Film > Chiamami col tuo nome
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Autore: padme83    29/08/2018    19 recensioni
1. Rapture (Se non dopo, quando?): "Ti è bastato un istante, durante la prima passeggiata in paese, per capire, per avere l'assoluta certezza che con quella massa scomposta di ricci scuri niente sarebbe stato facile – per te, più che per lui. Hai incrociato il suo sguardo per la frazione di un secondo, e ti sei sentito perduto."
2. Devotion (La collina di Monet): "Ti guarda divertito – la sua timidezza, così come l'impaccio iniziale, non sono altro che un vago ricordo – e il suo sorriso è un miracolo del quale ancora non riesci a capacitarti. Si erge rilassato fra le lenzuola, scivolandoti addosso con la grazia e l'eleganza di un cigno che volteggia sulle acque placide di un lago."
3. Annihilation (La sindrome di S.Clemente): "- Non ti staccare da me. - soffi sulle sue labbra - Per nessuna ragione al mondo. - Il "No" che ricevi in risposta è a malapena un sussurro, così flebile che non sei nemmeno certo di averlo udito davvero."
4. Choices (I luoghi dello spirito): "Ma, che ne sia conscio o meno, Apollo ormai vola con lui, ed Euterpe lo accompagna, donandogli ali di diamante, e un universo infinito da conquistare."
[Oliver's POV]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Velia, sempre e per sempre.


 

Ti cammino sul cuore,
ed è un trovarsi d'astri
in arcipelaghi insonni...

(Salvatore Quasimodo - Dammi il mio giorno)

 

 

 


 

Devotion ~


 

 

 

"Do you remember the way that you touched me before,
all the trembling sweetness I loved and adored.
Your face saving promises whispered like prayers.
I don't need them.
I need the darkness, the sweetness,
the sadness, the weakness,
oh I need this.
I need a lullabye, a kiss goodnight,
angel, sweet love of my life
oh I need this.
"


 


 


 

 

