
rabbiosa lo fissò seria, Jack capì che non stava
affatto scherzando.
"E'
un computer! Non dirmi adesso che non ne hai mai visto uno!"
Elsa
incrociò le braccia e arrossì leggermente per
l'imbarazzo.
"Ebbene
cosa c'è di male?"
Jack rise
mentre si dava da fare per accenderlo.
"Oh
niente, pensavo solo che una persona simile non esistesse
più!"
"Bene
vuoi continuare a prendermi in giro o puoi spiegarmi a che serve questo
affare?"
Jack
premette alcuni tasti e le mostrò cosa compariva sullo
schermo.
"A
quanto pare questo computer mostra alcuni punti sulla mappa dell'arena,
non so
cosa possano indicare, magari degli zaini, dubito gli altri tributi
perché sono
fermi ma perché non provare? Dirigiamoci verso quello
più vicino a noi!"
Indicò un
punto in mezzo a quello che sembrava un lago disegnato sulla mappa che
compariva a schermo.
"E
come fai a sapere che è quello il punto più
vicino a noi?"
"Semplice
questo pc è dotato di GPS!"
Elsa lo
fissò nuovamente spaesata e Jack non poté fare a
meno di scoppiare a ridere.
"Smettila
di ridere di me o ti farò congelare!"
"Congelare
me? Non ci riusciresti mai e con quale potere poi?"
Elsa capì
solo allora di essersi tradita, così cercò di
girarci intorno, non voleva dire
di cosa era capace, era troppo rischioso, infondo non conosceva quel
ragazzo
non poteva fidarsi.
"B-bè
ecco io sono un regina sai! La regina di Arendelle! Ti ordino quindi di
trattarmi più seriamente!"
Jack
spalancò gli occhi stupito, non pensava che quella ragazza
così giovane potesse
essere una regina.
"Ok
regina della serietà, o forse dovrei chiamarti regina di
ghiaccio?"
"Molto
spiritoso, andiamo piuttosto!"
"Agli
ordini, regina di ghiaccio!"
"Sei
irrecuperabile!"
Sentenziò lei, ma Jack fu soddisfatto dal notare che sul suo
volto fosse
comparso un sincero sorriso.
Hermione,
Mulan e Draco fissarono la strana creatura che pareva avere tutte le
intenzioni
di divorarseli, sembrava uno strano misto tra un lupo e un
qualcos’altro, ma
non si fermarono ad immaginare cosa.
Mulan
provò a lanciargli contro il ramo, ancora infuocato, che era
rimasto a terra,
ma la bestia non sembrava minimamente spaventata dal fuoco.
“Proviamo
a correre in direzioni separate, così mentre insegue uno di
noi gli altri
possono trovare un modo per neutralizzarlo!”
Disse
Mulan, ma la cosa non sembrava andare bene a Draco.
“Cosa?
Stai scherzando? E io dovrei credere che tu-”
Ma non
fece in tempo a finire la frase che Hermione annuì e le due
avevano già
iniziato a correre in direzioni opposte, sbuffò contrariato
per poi correre nella
stessa direzione di Hermione.
“Che cosa
stai facendo? Dovevi andare dall’altra parte!”
“E pensi
che io creda che se quel coso inseguisse me tu ti fermeresti a
salvarmi?
Probabilmente avresti lo stesso interesse dei tributi degli altri
distretti a
non farlo!”
“Sai
Malfoy non sono tutti come te!”
Il loro
battibecco fu interrotto non appena si accorsero che la belva aveva
deciso di
seguire loro.
“Probabilmente
ritiene più appetibili DUE prede, sei contento
ora?”
Si lamentò
Hermione punzecchiando Draco con tono aspro.
Mulan
intanto stava cercando ovunque qualcosa che potesse essere utile anche
solo
lontanamente contro una belva assassina, ma ovunque si girasse vedeva
solo
alberi ed erba. Disperatamente provò a portare lo sguardo
verso l’alto,
sperando che una diversa prospettiva potesse cambiare le cose o almeno
farle
venire qualche idea, quasi stentò a crederci quando vide che
era proprio così:
incastonato tra i rami di un albero vi era uno zaino!
