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Autore: Stephaniee    05/10/2018    1 recensioni
Kat Spencer.
Schietta, sveglia. Esteticamente nulla di particolare. Capelli nocciola, occhi marroni. Qualche lentiggine sul naso. A renderla attraente è il suo modo essere. Fidanzata con Frederik, troppo impegnato a giocare a calcio con gli amici per avere cura della loro relazione.
Luke Piterson.
Alto, capelli scuri occhi verde scuro. Sveglio e acuto.
Innamorato perdutamente di Val, la sua fidanzata storica. Fidanzato modello che asseconda con amore ogni richiesta della sua ragazza.
Due mondi completamente distanti che si scontrano. Il risultato di questo scontro cambierà la loro vita per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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- Questa storia fa parte della serie 'Primo ed ultimo la Trilogia'
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Chapter six
Kat's Birthday



7:09

Fissavo l’orologio da nove lunghi minuti. Non avevo voglia di alzarmi, nonostante fosse il giorno del mio compleanno.Kat alza il culo, è il tuo diciannovesimo compleanno ed è venerdì”. Trovai la forza di trascinarmi in cucina, sul tavolo notai un biglietto, sicuramente di mia mamma:“Buon compleanno! Ti voglio bene.” Sorrisi.

 

 

Salii sul pullman infreddolita e mi strinsi nel mio giubbotto di jeans. Tirai su il cappuccio per scaldarmi, mentre il mezzo parte verso la scuola. Come ogni mattina il paesaggio scorreva veloce sotto i miei occhi con la musica dell’iPod iniettata nelle orecchie.

Quella sera ci sarebbe stata la mia festa di compleanno con Frederik e la compagnia. Avevamo deciso di trovarci a casa di uno del gruppo e dare un vero e proprio party. Emma si sarebbe preparata a casa mia, essendo noi le uniche due ragazze della combriccola. Ero contenta di festeggiare con loro, calcio a parte, erano un gruppo di scatenati e mi divertivo molto.

La sera successiva avrei invece festeggiato in città con Mood, Julie e Luke… se avesse trovato il modo per convincere Val.

 

Quando arrivai in classe, ero stranamente in orario. Tutti erano in fermento e appena entrata capii il perché: c’era un banco a cui era stata attaccata una foto e un biglietto con scritto “Tre anni di noi, ti amo amore”.

 

Rimasi a fissarli per qualche minuto, Mood se ne accorse e mi trascinò al nostro posto. “Tanti auguri Kat! Buon compleanno” disse abbracciandomi. “Grazie mille Andrew”. Prendemmo subito posto in quanto la professoressa di italiano era già alla cattedra e pronta a spiegare.

 

Piterson, come sempre, arrivò 5 minuti dopo l’orario di entrata. Alla vista del suo banco il viso gli si illuminò incredibilmente, per un secondo notai lo sguardo farsi serio e posarsi su di me. Abbozzai un sorriso, anche se mi sentivo strana. Julie affianco a lui mi guardò intensamente, e mimò un “Tanti auguri, scusa sono entrata a pelo”, la ringraziai con un sorriso e tornai china sul libro.

 

Come mi ero ripromessa il giorno precedente, passai la giornata ad evitare qualsiasi contatto con Piterson. In qualche strana maniera, la mia mente contorta era arrabbiata con lui.

Non volevo condividere il giorno del mio compleanno con il loro anniversario, mi sembrava una barzelletta ed uno strano scherzo del destino.

 

Perchè Kat? Tra voi non c’è niente, non hai motivo di stare così” mi ripeteva incessantemente la mia voce interiore.

 

 

 

La giornata era trascorsa a scuola senza troppi problemi. I professori mi avevano fatto gli auguri e anche diversi compagni. Tutti tranne lui. Era troppo impegnato a pregustarsi il suo pomeriggio con la fidanzata e vari festeggiamenti del loro anniversario.

Di risposta io continuai ad evitarlo come la peste e a organizzare la mia serata. Frederik mi aveva fatto gli auguri sul gruppo di whatsapp della compagnia. Ci ero rimasta male, non aveva nemmeno speso un minuto della sua vita da nullafacente per mandarmi un fottuto messaggio. Ma almeno lui me li aveva fatti. Non potevo dire lo stesso di Luke. Il mio umore quel giorno era dir poco nero, l’unica cosa che mi rallegrava era il pomeriggio di preparazione con Emma e di passare una serata in gruppo.

 

Nessun problema, avrei evitato sia Frederik che Luke in quella giornata, nessuno dei due avrebbe influenzato la mia giornata oltre.

 

Come sempre ero solita fare, nascosi i miei sentimenti e buttai la chiave. Emma non si sarebbe nemmeno resa conto del mio stato d’animo e tutto sarebbe filato per il meglio.

 

O almeno così avevo pianificato.

Quello che non avevo pianificato dopo due ore di forzati preparativi da parte della mia amica, era di avere completamente il trucco sbavato dalle lacrime incontrollate che mi scendevano sulle guance dopo il terzo drink.

Musica assordante, gente che ballava, parlava, si ubriacava e qualcuno che fumava erba in un angolino.

 

Era impossibile da contenere tutto il mio malessere, la confusione la rabbia nei confronti di quello che doveva essere il mio fidanzato ma che a malapena mi aveva salutato quando ero arrivata alla festa. Alla mia festa.

Per non parlare di Luke, scacciai subito il pensiero di lui.

 

Barcollante lo avevo raggiunto, e lui visibilmente imbarazzato perché eravamo in pubblico, mi aveva rifiutata e fatta sedere sul divano. Fu come una doccia gelata. “Non pensavo di farti così schifo” gli urlai dietro.

