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Autore: ArrowVI    07/08/2018    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 3-3: Climax [3-3]

 


Non appena il fumo intorno a loro si diradò, Asteroth e Nergal si ritrovarono all'interno di una stanza vuota in pietra scura di un vecchio castello.
La stanza intorno a loro era praticamente vuota: le uniche cose presenti al suo interno erano dei candelabri, appesi al soffitto, di color oro e i due demoni.


Asteroth rimase in silenzio per qualche secondo a fissare il vuoto davanti a se, digrignando i denti, fino a quando non sentì i lamenti di dolore di Nergal provenire dalle sue spalle.

<< Fa male... Fa tanto male, fratellone... Fa male... >>
Sentì dire da Nergal, il quale si era racchiuso in posizione fetale nel terreno, reggendo con una mano la ferita aperta dove, fino a pochi istanti prima, vi era uno dei suoi quattro arti.

In quell'istante Asteroth lanciò un urlo furioso, colpendo il muro a fianco a se con un pugno, aprendo un varco tra la stanza in cui si trovava e quella oltre il muro che aveva appena abbattuto, causando anche un forte rumore che riecheggiò per tutto il palazzo.

<< Come è potuto accadere?! >>
Urlò.

Ogni vena nel corpo del demone si ingrossò all'improvviso, cominciando poi a pulsare istericamente.

<< Pensare che uno come me sia stato obbligato a scappare via!! Non lo accetto! >>
Continuò, ringhiando come un animale davanti al buco che aveva aperto nel muro.

Asteroth abbassò lentamente il braccio con cui aveva colpito il muro, fissando intensamente il varco davanti a se con una smorfia inferocita in volto, prendendo rapidi e piccoli respiri.

<< Come è possibile che un gruppetto di ragazzini sia riuscito a darci così tante rogne?! Li ammazzerò tutti, uno a uno, con le mie stesse mani! >>
Digrignò i denti, stringendo i pugni e urlando davanti al buco nel muro.



<< Mi chiedevo cosa fosse quello spiacevole fracasso... Chissà perché, non mi sorprende sapere provenisse da te, Asteroth. >>
Sentendo quelle parole, Asteroth si voltò lentamente verso l'origine di quella voce maschile, riconoscendo la figura che gli si presentò davanti.


Quella figura lo fissò in silenzio con un ghigno divertito stampato in volto.
Era leggermente più alto di Asteroth, ma molto meno muscoloso. 

Le sue sclere, a differenza di quelle del demone, erano bianche, le iridi verde acqua con pupille nere. I suoi capelli erano molto corti e lisci di un grigio chiaro.
Indossava qualcosa di simile a un cappotto militare di colore blue scuro accompagnato da pantaloni eleganti neri.


<< Non sono di buon umore, Belzebub. >>
Disse il demone al suo compagno, mostrandogli uno sguardo cupo.

Belzebub si portò due dita davanti al labbro inferiore, trattenendo le risate.

<< Tanto per cambiare, direi... >>
Gli rispose, divertito.

Asteroth fece un verso infastidito.

<< Avverti gli altri: ho qualcosa d'importante da dire a tutti. >>
Disse poco dopo a Belzebub, il quale, però, stava fissando intensamente il buco che Asteroth aveva aperto poco prima nel muro.

<< Mi stai ascoltando, maledetto? >>
Domandò poco dopo, digrignando i denti, infastidito dal comportamento del demone.

Belzebub si voltò rapidamente verso di lui, mostrandogli un grosso sorriso.

<< Oh, perdonami, stavi dicendo qualcosa? Ero troppo impegnato a guardare il buco che hai aperto nella mia stanza, dopotutto. >>
Gli rispose.



Belzebub era uno dei demoni più famosi non solo ad Avalon, ma anche in tutta Gaia. Non per la sua crudeltà, ma per le sue grandi doti magiche e i suoi modi di fare.

Questo demone ottenne il titolo di "Il Superbo" a causa del suo modo di comportarsi con chiunque gli si presentasse davanti. Demoni, umani o spiriti non faceva differenza: erano tutti vermi al suo cospetto.

Le uniche figure conosciute che sembrasse rispettare erano, chi più chi meno, Azael, Amon, Lucifer e Bael.
Attualmente, occupa la posizione numero quattro tra i Dodici Generali.


