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Autore: Zappa    15/08/2018    5 recensioni
Contrapposta alla raccolta "Requiem for a dream", questa raccolta si propone di descrivere degli episodi di un Vegeta cambiato durante il suo trascorso sulla terra.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
1. Take Me To Church
2. Move Your Body
3. Golden Age
4. Blue Night
5. Space
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice


Aggiornamento di una vecchia raccolta che, col tempo, mi auguro potrà ricevere sempre più attenzione e cura.

Spero che abbiate passato nonostante i fatti recenti di Genova, un buon Ferragosto.

Dedico, senza pretese, questa piccola storia a tutti coloro che questa notte e nelle notti avvenire non potranno dormire a casa propria, e a coloro che vivono nel ricordo delle vittime.

Non sono molto in forma con questo genere, spero che la storia sia di vostro gradimento, grazie a tutti!





Il placido suono del silenzio, quello che culla, quello che addormenta la mente e che la trasporta nel cuore della notte, continua a vibrare nei respiri degli abitanti della casa, quando viene infastidito, lentamente, dalla voce di una bambina che apre i suoi occhi nel buio e si desta, per un'intrusione nei suoi sogni.

Le stelle accorrono a sentire la voce flebile della bimba, ma la loro luce non può calmarla e la lasciano chiamare mamma e papà.

Nelle stanze più adiacenti alla culla della figlia, non si riposa più e si abbandonano i dolci sogni soporiferi, a vagare ancora sul cuscino.

La donna dai capelli della notte s'immerge ancor di più nella spessa coltre di lenzuola e si lascia affogare dal sonno, passando il testimone al compagno, al suo fianco; torna ancora nel suo sogno e chiude gli occhi, lasciando il mondo dalla mente.

L'uomo si alza, cammina sulle note della scura notte, ad occhi socchiusi per non fare troppo rumore, perché le stelle riposano profondamente, e socchiude la porta della camera della figlia. La piccola, in mezzo alla stanza scuote agitata la testa e si muove nel lettino, lasciando nel buio, come bolle immaginarie, i suoi lamenti.

Le bolle s'infrangono a contatto con la pelle del padre, che solleva la bimba dal letto e la pone nel letto delle sue braccia. Lei vi si appoggia, placida, come una conchiglia portata dalle onde che toccano la spiaggia; l'acqua che si stacca dalla morsa della corrente si adagia e riposa tra le braccia del padre.

Gli occhi scuri dell'uomo scrutano il mare profondo dentro le iridi della figlia, l'acqua fresca dell'oceano, l’acqua che viaggia tra gli scogli e tra gli abissi, che tocca la colorata barriera corallina e che smuove i rivoli di sabbia danzante sui fondali.

La bambina ha gli occhi pesanti, la polvere della luna le accarezza le guance e le fa chiudere le palpebre, filtrando tra le ciglia, ma il padre sa che la luce gentile della luna e delle stelle non basterà per cullarla.

Le stelle si ritraggono, quasi scusandosi, perché i loro tiepidi raggi non sono così caldi da scaldare la temperatura del mare, e l'oceano dentro di lei si agita ancora; le onde s'innalzano e la schiuma delle creste sfiora le cime degli scogli, in un continuo richiamo di pace.
Il padre abbandona la stanza lasciandola alla calma della luna e cammina fino al letto che condivide con la moglie.


La donna, svegliata dai soffusi lamenti della bambina si alza e si immerge anche lei negli occhi della bimba, bagnati di fresca rugiada.

Le sue pozze d'acqua chiara non vogliono mitigarsi, così la madre chiede al padre di condurli tutti e tre nel mare; vuole respirare assieme a loro le profondità celesti e camminare nel silenzio del fondale marino, per poi risalire, insieme, a godere la brezza dello zefiro in superficie.


Lui annuisce e chiude gli occhi: la stanza cala nei colori del profondo blu.

I suoi capelli vibrano di luce cristallina e rischiarano, immergendo il riposo della camera nel moto incessante del mare aperto.

Le onde blu scrosciano e giungono alla riva in una danza infinita, accarezzano e lambiscono ogni chicco di sabbia sul loro cammino, costellando le spiagge; si trasformano in bolle di spuma candida e lieve, si spezzano e abbracciano gli scogli, trasportando i pesci alle barriere più basse del fondale, lasciandoli liberi, verso il mare aperto. Le stelle del cielo si confondono con le stelle del mare, adagiate sul fondale, il loro riflesso vibrante sulla crosta dell'onda s'inabissa carezzando la sabbia sul fondo.

Il blu dell'oceano si apre davanti ai loro occhi, il riverbero costante della luce di luna fende le acque, mentre la superficie si alza e si abbassa in un respiro continuo, le tante tonalità d'azzurro fanno perdere la testa tra cielo e oceano, ma basta immergersi per capire che è un’unione inscindibile di colori.

Se ci si immerge ancora un po', il blu degli occhi diventa presto quello dell'acqua di sale; si nuota con le grandi ali di un angelo, tagliando i flutti che scorrono tra le piume, e si ammira la grandezza dell'oceano sotto i piedi.

Le correnti sfiorano il corpo, leggero nell'acqua, attutiscono lo sforzo della mente e assopiscono lo spirito, facendo contemplare in silenzio il profondo oceano che guizza della variopinta vita degli abitanti tra le bolle.

La bimba allora calma il respiro, grazie al moto continuo d'acqua negli occhi azzurri dei genitori; la tempesta inquieta ma maestosa negli occhi del padre e l'acqua chiara e lucente che bagna gli occhi della madre.

Si lascia cullare nel mare pacifico, la musica delle onde di sabbia e di azzurra purezza la fa inesorabilmente calare nell'intenso colore della notte.

La bambina dorme e mamma e papà navigano ancora per un po’ nel blu del mare, abbracciati, scrutando i colori del zaffiro negli occhi di entrambi.

Si lasciano, infine, trasportare dalla marea per raggiungere, viaggiando a fior d'acqua, i sogni di Morfeo che li aspettano sulle acque.


   
 
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