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Autore: ZeroBaco    18/09/2018    1 recensioni
Non è possibile.
Non importa quanto io mi sforzi, non riesco a credere che loro mi abbiano potuto tradire dopo tutto ciò che ho fatto, dopo aver salvato il loro culo per ben due volte.
Il mio nome è Percy Jackson, due volte salvatore dell’Olimpo e degli Dei che lo abitano, e questa è la storia di come sono stato tradito.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gea, Gli Dèi, Percy Jackson, Quasi tutti, Urano
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Intorno a me c’era solo il buio.

Pensai subito al peggio. Ecco, Percy Jackson, due volte salvatore dell’Olimpo, morto per un po' di veleno. Non esattamente la morte che mi sarei aspettato.

“E non esattamente la morte che otterrai, ragazzo”.

Mi guardai intorno, tentando di capire chi fosse che mi parlava. Riconoscevo la voce, era la stessa che mi aveva parlato negli ultimi mesi.

“Chi sei? Cosa vuoi da me?” Urlai. Certo, forse non era la cosa più intelligente da dire, ma io non sono proprio il primo della classe. Sentii la voce ridere, forse a causa della mia confusione, poi il buio scomparve e mi ritrovai in cielo su una nuvola. Davanti a me c’era un ragazzo, circa della mia età, con corti capelli neri ed occhi che sembravano galassie, che mi stava guardando con uno sguardo compiaciuto. .

“Il mio nome non è importante, Perseus. Sono qui solo per dirti di abbandonare la strada che stai percorrendo, poiché non ti porterai altro che dolore”.

Rimasi stupito dalle sue parole. Cosa significava che la strada mi avrebbe ferito? “Che significa? Cosa intendi?”.

“Non è importante, al momento. Presto ti sveglierai, quindi ricorda le mie parole. Stai per essere tradito, accuse sono state mosse contro di te e non c’è modo che tu possa scampare al tuo destino. Quando sarà il momento, però, sappi che ci saranno alcuni disposti a salvarti. Non perdere la speranza. Ora svegliati!”

Prima che potessi rispondere o chiedere spiegazioni tutto si fece nuovamente buoi e, quando aprii gli occhi, mi ritrovai in una stanza, circondato dalle Esperidi.

“Cosa-Cosa è successo?”

“Hai combattuto eroicamente giovane semidio, sconfiggendo Ladone, purtroppo sei svenuto a causa del veleno” Rispose la più anziana con un’espressione preoccupata.

“Svenuto? Per quanto tempo sono rimasto svenuto?”

“Sono passati 3 mesi dal tuo combattimento, questo è il tempo che il tuo corpo ha impiegato per guarire.” Disse la seconda.

Tre mesi? Tre interi mesi sono passati dalla battaglia?

“Devo andare, devo tornare al campo!”

“Calmati semidio, presto tornerai al campo, ma prima seguici, poiché Ladone ha chiesto di poter parlare con te.” Detto ciò si alzarono, avviandosi verso la porta. Non sapendo cosa fare le seguii. Una volta usciti ci trovammo davanti al drago, ora disteso vicino l’albero.

Ah, ragazzo, vedo che ti sei ripreso”. Inizialmente mi voltai un paio di volte, per assicurarmi di non starmi immaginando le cose. Poi, quando vidi le Esperidi ridacchiare, capii che la voce proveniva proprio dal drago.

“Ti devo ringraziare, eroe, erano millenni che non veniva qualcuno in grado di combattere seriamente contro di me e battermi.”

“Ne sono onorato. Ora però dovrei andare, sono passati più di tre mesi dall’ultima volta che i miei amici mi hanno visto” O almeno da quando ciò che rimane dei miei amici mi hanno visto, pensai amaramente.

“Certamente, però prima ti chiedere di prendere le mele Perseus…”

Lo interruppi “Percy, chiamatemi Percy, Perseus mi fa sentire vecchio.”

“Va bene, Percy. Ti permetto di prendere le mele che hai guadagnato battendomi, inoltre mi piacerebbe donarti la mia benedizione.”

“La sua benedizione?”

“Vedi, non ho mai incontrato un semidio come te, e mi sento in debito con te. Nonostante ciò che è accaduto l’ultima volta che sei venuto mi hai comunque risparmiato.”

Spostai lo sguardo per terra, non sapevo dire. “Va bene”. Ladone fece quello che mi sembrò un sorriso, poi si avvicinò a me toccandomi con una delle sue teste. Le Esperidi intonarono qualcosa in greco, poi sentii una fitta nel petto, che mi fece piegare in due dal dolore.

“Tranquillo, è normale” mi rispose Ladone “è l’effetto della mia benedizione. Ora sei immune ad ogni forma di veleno, nota e non, inoltre hai una maggiore resistenza e forza ed una guarigione accelerata delle ferite.”  Guardai il drago estasiato, quella era davvero una potente benedizione. Ladone poi si riposizionò sotto l’albero, facendomi segno di avvicinarmi.

“Avanti eroe, te lo sei meritato, hai diritto a due mele.”

“D-due mele? Non dovrebbe essere una mela sola?”

Una delle Esperidi mi si avvicinò, prendendomi dolcemente per il braccio, avvicinandomi all’albero. “Normalmente si, ma questa volta abbiamo deciso di fare una eccezione come ringraziamento. Abbiamo capito di non esserci comportate bene con Zoe, quindi abbiamo deciso di offrirti una seconda mela come ringraziamento per averci fatto capire il nostro errore.”

Mi soffermai a guardarle, avevano tutte e quattro un’espressione triste e pentita. “Vi ringrazio, ma penso che Zoe vi abbia già perdonato.” Loro mi guardarono prima con un’espressione stupita e poi sorrisero. La più anziana si avvicinò all’albero, cogliendo due mele e porgendomele. “Ora vai Percy, sono sicura che i tuoi amici ti stanno aspettando.” Io le sorrisi, poi presi le mele e mi voltai, uscendo dal giardino.

   
 
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