<< Ho detto di radunare gli altri nella sala consiliare, ho qualcosa da dire a tutti. >>
Ripeté al demone, con tono innervosito.

<< Oh! >>
Esclamò Belzebub, sorprendendosi.

<< Hai finalmente intenzione di annunciare il tuo ritiro? Fantastico, fantastico! Corro subito a dare agli altri questa fantastica notizia. >>
Continuò, sfottendo il suo compagno.

Asteroth si mosse rapidamente verso di lui, afferrando Belzebub per il collo.

<< Sono già incazzato, Belzebub, non ti consiglio di peggiorare la situazione! >>
Urlò in faccia al demone, furioso.

Belzebub gli sorrise.

<< Non cominciare uno scontro che non puoi vincere, Asty. >>
Gli rispose, con tono cupo e irridente.

Il demone afferrò il braccio di Asteroth con una mano, facendogli poi mollare la presa.
Subito dopo posò lo sguardo su Nergal, alle spalle di Asteroth.

<< Oh? Cosa è successo, Asteroth? Mi sembri più infastidito del tuo solito, oggi. Qualcosa è andato storto? >>
Domandò al demone, incuriosito dallo stato di Nergal.

Asteroth evitò lo sguardo di Belzebub, facendo poi un passo all'indietro.
Non gli rispose.

<< Rispondi quando ti faccio una domanda. >>
Ordinò al suo compagno, infastidito dal non aver ricevuto alcuna risposta, fissandolo con uno sguardo cupo e minaccioso.

<< Le cose non sono andate come previsto, quindi mi sono dovuto ritirare. Raduna tutti gli altri, tra qualche minuto vi raggiungerò: prima voglio portare mio fratello da Iris, cosicché possa curarlo... Per quanto possibile. >>
Quella risposta non piacque per niente a Belzebub, il quale smise improvvisamente di fissare il suo compagno con uno sguardo divertito, assumendo una espressione seria e infastidita.

<< Oh?? E cosa sarebbe successo, quindi? Come avresti fatto a mandare in malora un compito che io stesso ho provveduto ad agevolarti? >>
Domandò ad Asteroth, frustrato dalle sue parole.

<< E' esattamente ciò di cui voglio parlare con gli altri, mi stai solo facendo perdere tempo, Belzebub. Va e radunali tutti nella sala consiliare, io e Iris vi raggiungeremo tra qualche minuto. >>
Rispose Asteroth, dando poi le spalle al compagno, dirigendosi verso Nergal.


Belzebub fissò per qualche istante i due demoni che si allontanavano dalla sua vista, con una espressione frustrata in volto.

<< Incompetente. >>
Disse tra se e se, allontanandosi da quel posto.




Passarono pochi minuti, durante i quali Belzebub radunò tutti i membri restanti dei Dodici Generali, come Asteroth gli aveva chiesto, nella sala consiliare.

La Sala Consiliare era una gigantesca stanza da pranzo con un enorme tavolo rettangolare in legno scuro riposto al centro di essa, adiacente alle stanze private di Lucifer, ornata di svariati dipinti, tappeti di ogni colore e una gigantesca finestra alle spalle del capotavola che illuminava l'intera stanza.

Esattamente davanti alla gigantesca finestra decorata come se fosse un mosaico, vi era un grosso trono in pietra.


Quindi, Belzebub, cosa devi comunicare di così importante da richiedere una riunione della gran parte dei Dodici Generali? *
Domandò Lucifer al suo subordinato, incuriosito da quella improvvisa richiesta da parte del suo compagno.

<< Mi perdoni, Lord Lucifer, ma non sono io ad avere qualcosa da dire durante questa riunione... Infatti, Asteroth mi ha fatto richiesta di radunare tutti i Dodici, dicendomi di avere qualcosa d'importante da dire. >>
Spiegò al suo comandante, portandosi una mano davanti al petto e sorridendo al suo biondo comandante.



Lucifer è l'attuale comandante dei Dodici Generali demoniaci, nonché il più forte dei demoni conosciuti e il più pericoloso.
Nonostante tutto, però, Lucifer preferisce rimanere nelle retrovie a godersi lo spettacolo: raramente, infatti, è stato visto scendere personalmente sul campo di battaglia.