C’era solo
un problema: l’albero era liscio e senza appigli, come
sarebbe arrivata fino a
lì?
“Mulan
qualche idea?”
Chiese
disperatamente Hermione mentre cercava di evitare i morsi della belva.
“Un attimo
solo ci sono quasi, devo solo ragionarci su…”
“Oh certo
fa pure con calma…STIAMO SOLO MORENDO!”
“Draco!”
Lo rimproverò
Hermione.
“E’ di un
altro distretto, ti ho detto che non ci avrebbe aiutati!”
Rispose,
mentre cercava di allontanare la creatura tirandogli delle pietre
trovate per
terra, cosa che però sembrava servire solo a farla infuriare
di più.
Mulan non
riusciva a trovare nulla che potesse aiutarla, ma improvvisamente si
ricordò
dell’allenamento, aveva già fatto una scalata
simile in passato, doveva solo
usare l’ingegno.
Si tolse
la cinta porta oggetti e la fece passare intorno al tronco quindi la
tirò forte
a se con le braccia e la inizio ad usare come
“appiglio” per la scalata,
facendola strusciare verso l’alto ogni volta che riusciva a
salire un po’.
L’ibrido
fece un balzo riuscendo ad afferrare Draco per un piede, il quale cadde
a terra
in avanti.
“Aiutami!”
Gridò ad
Hermione cercando di farlo sembrare un ordine, ma lei poté
scorgere il panico
nei suoi occhi, per un attimo le fece quasi pena, ma pur volendo non
sapeva
come aiutarlo, non erano armati e intorno a loro vi erano solo dei
banalissimi
rami.
Banalissimi
rami…
La cosa le
fece venire un’idea stupida: prese uno di quei rami e
tentò di infilzare uno
degli occhi della belva… ovviamente l’ibrido
scosse la testa prima che lei
potesse riuscirci, ma comunque la cosa provocò
un’evidente graffio sul suo
occhio, il che fece gridare infuriata la belva che mollò la
presa su Draco
divincolandosi con rabbia.
Hermione
prese per un braccio Draco per aiutarlo ad alzarsi più
velocemente, pronti a
tentare si scappare nuovamente dal pericolo.
Mulan era
quasi arrivata in cima, ma non aveva il tempo di salire fino a sopra,
quindi
allungò il braccio il più possibile verso lo
zaino.
Provò una,
due, tre volte, ma solo alla quarta riuscì a spingere lo
zaino da sotto tanto
da farlo cadere per terra.
Sperò solo
che qualunque cosa fosse, sarebbe stata utile e non troppo fragile!
Scese
velocemente dall’albero lasciandosi scivolare lungo di esso,
quindi aprì lo
zaino e ne tirò fuori il contenuto che la lasciò
letteralmente allibita:
sembrava un semplice ramo di legno intagliato, non aveva idea di che
farsene,
stava per legarlo alla cinta quando sentì la voce di
Hermione.
“Passami
subito quello che hai trovato”
Draco
osservò ciò che aveva in mano Mulan ed era
indubbiamente la bacchetta di
Hermione.
Mulan perplessa
lanciò quello strano ramo ad Hermione, ma fu Draco a
prenderlo al volo.
“Draco è
la mia bacchetta!”
Protestò
lei.
“Tu non
avresti il fegato di farci ciò che va fatto!”
Obiettò
lui, quindi agitò la bacchetta verso la belva urlando:
“Avada Kedavra”
“No Draco
aspetta!”
Draco
aveva appena pronunciato una maledizione senza perdono, un incantesimo
usato
per uccidere, ma non era l’unica cosa che la preoccupava e a
quanto pare era
troppo tardi: dalla bacchetta uscì il solito lampo verde, ma
aveva qualcosa di
insolito, infatti iniziò a produrre uno strano rumore ed
improvvisamente un
forte scoppio da una parte atterrò la bestia,
dall’altra spintonò Draco
all’indietro facendolo cadere a terra.
“Draco!”