Apri gli occhi, lentamente.
Pieghi cauto il capo, inseguendo la fonte del chiarore che ti ha pizzicato con dolcezza le palpebre, costringendole a sollevarsi.
Non sei abituato a svegliarti in questo modo. A New York, la città che non dorme mai (e c'è un motivo se la chiamano così), le luci violente e perpetue dei palazzi e il frastuono delle strade che circondano il tuo appartamento ti impongono ogni sera di chiudere con cura le tende, se vuoi avere la possibilità di riposare per qualche ora.
La campagna cremasca è invece talmente diversa dalla metropoli in cui vivi, talmente aliena, che a volte ti sembra di aver compiuto un infinito pellegrinaggio nello spazio, attraverso universi lontani e sconosciuti, prima di ottenere l'ambito privilegio di violare la sacralità dei suoi confini.
Oltre i battenti spalancati della finestra, uno spiraglio d'aurora tinge di madreperla il cielo limpido di inizio agosto.
Una brezza leggera ghermisce le fronde degli alberi, trascinandole in un gioco armonioso, e al suo leggiadro cospetto persino il caldo torrido tipico della pianura lombarda deve ammansire l'orgoglio e cedere temporaneamente il passo, fino a che il sole non infiammerà ancora d'oro rosso e bronzo il profilo terso e luminoso dell'orizzonte.
Adori questo momento.
La camera si riempie del profumo lussureggiante dei gelsomini, dei fiori di campo e delle pesche mature, mentre una luce morbida e purissima irrora d'azzurro il candore vibrante delle pareti.
Le ombre dei tigli si stagliano tremule sui muri e sull'alto soffitto, in una danza ipnotica e onirica che trasfigura le tue percezioni, cullandoti con appassionata tenerezza, trasportando te e la creatura abbandonata fra le tue braccia nella quiete ovattata e silenziosa di un esotico fondale marino.
L'aria appena più fresca spinge Elio, profondamente addormentato, a stringersi sempre di più contro il tuo fianco. Sorridi fra i suoi capelli, mentre con una mano gli accarezzi la schiena nuda e con l'altra recuperi a tentoni il lenzuolo che giace scomposto da qualche parte fra le vostre gambe intrecciate, per cercare di coprirlo e riscaldarlo almeno un po'. Il ragazzo emette un gemito flebile nel sonno, e il fiato che ti solletica la spalla e l'incavo del collo è umido e tiepido, pregno del suo sapore – e anche del tuo.
Ti scosti un poco, facendo leva sul gomito, portando gentilmente Elio a poggiare la bella fronte sul cuscino, per poterlo ammirare meglio, con tutta la calma e il trasporto di cui senti il pressante bisogno. È un piccolo rito che celebri ogni mattina, dal momento in cui avete iniziato a condividere l'intimità della notte, e ti piace quasi – quasi – quanto fare l'amore con lui, anche se non glielo hai mai detto e, in fondo, nemmeno pensi che sia davvero necessario che lui lo sappia.
Lasci vagare lo sguardo, beandoti della perfezione di quel corpo etereo e sensuale ad un tempo, colmandoti di lui in ogni fibra del tuo essere, come un supplice dinnanzi all'effige del dio al quale è devoto, e ti chiedi, tra la meraviglia e lo sgomento, se anche Psiche abbia avvertito la stessa emozione, lo stesso struggimento, gli stessi artigli conficcati nel petto quando, contravvenendo all'ordine del suo misterioso amante, ha contemplato le sublimi sembianze di Amore per la prima volta.
Perché con Elio è così, con lui è sempre la prima volta, per tutto. E ogni sospiro raccolto, ogni bacio rubato, ogni nuovo brivido d'estasi è come rinascere, è come tornare a casa dopo un lungo viaggio, o rivedere finalmente terra in seguito ad un rovinoso naufragio.
Lo osservi ancora, senza battere ciglio. Vuoi che la sua immagine rimanga marchiata a fuoco dentro la retina dei tuoi occhi, per custodirla, come un tesoro prezioso, in una teca di cristallo al centro del tuo cuore. Sarà il simulacro al quale fare appello quando le tue mani saranno vuote e le tue labbra divorate dalla solitudine e dal crudo desiderio, quando ogni singola cellula del tuo corpo urlerà la mancanza di lui e di quella parte di te che senza di lui non ha alcuna ragione di esistere.
Perché sulla sua pelle hai trovato te stesso, e tutto ciò che ti mancava per essere completo.
La sua bocca spicca purpurea sul pallore immacolato del volto, liscia e fragrante come un bocciolo di rosa, e tu non provi nemmeno a resistere. La sfiori delicatamente con l'indice, delineandone piano i contorni, percorrendola avanti e indietro, saggiandone avido il tepore e la consistenza, scoprendola piena, vellutata, arrendevole sotto il tocco affamato delle tue dita.
In questo modo, però, Elio presto si sveglia – non che la cosa ti dispiaccia, anzi; nella lieve penombra della stanza, le sue iridi, trasparenti come schegge di vetro, splendono simili a stelle gemelle. Ti guarda divertito – la sua timidezza, così come l'impaccio iniziale, non sono altro che un vago ricordo – e il suo sorriso è un miracolo del quale ancora non riesci a capacitarti. Si erge rilassato fra le lenzuola, scivolandoti addosso con la grazia e l'eleganza di un cigno che volteggia sulle acque placide di un lago. Un ultimo pensiero razionale ti attraversa la mente, prima che i vostri corpi si fondano e la sua lingua coinvolga la tua in una lotta senza esclusione di colpi, scivolosa e ardente, antica ed eterna quanto l'umanità stessa: ora sai come Zeus sedusse Leda, Regina di Sparta, per amarla e farla sua fra le vette del monte Taigeto.
I vostri respiri si infrangono nel bagliore rarefatto dell'alba. Ed è l'incantesimo di una sirena che vi lega a sé con la sua voce ammaliante, chiamandovi per nome dalle sponde di un oceano perduto al di là delle soglie del tempo.

 

 


 

"Well, is it dark enough, can you see me?
Do you want me? Can you reach me?
Oh I'm leaving.
You better shut your mouth and hold your breath.
You kiss me now, you catch your death.
Oh I mean this."


 


 



 

{Words count: 925}


 


 



 

Nota:

E niente, finché ce n'è si va avanti, quando non ce n'è più ci si ferma, punto. Semplice, chiaro, preciso.

Tanto dipende sempre dal #PiccoloPadawan e dal #PiccoloSith (promosso sul campo perché, a soli due mesi, si è già guadagnato la fama di più grande stracciaboccini della storia dell'umanità). Insomma, non garantisco niente, come al solito. Abbiate pazienza.

La canzone che mi ha accompagnata nella stesura di questo capitolo è My Skin, di Natalie Merchant: ascoltatela, ne vale la pena.

Ringrazio come sempre chi vorrà leggere, e magari lasciarmi un piccolo commento :)

Vi aspetto su Lost Fantasy, dove il fangirlamento selvaggio in questo periodo sta conquistando vette più alte che mai (per raggiungermi in fretta, basta cliccare sull'icona con i due gioppini vicino all'immagine del profilo) ;)

A presto!


Bacioni :*


padme


 

   
 
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