Le informazioni a suo riguardo, quindi, sono quasi inesistenti.



* Oh? Asteroth, eh? *
Ripeté Lucifer, con tono sorpreso.

<< Mi domando cosa Asteroth abbia da dire. Non è da lui richiedere questo genere di riunioni. >>
Disse qualcun altro, incuriosito dall'insolita richiesta del compagno.

<< Magari vuole annunciare il suo ritiro, Amon... Dopotutto, ho sempre pensato uno come lui non fosse adatto a ricoprire il ruolo di uno dei Dodici. >>
Gli rispose Belzebub, con tono divertito.



Amon, il Generale più potente dell'armata di Bael, secondo solamente a Lucifer.
Conosciuto come "Il Ruggente" è un abile mago che può usare magie di elemento Tuono, arrivando a livelli così alti da poter spazzare via una intera città in pochi istanti, talmente potente che persino le Quattro Galassie di Avalon hanno paura di affrontarlo in uno scontro diretto.

L'unica volta in cui Amon venne messo in difficoltà fu durante uno scontro due contro uno, contro i due membri più abili di Avalon: Arthur IX Pendragon ed Ehra.

Alto, con lunghi capelli verde chiaro e occhi del medesimo colore, privi di sclera e iridi. Muscoloso e con un carattere che varia in base al clima intorno a lui.
La sua forza cresce esponenzialmente durante i temporali, insieme alla sua rabbia, mentre con il cielo sereno risulta più debole e calmo.

Amon è in grado di manipolare il clima intorno a se con semplici sbalzi d'umore, potendo persino generare tempeste di dimensioni apocalittiche se dovesse rilasciare tutta la sua energia in un momento di collera.

Esattamente come Asteroth, anche Amon è uno dei pochi demoni privi di sesso: come il suo compagno, Amon ha un aspetto maschile, ma non indossa alcun abito e non ha alcun organo riproduttivo.
Il corpo del demone è pervaso da segni tribali di colore rosso fuoco a forma di saette, e vi è una grossa cicatrice che scende dal collo fino al petto, risultato di uno scontro perso contro Lucifer, quando provò a togliergli il titolo di demone più forte.

Nonostante tutto, però, alcune voci dicono abbia un figlio illegittimo da una umana, nascosto da qualche parte nelle montagne di Asgard.



<< Non vai proprio d'accordo con Asteroth, eh, Belzebub? >>
Domandò il demone al suo compagno, con tono divertito.

Belzebub si voltò verso di lui, sorridendogli.

<< Perché dovrebbe interessarmi di qualche incompetente? >>
Ridacchiò.


In quel preciso istante la porta di quella stanza si aprì, e due figure si incamminarono all'interno della stanza.

<< Oh, finalmente. Vi stavamo aspettando: Asteroth, Iris. >>
Esclamò Belzebub, sorridendo ai nuovi arrivati.


Asteroth digrignò i denti, andando poi a sedersi in uno dei posti liberi del gigantesco tavolo.

<< Chiedo scusa per il ritardo, Asteroth mi ha chiesto di curare suo fratello. >>
Disse la donna che aveva accompagnato Asteroth, sedendosi in un altro dei tavoli.



Iris è un membro relativamente nuovo tra le fila dei Dodici Generali.
Vi entrò come sostituta di sua sorella Venus, quando quest'ultima venne imprigionata da Lucifer stesso per tradimento.

Ciononostante, Iris non era mai stata legata ai Dodici Generali come lo era la sorella.
Infatti, l'unico motivo per cui accettò di unirsi all'armata di Bael fu per restare vicina al suo padrone: Azael.

Dopo la scomparsa di quest'ultimo, però, Iris cadde in una profonda depressione, pensando più volte di abbandonare i Dodici Generali, non avendo più motivo per rimanerci.
La sua amicizia con Abraxas, anch'egli uno dei nuovi membri, fu ciò che la fece desistere.

Una succube, Iris è una maga che si specializza nelle magie arcane, specialmente in quelle oscure. Conosce, in più, svariate magie curative e di alleviamento del dolore.
Molto formosa e snella, con due grosse ali retrattili da pipistrello e occhi simili a quelli di un serpente, color oro, capelli lunghi e lisci di color castano.