Gridò
Hermione, gettandosi su di lui per assicurarsi che stese bene. Draco
sentì
lontanamente la voce di Hermione, scosse testa e mugugnò,
ancora rintontito
dallo scoppio.
“Mhmm…che
diavolo è…successo?”
Socchiuse
gli occhi inquadrando la figura di Hermione china su di lui,
visibilmente
contrariata, nonostante lei fosse felice di constatare che non fosse
morto sul
colpo, neanche sapeva il perché, infondo di Draco non le era
mai importato
molto, ma da qui a volerlo vedere morto ci passava più di
quanto immaginasse.
“Hai
lanciato un incantesimo senza perdono con una bacchetta non tua, per
non
parlare del fatto che le regole stesse del gioco vietavano di uccidere
con i
propri poteri oltre al bracciale che ce li limita, si può
sapere in che modo
pensavi che potesse andare tutto bene?”
“Quel coso
non era un essere umano pensavo non contasse…”
Hermione
alzò gli occhi al cielo.
“Bè almeno
abbiamo steso quella cos-“
Non fece
in tempo a finire la frase che l’ibrido si rialzò,
ringhiò per il dolore
inferto dalla magia, quindi riprese a correre, ma stavolta in direzione
di
Mulan, probabilmente adesso temeva gli altri due.
“Mulan
attenta!”
Urlò
Hermione, Mulan iniziò a correre nella direzione opposta
sperando di
confondersi tra gli alberi, ma ad un tratto scorse qualcosa per la sua
strada
che la obbligò ad arrestare di colpo la sua corsa: proprio
davanti a lei c’era
un dirupo, fin troppo ripido per uscirne illesa. La belava
l’aveva quasi
raggiunta, non sapeva se avrebbe avuto il tempo di tornare indietro.
Nervosamente
cercò di farsi venire un’idea dato che qualsiasi
essere umano avrebbe evitato
quel burrone…ma certo! Quello non era un essere umano,
bensì una belva, forse
l’avrebbe potuta attirare con l’inganno e farla
finire nel dirupo!
Aspettò
l’ibrido, che era sempre più vicino a lei: aveva
notato che prima di attaccare
la sua preda di solito le balzava addosso, aveva intenzione di
aspettare
proprio quel momento per scansarsi all’ultimo e far finire la
bestia nel
burrone.
L’ibrido
si avvicinò sempre di più, quando fu a pochi
passi da lei si fermò.
Mulan
sorrise, probabilmente quello era il momento giusto, doveva solo
aspettare che
la belva saltasse.
Però
l’ibrido fece qualcosa di totalmente inaspettato, qualcosa di
umano: si alzò su
due zampe e spintonò con forza Mulan, che perse
l’equilibrio cadendo
all’indietro giù per il burrone, l’unica
cosa che Draco e Hermione riuscirono
ad udire fu il colpo di cannone che indicava che un altro tributo era
caduto.
L'ibrido
si voltò quindi nuovamente contro Draco e Hermione pronto ad
attaccare.
Gli
strateghi stavano per ritirare l'ibrido pensando che avesse svolto il
suo
compito, ma la presidentessa li fermò.
"Aspettate,
vediamo cosa succede"
Tris corse
nella direzione della voce di Quattro, provò a chiamarlo
anche lei, sperando di
non attirare troppo l'attenzione.
Quando
finalmente Quattro sentì Tris rispondergli trattenne a
stento un sospiro di
sollievo, quindi corse verso di lei, non appena la vide
accelerò il passo fino
ad abbracciarla.
"Tris
stai bene, menomale!"
Lei
ricambiò l'abbraccio felice anche lei di vederlo tutto
intero, non appena si
slegarono lui la squadrò dubbioso.
"Ma
la tua ferita?"
"Quale
ferita?"
"Quella
che ti avevano fatto quel ragazzino e quella specie di mezza capra!"
Tris
aggrottò la fronte.
"Ma
che dici tu sei la prima persona che incontro dopo quella ragazza con
cui mi
sono ritrovata nell'arena e nessuno mi ha ferita! Sicuro di stare bene?"
