Le birre erano poggiate sul bancone
lucido, qualche
goccia era colata giù dal fianco del bicchiere e sembravano
catturare la luce
morbida del locale. Anche i capelli biondi di Naruto spiccavano nel
mare di
colori soffusi, mentre quelli scuri di Sasuke si confondevano con le
ombre
circostanti. Era il loro appuntamento fisso vedersi almeno ogni paio di
settimane, cercando di ricavare tempo nonostante gli impegni. Durante
gli anni
talvolta delle incomprensioni li avevano tenuti lontani, ma alla fine
forse per
la testardaggine di Naruto a non voler mollare, forse perché
Sasuke non faceva
nulla per chiudere davvero i rapporti, continuavano a trovarsi al
bancone di
quel bar a discutere e bere birra fino a tardi.
“Oggi sei più irrequieto del solito –
osservò Sasuke
– devo incollarti il sedere su quello sgabello?”
In effetti, incapace di stare immobile a lungo,
Naruto si stava dimenando, rischiando persino di urtare i bicchieri coi
suoi
scatti o le ginocchiate che rifilava al bancone.
“Scusa è che sono felice –
esclamò a voce alta,
notando il cipiglio dell’amico farsi più
pronunciato – domani è il mio
anniversario con Itachi, ti rendi conto?”
Sasuke lo fissò a lungo, finendo di bere la terza
birra con calma metodica, osservando i suoi movimenti privi di grazia,
la
faccia piena di briciole e sale per le patatine, nonché i
capelli arruffati.
“No, non me ne rendo conto, affatto. Te l’ho
già
detto quando vi siete messi insieme, ma te lo ripeterò:
Itachi deve aver preso
una botta in testa e adesso ne porta ancora le conseguenze; oppure
è troppo
gentile per scaricarti dopo essere rinsavito”
“Sasuke! – urlò indignato – Parli così
perché sei geloso di me e hai un
complesso del fratello maggiore, ma non preoccuparti: Itachi ti vuole
sempre
bene”
Una smorfia di disgusto si dipinse sulla faccia di
Sasuke:
“Geloso di uno che ha l’intelligenza di un fagiolo
e
la grazia di un sacco di patate? Voi due siete proprio opposti
più che anime
gemelle”
Naruto per una volta non replicò, lo fissò in
silenzio con un’espressione dolente che cancellava quella
estatica di poco
prima. Sasuke capì di aver esagerato così
ordinò un giro di shot e, mentre gli
allungava il bicchiere, disse:
“Quali che siano i motivi state comunque insieme;
convivete addirittura”
Naruto non replicò e l’altro poteva immaginare le
rotelle girare furiosamente nella sua testa; silenziosamente
domandò perdono al
fratello perché quando Naruto rifletteva troppo a lungo il
risultato era un
disastro garantito.
Itachi stava comodamente in
poltrona con un libro in
mano, segretamente adocchiava l’orologio presumendo quando
Naruto sarebbe
rientrato dalla sua serata. La porta sbattuta rumorosamente e dei passi
pesanti
lo annunciarono; sorrise pensando a come il fidanzato gli si sarebbe
gettato
addosso alla ricerca di un abbraccio.
“Tu stai con me solo per il mio corpo! Sei un
perverso approfittatore!”
L’accusa e l’aria oltraggiata di Naruto che lo
fissava dalla porta con ancora il cappotto addosso lo lasciarono senza
parole e,
solo allora, comprese l’enigmatico messaggio di scuse
ricevuto dal fratello.
L’angolino
oscuro:
Questa raccolta partecipa alla bellissima iniziativa del Secret Santa
indetta dal
gruppo SasuNaru fanfiction Italia e spero che a Helad possa aver
apprezzato
questa piccola raccolta. Ho cercato di metterci un po’ di
pensare a Itachi e
Naruto e a come potrebbero funzionare assieme, ci ho messo un
po’ di umorismo che
è il mio marchio di fabbrica ma ho tentato anche di
esplorare altri lati della
loro relazione. Spero che piaccia anche a qualcun altro, io mi sono
divertita a
immaginarli in queste situazioni, buon Natale!