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Autore: Ghost Writer TNCS    17/11/2018    3 recensioni
Da quando la sua famiglia è stata uccisa, Tenko ha combattuto ogni giorno, decisa a sopravvivere solo per compiere la sua vendetta. Ma il suo nemico è il Clero, la più potente istituzione del mondo, fondata dagli dei per garantire pace e prosperità a tutti i popoli.
Vessata dal destino, Tenko dovrà affrontare i suoi sbagli, le sue paure così come i suoi nemici, per scoprire che – forse – un modo esiste per distruggere il Clero: svelare le vere origini del loro mondo, Raémia.
Ma dimostrare le menzogne degli dei non sarà facile. Il Clero è pronto a schierare tutte le sue forze per difendere la dottrina, e gli dei stessi non si faranno scrupoli a distruggere chiunque metta in dubbio la loro verità.
La sua è una guerra persa, un suicidio, o peggio. Ma che importa? Quando ti tolgono tutto, non hai più nulla da perdere.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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14. Vecchie amicizie

Zabar osservò Tenko che si allontanava, diretta verso la porta est di Chalacyra. Ben presto la demone venne inghiottita dalla folla e il chierico si voltò: non voleva farla aspettare più del necessario.

Raggiunse l’accesso alla città alta e come previsto una guardia gli chiese di identificarsi. A lui bastò dire di essere un chierico in viaggio, e la sua tunica fece il resto: lo lasciarono passare senza problemi.

Una volta dall’altra parte fu subito evidente il salto di qualità degli edifici, adesso fatti di solidi mattoni ricoperti di intonaco. Quasi tutte le case avevano un piccolo giardino perfettamente curato, arricchito da piante esotiche, statue o piccole fontane.

Purtroppo, arrivato a quel punto, non era più molto sicuro della strada da prendere. Era da tanto che non visitava Chalacyra, quindi non ricordava la posizione esatta della casa di Icarus.

Per sua fortuna, dopo diversi tentativi andati a vuoto una voce salvifica lo raggiunse: «Non ci posso credere! Zabar!»

Il demone si voltò e in un attimo tutta la sua preoccupazione scomparve. «Icarus! Da quanto tempo!»

I due si salutarono con un caloroso abbraccio. L’amico di Zabar era un po’ più basso di lui, ma decisamente più paffuto. Era un faunomorfo di tipo orso, aveva mani grandi e cicciotte, e indossava abiti di pregevole fattura.

«Da quanto non ci vediamo! Quanti anni saranno?»

«Troppi, amico mio. Scusa, ma vorrei subito chiederti un favore: una mia amica sta aspettando vicino alla porta est della città, potresti mandare qualcuno a prenderla?  Sai, ha avuto qualche divergenza col Clero, quindi abbiamo pensato che per lei era meglio non farsi vedere dalle guardie della città alta.»

«Ma certo, mando subito un carro. Ophion, fai mandare un carro alla porta est. Devono prendere una donna senza farla vedere alle guardie. Zab, come la riconoscono?»

«Facile: ha i capelli fucsia, gli occhi rosa e le sclere nere. Indossa un’uniforme simile a quella delle guardie.»

«Sarà fatto» affermò il servitore di Icarus, un faunomorfo dall’aria seria e schiva.

«Andiamo, la tua amica ci raggiungerà presto» disse il mercante facendo strada. «Ci sono così tante cose di cui voglio parlarti!»

Guidato dal suo vecchio amico, Zabar riuscì finalmente a raggiungere la sua meta. Come tutti, Icarus aveva cercato di abbellire la sua casa più dei vicini: aveva una fontanella e varie piante esotiche, in più aveva fatto affrescare una delle pareti. Il motivo scelto era religioso, un mito sulla gloria degli dei, ma l’aveva commissionato più per ingraziarsi il Clero che per vera fede.

Mentre aspettavano Tenko, Icarus fece accomodare il suo ospite in una delle tante sale della villetta, e ne approfittarono per aggiornarsi a vicenda sugli ultimi eventi.

Dopo un po’ qualcuno bussò alla porta. «La signorina Br’rado» annunciò il servitore con voce inespressiva.

Subito Icarus si alzò e le andò incontro. «Benvenuta, mia cara.» Provò un’istintiva inquietudine a causa degli occhi della demone, ma la dissimulò con un abile sorriso.

«Icarus, lei è Tenko Br’rado, siamo amici d’infanzia. Tenko, lui è Icarus Photorikos.»

«È un piacere. Gli amici di Zabar sono anche miei amici.» Le fece un elegante baciamano. «Soprattutto quando sono così affascinanti.» Poi si rivolse al chierico e gli diede una leggera gomitata. «Amica d’infanzia, eh?»

Tenko non si prese nemmeno il disturbo di sorridere. Da come Zabar ne aveva parlato, si era fatta un’idea completamente diversa di Icarus. Si era aspettata un tipo astuto, ambizioso, magari carismatico, invece era solo un riccone abituato a vivere nell’agio, senza preoccuparsi di niente e di nessuno. Eppure si sforzò di reprimere il disprezzo che provava per i ricchi: dopotutto anche lui era nemico del Clero, e il nemico del mio nemico è mio amico.