Iris non indossa alcun genere di vestito.
Essendo una succube, usa delle magie illusorie per nascondere la sua femminilità, lasciando però gran parte del suo corpo scoperto.
Attualmente, occupa la posizione numero cinque tra i Dodici Generali.



<< Perché perdere tempo con Nergal, mi chiedo. Fosse stato per me, l'avrei lasciato morire. >>
Le disse Belzebub, ridacchiando.

Sentendo quelle parole, Asteroth colpì il tavolo con un pugno.

* Belzebub, non far deviare la discussione con le tue classiche provocazioni. Siamo qui per parlare di altro, non per ascoltare le tue liti con Asteroth. *
Lo rimproverò Lucifer, fissando intensamente con uno sguardo annoiato il suo subordinato.

<< Come desidera, Lord Lucifer. >>
Gli rispose il demone, sedendosi sulla sua sedia e facendo segno ad Asteroth di parlare.





<< Quindi, Asteroth... Perché non ci dici il motivo che si nasconde dietro questa riunione, se non ti dispiace? >>
Domandò Amon al compagno, con tono incuriosito.

<< Ho trovato un ragazzino che emetteva una energia simile a quella di Azael. >>
Gli disse il demone.

Per qualche istante cadde un profondo silenzio in quella stanza.


<< S-Sei sicuro di questo?! >>
Esclamò Iris, incredula.

Asteroth le rispose con un cenno positivo del capo, fissandola con uno sguardo cupo.

<< E' assurdo! Azael odiava gli umani, trovo ridicolo che si sia abbassato a mischiare il suo sangue con qualche mera donna umana! >>
Esclamò Belzebub, non credendo alle parole del suo compagno.

<< So cosa ho visto. Nergal non era in grado di sconfiggerlo, e anche dopo i miei attacchi quel maledetto continuava a rialzarsi. La sua resistenza è ben superiore a quella di qualunque normale mezzo-demone, senza contare che ho visto segni nel suo volto simili a quelli di Azael. Sono sicuro di questo. >>
Gli rispose Asteroth, confermando la sua affermazione.

Belzebub digrignò i denti, incredulo.

<< Mh. I mezzi demoni non sono più poi così rari, ormai, anche se perfino io sono riluttante al credere che Azael abbia potuto dar vita a un bastardo. >>
Aggiunse Amon, anch'egli diffidente.

<< Divertente sentire queste parole uscire dalla tua bocca, Amon, considerando le voci che girano su di te. >>
Gli fece notare Belzebub, con tono ironico.

Amon sorrise.

<< Sai perfettamente che non posso riprodurmi nemmeno con i nostri simili, Belzebub. Sono solo voci. >>
Gli rispose, mostrando un ghigno soddisfatto al suo compagno.

<< Eppure hai tre fratelli. Mi chiedo cosa ci stai nascondendo. >>
Aggiunse Belzebub, incuriosito, senza però ricevere alcuna risposta.


* Dove e come hai incontrato questo ragazzino, Asteroth? *
Domandò Lucifer al suo subordinato, ignorando quella digressione.


Asteroth abbassò lo sguardo per un istante, esitando nel rispondere.
Poi uno strano sorriso apparve nel volto del demone.

<< Stavo seguendo gli ordini di Belzebub. >>
Rispose al suo comandante.

Lucifer posò uno sguardo cupo su Belzebub, il quale emise un verso infastidito.

<< Mi ha dato alcuni cristalli magici e informazioni inerenti la donna di nome Ehra. Volevamo ottenere informazioni su come rompere il sigillo su Bael, ma alla fine non è andata come speravo. Un errore dopo l'altro, e alla fine quel ragazzino ha rilasciato la sua energia, risultando troppo persino per Nergal. Alla fine, mi sono ritrovato obbligato ad allontanarmi da quel luogo, prima che quella donna potesse liberarsi dalla barriera rilasciata dal cristallo magico. Iris stessa può dirti la gravità dei danni subiti da mio fratello. >>
Spiegò, rapidamente, il demone al suo superiore.


Lucifer, sentendo quelle parole, cominciò istericamente a picchiettare un dito sul tavolo, senza proferire parola.


<< Hmpff. Scaricare i propri fallimenti su qualcun altro, sei proprio unico nella tua inettitudine. Non so cosa mi aspettassi da te... Sei inutile esattamente come tuo fratello, Asteroth. >>
Disse Belzebub al suo compagno, mostrandogli uno sguardo furioso.