Avrei avuto tutto il tempo domani per vergognarmi.

 

Emma cercava di starmi vicino, anche se questo significava stare lontano da Mike, che a differenza di Frederik, non aveva nessun problema a mostrare al mondo il suo interesse.

“Emma vai da lui, davvero. Non preoccuparti. Adesso mi lavo la faccia e torno a casa”

“Ma è la tua festa? Sei sicura di voler andare via?” già, era la mia festa ed io ero completamente devastata. “Non preoccuparti Emma, dico davvero. Domani ti chiamo ok?”

 

 

Non salutai nessuno e mi incamminai verso casa mia, si trattava di 5 minuti a piedi di tragitto e per fortuna il rifiuto mi aveva fatto passare buona parte dell’effetto dell’alcol.

 

“Kat, fermati! Kat” mi girai di scatto e nel buio vidi un Frederik corrermi incontro. “Cosa diamine vuoi?”

“Mi dispiace, mi hai colto alla sprovvista… io lo sai in pubblico, non mi va tanto” non so se fosse colpa dell’alcol o altro, ma mi misi a ridere di gusto alla sua frase. “Ho una notizia per te Frederik: mi sono stufata del tuo atteggiamento. La nostra relazione, se si può definire tale, in questo anno l’ho tenuta in piedi da sola, assecondando ogni tuo desiderio. Peccato che non te ne freghi un cazzo di quello che voglio io, o di quello di cui io ho bisogno!” Sputai tutto come veleno.

 

Vidi il suo sguardo spegnersi. Lo avevo già visto altre volte durante il divorzio dei suoi genitori. Mi si frantumò il cuore in quel momento.

 

“Kat il tuo problema è proprio questo. Tu sbotti. Sei proprio come mio padre! Pretendi che gli altri ti capiscano, ma tu non fai niente per farti capire!” mi rispose lui, ma ormai ero già lontana.

 

Le sue parole mi giravano in testa come un vortice impetuoso e mi sentivo lentamente soffocare. Forse aveva ragione però. Di sicuro non ero una campionessa ad esprimere i miei sentimenti su questo ero alle prime armi tanto quanto lui. Ma anche lui, dio mio, era così disinteressato. E sapevo che era una maschera, una maschera che indossava sempre con tutti per nascondere il suo dolore. Io che invece credevo di essere l’unica ad essere passata oltre i suoi muri...

 

La testa mi girava vorticosamente, sia per le emozioni che per i drink. Mi gettai a letto sperando che la notte portasse consiglio. Forse potevamo ancora sistemare le cose.

 

Forse non era troppo tardi

 

Forse

 

 

 

La mattina dopo quando aprii gli occhi per i primi due secondi il mondo mi sembrava un bel posto. Poi i ricordi della sera precedente mi caddero addosso e mi sentii improvvisamente depressa.

Rimandai qualsiasi tipo di discorso con Frederik a domenica, partita o non partita. Oggi era sabato e avrei dovuto festeggiare a pranzo con i miei genitori, mentre la sera avrei visto Mood e Julie. Non avevo intenzione di rovinare anche quella giornata.

Mi alzai e con una lentezza inaudita mi diressi in cucina. I miei erano usciti per delle commissioni, come sempre al sabato: se non erano commissioni, era la spesa, o mia nonna… in sostanza non si faceva mai colazione insieme.

 

Tracannai due caffè neri e la riacquistai completamente la lucidità. Dopo una lunga doccia bollente mi sentivo quasi bene. Decisi di impiegare quelle ore per fare qualche compito per lunedì e per rilassarmi un po’ sul letto con la musica.

 

Intorno a mezzogiorno i miei tornarono a casa e ci preparammo ad uscire. Ero molto rilassata all’idea di stare con loro… un buon pranzo e una passeggiata erano la cura a tutti i mali per me.

 

 

Dopo un fantastico piatto di paccheri al salmone, ormai la giornata mi sorrideva e non avevo intenzione di smettere. Mood e Julie sarebbero passati a prendermi la sera alle nove per andare a fare un giro in città.

 

Ero eccitata all’idea e stavo scegliendo cosa mettere. Avevo optato per dei jeans aderenti scuri con un maglioncino colorato, ma poi, il mio sguardo si posò sul mio armadio e vidi il mio vestito preferito: si trattava banalmente di un vestito corto, nero, dritto leggermente morbido, semplice e accarezzava le mie curve valorizzandomi dei punti giusti. Sarebbe stato da dio con i miei stivali neri alti fino al ginocchio (che non mettevo mai perché mi vergognavo, ma ormai ero adulta stavo andando in città e nessuno ci avrebbe fatto caso.) Mi truccai leggermente, giusto un filo di mascara scuro, misi il mio giubbotto di jeans e ormai ero pronta.

 

Iniziò a squillarmi il cellulare: Chiamata in entrata da Luke. Perchè mai mi stava chiamando? Non avevo più ricevuto conferme da parte sua e nemmeno gli auguri per il mio compleanno…

 

“Spencer vuoi scendere? Siamo qui sotto da venti minuti.” sentii la sua voce scocciata appena accettai la telefonata.

“Io-io arrivo” risposi velocemente e riattaccai. Ci sarebbe stato anche lui. Mi guardai allo specchio rivedendo come ero vestita… Pazienza, non avrebbero aspettato oltre.

Scesi le scale e il mio stomaco fece un paio di capriole.






 

*Spazio per Steph*

Eccoci qui. Vi confesso che sta diventando sempre più difficile aggiornare tutti i giorni, ma cercherò non deludervi. Vorrei sapere cosa ne pensate, se avete qualche consiglio da darmi magari.

Grazie
   
 
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