Quattro
iniziò a pensare che stava accadendo qualcosa di veramente
strano in
quell'arena, ma prima che le potesse rispondere furono interrotti da
uno strano
ruggito, entrambi si voltarono e notarono con dispiacere che le loro
urla avevano
attirato l'attenzione non di un tributo ma di qualcosa di peggio: di
fronte a
loro si stagliava una strana creatura, una specie di serpente gigante
che si
reggeva su quattro zampe. Aveva denti molto affilati e sembrava tutto
tranne
che amichevole, al suo collo era legato uno zaino.
Quattro si
guardò intorno, la bestia sembrava veloce, era rischioso
tentare di scappare,
dovevano trovare un modo di affrontarla.
"Devo
riuscire ad arrivare a quello zaino, mentre lo distraggo tu scappa!"
"Scordatelo,
lo affrontiamo insieme! Non ricordi? O sopravviaviamo insieme o moriamo
insieme,
questo era il patto!"
Quattro la
fissò negli occhi, quando vide il suo sguardo deciso
annuì, sapeva che anche
lei la pensava come lui, quindi sarebbe stato inutile provare a
distoglierla.
Lo
avrebbero fatto: avrebbero vinto insieme.
Astrid
aveva deciso, non avrebbe mai lasciato Hiccup nei guai, non esisteva!
Non le
importava cosa sarebbe potuto succedere, sempre se quel coso avesse
potuto
avere lontanamente ragione...
Arrivò nel
luogo indicato da Giano, si guardò intorno alla frenetica
ricerca di Hiccup ma
non riusciva a scorgerlo, eppure era sicura che fosse quello il posto.
Iniziò a
sorgerle il dubbio che fosse una trappola quando sentì una
voce alle sue spalle
gridare con gioia il suo nome.
Era
Hiccup!
Il ragazzo le stava venendo incontro quando sentì un rumore
metallico sotto il
suo piede, anche Astrid parve averlo sentito, infatti gli
urlò immediatamente
di fermarsi, lui si inchiodò sul posto chiedendosi cosa
fosse successo, ma
sapeva che quando Astrid aveva quel tono di voce non bisognava
contraddirla!
Astrid
arrivò da lui, controllando cosa ci fosse sotto i piedi del
ragazzo, ebbe un
sussulto quando capì che il suo presentimento era corretto:
Hiccup si trovava
proprio sopra una mina a pressione.
"Non
muoverti Hiccup, se lo fai la mina sotto i tuoi piedi
esploderà, dobbiamo
trovare un modo per disinnescarla"
Hiccup
deglutì, certo che non si sarebbe mosso di un millimetro.
Astrid si
guardò intorno sperando di trovare qualcosa di adatto, ci
sarebbe voluto
qualcosa di molto affilato per poter provare ad aprire parte del
marchingegno,
o dello stesso peso di Hiccup per sostituirla a lui, ma non vedeva
niente di
simile e non le andava a genio l'idea di allontanarsi per cercarli,
anche se
sembrava l'unica soluzione.
Stava
riflettendo quando sentì un rumore che la
raggelò: qualcosa o qualcuno si stava
muovendo tra le fronde dei cespugli della foresta e sembrava venire
proprio
nella loro direzione.
"Nessuna
idea?"
Chiese
nervosamente Hiccup, che aveva probabilmente sentito anche lui lo
stesso
rumore.
"Sto
pensando, un attimo!"
Rispose
lei cercando di nascondere il suo totale panico, non aveva idea di cosa
fare e
qualsiasi cosa stesse venendo da loro, se era feroce o armata erano
probabilmente spacciati.
Ma la cosa
che la raggelò di più furono le parole improvvise
di Hiccup, pronunciate con un
tono freddo e deciso, anche troppo per la situazione.
"Astrid
dovresti andare, io me la caverò!"
Era una
palese bugia e lei non poteva accettarlo.
"Scordatelo,
non ti lascio qui!"
"Astrid
è la cosa più logica, io non ho speranze comunque
in un gioco come questo, tu
sì! Per una volta permettimi di fare qualcosa di coraggioso,
permettimi di essere
un vero vichingo!"