Improvvisamente, Lucifer smise di picchiettare il tavolo.
Posò rapidamente uno sguardo minaccioso su Belzebub.

* Agire senza il mio permesso... Discuteremo della tua punizione in un secondo momento, Belzebub. Cosa ti è passato per la testa? *
Domandò al suo subordinato.

<< Con il dovuto rispetto, Lord Lucifer, non abbiamo fatto più alcuna mossa da diciassette anni a questa parte, ovvero da quando Lilith e Azael sono deceduti durante la Notte Cremisi. Non comprendo più i suoi metodi, Lord Lucifer. E' diciassette anni che Bael è stato rinchiuso, e fino a ora non sembra aver avuto alcuna intenzione di fare qualcosa per liberarlo...! Non avevo più intenzione di aspettare inutilmente, quindi ho pensato bene di prendere la situazione in mano io stesso... >>
Spiegò al suo comandante, posando poi uno sguardo frustrato su Asteroth.

<< Ma ho paura che far svolgere un lavoro tanto delicato a vermi del suo livello sia stato un grosso errore da parte mia. >>
Aggiunse, con tono dispregiativo.

Asteroth si alzò in piedi, colpendo il tavolo con un pugno.

<< Fa' attenzione a come mi parli! >>
Urlò, inferocito dal tono di Belzebub.

<< Non fare la voce grossa con me, maledetto incapace, perché se fosse stato per me adesso tu non saresti neanche qui a questo tavolo. >>
Gli rispose Belzebub.

* Finitela con questa discussione priva di senso. Sai perfettamente che quando siamo arrivati qui, metà del gruppo originale si è spezzato e ha abbandonato Bael e il suo desiderio, per un motivo o per un altro. Quindi abbiamo dovuto rimpiazzare i posti vacanti con subordinati che fossero abbastanza forti da sostituire i vecchi membri, ed è stato Bael stesso a sceglierli. Non è, comunque, questo il fulcro del discorso, bensì come comportarci con questo presunto figlio di Azael. *
Esclamò Lucifer, intromettendosi nel battibecco dei suoi subordinati, bloccandoli prima che degenerassero come loro solito.

<< Vuole sapere come comportarsi con quel ragazzino, Lord Lucifer? E' semplicissimo: dobbiamo liberarcene. E' normale, no? E' un pericolo, e come tale, dobbiamo eliminarlo prima che sia troppo tardi! >>
Esclamò Belzebub.

Asteroth fece un verso infastidito.

<< Per quando odio ammetterlo... Concordo con Belzebub. Gli umani stanno diventando sempre più forti, generazione dopo generazione, e non possiamo permettere che questa cosa continui all'infinito. >>
Disse il demone, nauseato dalla sola idea di dover concordare con Belzebub.

<< Aspettate, non serve ucciderlo per forza! >>
Disse Iris, intromettendosi nella discussione.
I presenti si voltarono verso di lei, sorpresi.

* Per quale motivo, Iris? *
Le domandò Lucifer, incuriosito.

<< Ovviamente tu diresti una cosa del genere! Dopotutto eri la succube di Azael, non accetteresti mai di uccidere suo figlio. >>
Fece notare Belzebub, con tono infastidito.

[ No. Concordo con Iris. ]
Disse qualcuno che, fino a quel momento, non aveva mai aperto bocca.

<< Abraxas? >>
Disse Iris, sorpresa e rincuorata dall'intervento del suo compagno.



Abraxas è uno dei nuovi membri tra i dodici generali: venne accettato da Bael stesso circa trecento anni prima.
Neanche i Dodici Generali conoscono molto su di lui, poiché Abraxas non è mai sceso sul campo di battaglia e non ha mai parlato del suo passato con nessuno, eccetto con Iris e Bael.

Attualmente, occupa la posizione numero undici.
E' metodico, calmo, sincero e leale.

I suoi occhi sono completamente bianchi, privi di iridi e pupille.
I suoi capelli lunghi e neri. Indossa sempre un'armatura argentata accompagnata da una lunga spada legata alla sua cinta.

Abraxas è l'unico tra i Dodici Generale a possedere  tre paia di ali nere, simili a quelle dei corvi, che spuntavano dalla sua schiena.



