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Autore: Brandon S_    10/09/2018    1 recensioni
E se Naruto non riuscisse a sopportare il peso di un intero villaggio? Questa storia non narrerà del solito Naruto che siamo abituati a vedere, sempre solare, forte, sorridente.
Sarà la storia di un odio nato a sua volta da altro odio, infatti Naruto in questa storia sarà più freddo, meno stupido (lmao) e con tanto rancore nei confronti del villaggio.
I personaggi saranno gli stessi della storia originale, cambieranno molto però le personalità di Naruto e Sasuke. Spero vi piaccia!
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto prima serie
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In viaggio con Jiraya



Era passato quasi un anno da quella terribile notte, Naruto dopo quell'episodio era molto cambiato, era stata la goccia che fa traboccare il vaso e se prima il piccolo aveva ancora qualche speranza che tutto piano piano potesse sistemarsi, quell'episodio le fece svanire.
Si era risvegliato dopo ben una settimana in un ospedale, ovviamente dopo quell'episodio il kage prese seri provvedimenti per quegli uomini che avevano aggredito Naruto, ringraziando Jiraya che era corso in suo soccorso, senza di lui il piccolo sarebbe probabilmente morto sotto la furia di quelle bestie e a quast'ora sarebbero ancora a piede libero.
Il Sennin infatti in quel momento si trovava poco distante dall'appartamento, era appena tornato al villaggio e si stava incamminando verso la casa del piccolo insospettito dalle urla degli uomini, vista l'ora tarda si catapultò di corsa lì, trovando il biondino a terra esanime, sotto la furia di quegli uomini. Inutile dire che gliela fece pagare cara e prima di portare Naruto in ospedale li legò con un filo di chakra in modo che non potessero scappare.
Si risvegliò dopo ben una settimana trovando Jiraya ai piedi del letto 'finalmente ti sei svegliato' gli sorrise dolcemente, ma il biondo non ricambiò, era ancora sotto shock. Ripensando a ciò che era accaduto la rabbia prese il sopravvento, strinse i pugni 'io voglio diventare più forte, devo diventare più forte. DEVO saper difendermi.'
A quelle parole Jiraya rimase a lungo a osservarlo 'potrei portarlo con me allenarlo io, penso gli farà bene allontanarsi un po' dal villaggio' pensò l'Ero- Sennin per poi dire ad alta voce 'ehi Naruto che ne dici di venire con me? dopo domani devo ripartire e se ti va.. potresti anche allenarti insieme a me, ti insegnerò anche qualche tecnica, che ne dici?'. Il piccolo lo guardò incredulo, la sola idea di viaggiare e andare via da quel posto e allenarsi con uno dei più grandi ninjia di Konoha gli mise i brividi.
'Certo!! non vedo l'ora' gli rispose felicemente, al che Jiraya gli sorrise facendogli l'occhiolino.

Quando fu dimesso partì insieme al Sennin e da lì ai tre anni succesivi iniziò ad allenarsi duramente e oltre a imparare qualche tecnica  imparò a maneggiare il kunai del quarto, si promise che non avrebbe più permesso a nessuno di fargli del male. Si allenava dalla mattina alla sera senza tregua e grazie all'aiuto del Jiraya migliorò a vista d'occhio diventando molto forte per la sua età e imparò anche numerose tecniche. L'Ero-Sennin si sorprendeva sempre molto davanti alla forza di volontà del biondino che gli permetteva di imparare molto in fretta.

Si era smesso di domandarsi perché tutti lo odiassero, dentro di lui stava nascendo un sentimento negativo, sempre di più. Rancore, ecco cosa provava nei confronti degli abitanti del villaggio, pensava che un giorno l'avrebbe fatta pagare a tutta qualla gente che l'aveva fatto soffrire così tanto fin dalla tenera età.
Jiraya se n'era chiaramente accorto del cambiamento radicale di Naruto da quell'evento in cui ne era uscito quasi morto, da bambino sorridente e solare anche nelle situazioni peggiori era diventato cupo, freddo e distaccato. Lo mostrava di meno quando era con lui, poiché alla fine era l'unico del villaggio a cui importasse un minimo di lui insieme al Terzo.