"Hiccup..."
Non
riusciva a trovare le parole per rispondergli, lo fissò ed
effettivamente non
c'era modo di disattivare quella maledetta trappola senza che
esplodesse, allora
cosa poteva fare? L'unica soluzione era davvero abbandonarlo?
Passò solo
qualche attimo ma a lei sembrò un tempo interminabile,
quando prese finalmente
la sua decisione, l'unica possibile, come aveva fatto a non pensarci?
Prese una
leggera rincorsa e poi corse il più velocemente possibile
verso Hiccup
spintonandolo via con tutta la sua forza. Sentì il
marchingegno esplodere e
prenderla in pieno, ma ci volle qualche minuto perché
riuscisse a sentire la
voce di Hiccup chino su di lei che continuava ad urlare disperato il
suo nome.
Solo
allora si accorse di essere a terra, fissò le sue ferite ed
erano gravi,
probabilmente troppo per sopravvivere, ma emanò un leggero
sospiro di sollievo
quando vide che Hiccup era stato ferito, almeno apparentemente, solo di
striscio.
"Perché
lo hai fatto?"
Singhiozzò
Hiccup non riuscendo a trattenere le lacrime.
"Perché
Hiccup tu sei già un vero vichingo: sei intelligente, hai
coraggio da vendere e
hai persino addomesticato un drago! Perché ci vuole coraggio
per fare ciò che
hai appena fatto, ma soprattutto evidenzia la caratteristica migliore
di te,
ovvero che hai un gran cuore!"
"I-io
non posso farcela Astrid"
"Oh certo che puoi Hiccup, io credo in te! Vincerai questi giochi, ne
sono
sicura!"
Disse lei carezzandogli dolcemente il viso, asciugandogli le lacrime
che lo
solcavano.
"No
io non posso farcela senza di te!"
Astrid
accennò un tenero sorriso, capendo che per una volta non si
riferiva alle sue
effettive capacità, quindi utilizzò le ultime
forze che le rimanevano per
stampargli un dolce e rapido bacio sulle labbra.
Hiccup
quanto sentì il corpo di lei tra le sue braccia perdere
definitivamente le
forze urlò disperatamente il suo nome, coperto solo dal
rombo del rumore del
cannone.
Il drago
si svegliò emettendo un forte ruggito che
rimbombò in tutta la zona intorno a
loro, fissò quindi furioso Richard e Rapunzel, quasi come se
sapesse che era
sveglio a causa loro. Come se non bastasse la lava iniziò a
grondare lungo il
vulcano, cosa che non sembrava scalfire il drago, ma che molto
probabilmente
avrebbe disintegrato loro.
"Proverò
ad attirare l'attenzione del drago, tu intanto scappa e cerca di
arrampicarti,
in fondo alla tua sinistra ci sono delle sporgenze, lì
dovresti riuscire ad
evitare la lava!"
"Cosa?
No, non posso lasciarti affrontare tutto questo da solo!"
"Ho
una spada e credimi ho affrontato cose peggiori...e migliori, ma non
è questo
il punto, fidati posso farcela!"
Non ne era
tanto sicuro, ma sperò che per Rapunzel lo sembrasse, per
quanto volesse
restare vivo per riabbracciare Kalhan non poteva assolutamente
permettere che
una ragazza palesemente innocente e indifesa come lei morisse a causa
sua.
Ancora
titubante Rapunzel annuì, Richard se lo fece bastare,
raccolse un sasso da
terra e lo lanciò contro il drago.
"Ehi
vieni a prendermi se ci riesci"
Il drago
guardò dubbioso Richard, per poi fiondarsi verso di lui, il
ragazzo non aspettò
oltre e iniziò a correre, si guardò
disperatamente intorno sperando di trovare
il punto giusto da cui poter attaccare il drago senza essere divorato
in un sol
boccone o travolto dalla lava incandescente.
Si fece
quasi scappare un gridolino di sollievo quando vide davanti a lui delle
rocce
impilate che portavano a quella che sembrava una cavità
rialzata nella roccia.