[ Se questo ragazzo è, effettivamente, figlio di Azael, potrebbe tornare utile per spezzare il pezzo di sigillo su Bael che è collegato a suo padre. Ucciderlo potrebbe causare una instabilità nel sigillo, o potremmo perdere l'unico modo per spezzarlo senza usare la forza, per quanto ne sappiamo sul suo funzionamento. ]
Continuò, spiegando i suoi motivi.
La sua voce era calma e pacata.

<< Non è successo con la morte di Lilith, perché dovrebbe accadere con lui? >>
Gli domandò Belzebub, dubbioso al riguardo.

[ Puoi confermare che non possa accadere, Belzebub? Per quanto ne sappiamo, la parte di sigillo collegato a Lilith potrebbe essersi indebolito con la sua morte, ma potrebbe non essere bastato a causare danni evidenti. Credo che sia meglio andare sul sicuro, senza agire impulsivamente. ]
Rispose Abraxas.

<< Io, invece, credo che sia meglio liberarsi di loro. Sono un problema, quindi è meglio liberarsene prima che possano diventare una minaccia ancora più grande. >>
Aggiunse Amon.


* E voi cosa dite? Mirfah? Astarte? *
Domandò Lucifer alle altre due figure che, fino a quel momento, non avevano aperto bocca.


[ A me non importa. ]
Rispose una voce maschile.

Il suo corpo era ricoperto da strani cristalli viola, i suoi occhi erano rossi senza pupille o iridi. 
I suoi capelli erano corti e neri. 
Non si sa praticamente nulla di Mirfah, se non che occupa la posizione numero sette tra i Dodici Generali.


<< Astarte pensa che dovremmo tenerlo in vita. Potrebbe tornare utile per risvegliare Lord Bael... >>
Rispose una donna dai capelli azzurri che sedeva al fianco di Lucifer.
I suoi occhi erano bianchi come la neve, e indossava uno strano vestito orientale celeste con delle nuvole disegnate in esso.

Astarte, conosciuta come "La Golosa" è l'attuale numero sei tra i Dodici.



* Quindi è deciso. Quattro voti a favore di tenere questo ragazzo in vita, tre voti contro, un astenuto. *
Disse Lucifer, alzandosi in piedi dalla sua sedia.

<< I miei fratelli non hanno nemmeno potuto votare, Lucifer! >>
Esclamò Amon, infastidito dalla decisione del suo capitano.

* I tuoi fratelli non possono nemmeno parlare. Quantomeno possono stare all'interno di questa stanza o prendere decisioni per conto loro, non essendo altro che esseri guidati da istinti animali. Quindi il voto di Behemot, Leviathan e Ifrit sono contati come tre voti nulli. *
Gli rispose Lucifer.


Behemot, Leviathan e Ifrit sono le Tre Bestie Demoniache.
Sono creature mostruose, gigantesche e violente, prive di alcun intelletto o volontà.

Seguono ciecamente ogni ordine imposto loro da Lucifer o Amon e sono i fratelli di quest'ultimo.
Ifrit controlla il fuoco, Leviathan l'acqua mentre Behemot il vento.
Ifrit occupa la posizione numero otto, Behemot la posizione numero nove, mentre Leviathan la posizione numero dieci.


Subito dopo posò il suo sguardo su Belzebub, il quale fece un verso di dissenso.

* Non vi va bene il mio metodo di decisione? Non siamo in una monarchia: la maggioranza di noi ha scelto come comportarci in questa situazione, Belzebub. Accetta le decisioni dei tuoi compagni. *
Disse al demone.

<< Come desidera, Lord Lucifer... Ma se, per caso, questo metodo dovesse fallire, o tornare indietro a morderci... Allora mi dovrà concedere il permesso di fare a modo nostro. >>
Gli propose Belzebub, innervosito dalla decisione del suo superiore.

Lucifer fece un cenno positivo con il capo, per poi voltarsi verso Abraxas.

* Abraxas, confido nelle tue capacità. Ti assegno il compito di recuperare questo ragazzo e portarlo da noi, vivo, in qualunque modo tu ritenga opportuno: hai carta bianca. *
Ordinò al demone alato.


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Fine del capitolo 3-3, alla prossima!












 

   
 
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