«Ophion, fai portare del tè anche alla nostra ospite» disse il padrone di casa. Si voltò verso la demone. «È una specialità degli elfi oscuri, sono sicuro che ti piacerà.»

Tenko, poco abituata ai convenevoli, interpretò l’offerta di Icarus come una mera ostentazione di ricchezza. Ma non la rifiutò.

I tre si accomodarono nell’ampia sala, attesero che la servitù versasse il tè alla demone, a quel punto Icarus chiese che nessuno li disturbasse.

«Chiamerò io quando avrò bisogno.»

«Come desidera» annuì Ophion, che prima di andarsene si chiuse la porta alle spalle.

Zabar bevve un piccolo sorso di tè. Ora che c’era anche Tenko, poteva dare voce alla vera conversazione: «Allora, come procedono le tue ricerche?»

Il faunomorfo si strinse nelle spalle. «Come vuoi che procedano? Come al solito: a rilento. Ho fatto qualche progresso, ma comincio ad avere la sensazione di perdere tempo. Se tu mi aiutassi, sono sicuro che andremmo molto più spediti.»

«Te l’ho detto, non posso. Devo scoprire la verità sul nostro mondo. Nel frattempo potrei anche scoprire qualcosa di utile per la tua ricerca.»

Icarus sbuffò. «Sei sempre il solito.» Si voltò verso Tenko. «Sempre concentrato sul passato, non è vero?»

Lei annuì. «Già.» Con un po’ di diffidenza aveva assaggiato il tè, ed effettivamente aveva un sapore molto gradevole. Non che fosse un’esperta.

«Adesso che ci penso, forse potresti darmi una mano in un altro modo» proseguì il faunomorfo tornando a rivolgersi a Zabar. «So che i chierici tengono una scorta di bacchette polivalenti nella canonica. Se riuscissi a farmene avere qualcuna, potrei scoprire qualcosa di nuovo. Credimi, ho provato a procurarmene una, ma le custodiscono in maniera maniacale. Perfino con i miei soldi e i miei contatti è stato tutto inutile. Tu però sei un chierico: potresti entrare e uscire senza problemi.»

Zabar rimuginò in silenzio per qualche momento. «È vero, potrei entrare e uscire, ma dubito che mi daranno volentieri le loro bacchette. Anche per loro sono molto preziose.»

«Se riesci a scoprire dove le tengono, potrei entrare e rubarle» propose Tenko.

Icarus sorrise come un bambino. «Sentito la tua amica? Lo dicevo che mi piaceva!»

«No, è troppo pericoloso» ribatté il chierico. «Se ti catturano, non potrò fare niente per tirarti fuori.»

«Vorrà dire che non mi farò catturare.» Lo guardò dritto negli occhi. «Se questo può servire a farmi sconfiggere gli inquisitori, allora sono pronta a rischiare.»

Il chierico strinse i pugni. Gli sembrava una situazione assurda: perché rischiare tutto, quando ancora non sapevano cosa si nascondeva a sud? D’altra parte sapeva che non sarebbe riuscito a dissuadere Tenko. Fece un sospiro di rassegnazione. «Va bene, farò come dite. Farò il possibile per scoprire dove tengono le bacchette, ma se non dovessi riuscirci, allora rinunceremo. Un conto è rischiare, un conto è suicidarsi.»

La demone fece un mugugno d’assenso.

Icarus sorrise. «Grazie, Zabar, sapevo di poter contare su di te.» Si voltò verso Tenko. «Lo ammetto: mi è mancato. A proposito, mia cara, posso offrirti qualcos’altro? Magari qualcosa da mangiare. O preferisce fare un bagno?»

«Sono a posto così» ribatté Tenko, impassibile. Non ci teneva proprio a spogliarsi in casa di uno sconosciuto.

E poi in quel momento tutti i suoi pensieri erano rivolti a Zabar: sarebbe riuscito a portare a termine il suo difficile e rischioso compito?


Note dell’autore

Ciao a tutti!

E così abbiamo conosciuto Icarus. Tenko se l’aspettava diverso, voi? :)

Per non farci mancare nulla, è saltata fuori una nuova quest per i nostri eroi, la cui potenziale ricompensa è una scorta di preziosissime bacchette polivalenti. Ovviamente Tenko non vuole farsi scappare l’occasione, ma la prima parte della missione sarà in carica a Zabar: riuscirà il chierico nella sua impresa?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo. Anzi no, nel prossimo capitolo presenterò un nuovo personaggio :P (che in realtà non è del tutto nuovo, ma non aggiungo altro XD).

Come sempre grazie a tutti per essere passati e a presto! ^.^


PS: per chi avesse già letto AoD - 1 - I Gendarmi dei Re, Donkernacht è la terra d’origine di Giako :)


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