Corse più
veloce che poteva in quella direzione, l'aveva quasi raggiunta, quando
sentì
qualcosa che lo atterrò: erano gli artigli della zampa del
drago, che lo
avevano letteralmente bloccato per terra ferendogli l'addome.
Urlò per
il dolore, provò a divincolarsi ma non servì a
nulla, fissò la lava che era
sempre più vicina, quindi tentò un ultimo gesto
disperato, colpendo con tutta
la forza che aveva la zampa del drago con la spada.
Incredibilmente
riuscì a ferire il drago che ruggì infuriato,
allentando la presa che aveva su
di lui, ne approfittò immediatamente per scattare via verso
le rocce.
Le scalò
rapidamente, entrando nella cavità, che purtroppo
risultò essere meno profonda
di quanto sembrasse.
Entrò
quanto più possibile, per poi appoggiarsi alla parete per
fissare la ferita.
Sembrava grave, inoltre quella cavità non avrebbe fermato a
lungo il drago che
prima o poi lo avrebbe raggiunto con i suoi artigli.
Era
davvero finita per lui?
Se lo
chiese, quando sentì uno strano rumore e un paracadute scese
proprio accanto a
lui.
Lo afferrò
al volo, c'era una piccola sacca al cui interno trovò uno
strano berretto, lo
fissò perplesso contemplando la sua totale
inutilità, poi lesse il bigliettino
che vi era legato vicino:
Salve
sommo e potente Cercatore, sei in una brutta situazione a quanto vedo,
beh
quello strano pezzo di stoffa blu che hai ricevuto ti farà
diventare invisibile
permettendoti di fregare quel drago, quindi filatela e spero proprio
che tu
vinca ciaaooooooo ...
Kurama
Kiuuby
Nutriva
ancora dei seri dubbi su quel cappello, ma infondo cosa gli costava
provare?
Indossò il cappello ed immediatamente diventò
invisibile.
Solo in
quell'istante notò che il drago non lo aveva ancora
attaccato perché Rapunzel
tratteneva la sua zampa con i suoi lunghi capelli usati come una corda
mentre
era in equilibrio su due rocce, sotto le quali scorreva la lava.
Anche il
drago parve accorgersene solo in quel momento, probabilmente
perché fino ad
allora era concentrato su Richard, che adesso era completamente sparito
dalla
sua vista.
Il drago colpì
violentemente Rapunzel con una zampata, che oltre a ferirla la fece
cadere
nella lava.
"Noooo"
Urlò
Richard colpendo il drago più volte con la spada, il drago
infastidito da
quegli attacchi che non riusciva a capire da dove venissero, e non
vedendo più
papabili prede, volò via.
Richard si
tolse il cappello e corse da Rapunzel stando attendo a saltare tra le
rocce che
spuntavano fuori dalla lava, arrivò da lei e le prese il
braccio per tirarla
fuori dalla lava, ma faceva molta fatica, infatti quella lava che
l'aveva ricoperta
sembrava essersi già solidificata e diventata come roccia.
"Lascia
stare Richard"
Disse
amareggiata Rapunzel che ormai aveva solo la testa e un braccio fuori
da quella
che decisamente non era una comune lava.
"Troverò
un modo per tirarti fuori tranquilla! Ma perché non sei
scappata come ti ho
detto?"
Disse lui
con tono disperato, non avendo la minima idea di come fare, lei
accennò un
breve sorriso.
"Nonostante
io abbia vissuto per molto tempo segregata, ho scoperto che persone
come te
sono molto rare...purtroppo oltre ad essere bloccata sono stata anche
ferita,
non mi resta molto, ma se non sono io a vincere i giochi voglio che sia
tu!"
Con il
braccio libero prese alcuni dei sui capelli non travolti dalla lava e
li pose
sulla ferita di lui, iniziando a cantare:
"Fiore
dammi ascolto
se
risplenderai
con
i tuoi poteri
tu
mi proteggerai.
Con
la tua magia
tu
mi aiuterai..."
