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Autore: Ms Mary Santiago    17/10/2018    11 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - ISCRIZIONI CHIUSE]
[Generazione dei figli degli Eroi]
Dal testo:
Quando misero giù, domandò preoccupata: - Cosa è successo? –
- Frank e Clarisse sono svenuti di punto in bianco e quando hanno ripreso i sensi i loro poteri erano scomparsi nel nulla. Dobbiamo andare immediatamente al Campo Mezzosangue e avvisare Chirone dell’accaduto, forse è solo un caso ma quando accade che i figli di una divinità perdano i loro poteri non è mai un buon segno. –
*
“Le Parche han tessuto la fitta maglia del destino,
decise a ripagare l’allora misfatto iniquo.
Le colpe dei vecchi ricadranno sui giovani
che per ripagare il vetusto danno
ripercorreranno i lustri lontani
affinchè possano trovare la verità nell’inganno.
Finchè i discendenti non ribalteranno del mondo le sorti,
riequilibrando i passati torti,
e il giovane lupo prevarrà sul vecchio
ponendo fine ai suoi sogni d’ambizione distorti
oppure il mondo intero varcherà con egli l’ingresso del regno dei morti.”
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Gli Dèi, Mostri, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Semidei Fanfiction Interattive
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 5

 

 

 

 

 

Un piccolo avviso prima di lasciarvi alla lettura. In questo capitolo non vedrete Ruby e temo che non la vedrete più per tutto il resto della storia dal momento che la sua autrice non si è più fatta sentire. Vorrei pertanto chiedervi di non sparire nel nulla, perché se da un lato è vero che gli OC sono molti dall’altro mi spiacerebbe eliminarli e dover ribaltare parti cruciali della storia (come per l’appunto nel caso di Ruby che nella mia testa aveva un ruolo abbastanza importante). Faccio questo discorso perché ci sono altri tre autori a rischio esclusione (non faccio i nomi perché i diretti interessati capiranno da loro a chi mi sto riferendo) e non vorrei essere costretta a ritrovarmi ad arrampicarmi sugli specchi per cercare di giustificare cambi massicci nella trama. Detto ciò non vi annoio ulteriormente e vi lascio al capitolo. A presto.

 

 

 

 

 

Silvia si tormentò le mani mentre osservava la sua squadra radunarsi rapidamente attorno al loro capitano. Incrociò lo sguardo di Lauren, nella squadra blu, e poi quello di suo fratello, in quella nera, ed entrambi le rivolsero un sorriso rassicurante. A parte Evelyn e Arianne non conosceva nessun altro nella squadra e con la sua indole tendenzialmente timida e riservata stringere amicizie o attaccare bottone non le risultava affatto semplice.

Si unì al gruppo, rimanendo in disparte finchè non fu proprio Arianne a raggiungerla e prenderla sottobraccio per condurla verso l’epicentro.

Era una delle semidee più giovani lì al Campo e ascoltare i ragazzi più grandi, tutti con molta più esperienza di lei in materia dato che non aveva mai partecipato prima a una Caccia alla bandiera, la metteva in soggezione.

- Silvia è agile e scattante -, esordì Arianne con un tono orgoglioso, - ci sarà utile nel nascondere la bandiera ed essere certa di seminare eventuali spie rivali. –

- Ed è abbastanza minuta -, aggiunse Manon pensierosa, - perciò immagino che sia in grado di infilarsi negli anfratti più nascosti. –

Resasi conto che tutti la stavano osservando con curiosità, probabilmente aspettando una sua replica, annuì rigidamente: - Sì, credo di potermela cavare senza problemi. –

Jackson la osservò in silenzio per una manciata di secondi prima di decretare: - Allora è deciso, Silvia si occuperà di nascondere la bandiera. Jude e Mirabelle andranno con lei per proteggere la bandiera, Manon si occuperà di usare i suoi poteri per individuare la posizione delle altre squadre e delle loro bandiere, io e gli altri tre andiamo in prima linea – concluse, accennando con il capo a Gabriel, Arianne ed Evelyn.