Una volta tornato al villaggio continuò i suoi allenamenti e compiuti otto anni potè iniziare a frequentare l'accademia. Per lui era molto importante, finalmente sarebbe potuto diventare ninjia ed essere forte come voleva.
Certo i duri anni di allenamento con Jiraya l'avevano fatto diventare molto forte, ma di certo non bastava.
Ormai Naruto sapeva cosa gli aspettava ogni volta che aveva a che fare con il villaggio, sapeva cosa gli sarebbe aspettato all'accademia, avrebbero cercato di mettergli i bastoni tra le ruote come sempre, ma non gli avrebbero mai impedito di realizzare il suo sogno. Lui DOVEVA diventare ninjia, gli abitanti della foglia avrebbero avuto la lezione che si meritavano. 'Era facile prendersela con un bambino innocente' pensava Naruto 'vedremo quando sarò finalmente il ninjia più forte e rispettato di tutti'. Iniziò così l'accademia e fu proprio come si aspettava, gli insegnanti lo trattavano tutti con insufficenza e i suoi compagni lo evitavano come la peste, ma lui aveva piano piano imparato a non fregarsene, se da piccolo ci soffriva tanto ora sembrava quasi preferire non avere gente del genere intorno, ma in fondo in fondo ci soffriva ancora tanto, anche se non voleva ammetterlo a sé stesso, alla fine era solo un bambino di otto anni, tremendamente solo e ferito.


Gli anni dell'accademia passarono lentamente, non era stato facile per Naruto, tutti gli insegnanti cercavano di mettergli i piedi tra le ruote, tranne uno, Iruka, era un buon insegnante per tutti, buono ma giusto. L'insegnante perfetto. Inizialmente anch'egli non aveva buon occhio per il ragazzino biondo, ma grazie all'aiuto del Terzo riucì a comprenderlo meglio, riuciva a capire la solitudine che aveva dovuto passare, lui stesso l'aveva dovuta provare dopo che i genitori morirono per mano della volpe. Capì anche che non era il mostro che tutti vedevano, ma era solo un bamabino come un altro, solo con un fardello che doveva sopportare dalla nascita, ovvero il mostro stesso che gli altri vedevano in lui, e inziò a trattarlo come tutti gli altri.
Nonostante però gli altri insegnanti cercassero sempre in qualche modo di sminuirlo, si era dimostrato fin dal primo anno un bambino intelligente e con grandi potenzialità per diventare un buon ninjia, superava infatti tutti i compagni, persino il bambino più promettente del corso, poiché membro del clan pù rinomato del villaggio, Sasuke Uchiha. Questo era dovuto agli estenuanti allenamenti alla quale si era sottoposto da quando aveva solo sette anni. Durante i quattro anni che passò in accademia non conobbe nessuno, tutti gli stavano alla larga come raccomandato dai genitori, che si erano lamentati innumerevoli volte sul fatto che il piccolo demone frequentasse la stessa classe dei propri figli e che soprattutto gli fosse stata data la possibilità di diventare ninjia.
Ma a Naruto importava sempre meno, era sempre più freddo e pieno d'odio nei confronti di ogni singola persona che aveva intorno e non ci teneva nemmeno più a cercare in qualche modo di stringere un rapporto di amicizia con loro. Non dopo il trattamento che gli avevano riservato per essere la forza portante della volpe a nove code. Ebbene si, ora Naruto ne era a conoscenza.


flash back: due prima

Mentre passeggiava tranquillamente per Konoha due bambini si pararono davanti a lui con fare da bulletti e iniziarono a provocare Naruto, vedendo
che il biondo continuava a ignorarli e prese di nuovo a camminare superandoli, uno dei due gli urlo 'dove pensi di andare kyubi!', l'altro gli tirò una gomitata 'Ma Okaro che stai facendo!? papà aveva detto che è proibito parlarne!!'
Naruto sentendo quelle parole gli rivolse uno sguardo gelido 'Di che diavolo state parlando voi due?' iniziando a camminare lentamente verso il primo che aveva parlato, che iniziò ad indietreggiare accorgendosi di aver appena parlato troppo e davanti allo sguardo del biondino. 'ALLORA!?' urlò prendendolo per il colletto 'PARLA'.
A quel punto arrivò fortunatamente per i due ragazzini la loro madre che strappò via suo figlio dalle mani di Naruto, prese per il braccio l'altro e se ne andò 'non la passerai liscia anche questa volta brutto mostro', la donna nonostante lo sguardo davvero spaventoso del ragazzo non gli risparmiò la minaccia.
Pensando a ciò che aveva appena sentito si diresse immediatamente dal terzo kage, era furioso e questa volta la verità non gliel'avrebbe tolta nessuno.
Infatti alla fine il terzo fu costretto a dire la verità al ragazzino, ormai il danno era fatto. Alla notizia prese e se ne andò dall'ufficio, infuriato anche con il vecchio che non gli aveva mai detto nulla prima. Andò sul monte, l'unico posto in cui poteva sentirsi meglio e a quel punto non riuscì più a trattenere quelle amare lacrime che cercava di tenere dentro.

 
ciao a tutti! ho deciso di caricare subito il secondo capitolo in modo da togliere la parte un po' più in stallo, che alla fine è di introduzione alla storia, così finalmente dal prossimo capitolo parto dalla storia vera e propria. Finalmente entrerà in scena il team 7!
Al prossimo capitolo!
Ringrazio Amaimon666 e lululove2 per le recensioni del capitolo precedente! :)

   
 
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