I capelli presero a brillare e Richard sentì incredibilmente stare molto meglio come se la ferita stesse guarendo.
per
me è tardi ormai.
E'
tardi ormai..."
Richard
vide la presa sulla sua ferita, ormai quasi del tutto guarita,
allentarsi lentamente
fino a farlo del tutto.
Quando udì
il tuono di cannone era sicuro che stesse piangendo.
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Angolo autrice: Eccoci dopo
tanto, tantissimo tempo! Ho deciso di riprendere questa fic e ringrazio
anticipatamente tutti coloro che hanno confermato la loro
partecipazione e che hanno
votato qui o sul gruppo ufficiale facebook se continuarla o iniziare
daccapo. Come
potete notare sono state maggiori le votazioni per continuare quanto
già
iniziato, spero che il capitolo vi piaccia, per farmi perdonare della
lunghissima attesa è anche abbastanza lungo!
Devo dire
che riprendere non è stato facile, mi sono dovuta rileggere
tutto e
rispulciarmi tutte le idee che avevo buttato giù
(già è difficile gestire tutti
questi pg, figuriamoci non a mente fresca!).
Purtroppo
non ho più un beta, quindi perdonate se ci sono errori, se
avete suggerimenti
sono sempre ben accetti (e se qualcuno si vuole proporre come beta
è sempre il
benvenuto!).
Ma bando
alle ciance e passiamo al capitolo: ci sono stati ben due salvataggi
attuati da
due sponsor, che come vedete hanno inviato dei paracadute con dei
messaggi al
loro favorito, salvandolo da morte!
In
compenso ci sono state però anche parecchie morti, ho
cercato di rendere
giustizia a tutti e spero di esserci riuscita (non avete salvato i miei
Hiccstrid cattivi *momenti di fangirlite acuta in cui cerca di dare la
colpa
agli altri per aver creato una fic sadica* XD).
Ci sono
varie armi dai vari fandom: il cappello dell'invisibilità
è quello di Annabeth,
la spada trovata da Richard è quella di Mulan, mentre i
coltelli trovati da Ade
sono quelli di Quattro.
Infine
Jack chiama Elsa "regina di ghiaccio" una piccola citazione alla mia
fic Jelsa di tempo fa.
Avete
capito qual è la creatura che attacca Tris e Quattro?
Spero che
vogliate continuare con me questa fic, in quanto essendo una fic
interattiva ha
poco senso senza l'iterazione dei lettori! Io personalmente ho deciso
di
riprenderla perché penso fosse un esperimento carino e
divertente, spero che la
pensiate allo stesso modo e che parteciperete attivamente con piacere,
magari
anche insieme ad amici che potete ritenere interessati. Se potete
più che mai
fatemi sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta a suggerimenti di
vario
genere :)
Cosa
potete fare adesso: Per
il prossimo capitolo
potete:
-
Salvare
uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale.
ATTENZIONE
potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola
volta durante
tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando
intervenire.
Puntualizzo
inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una
situazione mortale,
non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi
analizzare la
situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi
morirà e se
conviene aiutarlo.
Se volete salvare
qualcuno dovrete scrivere per
messaggio privato su efp o su facebook chi volete salvare, il
vostro aiuto
avverrà sottoforma solitamente di paracadute al quale
potrete allegare volendo
un messaggio rivolto al vostro tributo (come quelli di Haymitch a
Katniss)
scrivendoci ciò che preferite.
Detto questo ecco
l'elenco delle
persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: Hiccup,
Draco, Tris, Quattro,
Ade.
-
Suggerire
il contenuto degli zaini.
-
Suggerire
qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà
considerata
interessante sarà proposta come scelta nel gioco.
-
Suggerire
agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero
posizionati
nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi,
trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario
genere presi
dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni
dal mondo
Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti)
insomma
fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il
vostro lato diabolico!
Inoltre vi
ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook,
https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui
tributi estratti!
Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio,
soprattutto
quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche
scelte in
anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per
qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
Che la
fortuna possa essere sempre dalla vostra parte!