- Fammi indovinare -, intervenne Gabriel sorridendo divertito, - il nostro primo bersaglio è la squadra blu. –

- Ovviamente. –

 

 

 

 

 

Alexìus rivolse un’occhiata ad Adrian, che teneva gli occhi chiusi e appariva tremendamente concentrato. Quando ci rinunciò e aprì gli occhi, puntando le iridi scure nelle sue, il figlio di Ade lo interpellò.

- L’hai sentito anche tu? –

- Già. Manon è brava a schermare i suoi poteri, non riesco a percepire dove si trova. –

Thea assimilò l’informazione e trascinò il piede contro il terreno per cancellare lo schema che avevano rappresentato per gestire la suddivisione delle loro mansioni durante quella partita.

- Bene, voi potete fare lo stesso no? –

- Certo, ma se dobbiamo tenere su lo scudo non possiamo concentrarci troppo sulla battaglia – confermò Alexìus.

- Non sarà un problema. Nives andrà a nascondere la bandiera, ma Alexander e Spike resteranno qui a proteggervi. –

La figlia di Venere corrugò la fronte, poco soddisfatta dall’idea di non essere in prima linea al fianco dell’amica.

- Quindi vuoi andare solo con Marcus e Brett? –

- Solo? -, le fece eco il Pretore con sdegno, - direi che noi tre siamo più che abbastanza per affrontare i membri delle altre squadre. –

Sventolò una mano a mezz’aria, liquidando le sue proteste con aria annoiata.

- Sì, certo, come ti pare -, poi battè sulle spalle dei due ragazzi accanto a lei, - Coraggio voi due, mettetevi a lavoro. –

 

 

 

 

 

Lauren osservò Crystal afferrare la bandiera blu e spiccare il volo, sparendo alla loro vista e puntando dritta verso nord. Al suo fianco rimasero Miime e Samantha mentre il resto del gruppo marciò compatto verso il fiume, lì dove erano certi che avrebbero finito con l’incontrare almeno una delle altre squadre.

La figlia di Ecate stava tessendo una fitta rete di foschia mano a mano che Samantha realizzava trappole elaborate e le posizionava nei più impensabili dei punti. Sembrava che avessero fatto quell’identico procedimento decine di volte e forse era proprio così.

- Di solito chi vince queste sfide? –

- Dipende -, replicò Sammy sistemando l’ultima trappola, - sono squadre abbastanza equilibrate, ma credo che al momento sia Jackson quello che detiene il maggior numero di vittorie. –

Miime annuì.

- Sì, se non sbaglio siamo a cinque vittorie per Jax contro le quattro di Ben … Hai fatto con quella roba, Sammy? –

- Fatto -, confermò, - possiamo spostarci un po’ più a est e posizionarne qualcuna lì prima di passare all’altro lato del campo da gioco. –

- Gareggiate spesso insieme, vero? –

Miime abbozzò un sorriso, colpita dalla perspicacia della figlia di Marte. – Sì, io e Sammy abbiamo una strategia ben collaudata ormai. –

- Perciò quante possibilità abbiamo di vincere? –

Lo scintillio nelle iridi di Samantha avvampò lasciando trasparire la sua competitività. – Parecchie. –

 

 

 

 

 

Jackson individuò l’elmo di Robert all’istante, a pochi metri dalla riva, lì dove i figli di Poseidone e i loro discendenti erano più forti poiché avevano la possibilità di attingere all’acqua del lago. Peccato solo che fosse anche il posto migliore per assestare una bella scarica di fulmini.

- Pessima scelta, Roy … veramente pessima – mormorò, un sorriso sghembo sul bel volto, mentre indicava il figlio di Nettuno al suo compagno di spada.

- Del romano mi occupo io -, confermò Gabriel quasi gli avesse letto nel pensiero, - Annie il tuo fratellone tocca a te. –

La ragazza allontanò una ciocca sfuggita alla coda di cavallo in cui aveva raccolto le lunghe ciocche castane e annuì. Dopotutto Benedict era facilmente aggirabile quando si trattava di combattere contro di lei.

- Nessun problema. –

Fece per partire all’attacco, ma si fermò per rivolgersi al figlio di Zeus.

- Jax … -

- Lo so -, l’anticipò, - non userò una scarica troppo forte. Lo elettrizzo solo un po’. –

Avrebbe dovuto essere rassicurata da quelle parole, forse, ma conoscendo il risentimento che li legava dubitava che il po’ di Jax rispecchiasse in pieno la definizione di poco universalmente riconosciuta.

Male che fosse andata ci avrebbero pensato i figli di Apollo a rimetterlo in sesto, stabilì alla fine, e forse Roy avrebbe imparato ad attaccare meno lite con chi lo circondava.

 

 

 

 

 

Nives lanciò un’occhiata capace di folgorare su due piedi, fissando i componenti della sua squadra con espressione funerea.

- Si può sapere come accidenti avete fatto a farvi appendere a mezz’aria come dei salami? –

Spike e Alexander abbassarono lo sguardo con aria colpevole e vagamente imbarazzata.

- Stavamo parlando e non abbiamo minimamente visto quella trappola, immagino che si tratti di Foschia. –

- Ovviamente si tratta di Foschia -, sbuffò truce, - hanno una stramaledetta figlia di Ecate nella loro squadra … è ovvio che usi il suo potere per celarle. –

- Già e poi sono delle trappole veramente ben fatte; immagino che siano opera di Sammy, ha un certo stile quella ragazza. –

La faccia della figlia di Venere diceva chiaramente che avrebbe anche potuto ucciderlo su due piedi, così Alexander diede un pugno sulla spalla all’amico e gli intimò di chiudere il becco.

- Ci tiri giù? –

- Vi lascerei appesi lì fino a domani, ma immagino di non poterlo fare – sospirò, recidendo repentinamente i lacci e facendoli piombare a terra con un tonfo sonoro.

 

 

 

 

 

Robert lanciò un’occhiata furente ai suoi abiti mezzi abbrustoliti. Aveva un aspetto tremendo e non osava nemmeno immaginare come fossero ridotti i suoi capelli. Maledetto Jackson e maledetti i suoi fulmini.

Come se ciò non fosse bastato quegli idioti dei membri della sua squadra erano riusciti a farsi fregare la bandiera proprio dalla squadra rossa.

- Si può sapere come hanno fatto a prendervela e perché non avete fatto nulla per impedirlo? –

- L’ha chiesto. –

- Chi l’ha chiesto, razza d’incompetenti? –

Benedict lo tacitò con un’occhiataccia invitandolo a tenere calmi i toni.

- È stata Myra? –

- Già -, ammise Crystal continuando a fissare male il suo compagno di Campo, - immagino abbia usato i suoi poteri per persuaderci a consegnargliela. –

Robert alzò gli occhi al cielo, sbottando: - Battuti da una figlia di Afrodite, ah che umiliazione! –

 

 

 

 

 

Thea aveva appena fatto ritorno al centro del Campo Mezzosangue quando la consueta sensazione prima di una visione l’assalì costringendola a portare entrambe le mani al capo e a serrarle tra le ciocche bionde.

Evelyn fu immediatamente al suo fianco, sorreggendola e passandole un braccio attorno ai fianchi per dirottarla verso uno dei massi nelle vicinanze in modo che potesse sedersi. Aveva assistito a molti dei suoi attacchi profetici e ormai sapeva bene cosa aspettarsi.

Gli occhi dell’Augure si girarono all’indietro, mettendo in mostra la sclera bianca e null’altro, mentre il corpo veniva scosso da violente convulsioni.

La strinse a sé, tenendola ferma e impedendole di mordersi la lingua o ferirsi in altro modo.

La crisi durò una manciata di secondi, poi Thea si accasciò priva di sensi.

L’adagiò a terra con delicatezza per poi rivolgersi ai figli di Apollo dall’altro lato del falò e urlare: - Aiuto, qualcuno ci dia una mano! –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve di nuovo!

Come vi avevo accennato ho ribaltato un pochino le cose per cui il ruolo che avevo in mente per Ruby verrà dirottato su Thea (autrice di Thea ti prego non sparire xD) e spero che il capitolo vi sia piaciuto. A proposito, congratulazioni ai creatori degli OC che hanno formato la squadra rossa per la vittoria. A presto.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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